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Laredazione

Meloni, Saied e il peso delle promesse

Sep 15th, 2023
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  1. Meloni, Saied e il peso delle promesse
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  4. di MARCELLO SORGI
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  7. Con Meloni lontana da Roma, in visita a Orban, e la Lega che con il suo vicesegretario Crippa mette in discussione la linea diplomatica voluta dalla premier e dalla presidente della Commissione europea, per convincere il presidente tunisino Saied a dare una mano per limitare gli sbarchi la situazione dell’immigrazione tende ad aggravarsi. Ieri alcune navi, cariche di migranti, hanno cominciato viaggi di alleggerimento da Lampedusa a Pozzallo, sulla costa siciliana. Ma intanto gli sbarchi continuano.
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  9. E gli arrivi dei barchini con a bordo solo migranti fa pensare a un cambio di metodo da parte degli scafisti, e insieme a una manovra degli oppositori per mettere in imbarazzo il leader di Tunisi, non in grado di mantenere gli impegni presi con Meloni e Von der Leyen. L’altra possibile spiegazione è che sia lo stesso Saied, insoddisfatto dello stato delle intese con le sue interlocutrici, ad aver dato il via libera all’ondata eccezionale di partenze, proprio per metterle in difficoltà. Saied in altre parole non approverebbe la progressione tipica di questo genere di trattativa, fatta di memorandum a cui dovrebbe poi seguire l’accordo vero e proprio.
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  11. E baderebbe al sodo: siccome i finanziamenti promessi non sono arrivati a Tunisi, Saied si riterrebbe liberato da qualsiasi promessa. Si tratti della prima o della seconda ipotesi, in Italia la Lega ne approfitta per picchiare duro su Meloni, che aveva avocato a Palazzo Chigi, la gestione dell’emergenza immigrati e l’applicazione del “decreto Cutro”, varato dopo la tragedia sulle coste calabresi, ma rimasto in sostanza inattuato. Crippa giudica non realistica, smentita dai fatti, l’ipotesi di governare i flussi con negoziati diplomatici con interlocutori affidabili.
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  13. E Forza Nuova, a destra di Fratelli d’Italia, torna a parlare di “blocco navale”: la parola d’ordine di Meloni quand’era all’opposizione, ritirata perché manifestamente inattuabile dopo il passaggio alla guida del governo. Inoltre la redistribuzione sul territorio italiano dei clandestini, affidata al Viminale, si sta rivelando impossibile, perché i sindaci, in prima linea quelli di centrodestra, si oppongono. Così l’immigrazione, da cavallo di battaglia di FdI e Lega, sta trasformandosi in un boomerang per il governo.
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