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- Ciao Daniele, rieccomi qua, sempre Peter.
- Mi piacerebbe condividere con te una mia analisi riguardo a un film che ho visto l'altro giorno.
- Il titolo che ho messo è "La metafora del Monitor di Deflessione: l'infiltrato"
- L'analisi riflette sul lavoro che fa in particolare la polizia nei confronti dei cittadini che dice di voler 'proteggere'.
- Ovviamente il loro lavoro è prezioso, ma il film 'Imperium' del 2016 con Daniel Radcliffe (attore che non mi piace) secondo me, è uno spaccato di un'enorme lacuna sia per quanto riguarda il metodo, l'organizzazione e la scelta del personale in questo tipo di operazioni.
- Ci sono momenti del lavoro della polizia in cui cio è lecito, permesso (intercettazioni, appostamenti, ingegneria sociale..) risulta, invece, come qualcosa di profondamente.. criminale.
- Ma ovviamente per loro.. è tutto legale.
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- Imperium, 2016
- Il film rappresenta il meccanismo o meglio il canale attraverso cui si incapsula e si mimetizza il monitor di deflessione come 'ambiente di lavoro'. Nel caso specifico io qui lo intendo come un modulo formale che funziona attivando dei trigger, degli interrutori all'interno di uno spazio che possiamo chiamare 'memoria'.
- Tale memoria funge da 'contesto' all'interno del quale sapremo come ogni singolo personaggio si muoverà nell'immediato futuro. I sogni sono un esempio di tale situazione e quindi un possibile codice per rilevare quei 'rootkit', cioè di quelle dinamiche che si 'infiltrato' determinando l'implosione del sistema in cui operano.
- I termine 'dinamica' non si riferisce a uno specifico oggetto, ma al contesto e all'esperienza di cui i personaggi sono i principali moventi attraverso cui si manifestano quel tipo di oggetti, quel tipo di incontri, di eventi e persone.
- La nostra storia inizia all'interno di un ambiente asettico, uffici dell' FBI, volti e personaggi anonimi, senza storia, senza un passato, eventi transitori come la maggior parte di chi lavora dentro quei palazzi.
- Spiccano 2 figure: Nate Foster, ragazzo introverso (modello di vita: cuffie e computer) e Angela Zamparo, superiore e veterana dell'agenzia.
- La tecnica con cui si manifesta il mdd è alquanto laboriosa, ma per occhi esperti è rilevabile in pochi passaggi esattamente come per un medico è facile capire l'origine del trauma - le costanti sono piu o meno quelle, cambiano i nomi, i luoghi, i modi, ma alla fine come per ogni cosa anche questo tipo di 'operatore' si deve mostrare.
- Il 'come' lo fa è parte di quel gioco che poi imposta le abitudini e determina lo stile di vita dei personaggi. Ad esempio i naziskin che paiono 'spontanei' in realtà sono manifesti inconsci di una lotta interiore, attraverso di loro, in quanto piu sensibili, la rabbia e le frustrazioni del quotidiano, dell'insuccesso familiare (mamma, papa o drogati, ubriaconi o prostitute è quasi sempre una costante nelle loro vite, semplicemente loro ripetono quei modelli)
- Che poi ovviamente diventa lotta di quartiere ('sporco negro!') e quindi sociale (scarsa istruzione..) è facilmente intuibile perchè la loro funzione risulta ben indirizzata, sono quindi vettori del monitor di deflessione. Non c'è quindi, a meno che non interviene un esperto, reversibilità, manca quella possibilità di cambiamento, di evoluzione proprio perchè restano ancorati e veicolati all'interno di un mondo senza ritorno, senza speranza.
- è la società e la famiglia stessa che alimenta questa emarginazione, in molti modi, tollera, contiene, ritaglia perchè se non lo facesse dovrebbe mettere in discussione se stessa dalle fondamenta e questo non è possibile per una società 'civile'. Lo scopo non è l'evoluzione, ma il consumo delle persone e quindi il furto dell'energia dei vincenti, dei migliori per un quieto vivere, un dormire sereni e per 'sonni tranquilli'.
- Lo ammetto, mi sono ispirato ad alcune di quelle pubblicità, ma sono cosi eloquenti che parlano da sole. C'è tutta questa spasmodica pubblicità del finto benessere che alla fine muove le coscienze esattamente verso il fallimento: sorrisi, famiglia sono alcuni dei classici elementi di questa caduta libera.
- Al di là di quello che si pensa la cospirazione nel film non è nè quella di qualcuno, ma invero, è la stessa storia che il regista ci propone. Nel film si vedono alcuni momenti in cui basta un libro, una conferenza per aprire i cuori verso questa 'sorgente', verso questa possibilità, ma.. ad una condizione: ci deve essere una 'mente', un infiltrato. Altrimenti, il sentimento di rabbia e odio resta temporaneo, sigillato nel libro, come un fuoco che si spegne.
- Non basta 'sentire' rabbia, provare odio, ma bisogna essere come guidati (o tele-guidati), ma non è sufficiente da 'qualcuno', ma da 'qualcosa'. Non basta la televisione e internet per intenderci, no, è necessaria la presenza di un infiltrato.
- Il film è proprio la continua interferenza del monitor di deflessione attraverso il lavoro di un poliziotto federale sotto copertura.
- Si parte da alcune dinamiche, subito, per chi è attento, un'attrazione sessuale tra il capo bionda e il ragazzo giovane e ingenuo (scena in cui bevono alcol in macchina, scena finale ecc), ma tutti quei segnali vengono continuamente mitigati e filtrati da una precisa scaletta.
- La vera protagonista del film è la madre di Dallas, nel film rappresentato da un predicatore razzista. Anche se per pochi secondi si capisce che è lei il canale attraverso cui si alimenta l'invisibile cospirazione che il capo di Nate va tanto cercando, lei sta dietro, nell'ombra e il ragazzo va in prima linea pronto a scoprire e a spiattellare la vita privata di 2 sconosciuti.
- Anche se per pochi momenti la vecchia è proprio l'anello tra cio che il ragazzo cerca e la bomba che dovrebbe esplodere, ma che ancora, non se ne ha traccia. In verità, non esiste proprio, ma la fantasia della bionda e l'azione e l'attenzione del giovane orientano, come vettori, verso quella dinamica, verso quella possibilità di manifestazione.
- Cioè, c'è un vero e proprio coinvolgimento emotivo che inizia a smuovere qualcosa che era già morto. Non c'è alcuna cospirazione, ma per i poliziotti si: deve esserci.
- L'impossibile diventa cosi possibile.
- Qui si capisce come alcune situazioni dipendono prima da una particolare predisposizione a intuire e a 'prevedere', e poi attraverso questo lavoro di interferenza tipica della polizia, quella visione inizia a diventare qualcosa di concreto. C'è un lavoro di materializzazione notevole, anche se inconscio.
- L'infiltrato è quindi un elemento che non è che si infiltra e basta, ma deve infiltrarsi perchè deve creare quella possibile default, quell'evento che è poi sarà la promozione del giovane Nate.
- Il 'frutto' delle azioni portate avanti dal lavoro di Nate è la causa, il movente della scena finale in cui vengono arrestati quei 3 uomini. L'infiltrato attiva il seme della discordia, mette uno contro l'altro, poi 'rimedia' facendo fuori una buona famiglia e l'amicizia con quell'uomo che per quanto infantile non ha ancora le mani sporche di sangue, cioè era salvabile quell'uomo, ma il giovane Nate decide che non era il momento..
- Alla fine, tradimento dopo l'altro, ecco l'applauso e il premio finale: trasferito in Texas, lontano dalla sua 'bella' e applauso dei suoi colleghi. Insomma, una serata indimenticabile..
- All'inizio del film si poteva pensare che tra i punkabbestia, i razzisti e i fanatici potevano essere riprorevoli, ma poi, andando avanti nella storia, si evince e si enuclea un piccolo particolare: la bomba semantica l'ha fatta esplodere lui, il protagonista della storia.
- Riguardo al cesio, beh, non è un metallo qualsiasi: l' uso più importante del cesio è negli orologi atomici quindi il monitor agisce proprio manipolando il 'tempo' e organizzandosi per scegliere il miglior momento per colpire. Ovviamente sono le persone che agiscono, ma se si riuscisse a mettere le mani su un dispositivo del genere, cosa si potrebbe fare ?
- Inoltre, come già mostrato nel film il cesio reagisce in modo esplosivo se viene a contatto con l'acqua che per noi, invece, rappresenta un elemento vitale.
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