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Laredazione

La vera eredità del Cavaliere

Jun 21st, 2023
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  1. La vera eredità del Cavaliere
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  3. La destra post-fascista coltivava una idea di Stato magari sbagliata ma molto lontana dallo Stato minimo di Reagan e Thatcher
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  5. di Francesco Bei
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  8. Norberto Bobbio, nel suo saggio più celebre, indicò la principale differenza tra la destra e la sinistra nel concetto di uguaglianza. Era il 1994 e ancora dovevano arrivare i governi di Berlusconi e tutto quello che ci è toccato in sorte da allora. Perché non c’è dubbio che, se dovessimo indicare oggi il discrimine politico e persino filosofico tra i due schieramenti, è proprio l’idea opposta di Fisco quella che più salta agli occhi. E c’è voluta la pedagogia istituzionale del presidente Mattarella per ricordare a noi tutti quello che dovrebbe essere un dato acquisito e purtroppo non lo è: alla base della Costituzione, a fondamento dell’idea stessa di una comunità che sta insieme, c’è il rispetto della giustizia fiscale.
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  10. Che significa una cosa molto semplice: le tasse le devono pagare tutti, in maniera proporzionale, con aliquote uguali per fasce di reddito uguali. Perché, come disse un galantuomo come l’ex ministro Tommaso Padoa-Schioppa, in una delle sue frasi più celebri e più vergognosamente strumentalizzate dalla destra, le tasse sono «un modo civilissimo di contribuire a servizi indispensabili come la salute e la scuola».
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  12. Perché è meglio pagare le tasse per finanziare un asilo pubblico piuttosto che ricorrere ciascuno a una baby-sitter, è più logico pagare le tasse per la Polizia che assumere una guardia del corpo privata che protegga noi e i nostri beni. Una constatazione quasi banale, che dovrebbe essere condivisa da una destra che ama definirsi patriottica. Invece il governo, fin dalla sua prima legge di bilancio, è andato nella direzione esattamente contraria, assumendo il massimo dell’ingiustizia fiscale come suo canone e bussola politica.
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  14. Cosa c’è infatti di più iniquo che incentivare gli evasori con i condoni e prevedere aliquote molto diverse se si è lavoratori autonomi oppure dipendenti e pensionati? Dove è la giustizia fiscale nel dichiarare la lotta all’evasione come “pizzo di Stato” o nel giustificare, come ha fatto due giorni fa il ministro Nordio, gli imprenditori che poverini non riescono proprio a pagare il dovuto? La verità è che, sotto i nostri occhi, sta avvenendo una metamorfosi della vecchia destra nazionale italiana, il ceppo d’origine di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia.
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  16. La destra post-fascista coltivava un’idea di Stato magari sbagliata, ma certamente molto lontana dallo Stato minimo di Reagan e Thatcher. Il discrimine tra An e Berlusconi passava in fondo anche da questo. Crescendo da partitino di testimonianza a partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia ha invece mutato natura, lasciando il vecchio guscio missino per indossare l’abito di un berlusconismo fuori tempo massimo. Adottandone i più triti slogan contro le tasse. Solo gli slogan, giacché per la verità i governi del Cavaliere si risolsero in una quasi bancarotta del Paese e l’ultima finanziaria del suo governo nel 2011, prima della caduta, ci lasciò in eredità un aumento della tassazione di 2,6 miliardi con un previsto incremento fino ai quasi 40 miliardi previsti per il 2014 (lavoce.info).
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  18. Commemorando Silvio Berlusconi in Senato, l’aula che votò la sua decadenza proprio dopo una condanna definitiva per frode fiscale, Ignazio La Russa ha detto in fondo una verità: «Berlusconi non c’è più o forse in qualche modo c’è più di prima». La sua eredità politica la stiamo vedendo in questi giorni, nella mutazione di una destra che diventa anti-patriottica, elogia l’evasione e pratica l’ingiustizia fiscale.
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