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L’avvocato Scialatiello, l’avvocatessa Blücher, il virologo Vitro, l’economista Tribordi, il filosofo Necchi, il comunicatore Tronfi, il blogger Clarinetta… Ma come fate, come fate, come fate, ad andare appresso a questa cour des miracles di personaggetti assetati di visibilità? Non parlo tanto per i parvenus, per quelli che nel 2010 ci avevamo judo: loro sono assenti giustificati. Ma gli altri, quelli che c’erano, e che queste dinamiche le hanno viste all’opera mille e una volta, e mille e una volta hanno visto quale ne era il movente (l’ambizioncella politica motivata dall’ignoranza di cosa sia la politica) e quali ne fossero gli esiti (regolarmente infausti), ecco: agli altri questa follia non riesco a perdonarla. Perché, anche se non lo ha detto Einstein, resta vero che ripetere la stessa cosa aspettandosi risultati diversi è follia. Voi avete un vantaggio che noi all’epoca non avevamo e che portò anche noi a fare errori di valutazione: avete a disposizione due insider che dedicano ore e ore a spiegarvi i meccanismi concreti della politica, citando documenti, fatti, circostanze. Ma preferite aderire alla narrazione grillina di cui siete in stragrande maggioranza irrimediabilmente intrisi, quella del noncielodiconoiih1!!1!1 e della castaaah che pensa solo alla poltronaaaah, cui si contrappone il bobolo che è giusto e santo anche quando manda su quelli che votano von der Leyen! 😂 Il fatto che tutte le decisioni di un corpo elettorale vadano rispettate non significa che siano tutte giuste: se il bobolo non potesse sbagliare saremmo nel paradiso terrestre (e peraltro non si capirebbe perché invece - nella narrazione prevalente - la casta spadroneggi: chi ce l’avrebbe messa al comando se non il bobolo!?). Farlo notare non è “colpevolizzare l’elettore”, è adultizzarlo: ogni decisione comporta un’assunzione di responsabilità, la storia che gli eletti sono responsabili di tutto e gli elettori di niente non tiene prima di tutto sul piano logico. Che poi, se prendiamo per buona la narrazione dei tacchino da tastiera, dei noncielodiconooh1!!1!1, mi pare evidente che noi, essendo castah, siamo al sicuro, e quindi se vi invitiamo a riflettere sulle conseguenze delle vostre scelte (in particolare di quella, ricorrente, di rivolgervi ad alfieri estemporanei e inadeguati di idee che essi stessi non capiscono, al mero scopo di scaricarvi la coscienza e l’intestino) lo facciamo per definizione nell’interesse vostro, non nostro: noi siamo castah! Ma rispetto la vostra profonda convinzione di saperne più di chi vi ha aperto gli occhi. Il Dibattito è nella sua adolescenza, il conflitto coi genitori è fisiologico. Cresceremo tutti, e poi, se da un lato è vero che le decisioni di ognuno sono importanti, è anche vero che tutti siamo perituri. Quindi: scialla! Ci vediamo a Caorle da uno che questo discorso lo aveva capito.