Advertisement
Laredazione

La giungla dei subappalti

Jul 1st, 2023
151
0
Never
Not a member of Pastebin yet? Sign Up, it unlocks many cool features!
text 5.56 KB | None | 0 0
  1. La giungla dei subappalti
  2.  
  3. In vigore il nuovo Codice, niente più vincoli sui passaggi da un’impresa all’altra Sindacati in allarme. Salvini: sblocchiamo i lavori con norme più snelle e veloci
  4.  
  5. di La Stampa - l’inchiesta
  6.  
  7.  
  8. Finora la diga ha retto, ma da oggi cambia tutto. «Rischiamo la giungla» protestano da settimane i sindacati degli edili. E lo stesso potrebbe poi avvenire nel settore dei servizi e delle forniture, nei trasporti locali, nelle pulizie e negli ospedali, una torta questa che da sola vale oltre 60 miliardi di euro.
  9.  
  10. Da oggi entra in vigore infatti il nuovo Codice degli appalti ed il subappalto a cascata diventa libero. Non ci sono più vincoli, se non quelli che possono imporre le varie stazioni appaltanti (Provveditorati delle opere pubbliche, Rfi, Anas, Comuni, Regioni, ecc.) al momento di definire i vari bandi di gara specificando quali sono le prestazioni o le lavorazioni oggetto del contratto di appalto da eseguire a cura dell’aggiudicatario in ragione delle specifiche caratteristiche delle opere da realizzare, ma questo ai sindacati non basta. «È un codice improntato sulla fiducia e la speditezza e serve a favorire infrastrutture, lavoro e crescita in tutto il Paese.
  11.  
  12. Se poi ci sarà chi sgarra, ci sono altri codici che ci aiuteranno a risolvere il problema» ha spiegato ieri il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenuto a Novara ad un seminario di formazione sul nuovo codice degli appalti. «Un testo - ha poi aggiunto - che si propone di aprire i cantieri più rapidamente e contrastare il pericoloso immobilismo dei “No”. E dire che con queste norme i sindaci daranno l'appalto all'impresa dei loro cugini vuol dire sminuire la qualità dei sindaci italiani».
  13.  
  14. «Per “fare presto” il governo porta il Far west del privato negli appalti pubblici» denuncia invece il segretario generale degli edili della Cgil, Alessandro Genovesi. Che citando il rapporto Inail di maggio segnala come «il 77% degli infortuni gravi e mortali nell’edilizia privata si verifica tra il secondo e il terzo livello di subappalto, che sarebbe poi quello dei vecchi cottimisti. E sempre tra il secondo ed il terzo livello, secondo l’ultimo rapporto sull’edilizia dell’Ispettorato nazionale del lavoro, nel 66% dei casi le ispezioni hanno rilevato delle irregolarità, come la mancata applicazione del contratto edile o nessun versamento della Cassa edile». Per Genovesi rispetto alla legge delega, quella del nuovo codice attuativo «è una storia in stile Dottor Jekyll e Mister Hyde.
  15.  
  16. In pratica siamo passati dallo schema di Draghi del “fare bene, fare presto” al messaggio di Salvini “fare presto e come viene viene”. E da una delega, che non a caso non prevedeva interventi sul subappalto e che rafforzava sia i controlli di legalità sia l’obbligo di rispettare il contratto edile, si è passati ad una traduzione tecnica delle misure all’interno della quale il nuovo governo ha fatto tre operazioni chirurgiche dannosissime». Che il sindacalista sintetizza così: «La prima è quella di dire fino ai 5,3 milioni, ovvero per l’80% degli appalti, non si fanno più le gare, e quindi liberi tutti.
  17.  
  18. Col rischio di tornare alle vecchie liste fiduciarie dei tempi di tangentopoli, col sindaco che si sceglie le sue 10-15 aziende preferite, e rischi non solo di efficienza e di concorrenza ma anche corruttivi». La seconda «operazione chirurgica» è quella del subappalto a cascata che scatta domani. In questo caso «ad ogni passaggio di subappalto, poiché legittimamente nessun imprenditore fa la dama di carità, il valore della commessa si riduce, e siccome ad ogni passaggio l’impresa che prende i lavori deve risparmiare qualcosa si finisce per risparmiare sui materiali o sul costo contrattuale (non sia applica il contratto edili e se lo si applica si paga in nero una quota delle ore), oppure sulla sicurezza».
  19.  
  20. E infine, terzo intervento, «allungando la catena c’è il rischio di infiltrazioni mafiose». «Ma poi – conclude il segretario generale della Fillea Cgil - il messaggio che passa è che anziché puntare a specializzare le imprese sfruttando il volano del Pnrr, si sta incentivando la frammentazione del ciclo produttivo ed il nanismo aziendale, mentre in questa fase andava fatta l’operazione opposta. E chi in questi anni ha investito ed assunto personale, domani subirà la concorrenza sleale di vere e proprie scatole vuote. Il tema era fare e noi siamo d’accordo, tant’è che l’unico paese dove per le opere del Pnrr il sindacato ha dato disponibilità a lavorare 7 giorni su 7 h 24 è l’Italia, però senza porcherie, col rispetto del contratto e le garanzie sulla sicurezza».
  21.  
  22. Ma quanto vale oggi il mercato degli subappalti e più in generale quello degli appalti pubblici? Stando ai dati che si possono estrarre dalla banca dati dell’Autorità anticorruzione nel 2022 ci sono stati ben 33.976 affidamenti di opere di importo superiore ai 40 mila euro per un ammontare complessivo di 35,17 miliardi di euro. I subappalti hanno coperto una quota pari al 17,82%, in pratica in un’opera su sei. Si tratta di ben 6.054 contratti per un controvalore di circa 478 milioni (l’1,36% del totale).
  23.  
  24. Di questi, solo per fermarsi alle prime tre voci, 1.513 (per un totale di 138 milioni) hanno riguardato a strade, autostrade, ponti, viadotti ferrovie e metropolitane, 1.213 (55 milioni) la costruzione di edifici civili e industriali ed altri 345 lavori per 35,2 milioni relativi ad acquedotti, gasdotti e opere di irrigazione. È chiaro che cambiando le regole ben presto potremmo avere tutt’altri numeri. P. BAR.
  25.  
Advertisement
Add Comment
Please, Sign In to add comment
Advertisement