1.cartagine venne fondata nell&apos;814 a.c da coloni fenici provenienti da tiro condotti dalla regina Didone. Essa fu inizialmente un avamposto fenicio situato tra lo stretto di gibilterra e le coste della fenicia.<br>
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2.i primi nemici dei cartaginesi furono i Greci che cercavano di espandersi verso il mediterraneo e controllare i commerci spagnoli dei cartaginesi.<br>
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3. Il teatro dello scontro fu la sicilia dove nel 480 a.c i cartaginesi, che volevano sottomettere le colonie greche, furono sconfitti dalle forze congiunte di siracusa ed agrigento. In seguito approfittando della debolezza delle poleis greche conquistarono nel 406 a.c molte città greche tra cui agrigento.<br>
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4.&nbsp; Al 509 a.c risale il primo trattato stipulato fra le 2 città che prevedeva: -severe prescrizioni per la navigazione e il commercio Romano in sardegna e sicilia -forti limitazioni militari dei Cartaginesi in Italia.<br>
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5. La sicilia era per 1/3 nelle mani dei Cartaginesi. Messina era però nelle mani dei Mamertini. Quando gerone II riuscì ad assediarli, i mamertini chiesero aiuto prima ai cartaginesi e poi ai romani a cui chiesero di entrare nella lega italica. I comizi romani accolsero la richiesta. Il console Appio Claudio attraversò lo stretto di messina e si impadronì di essa. Ciò mise automaticamente roma in guerra con cartagine e siracusa. (264 a.c)<br>
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6. A cartagine si fronteggiavano 2 partiti: pacifista (che voleva l&apos;espansione nelle regioni africane) e espansionista (rivolto a ricostruire l&apos;impero e riprendere quindi il conflitto con Roma). Quest&apos;ultimo era guidato da Amilcare barca che fu inviato in spagna con pieni poteri.<br>
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7.annibale assalì sagunto nel 219 a.c<br>
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8. Al ticino, alla trebbia e al trasimeno avvennero i primi 3 scontri della seconda guerra punica vinti dai cartaginesi<br>
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9. A roma si pensava che le sconfitte subite fossero state causate da imboscate&nbsp; dunque fu allestito un grande esercito con il quale si decise di affrontare annibale in campo aperto. Per qualche tempo i nemici si fronteggiarono nella pianura pugliese finchè nell&apos;estate del 216 a.c&nbsp; i romani subirono la più terribile delle sconfitte presso canne in cui persero quasi tutto l&apos;esercito di 70.000 uomini tra cui il console emilio paolo<br>
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10. Nel 168 a.c l&apos;esercito macedone di perseo, figlio di filippo V, venne sconfitto a pidna dal console lucio emilio paolo; questo comportò che la macedonia fosse smembrata in 4 repubbliche costrette a pagare un tributo a roma.<br>
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11. Cartagine fu distrutta nel 146 a.c, dopo 3 anni di assedio dai romani sotto la guida di scipione emiliano<br>
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12. Questione agraria : A causa dei problemi sociali determinati dagli squilibri economici provocati dalle guerre, la tradizionale coltivazione intensiva di cereali non era più redditizia: questo comportò lo spostamento dei contadini (proletari) nelle città in cerca di lavoro. Inoltre i nobili abbandonarono la campagna e si stabilirono in città utilizzando il sistema della fattoria&nbsp; non per consumo domestico ma a scopi commerciali per agricoltura e allevamento. Questione sociale: dopo le guerre puniche roma era divisa in 2 opposte tendenze: da un lato i tradizionalisti, dall&apos;altro i filoelleni (amanti della grecia). Il centro culturale dove l&apos;esperienza greca e quella romana si unirono fu il circolo degli scipioni di cui gli esponenti principali furono scipione africano, lucio emilio paolo e scipione emiliano. Inoltre a roma vi fu l&apos;indebolimento dell&apos;autorità della famiglia patriarcale e nuove forme di divertimento e religiose.<br>
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13. Tiberio e caio gracco portarono alcune riforme a roma. Tiberio, eletto tribuno della plebe nel 133 a.c, propose la lex agraria che prevedeva la ridistribuzione dei terreni. Nessuno poteva possedere più di 500 iugeri, più 250 per ogni figlio ma per un massimo di 1000. Egli però venne ucciso accusato di voler attuare un colpo di stato. Caio, eletto console, ripropose la lex agraria del fratello guadagnandosi però l&apos;appoggio dei cavalieri. Inoltre chiese l&apos;attribuzione della cittadinanza romana ai socii italici perdendo la fiducia della plebe.<br>
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