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- Carissime e Carissimi,
- Il 21 febbraio scorso, prima di qualsiasi decreto od ordinanza nazionale o regionale, le Università lombarde decisero tutte insieme di sospendere le attività didattiche e, pochi giorni dopo, di trasferirle a distanza, con un rilevante sforzo organizzativo ed economico.
- La voce delle Università non fu solo quella del buon senso a tutela della salute pubblica, ma nei mesi successivi continuò a sostenere la necessità di guardare l’emergenza con gli occhi della scienza. Attraverso questa stessa visione appare chiaro oggi che la pandemia non è affatto conclusa e che il lento scendere della sua curva non significa affatto che i pericoli siano scomparsi.
- Per tale motivo, da lunedì 4 maggio, con la ripresa di alcune attività decisa a livello nazionale, dovremo tutti rispettare in modo assoluto e rigoroso le regole di sicurezza, leggendo con grande attenzione la documentazione inserita nelle scorse ore nella sezione “Documenti e avvisi” della pagina https://www.unimi.it/it/coronavirus-misure-urgenti-la-comunita-universitaria del nostro sito.
- Tutte le attività didattiche proseguono a distanza. La ripresa del lavoro in presenza di parte dell’amministrazione – resta larghissimo il ricorso allo smart working - sarà graduale e responsabile, nel rispetto del distanziamento e nella disponibilità di tutti i dispositivi di sicurezza previsti. Il medesimo percorso di cautela sarà seguito nei laboratori e nei punti prestito delle biblioteche.
- Dobbiamo essere consapevoli che nulla sarà più come prima, ma soltanto i nostri atteggiamenti potranno assicurarci che la sofferenza che stiamo vivendo ci porterà nuove consapevolezze e rinnovate conoscenze, anche emotive: imparare dalle situazioni drammatiche è un dovere per chi, come noi, crede nella scienza e nella forza della ragione.
- Il nostro percorso didattico, formativo, scientifico non si è mai fermato: la costruzione del futuro richiede oggi di coltivare la speranza di una ripresa attraverso comportamenti capaci di garantire la sicurezza di tutti e, in particolare, delle fasce più deboli della popolazione.
- Al tempo stesso, speriamo che chi ha la responsabilità delle scelte comprenda il ruolo e la funzione che l’università può avere nella ripresa della nostra città, della nostra regione e del nostro Paese. L’università non può essere dimenticata: farlo significherebbe compiere un errore fatale. Bisogna al contrario saper vedere, con umiltà pari al rigore, che la ricerca scientifica e i percorsi formativi sono il punto da cui ricominciare, i tasselli fondamentali per costruire la storia delle nuove generazioni
- Con un caro saluto
- Elio Franzini
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