Advertisement
Laredazione

Pnrr, fantasma la terza rata

Jun 17th, 2023
8
0
Never
Not a member of Pastebin yet? Sign Up, it unlocks many cool features!
text 4.91 KB | None | 0 0
  1. Pnrr, fantasma la terza rata
  2.  
  3. Quattro mesi di rinvii continui singoli progetti al setaccio dei tecnici per evitare guai con la Corte dei Conti Il Fmi: “Date più tempo all’Italia”
  4.  
  5. di MARCO BRESOLIN
  6.  
  7.  
  8. La telenovela si trascina dalla fine di febbraio, quando la Commissione europea annunciò di aver bisogno di un altro mese per l’esame della richiesta di pagamento della terza rata del Pnrr italiano. Diciannove miliardi da erogare, a patto di superare l’esame dei sedici obiettivi da raggiungere e dei trentanove traguardi da tagliare entro il 31 dicembre del 2022. Una mole immensa di documenti da esaminare. Se n’è andato così tutto marzo. E poi anche aprile, al termine del quale il ministro Giancarlo Giorgetti disse che per il via libera era «una questione di ore». Ma ancora niente da fare. E allora coraggio, che dopo aprile viene maggio. Ma dei soldi neanche l’ombra.
  9.  
  10. Fatto sta che siamo arrivati a giugno e questa - rullo di tamburi – sembra essere la volta buona. Con discrete probabilità di ottenere l’intera tranche da 19 miliardi, senza decurtazioni. Forse. Giovedì sera, al termine dell’Eurogruppo, il commissario Paolo Gentiloni ha detto che la decisione arriverà «entro fine mese o comunque in tempi brevi». A Bruxelles giurano di avere buoni motivi per essere ottimisti. I funzionari delle Dg Ecfin e della Dg Recover sono rientrati ieri dopo la missione in Italia e nei prossimi giorni faranno il “debriefing” con i colleghi di Palazzo Berlaymont.
  11.  
  12. Le primissime informazioni trasmesse hanno il segno positivo perché sembra che l’incontro della responsabile della task force, Céline Gauer, con il ministro Raffaele Fitto, ma soprattutto il confronto tra i funzionari europei e i tecnici italiani siano andati bene e abbiano permesso di sciogliere molti dei nodi che rimanevano. «Come diceva un vostro famoso connazionale - concede una fonte Ue – “eppur si muove”». Il fatto che le cose si stiano muovendo è certamente consolatorio per il governo, resta capire a che velocità e dunque quanti metri restino per il traguardo. La scadenza di fine giugno viene considerata realistica, ma – visto i precedenti - tutte le previsioni vanno prese con le pinze.
  13.  
  14. E non bisogna dimenticare che poi per il pagamento effettivo ci vorrà qualche settimana perché bisognerà ottenere il via libera del Comitato economico-finanziario, che riunisce i rappresentanti dei ministeri delle Finanze dei 27 governi. A oggi la questione della terza rata non è stata mai affrontata a quel tavolo. «Per il momento è un affare bilaterale tra Roma e la Commissione – spiega un alto funzionario Ue – . Noi ce ne occuperemo quando sarà il momento». Difficile comunque immaginare che qualcuno si metta a fare le pulci, visto che la “puntigliosità” della Commissione viene considerata come garanzia di controllo efficace. Ma quali sono gli ostacoli che stanno sin qui tenendo in ostaggio il via libera? Secondo quanto risulta a “La Stampa”, non ci sono problemi insormontabili legati a provvedimenti specifici.
  15.  
  16. È in corso un profondo esame della documentazione, effettuato “a campione”, sui singoli progetti. E i servizi giuridici della Commissione vogliono assicurarsi che ogni singolo atto sia perfettamente in linea con i regolamenti Ue per evitare il rischio di incorrere in problemi con la Corte dei Conti europea. Certo i rallentamenti seguiti alla fase di insediamento del governo, durante la quale i contatti sull’asse Roma-Bruxelles non erano stati molto fitti, hanno contribuito ad allungare i tempi.
  17.  
  18. Nelle scorse settimane era circolata l’ipotesi di un pagamento parziale, con un decurtamento di circa 200-300 milioni di euro, ma gli sviluppi delle ultime ore sembrano aver portato a chiarimenti in grado di garantire lo sblocco dell’intera somma. La prossima settimana sarà molto importante perché, fatte le analisi dei servizi tecnici, si avvicinerà il momento della decisione. In parallelo va avanti anche il monitoraggio sui progressi da fare per poter incassare la quarta rata e sugli obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno.
  19.  
  20. Qui la situazione sembra essere più complicata, ma il governo potrebbe decidere di non effettuare la richiesta di pagamento e aspettare la rimodulazione completa del Piano. La questione dei tempi per la realizzazione del piano resta ovviamente in testa alle preoccupazioni e ieri la Commissione ha ricevuto un segnale inatteso dal Fondo monetario internazionale: «Le riforme dovrebbero essere attuate come previsto» si legge nel rapporto che il Fmi ha presentato all’Ecofin, ma «potrebbe essere necessaria una maggiore flessibilità sulla tempistica degli investimenti se i Paesi hanno difficoltà in merito alla loro capacità di utilizzare i fondi».
  21.  
  22. Musica per le orecchie del governo italiano, anche se a livello europeo la questione della proroga oltre il 2026 – che richiederebbe una modifica dei regolamenti – sin qui non è mai stata tema di discussione.
  23.  
Advertisement
Add Comment
Please, Sign In to add comment
Advertisement