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- <title>Beatrice, versione digitalizzata</title>
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- <resp>codifica a cura di </resp>
- <name>autore</name>
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- </titleStmt>
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- <publisher>Uiuuuuu</publisher>
- <date>cccc</date>
- </publicationStmt>
- <sourceDesc>
- <bibl>
- <author>Stefano Benni</author>
- <title>Le Beatrici, Cap I, Beatrice</title>
- <publisher>Feltrinelli</publisher>
- <date>2011</date>
- </bibl>
- </sourceDesc>
- </fileDesc>
- <encodingDesc>
- <p>La seguente codifica mette in evidenza all' interno del testo le parti in poesia, i discorsi indiretti e i nomi di persona e di luogo</p>
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- <text>
- <front>
- <docTitle>
- <titlePart>Beatrice</titlePart>
- </docTitle>
- <docAuthor>Stefano Benni</docAuthor>
- </front>
- <body>
- <p>Una ragazza vestita con un bell’abito medievale sta leggendo i tarocchi su un tavolino. Canta:</p>
- <div type="poetry">
- <epigraph>
- <lg rhyme="aabb">
- <l>Fior di <rhyme label="a">vaniglia</rhyme></l>
- <l>il tempo passa e nessuno mi si <rhyme label="a">piglia</rhyme></l>
- <l>Si sposan tutte <rhyme label="b">quante</rhyme></l>
- <l>e a me mi tocca di aspettare <rhyme label="b"><name type="person">Dante</name></rhyme>.</l>
- </lg>
- </epigraph>
- </div>
- <div type="racconto">
- <p>(Con lieve accento toscano)</p>
- <p>Oh, è curiosa la vita nel Medioevo. Che poi Medioevo lo dite voi, io dico milleduecentottantaquattro, poi voi lo chiamate come vi pare, le epoche gli si dà il nome dopo.
- Le dittature, ad esempio, se ne parla male solo dopo, intanto tutti se le puppano.
- Volete vedere?
- Io sono <name type="person">Beatrice</name> che il futuro predice, leggo le carte quindi so tutto del futuro. In quanto agli anni che vivete voi adesso… </p>
- <p>(guarda le carte)</p>
- <p>Madonna nana, neanche c’è un nome per chiamarlo, quello lì… ragazze, girategli alla larga a codesto puttaniere. Ma non devo parlare di politica, che ci si mette nei guai. A <addName type="nickname">Canappione</addName> gliene stanno capitando di tutti i colori coi guelfi e i ghibellini e i bianchi e i neri e così via…</p>
- <p>Chi è <addName type="nickname">Canappione</addName>? Scusate, io l’<name type="surname">Alighieri</name> lo chiamo così, mia madre dice <said aloud="false" rend="italic"><<non t’azzardare che è un grande poeta importante>></said>, però c’ha importante pure il naso, via c’ha un becco che pare una poiana, pare… una caffettiera, anche se non è ancora stata inventata. Insomma, lui fa il poeta ma inveisce e si incazza e mette tutti all’<name type="place">Inferno</name>, ce l’ha con <name type="place">Pisa</name> e con <name type="place">Arezzo</name>, e con i Papi e con gli Arcivescovi. Mi sa che prima o poi lo fanno fuori, lo metton fuori dal palinsesto a legnate. Mi dispiacerebbe?</p>
- <p>(sottovoce al pubblico)</p>
- <p> Oh, lo dico a voi in confidenza. Io a quello non lo sopporto.
- Mi ha visto la prima volta che c’avevo otto anni, lui nove, mica mi ha detto <said aloud="false" rend="italic"><<si gioca insieme, ti regalo un gelato>></said>… no, c’ha fatto dieci poesie di duemila versi il piccino.</p>
- <p>Ci siamo incontrati solo una volta l’anno scorso, c’avevo diciotto anni, e da allora sparito, di nebbia.
- <said aloud="false" rend="italic"><<Gli è timido>></said>, dicono. E poi tutti a aggiungere <said aloud="false" rend="italic"><<quanto sei fortunata! Quello è un poeta, ti dedicherà il capolavoro della letteratura italiana, ti renderà famosa (…) Sai quante vorrebbero essere cantate da lui?>></said> Va bè, ma io sono una donna, non una serenata…
- Mica posso aspettare che abbia finito il capolavoro e che mi abbia angelicato e intanto io buona e zitta. A diciannove anni al Medioevo si è già in anticamera da zitelle. Mica si ha il lifting e gli antibiotici e l’aerobica, noi.
- A venticinque anni, zitelle e carampane, o tisiche, o magari ti capita un casino come <name type="person">Giulietta</name>, tac, secca a quindici anni poverella, o come <name type="person">Ofelia</name>. Lo vedo io nelle carte cosa succederà,</p>
- <p>(si rabbuia),</p>
- <p>magari muoio a venticinque anni, qui c’è scritto che sarà così.
- E intanto devo star qui ad aspettare il vate… che neanche suona bene come frase…</p>
- <p>Oltretutto bello non è. Mi passa a venti metri, lo vedo che mi guarda, sospira, si gratta il becco, ma mai che si facesse avanti. O vien più tosto, <addName type="nickname">Dantino</addName> mio, e fammi che ne so, un regalino, un anellino, va bè non mi puoi invitare al cinema, si va a vedere la piena dell’<name type="place">Arno</name>…
- Dicono <said aloud="false" rend="italic"><<sii paziente, gli è un poeta, ti regala i suoi versi>></said>.
- Eh, una bella fava!
- Già ne ha scritto uno, di verso, che te lo raccomando:
- TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE.
- Certo che il letterato capisce che PARE sta per APPARE.
- Ma quelli del <name type="place">borgo San Jacopo</name>, quando passo, li sento: <said aloud="false" rend="italic"><<Guarda la <addName type="nickname">Bea</addName>, la <name type="personSurname">Beatrice Portinari</name>… sai che c’è? Tanto gentile e tanto onesta PARE.>></said>
- E giù che ridono. Bel servizio mi ha fatto, la <addName type="nickname">Poiana Canappiona</addName>.
- Oh, sentite questi versi:</p>
- <div type="poetry">
- <epigraph>
- <lg rhyme="ababcb">
- <l><name type="person">Beatrice</name> tutta ne l’etterne <rhyme label="a">rote</rhyme></l>
- <l>fissa con li occhi stava; e io in <rhyme label="b">lei</rhyme></l>
- <l>le luci fissi, di là sù <rhyme label="a">rimote</rhyme>.</l>
- <l>Nel suo aspetto tal dentro mi <rhyme label="b">fei</rhyme>,</l>
- <l>qual si fé <name type="person">Glauco</name> nel gustar de l’<rhyme label="c">erba</rhyme></l>
- <l>che ’l fé consorto in mar de li altri <rhyme label="b">dèi</rhyme>.</l>
- </lg>
- </epigraph>
- </div>
- <p>Oh.. io che guardo fissa, le rote di che? Una scema sembro… NEL SUO ASPETTO TAL DENTRO MI FEI, mi fei… ti fei cosa? E ‘sto <name type="person">Glauco</name> che bruca l’erba, ma chi è? Un caprone?
- Te l’immagini uno che torna a casa tutte le sere e ti parla così? Mi fé, che mi fei, che hai fetto oggi?, cosa si fé stasera…?.
- E’ che nel Medioevo noi si deve far quello che vogliono i genitori.
- Se mi sente parlare così il mi’babbo banchiere, vado in convento.
- Perché nel Medioevo, belline mie, se non si va d’accordo con babbo e mamma mica ci si impasticca, mica si va all’estero con l’<foreign xml:lang="en">Erasmus</foreign>, mica dallo psicanalista, mica in <foreign xml:lang="en">college</foreign>.
- Noi si va in convento, capito?</p>
- <p>E poi ‘sti poeti son dei begli ipocriti, se ne scelgono una da angelicare e poi vanno a troie.
- Tutti a <name type="place">Via del Prato</name>, al bordello della <name type="person">Mara</name>, e sai che versi.
- Come i politici vostri, evviva la famiglia, i valori cristiani, e poi tutti a trombare in giro. Io invece tanto gentile e onesta devo parere. Devo camminare a occhi bassi. Mi sono guardata tutte le merde di cane da casa mia a piazza <name type="place">Santa Maria Novella</name>.
- Però ho imparato a camminare così, vedete </p>
- <p>(fa tre o quattro passi)…</p>
- <p>Tengo gli occhi bassi, poi li alzo come vedessi… una visione, il paradiso, le alte rote, la madonnina, e invece di sguincio butto l’occhio.</p>
- <p>E guardo i ragazzi. E vedo <name type="person">Battistone</name>, quello che gioca al pallone, sì il calcio fiorentino.
- Adesso è un gioco clandestino, ma tra cent’anni lo conosceranno tutti.
- <name type="person">Battistone</name> è un metro e novanta, due spalle, due occhioni!
- Col corpetto viola col giglio. E sapete che adesso ci sono quei pantaloni attillati che.. si vedono certe… abbondanze dentro… poi certo, uno può simulare, ci può infilare un calzino o una bottiglia di sidrone… sì, di sidrone, è la <orgName type="brand">Coca Cola</orgName> medievale… ma il <name type="person">Battistone</name> è tutta roba sua, lo so per certo da un’amica mia.
- Perciò, o il <addName type="nickname">Canappione</addName> <name type="surname">Alighieri</name> mi si dichiara, mi fa vedere il sette e quaranta, mi assicura che ‘sta commedia che sta scrivendo avrà un certo successo, e soprattutto mi vien giù di regalino, di anellino o collana o gemmula, oppure io una di queste notti mi metto il mantello e scappo di casa.
- Vo’ in <name type="place">Santa Croce</name> dove si allenano di nascosto, vado dal <name type="person">Battistone</name> e gli dico <said aloud="false" rend="italic"><<ciao bellino, sono la <name type="person">Beatrice</name>, quella cantata da <name type="person">Dante</name>, dai che tra noi ragazze famose e voi calciatori c’è sempre <foreign xml:lang="en">feeling</foreign>…>></said>, e lui, bello ma un po’ rozzo, mi dirà <said aloud="false" rend="italic"><<che cazzo vuol dire <foreign xml:lang="en">feeling</foreign>>></said>, e io gli dirò <said aloud="false" rend="italic"><<vieni vieni che ti porto sotto il ponte all’<name type="place">Arno</name> e te lo spiego>></said>.
- Che per descrivere quello che succede poi non ci vuol <name type="person">Dante</name>, ci vuol l’<addName type="nickname">Aretino</addName>.</p>
- <p>(ride)</p>
- <p>Non sono angelicata? Non sono seria?
- E chi l’ha detto che devono scegliere loro?
- Basta col poeta che si sceglie la donna ispiratrice, d’ora in avanti i poeti ce li scegliamo noi.
- Tu a me non mi canti. Mi faccio cantare dal <name type="person">De André</name>. Va bene?
- Anzi, mi faccio cantare dal <name type="person">Battistone</name> che fa delle belle serenate con tre rime ma sincere, c’ha pure il sidrone.</p>
- <p> (Guarda alla finestra)</p>
- <p> Ma guarda che bella luna, chissà l’<name type="place">Arno</name> come brilla e io sono giovane e bella e c’ho voglia di essere libera. Sai che dico? </p>
- <p>(Si mette un mantello)</p>
- <p>Io esco stanotte, che magari domani mi fanno sposare <addName type="nickname">Canappione</addName> o un altro notabile che non mi piace e schiatto al primo parto.
- Vai, <name type="person">Beatrice</name>, che è una bella notte avventurosa.
- Poi l’ha scritto lui, no?
- Tanto gentile e tanto onesta… PARE.</p>
- <p>(Esce e canta:)</p>
- <p>Fior di prugnola
- Le mie poesie me le scrivo da sola…</p>
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- </text>
- </TEI>
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