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Laredazione

Mulino bianco (e nero)

Oct 1st, 2023
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  1. Mulino bianco (e nero)
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  3. Le famiglie tradizionali sono sempre meno. Un terzo dei nuclei è composto da single e il 19,8% sono coppie senza figli. A incidere sulle scelte la precarietà e la difficoltà di gestire casa e lavoro. La sociologa: “L’assegno unico? Un palliativo, serve un sostegno vero”
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  5. di PAOLO RUSSO
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  8. Riconoscersi nel motto mazziniano Dio, patria e famiglia significa difendere l’identità europea». Giorgia Meloni intervistata un anno fa sul tema non ha dubbi. Ma se sui sentimenti degli italiani rispetto a religione e identità nazionale si può discutere, sulla terza non ci sono dubbi: la famiglia tradizionale è già evaporata da un pezzo e dove è rimasta ha profondamente cambiato i suoi connotati, sempre più ristretta, con le mamme equilibriste tra figli e lavoro, perché magari sotto lo stesso tetto vivono più ragazzi, ma di primo e secondo letto.
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  10. Che quello del Mulino Bianco, genitori e almeno due figli intorno alla tavola, sia un modello superato lo dicono i numeri del censimento Istat. Tanto per cominciare un terzo di quei 25,6 milioni di nuclei familiari è composto da single e un altro 19,8% da coppie senza figli. Andando ad analizzare quel 37% con prole al seguito scopriamo però che solo il 17,2% è composto da coppie con due figli mentre con tre o più sono oramai soltanto il 3,9%. Una rarità. E a proposito della trinità cara alla destra sono sempre di più i figli nati da coppie non sposate: il 34% contro il 2% del 1970.
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  12. «Appurato che oggi esistono modelli diversi di famiglia, quel che resta di quella così detta tradizionale è qualcosa di profondamente diverso da quella modello anni ’50 e ’60, nella quale l’uomo ha il rapporto con il mondo esterno e sostiene economicamente la famiglia mentre la donna resta a casa e cura le relazioni affettive con i figli», mette in chiaro Ketty Vaccaro, sociologa e responsabile area Salute e welfare dell’Istat. Le mamme che si dividono tra figli e lavoro - dice il rapporto sulla maternità del 2022 di Save the Children - sono infatti ben 6 milioni, anche se il 42,3% resta a casa non per scelta ma per l’impossibilità di coniugare impiego e famiglia con un welfare che non dà supporti a sufficienza e una scuola che spesso ancora non sa cosa sia il tempo pieno.
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  14. Ma anche tra le mamme lavoratrici poco più di una su dieci può contare sulla sicurezza di un contratto a tempo indeterminato, mentre un terzo deve accontentarsi di lavori stagionali o “a chiamata”. E quanto sia difficile per le donne fare le equilibriste tra casa e lavoro lo dimostra il fatto che nel 2020 su 42.377 dimissioni volontarie il 77,2% riguarda lavoratrici madri. È chiaro che questa precarietà e incertezza sul futuro incide sulla costruzione dei modelli familiari, dove quando si fanno i figli è sempre più in là negli anni, tanto che l’età media delle donne al primo concepimento è arrivata a 32 anni, quando negli altri Paesi europei la media va da 20 a 29 anni.
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  16. «Due cose stanno modificando il gioco delle parti in quella che potremmo continuare a chiamare famiglia tradizionale, anche se profondamente mutata rispetto a quella del passato. La prima - spiega Vaccaro- è che quando i figli sono pochi è quasi una legge di natura che su di loro avvenga una proiezione di se’. E per questo devono essere perfetti e performanti. Questo può essere un bene o un male ma è comunque un cambiamento sociale importante». Il secondo mutamento per la sociologa dell’Istat è dato dal procrastinare sempre più nel tempo la decisione di fare figli.
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  18. A volte per scelta, più spesso per necessità. «Quando come intervistiamo le donne la maggior parte dichiara di aspirare ad avere almeno due figli, che poi spesso non fanno perché le politiche a sostegno della famiglia sono blande e viviamo in un mondo dove alle lavoratrici al momento dell’assunzione viene fatto firmare il licenziamento in bianco casomai dovessero rimane incinte». Allora come la mettiamo con l’assegno per i figli e l’assistente materna, alzati come vessilli a difesa della famiglia tradizionale dal governo? «Palliativi - taglia corto Vaccaro - la vera spinta alla famiglia con figli può arrivare solo da una politica di sostegno del lavoro che oggi continua invece a penalizzare i giovani, che prima di 30 anni non riescono ad avere un’occupazione e quando la ottengono è spesso precaria».
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  20. Per non parlare della scuola, dove due terzi degli alunni non sanno cosa sia il tempo pieno. Che non è il modo migliore per sostenere la “famiglia tradizionale” così cara alla destra.
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