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Racconti - Volume 1 - Parte seconda.rtf

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Jan 22nd, 2016
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  1. ISAAC ASIMOV.
  2. TUTTI I RACCONTI.
  3. VOLUME PRIMO. Parte 2
  4.  
  5. LA PROFESSIONE
  6.  
  7. George Platen non riuscì a nascondere, nella sua voce, un fremito di
  8. desiderio; era troppo forte, perché potesse reprimerlo.
  9. - Domani è il primo maggio - disse. - Cominciano le Olimpiadi.
  10. Si girò, distendendosi sullo stomaco, e sbirciò il suo compagno di stanza.
  11. Possibile che quello non sentisse proprio niente? Che non gliene importasse
  12. niente?
  13. Il viso di George era scarno ed era diventato ancora più scarno, in quell'anno
  14. e mezzo trascorso lì dentro. Ma lo sguardo dei suoi occhi azzurri aveva la
  15. stessa intensità; solo, adesso aveva assunto una sfumatura di disperazione. Le
  16. sue dita si contrassero sulla coperta del letto.
  17. Il suo compagno di stanza gli lanciò un'occhiata, levando lo sguardo dal
  18. libro, e approfittò di quella diversione per regolare l'intensità della luce.
  19. Si chiamava Hali Omani ed era un nigeriano. La pelle scurissima e i lineamenti
  20. massicci sembravano fatti per la calma; e il fatto che George avesse parlato
  21. delle Olimpiadi non lo sconvolse minimamente...
  22. - Lo so, George - rispose.
  23. George doveva molto alla pazienza e alla gentilezza di Hali; ma questa volta
  24. la pazienza e la gentilezza erano eccessive. Non era il momento di restarsene
  25. lì immobile, come una statua costruita di caldo legno scuro!
  26. George si chiese se lui stesso sarebbe diventato così, dopo avere trascorso
  27. dieci anni lì dentro e respinse con violenza quel pensiero.
  28. - Mi sembra che tu abbia dimenticato quel che significa maggio - disse, in
  29. tono diffidente.
  30. - E invece lo ricordo benissimo - rispose l'altro. - Non significa niente. Sei
  31. tu, quello che lo dimentica. Maggio non significa niente per te, George
  32. Platen, e... - aggiunse quasi con dolcezza - non significa niente nemmeno per
  33. me, Hali Omani.
  34. - Stanno arrivando le navi per i reclutamenti - disse George. - Alla fine di
  35. giugno ne salperanno a migliaia, portando a bordo milioni di uomini e di
  36. donne, diretti verso tutti i mondi conosciuti, e questo secondo te non
  37. significa niente?
  38. - Meno che niente. E cosa posso farci, d'altra parte? - Omani seguiva con un
  39. dito un passo particolarmente difficile del libro che stava leggendo e le sue
  40. labbra si muovevano, senza suono.
  41. George lo fissava. Maledizione, pensò: grida, urla! Questo puoi farlo.
  42. Prendimi a calci, magari, ma fa' qualcosa!
  43. Ciò che desiderava, lui, era di non sentirsi così solo nella sua ira.
  44. Desiderava di non essere il solo a sentirsi pieno di risentimento, di non
  45. essere il solo a morire di quella lenta morte.
  46. Era stato molto meglio durante le prime settimane, quando l'universo era un
  47. piccolo guscio di luci e di suoni vaghissimi che si stringeva attorno a lui.
  48. Era stato molto meglio allora... prima che Omani lo raggiungesse e lo
  49. trascinasse di nuovo verso una vita che non meritava di essere vissuta.
  50. Omani era vecchio. Aveva per lo meno trent'anni. George si chiese se lui
  51. stesso sarebbe diventato così, quando avrebbe raggiunto la trentina, fra
  52. dodici anni.
  53. E poiché temeva di diventarlo davvero, gridò ad Omani: - Vuoi smetterla sì o
  54. no di leggere quello stupido libro?
  55. Omani girò la pagina, lesse ancora qualche parola, poi alzò il capo coronato
  56. di crespi capelli lanosi e chiese: - Come?
  57. - Cosa ti serve leggere quel libro? - Si girò verso Omani, sbuffa. - Ancora
  58. elettronica, eh? - E strappò il libro dalle mani dell'altro, lo gettò a terra.
  59. Omani si alzò lentamente, e raccolse il libro, lisciò una pagina sgualcita,
  60. senza apparente rancore.
  61. - Diciamo che serve a soddisfare la mia curiosità - disse. - Oggi ne capisco
  62. poco, e domani forse ne capirò di più. È una vittoria, in un certo senso.
  63. - Una vittoria. Che specie di vittoria? è questo che rappresenta la massima
  64. soddisfazione della vita, per te? Arrivare a sapere un quarto di quello che ne
  65. sa uno specialista in elettronica, prima che tu sia arrivato ai sessantacinque
  66. anni?
  67. - Forse prima di arrivare ai trentacinque.
  68. - Sì. Ma poi chi ti vorrà? Chi sarà disposto a darti un lavoro? Dove andrai?
  69. - Nessuno mi vorrà. Nessuno sarà disposto a darmi un lavoro. E non andrò in
  70. nessun posto. Rimarrò qui e leggerò altri libri.
  71. - E questo ti rende felice? Dimmelo. Tu mi hai trascinato a scuola. Mi hai
  72. insegnato perfino a imparare a memoria. Perché? Non c'è niente, in tutto
  73. questo, che mi renda felice.
  74. - Ma a cosa ti servirà rifiutare a te stesso queste soddisfazioni?
  75. - Significa che questa farsa mi ha seccato. Farà quello che avevo deciso di
  76. fare fin dal principio, prima che tu me ne tirassi fuori. Li costringerò a...
  77. a...
  78. Omani depose il libro. Lascia che l'altro si interrompesse, poi chiese: - A
  79. far cosa, George?
  80. - A correggere un errore. Una congiura ai miei danni. Voglio trovare
  81. quell'Antonelli e costringerlo ad ammettere che...
  82. Omani scosse il capo.
  83. - Tutti quelli che finiscono qui sostengono che c'è stato un errore. Credevo
  84. che avessi ormai superato quello stadio.
  85. - Non chiamarlo stadio - fece George, con violenza. - Nel mio caso si tratta
  86. della verità. Ti ho detto che...
  87. - Me lo hai già detto, sicuro; ma dentro di te sai benissimo che non c'è stato
  88. nessun errore, per quello che ti riguarda.
  89. - Perché nessuno vuole ammetterlo? Credi che siano disposti a riconoscere che
  90. si è trattato d'un errore, se non vi sono costretti? E va bene, li
  91. costringerò.
  92. Era il mese di maggio che induceva George a pensare così: era il mese delle
  93. Olimpiadi. Si sentì travolgere da un impeto di furore selvaggio e non poté
  94. respingerlo. Non voleva affatto respingerlo; non voleva correre il rischio di
  95. dimenticare.
  96. - Dovevo diventare un Programmatore per Calcolatori e posso diventarlo. Potevo
  97. esserlo già adesso, qualsiasi cosa dicano le analisi, secondo loro. Hanno
  98. torto. Debbono avere torto.
  99. - Gli analisti non hanno mai torto.
  100. - Debbono averlo. O metti in dubbio la mia intelligenza?
  101. - L'intelligenza non ha niente a che fare con tutto questo. Non te lo hanno
  102. detto e ripetuto? Non riesci a capirlo?
  103. George si ridistese, si girò sul dorso, fissò cupamente il soffitto.
  104. - Cosa volevi diventare tu, Hali?
  105. - Non avevo progetti definiti. Mi sarebbe piaciuto diventare Specialista in
  106. Idroponica, credo.
  107. - E pensavi di riuscirci?
  108. - Non ne ero sicuro.
  109. George non aveva mai rivolto domande di quel genere ad Omani, prima di allora.
  110. Lo colpì come una bizzarria quasi innaturale il fatto che altra gente avesse
  111. avuto grandi ambizioni e fosse finita, invece, li dentro. Specialista in
  112. Idroponica!
  113. - E pensavi che sarebbe andata così? - chiese ancora.
  114. - No; ma sono ugualmente finito qui.
  115. - E sei felice. Davvero, oh, davvero felice. Felicissimo. A te piace, tutto
  116. questo. Non cambieresti il tuo destino per tutto l'oro del mondo.
  117. Lentamente, Omani si alzò. Cominciò a disfare il suo letto, con diligenza.
  118. - George, tu sei un caso difficile - disse. - Finirai per rovinarti se
  119. continui a rifiutare l'evidenza della realtà. George, tu sei qui, in questo
  120. posto che chiami la Casa, ma non ti ho mai sentito pronunciare il suo nome,
  121. tutto intero. Prova a dirlo, George. Prova. Poi vai a letto e dormici sopra.
  122. George mostra i denti, digrignandoli. Poi gridò: - No!
  123. - Allora lo dirà io - ribatté Omani. E lo disse. Pronunciò ogni sillaba
  124. chiaramente, con attenzione.
  125. George ne provò una vergogna amara e profonda. E volse via il capo.
  126.  
  127. Durante la maggior parte dei suoi diciotto anni di vita, George Platen aveva
  128. pensato fermamente a una sola cosa: a diventare Programmatore per Calcolatori.
  129. Tra i suoi compagni c'erano parecchi che parlavano di Navigazione Spaziale, di
  130. Tecnologia della Refrigerazione, di Controllo dei Trasporti e perfino di
  131. Amministrazione, ma George non cambiava idea.
  132. Discuteva con accanimento, come gli altri: il Giorno dell'Istruzione li
  133. attendeva, e rappresentava il fatto più importante della loro esistenza. Il
  134. Giorno dell'Istruzione era sempre più vicino: una data fissa nel calendario.
  135. Era il primo novembre dell'anno successivo al compimento del diciottesimo anno
  136. di ciascun essere umano...
  137. Trascorso quel giorno, c'erano altri argomenti comuni di conversazione. Si
  138. poteva discutere con gli altri di qualche particolare della professione, o
  139. delle qualità della moglie e dei figli, o dei risultati della propria squadra
  140. di polo spaziale, o delle proprie esperienze nelle Olimpiadi. Ma, prima, c'era
  141. un solo argomento che attirava l'interesse di tutti: il Giorno
  142. dell'Istruzione.
  143. - Cosa vuoi fare? Credi di farcela? No, non conviene proprio. Prova a guardare
  144. i dati: hanno decurtato le quote. Adesso la Logistica...
  145. Oppure "Adesso l'Ipermeccanica..." oppure "le Comunicazioni", oppure "le
  146. Scienze gravitazionali...".
  147. Specialmente le Scienze gravitazionali erano di moda. Tutti ne parlavano,
  148. negli anni che precedettero il Giorno dell'Istruzione di George: ed era per
  149. via del recente sviluppo dei motori gravitazionali.
  150.  
  151. Qualsiasi mondo che si trovasse entro un raggio di dieci anni luce da una
  152. stella nana, era opinione generale, avrebbe dato un occhio della testa per un
  153. Ingegnere Gravitazionale di qualsiasi grado.
  154. Ma questo pensiero non aveva mai impressionato George. Sì, era possibile; ma
  155. George aveva sentito parlare di ciò che era già accaduto, in qualche ramo
  156. tecnico sviluppatosi di recente. Si era arrivati ben presto alla
  157. razionalizzazione e alla semplificazione: ogni anno venivano sfornati nuovi
  158. modelli, nuovi tipi di motori gravitazionali, nuovi princìpi. E tutti quei
  159. signori che se ne occupavano rischiavano di venire superati dai modelli più
  160. recenti, dalle più recenti teorie. E in questo caso, avrebbero dovuto
  161. accontentarsi di svolgere un lavoro non specializzato o di prendere servizio
  162. su qualche mondo poco importante e non ancora civilizzato.
  163. Ma i Programmatori per Calcolatori venivano richiesti da ogni parte, anno dopo
  164. anno, secolo dopo secolo. Sì, le richieste non erano mai state eccessivamente
  165. numerose; il "mercato" dei Programmatori non aveva mai raggiunto punte
  166. elevatissime; ad ogni modo le richieste continuavano ad aumentare, mano mano
  167. che nuovi mondi venivano civilizzati e che i mondi già conosciuti
  168. raggiungevano stadi di evoluzione superiore.
  169. Lui ne aveva discusso durante tutta la sua infanzia con Stubby Trevelyan; dal
  170. momento che erano amicissimi, i loro argomenti erano immutabili e velenosi e,
  171. naturalmente, nessuno dei due era mai riuscito a convincere l'altro.
  172. Ma Trevelyan si vantava di avere un padre che era Metallurgista e che aveva
  173. prestato servizio in uno dei Mondi Esterni, e un nonno che era stato a sua
  174. volta Metallurgista. Lui stesso era deciso a diventare Metallurgista: lo
  175. riteneva una specie di privilegio di famiglia ed era fermamente convinto che
  176. qualsiasi altra professione era un po' meno che rispettabile.
  177. - Il metallo esisterà sempre - diceva. - E ci saranno sempre leghe da
  178. preparare e strutture metalliche da controllare. Ma cosa fa un Programmatore?
  179. Se ne sta seduto tutto il giorno con un codice in mano, a fornire dati a una
  180. stupida macchina lunga un chilometro.
  181. Verso i sedici anni, George aveva imparato a rispondergli a tono: diceva,
  182. semplicemente: - Ci saranno milioni di Metallurgisti, oltre te!
  183. - Sicuro. Perché è una buona professione. La migliore, anzi.
  184. - Ma sarai uno in mezzo a tanti, Stubby. E puoi anche finire per trovarti
  185. molto indietro, in questa lunga fila. Qualsiasi mondo può formare i propri
  186. Metallurgisti, e le ricerche per i modelli più avanzati di tipo terrestre non
  187. sono molte. Per lo più, sono i piccoli mondi che li richiedono. Sai che
  188. percentuale di Metallurgisti viene assorbita dai Mondi di Grado A? Io ho
  189. controllato: è solo il 13,3 per cento. Il che vuol dire che tu hai sette
  190. probabilità su otto di finire su un mondo arrivato sì e no all'acqua corrente.
  191. Può darsi perfino che resti intrappolato sulla Terra. Capita al 2,3 per cento,
  192. sai?
  193. - Non è una disgrazia, restare sulla Terra - rispondeva Trevelyan in tono
  194. bellicoso. La Terra ha bisogno di tecnici. E di tecnici buoni. - Il nonno di
  195. Trevelyan era stato un Metallurgista che non aveva mai lasciato la Terra; e
  196. Trevelyan, a quel pensiero, si passava un dito sul labbro superiore, come per
  197. lisciarsi i baffi che non aveva ancora.
  198. George sapeva la storia del nonno di Trevelyan e, considerando che anche i
  199. suoi antenati non avevano mai lasciato la Terra, non era in condizioni di fare
  200. dell'ironia.
  201. - Non è una disgrazia. No, naturalmente - diceva, diplomatico. - Ma sarebbe
  202. bello andare in un mondo di Grado A, no? Prendi i Programmatori, per esempio.
  203. Soltanto i mondi di Grado A hanno calcolatori che richiedono la presenza di
  204. Programmatori di prima classe. Non è una professione che si adatti a tutti,
  205. capisci? Quei mondi hanno bisogno di Programmatori in numero superiore a
  206. quello che essi stessi possono fornire. Controlla le statistiche. C'è un solo
  207. Programmatore di prima classe su un milione. Un mondo che ha bisogno di venti
  208. Programmatori e ha una popolazione di dieci milioni deve mandare a cercare
  209. sulla Terra da cinque a quindici Programmatori. Giusto? E sai quanti
  210. Programmatori per Calcolatori sono stati destinati ai mondi di Grado A, lo
  211. scorso anno? Tutti, fino all'ultimo. Se sei un Programmatore, sei un eletto.
  212. Sissignore.
  213. Trevelyan si accigliava.
  214. - Ma se riesce soltanto uno su un milione, come puoi pensare di riuscirci
  215. proprio tu?
  216. - Ci riuscirò - rispondeva George, guardingo.
  217. Non osava dirlo a nessuno, né a Trevelyan né ai suoi genitori, perché lui si
  218. sentiva tanto sicuro. Ma non si preoccupava. Era sicuro di sé, e questo era il
  219. peggiore dei ricordi che gli era rimasto, nei tristi giorni che seguirono. Era
  220. sicuro di sé, come il ragazzino di otto anni che aspettava l'avvicinarsi del
  221. Giorno della Lettura... che rappresentava, per l'infanzia, ciò che il Giorno
  222. dell'Istruzione rappresentava per l'adolescenza.
  223.  
  224. Naturalmente, il Giorno della Lettura era stato diverso. Innanzi tutto, era un
  225. avvenimento dell'infanzia. Un bambino di otto anni accetta senza difficoltà
  226. molte cose straordinarie. Un giorno non sai leggere e il giorno dopo, invece,
  227. sai leggere. Le cose andavano proprio così, proprio come il fatto che il sole
  228. splende in cielo.
  229. E poi, non era un avvenimento che portasse grandi conseguenze. Non c'era
  230. nessun reclutatore in attesa, che controllava gli elenchi e i punteggi per le
  231. prossime Olimpiadi. Un bambino o una bambina, dopo il Giorno della Lettura,
  232. era soltanto qualcuno che doveva ancora passare dieci anni di esistenza
  233. indifferenziata sulla superficie terrestre: era qualcuno che tornava a casa
  234. con una particolare abilità in più, ecco tutto.
  235. Quando arrivò il suo Giorno dell'Istruzione, dieci anni più tardi, George non
  236. era sicuro di ricordare esattamente tutti i dettagli del suo Giorno di
  237. Lettura.
  238. Ricordava chiaramente che era stato un malinconico giorno di settembre, questo
  239. sì. E ricordava che pioveva, anche. Settembre era il mese del Giorno della
  240. Lettura, novembre del Giorno dell'Istruzione. Maggio delle Olimpiadi. Ne
  241. parlavano perfino le filastrocche per bambini. George era stato vestito di
  242. tutto punto, e i suoi genitori erano molto più agitati di lui. Suo padre era
  243. un Posatubi che aveva sempre lavorato sulla Terra. Questo fatto aveva sempre
  244. costituito una umiliazione per lui... benché fosse evidente che in ogni
  245. generazione la maggioranza era costretta, comunque, a rimanere sulla Terra.
  246. Sulla Terra erano necessari gli agricoltori e i minatori, e perfino i tecnici.
  247. Soltanto le professioni più recenti e più altamente specializzate erano
  248. richieste sui Mondi Esterni, e, sugli otto miliardi di abitanti della Terra,
  249. soltanto pochi milioni di persone all'anno potevano emigrare. La maggior parte
  250. doveva rimanere, per forza di cose.
  251. Ma ciascuno poteva sperare, per lo meno, che uno dei suoi figli sarebbe
  252. riuscito; papà Platen non costituiva certamente una eccezione. Secondo lui - e
  253. anche secondo gli altri - George era molto intelligente e molto sveglio.
  254. Doveva riuscire bene, senza dubbio... anche perché era figlio unico. Se George
  255. non fosse riuscito a raggiungere uno dei Mondi Esterni, sarebbero stati
  256. costretti ad attendere la nascita di un nipote, perché la possibilità si
  257. ripresentasse... e questo era troppo lontano nel tempo, per offrire una valida
  258. consolazione.
  259. Naturalmente il Giorno della Lettura non provava molto; ad ogni modo era
  260. l'unica indicazione che si poteva avere, prima del Grande Giorno. Tutti i
  261. genitori della Terra avrebbero ascoltato con ansia il proprio figlio leggere,
  262. quando quello fosse ritornato a casa; avrebbero ascoltato quel flusso più o
  263. meno sicuro di parole, per trarne sicuri auspici per l'avvenire. Erano ben
  264. poche le famiglie che non si abbandonavano ai sogni più rosei se un bambino,
  265. dopo il Giorno della Lettura, era in grado di cavarsela bene con le parole di
  266. tre sillabe.
  267.  
  268. George si rendeva conto, piuttosto vagamente, della tensione dei suoi
  269. genitori; e se provava una certa ansia, quella mattina, era soltanto perché
  270. temeva di veder svanire dal viso del padre quella espressione di speranza,
  271. quando lui fosse tornato a casa dopo aver imparato a leggere.
  272. I bambini furono radunati in una grande stanza, nel Palazzo dell'Istruzione.
  273. In tutta la Terra, in milioni di Palazzi come quello, durante quel mese, si
  274. sarebbero raccolti altri gruppi di bambini. George si sentiva depresso dal
  275. grigiore della stanza e dalla presenza degli altri bambini, tesi e irrigiditi
  276. nello sforzo di comportarsi bene.
  277. George, automaticamente, imitò gli altri. Vide il gruppetto dei bambini che
  278. abitavano nella sua stessa casa e li raggiunse.
  279. Trevelyan, che abitava nell'appartamento accanto al suo, portava ancora i
  280. capelli lunghi, e dovevano passare ancora molti anni prima che riuscisse a
  281. farsi crescere le basette e i baffi sottili che erano il suo sogno.
  282. - Scommetto che hai paura - disse Trevelyan.
  283. - E invece no - fece George. Poi, in tono confidenziale: - Sai, i miei hanno
  284. messo un pezzo di carta stampata sul cassettone, in camera mia, e, quando
  285. tornerò a casa, leggerò cosa c'è scritto. - George si sentiva molto
  286. imbarazzato perché non sapeva dove mettere le mani; gli avevano raccomandato
  287. di non grattarsi la testa o le orecchie o il naso e di non mettersi le mani in
  288. tasca: e questo eliminava quasi tutte le possibilità.
  289. Trevelyan mise le mani in tasca, e disse: - Mio padre non è preoccupato.
  290. Papà Trevelyan era stato Metallurgista su Diporia, nei sette anni precedenti,
  291. il che gli aveva conferito una superiore condizione sociale rispetto ai suoi
  292. vicini, anche se poi si era ritirato ed era ritornato sulla Terra.
  293. La Terra, di solito, non attirava molto questi reimmigrati, a causa del
  294. problema della sovrappopolazione; ma qualcuno ritornava. In primo luogo il
  295. costo della vita era molto più basso, sulla Terra, e quello che su Diporia
  296. rappresentava una entrata modesta, sulla Terra era un reddito considerevole.
  297. Per giunta, c'era sempre qualcuno che trovava maggior soddisfazione nel
  298. mostrare i propri successi agli amici e ai luoghi della propria infanzia
  299. piuttosto che a tutto il resto dell'universo.
  300. Papà Trevelyan aveva giustificato la sua decisione spiegando che, se fosse
  301. rimasto su Diporia, avrebbero finito per rimanerci anche i suoi figli, e
  302. Diporia era un mondo che in fin dei conti disponeva di una sola astronave. Ma,
  303. dal momento che era ritornato sulla Terra, i suoi figli avrebbero potuto
  304. arrivare su qualunque pianeta: perfino su Novia.
  305. Stubby Trevelyan aveva imparato presto la lezione. Anche prima del Giorno
  306. della Lettura, tutta la sua conversazione era basata sull'assunto che la sua
  307. destinazione finale sarebbe stata Novia.
  308. George, oppresso dal pensiero della futura grandezza altrui e della propria
  309. presente pochezza, si sentì indotto ad assumere un tono bellicoso.
  310. - Neanche mio padre è preoccupato. Ci tiene a sentirmi leggere perché sa già
  311. che leggerò bene, ecco. Credo che tuo padre, invece, preferisca non sentirti
  312. tanto presto perché sa già che leggerai male.
  313. - Lo dici tu. E leggere non conta niente. Quando sarò su Novia, stipendierò
  314. dei dipendenti perché leggano per me.
  315. - Perché non saprai leggere da solo, dal momento che sei stupido.
  316. - E se sono stupido, come farei ad andare su Novia?
  317. E George, trascinato per i capelli, pronunciò la frase storica: - E chi dice
  318. che andrai su Novia? Scommetto che tu non andrai da nessuna parte!
  319. Stubby Trevelyan arrossì.
  320. - Per lo meno, non diventerò un Posatubi come tuo padre.
  321. - Ritira quello che hai detto, stupido!
  322. - Ritira tu, quello che hai detto!
  323. Rimasero faccia a faccia: non avevano intenzione di azzuffarsi veramente, ma
  324. trovavano una specie di sollievo nell'avere qualcosa di familiare da fare, in
  325. quel posto insolito. Per giunta, nel momento in cui George aveva stretto i
  326. pugni e li aveva alzati con aria minacciosa aveva risolto, almeno
  327. temporaneamente, il problema che lo preoccupava: come tenere le mani. Gli
  328. altri bambini vennero attorno ai due litiganti, incuriositi.
  329. Ma tutto finì quando una voce di donna risuonò attraverso un sistema di
  330. altoparlanti. Di colpo scese il silenzio, nella stanza. George abbassò i pugni
  331. e dimenticò Trevelyan.
  332. - Bambini - disse la voce - fra poco vi chiameremo per nome. Quando uno di voi
  333. si sente chiamare, deve dirigersi verso uno degli uomini che vi aspettano
  334. vicino al muro. Li vedete? Indossano uniformi rosse, e non potete sbagliare.
  335. Le bambine andranno alla loro destra, i bambini alla loro sinistra. E adesso
  336. guardatevi attorno e stabilite quale tra quegli uomini è il più vicino a voi.
  337. George trovò il suo uomo alla prima occhiata e attese di essere chiamato: non
  338. era ancora familiarizzato con i misteri dell'alfabeto, e la lunga attesa
  339. cominciava a turbarlo.
  340. Il gruppo di bambini si assottigliò: poco per volta si dirigevano tutti verso
  341. le guide in uniforme rossa.
  342. Quando finalmente sentì chiamare "George Platen", il sollievo che ne provò fu
  343. soverchiato soltanto dalla soddisfazione di constatare che Stubby Trevelyan
  344. rimaneva ancora al suo posto; non lo avevano ancora chiamato, lui!
  345. George girò il capo, mentre si avviava, e gli gridò: - Ehi, Stubby, forse non
  346. ti vogliono.
  347. Ma quel momento di allegria svanì in fretta. Fu messo in fila insieme agli
  348. altri bambini e condotto lungo un corridoio. I bambini si guardavano l'un
  349. l'altro, con gli occhi sbarrati, ma oltre a frasi come "Non spingere" o "Ehi,
  350. stai attento", non parlavano fra di loro.
  351. Diedero loro dei fogli di carta e dissero di tenerli. George guardò
  352. incuriosito la sua scheda. Portava piccoli segni neri, di forme diverse...
  353. Sapeva che era stampata, ma come si poteva capire il significato delle parole?
  354. Non riusciva a immaginarlo.
  355. Gli dissero di spogliarsi. Adesso erano rimasti insieme soltanto lui e altri
  356. quattro bambini. Gli abiti nuovi caddero frusciando e i bambini rimasero nudi,
  357. rabbrividendo più di imbarazzo che di freddo. Arrivarono alcuni assistenti
  358. medici che li visitarono, li controllarono con certi strani strumenti,
  359. prelevarono loro un po' di sangue. Presero le schede e vi aggiunsero altri
  360. segni, servendosi di bastoncini neri: erano segni nitidi e allineati,
  361. tracciati velocemente: George guardò quei segni nuovi, ma gli riuscirono
  362. incomprensibili come gli altri.
  363. Poi i bambini ricevettero l'ordine di rivestirsi, di sedersi su una fila di
  364. seggiole e di aspettare ancora. Tornarono a chiamarli per nome: "George
  365. Platen" venne terzo.
  366. Entrò in una grande stanza, piena di strumenti spaventosi con tanti bottoni e
  367. tanti pannelli di vetro. Nel centro della stanza c'era una scrivania, e dietro
  368. la scrivania sedeva un uomo, intento a consultare un fascio di carte.
  369. - George Platen? - chiese.
  370. - Sì, signore - disse George, con un sussurro un po' tremulo. L'attesa,
  371. l'essere stato condotto di qua e di là lo avevano innervosito. Desiderava solo
  372. di finire in fretta.
  373. - Io sono il dottor Lloyd, George - disse l'uomo dietro la scrivania. - Come
  374. va?
  375. Non alzò gli occhi, nel parlargli. Probabilmente aveva già ripetuto quelle
  376. parole decine e decine di volte e non se la sentiva più di sollevare lo
  377. sguardo ogni volta.
  378. - Va bene.
  379. - Hai paura, George?
  380. - N-no, signore - disse George; ma era spaventato fino alle orecchie.
  381. - Benissimo - disse il dottore. - Non c'è niente di cui tu debba aver paura,
  382. qui. Vediamo un po', George. Sulla tua scheda risulta che tuo padre si chiama
  383. Peter ed è Posatubi e tua madre si chiama Amy ed è Casalinga. È giusto?
  384. - S-si, signore.
  385. - Tu sei nato il 13 febbraio e un anno fa hai avuto l'otite. Giusto?
  386. - Sì, signore.
  387. - Sai come faccio a sapere tutto questo?
  388. - C'è sulla scheda, signore, almeno credo.
  389. - Esatto. - Il dottore alzò per la prima volta lo sguardo su George, e
  390. sorrise. Sembrava più giovane del padre di George; un po' del nervosismo del
  391. bambino svanì.
  392. Il dottore passò la scheda a George.
  393. - Sai cosa significano tutti questi segni, George?
  394. George sapeva benissimo di non conoscerne il significato, ma fu così sorpreso
  395. da quella domanda che guardò la scheda, come se per una improvvisa decisione
  396. del destino gli fosse concesso di comprendere. Ma i segni restavano
  397. incomprensibili quanto prima. Restituì la scheda.
  398. - No, signore.
  399. - Perché no?
  400. George si sentì preso da un vago sospetto circa l'intelligenza del dottore.
  401. Non lo sapeva, lui, il perché?
  402. - Non so leggere, signore - disse.
  403. - Ti piacerebbe saper leggere?
  404. - Sì, signore.
  405. - E perché, George?
  406. George sbarrò gli occhi, perplesso. Nessuno gli aveva mai rivolto una simile
  407. domanda. Non riuscì a trovare una risposta. Disse, balbettando: - Non lo so,
  408. signore.
  409. - Le istruzioni scritte dirigeranno tutta la tua vita futura. Vi sono molte
  410. cose che dovrai imparare con questo mezzo, anche dopo il Giorno
  411. dell'Istruzione. Te lo insegneranno altre carte come questa. Te lo
  412. insegneranno i libri, gli schermi della televisione. La stampa ti insegnerà
  413. tante cose utili e interessanti che ti convincerai di questo: non essere in
  414. grado di leggere è come essere ciechi. Capisci?
  415. - Sì, signore.
  416. - Hai paura, George?
  417. - No, signore.
  418. - Bene. Adesso ti dirò quello che faremo. Ti poserò questi fili sulla fronte,
  419. proprio agli angoli degli occhi: aderiranno alla pelle, ma non ti faranno
  420. nessun male. Poi metterò in azione qualcosa che emetterà un ronzio. Sarà una
  421. cosa un po' strana e tu proverai un po' di solletico, ma non ti sentirai male.
  422. Se sentirai male, me lo dirai e io spegnerò l'apparecchio, ma vedrai che non
  423. proverai nessun dolore, davvero. Va bene così?
  424. George annuì, deglutendo a vuoto.
  425. - Sei pronto?
  426. George annuì ancora. Chiuse gli occhi, mentre il dottore si dava da fare. I
  427. suoi genitori gli avevano già spiegato tutto. Gli avevano assicurato che non
  428. faceva male, ma gli altri bambini avevano parlato diversamente. I ragazzini di
  429. dieci e dodici anni, che si facevano beffe dei bambini di otto anni in attesa
  430. del Giorno della Lettura... "Stai attento all'ago!" dicevano. Altri ti
  431. prendevano da parte con aria confidenziale e ti dicevano: "Ti apriranno la
  432. testa, vedrai. Useranno un coltello affilato grande così... che ha anche un
  433. uncino!" E continuavano a snocciolare altri dettagli orribili.
  434. George non l'aveva mai creduto davvero, ma aveva avuto spesso degli incubi:
  435. adesso chiuse gli occhi, in preda al terrore.
  436. Non sentì nemmeno i fili che si posavano sulle sue tempie. Il ronzio era un
  437. suono lontano, sommerso dal rombo del sangue che gli rumoreggiava nelle
  438. orecchie, e gli pareva di trovarsi in una immensa caverna. Si fece coraggio e
  439. aprì lentamente gli occhi.
  440. Il dottore gli volgeva le spalle. Da uno degli strumenti si srotolava una
  441. striscia di carta, coperta da una sottile linea rossa ondeggiante. Il dottore
  442. ne staccò alcuni pezzi, li inserì in un'altra macchina. Continuò così per un
  443. pezzo. Ogni volta ne usciva una striscia di pellicola, e il dottore la
  444. controllava attentamente. Finalmente si voltò verso George; cosa strana, aveva
  445. la fronte corrugata.
  446. Il ronzio cessò.
  447. - È finito? - chiese George, senza fiato.
  448. - Sì - rispose il dottore. Ma era ancora accigliato.
  449. - E adesso so leggere? - chiese ancora George. Non si sentiva per nulla
  450. diverso.
  451. - Come? - fece il dottore. Poi ebbe un sorriso rapido, improvviso. - È andata
  452. benissimo, George - disse. - Fra quindici minuti saprai leggere. Adesso
  453. useremo un'altra macchina e ci vorrà un po' più di tempo. Ti coprirò la testa
  454. con un casco, e quando metterò in azione la macchina tu non potrai né vedere
  455. né sentire niente per qualche minuto; ma non proverai dolore neppure questa
  456. volta. Ad ogni modo ti darò in mano un interruttore. Se provi dolore, non hai
  457. altro da fare che schiacciare il bottone e tutto finirà. D'accordo?
  458. Negli anni successivi, fu detto a George che l'interruttore era un trucco, e
  459. serviva soltanto per dare ai bambini un senso di sicurezza. Ma lui non lo
  460. seppe mai per certo, dal momento che non premette quel bottone...
  461. Il dottore gli posò sul capo una specie di elmetto curvo orlato di una
  462. striscia di gomma. Tre o quattro piccole sporgenze sembrarono, per un momento,
  463. addentargli la testa: ma si trattò di una pressione passeggera che subito si
  464. allentò. E non provò alcun dolore.
  465. - Va tutto bene, George? - La voce del dottore risuonò, un po' indistinta.
  466. Poi, senza preavviso, uno strato di feltro spessissimo si strinse attorno a
  467. lui. Si sentì disincarnato: non provava più alcuna sensazione, non esisteva
  468. più l'universo: c'era soltanto lui stesso e un mormorio lontano, ai confini
  469. del nulla, che gli ripeteva qualcosa, qualcosa, qualcosa...
  470. Si sforzò di ascoltare e di capire, ma fra lui e quella verità c'era lo spesso
  471. strato di feltro...
  472. Poi l'elmetto venne rimosso dal suo capo, e la luce era così splendente,
  473. adesso, che gli ferì gli occhi, mentre la voce del dottore gli risuonava
  474. altissima nelle orecchie.
  475. - Ecco la tua scheda, George - disse il dottore. - Cosa c'è scritto?
  476. George guardò di nuovo la sua scheda, ed emise un grido strozzato. I segni non
  477. erano più semplici segni. Componevano delle parole. Erano parole, e lui le
  478. capiva così chiaramente come se qualcuno gliele suggerisse all'orecchio. Le
  479. poteva udire sussurrate al suo orecchio, mentre le guardava.
  480. - Cosa c'è scritto, George?
  481. - C'è scritto... c'è scritto... Platen, George. Nato il 13 febbraio 6492, da
  482. Peter e Amy Platen, a... - Si interruppe.
  483. - Adesso sai leggere, George - disse il dottore. - È tutto finito.
  484. - Davvero? E non dimenticherò più come si fa a leggere?
  485. - No, naturalmente. - Il dottore si sporse a stringergli la mano, con molta
  486. serietà. - Adesso puoi tornare a casa.
  487. Ci vollero giorni e giorni perché George si abituasse a quella sua nuova,
  488. grande capacità. Leggeva con tanta facilità che suo padre pianse per la gioia
  489. e invitò tutti i parenti per riferire loro la grande notizia.
  490. George girò per tutta la città, leggendo tutte le scritte che poté trovare e
  491. chiedendosi come era possibile che quelle parole non avessero avuto un
  492. significato per lui, prima di allora.
  493. Tentò di ricordare il tempo in cui non era ancora capace di leggere, ma non ci
  494. riuscì. Per quello che pareva a lui, era sempre stato capace di leggere.
  495. Sempre.
  496. A diciotto anni, George era diventato più scuro di carnagione; era di media
  497. statura, ma era così snello che sembrava più alto. Trevelyan, che era di pochi
  498. centimetri più basso di lui, era costruito così solidamente che il soprannome
  499. Stubby sembrava ancora più appropriato; ma in quell'ultimo anno aveva
  500. decisamente respinto il soprannome. E, dal momento che non gli piaceva neanche
  501. il suo nome, ci teneva a farsi chiamare soltanto Trevelyan: oppure accettava
  502. qualche decente variante del suo cognome. E, per dimostrare di essere ormai
  503. diventato un uomo, si stava facendo crescere le basette e un paio di baffi
  504. ispidi.
  505. Adesso Trevelyan era sudato e nervoso e George trovava la cosa molto
  506. divertente.
  507. Si trovavano ancora nella stessa grande stanza nella quale erano entrati dieci
  508. anni prima e nella quale non avevano più rimesso piede. Era come se un vago
  509. sogno appartenente al passato fosse diventato improvvisamente realtà. Nei
  510. primi minuti, George si era stupito nell'accorgersi che tutto, lì dentro,
  511. sembrava più piccolo, meno imponente di come ricordava. Poi si rese conto che
  512. era lui a essere cresciuto, in quegli anni.
  513. I presenti erano molto meno numerosi, questa volta: erano soltanto ragazzi. Le
  514. ragazze dovevano presentarsi in un giorno diverso.
  515. Trevelyan si piegò verso di lui, per sussurargli: - Mi secca che ci facciano
  516. aspettare tanto.
  517. - È la burocrazia - disse George. - Non c'è niente da fare.
  518. - Uf - fece Trevelyan. - Come mai sei così paziente?
  519. - Non ho niente di cui preoccuparmi, ecco tutto.
  520. - Oh, fratello! Mi fai venir male. Spero che ti destinino a diventare uno
  521. Spargiconcime: voglio divertirmi a vedere con che faccia usciresti, allora! -
  522. I suoi occhi vagarono ansiosamente sulla piccola folla.
  523. Anche George si guardò intorno. Naturalmente si usavano sistemi diversi da
  524. quelli usati con i bambini. La procedura era più lunga, le direttive erano
  525. impartite per mezzo di fogli stampati. I loro due cognomi, Platen e Trevelyan
  526. erano ancora in fondo all'alfabeto, ma questa volta loro lo sapevano.
  527. Alcuni giovani uscivano dalle sale d'Istruzione, accigliati e a disagio,
  528. raccoglievano la loro roba, poi andavano nelle sale dell'analisi per conoscere
  529. i risultati.
  530. Man mano che uscivano, i giovani venivano circondati dagli altri ancora in
  531. attesa.
  532. - Com'è andata?
  533. - Come ti senti?
  534. - Ti senti diverso?
  535. Le risposte erano vaghe, evasive.
  536. George si costrinse a rimanere al proprio posto. Correre a interrogare gli
  537. altri serviva soltanto a farsi salire la pressione. Tutti dicevano che la cosa
  538. migliore era rimanersene calmi. Ma anche così, sentiva le palme delle mani
  539. diventare gelide. Era strano: sembrava che la tensione fosse più forte questa
  540. volta di dieci anni prima.
  541. Per esempio, i professionisti altamente specializzati diretti ai Mondi Esterni
  542. erano accompagnati dalla moglie... o dal marito. Era molto importante
  543. mantenere un equilibrio numerico fra i due sessi, su tutti i Mondi. E se eri
  544. destinato a un mondo di Grado A, nessuna ragazza ti avrebbe rifiutato. George
  545. non aveva in mente nessuna ragazza in particolare; nessuna gli interessava.
  546. Non adesso, almeno! Ma una volta che fosse diventato Programmatore, che avesse
  547. potuto aggiungere quel titolo al suo nome, allora avrebbe fatto la sua scelta,
  548. come un sultano in un harem. Quel pensiero lo sconvolse, e cercò di
  549. respingerlo. Era meglio mantenere la calma.
  550. - Chi ci capisce niente? - brontolò Trevelyan. - Prima ti dicono che ti andrà
  551. meglio se sei calmo e rilassato. Poi ti mettono qui ad aspettare, in modo da
  552. innervosirti più che possono.
  553. - Può darsi che facciano apposta; è un sistema per separare gli uomini dai
  554. ragazzi, tanto per cominciare. Non prendertela, Trev.
  555. - Oh, stai zitto.
  556. Venne il turno di George. Non fu chiamato: il suo nome apparve a lettere
  557. scintillanti su di un pannello.
  558. Lui fece un cenno di saluto a Trevelyan.
  559. - Non prendertela. Non lasciarti impressionare.
  560. Era felice, quando entrò nella stanza degli esami. Era veramente felice.
  561. L'uomo dietro la scrivania disse: - George Platen?
  562. Per un momento, nella memoria di George risorse l'immagine nitidissima di un
  563. altro uomo che dieci anni prima gli aveva rivolto la stessa domanda. Era come
  564. se si trattasse dello stesso uomo; come se lui, George, avesse di nuovo otto
  565. anni.
  566. Ma questa volta l'uomo alzò gli occhi, e il suo viso non ricordava nulla a
  567. George. Aveva il naso prominente, i capelli radi, il collo rugoso, come se si
  568. fosse sottoposto a una cura dimagrante troppo intensa.
  569. - Ebbene? - chiese l'uomo dietro la scrivania, in tono seccato
  570. George ridiscese sulla Terra.
  571. - Sono George Platen, signore.
  572. - Va bene. Io sono il dottor Zachary Antonelli; fra poco ci conosceremo
  573. meglio.
  574. Continuò a guardare alcune pellicole, reggendole controluce.
  575. George fremette, dentro di sé. Ricordò l'altro dottore... non ricordava più il
  576. suo nome, però... che aveva controllato a sua volta alcune pellicole... Chissà
  577. se queste erano le stesse. L'altro si era accigliato, guardandole, e questo
  578. adesso lo fissava come se fosse incollerito con lui.
  579. E la felicità di George svanì quasi completamente.
  580. Il dottor Antonelli sfogliò le pagine d'un fascicolo e ripose da una parte le
  581. pellicole.
  582. - Qui c'è scritto che vuoi diventare Programmatore per Calcolatori.
  583. - Sì, dottore.
  584. - Sei sempre della stessa idea?
  585. - Sì, dottore.
  586. - È un lavoro della massima responsabilità. Ti senti all'altezza?
  587. - Sì, dottore.
  588. - Molti dei giovani pre-istruiti non hanno preferenze. Credo che abbiano paura
  589. di sentirsi ridicoli.
  590. - Direi di sì, dottore.
  591. - E tu no?
  592. - Per essere sincero, no, dottore.
  593. Il dottor Antonelli annuì, ma la sua espressione non si schiarì affatto.
  594. - Perché vuoi diventare Programmatore?
  595. - È un lavoro della massima responsabilità, come ha detto lei, dottore. È un
  596. lavoro importante e interessante. Mi piace e penso che saprò svolgerlo.
  597. Il dottor Antonelli ripose il fascicolo e fissò George con aria acida.
  598. - Come fai a sapere che ti piace? - chiese. - Forse perché pensi che saresti
  599. destinato a un mondo di Grado A?
  600. "Sta tentando di innervosirmi" si disse George. "Debbo rimanere calmo e sicuro
  601. di me."
  602. E disse, a voce alta: - Credo che diventare Programmatore sia una ottima
  603. carriera, signore, ma anche se dovessi rimanere sulla Terra, mi piacerebbe lo
  604. stesso. - E questo era abbastanza vero: non sto affatto mentendo, si disse
  605. George.
  606. - E va bene, ma come fai a saperlo?
  607. Lo chiese come se fosse sicuro che lui non potesse rispondergli. E George
  608. riuscì a sorridere: perché lui aveva la risposta!
  609. - Ho letto molto sul lavoro dei Programmatori, dottore - disse.
  610. - Tu hai fatto che cosa? - Il dottore sembrava sinceramente sbalordito, e
  611. George se ne sentì compiaciuto.
  612. - Ho letto, dottore. Ho comprato un libro che tratta dell'argomento e l'ho
  613. studiato.
  614. - Un libro per Programmatori?
  615. - Sì, dottore.
  616. - Ma non puoi averlo capito!
  617. - In principio no. Così ho preso altri libri di matematica e di elettronica.
  618. Ho fatto del mio meglio. Non ne so ancora molto sull'argomento, ma ne so
  619. abbastanza per essere certo che questo lavoro mi piace e che sono in grado di
  620. svolgerlo. - Nemmeno i suoi genitori avevano mai scoperto il nascondiglio
  621. segreto di quei libri: non sapevano neppure perché passava tanto tempo chiuso
  622. nella sua stanza, rinunciando perfino ad ore di sonno.
  623. Il dottor Antonelli si passò una mano sul mento.
  624. - E cosa pensavi di ottenere, figliolo?
  625. - Volevo essere sicuro che il lavoro fosse interessante, dottore.
  626. - Dovresti sapere che provare interesse per un lavoro non significa niente.
  627. Potresti essere interessato a qualcosa fino al midollo delle ossa; ma se la
  628. struttura fisica del tuo cervello è tale da destinarti a diventare qualcosa
  629. d'altro, tu devi diventare qualcosa d'altro. Questo lo sapevi, no?
  630. - Me lo hanno detto - fece George, cautamente.
  631. - Bene, devi crederlo. È vero.
  632. George non disse nulla.
  633. - Oppure - fece il dottor Antonelli - credi che studiare qualcosa possa
  634. vincolare le cellule del tuo cervello nella direzione voluta? Allora credi
  635. anche che una donna incinta deve soltanto ascoltare continuamente qualche
  636. musica famosa per essere certa che suo figlio diventerà un compositore?
  637. George arrossì. Aveva pensato qualche cosa di simile: forzando costantemente
  638. il suo cervello nella direzione desiderata, si era sentito sicuro che avrebbe
  639. ottenuto quel che voleva. Gran parte della sua sicurezza era determinata
  640. proprio da quella convinzione.
  641. - Non ho mai... - cominciò, ma non sapeva come concludere.
  642. - Bene, non è vero. Buon Dio, giovanotto, il tuo schema cerebrale è fissato
  643. fin dalla nascita. Può essere alterato da un colpo abbastanza grave da
  644. danneggiare le cellule cerebrali, o dalla rottura d'un vaso sanguigno, o da un
  645. tumore, o da una grave infezione... e comunque può essere modificato soltanto
  646. in peggio. Ma non può essere certamente modificato dal fatto che tu pensi in
  647. un modo particolare. - Fissò George con aria meditabonda, poi chiese: - Chi ti
  648. ha detto di fare così?
  649. George si sentì sconvolto. Deglutì a vuoto.
  650. - Nessuno, dottore - disse. - È stata un'idea mia.
  651. - Chi ha saputo di quello che stavi facendo?
  652. - Nessuno. Dottore, ma io non volevo fare niente di male.
  653. - E chi dice che hai fatto male? Dovrei dire solo che è stato inutile. E
  654. perché hai mantenuto il segreto?
  655. - Io... io pensavo che avrebbero riso di me. - E pensò, improvvisamente, a una
  656. recente discussione con Trevelyan. George aveva fatto cenno alla sua idea, con
  657. molta cautela, come se si trattasse di un pensiero che lo aveva sfiorato molto
  658. vagamente. Aveva accennato alla possibilità di imparare qualcosa, così,
  659. assorbendo le nozioni un po' per volta. E Trevelyan aveva gridato: - George,
  660. fra poco pretenderai di tingerti da solo le scarpe e di tesserti da solo le
  661. camicie - E lui era stato così contento di aver custodito il segreto.
  662. Il dottor Antonelli spinse da parte le strisce di pellicola che poco prima
  663. aveva esaminato con tanta attenzione. Poi disse: - Adesso ti analizzerò. Tutto
  664. questo non mi ha condotto a nulla.
  665. I fili furono applicati sulla fronte di George; e vi fu di nuovo quel ronzio.
  666. Di nuovo il ricordo di dieci anni prima gli si affacciò alla mente,
  667. fortissimo.
  668. George si sentiva le mani umide di sudore, il cuore pesante. Adesso pensava
  669. che avrebbe fatto meglio a non raccontare tutto al dottore.
  670. Era stata colpa della sua maledetta vanità, si disse. Aveva voluto dimostrare
  671. quant'era intraprendente e pieno di iniziativa. Invece, si era mostrato
  672. superstizioso e ignorante, e aveva finito per attirarsi l'ostilità del
  673. dottore. (Capiva che il dottore l'aveva trovato antipatico, a voler fare così
  674. il sapientone.)
  675. Era arrivato a un tale stadio di nervosismo che ormai - ne era certo -
  676. l'analizzatore non avrebbe mostrato nulla che avesse senso.
  677. Non si accorse dell'attimo in cui i fili gli furono rimossi dalle tempie. La
  678. figura del dottore che lo fissava pensieroso giunse fino al livello della sua
  679. coscienza e soltanto allora si rese conto che i fili erano stati rimossi.
  680. George si riprese, a fatica. Aveva già rinunciato alla sua ambizione di
  681. diventare Programmatore. Il suo sogno era svanito in dieci minuti.
  682. - No, vero? - chiese, malinconicamente.
  683. - No che cosa?
  684. - Non diventerò Programmatore?
  685. Il dottore si passò la mano sul viso.
  686. - Raccogli la tua roba e vai nella stanza 15-C. C'è il tuo fascicolo che ti
  687. aspetta, là. E fra poco arriverà anche il mio rapporto.
  688. - Sono già stato Istruito? - chiese George, in preda allo sbalordimento. -
  689. Pensavo che fosse...
  690. Il dottor Antonelli fissò il piano della scrivania.
  691. - Ti sarà spiegato tutto più tardi. Fai come ti ho detto.
  692. George provò qualcosa che somigliava al panico. C'era forse qualcosa che non
  693. potevano dirgli? Forse non era adatto ad altro se non a diventare Manovale.
  694. Forse stavano cercando di prepararlo proprio a questo...
  695. Ne fu certo, improvvisamente, e soltanto a forza riuscì a proibirsi di
  696. gridare.
  697. Ritornò al suo posto, ad aspettare. Trevelyan non c'era più; un fatto che gli
  698. avrebbe dato un certo sollievo, se fosse stato in sé fino al punto di
  699. accorgersi di ciò che lo circondava. Se ne erano andati quasi tutti, infatti,
  700. e quei pochi che rimanevano gli avrebbero senza dubbio rivolto qualche
  701. domanda, se non fossero stati trattenuti dai suoi sguardi di furore e di odio.
  702. Che diritto avevano, quelli, di diventare Tecnici, mentre lui era destinato a
  703. diventare Manovale? Manovale? Ormai ne era sicuro!
  704.  
  705. Una guida in uniforme rossa lo condusse lungo un corridoio su cui si aprivano
  706. le varie stanze; e dentro vi sedevano piccoli gruppi in attesa; là due, qua
  707. cinque ragazzi. I Meccanici Motoristi, gli Ingegneri Edili, gli Agronomi...
  708. C'erano centinaia di Professioni Specializzate: quasi tutte sarebbero state
  709. rappresentate da uno o due ragazzi al massimo, in quella cittadina.
  710. E li odiò tutti: gli Statisti, i Contabili, i più Istruiti e i meno Istruiti.
  711. Li odiò perché adesso loro possedevano una Istruzione specializzata,
  712. conoscevano il proprio destino, mentre lui, ancora privo di Istruzione, doveva
  713. affrontare chissà quale specie di procedura burocratica.
  714. Raggiunse la stanza 15-C, vi entrò e fu lasciato solo nella stanza vuota. Per
  715. un attimo, si sentì rivivere. Se quella fosse stata la stanza dei Manovali, vi
  716. sarebbero stati altri giovani, a dozzine.
  717. Una porta scivolò nell'intercapedine e un uomo anziano, dai capelli bianchi,
  718. entrò nella stanza. Sorrise, mostrando i denti evidentemente falsi, ma il suo
  719. volto era ancora roseo e la sua voce vigorosa.
  720. - Buona sera, George - disse. - Vedo che sei l'unico in questo settore, questa
  721. volta.
  722. - L'unico? - chiese George, cupo.
  723. - Naturalmente ve ne sono migliaia sulla Terra. Migliaia. Non sei il solo.
  724. George si sentì travolgere dall'esasperazione.
  725. - Non capisco, signore - disse. - Come sono stato classificato? Cos'è
  726. successo?
  727. - Calmati, figliolo. Hai ragione. Ma può capitare a tutti. - Tese la mano e
  728. George gliela strinse, meccanicamente. Era calda e ferma. - Siedi, figliolo.
  729. Io sono Sam Ellenford.
  730. George annuì, impaziente.
  731. - Vorrei sapere cosa sta succedendo, signore.
  732. - Già. Tanto per cominciare, non puoi diventare Programmatore per Calcolatori,
  733. George. Forse l'avevi già indovinato.
  734. - Sì. - fece George, con amarezza. - E cosa diventerò allora?
  735. - Questo è difficile da spiegare, George. - Il vecchio fece una pausa, poi
  736. disse, chiaramente: - Nulla.
  737. - Come?
  738. - Nulla.
  739. - Ma cosa significa? Perché non possono assegnarmi una Professione?
  740. - Non abbiamo scelta, George. È la struttura della tua mente a decidere, in
  741. questo caso.
  742. George illividì, e gli occhi quasi gli schizzarono dall'orbita.
  743. - C'è qualcosa che non va, nella mia mente?
  744. - C'è qualcosa, effettivamente. È una struttura anomala. E, dal punto di vista
  745. della classificazione professionale, diciamo pure che è qualcosa che non va.
  746. - Ma perché?
  747. Ellenford scrolla le spalle.
  748. - Sono certo che tu conosci come funziona il Programma dell'Istruzione, sulla
  749. Terra. In pratica qualsiasi essere umano può assorbire qualsiasi complesso di
  750. nozioni, ma lo schema individuale di ciascun cervello è più adatto a ricevere
  751. un certo tipo di nozioni piuttosto di un altro. Noi tentiamo di abbinare le
  752. menti alle nozioni che più si addicono loro, compatibilmente con i limiti
  753. delle quote richieste per ciascuna professione.
  754. - Sì, lo so - annuì George.
  755. - Ogni tanto, vedi, ci imbattiamo in qualche giovane che non è adatto a
  756. ricevere una Istruzione di nessun genere.
  757. - Vuol dire che io non posso essere Istruito?
  758. - Esattamente.
  759. - Ma è pazzesco. Io sono intelligente. Sono in grado di capire... - Cercava
  760. disperatamente un modo qualsiasi per dimostrare di essere in possesso di un
  761. cervello funzionante.
  762. - Non mi fraintendere, ti prego - disse gravemente Ellenford. - Tu sei
  763. intelligente. Nessun dubbio in proposito. Tu hai una intelligenza addirittura
  764. superiore alla media. Ma, disgraziatamente, questo non ha nulla a che vedere
  765. con la capacità che ha una mente di ricevere una Istruzione. Infatti, quelli
  766. che finiscono qui sono quasi sempre persone intelligentissime.
  767. - Vuol dire che non potrà nemmeno diventare un Manovale? - balbettò George.
  768. Improvvisamente, persino la prospettiva di diventare Manovale era migliore...
  769. migliore di quel nulla che gli si spalancava davanti. - Cosa bisogna sapere
  770. per essere un Manovale?
  771. - Non sottovalutare i Manovali, giovanotto. Vi sono dozzine e dozzine di sotto
  772. classificazioni, ed ogni branca ha il suo particolare bagaglio di nozioni
  773. dettagliate. Credi che non occorra una particolare abilità per sapere il modo
  774. migliore per sollevare un peso? Per giunta, quando scegliamo i Manovali, non
  775. badiamo soltanto a scegliere le menti adatte, ma anche i fisici adatti. Tu non
  776. sei il tipo, George; non resisteresti a lungo, se facessi il Manovale.
  777. George sapeva benissimo di non essere molto robusto. Tentò, ancora: - Ma io
  778. non ho mai sentito parlare di nessuno che non avesse una professione.
  779. - Non sono molti, infatti - ammise Ellenford. - E noi li proteggiamo.
  780. - Li proteggete? - George si sentì crescere, dentro, lo sbigottimento e la
  781. paura.
  782. - Tu sei affidato alla custodia del pianeta, George. Dal preciso momento in
  783. cui hai varcato quella porta, noi ti abbiamo preso in custodia. - E sorrise.
  784. Era un sorriso affettuoso. Ma a George sembrò un sorriso di padronanza: il
  785. sorriso di un adulto verso un bambino indifeso.
  786. - Vuol dire che finirò in una prigione? - chiese.
  787. - No, naturalmente. Andrai con gli altri come te.
  788. Come te. Quelle parole suonarono come un tuono nell'orecchio di George.
  789. - Tu hai bisogno di un trattamento speciale - disse Ellenford. - Ci prenderemo
  790. cura di te.
  791. George scoppiò in lacrime; piangeva e provava orrore del suo pianto. Ellenford
  792. si diresse verso l'estremità opposta della stanza e guardò altrove, come
  793. assorto in chissà quale pensiero.
  794. George riuscì a fermare il suo pianto disperato; singhiozzò ancora un po', poi
  795. represse anche i singhiozzi. Pensò a suo padre e a sua madre, ai suoi amici, a
  796. Trevelyan, alla propria vergogna...
  797. - Ma ho pure imparato a leggere! - disse, in tono di ribellione.
  798. - Chiunque abbia una mente integra ci riesce. Non abbiamo mai scoperto una
  799. sola eccezione. È a questo stadio che noi scopriamo... le eccezioni. E quando
  800. hai imparato a leggere, George, abbiamo incominciato ad occuparci del tuo
  801. schema mentale. Certe particolarità sono state riferite, già allora, dal
  802. dottore incaricato.
  803. - Ma non potete tentare di Istruirmi? Non avete nemmeno provato! Sono disposto
  804. a correre il rischio.
  805. - La legge ce lo proibisce, George. Senti, non sarà poi così orribile.
  806. Spiegheremo tutto ai tuoi familiari, in modo che non se ne addolorino. E nel
  807. luogo in cui sarai condotto, godrai di parecchi privilegi. Ti daremo dei libri
  808. e tu potrai imparare quello che vuoi.
  809. - Oh, si. Imparerò a questo modo, vero? - fece George, in tono amaro. - Un po'
  810. per volta. E forse prima di morire ne saprò abbastanza per diventare
  811. Fattorino!
  812. - Mi sembra di capire che tu hai già letto parecchi libri, no?
  813. George si sentì gelare: l'improvvisa certezza lo colpì, devastandogli l'anima.
  814. - È stato...
  815. - Cosa è stato?
  816. - Quel tipo. Antonelli. È lui che mi ha giocato questo lurido scherzo.
  817. - No, George. Ti sbagli.
  818. - Non venga a raccontarmelo! - George era in preda al furore - Quel
  819. pidocchioso bastardo mi ha silurato perché ero troppo intelligente, per lui.
  820. Ho già letto parecchi libri e ho tentato di farmi una cultura perché volevo
  821. diventare Programmatore. Bene, cosa vuole per sistemare le cose? Denaro? Non
  822. ne avrà. Me ne andrò di qui e quando avrò raccontato a tutti quello che...
  823. Gridava, adesso.
  824. Ellenford scosse il capo e toccò un pulsante.
  825. Due uomini entrarono in punta di piedi, vennero ai fianchi di George e
  826. l'afferrarono per le braccia. Uno di loro azionò una ipodermica
  827. appoggiandogliela nel cavo del gomito e l'ipnotico gli entrò nelle vene,
  828. producendogli un effetto quasi immediato.
  829. Le grida di George si smorzarono, il capo gli ricadde, le ginocchia si
  830. piegarono; si addormentò, mentre i due uomini continuavano a sorreggerlo.
  831.  
  832. Si presero cura di lui, come avevano promesso; erano premurosi, buoni, sempre
  833. gentili... proprio nello stesso modo in cui lui stesso si sarebbe comportato
  834. verso un gattino malato che destasse la sua pietà.
  835. Gli dissero che doveva svegliarsi e prendere interesse alla vita; e gli
  836. dissero anche che tutti gli ospiti della Casa, all'inizio, erano portati alla
  837. disperazione, ma che poi se ne liberavano...
  838. Ma lui non li ascoltava nemmeno.
  839. Il dottor Ellenford venne a trovarlo: i suoi genitori, gli disse, erano stati
  840. informati che lui era dovuto partire per un incarico speciale.
  841. - Ma sanno... - mormorò George.
  842. Ellenford lo rassicurò: - Non abbiamo riferito i particolari.
  843. In principio, George rifiutò di mangiare. Lo nutrirono per ipodermoclisi. Gli
  844. tolsero tutti gli oggetti taglienti e lo tennero sotto costante vigilanza. Gli
  845. diedero Hali Omani come compagno di stanza; e la sua stolidità ebbe un effetto
  846. calmante.
  847. Un giorno, più che altro per sopraffare la noia, George chiese un libro.
  848. Omani, che leggeva ininterrottamente, lo guardò con un ampio sorriso. Per poco
  849. George non si rimangiò la richiesta, per non dare una soddisfazione a quella
  850. gente, poi pensò: "Ma che me ne importa?"
  851. Non aveva specificato che genere di libro gli interessava, e Omani gli porta
  852. un volume di chimica. Era stampato a grosse lettere, con poche parole e molte
  853. illustrazioni; era un libro per ragazzi. Lui scagliò il libro contro il muro,
  854. con violenza.
  855. Ecco cosa sarebbe stato, lui, e per sempre: un ragazzino, un ragazzino, per
  856. tutta la vita. Un pre-Istruito per sempre. Gli avrebbero dato libri speciali.
  857. Si buttò sul letto, fissando il soffitto. Dopo un'ora si alzò, svogliatamente,
  858. raccolse il libro e cominciò a leggerlo.
  859. Gli occorse una settimana, per finirlo, e ne chiese un altro.
  860. - Vuoi che riporti indietro questo? - chiese Omani.
  861. George si accigliò. In quel libro c'erano cose che non aveva compreso, ma si
  862. vergognava di ammetterlo.
  863. - Pensaci sopra, forse è meglio che tu lo tenga - disse Omani. - I libri sono
  864. fatti per essere letti e riletti.
  865. Quello stesso giorno accettò l'invito di Omani che voleva condurlo a visitare
  866. l'edificio. Seguì il nigeriano ed esplorò tutto quello che c'era da esplorare,
  867. guardandosi intorno con occhiate gelide e ostili.
  868. Quel posto non era certo una prigione. Non c'erano muri di cinta, né porte
  869. chiuse a chiave, né guardie. Ma era pur sempre un carcere, dal momento che gli
  870. ospiti non avevano nessun posto, fuori di lì, dove potessero andare.
  871. In un certo senso era un sollievo vedere che c'erano altri, lì dentro, oltre a
  872. lui. Era troppo facile pensare che lui era l'unico al mondo ad essere così...
  873. così minorato.
  874. - Siamo in molti, qui dentro? - mormorò.
  875. - Duecentocinque, George. E questo non è l'unico istituto del genere, al
  876. mondo. Ce ne sono migliaia.
  877. Gli altri alzavano lo sguardo, mentre lui passava, dovunque fosse diretto: in
  878. palestra, al campo da tennis, in biblioteca... non aveva mai immaginato che
  879. esistessero tanti libri; erano accatastati, proprio accatastati, negli
  880. scaffali lunghissimi. Tutti lo fissavano incuriositi, e lui restituiva quegli
  881. sguardi, con aria aggressiva. Per lo meno loro non erano migliori di lui. Per
  882. lo meno loro non lo guardavano come se fosse una specie di bestia rara.
  883. Erano quasi tutti sulla ventina.
  884. - Dove vanno a finire i più anziani? - chiese George, all'improvviso.
  885. - Questo posto è riservato ai più giovani - spiegò Omani. Poi, come se si
  886. fosse reso improvvisamente conto delle implicazioni insite nella domanda di
  887. George, scosse il capo con aria grave e disse: -
  888. Non vengono buttati in mezzo alla strada, se è questo che intendi. Ci sono
  889. altre Case, per i più anziani.
  890. - E cosa me ne importa? - mormorò George; sentiva che non doveva mostrarsi
  891. troppo interessato, troppo vicino alla resa.
  892. - Dovrebbe importarti, invece. Quando sarai più vecchio, ti troverai in una
  893. Casa che ha ospiti di entrambi i sessi.
  894. Questo stupì George.
  895. - Anche le donne?
  896. - Naturalmente. Credevi che le donne fossero immuni da questo?
  897. George rifletté; si sentiva più interessato, a questo particolare, di quanto
  898. si fosse mai sentito interessato a qualcosa fino dal giorno in cui... ma
  899. respinse in fretta quel pensiero.
  900. Omani si fermò sulla porta d'una stanza nella quale si trovavano un piccolo
  901. televisore a circuito chiuso e un calcolatore portatile. C'erano cinque o sei
  902. giovani seduti davanti al televisore.
  903. - Questa è una classe - disse Omani.
  904. - Questa è che cosa?
  905. - I giovani che vivono qui dentro vengono istruiti. Ma - aggiunse, in fretta -
  906. non nel modo solito.
  907. - Vuoi dire che debbono imparare un po' per volta?
  908. - Esatto. Nei tempi antichi tutti imparavano in questo modo.
  909. Questo glielo avevano detto e ripetuto fino dal primo momento, ma cosa
  910. contava? C'era stato anche un tempo in cui l'umanità non aveva ancora scoperto
  911. i forni diatermici. Questo significava forse che lui doveva essere contento di
  912. mangiare carne cruda, mentre tutti gli altri la mangiavano cotta?
  913. - E perché ci tengono a imparare un po' per volta? - chiese.
  914. - Per passare il tempo, George. E perché sono curiosi.
  915. - Ma che utilità ne avranno?
  916. - Li aiuterà a sentirsi più felici.
  917. George andò a dormire rimuginando dentro di sé quell'affermazione.
  918. E il giorno dopo disse sgarbatamente ad Omani: - Puoi portami in una classe
  919. dove possa imparare qualcosa sulla Programmazione?
  920. - Sicuro - disse Omani, di slancio.
  921.  
  922. Era un sistema lentissimo, e questo lo infastidiva. Perché era necessario che
  923. qualcuno gli spiegasse le cose e gliele rispiegasse ancora? Perché doveva
  924. leggere e rileggere certi passi particolarmente difficili e perché doveva
  925. fissare una equazione matematica e non capirla? Gli altri non erano costretti
  926. a imparare in quel modo!
  927. Finì per rinunciare. Disertò le lezioni per una settimana intera.
  928. Ma poi ritornò. Il funzionario incaricato che assegnava le letture, effettuava
  929. le dimostrazioni televisive e spiegava i passi e i concetti più difficili, non
  930. fece mai il minimo commento al suo modo d'agire.
  931.  
  932.  
  933.  
  934. Finalmente gli fu assegnato un compito nella cura del giardino; fu assegnato
  935. ai vari turni, in cucina. Gli fu detto che questo rappresentava un progresso
  936. per lui, ma lui non ne era convinto. Quel posto avrebbe potuto essere più
  937. meccanizzato di quello che era, ma sembrava che facessero apposta ad assegnare
  938. certi lavori ai giovani ospiti, per dare loro l'illusione di avere
  939. un'occupazione, di rendersi utili. George non si lasciava imbrogliare.
  940. Veniva corrisposta agli ospiti persino qualche piccola somma di denaro, che
  941. serviva per acquistare qualche articolo voluttuario o che poteva venire messa
  942. da parte, in previsione di qualche problematica utilizzazione nella loro
  943. vecchiaia. George conservò il suo denaro in una scatola aperta, che teneva su
  944. un ripiano del suo armadietto. Non aveva nemmeno un'idea dell'entità della
  945. somma che aveva accumulato: e non gliene importava.
  946. Nort si fece dei veri amici, anche se raggiunse lo stadio in cui era cosa
  947. normale scambiare con gli altri un cortese "buongiorno". Smise di rimuginare -
  948. o per lo meno, smise quasi di rimuginare - sull'ingiustizia che era stata
  949. consumata ai suoi danni. Trascorse settimane intere senza sognare di
  950. Antonelli, del suo grosso naso e del suo collo grinzoso, dello sguardo maligno
  951. che gli brillava negli occhi, mentre gettava George nelle sabbie mobili e ve
  952. lo lasciava immerso, fino a che si svegliava urlando e vedeva Omani chino su
  953. di lui, preoccupato...
  954. - È straordinario vedere come ti stai adattando - gli disse Omani, in una
  955. nevosa giornata di febbraio.
  956. Era il tredici di febbraio, per essere esatti; il giorno del suo
  957. diciannovesimo compleanno. Venne marzo, e poi aprile, e quando maggio fu
  958. vicino, si rese conto che lui non si era adattato affatto.
  959. Il maggio precedente era trascorso inosservato, perché George in quel periodo
  960. se ne stava disteso sul letto, desolato, privo di ambizioni. Ma questo maggio
  961. era diverso.
  962. Su tutta la Terra, George lo sapeva, si sarebbero svolte le Olimpiadi, e tutti
  963. i giovani vi avrebbero preso parte, provando uno contro l'altro le proprie
  964. capacità, nella lotta per conquistarsi un posto in un mondo nuovo. Vi sarebbe
  965. stata un'atmosfera di festa, e gli agenti di reclutamento venuti dai mondi al
  966. di là dello spazio e il trionfo della vittoria e le consolazioni della
  967. sconfitta.
  968. Quasi tutta la narrativa parlava di questi argomenti; e i ricordi più
  969. eccitanti della sua infanzia erano legati agli eventi delle Olimpiadi, anno
  970. dopo anno; e quasi tutti i suoi progetti per l'avvenire...
  971. George Platen non riusciva a nascondere, nella sua voce, un fremito di
  972. desiderio: era troppo forte perché potesse reprimerlo.
  973. - Domani è il primo maggio - disse. - Cominciano le Olimpiadi.
  974. Questo portò al suo primo litigio con Omani e all'amara enunciazione del nome
  975. esatto dell'istituto in cui George si trovava.
  976. Omani guardò fisso George e sillabò, con estrema chiarezza: - Una Casa per
  977. Minorati Mentali.
  978.  
  979. George Platen arrossì. Minorati mentali!
  980. Respinse quel pensiero, disperatamente.
  981. - Me ne vado - disse, senza alzare la voce. Lo disse d'impulso. Si rese conto
  982. del significato delle sue parole soltanto dopo averle pronunciate.
  983. Omani, che era ritornato ad occuparsi del libro, rialzò ancora lo sguardo.
  984. - Cosa?
  985. Adesso George sapeva quel che diceva. E ripeté, fieramente: - Me ne vado.
  986. - È ridicolo. Siediti, George. Calmati.
  987. - Oh, no. Sono qui perché c'è stata una congiura ai miei danni, ti ripeto.
  988. Quel dottore, Antonelli... non gli sono andato a genio. E a quei cari
  989. burocrati piace manifestare la loro potenza in questo modo. Se li indisponi,
  990. sono capaci di cancellare tutta la tua vita con un solo tratto di penna sulla
  991. tua scheda.
  992. - Ricominci con questa storia?
  993. - Sì, e continuerò fino a che non ne sarò venuto a capo. Voglio andare da
  994. Antonelli per costringerlo a dire la verità. - George respirava a fatica: si
  995. sentiva in preda a una specie di febbre. Era il mese delle Olimpiadi e lui non
  996. poteva lasciarlo trascorrere invano. Se lo avesse fatto, sarebbe stata la resa
  997. definitiva, e lui sarebbe stato perduto, per sempre.
  998. Omani gettò le gambe giù dal letto, pigramente, e si alzò. Era alto un metro e
  999. ottanta e l'espressione del suo viso gli dava l'aspetto di un premuroso
  1000. sanbernardo. Posò un braccio sulla spalla di George.
  1001. - Se ho detto qualcosa che ti ha fatto dispiacere...
  1002. George si liberò, di scatto.
  1003. - Tu hai detto quella che secondo te era la verità, ma io voglio dimostrare
  1004. che non è affatto la verità. Perché non dovrei andarmene? La porta è aperta.
  1005. Non ci sono sbarre, qui. Nessuno mi ha mai detto che non posso andarmene. E io
  1006. me ne vado, ecco.
  1007. - E va bene, ma dove vuoi andare?
  1008. - All'aeroporto più vicino, e di là al Centro Olimpico più vicino. I quattrini
  1009. non mi mancano. - E prese dall'armadietto il denaro che vi aveva riposto.
  1010. Qualche moneta gli cadde dalle dita, rotolò sul pavimento.
  1011. - Ti basterà per una settimana, forse. E poi?
  1012. - Prima di allora avrò sistemato tutto.
  1013. - Prima di allora sarai ritornato qui - disse Omani. - E dovrai ricominciare
  1014. tutto da capo. Sei impazzito. George.
  1015. - Poco fa hai detto che sono un minorato mentale.
  1016. - Bene, mi dispiace di averlo detto. Resta qui.
  1017. - Stai cercando di fermarmi?
  1018. Omani strinse le labbra.
  1019. - No, non mi ci proverò nemmeno. È una faccenda che riguarda te e nessun
  1020. altro. Se l'unico mezzo per farti intendere la ragione è lasciare che te ne
  1021. vada di qui per imparare a tue spese, ebbene, vai. Vai, ti ho detto.
  1022. George aveva raggiunto la porta; girò il capo per guardare Omani.
  1023. - Me ne vado. - E tornò indietro per prendere la valigetta. - Spero che non
  1024. avrai niente da obiettare se porto via la mia roba.
  1025. Omani scrollò le spalle. Aveva ripreso a leggere, ostentando la massima
  1026. indifferenza.
  1027. George esitò ancora, quando fu giunto alla porta, ma Omani non alzò gli occhi.
  1028. George, digrignando i denti, si voltò di scatto, si incamminò lungo il
  1029. corridoio vuoto e uscì, nella notte.
  1030.  
  1031. Aveva immaginato che lo avrebbero fermato prima che lasciasse l'Istituto, ma
  1032. nessuno lo fermò. Sostò in un ristorante che rimaneva aperto tutta la notte
  1033. per farsi indicare la strada per l'aeroporto; aveva immaginato che il
  1034. proprietario chiamasse la polizia, ma non accadde nulla di simile. Prese un
  1035. elitassì per farsi portare all'aeroporto, e il pilota non gli rivolse domande.
  1036. Ma tutto questo non gli diede il minimo sollievo. Quando giunse all'aeroporto,
  1037. si sentì stringere il cuore. Non si era reso conto, fino a quel momento, della
  1038. realtà del mondo che lo circondava: un mondo popolato da professionisti. Il
  1039. proprietario del ristorante aveva il suo nome scritto sull'etichetta di
  1040. plastica applicata sul registratore di cassa: Tal dei Tali, Cuoco. E l'uomo
  1041. dell'elitassì teneva la sua licenza bene in vista: Tal dei Tali, Pilota.
  1042. George pensò al suo nome, così spoglio; gli parve di essere nudo. Peggio, gli
  1043. parve di sentirsi scuoiato. Ma nessuno lo affrontò, nessuno gli diede noia.
  1044. Nessuno lo guardò con sospetto e gli chiese quale fosse la sua classificazione
  1045. professionale.
  1046. Forse, pensò con amarezza, questo avveniva perché non era possibile immaginare
  1047. che esistesse al mondo un solo uomo che ne fosse privo...
  1048. Acquistò un biglietto per l'aereo delle tre, diretto a San Francisco. Nessun
  1049. altro aereo diretto a un Centro Olimpico partiva prima del mattino, e lui
  1050. preferiva aspettare il meno possibile. Rimase seduto, in attesa, a disagio,
  1051. temendo di veder sopraggiungere i poliziotti da un momento all'altro. Ma i
  1052. poliziotti non arrivarono.
  1053. Giunse a San Francisco prima di mezzogiorno. Il rumore della città lo colpì
  1054. quasi fisicamente. Era la città più grande che avesse mai visto; e per giunta
  1055. da un anno e mezzo era abituato, fin troppo, al silenzio e alla quiete.
  1056. E quello era il mese delle Olimpiadi. Per un attimo dimenticò perfino la
  1057. situazione in cui si trovava, quando pensò che erano proprio le Olimpiadi la
  1058. causa di quel frastuono, di quell'affollamento, di quella eccitazione.
  1059. Attorno all'aeroporto si levavano enormi tabelle che fornivano ogni
  1060. indicazione sulle Olimpiadi, per comodità dei viaggiatori in arrivo; e i
  1061. viaggiatori vi si affollavano intorno. Ogni professione più importante aveva
  1062. la propria tabella; e ciascuna forniva le indicazioni sul Palazzo Olimpico nel
  1063. quale, il giorno tale, vi sarebbe stata la gara della tale Professione; e
  1064. c'erano altre indicazioni, i nomi dei concorrenti, le loro città di origine,
  1065. il Mondo Esterno che patrocinava la competizione... se c'era un patrocinatore,
  1066. naturalmente.
  1067. L'avvenimento era predisposto fino nei minimi particolari. George aveva letto
  1068. molte descrizioni, sui giornali e sui microfilm, aveva assistito per
  1069. televisione a molti incontri, aveva perfino presenziato a una Olimpiade
  1070. minore, per la classificazione dei Macellai della sua contea. Anche in quel
  1071. caso, sebbene non fosse certamente una gara di importanza galattica, era stato
  1072. un avvenimento affascinante.
  1073. In parte il fascino era dovuto alla competizione, in parte allo stimolo
  1074. dell'orgoglio campanilistico: c'era un concittadino da incoraggiare e da
  1075. applaudire, anche se non lo si conosceva personalmente! In parte,
  1076. naturalmente, l'interesse risiedeva nelle scommesse; che nessuno d'altronde
  1077. riusciva a proibire.
  1078. George provò una certa difficoltà nell'avvicinarsi ai tabelloni: si accorse di
  1079. essere attratto in un modo diverso dalla folla dei curiosi, adesso. Un tempo,
  1080. anche loro avevano senza dubbio preso parte alle Olimpiadi. Ma cosa avevano
  1081. fatto? Niente!
  1082. Se avessero vinto, adesso sarebbero stati lontani, in qualche pianeta della
  1083. Galassia; non sarebbero certo rimasti lì, sulla Terra. Qualsiasi cosa fossero,
  1084. poteva darsi senza dubbio che la loro professione li avesse vincolati alla
  1085. Terra fin dall'inizio; oppure si erano dimostrati indegni di lasciare la
  1086. Terra, qualunque fosse la loro specializzazione...
  1087. E adesso questi falliti se ne stavano lì, a valutare la possibilità dei
  1088. giovani, dei nuovi. Avvoltoi!
  1089. Eppure... eppure desiderava che quei falliti potessero occuparsi anche di
  1090. lui...
  1091. Si incamminò, senza meta, bighellonando da un gruppo all'altro. Aveva fatto
  1092. colazione sullo stratojet e non aveva appetito. Aveva paura, questo sì. Ma si
  1093. trovava in una grande città, nella grande confusione della fase iniziale delle
  1094. Olimpiadi. E questo doveva dargli una certa sicurezza. La città era piena di
  1095. forestieri. Nessuno lo avrebbe interrogato, nessuno si sarebbe occupato di
  1096. lui.
  1097. Nessuno si sarebbe preoccupato per lui, pensò amareggiato. Nemmeno la Casa. Si
  1098. erano presi cura di lui come di gattino malato, ma se il gattino malato
  1099. scappa, bene, cosa volete fare? Cercarlo, forse?
  1100. E adesso che si trovava a San Francisco, cosa poteva fare. I SUOI pensieri
  1101. urtavano contro un muro cieco. Doveva cercare qualcuno? Chi? Come? E dove
  1102. poteva trovare rifugio? Il denaro che gli era rimasto era pochissimo.
  1103. Per la prima volta, il pensiero di ritornare alla Casa lo aggredì, inatteso.
  1104. Avrebbe potuto recarsi alla polizia e...
  1105. Scosse il capo, con violenza, come se stesse discutendo con qualcuno.
  1106. Una parola gli balzò agli occhi, da una delle tabelle; una parola lucente e
  1107. scintillante: Metallurgista. E, a lettere più piccole: specialista in metalli
  1108. non ferrosi. E, in fondo a una lunga lista di nomi, in corsivo: patrocinato da
  1109. Novia.
  1110. Questo gli fece risorgere nella mente ricordi dolorosi: lui stesso, mentre
  1111. discuteva con Trevelyan, ed era così sicuro di diventare Programmatore, così
  1112. sicuro che un Programmatore era superiore a un Metallurgista, così sicuro di
  1113. seguire la strada giusta, così sicuro di riuscire...
  1114. Così sicuro di riuscire, che era andato a vantarsi di fronte a quel
  1115. microcefalo, vendicativo Antonelli. Così sicuro di sé, nel momento in cui lo
  1116. avevano chiamato e aveva lasciato solo Trevelyan, incerto e innervosito...
  1117. George non riuscì a reprimere un singhiozzo, Qualcuno si voltò a guardarlo,
  1118. poi si allontanò. La folla lo sospingeva, impaziente. Restò a guardare la
  1119. tabella, a bocca aperta.
  1120. Fu come se la tabella rispondesse al suo pensiero. Stava pensando a Trevelyan,
  1121. così intensamente che per un momento gli sembrò naturale che la tabella gli
  1122. rispondesse "Trevelyan".
  1123. Ma c'era veramente scritto Trevelyan, lì sopra. Armand Trevelyan... Stubby
  1124. detestava il suo nome, che adesso era lì, in lettere luminose, perché tutti lo
  1125. potessero vedere. E c'era anche il nome della sua città d'origine. E, ciò che
  1126. era più importante, Trevelyan aveva desiderato di andare su Novia, aveva tanto
  1127. insistito e sognato Novia. E questa gara era patrocinata da Novia.
  1128. Doveva essere Trev... buon vecchio Trev! Quasi senza accorgersene, prese nota
  1129. del luogo in cui si svolgeva la competizione e si mise in coda per prendere un
  1130. elitassì.
  1131. E intanto rifletteva, cupamente. Trev c'era riuscito. Voleva diventare
  1132. Metallurgista, e c'era riuscito.
  1133. George provò un brivido di freddo. E si sentì solo, solo come non lo era stato
  1134. mai.
  1135.  
  1136. C'era una lunga coda di persone che aspettavano di entrare nel palazzo. A
  1137. quanto sembrava, le Olimpiadi della Metallurgia sembravano destare il maggiore
  1138. interesse del pubblico. Per lo meno, così affermava l'insegna luminosa
  1139. sull'ingresso, così sembrava pensare la gente che si affollava per entrare.
  1140. Doveva essere un giorno piovoso, pensò George; almeno lo sembrava, dal colore
  1141. del cielo, Ma San Francisco era coperta da una grande cupola in tutta la sua
  1142. estensione, fino al mare. Era un sistema molto costoso, d'accordo, ma valeva
  1143. la pena di affrontare spese ingenti, quando c'era di mezzo la comodità dei
  1144. visitatori venuti dai Mondi Esterni. Avrebbero affollato la città, ed era
  1145. gente che non badava a spese. E, per ognuno dei giovani reclutati, avrebbero
  1146. corrisposto una lauta parcella alla Terra e all'Amministrazione locale. Valeva
  1147. la pena di convincere i visitatori dei Mondi Esterni a presenziare alle
  1148. Olimpiadi di una città piuttosto che di un'altra: e San Francisco sapeva
  1149. benissimo quel che si faceva.
  1150. Improvvisamente George si riscosse dalle sue fantasticherie; qualcuno gli
  1151. stava toccando una spalla, educatamente, e una voce gli stava dicendo: - Anche
  1152. lei è in fila, giovanotto?
  1153. La coda era avanzata, senza che George se ne fosse accorto; ed era rimasto
  1154. indietro. Fece un passo avanti e mormorò: - Mi scusi.
  1155. Ma avvertì ancora la pressione d'una mano sul gomito e si voltò a guardare.
  1156. L'uomo che era dietro di lui gli fece un cenno amichevole: aveva i capelli
  1157. grigio-ferro; sotto la giacca indossava un gilet fuori moda.
  1158. - Non avevo intenzione di offenderla - disse.
  1159. - Non mi sono offeso.
  1160. - Benissimo, allora. - Quel tipo aveva proprio voglia di chiacchierare. -
  1161. Pensavo che forse lei era fermo qui per caso; e forse si era trovato senza
  1162. volere in mezzo alla fila, proprio per caso. Pensavo che lei fosse un...
  1163. - Un che? - chiese seccamente George.
  1164. - Un concorrente, è naturale. È così giovane.
  1165. George tornò a voltarsi. Non aveva voglia di chiacchierare, lui.
  1166. Poi un pensiero lo colpì, all'improvviso. Forse avevano dato l'allarme per la
  1167. sua fuga. Forse avevano già trasmesso i suoi connotati, forse la sua foto.
  1168. Forse l'uomo dai capelli grigi stava cercando soltanto un pretesto per
  1169. guardarlo bene in faccia.
  1170. Non aveva ancora visto le ultime notizie. Levò il capo per vedere la striscia
  1171. luminosa dei titoli delle notizie che scorrevano attraverso lo schermo alzato
  1172. sulla città. Ma era inutile. Rinunciò immediatamente: quei titoli splendenti
  1173. non potevano essere dedicati a lui. Era tempo di Olimpiadi e le uniche notizie
  1174. degne di titoli vistosi erano i punteggi dei vincitori e i trofei conquistati
  1175. dai vari continenti, dalle nazioni, dalle città.
  1176. E sarebbe continuato così per settimane e settimane; i punteggi venivano
  1177. calcolati accuratamente, ed ogni città li faceva figurare in modo di trovarsi
  1178. piazzata in una posizione onorevole. Una volta perfino la sua città era
  1179. riuscita a piazzarsi terza in una Olimpiade, per merito dei suoi Tecnici
  1180. Elettricisti: terza nell'intero Stato! C'era ancora una lapide che ricordava
  1181. quell'avvenimento nel Palazzo della Città.
  1182. George riabbassò il capo, affonda le mani nelle tasche, cercando di non farsi
  1183. notare. Si rilassò, cercò di assumere un'aria di disinteresse; ma non si sentì
  1184. più sicuro, per questo. Ormai era nell'atrio, e nessuna mano di poliziotto si
  1185. era ancora abbattuta sulla sua spalla. Finalmente entrò nella sala e andò a
  1186. prendere posto, più in fretta che poté.
  1187. Fu una sorpresa spiacevole scoprire che l'uomo dai capelli grigi gli era
  1188. ancora vicino. Distolse in fretta lo sguardo e tentò di discutere con se
  1189. stesso. Dopo tutto, quell'uomo si trovava in fila dietro di lui.
  1190. L'uomo dai capelli grigi, dopo avergli rivolto un breve sorriso, non gli badò
  1191. più: e le gare stavano per cominciare. George si alzò dal suo posto per vedere
  1192. se gli era possibile individuare Trevelyan; e, da quel momento, non pensò più
  1193. ad altro.
  1194. La sala non era molto grande e aveva la classica forma ovale: gli spettatori
  1195. prendevano posto nelle due balconate che correvano attorno alla sala, mentre i
  1196. concorrenti si allineavano al centro. Le macchine erano già montate e le
  1197. tabelle dei punteggi piazzate vicino ad ogni banco erano ancora spente: vi si
  1198. poteva leggere soltanto il nome e il numero del concorrente. I partecipanti
  1199. alla gara erano già presenti; leggevano, parlavano fra loro, uno era
  1200. occupatissimo a guardarsi le unghie. Naturalmente, era considerato di pessimo
  1201. gusto, per un concorrente, prestare la minima attenzione al problema che lo
  1202. attendeva, prima che fosse dato il segnale d'inizio.
  1203. George studiò il programma della manifestazione che aveva trovato
  1204. nell'apposita fessura del bracciolo della sua poltrona e vide subito il nome
  1205. di Trevelyan. Aveva il numero dodici e, con grande disappunto di George, si
  1206. trovava all'estremità opposta della sala. Riuscì a individuare il concorrente
  1207. numero dodici, che se ne stava diritto, dietro la sua macchina, con le mani
  1208. affondate nelle tasche e fissava attento il pubblico. George non riusciva a
  1209. distinguerne bene il volto.
  1210. Eppure, quello era Trev.
  1211. George tornò a sedersi. Si domandò se Trev se la sarebbe cavata bene. Si
  1212. augurò che riuscisse, doverosamente, ma c'era qualcosa, dentro di lui, che gli
  1213. ispirava una sorta di risentimento, di ribellione. George, senza professione,
  1214. era lì, a guardare. E Trevelyan, Metallurgista specializzato in metalli non
  1215. ferrosi, era laggiù e stava per prendere parte a una gara.
  1216. George si chiese se Trevelyan avesse preso parte a una competizione, nel suo
  1217. primo anno di qualificazione professionale. Qualcuno lo faceva, talvolta;
  1218. qualcuno che aveva molta fiducia in se stesso, o che era molto impaziente: ma
  1219. questo comportava un certo rischio. Per quanto il processo di Istruzione fosse
  1220. efficace, un anno di tirocinio sulla Terra, tanto per farsi le ossa, serviva
  1221. senza dubbio a garantire risultati migliori.
  1222. Se Trevelyan era nella sua seconda competizione, ciò significava che la prima
  1223. non era andata troppo bene. George si vergognò di provare una vaga
  1224. soddisfazione, a quel pensiero.
  1225. Si guardò attorno. Le gradinate erano quasi gremite. Si trattava di una gara
  1226. molto attesa, e questo significava una maggiore tensione per i concorrenti...
  1227. o magari maggiori risultati, a seconda degli individui.
  1228. Ma perché si chiamavano Olimpiadi? si chiese, improvvisamente. Non lo aveva
  1229. mai saputo. Perché si chiamava pane il pane?
  1230. Una volta, ricordava, aveva chiesto a suo padre: - Perché si chiamano
  1231. Olimpiadi, papà?
  1232. - Perché Olimpiade significa gara - aveva risposto suo padre.
  1233. - Allora, quando io e Stubby ci azzuffiamo, è un'Olimpiade, papà? - aveva
  1234. chiesto lui, ancora.
  1235. E papà Platen: - No. Le Olimpiadi sono un tipo di gara tutta speciale. E non
  1236. fare domande sciocche. Saprai tutto quello che devi sapere, quando verrai
  1237. Istruito.
  1238. Ripensando al presente, George sospirò, rannicchiandosi al suo posto.
  1239. Tutto quello che devi sapere!
  1240. Era buffo che quel ricordo fosse così chiaro, adesso. "Quando verrai
  1241. Istruito."
  1242. Lui aveva sempre formulato domande sciocche, gli sembrava. Era come se la sua
  1243. mente avesse una preconoscenza istintiva della sua incapacità a essere
  1244. Istruito, e l'avesse spinto a formulare domande su domande nel tentativo di
  1245. raggranellare almeno qualche briciola di conoscenza.
  1246. Anche nella Casa lo avevano incoraggiato in quella direzione, per secondare il
  1247. suo istinto. Era l'unico modo possibile.
  1248. Si raddrizzò, di scatto. Cosa diavolo stava facendo? Si stava arrendendo a
  1249. quella orribile menzogna? Forse si stava arrendendo soltanto perché Trevelyan
  1250. era davanti a lui, ed era Istruito, e prendeva parte alle Olimpiadi?
  1251. Lui non era un minorato mentale. No!
  1252. Il grido disperato e silenzioso che scoccò nella sua mente trovò un'eco
  1253. nell'improvviso clamore degli spettatori, che scattavano in piedi proprio in
  1254. quel momento.
  1255. Il palco d'onore al centro di una delle gradinate si stava affollando di
  1256. persone che portavano i colori di Novia; la parola Novia si accese a lettere
  1257. di fuoco sul tabellone principale.
  1258. Novia era un mondo di Grado A, con una popolazione numerosa e una civiltà
  1259. evolutissima; forse la più evoluta di tutta la Galassia. Novia era un mondo su
  1260. cui ogni terrestre avrebbe desiderato vivere, un giorno o l'altro; o per lo
  1261. meno, su cui avrebbe voluto vivessero almeno i propri figli. George ricordò
  1262. che Trevelyan si era proposto Novia come meta... e adesso stava gareggiando
  1263. per raggiungerla.
  1264. Le luci che brillavano sulle gradinate si spensero, si spensero le luci delle
  1265. pareti; restò illuminato soltanto il centro della sala, dove si trovavano i
  1266. concorrenti.
  1267. Di nuovo George cercò di individuare Trevelyan. Ma era troppo lontano.
  1268. Risuona, chiara, nitida, la voce di un annunciatore: - Onorevoli Patrocinatori
  1269. di Novia, signore e signori. Sta per cominciare l'Olimpiade dei Metallurgisti
  1270. specializzati in metalli non ferrosi. I concorrenti sono...
  1271. E lesse attentamente l'elenco contenuto nel programma. I nomi. Le città
  1272. d'origine. L'anno dell'Istruzione. Tutti i nomi vennero accolti da applausi,
  1273. ma i concorrenti di San Francisco vennero applauditi più degli altri. Quando
  1274. l'annunciatore pronunciò il nome di Trevelyan, George si sorprese a gridare e
  1275. ad agitare le braccia. L'uomo dai capelli grigi seduto accanto a lui applaudì
  1276. a sua volta.
  1277. George lo fissò sbalordito. E quello, alzando la voce per farsi sentire in
  1278. mezzo a quel frastuono, disse: - Qui non c'è nessuno della mia città. Farò il
  1279. tifo per il suo concittadino. È qualcuno che lei conosce?
  1280. George ricadde a sedere.
  1281. - No.
  1282. - Mi sembrava che lei guardasse in quella direzione. Vuole che le presti il
  1283. mio binocolo?
  1284. - No, grazie. - Ma perché quel vecchio sciocco non pensava agli affari propri?
  1285. L'annunciatore continuò a snocciolare i dettagli relativi al numero di serie
  1286. della gara, il sistema di cronometraggio e di conteggiare i punti e così via.
  1287. Finalmente, affrontò l'argomento di maggiore interesse, e il pubblico si fece
  1288. silenzioso, nell'attesa.
  1289. - Ogni concorrente riceverà una sbarra d'una lega non ferrosa, di composizione
  1290. non specificata; dovrà esaminare e saggiare la sbarra e riferirne la
  1291. composizione specificando le percentuali fino al quarto decimale. Tutti i
  1292. concorrenti utilizzeranno, allo scopo, dei microspettrografi Beeman, modello
  1293. FX-2, che, così come sono loro dati, hanno bisogno di una piccola riparazione.
  1294. Il pubblico si lasciò sfuggire un grido di approvazione.
  1295. - Ogni concorrente dovrà trovare il difetto nel funzionamento della sua
  1296. macchina e ripararlo. Ogni concorrente è fornito di attrezzi e di pezzi di
  1297. ricambio. Può darsi che i pezzi necessari non figurino fra quelli in
  1298. dotazione, e in questo caso i concorrenti potranno richiederli: il tempo
  1299. impiegato per la consegna verrà dedotto dal conteggio finale. I concorrenti
  1300. sono pronti?
  1301. La tabella sopra il concorrente numero cinque fiammeggiò freneticamente. Il
  1302. concorrente cinque scese correndo dalla sua pedana e ritornò dopo un attimo.
  1303. Il pubblico rise.
  1304. - I concorrenti sono pronti?
  1305. Questa volta le tabelle rimasero spente.
  1306. - Nessuna domanda?
  1307. Anche questa volta le tabelle restarono spente.
  1308. - Potete cominciare.
  1309. Non era possibile, per il pubblico, rendersi conto dei progressi dei singoli
  1310. concorrenti se non attraverso le segnalazioni che apparivano sul tabellone. Ma
  1311. non importava molto. A parte i Metallurgisti che potevano trovarsi fra il
  1312. pubblico, nessuno avrebbe capito niente di quella gara, in ogni caso. Ciò che
  1313. importava era vedere chi avrebbe vinto, chi sarebbe giunto secondo, chi terzo.
  1314. Per coloro che avevano fatto delle scommesse - cosa inevitabile quanto
  1315. illegale - questo era l'importante. Tutto il resto poteva andare al diavolo.
  1316. George guardò avidamente, come tutti gli altri, fissando ora l'uno ora l'altro
  1317. dei concorrenti, osservando come uno aveva aperto il proprio microspettrografo
  1318. maneggiando abilmente un piccolo arnese; e come un altro stava controllando il
  1319. funzionamento del suo apparecchio, mentre un terzo stava sistemando la sbarra
  1320. metallica nell'apposito sostegno, e un quarto regolava un calibro, con piccoli
  1321. tocchi nervosi.
  1322. Trevelyan era assorto nel suo lavoro come gli altri. E George non avrebbe
  1323. saputo dire se andava bene o male.
  1324. Sulla tabella del concorrente numero diciassette una luce si accese.
  1325. Il pubblico applaudì, frenetico.
  1326. Forse il concorrente diciassette aveva ragione e forse aveva torto. In questo
  1327. caso, avrebbe dovuto correggere la propria diagnosi e perdere tempo prezioso.
  1328. Oppure poteva non correggere affatto la diagnosi e non riuscire a completare
  1329. l'analisi; oppure, cosa peggiore, poteva effettuare un'analisi completamente
  1330. sbagliata.
  1331. Ma nessuno ci pensava, in quel momento. Il pubblico badava solo ad applaudire.
  1332. Altre tabelle si accesero. George tenne d'occhio la tabella numero dodici. E
  1333. finalmente, anche quella si accese.
  1334. - Il supporto del campione è fuori centro. Occorre un nuovo morsetto.
  1335. Un inserviente arrivò di corsa, portandogli il pezzo di ricambio. Se Trevelyan
  1336. si era sbagliato, questo avrebbe significato un ritardo inutile. Il tempo
  1337. impiegato per il rifornimento del pezzo non sarebbe stato dedotto dal
  1338. conteggio totale, in questo caso. George si accorse di trattenere il respiro.
  1339. Sulla tabella diciassette cominciarono ad apparire i risultati, a lettere
  1340. splendenti: alluminio, 41,2649; magnesio, 22,1914; rame, 10,1001.
  1341. Qua e là anche sulle altre tabelle cominciarono ad accendersi altri numeri.
  1342. Il pubblico era in delirio.
  1343. Sembrava impossibile, si disse George, che i concorrenti riuscissero a
  1344. lavorare in quel pandemonio; ma forse era giusto che fosse così. Un tecnico di
  1345. prima classe deve essere in grado di lavorare in qualsiasi condizione.
  1346. Il concorrente numero diciassette si alzò e sulla sua tabella apparve una
  1347. striscia rossa. Per lui la gara era conclusa. Il concorrente numero quattro lo
  1348. seguì, dopo solo due secondi. Poi un altro, un altro ancora.
  1349. Trevelyan stava ancora lavorando; non aveva ancora trovato i componenti minori
  1350. della sua lega. Ormai quasi tutti gli altri concorrenti si erano alzati, e
  1351. finalmente anche Trevelyan si alzò. Poi si alzò anche l'ultimo, il numero
  1352. cinque, che ricevette un applauso ironico.
  1353. Non era finita. I risultati ufficiali sarebbero stati annunciati qualche
  1354. attimo dopo. Era importante il tempo impiegato, ma era molto più importante
  1355. l'esattezza dell'analisi. E non tutte le diagnosi erano di eguale difficoltà:
  1356. bisognava tenere presente una dozzina di fattori diversi.
  1357. Finalmente, la voce dell'annunciatore risuonò di nuovo.
  1358. - Primo, con il tempo di quattro minuti e dodici secondi, diagnosi esatta,
  1359. analisi esatta con una approssimazione di zero virgola sette su centomila, il
  1360. concorrente numero... diciassette Henry Anton Schmidt di...
  1361. Le parole che seguirono furono sommerse nel frastuono. Secondo era il numero
  1362. otto, poi veniva il numero quattro, il cui ottimo tempo era stato danneggiato
  1363. da un margine d'errore, nel calcolo della percentuale del niobio, pari a
  1364. cinque su diecimila. Il concorrente numero dodici non fu nemmeno nominato. Non
  1365. era riuscito a piazzarsi.
  1366. George si fece largo fra la folla, raggiunse l'uscita dei Concorrenti. C'era
  1367. una grande folla, in attesa, C'erano i parenti in lacrime per la gioia o per
  1368. il dispiacere, a seconda dei risultati - c'erano i giornalisti che volevano
  1369. intervistare i primi classificati, gli amici della città d'origine, i
  1370. cacciatori di autografi, i curiosi. E anche molte ragazze, che speravano di
  1371. farsi notare dai vincitori, nella speranza di poter giungere a Novia... o
  1372. almeno di farsi notare da uno degli ultimi classificati desiderosi di
  1373. consolazione e capaci di pagarla.
  1374. George si tenne indietro. Non c'era nessuno che lui conoscesse, fra quella
  1375. gente. San Francisco era troppo lontana dalla sua città, ed
  1376. era estremamente improbabile che i parenti di Trev fossero arrivati fin lì.
  1377. I concorrenti cominciarono a uscire alla spicciolata, sorridendo debolmente,
  1378. rispondendo con cenni del capo agli applausi. I poliziotti tenevano distante
  1379. la folla per lasciar loro libero un varco. I primi classificati si
  1380. trascinarono via un codazzo di persone, come magneti che passassero su un
  1381. mucchio di fili di ferro.
  1382. Finalmente uscì anche Trevelyan, quando quasi tutti si erano allontanati.
  1383. George immaginava che avesse aspettato deliberatamente, per uscire quando
  1384. ormai non vi fosse più nessuno. Stringeva una sigaretta fra le labbra e
  1385. guardava il suolo.
  1386. Era la prima cosa che gli ricordasse casa, dopo un anno e mezzo... ma a lui
  1387. pareva che fossero passati almeno quindici anni. Fu quasi stupito nel vedere
  1388. che Trevelyan non era invecchiato: era lo stesso Trev che lui ricordava.
  1389. George fece un passo avanti.
  1390. - Trev!
  1391. Trevelyan si girò, meravigliato. Fissò George, poi agitò una mano.
  1392. - George Platen, cosa diavolo...
  1393. Un lampo di gioia gli passò negli occhi, ma fu un attimo. La mano ricadde
  1394. prima che George potesse stringergliela.
  1395. - C'eri anche tu? - Trev indicò la sala con un sobrio cenno del capo.
  1396. - Sicuro.
  1397. - Per vedere me?
  1398. - Sì.
  1399. - Non mi è andata bene, vero? - Gettò al suolo la sigaretta e la calpestò.
  1400. Guardava la strada, davanti a lui, dove il pubblico sfollava lentamente, alla
  1401. ricerca di un elitassì libero, mentre si stavano già formando le code per le
  1402. gare seguenti.
  1403. - È così? - chiese Trevelyan. - È solo la seconda volta che faccio fiasco,
  1404. dopotutto. Ormai non posso più pensare a Novia, dopo il risultato di oggi. Ma
  1405. ci sono altri pianeti su cui potrei trovare facilmente una sistemazione...
  1406. Senti, non ti ho più visto dal Giorno dell'Istruzione. Dove sei andato a
  1407. finire? I tuoi mi hanno detto che avevi ricevuto un incarico speciale, ma non
  1408. mi hanno dato molte spiegazioni. E tu non mi hai mai scritto. Potevi almeno
  1409. scrivermi, no?
  1410. - Sì, avrei dovuto farlo - rispose George, a disagio. - Ad ogni modo, sono
  1411. venuto per dirti che mi è dispiaciuto, vederti andar male.
  1412.  
  1413. - Non prendertela - fece Trevelyan. - Te l'ho già detto. Novia può andare al
  1414. diavolo. Avrei dovuto prevederlo. Lo ripetevano da settimane che ci sarebbero
  1415. stati assegnati i microspettrografi Beeman. Tutti quelli che avevano un filo
  1416. di buon senso scommettevano proprio sugli apparecchi Beeman. Ma quei maledetti
  1417. nastri che hanno usato per Istruirmi si riferivano tutti ad apparecchi
  1418. Hensler, e chi è che usa gli Hensler? I mondi dell'Ammasso Goman... se vuoi
  1419. chiamarli mondi. Non ti sembra che mi abbiano giocato un bello scherzo?
  1420. - Ma non puoi presentare reclamo?
  1421. - Non dire sciocchezze. Mi direbbero che il mio cervello era costruito per gli
  1422. apparecchi Hensler. Prova a discutere. È andato tutto storto. Io sono stato
  1423. l'unico che ha dovuto richiedere un pezzo di ricambio. Te ne sei accorto?
  1424. - Però hanno dedotto il tempo necessario.
  1425. - Sicuro, ma io ho perso altro tempo a chiedermi se la mia diagnosi era esatta
  1426. o no, quando mi sono accorto che non c'era un morsetto, fra i pezzi di
  1427. ricambio che mi avevano fornito. E questo tempo non me lo hanno dedotto
  1428. certamente! Se si fosse trattato di un apparecchio Hensler, me ne sarei
  1429. accorto subito. Ma cosa potevo farci? E il vincitore è di San Francisco. E
  1430. così il secondo, il terzo e il quarto classificato. Il quinto è di Los
  1431. Angeles. Hanno avuto una Istruzione di livello degno d'una grande città. Il
  1432. meglio disponibile. Spettrografi Beeman e tutto il resto. Come potevo
  1433. competere con loro? Sono venuto qui solo per assicurarmi una possibilità
  1434. favorevole in una Olimpiade patrocinata da Novia, ma avrei fatto bene a
  1435. restarmene a casa. Lo sapevo, te l'ho detto; e basta così. Novia non è l'unico
  1436. pezzo di roccia che rotea nello spazio. Di tutti i maledetti...
  1437. Ma non stava parlando a George. Non stava parlando a nessuno. Stava dando la
  1438. stura alla sua amarezza, e George se ne rendeva conto.
  1439. - Ma se sapevi che ti avrebbero assegnato un Beeman - chiese - perché non hai
  1440. provato a prepararti su un Beeman?
  1441. - Non faceva parte delle registrazioni che mi hanno impresso nella mente
  1442. quando mi hanno Istruito. Te l'ho già spiegato.
  1443. - Ma potevi leggere... potevi leggere qualche libro.
  1444. Quest'ultima parola gli si smorzò sulle labbra, sotto lo sguardo tagliente di
  1445. Trevelyan.
  1446. - Stai cercando di scherzarci sopra? - chiese l'altro. - Ti sembra che sia una
  1447. cosa tanto divertente? Come puoi immaginare che io avrei potuto leggere
  1448. qualche libro e imparare a memoria quel tanto che bastava a competere con
  1449. qualcuno che sa?
  1450. - Ma io pensavo...
  1451. - Tu ci hai provato, vero? Tu... - Poi, improvvisamente: - Senti, ma qual è la
  1452. tua professione? - La sua voce aveva un suono ostile.
  1453. - Be'...
  1454. - Vai avanti. Dimmi la verità. Sei ancora qui, sulla Terra; quindi non sei
  1455. diventato un Programmatore per Calcolatori. E il tuo incarico speciale non può
  1456. essere molto importante.
  1457. - Senti, Trev - fece George - adesso debbo andare. Ho un appuntamento. - E
  1458. indietreggiò, cercando di sorridere.
  1459. - No. - Trevelyan lo raggiunse, lo afferrò per il bavero della giacca. - Devi
  1460. rispondere alla mia domanda. Perché hai paura di dirmelo? Cosa ti è successo?
  1461. Non venire a gettarmi in faccia la mia brutta figura, George, a meno che tu
  1462. non possa permettertelo davvero. Mi senti?
  1463. Trev, adesso, stava scrollando George, freneticamente; caddero al suolo,
  1464. lottando, avvinghiati. E improvvisamente, la Voce del Giudizio risuonò
  1465. nell'orecchio di George, sotto forma della voce irata d'un poliziotto.
  1466. - Basta. Basta, ho detto. Finitela.
  1467. Il cuore di George diventò di piombo. Il poliziotto, adesso, avrebbe voluto
  1468. sapere i loro nomi, avrebbe chiesto di vedere i loro documenti di identità; e
  1469. lui ne era privo. Lo avrebbero interrogato, e sarebbe risultato che lui non
  1470. aveva una professione. E tutto questo davanti a Trevelyan, che, ancora
  1471. inferocito per la propria brutta figura, avrebbe portato a casa trionfalmente
  1472. quelle novità, come diversivo del suo fallimento.
  1473. George non poteva sopportare una cosa simile. Lasciò Trevelyan e fece per
  1474. darsi alla fuga, ma la mano del poliziotto gli si posò pesantemente sulla
  1475. spalla.
  1476. - Fermo. Mi faccia vedere la sua carta di identità.
  1477. Trevelyan si stava frugando in tasca.
  1478. - Sono Armand Trevelyan, Metallurgista specializzato in metalli non ferrosi.
  1479. Ho appena preso parte all'Olimpiade - dichiarò, sprezzante. - Ma lei può
  1480. scoprire qualcosa di interessante sul conto di quello lì, agente.
  1481. George affrontò i due. Si sentiva le labbra aride e la gola cosa stretta che
  1482. gli era impossibile parlare.
  1483. E un'altra voce risuonò tranquilla, educata: - Un momento, agente.
  1484. Il poliziotto arretrò d'un passo. - Sì, signore?
  1485. - Questo giovanotto è mio ospite. Cos'è successo?
  1486. George si voltò, sbalordito. Era l'uomo dai capelli grigi che poco prima era
  1487. seduto vicino a lui. Lo sconosciuto gli fece un cenno benevolo.
  1488. Suo ospite? Ma era matto?
  1489. - Questi due stavano azzuffandosi, signore - spiegò il poliziotto.
  1490. - C'è qualche accusa specifica? Qualche danno alle persone o alle cose?
  1491. - No, signore.
  1492. - E va bene, allora, mi rendo responsabile io. - E presentò una tessera; il
  1493. poliziotto la guardò, poi fece un altro passo indietro.
  1494. - Mi stia a sentire... - cominciò Trevelyan, infuriato. Ma il poliziotto si
  1495. girò ad affrontarlo.
  1496. - Tutto a posto, ho detto. Ha qualche accusa specifica da formulare?
  1497. - Volevo solo...
  1498. - Vada per la sua strada. E in quanto a voi... circolate. - Intorno ai
  1499. litiganti s'era radunata una piccola folla che adesso si disperse, a
  1500. malincuore.
  1501. George si lasciò condurre verso un elitassì e caricare a bordo.
  1502. - La ringrazio - trovò la forza di mormorare. - La ringrazio, ma io non sono
  1503. suo ospite. - Forse si trattava di uno sbaglio, si disse; l'uomo dai capelli
  1504. grigi doveva averlo scambiato per qualcun altro.
  1505. Ma quello sorrise.
  1506. - Non era mio ospite, prima; ma adesso lo è. Permetta che mi presenti. Sono
  1507. Ladislas Ingenescu, Storico.
  1508. - Ma...
  1509. - Venga. Nessuno le farà del male, glielo assicuro. Dopotutto, volevo solo
  1510. risparmiarle un guaio con quel poliziotto.
  1511. - Ma perché?
  1512. - Deve proprio esserci un motivo? Bene, diciamo che siamo concittadini
  1513. onorari, io e lei. Abbiamo fatto il tifo per lo stesso concorrente, lo
  1514. ricorda? e i concittadini debbono aiutarsi uno con l'altro, anche se sono
  1515. soltanto concittadini onorari. Va bene così?
  1516. E George si trovò a bordo dell'elitassì. Diffidava di quell'Ingenescu e
  1517. perfino di se stesso. Prima che riuscisse a rendersi conto che doveva scendere
  1518. dall'apparecchio, ormai erano partiti.
  1519. Pensò, confusamente: "Quest'uomo è una persona importante. Il poliziotto lo ha
  1520. trattato con deferenza."
  1521. Aveva quasi dimenticato di essere venuto a San Francisco non per vedere
  1522. Trevelyan, ma per cercare qualcuno abbastanza influente da ottenere una
  1523. revisione della sua condanna.
  1524. Forse Ingenescu era l'uomo adatto. E George era andato a imbattersi proprio in
  1525. lui.
  1526. Forse tutto poteva andare per il meglio... per il meglio.
  1527. Eppure c'era qualcosa che non andava. George si sentiva a disagio.
  1528.  
  1529. Durante il breve tragitto in elitassì, Ingenescu continuò a parlare,
  1530. indicandogli i punti più interessanti della città, parlandogli delle altre
  1531. Olimpiadi cui aveva assistito. George lo ascoltava quel tanto necessario per
  1532. emettere alcuni grugniti indistinti durante le pause e badava piuttosto a
  1533. seguire con lo sguardo il percorso.
  1534. Chissà se erano diretti verso una delle aperture dello schermo che copriva la
  1535. città. No, l'elitassì puntava verso il basso, ora, e George respirò di
  1536. sollievo. Si sentiva più sicuro, fino a che rimaneva in città.
  1537. L'apparecchio atterrò sulla terrazza di un albergo.
  1538. - Accetta di fare colazione con me, nella mia stanza? - chiese Ingenescu,
  1539. appena furono scesi.
  1540. - Sì - disse George. Cominciava a sentire un vuoto allo stomaco.
  1541. Ingenescu lo lasciò mangiare in silenzio, Si stava facendo sera, e le luci si
  1542. accesero, automaticamente. E George pensò che erano passate ormai ventiquattro
  1543. ore, da quando era fuggito.
  1544. Quando furono arrivati al caffè, Ingenescu parlò di nuovo.
  1545. - Lei si comporta come se temesse che io possa farle del male.
  1546. George arrossi, depose la tazza e cercò di negare, ma l'altro rise e scosse il
  1547. capo.
  1548. - È proprio così. La sto tenendo d'occhio fino dal primo momento che ci siamo
  1549. visti... e sono convinto di sapere molte cose, sul suo conto.
  1550. George si alzò, inorridito.
  1551. - Si sieda - continuò Ingenescu. - Voglio soltanto aiutarla.
  1552. George tornò a sedere. Ma i suoi pensieri turbinavano in un improvviso
  1553. uragano. Se il vecchio sapeva chi era, perché non lo aveva lasciato in balia
  1554. del poliziotto? E, d'altra parte, perché avrebbe dovuto aiutarlo?
  1555. - Lei vuol sapere perché ci tengo ad aiutarla, vero? - chiese Ingenescu. - No,
  1556. non si spaventi. Non so leggere nel pensiero, io. Ma la mia preparazione
  1557. specifica mi mette in grado di giudicare le minime reazioni di un essere
  1558. umano, vede. Capisce quello che voglio dire.
  1559. George scosse il capo.
  1560. - Provi a pensare al momento in cui l'ho vista, per la prima volta - continuò
  1561. Ingenescu. - Lei era in fila, per andare ad assistere a una Olimpiade, ma le
  1562. sue reazioni non collimavano con le sue azioni. L'espressione del suo volto
  1563. era sbagliata, erano sbagliati i gesti delle sue mani. E questo dimostrava che
  1564. qualcosa non andava; fatto ancora più interessante, non era niente di comune,
  1565. niente di ovvio. Forse, ho pensato, si trattava di qualcosa di cui lei non si
  1566. rendeva scientemente conto. Non ho potuto fare a meno di seguirla, di sedermi
  1567. vicino a lei. Poi l'ho seguita anche quando lei è uscito, e ho assistito alla
  1568. conversazione fra lei e il suo amico. Dopo tutto... be', lei era un soggetto
  1569. di studio così interessante, e mi scusi se glielo dico così, a sangue freddo,
  1570. che mi sono permesso di sottrarla alle attenzioni di quel poliziotto. E adesso
  1571. mi dica: che cosa la preoccupa?
  1572. George non riusciva a prendere una decisione, e ne soffriva. Se quella era una
  1573. trappola, perché era così indiretta? E lui doveva rivolgersi a qualcuno. Era
  1574. venuto in città per cercare aiuto, e adesso questo aiuto gli veniva offerto
  1575. spontaneamente. Forse il guaio era quello: che l'aiuto gli venisse offerto.
  1576. Sembrava tutto troppo facile.
  1577. - Naturalmente - continuò Ingenescu - quello che lei dirà a me, nella mia
  1578. qualità di Sociologo, rimarrà segreto professionale. Sa cosa significa?
  1579. - No, signore.
  1580. - Significa che sarebbe disonorevole, per me, riferire a chiunque e per
  1581. qualunque scopo quello che lei vorrà dirmi. E per giunta nessuno avrà il
  1582. diritto di costringermi a rivelarlo.
  1583. - Credevo che lei fosse uno Storico - fece George, preso da un sospetto
  1584. improvviso.
  1585. - E lo sono.
  1586. - Ma ha appena detto di essere un Sociologo.
  1587. Ingenescu scoppiò a ridere. Poi si scusò di quella risata, appena fu in grado
  1588. di parlare di nuovo.
  1589. - Mi scusi, giovanotto. Non avrei dovuto ridere. Ma non stavo ridendo di lei.
  1590. Ridevo della Terra, di tutta l'importanza che dà alle scienze fisiche e di
  1591. tutti gli scompartimenti stagni che ha costruito. Magari lei sa tutto sulla
  1592. tecnologia e sull'ingegneria meccanica, ma non sa nulla di nulla circa le
  1593. scienze sociali.
  1594. - Bene... allora cosa sono le scienze sociali?
  1595. - Le scienze sociali studiano i gruppi di esseri umani. Vi sono parecchie
  1596. specializzazioni in questa materia, proprio come nella zoologia, per esempio.
  1597. Ci sono gli specialisti che studiano la Meccanica delle Culture, il loro
  1598. sviluppo, la loro evoluzione, la loro decadenza. La cultura - aggiunse,
  1599. prevenendo la domanda di George - È rappresentata da tutti gli aspetti di un
  1600. sistema di vita. Per esempio comprende il modo in cui viviamo, le cose che
  1601. amiamo e in cui crediamo, tutto ciò che consideriamo buono e cattivo e così
  1602. via. Mi capisce?
  1603. - Credo di sì.
  1604. - Un Economista... non un Esperto in Statistica Economica, un Economista... si
  1605. specializza nello studio del modo con cui una cultura sopperisce alle
  1606. necessità pratiche dei suoi componenti. Uno Psicologo si specializza nello
  1607. studio dei singoli individui e dei loro rapporti con la società. Poi ci sono
  1608. coloro che hanno il compito di preparare i piani per il futuro sviluppo della
  1609. società. E ci sono gli Storici... E qui entro in scena io.
  1610. - Sì, signore.
  1611. - Uno Storico si specializza nello studio del passato della propria società e
  1612. delle società dotate di culture differenti.
  1613. George cominciò a sentirsi interessato.
  1614. - Era diverso, in passato?
  1615. - Direi di sì. Fino a mille anni fa, l'Istruzione non esisteva. Per lo meno,
  1616. non esisteva quello che noi chiamiamo Istruzione.
  1617. - Lo so - disse George. - La gente imparava un po' per volta, dai libri.
  1618. - Davvero? E come fa a saperlo?
  1619. - L'ho sentito dire - fece George, cautamente. E poi: - Ma a che serve
  1620. occuparsi di quello che è accaduto tanto tempo fa? Voglio dire, tanto è un
  1621. capitolo chiuso, no?
  1622. - Non è mai un capitolo chiuso, ragazzo mio. Il passato serve a spiegare il
  1623. presente. Per esempio, perché il nostro metodo di Istruzione è quello che è?
  1624. George si agitò, irrequieto. Il vecchio stava tornando su quell'argomento poco
  1625. piacevole.
  1626. - Perché è il migliore - Sì affrettò a tagliar corto George.
  1627. - Ah. Ma perché è il migliore? Mi dia ascolto per un attimo, e glielo
  1628. spiegherò. Poi lei mi dirà se la storia serve o no a qualcosa. Prima della
  1629. conquista del volo interstellare... - E si interruppe, notando l'espressione
  1630. sbalordita di George. - Perché, credeva che il volo interstellare fosse sempre
  1631. esistito?
  1632. - Non ci avevo mai pensato, signore.
  1633. - Ne sono certo. Ma c'è stato un tempo, quattro o cinquemila anni fa, in cui
  1634. l'umanità era confinata sulla superficie della Terra. Ma anche allora, la sua
  1635. cultura era molto evoluta, da un punto di vista tecnologico, tanto che il
  1636. fallimento della sua tecnologia avrebbe significato carestia e privazioni. Per
  1637. mantenere elevato il livello tecnologico e per elevarlo ancora di più, anche
  1638. in considerazione dell'incessante incremento demografico, era necessario
  1639. preparare tecnici e scienziati in numero sempre maggiore. E, man mano che la
  1640. scienza progrediva, questo addestramento diventava sempre più lungo e più
  1641. faticoso.
  1642. "Con la conquista del volo interplanetario e poi del volo interstellare, il
  1643. problema diventò ancora più grave. Infatti, la colonizzazione dei pianeti
  1644. extra-solari fu impossibile, per circa millecinquecento anni, proprio per la
  1645. mancanza di uomini adeguatamente preparati.
  1646. "La soluzione fu trovata quando si riuscì a scoprire il sistema di
  1647. immagazzinare le nozioni nel cervello umano per mezzo d'un procedimento
  1648. meccanico. Quando questo risultato fu raggiunto, divenne possibile preparare
  1649. registrazioni che imprimevano meccanicamente nel cervello un intero corpus di
  1650. nozioni bell'e pronte, per così dire. Ma questo lei lo sa già.
  1651. "In questo modo, uomini perfettamente addestrati potevano essere sfornati a
  1652. migliaia, a milioni, e cominciò così quello che qualcuno ha chiamato 'la
  1653. diaspora umana nell'universo'. Adesso vi sono millecinquecento pianeti abitati
  1654. nella Galassia, e la colonizzazione continua.
  1655. "Comprende cosa significa tutto ciò? La Terra esporta nastri d'Istruzione per
  1656. le professioni di bassa specializzazione, e questo serve a mantenere unitaria
  1657. la cultura galattica. Per esempio, i nastri della Lettura servono ad
  1658. assicurare un linguaggio unificato per tutti... Non sia così sorpreso.
  1659. L'esistenza di altre lingue è possibile: in passato ve ne erano molte.
  1660. Centinaia, addirittura.
  1661. "La Terra esporta anche professionisti altamente specializzati, e in questo
  1662. modo mantiene la propria popolazione a un livello numerico accettabile. Dal
  1663. momento che questi specialisti vengono scelti in modo da mantenere un rigoroso
  1664. equilibrio numerico fra i due sessi, essi costituiscono unità autoriproduttive
  1665. e contribuiscono a incrementare la popolazione sui Mondi Esterni, dove tale
  1666. incremento è necessario. Inoltre, tanto gli specialisti quanto i nastri
  1667. dell'Istruzione vengono pagati in materiale prezioso per l'economia terrestre.
  1668. Comprende, adesso, perché il nostro sistema di Istruzione è il migliore?"
  1669. - Sì, signore.
  1670. - E l'aiuterebbe a comprendere meglio il sapere che, senza questo sistema, la
  1671. colonizzazione interstellare è stata impossibile per millecinquecento anni?
  1672. - Sì, signore.
  1673. - E allora lei ha capito a cosa serve la storia. - Lo Storico sorrise. - E
  1674. adesso mi domando se lei ha compreso perché mi interesso tanto di lei.
  1675. George si sentì trascinato di nuovo alla realtà. A quanto pareva, il lungo
  1676. discorso di Ingenescu aveva uno scopo ben definito. Era stato soltanto un
  1677. diversivo per prendere lui alla sprovvista.
  1678. - E perché? - chiese, esitando, ritraendosi in se stesso.
  1679. - Gli Esperti in Scienze Sociali si occupano della società, e la società è
  1680. costituita dagli individui.
  1681. - Questo lo capisco.
  1682. - Ma gli individui non sono macchine. I professionisti specializzati in
  1683. scienze fisiche lavorano sulle macchine. Sul conto di una macchina c'è solo un
  1684. quantitativo limitato di nozioni che bisogna conoscere; e gli specialisti le
  1685. conoscono. Inoltre, tutte le macchine di un determinato tipo sono pressappoco
  1686. uguali, quindi per gli specialisti non avrebbe senso occuparsi troppo di una
  1687. singola macchina. Ma le persone... vede, sono così complesse e così diverse le
  1688. une dalle altre che un Esperto in Scienze Sociali non riesce mai a conoscere
  1689. tutto e nemmeno una parte di ciò che dovrebbe conoscere. E, per capire bene il
  1690. proprio lavoro, deve essere sempre pronto a studiare la gente. E, in
  1691. particolare, gli esemplari fuori del comune.
  1692. - Come me - disse George, con voce incolore.
  1693. - Io non la definirei "un esemplare"... ma lei è senza dubbio fuori del
  1694. comune. Lei merita di essere studiato, e se lei vorrà permettermelo, io, in
  1695. cambio, l'aiuterò a risolvere i suoi problemi... nei limiti delle mie
  1696. possibilità.
  1697. Qualcosa cominciò a vorticare, nella mente di George. Tutti quei discorsi
  1698. sulla gente e sulla colonizzazione resa possibile dall'Istruzione. Era come se
  1699. tutti i suoi pensieri che aveva creduto immutabili fossero stati
  1700. improvvisamente spezzati e sparpagliati, senza pietà.
  1701. - Mi lasci pensare - disse, stringendosi le mani attorno alla fronte; poi le
  1702. riabbassò. - È disposto a fare qualcosa per me? - chiese.
  1703. - Se posso - fece gentilmente lo Storico.
  1704. - E tutto quello che le dirò, in questa stanza, sarà protetto dal segreto
  1705. professionale. Lo ha detto lei, vero?
  1706. - Esattamente.
  1707. - E allora mi procuri un colloquio con un funzionario dei Mondi Esterni...
  1708. con... con un noviano.
  1709. Ingenescu sembrò sbalordito.
  1710. - Be', questo...
  1711. - Lei può farlo - lo interruppe George. - Lei è una persona importante. Ho
  1712. visto come l'ha guardata il poliziotto, quando lei gli ha mostrato i
  1713. documenti. Se lei rifiuta, io... io non le permetterò di studiarmi.
  1714. Era una minaccia sciocca, quella; e George fu il primo ad accorgersene. Ma
  1715. Ingenescu ne sembrò colpito.
  1716. - È impossibile. Parlare con un noviano, nel mese delle Olimpiadi.
  1717. - E va bene. Mi metta in comunicazione telefonica con un noviano. Ci penserò
  1718. io ad ottenere un appuntamento.
  1719. - E crede di riuscire?
  1720. - So che ci riuscirò. Mi metta alla prova.
  1721. Ingenescu fissò George con aria pensierosa, poi si avvicinò al visifono.
  1722. George attese, ubriacato dalla prospettiva inattesa, dall'inatteso senso di
  1723. potenza che gliene veniva. Non poteva fallire. Non poteva. Sarebbe diventato
  1724. un noviano. Avrebbe lasciato trionfalmente la Terra, a dispetto di Antonelli e
  1725. di tutta quella schiera di imbecilli che stavano nella Casa - e quasi rise
  1726. forte - nella Casa per Minorati Mentali.
  1727.  
  1728. George si fece attento, quando lo schermo si illuminò. Era come se gli si
  1729. aprisse davanti una finestra su Novia. In sole ventiquattro ore, era riuscito
  1730. a questo!
  1731. Udì un suono di risate, mentre lo schermo si schiariva. Dapprima non vide
  1732. distintamente nessun volto... piuttosto il rapido passaggio di alcune ombre,
  1733. uomini e donne. Poi udì una voce, che suonava chiara e forte su un sottofondo
  1734. fatto di mormorii indistinti.
  1735. - Ingenescu? Chiede di me?
  1736. Poi l'uomo apparve sullo schermo. Un noviano. Un noviano vero. George non ebbe
  1737. il minimo dubbio. Quell'uomo, inequivocabilmente, apparteneva ai Mondi
  1738. Esterni. Non aveva nulla che si potesse definire chiaramente... ma non c'era
  1739. possibilità di errore.
  1740. Era bruno di carnagione, aveva i capelli neri pettinati all'indietro, sottili
  1741. baffi scuri e una barbetta appuntita; ma il resto del suo viso era così liscio
  1742. che sembrava esser stato sottoposto a una depilazione definitiva.
  1743. - Ladislas, questo è un po' troppo - disse, sorridendo. - Naturalmente ci
  1744. aspettiamo di essere spiati durante il nostro soggiorno sulla Terra, nei
  1745. limiti del ragionevole, ma non sta bene leggerci nel pensiero.
  1746. - Leggere il pensiero, Onorevole?
  1747. - Lo ammetta! Lei sapeva che stavo per chiamarla. Sapeva che aspettavo
  1748. soltanto di avere finito questo bicchiere. - Alzò la mano nel campo visivo
  1749. dello schermo e guardò Ingenescu attraverso il bicchiere pieno d'un liquore
  1750. violetto. - Non posso offrirne anche a lei, temo.
  1751. George era al di fuori della portata del trasmettitore di Ingenescu e il
  1752. noviano non poteva vederlo. Meglio così. Aveva bisogno di tempo per
  1753. riprendersi... adesso era ancora troppo sconvolto. Gli sembrava di essere
  1754. fatto di dita irrequiete che tambureggiavano e tambureggiavano...
  1755. Ma aveva avuto ragione; non si era ingannato nei suoi calcoli. Ingenescu era
  1756. veramente importante, se il noviano lo chiamava per nome.
  1757. Benissimo! Tutto andava per il meglio. Ciò che George aveva perduto per colpa
  1758. di Antonelli, ora lo avrebbe recuperato, e con gli interessi, grazie a
  1759. Ingenescu. E un giorno, chissà, sarebbe potuto ritornare sulla Terra, potente
  1760. come il noviano che si permetteva di chiamare Ingenescu per nome ricevendone
  1761. in cambio l'appellattivo di "onorevole"... e quando fosse tornato, avrebbe
  1762. regolato i conti, con Antonelli! Doveva vendicarsi di quell'anno e mezzo e...
  1763. Si riprese dal suo sogno ad occhi aperti e ritornò alla realtà, rendendosi
  1764. conto che rischiava di perdere, così, il filo degli avvenimenti che si
  1765. svolgevano davanti a lui.
  1766. -...oh no - stava dicendo il noviano. - Novia ha una civiltà progredita quanto
  1767. quella terrestre. Non siamo Zeston, in fin dei conti. È ridicolo che siamo
  1768. costretti a venir qui, per rifornirci di tecnici qualificati.
  1769. - Soltanto per le nuove specializzazioni. E non è certo che saranno necessarie
  1770. specializzazioni sempre nuove. Acquistare i nastri dell'Istruzione vi
  1771. costerebbe quanto ingaggiare un migliaio di tecnici... e come fate a sapere di
  1772. quanti ne avreste bisogno?
  1773. Il noviano bevve il liquore che rimaneva nel bicchiere e rise. A George
  1774. spiacque constatare che un noviano poteva esser così frivolo. Si chiese se per
  1775. caso il noviano non avrebbe fatto meglio a rinunciare a quel bicchiere... e
  1776. anche a qualcuno degli altri che lo avevano preceduto.
  1777. - Questo è un esempio classico di bugia pietosa, Ladislas - disse il noviano.
  1778. - Sa benissimo che tutte le nuove specializzazioni ci sono sempre utili.
  1779. Questo pomeriggio ho ingaggiato cinque Metallurgisti...
  1780. - Lo so - disse Ingenescu. - C'ero anch'io.
  1781. - Per tenermi d'occhio, eh? Per spiarmi! - esclamò il noviano. - E allora mi
  1782. stia a sentire. I Metallurgisti che avete sfornato recentemente differiscono
  1783. dagli altri soltanto per il fatto che conoscono l'uso degli spettrografi
  1784. Beeman. I nastri dell'Istruzione non possono essere stati modificati più che
  1785. tanto, rispetto a quelli usati lo scorso anno. Voi introducete queste nuove
  1786. specializzazioni soltanto per costringerci a comprare, a spendere il nostro
  1787. denaro, a venire qui con il cappello in mano, umilmente, a chiedervi di farci
  1788. il favore di...
  1789. - Ma noi non vi costringiamo affatto a comprare!
  1790. - No. Però vendete a Landonum i tecnici di formazione più recente e così noi
  1791. siamo costretti a tenere il passo. Voi bravi terrestri ci avete fatto salire
  1792. su una giostra, come meglio vi aggrada; ma state attenti, potremmo anche
  1793. trovare una via d'uscita. - La sua risata aveva una sfumatura tagliente, e si
  1794. smorzò un po' troppo presto.
  1795. - Per essere sincero, è proprio ciò che mi auguro - replicò Ingenescu. - Ma
  1796. nel frattempo, tornando allo scopo della mia chiamata...
  1797. - È vero, è stato lei a chiamarmi. Oh, bene. Le ho detto quello che dovevo
  1798. dirle e adesso prevedo che l'anno prossimo voi sfornerete Metallurgisti dotati
  1799. di nuove nozioni, per costringerci a pagarli salati. Magari tutto quello che
  1800. sapranno, in più, sarà qualche sistema per saggiare il niobio, e l'anno
  1801. successivo... Ma vada pure avanti, cosa voleva, da me?
  1802. - C'è un giovanotto, qui. Vorrei che gli parlasse.
  1803. - Eh? - Il noviano non sembrò molto lusingato. - A proposito di che?
  1804. - Non lo so. Non me lo ha detto; non mi ha neppure detto come si chiama e
  1805. quale è la sua professione.
  1806. Il noviano si accigliò.
  1807. - E allora perché farmi perdere tempo?
  1808. - Perché è sicuro di doverle dire qualcosa di molto interessante.
  1809. - Vorrei sperarlo.
  1810. - E - continuò Ingenescu - se lei lo ascoltasse mi farebbe un favore
  1811. personale.
  1812. Il noviano scrollò le spalle.
  1813. - Me lo passi, allora; e gli dica di sbrigarsi.
  1814. Ingenescu si fece da parte e mormorò a George: - Lo chiami "Onorevole".
  1815. George deglutì a fatica. Era arrivato il momento decisivo.
  1816. George si sentiva madido di sudore. Il pensiero che era scaturito
  1817. dentro di lui soltanto da pochi minuti gli sembrava ormai una certezza. Forse
  1818. la prima idea gli era venuta quando aveva parlato con Trevelyan poi era
  1819. fermentata, dentro la sua mente, aveva assunto una forma chiara mentre
  1820. Ingenescu parlava. E le stesse parole del noviano erano servite a rafforzarla.
  1821. - Onorevole - esordì - io posso mostrarle la via d'uscita della giostra. - Si
  1822. servì deliberatamente della metafora dell'altro.
  1823. Il noviano lo fissò, serio.
  1824. - Quale giostra?
  1825. - Quella di cui lei ha parlato, Onorevole. La giostra sulla quale Novia è
  1826. costretta a salire quando manda i suoi emissari sulla Terra per assicurarsi...
  1827. per assicurarsi i tecnici. - E tremava: per l'eccitazione, non per il timore.
  1828. - Vuol dire - fece il noviano - che lei ha scoperto un sistema che ci
  1829. eviterebbe di patrocinare questa specie di supermarket terrestre di cervelli?
  1830. E questo che intende?
  1831. - Sì, signore. Anche Novia può controllare il proprio sistema di Istruzione.
  1832. - Uhm. Senza nastri?
  1833. - S-sì, Onorevole.
  1834. - Ingenescu - chiamò il noviano, senza distogliere gli occhi da George - Sì
  1835. faccia vedere.
  1836. Lo Storico si fece avanti.
  1837. - Cosa significa tutto questo? - chiese ancora il noviano. - Non riesco a
  1838. capire.
  1839. - Posso garantirle - disse Ingenescu - che tutto ciò che il giovanotto sta
  1840. dicendo è frutto della sua iniziativa personale, Onorevole. Non sono stato io
  1841. a suggerirglielo. Io non c'entro per nulla.
  1842. - Bene, allora, che cos'è per lei, questo giovanotto? Perché mi ha chiesto di
  1843. ascoltarlo?
  1844. - È un oggetto di particolari studi, Onorevole - spiegò Ingenescu. - Per me ha
  1845. molta importanza e io tengo ad assecondarlo.
  1846. - Che specie di importanza?
  1847. - È difficile spiegarlo. Il mio è un interesse professionale.
  1848. Il noviano rise, brevemente.
  1849. - È giusto: a ciascuno la sua professione. - E fece un cenno a una o più
  1850. persone che rimanevano al di fuori della portata dello schermo. - C'è qui un
  1851. giovanotto, un protetto di Ingenescu, che vuole spiegarci un sistema per
  1852. Istruire senza ricorrere ai nastri. - Fece schioccare le dita; e un altro
  1853. bicchiere colmo di liquore gli apparve fra le mani. - Ebbene, giovanotto?
  1854. Adesso vi erano molti altri volti che si affollavano sullo schermo e su tutti
  1855. era plasmata un'espressione divertita, incuriosita.
  1856. George cercò di darsi un'aria sdegnosa. In un certo senso tutti, i noviani
  1857. come il terrestre, lo stavano osservando come si osserva un insetto infilzato
  1858. su di uno spillo. Ingenescu s'era seduto in un angolo e lo guardava con gli
  1859. occhi sbarrati.
  1860. Sciocchi, pensò; erano una massa di sciocchi. Ma avrebbero dovuto capire. Li
  1861. avrebbe costretti a capire.
  1862. - Ho assistito alle Olimpiadi dei Metallurgisti, oggi - disse.
  1863. - Anche lei? - fece il noviano, in tono blando. - A quanto pare c'era mezza
  1864. Terra, presente.
  1865. - No, Onorevole. Ma io c'ero. Fra i concorrenti c'era un mio amico, che ha
  1866. ottenuto un pessimo risultato soltanto perché voi avete usato gli apparecchi
  1867. Beeman. La sua Istruzione comprendeva solamente gli Hensler... che a quanto
  1868. pare sono un modello superato. Lei ha detto che le modifiche apportate ogni
  1869. anno sono minime. E il mio amico aveva saputo, con un certo anticipo, che
  1870. nelle gare sarebbe stata necessaria la conoscenza degli apparecchi Beeman.
  1871. - E questo che significa?
  1872. - Il più grande desiderio, la più grande ambizione di questo mio amico era
  1873. qualificarsi per Novia. Conosceva già gli Hensler. Ma doveva conoscere anche i
  1874. Beeman, per potersi qualificare, e lo sapeva. Per imparare a conoscere i
  1875. Beeman gli sarebbe bastato assimilare qualche dato nuovo, qualche nuova
  1876. nozione... forse un po' di pratica. Dal momento che era in gioco la sua
  1877. ambizione più grande, avrebbe potuto arrangiarsi.
  1878. - E dove avrebbe potuto procurarsi un nastro che gli trasmettesse questi nuovi
  1879. dati? O forse adesso l'Istruzione si può assimilare anche a domicilio, sulla
  1880. Terra?
  1881. Tutti coloro che apparivano sullo schermo ebbero una risata di circostanza.
  1882. - È per questo che non ha imparato, Onorevole - insisté George. - Era convinto
  1883. che gli sarebbe occorso un nuovo nastro. Non ha neppure tentato di imparare,
  1884. dal momento che non poteva disporne, e non importava quali sarebbero state le
  1885. conseguenze, per lui. Non ha nemmeno pensato che poteva tentare anche senza un
  1886. nuovo nastro.
  1887. - Non ci ha pensato, eh? Probabilmente il suo amico è un tipo che non ha mai
  1888. nemmeno pensato di volare senza un eli - sorrise il noviano. - Lei è un tipo
  1889. divertente. Vada avanti. Le concederò ancora qualche minuto.
  1890. - Non è uno scherzo - fece George, con voce tesa. - I nastri rappresentano un
  1891. grave errore. Insegnano troppe cose e senza nessuna fatica. Un uomo che
  1892. apprende attraverso questo sistema non è più capace di imparare attraverso
  1893. altri. È cristallizzato nella posizione che i nastri gli hanno conferito. Ma
  1894. se una persona non venisse Istruita per mezzo dei nastri, se fosse costretta a
  1895. imparare da sé, fin dall'inizio, allora prenderebbe l'abitudine a imparare, e
  1896. continuerebbe a imparare. Non le sembra logico? E, una volta che si fosse
  1897. abituato, potrebbe ricevere una parziale Istruzione per mezzo dei nastri,
  1898. forse, per colmare le lacune o per ricordare meglio i particolari. Poi
  1899. potrebbe compiere altri progressi, senza altro aiuto. E voi potreste
  1900. trasformare i vostri Metallurgisti capaci di manovrare solo gli apparecchi
  1901. Hensler in Metallurgisti capaci di manovrare anche i Beeman, e non avreste
  1902. bisogno di venire sulla Terra a rifornirvi di nuovi tecnici.
  1903. Il noviano fece un cenno e sorbì un sorso del suo liquore.
  1904. - E da dove ci si potrebbe procurare l'Istruzione, senza i nastri? Dal vuoto
  1905. interstellare?
  1906. - Dai libri. Dallo studio degli strumenti. Dalla riflessione.
  1907. - Libri? Ma come si possono capire i libri se non si è già ricevuta
  1908. l'Istruzione?
  1909. - I libri sono fatti di parole. E le parole si possono comprendere, almeno
  1910. nella loro maggioranza. E le parole più difficili, più specializzate, possono
  1911. venire spiegate dai tecnici di cui voi disponete.
  1912. - E della lettura cosa ci dice? Ci permetterebbe almeno di servirci dei nastri
  1913. della Lettura?
  1914. - I nastri della Lettura servono perfettamente, direi. Ma niente impedirebbe
  1915. di imparare a leggere anche con il vecchio sistema. Per lo meno in parte.
  1916. - In modo da sviluppare fin dall'inizio le buone abitudini? - chiese il
  1917. noviano.
  1918. - Sì. Sì - fece George, raggiante. Il noviano cominciava a capire!
  1919. - E per quanto riguarda la matematica?
  1920. - È il lato più semplice del problema, Onorevole. La matematica è diversa da
  1921. qualsiasi altra disciplina tecnica. Inizia con alcuni concetti semplicissimi e
  1922. procede per gradi. Si può cominciare a imparare partendo dal nulla. In
  1923. pratica, è stata creata proprio per questo. Poi, quando si conosce la
  1924. matematica, gli altri libri tecnici diventano perfettamente comprensibili.
  1925. Specialmente se si comincia da quelli più facili.
  1926. - Esistono libri facili?
  1927. - Senza dubbio. E, anche se non esistessero, i tecnici di cui già disponete
  1928. potrebbero tentare di scriverne essi stessi. Qualcuno potrebbe essere in grado
  1929. di tradurre in parole e simboli la propria conoscenza.
  1930. - Buon Dio! - fece il noviano, rivolgendosi a coloro che lo circondavano. -
  1931. Questo giovanotto ha pronta una risposta per ogni domanda.
  1932. - Sicuro - esclamò George. - Mi interroghi.
  1933. George si girò di scatto per gettare una rapida occhiata a Ingenescu, ma lo
  1934. Storico si limitava ad ascoltare, passivamente. Sul suo volto c'era soltanto
  1935. un'espressione di educato interesse.
  1936. - E questo sistema - chiese il noviano - funziona?
  1937. - Sì, Onorevole - fece George, impaziente. - Mi porti con lei a Novia. Potrei
  1938. preparare un programma e dirigere...
  1939. - Aspetti. Debbo rivolgerle ancora qualche domanda. Quanto tempo le
  1940. occorrerebbe, poniamo, per diventare un Metallurgista capace di maneggiare un
  1941. apparecchio Beeman, partendo dal nulla e senza servirsi dei nastri
  1942. dell'Istruzione.
  1943. George esitò.
  1944. - Be'... impiegherei anni, forse.
  1945. - Due anni? Cinque? Dieci?
  1946. - Non lo so, Onorevole.
  1947. - Ma è una questione di importanza vitale, e lei non è in grado di fornirci la
  1948. risposta! Diciamo cinque anni? Le sembra un periodo di tempo ragionevole?
  1949. - Credo di sì.
  1950. - E sta bene. Così noi abbiamo un tecnico che studia metallurgia, secondo
  1951. questo suo sistema, per cinque anni. E durante questi cinque anni non ci
  1952. serve... questo lo ammette, vero? Ma deve essere nutrito e alloggiato e pagato
  1953. egualmente, no?
  1954. - Ma...
  1955. - Mi lasci finire. Quando avrà finito di studiare e sarà in grado di usare un
  1956. Beeman, saranno passati cinque anni. Non crede che nel frattempo i Beeman
  1957. potranno essere stati modificati al punto che il nostro tecnico non sarà in
  1958. grado di servirsene?
  1959. - Ma nel frattempo sarà allenato a imparare. E potrà imparare in pochi giorni
  1960. i nuovi dettagli necessari.
  1961. - Questo lo dice lei. Supponiamo, per esempio, che quel suo amico avesse
  1962. studiato da sé gli apparecchi Beeman e fosse riuscito ad imparare, anche. È
  1963. sicuro che sarebbe stato abile nell'usarlo quanto i concorrenti, che ne
  1964. avevano imparato l'uso per mezzo dei nastri?
  1965. - Forse no.... - cominciò George.
  1966. - Ah - fece il noviano.
  1967. - Aspetti. Lasci parlare me, adesso. Anche se non conoscesse tutto alla
  1968. perfezione, ciò che conta è l'abilità di imparare ancora. Potrebbe riflettere,
  1969. potrebbe pensare cose che nessun uomo Istruito per mezzo di nastri sarebbe in
  1970. grado di pensare. E voi avreste una vasta riserva di uomini che pensano.
  1971. - E durante i suoi studi - chiese il noviano - lei ha forse pensato qualcosa
  1972. di nuovo?
  1973. - No, ma io sono solo uno fra tanti, e non ho ancora studiato molto...
  1974. - Capisco. Bene, signori e signore, vi siete divertiti abbastanza?
  1975. - Aspetti! - gridò George, travolto da un panico improvviso. - Voglio che lei
  1976. mi conceda un colloquio. Vi sono cose che non si possono spiegare attraverso
  1977. il visifono. Vi sono particolari che...
  1978. Il noviano guardò al di sopra della spalla di George.
  1979. - Ingenescu, credo di averle fatto il favore che lei mi ha chiesto. Ma domani
  1980. avrò una giornata molto impegnativa. Stia bene.
  1981. Lo schermo si spense.
  1982. George tese disperatamente le mani verso lo schermo, come per costringerlo a
  1983. riaccendersi.
  1984. - Non mi ha creduto! - gridò. - Non mi ha creduto!
  1985. - No, George - disse Ingenescu. - Credeva davvero che l'avrebbe fatto?
  1986. George quasi non lo udiva.
  1987. - Ma perché? Ho detto la verità. Non ne avrebbe avuto che vantaggi. Non c'era
  1988. nessun rischio. Io e pochi altri... una dozzina di uomini, addestrati per
  1989. qualche anno, costano meno di un solo tecnico. Ma era ubriaco! Ubriaco. Non mi
  1990. ha capito.
  1991. E si guardò intorno, senza respiro.
  1992. - Come posso raggiungerlo, adesso? Debbo parlargli ancora. Ho sbagliato. Non
  1993. avrei dovuto servirmi del visifono. Mi occorreva più tempo. Dovevo parlargli
  1994. faccia a faccia. Come posso...
  1995. - Non accetterà di parlarle, George. E anche se lo facesse, non le crederebbe.
  1996. - Mi crederà, glielo garantisco. Quando non è ubriaco, deve... - George si
  1997. girò di scatto verso lo Storico. I suoi occhi si spalancarono. - Perché mi ha
  1998. chiamato George?
  1999. - Non è il suo nome, forse? George Platen...
  2000. - Lei mi conosce?
  2001. - Io so tutto di lei.
  2002. George rimase immoto; soltanto il suo petto si alzava e si abbassava
  2003. meccanicamente nel respiro.
  2004. - Volevo aiutarla, George - disse Ingenescu. - Glielo avevo detto. La stavo
  2005. studiando e desideravo aiutarla.
  2006. - Non ho bisogno d'aiuto! - urlò George. - Non sono un minorato mentale. Forse
  2007. lo sono tutti gli altri, al mondo, ma io no!
  2008. Si girò e si slanciò verso la porta.
  2009. La spalancò; e due poliziotti, che se ne stavano di guardia sull'attenti, si
  2010. mossero e lo afferrarono.
  2011. George avvertì la pressione dell'ipospray contro la mascella, poi null'altro.
  2012. L'ultima cosa che vide fu il viso di Ingenescu, che lo fissava con la sua
  2013. solita espressione gentile e premurosa.
  2014.  
  2015. George aprì gli occhi sulla distesa bianca del soffitto. Ricordò,
  2016. istantaneamente, ciò che era accaduto. Ma era un ricordo lontano, come se
  2017. fosse accaduto a qualcun altro. Fissò il soffitto fino a che quel biancore gli
  2018. riempì gli occhi e gli spazzò il cervello, lasciandolo spoglio e vuoto.
  2019. Non seppe per quanto tempo rimase disteso, ascoltando il flusso dei propri
  2020. pensieri.
  2021. Una voce gli risuonò nell'orecchio.
  2022. - Sei sveglio?
  2023. George udì se stesso gemere. Cercò di girare il capo.
  2024. Stai male, George? - chiese la voce.
  2025. - È strano - mormorò lui. - Ci tenevo tanto a lasciare la Terra.
  2026. Non avevo capito.
  2027. - Sai dove ti trovi, adesso?
  2028. - Sì... Sono di nuovo nella... nella Casa. - George cercò ancora di voltarsi.
  2029. Quella era la voce di Omani.
  2030. - È strano che non abbia capito - disse George.
  2031. Omani sorrise, gentilmente.
  2032. - Torna a dormire.
  2033. George si riaddormentò.
  2034.  
  2035. Si svegliò di nuovo. La sua mente era chiara, adesso.
  2036. Omani sedeva accanto al letto e leggeva; ma depose il libro appena George aprì
  2037. gli occhi.
  2038. George riuscì a sollevarsi a sedere, con fatica.
  2039. - Salve - disse.
  2040. - Hai fame?
  2041. - Puoi scommetterci. - E fissò Omani, incuriosito. - Mi avete fatto seguire
  2042. quando me ne sono andato, no?
  2043. Omani annuì.
  2044. - Ti abbiamo sempre tenuto sotto osservazione. Volevamo fare in modo che
  2045. raggiungessi Antonelli e che potessi sfogarti. Sapevamo che era l'unico modo
  2046. per consentirti di fare progressi. Tu eri bloccato dalle tue stesse emozioni.
  2047. - Mi ero completamente sbagliato sul suo conto. - C'era una sfumatura di
  2048. imbarazzo, nella voce di George.
  2049. - Ormai non importa. Quando ti sei fermato a guardare i tabelloni che
  2050. annunciavano le Olimpiadi della Metallurgia, all'aeroporto, uno dei nostri
  2051. agenti ci ha trasmesso l'elenco dei nomi. E tu mi avevi parlato abbastanza del
  2052. tuo passato perché io potessi capire l'importanza del nome di Trevelyan. Tu ti
  2053. sei diretto verso la sala in cui si svolgevano le Olimpiadi; c'era la
  2054. possibilità che ne risultasse la crisi liberatrice che ci auguravamo. Così,
  2055. abbiamo mandato Ladislas Ingenescu perché si occupasse di te.
  2056. - Ma Ingenescu è un funzionario importante, no?
  2057. - Sì.
  2058. - E me lo avete messo alle costole. Questo dovrebbe farmi sentire importante.
  2059. - Tu sei importante, George.
  2060. Intanto era arrivato il vassoio con il pranzo. George sorrise, si rimboccò le
  2061. maniche. Omani lo aiutò a sistemare il vassoio sul letto George mangiò in
  2062. silenzio.
  2063. - Mi ero già svegliato, prima, per qualche minuto - disse finalmente.
  2064. - Lo so - fece Omani. - Ero qui.
  2065. - Sì. Mi ricordo. Vedi, tutto era diverso. Era come se fossi troppo stanco per
  2066. provare una qualsiasi emozione. Non ero più infuriato. Potevo pensare. Era
  2067. come se mi avessero drogato per cancellare tutte le mie emozioni.
  2068. - Nessuno ti ha drogato - disse Omani. - Ti hanno dato solo un sedativo.
  2069. - Be', ad ogni modo, ormai tutto era chiaro. Era come se lo avessi sempre
  2070. saputo; solo, avevo rifiutato di capire. Pensavo: cosa volevo ottenere, da
  2071. Novia? Volevo andare su Novia, prendermi cura di un pugno di giovani non
  2072. Istruiti e insegnare loro, per mezzo dei libri. Volevo fondare una Casa per
  2073. Minorati Mentali... come questa... E la Terra ne ha già... ne ha già
  2074. parecchie.
  2075. I denti bianchi di Omani scintillarono in un sorriso. - Il nome esatto di
  2076. queste Case è diverso - spiegò. - È Istituto di Studi Superiori.
  2077. - Adesso lo capisco - disse George. - Lo capisco con tanta facilità che mi
  2078. meraviglio di essere stato così cieco, prima d'ora. Dopo tutto, chi inventa
  2079. gli apparecchi di nuovo modello, che richiedono tecnici dotati di nuove
  2080. specializzazioni? Chi ha inventato gli spettrografi Beeman, per esempio? Un
  2081. uomo che si chiama Beeman, immagino... ma non può essere stato Istruito per
  2082. mezzo dei nastri; altrimenti, come avrebbe potuto inventare qualcosa di nuovo?
  2083. - Esattamente.
  2084. - E chi prepara i nastri per l'Istruzione? Tecnici specializzati in questo
  2085. lavoro. Ma chi prepara i nastri per Istruire loro? Tecnici ancora più
  2086. progrediti. Ma chi prepara i nastri per... Tu capisci quello che voglio dire.
  2087. Doveva esserci un punto iniziale. Dovevano esserci, da qualche parte, uomini e
  2088. donne capaci di pensiero autonomo.
  2089. - Sì, George. Ci sono.
  2090. George si ridistese, fissò un punto nel vuoto, sopra il capo di Omani, e per
  2091. un attimo nei suoi occhi ricomparve l'antica luce irrequieta.
  2092. - Perché non mi hanno detto tutto fin dal principio?
  2093. - L'avremmo fatto, se avessimo potuto - disse Omani. - E la cosa ci
  2094. risparmierebbe un mucchio di fastidi. Noi possiamo analizzare la mente di un
  2095. essere umano, George, e dire se è in grado di diventare un bravo architetto o
  2096. un buon falegname. Ma non conosciamo il sistema per individuare le menti
  2097. capaci di pensiero creativo. È una capacità troppo sottile, che sfugge
  2098. all'analisi. Conosciamo soltanto il sistema per scoprire gli elementi che
  2099. possono disporre di una simile capacità allo stato potenziale. Il Giorno della
  2100. Lettura, questi elementi vengono segnalati. Tu eri uno di questi, per esempio.
  2101. È un caso su diecimila, vedi. Quando giunge il Giorno dell'Istruzione, questi
  2102. elementi vengono esaminati di nuovo; e si scopre che per nove su dieci si era
  2103. trattato di un falso allarme. E quelli che restano vengono mandati in posti
  2104. come questo.
  2105. - Capisco - disse George. - Ma cosa c'è di male a dire alla gente che uno su
  2106. centomila finisce in posti come questo? In questo modo i prescelti non
  2107. dovrebbero subire il trauma che...
  2108. - E quelli che non sono prescelti? I novantanovemilanovecentonovantanove che
  2109. non sono prescelti? Non possiamo dire a tutti costoro che sono dei falliti.
  2110. Essi mirano soltanto a una Professione, e in un modo o in un altro riescono ad
  2111. avere ciò che vogliono. E tutti possono aggiungere al proprio nome una
  2112. qualifica professionale. In un modo o nell'altro, ogni individuo ha il suo
  2113. posto nella società; è necessario.
  2114. - Ma noi? - chiese George. - Noi, le eccezioni?
  2115. - Non possiamo dirvi la verità. Perché, vedi, si tratta dell'esame definitivo.
  2116. Anche dopo l'ultima selezione avvenuta il Giorno dell'Istruzione, nove su
  2117. dieci di coloro che giungono qui non hanno la stoffa del genio creativo. E non
  2118. c'è nessuna macchina che permetta di riconoscerli. Il decimo deve rivelarsi
  2119. con le sue sole forze.
  2120. - E come?
  2121. - Portiamo i prescelti in una Casa per Minorati Mentali: e colui che non
  2122. accetta la sua sorte, colui che non si arrende, è l'uomo che cerchiamo. È un
  2123. metodo che può sembrare crudele, ma è efficace. Non si può dire a un uomo: "Tu
  2124. puoi creare: crea!" è più sicuro aspettare che dica: "Io posso creare, e lo
  2125. farò, che lo vogliate o che non lo vogliate". Sono diecimila uomini come te,
  2126. George, che fanno progredire la tecnologia di millecinquecento pianeti. Non
  2127. possiamo prenderci il lusso di lasciarcene sfuggire uno solo, o di dedicare i
  2128. nostri sforzi a un individuo che non sia adatto per il compito che lo aspetta.
  2129. George respinse il piatto vuoto e si portò alle labbra una tazza di caffè.
  2130. - E che ne è di coloro... di coloro che non sono adatti?
  2131. - Vengono Istruiti per mezzo di nastri e diventano i nostri Esperti di Scienze
  2132. Sociali. Ingenescu è uno di loro. Io sono uno Psicologo. Noi rappresentiamo la
  2133. seconda scelta, per così dire.
  2134. George finì il caffè. - Mi sto ancora chiedendo... - cominciò.
  2135. - Che cosa?
  2136. George gettò via il lenzuolo e si alzò.
  2137. - Perché le chiamano Olimpiadi?
  2138.  
  2139. Titolo originale: Profession
  2140. Prima edizione: Astounding, luglio 1957
  2141. Traduzione di Riccardo Valla
  2142.  
  2143.  
  2144.  
  2145.  
  2146. NOVE VOLTE SETTE
  2147.  
  2148. Jehan Shuman era abituato a trattare con gli uomini che da molti anni
  2149. dirigevano lo sforzo bellico terrestre. Non era un militare, Shuman, ma a lui
  2150. facevano capo tutti i laboratori di ricerche incaricati di progettare i
  2151. cervelli elettronici e gli automi impiegati nel conflitto.
  2152. Di conseguenza, i generali gli prestavano ascolto. E lo stavano a sentire
  2153. perfino i capi delle commissioni parlamentari.
  2154. C'erano due esemplari di entrambe queste specie nella saletta del Nuovo
  2155. Pentagono. Il generale Weider aveva il volto bruciato dagli spazi e la bocca
  2156. molto piccola, quasi sempre atteggiata in una smorfia. Il deputato Brant aveva
  2157. guance tonde, lisce, e occhi chiari. Fumava tabacco denebiano con
  2158. l'indifferenza di un uomo il cui patriottismo è notorio e che può quindi
  2159. permettersi certe libertà.
  2160. Shuman, alto, elegante, e Programmatore di prima classe, li affrontò senza
  2161. esitazione.
  2162. Disse: - Signori, questo è Myron Aub.
  2163. - Sarebbe lui l'individuo dotato di speciali capacità, che avete scoperto per
  2164. caso? - disse il deputato Brant, senza scomporsi.
  2165. - Bene! - Con bonaria curiosità squadrò l'omettino calvo, con la testa a uovo.
  2166. L'ometto reagì intrecciando nervosamente le dita. Non era mai stato a contatto
  2167. di persone così importanti in vita sua. Era un Tecnico d'infimo rango, già
  2168. abbastanza avanti negli anni, che dopo aver fallito tutte le prove di
  2169. selezione destinate a individuare i cervelli umani meglio dotati, s'era ormai
  2170. rassegnato da anni a un lavoro oscuro e monotono. Ma poi il Grande
  2171. Programmatore aveva scoperto il suo hobby e l'aveva trascinato qui.
  2172. Il generale Weider disse: - Questa atmosfera di mistero mi sembra puerile.
  2173. - Un minuto di pazienza - disse Shuman - e vedrà che cambierà idea. Si tratta
  2174. di una cosa che non va assolutamente divulgata... Aub! - Pronunziò il nome
  2175. monosillabico come se fosse un comando militare, ma era un Primo Programmatore
  2176. e parlava a un semplice Tecnico. - Aub! Quanto fa nove volte sette?
  2177. Aub esitò un istante. I suoi occhi smorti ebbero un fioco lampo di ansietà. -
  2178. Sessantatré - disse.
  2179. Il deputato Brant inarcò le sopracciglia. - È giusto?
  2180. - Controlli lei stesso, onorevole.
  2181. Il deputato trasse la sua calcolatrice tascabile, ne sfiorò con le dita due
  2182. volte il bordo zigrinato, guardò il quadrante e la ripose in tasca. Disse: - E
  2183. sarebbe questo il fenomeno che lei ci ha chiamato qui ad ammirare? Un
  2184. illusionista?
  2185. - Molto di più, onorevole. Aub ha mandato a memoria alcune operazioni e sa
  2186. calcolare sulla carta.
  2187. - Una calcolatrice di carta? - disse il generale. Sembrava deluso.
  2188. - No, generale - disse Shuman, paziente. - Non è una calcolatrice di carta.
  2189. Semplicemente un foglio di carta. Generale, vuol essere così gentile da
  2190. proporre un numero qualsiasi?
  2191. - Diciassette - disse il generale.
  2192. - E lei, onorevole?
  2193. - Ventitré.
  2194. - Bene! Aub, moltiplichi questi due numeri e faccia vedere a questi signori in
  2195. che modo esegue l'operazione.
  2196. - Sissignore - disse Aub, chinando il capo. Trasse un taccuino da una tasca
  2197. della camicia e una sottile matita da pittore dall'altra. La sua fronte era
  2198. tutta aggrottata mentre tracciava faticosamente sulla carta dei piccoli segni.
  2199. Il generale Weider lo interruppe in tono asciutto. - Mi faccia vedere.
  2200. Aub gli porse il taccuino e Weider commentò: - Be', sembra il numero
  2201. diciassette.
  2202. Il deputato Brant annuì e disse: - Proprio così, ma è chiaro che chiunque può
  2203. copiare dei numeri da una calcolatrice. Io stesso, credo, sarei capace di
  2204. disegnare un diciassette passabile, anche senza esercizio.
  2205. - Se i signori non hanno nulla in contrario, Aub potrebbe continuare -
  2206. intervenne soavemente Shuman.
  2207. Aub continuò, la mano un po' tremante. Infine disse a bassa voce: - La
  2208. risposta è trecentonovantuno.
  2209.  
  2210. Il deputato Brant consultò una seconda volta la sua calcolatrice tascabile. -
  2211. Perdio, è esatto. Come ha fatto a indovinare?
  2212. - Non ha indovinato, onorevole - disse Shuman. - Ha calcolato il risultato.
  2213. L'ha fatto su questo foglietto di carta.
  2214. - Storie - disse il generale con impazienza. - Una calcolatrice è una cosa e
  2215. dei segni sulla carta un'altra.
  2216. - Spieghi lei, Aub - disse Shuman.
  2217. - Sissignore... Ecco, signori, io scrivo diciassette e subito sotto scrivo
  2218. ventitré. Poi mi dico: sette volte tre...
  2219. Il deputato lo interruppe pacatamente. - Attento, Aub, il problema è
  2220. diciassette volte ventitré.
  2221. - Sì, lo so, lo so - Sì affrettò a spiegare il piccolo Tecnico - ma io
  2222. comincio col dire sette volte tre perché è così che funziona. Ora, sette volte
  2223. tre fa ventuno.
  2224. - E come lo sa lei? - chiese il deputato.
  2225. - Me lo ricordo. Dà sempre ventuno sulla calcolatrice. L'ho controllato
  2226. innumerevoli volte.
  2227. - Questo non significa che lo darà sempre, però - disse il deputato.
  2228. - Forse no - balbettò Aub. - Non sono un matematico. Ma vede, i miei risultati
  2229. sono sempre esatti.
  2230. - Vada avanti.
  2231. - Sette volte tre fa ventuno, e io scrivo ventuno. Poi tre per uno fa tre,
  2232. così io scrivo tre sotto il due di ventuno.
  2233. - Perché sotto il due? - chiese il deputato Brant, secco.
  2234. - Perché... - Aub lanciò un'occhiata implorante al suo superiore. - È
  2235. difficile da spiegare.
  2236. Shuman intervenne: - Direi che per il momento convenga accettare per buono il
  2237. suo metodo e lasciare i particolari ai matematici.
  2238. Brant si arrese.
  2239. Aub proseguì: - Tre più due fa cinque, e perciò il ventuno diventa un
  2240. cinquantuno. Ora, lasciamo stare per un momento questo numero e cominciamo da
  2241. capo. Si moltiplica sette per due, che ci dà quattordici, e uno per due che ci
  2242. dà due. Li scriviamo così e la somma ci dà trentaquattro. Ora se mettiamo il
  2243. trentaquattro sotto il cinquantuno in questo modo, sommandoli otteniamo
  2244. trecentonovantuno, che è il risultato finale.
  2245. Vi fu un istante di silenzio e il generale Weider disse: - Non ci credo. È una
  2246. bellissima filastrocca e tutto questo giochetto di numeri sommati e
  2247. moltiplicati mi ha divertito molto, ma non ci credo. È troppo complicato per
  2248. non essere una ciarlatanata.
  2249. - Oh, no, signore - disse Aub, tutto sudato. - Sembra complicato perché lei
  2250. non è abituato al meccanismo. Ma in realtà le regole sono semplicissime e
  2251. funzionano con qualsiasi numero.
  2252. - Qualsiasi numero, eh? - disse il generale. - Allora vediamo.
  2253. - Trasse di tasca la sua calcolatrice (un severo modello militare) e la toccò
  2254. a caso. - Scriva sul suo taccuino cinque sette tre e otto.
  2255. Cioè cinquemilasettecentotrentotto.
  2256. - Sissignore - disse Aub staccando un nuovo foglio di carta.
  2257. - Ora - toccò di nuovo a caso la calcolatrice - sette due tre e nove.
  2258. Settemiladuecentotrentanove.
  2259. - Sissignore.
  2260. - E adesso moltiplichi questi due numeri.
  2261. - Ci vorrà un po' di tempo - balbettò Aub.
  2262. - Non abbiamo fretta - disse il generale.
  2263. - Cominci pure Aub - disse Shuman, tagliente.
  2264. Aub cominciò a lavorare tutto chino. Staccò un secondo foglio di carta, poi un
  2265. terzo. Finalmente il generale trasse di tasca l'orologio e lo considerò con
  2266. impazienza. - Allora, ha finito coi suoi esercizi di magia?
  2267. - Ci sono quasi arrivato, signore... Ecco il prodotto, signore. Quarantun
  2268. milioni, cinquecentotrentasettemilatrecentottantadue. - Mostrò la cifra
  2269. scarabocchiata in fondo all'ultimo foglio.
  2270. Il generale Weider sorrise condiscendente. Premette il pulsante di
  2271. moltiplicazione sulla sua calcolatrice e attese che il ronzio dei meccanismi
  2272. tacesse. Poi guardò il quadrante della minuscola macchina e disse con voce
  2273. rauca dallo stupore: - Grande Galassia, l'ha azzeccato in pieno.
  2274.  
  2275. Il Presidente della Federazione Terrestre stentava ormai a mascherare, in
  2276. pubblico, la tensione che lo rodeva e, in privato già permetteva che un'ombra
  2277. di malinconia velasse i suoi lineamenti delicati, di uomo sensibilissimo. La
  2278. guerra denebiana, dopo l'entusiasmo e l'unanime slancio dei primi anni, s'era
  2279. rattrappita a un gioco inane di manovre e contromanovre. Sulla Terra lo
  2280. scontento cresceva ogni giorno e cresceva forse anche su Deneb.
  2281. E ora il deputato Brant, capo dell'importantissima Commissione Parlamentare
  2282. sull'Organizzazione della Difesa, stava allegramente e placidamente dissipando
  2283. la sua mezz'ora di colloquio in chiacchiere inutili.
  2284. - Calcolare senza una calcolatrice - osservò il presidente con impazienza - È
  2285. una contraddizione in termini.
  2286. - Calcolare - disse il deputato - È soltanto un sistema per elaborare dei
  2287. dati. Può farlo una macchina come può farlo il cervello umano. Permetta che le
  2288. dia un esempio. - E, servendosi delle capacità da poco acquisite, prese a
  2289. calcolare somme e prodotti finché il presidente suo malgrado sentì nascere un
  2290. certo interesse.
  2291. - E funziona sempre?
  2292. - Infallibilmente, signor Presidente. Non sbaglia un colpo.
  2293. - È difficile da imparare?
  2294. - Mi ci è voluta una settimana per impadronirmi perfettamente del sistema. Ma
  2295. immagino che lei...
  2296. - Effettivamente - disse il presidente, pensoso - È un giochetto molto
  2297. interessante. Ma a che cosa serve?
  2298. - A che cosa serve un neonato, signor Presidente? Sul momento non serve a
  2299. nulla, ma non vede che questo è il primo passo verso la liberazione dalle
  2300. macchine? Consideri, signor Presidente - il deputato si alzò e la sua voce
  2301. profonda prese automaticamente le cadenze dei discorsi parlamentari - che la
  2302. guerra denebiana è una guerra di calcolatrici contro calcolatrici. Le
  2303. calcolatrici nemiche formano uno scudo impenetrabile di contro-missili che
  2304. fermano i nostri missili, e le nostre bloccano i loro nello stesso modo. Ogni
  2305. volta che noi perfezioniamo le nostre calcolatrici, i Denebiani fanno lo
  2306. stesso, e ormai da cinque anni si è creato un precario e inutile equilibrio di
  2307. forze. Ora noi siamo in possesso di un metodo che ci permetterà di vincere le
  2308. calcolatrici, di scavalcarle, di attraversarle. Potremo combinare la meccanica
  2309. del calcolo automatico con il pensiero umano, avremo per così dire delle
  2310. calcolatrici intelligenti; a miliardi. Non posso prevedere esattamente quali
  2311. saranno le conseguenze; ma è chiaro che questa innovazione avrà una portata
  2312. incalcolabile. E se Deneb ci arriva prima di noi, sarebbe una vera catastrofe.
  2313. Con aria preoccupata il presidente disse: - Che cosa dovrei fare secondo lei?
  2314. - Conceda il pieno appoggio del governo a un piano segreto per lo sviluppo del
  2315. calcolo umano. Lo chiami Progetto 63, se vuole. Io rispondo della mia
  2316. commissione, ma avrò bisogno del sostegno del governo.
  2317. - Ma fin dove può arrivare il calcolo umano?
  2318. - Non c'è limite. Secondo il Programmatore Shuman, che mi ha parlato per primo
  2319. di questa scoperta...
  2320. - Sì, ho sentito parlare di lui.
  2321. - Bene, il dottor Shuman mi dice che in teoria tutto ciò che sa fare una
  2322. calcolatrice lo può fare anche una mente umana. In sostanza la calcolatrice
  2323. non fa altro che prendere un numero finito di dati ed eseguire con essi un
  2324. numero finito di operazioni. La mente umana è perfettamente in grado di
  2325. ripetere il procedimento.
  2326. Il presidente rifletté per qualche istante. Infine disse: - Se lo dice Shuman,
  2327. non ho motivo di dubitarne... Sarà verissimo. Almeno in teoria. Ma in pratica
  2328. com'è possibile sapere in che modo lavora una calcolatrice?
  2329. Brant sorrise affabilmente. - Le dirò, signor Presidente; gli ho fatto la
  2330. stessa domanda. E sembra che un tempo le calcolatrici venissero progettate e
  2331. disegnate direttamente dagli esseri umani. Si trattava naturalmente di
  2332. macchine molto rudimentali, dato che ciò avveniva prima che si fosse affermato
  2333. il principio, ben più razionale, di affidare alle stesse calcolatrici la
  2334. progettazione di calcolatrici ancor più perfezionate.
  2335. - Sì, sì. Continui.
  2336. - Il Tecnico Aub aveva uno strano hobby: si divertiva a ricostruire queste
  2337. macchine arcaiche e così facendo ebbe modo di studiare il loro funzionamento e
  2338. scoprì che poteva imitarle. La moltiplicazione che ho eseguito poco fa è
  2339. un'imitazione del funzionamento di una calcolatrice.
  2340. - Straordinario!
  2341. - Il deputato tossì leggermente. - E c'è un'altra cosa che vorrei farle
  2342. presente, signor Presidente... quanto più riusciremo a sviluppare e ad
  2343. estendere questo nostro progetto, con le sue infinite applicazioni, tanto
  2344. maggiore sarà la percentuale di investimenti federali che potremo distogliere
  2345. dalla produzione e dalla manutenzione delle calcolatrici. Via via che il
  2346. cervello umano si sostituisce alla macchina, una parte crescente delle nostre
  2347. energie o delle nostre risorse può essere dedicata a impieghi pacifici e in
  2348. tal modo il peso della guerra sull'uomo comune andrà decrescendo
  2349. progressivamente. Ed è inutile dire quanto un fatto simile favorisca il
  2350. partito al potere.
  2351. - Ah - disse il presidente. - Capisco ciò che lei intende. Bene, si accomodi,
  2352. onorevole, si accomodi. Ho bisogno di riflettere sulla sua proposta... Ma
  2353. intanto, mi faccia ancora vedere quel trucchetto della moltiplicazione.
  2354. Vediamo se riesco a capire come funziona.
  2355.  
  2356. Il Programmatore Shuman non tentò di affrettare le cose. Loesser era un
  2357. conservatore, un uomo molto legato alla tradizione, e aveva per le
  2358. calcolatrici la stessa passione che aveva animato suo padre e suo nonno prima
  2359. di lui. Controllava tutta la rete di calcolatrici dell'Europa occidentale, e
  2360. ottenere il suo pieno appoggio al Progetto 63 avrebbe rappresentato un passo
  2361. avanti di notevole importanza.
  2362. Ma Loesser esitava ancora. Disse: - Non vedo troppo di buon occhio quest'idea
  2363. di mettere in secondo piano le calcolatrici. La mente umana è capricciosa. Una
  2364. calcolatrice ci dà infallibilmente la stessa soluzione allo stesso problema,
  2365. ogni volta. Chi ci garantisce che la mente umana sappia fare altrettanto?
  2366. - La mente umana, Calcolatore Loesser, non fa che manipolare dei dati. E
  2367. allora non ha importanza se ad eseguire l'operazione è la mente umana o la
  2368. macchina. L'una e l'altra sono semplicemente degli strumenti, dei mezzi.
  2369. - D'accordo, d'accordo. Ho studiato a fondo la sua ingegnosa dimostrazione e
  2370. mi rendo conto che la mente è in grado di ripetere esattamente i procedimenti
  2371. della macchina. Ma mi sembra lo stesso una cosa campata in aria. Anche
  2372. ammettendo la validità della teoria, che ragioni abbiamo per credere che la
  2373. teoria si possa applicare in pratica?
  2374. - Ritengo che vi siano ragioni molto valide. Gli uomini non si sono sempre
  2375. serviti delle calcolatrici. Gli abitanti delle caverne, con le loro triremi,
  2376. le loro scuri di pietra e le loro ferrovie, non avevano calcolatrici.
  2377. - E probabilmente non calcolavano nulla.
  2378. - Lei sa bene che non è così. Perfino la costruzione di una strada ferrata o
  2379. di una ziggurat richiedeva dei calcoli, sia pure elementari, e questi calcoli
  2380. venivano evidentemente eseguiti senza macchine.
  2381. - Lei intende dire che gli antichi calcolavano col metodo che lei mi ha
  2382. dimostrato?
  2383. - Probabilmente no. È un fatto che questo metodo (a proposito, noi l'abbiamo
  2384. battezzato "grafitica", dalla vecchia parola europea "grafo", cioè "scrivere")
  2385. deriva direttamente dalle calcolatrici, e dunque non può essere anteriore.
  2386. Tuttavia i cavernicoli dovevano pur avere un loro metodo, no?
  2387. - Arti perdute! Se lei mi vuol parlare delle arti perdute...
  2388. - No, no, io non sono un fanatico delle arti perdute, anche se non posso
  2389. escludere che ce ne siano state. Dopo tutto, l'uomo mangiava grano anche prima
  2390. dell'idroponica, e se i primitivi mangiavano grano dovevano per forza
  2391. coltivarlo nel suolo. Che altro sistema potevano avere?
  2392. - Non lo so, ma crederò nella coltura in terra quando vedrò del grano crescere
  2393. direttamente dal suolo. E crederò che si possa ottenere il fuoco strofinando
  2394. due schegge di pietra quando lo vedrò fare sotto i miei occhi.
  2395. Shuman divenne suadente. - Comunque sia, torniamo alla grafitica. Secondo me,
  2396. va considerata un aspetto del generale processo di eterealizzazione. Il
  2397. trasporto mediante veicoli più o meno ingombranti sta cedendo il posto al
  2398. trasferimento diretto. I mezzi di comunicazione tradizionali diventano sempre
  2399. più maneggevoli ed efficienti. Provi per esempio a confrontare la sua
  2400. calcolatrice tascabile con gli enormi cervelli elettronici di mille anni fa.
  2401. Perché non dovremmo fare l'ultimo passo su questa via, ed eliminare
  2402. completamente le calcolatrici? Andiamo, il Progetto 63 è già in corso di
  2403. realizzazione; già si registrano notevoli progressi. Ma abbiamo bisogno del
  2404. suo aiuto. Se il patriottismo non basta a farle prendere una decisione,
  2405. consideri la prodigiosa avventura intellettuale che ci sta di fronte.
  2406. Loesser disse in tono scettico: - Che progressi? Che potete fare oltre la
  2407. moltiplicazione? Potete integrare una funzione trascendentale?
  2408. - Col tempo arriveremo anche a questo. Durante il mese scorso ho imparato ad
  2409. eseguire le divisioni. Sono in grado di determinare con assoluta precisione
  2410. quozienti interi e quozienti decimali.
  2411. - Quozienti decimali? Con quanti decimali?
  2412. Il Programmatore Shuman si sforzò di dare alla sua voce un tono indifferente.
  2413. - Non ci sono limiti.
  2414. Loesser lo guardò sbalordito. - Senza calcolatrice?
  2415. - Mi ponga lei stesso un problema.
  2416. - Provi a dividere ventisette per tredici. Con sei decimali.
  2417. Cinque minuti dopo Shuman disse: - Due virgola zero sette sei nove due tre.
  2418. Loesser controllò il risultato. - Ma è straordinario. Le moltiplicazioni non
  2419. mi avevano impressionato gran che, perché, insomma, comportano solo dei numeri
  2420. interi, e avevo l'impressione che potesse trattarsi di un trucco. Ma i
  2421. decimali...
  2422. - E questo non è tutto. Stiamo lavorando in una direzione che fino a questo
  2423. momento è ancora segretissima e che, a rigore, non dovrei rivelare a nessuno.
  2424. Comunque... Stiamo per aprire una breccia nel fronte della radice quadrata.
  2425. - La radice quadrata?
  2426. - La cosa comporta naturalmente alcuni passaggi difficilissimi e ancora non
  2427. disponiamo di tutti gli elementi, ma il Tecnico Aub, l'uomo che ha inventato
  2428. la nuova scienza e che è dotato di una intuizione stupefacente, in questo
  2429. campo, afferma di aver quasi risolto il problema. Ed è soltanto un Tecnico. Un
  2430. uomo come lei, un matematico espertissimo e con un'intelligenza superiore, non
  2431. dovrebbe trovare nessuna difficoltà.
  2432. - Radici quadrate - mormorò affascinato Loesser.
  2433. - Anche cubiche. Allora, possiamo considerarla dei nostri?
  2434. Loesser gli tese di scatto la mano. - D'accordo.
  2435.  
  2436. Il generale Weider camminava avanti e indietro a un'estremità del lungo
  2437. salone, rivolgendosi ai suoi ascoltatori con i modi di un insegnante severo
  2438. che ha di fronte una classe indisciplinata. Al generale non faceva né caldo né
  2439. freddo che il suo pubblico fosse composto dagli scienziati civili che
  2440. dirigevano il Progetto 63. Egli era il supervisore, la massima autorità, e
  2441. tale si considerava in ogni attimo della sua giornata.
  2442. Disse: - Le radici quadrate sono una bellissima cosa. Personalmente, non sono
  2443. capace ad estrarle e neppure capisco le operazioni relative, ma sono
  2444. certamente una bellissima cosa. Tuttavia, il governo non può permettere che il
  2445. Progetto si perda appresso a quelli che alcuni di voi chiamano gli aspetti
  2446. fondamentali del problema. Sarete liberi di giocare con la grafitica e
  2447. adoperarla in tutti i modi che vorrete quando la guerra sarà finita; ma adesso
  2448. abbiamo da risolvere dei problemi pratici della massima importanza.
  2449. In un angolo il Tecnico Aub ascoltava con dolorosa attenzione. Non era più,
  2450. naturalmente, un Tecnico; lo avevano sollevato dalle sue vecchie funzioni, e
  2451. destinato al progetto, con un titolo altisonante e un lauto stipendio. Ma le
  2452. differenze sociali restavano, e gli scienziati d'alto rango non avevano mai
  2453. accondisceso ad ammetterlo nelle loro file su un piede di parità. Né, per
  2454. rendere giustizia ad Aub, egli lo desiderava. Con loro si sentiva a disagio
  2455. come loro con lui.
  2456. Il generale diceva: - Il nostro obiettivo è semplice, signori; sostituire la
  2457. calcolatrice. Un'astronave che può navigare nello spazio senza avere a bordo
  2458. un cervello elettronico può essere costruita in un tempo inferiore di cinque
  2459. volte, e con una spesa inferiore di dieci volte, a una nave munita di
  2460. calcolatrice. Se potessimo eliminare le calcolatrici saremmo in condizione di
  2461. costruire delle flotte cinque, dieci volte più numerose di quelle di Deneb. E
  2462. al di là di questo primo grande passo, io intravedo qualcosa di ancor più
  2463. rivoluzionario; un sogno, per ora; ma in futuro io vedo il missile guidato
  2464. dall'uomo!
  2465. Tra il pubblico si diffuse un lungo mormorio.
  2466. Il generale proseguì. - Attualmente, la nostra più grave "strozzatura" è data
  2467. dal fatto che i missili dispongono di una intelligenza limitata. La
  2468. calcolatrice che li guida può non superare certe dimensioni e un certo peso,
  2469. ed è per questo che trovandosi in una situazione imprevista, di fronte a un
  2470. nuovo tipo di sbarramento anti-missile, i nostri apparecchi danno risultati
  2471. così mediocri. Pochissimi, come sapete, raggiungono gli obiettivi, e la guerra
  2472. missilistica è ormai una continua elisione; infatti il nemico è fortunatamente
  2473. nelle stesse condizioni nostre. Mentre un missile avente a bordo uno o due
  2474. uomini, in grado di dirigere il volo mediante la grafitica, sarebbe molto più
  2475. leggero, più mobile, più intelligente. Ci darebbe quel margine di superiorità
  2476. che ci porterà alla vittoria. Inoltre, signori, le esigenze della guerra ci
  2477. obbligano a tener presente anche un altro punto. Un uomo è uno strumento
  2478. infinitamente più economico di una calcolatrice. I missili con equipaggio
  2479. umano potrebbero essere lanciati in numero tale e in tali circostanze quali
  2480. nessun generale sano di mente oserebbe mai prendere in considerazione se
  2481. avesse a sua disposizione soltanto dei missili automatici...
  2482. Disse ancora molte altre cose, ma il Tecnico Aub aveva sentito abbastanza.
  2483.  
  2484. Nell'intimità della sua stanza, il Tecnico Aub passò molto tempo a correggere
  2485. e ricorreggere la lettera che intendeva lasciare. Il testo definitivo, quando
  2486. lo rilesse, suonava così:
  2487.  
  2488. Quando cominciai a studiare la scienza che oggi si chiama grafitica, la
  2489. consideravo alla stregua di un passatempo privato. Non vedevo, in essa, altro
  2490. che un divertimento stimolante, un esercizio mentale.
  2491. Quando il Progetto 63 venne istituito, io ritenevo che i miei superiori
  2492. vedessero più lontano di me; che la grafitica potesse essere messa al servizio
  2493. dell'umanità, potesse contribuire, per esempio, alla realizzazione di congegni
  2494. veramente pratici per il trasporto individuale. Ma ora capisco che sarà usata
  2495. solo per spargere morte e distruzione.
  2496. Non posso sopravvivere alla responsabilità di aver inventato la grafitica.
  2497.  
  2498. Lentamente, diresse verso se stesso un depolarizzatore delle proteine e, senza
  2499. provare alcun dolore, cadde istantaneamente fulminato.
  2500.  
  2501. Erano tutti raccolti, sull'attenti, intorno alla tomba del piccolo Tecnico,
  2502. mentre veniva reso omaggio alla grandezza della sua scoperta.
  2503. Il Programmatore Shuman chinò solennemente il capo insieme agli altri, ma non
  2504. era commosso. Il Tecnico aveva fatto la sua parte, e ormai non c'era più
  2505. bisogno di lui. Certo, era stato lui a inventare la grafitica, ma ora che la
  2506. nuova scienza aveva messo le ali, avrebbe continuato da sola, di trionfo in
  2507. trionfo, fino al giorno in cui i missili avrebbero solcato gli spazi guidati
  2508. dall'uomo. E oltre ancora.
  2509. Nove volte sette, pensò Shuman con profonda contentezza, fa sessantatré, e non
  2510. ho bisogno che me lo venga a dire una calcolatrice. La calcolatrice ce l'ho
  2511. nella testa.
  2512. E questo gli dava un senso di potenza davvero esaltante.
  2513.  
  2514.  
  2515.  
  2516. Titolo originale: The Feeling of Power Prima edizione: If, febbraio 1958
  2517. Traduzione di Carlo Fruttero
  2518.  
  2519.  
  2520.  
  2521.  
  2522.  
  2523. CONCLUSIONE ERRATA
  2524.  
  2525. Parte prima
  2526.  
  2527. Era quasi una riunione di compagni di corso, e sebbene non avesse niente di
  2528. gioioso, ancora non c'era motivo di pensare che sarebbe finita in tragedia.
  2529. Edward Tagliaferro, che era appena arrivato dalla Luna e ancora non si era
  2530. "fatto le gambe" per sopportare la gravità terrestre, andò a raggiungere gli
  2531. altri due nella stanza di Stanley Kaunas. Kaunas si alzò per accoglierlo, ma
  2532. senza vivacità. Battersley Ryger non si alzò affatto, limitandosi a un cenno
  2533. di saluto.
  2534. Tagliaferro calò la persona robusta sul divano, movendosi con precauzione, ben
  2535. consapevole del proprio insolito peso. Abbozzò una smorfia, storcendo le
  2536. labbra entro la corona di baffi e barba che circondava la bocca nascondendo il
  2537. mento e le guance.
  2538. Si erano già visti nel corso del giorno, in circostanze più formali. Ora erano
  2539. soli per la prima volta, e Tagliaferro osservò: - È un po' un'occasione,
  2540. questa. Ci si ritrova per la prima volta dopo dieci anni. Anzi, per la prima
  2541. volta da quando ci siamo laureati.
  2542. Ryger arricciò il naso che dieci anni prima gli avevano rotto, tanto che si
  2543. era presentato a ricevere il diploma di laurea in astronomia con una
  2544. fasciatura che gli sfigurava tutta la faccia. In tono risoluto, ordinò: -
  2545. Nessuno ha ordinato lo champagne, o qualcosa del genere?
  2546. - Andiamo - protestò Tagliaferro. - Il primo grande raduno astronomico
  2547. interplanetario non è occasione per i musi lunghi. E tra amici, poi!
  2548. - È la Terra - saltò su Kaunas. - C'è qualcosa che non va. Non riesco più a
  2549. riabituarmici. - Scosse la testa, ma l'espressione depressa non si lasciava
  2550. scrollar via. Permaneva, ostinata.
  2551. - Lo so - disse Tagliaferro. - Mi sento un pachiderma. Questo peso mi toglie
  2552. tutte le energie. Se vogliamo, tu stai meglio di me, Kaunas. La gravità di
  2553. Mercurio è di 0,4 rispetto al normale. Sulla Luna, invece, è 0,16. -
  2554. Interruppe Ryger che stava per interloquire, aggiungendo: - E su Cerere usano
  2555. campi di pseudo-gravità regolati sullo 0,8. Tu proprio non hai problemi,
  2556. Ryger.
  2557. L'astronomo ceriano sembrava seccato. - Sì, quello dell'aria aperta. Uscire
  2558. all'aperto senza la tuta mi fa impressione.
  2559. - Ha ragione - approvò Kaunas - e lasciare che il sole ti batta addosso? Non
  2560. me ne parlare.
  2561. Quasi senza accorgersene, Tagliaferro si sentiva riandare indietro nel tempo.
  2562. Non erano cambiati molto. Neppure lui, del resto, era cambiato. Erano tutti
  2563. più vecchi di dieci anni, naturalmente. Ryger era un po' ingrassato e la
  2564. faccia scarna di Kaunas si era fatta un po' coriacea; ma li avrebbe
  2565. riconosciuti entrambi, anche se li avesse rivisti per caso, inaspettatamente.
  2566. - Parliamoci chiaro - disse - io non credo che sia la Terra a darci sui nervi.
  2567. Kaunas rialzò bruscamente la testa. Era un individuo mingherlino, moveva le
  2568. mani con gesti rapidi e nervosi. Abitualmente, vestiva panni che avevan l'aria
  2569. di cascargli un po' dalla persona.
  2570. - Villiers, eh? - disse. - Lo so. E ci penso, ogni tanto. - Poi, con aria di
  2571. disperazione: - Ho ricevuto una sua lettera.
  2572. Ryger si tirò su di scatto, la sua carnagione olivastra parve farsi ancora più
  2573. scura. Con energia, domandò: - Davvero? Quando?
  2574. - Un mese fa.
  2575. Ryger guardò Tagliaferro. - E tu?
  2576. L'altro batté placidamente le palpebre e assentì.
  2577. - È diventato matto - disse Ryger. - Asserisce d'avere scoperto un metodo
  2578. pratico per trasferire la massa attraverso lo spazio... L'ha detto anche a
  2579. voialtri? Ecco, vedete? Un po' tocco lo era sempre stato. Ora è ammattito del
  2580. tutto.
  2581. Si massaggiò energicamente il naso e Tagliaferro ripensò al giorno in cui
  2582. Villiers gliel'aveva rotto.
  2583. Da dieci anni, Villiers li ossessionava come l'ombra vaga di una colpa che in
  2584. realtà essi non avevano. Insieme avevano fatto gli studi universitari e la
  2585. specializzazione, quattro elementi scelti e appassionati del loro mestiere,
  2586. che venivano addestrati per una professione assurta a nuovi vertici in
  2587. quell'epoca di viaggi interplanetari.
  2588. Sugli altri mondi, circondati dal vuoto e liberi dall'aria che offuscava le
  2589. immagini, si stavano aprendo nuovi osservatori.
  2590. C'era l'Osservatorio Lunare, dal quale era possibile studiare la Terra e i
  2591. pianeti più interni del Sistema Solare; un mondo di silenzio, nel cui cielo
  2592. pendeva, come sospeso, il pianeta natio.
  2593. L'Osservatorio di Mercurio, il più vicino al sole, appollaiato presso il polo
  2594. nord di Mercurio, dove la linea di divisione tra la parte illuminata e quella
  2595. in ombra era pressoché immobile, e il sole, fisso sull'orizzonte, poteva
  2596. essere studiato nei più piccoli particolari.
  2597. L'Osservatorio di Cerere, il più recente, il più moderno, il cui campo
  2598. d'esplorazione si estendeva da Giove alle più lontane galassie.
  2599. C'erano svantaggi, si sa. Essendo i viaggi interplanetari ancora difficoltosi,
  2600. i permessi sarebbero stati rari, condurre una vita normale sarebbe stato
  2601. praticamente impossibile; ma quella era ugualmente una generazione fortunata.
  2602. Gli scienziati degli anni a venire avrebbero trovato ben mietuti i campi della
  2603. conoscenza, e fino all'invenzione della propulsione interstellare, nessun
  2604. orizzonte altrettanto vasto si sarebbe più dischiuso.
  2605. Ciascuno dei membri del fortunato quartetto, Tagliaferro, Ryger, Kaunas e
  2606. Villiers, si sarebbe trovato nella posizione di un Galileo, il quale, per il
  2607. solo fatto di possedere il primo, vero telescopio, non poteva puntarlo da
  2608. nessuna parte, nel cielo, senza fare una grossa scoperta.
  2609. Ma ecco che Villiers si era ammalato di febbri reumatiche. Di chi era colpa?
  2610. Quelle febbri gli avevano lasciato il cuore debole e malaticcio.
  2611. Villiers era il più brillante dei quattro, il più appassionato, il più
  2612. dotato... e non poteva nemmeno finire i suoi studi per conseguire la
  2613. specializzazione.
  2614. Peggio ancora, non avrebbe mai potuto lasciare la Terra; l'accelerazione di un
  2615. decollo d'astronave gli sarebbe costata la vita.
  2616. Tagliaferro era stato destinato alla Luna, Ryger a Cerere, Kaunas a Mercurio.
  2617. Soltanto Villiers sarebbe rimasto a casa, prigioniero a vita della Terra.
  2618. Avevano cercato di esprimergli la loro comprensione, e Villiers l'aveva
  2619. respinta con un'animosità che rasentava l'odio. Li aveva insolentiti e
  2620. maledetti. Quando Ryger, persa la pazienza, aveva fatto l'atto di reagire,
  2621. Villiers l'aveva investito, urlando come una furia, e gli aveva fratturato il
  2622. naso con un pugno.
  2623. Ryger, ovviamente, se ne ricordava molto bene, mentre si accarezzava piano
  2624. piano il naso con il dito.
  2625. Kaunas aveva la fronte aggrottata. - È qui alla Convenzione, sapete... -
  2626. disse. - Ha una stanza qui nell'albergo: la 405.
  2627. - Io non voglio vederlo - dichiarò Ryger.
  2628. - Sta venendo su. Ha detto che voleva parlarci. Pensavo... Per le nove, ha
  2629. detto. Sarà qui a momenti.
  2630. - Quand'è così - disse Ryger - non avertene a male ma io me ne vado. - Si
  2631. alzò.
  2632. - Ma no, aspetta - interloquì Tagliaferro. - Che male c'è a vederlo, in fondo?
  2633. - Nessun male, ma non c'è scopo. È un pazzo.
  2634. - E con ciò? Su, non facciamo i ragazzini. Hai paura di lui?
  2635. - Paura! - Ryger aveva un tono sprezzante.
  2636. - Innervosito, allora. Che motivo hai di innervosirti?
  2637. - Non sono affatto nervoso - protestò Ryger.
  2638. - Sì che lo sei. Ci sentiamo tutti in colpa verso di lui, e senza nessuna
  2639. ragione. Niente di quanto è accaduto era colpa nostra. - Ma stava parlando in
  2640. tono di difesa, e lo sapeva.
  2641. E quando, proprio in quell'istante, sentirono bussare all'uscio, trasalirono
  2642. tutti e tre e si girarono a fissare, a disagio, la barriera che stava tra loro
  2643. e Villiers.
  2644.  
  2645. La porta si aprì e Romero Villiers entrò nella stanza. Gli altri si alzarono
  2646. rigidamente per salutarlo e rimasero così, impacciati, senza che una sola mano
  2647. venisse tesa.
  2648. L'altro li fissava, con aria sardonica.
  2649. Lui sì, è cambiato, pensò Tagliaferro.
  2650. Era cambiato. Sembrava rimpicciolito in tutti i sensi. L'atteggiamento un po'
  2651. curvo lo faceva apparire perfino più basso. La pelle del cranio luccicava
  2652. attraverso i capelli radi, il dorso delle mani era solcato di nodose vene
  2653. bluastre. Aveva l'aspetto sofferente. Sembrava non esserci più niente che lo
  2654. collegasse con il ricordo del passato, salvo forse il vezzo di farsi schermo
  2655. agli occhi con una mano quando fissava intensamente e, quando parlava, il tono
  2656. baritonale, ben modulato e fermo della voce.
  2657. - Amici miei! - disse. - Amici viaggiatori dello spazio! Ci siamo persi di
  2658. vista.
  2659. - Ciao, Villiers - disse Tagliaferro.
  2660. Villiers lo guardò. - Come stai?
  2661. - Non c'è male.
  2662. - E voialtri due?
  2663. Kaunas mormorò qualcosa, abbozzando un mezzo sorriso. Ryger scattò: -
  2664. Coraggio, Villiers. Che cosa c'è?
  2665. - Ryger, il collerico - disse Villiers. - Come va su Cerere?
  2666. - Andava tutto bene, quando ne sono venuto qui. E qui sulla terra?
  2667. - Puoi vederlo da te - rispose l'altro; ma si era irrigidito, nel dirlo. -
  2668. Spero - continuò - che il motivo per cui siete venuti alla Convenzione, tutti
  2669. e tre, sia di ascoltare la comunicazione che farò io dopodomani.
  2670. - La tua comunicazione? Quale? - domandò Tagliaferro.
  2671. - Vi ho scritto tutto, in proposito. Il mio metodo di trasferimento di massa.
  2672. Ryger sorrideva con un solo angolo della bocca. - Ci hai scritto, sì. Non hai
  2673. parlato affatto di comunicazioni, però, e non ricordo affatto che tu sia in
  2674. lista tra gli oratori. Se ci fosse stato il tuo nome, me ne sarei accorto.
  2675. - Hai ragione. Non sono in lista. Non ho neppure preparato un estratto per la
  2676. pubblicazione.
  2677. Villiers si era fatto tutto rosso e Tagliaferro disse, con fare conciliante: -
  2678. Non agitarti, Villiers. Non stai bene, si vede.
  2679. Villiers si girò di scatto, le labbra contratte. - Il mio cuore regge, grazie.
  2680. - Senti, Villiers - interloquì Kaunas - se non sei tra gli oratori e se non
  2681. hai preparato...
  2682. - Sentite voi, piuttosto. Ho aspettato dieci anni. Voi avete gli incarichi
  2683. nello spazio mentre io debbo fare l'insegnante qui sulla Terra, ma in compenso
  2684. io valgo più di tutti quanti voi stessi messi insieme.
  2685. - Siamo d'accordo... - cominciò a dire Tagliaferro.
  2686. - E non voglio la vostra condiscendenza, sia ben chiaro. Mandel è stato
  2687. testimone. Immagino che avrete sentito parlare di Mandel. Bene, è il
  2688. presidente della divisione di astronautica, alla Convenzione, e io gli ho dato
  2689. una dimostrazione di trasferimento di massa. Era un congegno rudimentale, ed è
  2690. saltato dopo che l'avevo usato una volta sola... Mi state ascoltando?
  2691. - Ti stiamo ascoltando - disse gelidamente Ryger - per quello che serve.
  2692. - Mandel lascerà che io ne parli a modo mio. Potete scommettere che lo farà.
  2693. Senza pubblicità. Senza nessun preavviso. Lancerò la notizia come una bomba.
  2694. Quando darò a tutti i dati fondamentali della mia scoperta, la Convenzione si
  2695. scioglierà. Tutti si precipiteranno a far ritorno ai rispettivi laboratori,
  2696. per controllare quei dati e costruire le apparecchiature necessarie. E
  2697. constateranno che funzionano. Sono riuscito a far sparire un topo vivo da un
  2698. angolo del mio laboratorio e farlo riapparire all'angolo opposto. Mandel ha
  2699. visto, era presente.
  2700. Li guardava, fissando intensamente prima l'uno, poi l'altro. - Non mi credete,
  2701. vero?
  2702. - Visto che non vuoi pubblicità - osservò Ryger - perché vieni a dircelo?
  2703. - Con voi, è diverso. Siete miei amici, i miei compagni di studi. Quelli che
  2704. se ne sono andati nello spazio e mi hanno lasciato indietro.
  2705. - Non è dipesa da noi, la scelta - obiettò Kaunas con voce acuta, un po'
  2706. stridula.
  2707. Villiers lo ignorò. - Così, ho voluto informarvi subito. Quello che funziona
  2708. per un topo funzionerà anche per un essere umano. Quello che può muovere di
  2709. tre metri una cosa attraverso un locale di laboratorio potrà spostarla
  2710. attraverso lo spazio di milioni di chilometri. Sarò sulla Luna, su Mercurio,
  2711. su Cerere e in qualsiasi altro luogo dove mi piaccia andare. Uguaglierò e
  2712. supererò ciascuno di voi. E avrò fatto più io per l'astronomia, rimanendomene
  2713. qui a insegnare e a pensare, che tutti quanti voi con i vostri osservatori, i
  2714. vostri telescopi, le vostre macchine fotografiche e le vostre navi spaziali.
  2715. - Bene - disse Tagliaferro. - Mi fa piacere. Ti auguro di arrivare lontano.
  2716. Potrei vedere una copia del tuo lavoro?
  2717. - Ah, no. - Villiers si portò le mani al petto, come per stringersi al cuore
  2718. dei fogli invisibili e proteggerli dalla curiosità altrui. - Aspetterai anche
  2719. tu, come tutti. Ne ho una copia soltanto, e nessuno la vedrà finché non lo
  2720. dirò io. Nemmeno Mandel.
  2721. - Una copia! - esclamò Tagliaferro. - Ma se per caso tu la perdessi...
  2722. - Non la perderò. E quand'anche, ho tutto qui nel cervello.
  2723. - Se tu... - Tagliaferro per poco non finì la frase con un "morissi", ma si
  2724. fermò in tempo. Invece, continuò dopo una pausa impercettibile -...avessi buon
  2725. senso, provvederesti almeno a filmicopiarlo. Tanto per precauzione.
  2726. - No - disse Villiers, sbrigativo. - Mi ascolterete dopodomani. Vedrete
  2727. l'orizzonte umano espandersi, in un solo colpo, come mai era accaduto finora.
  2728. Fissò di nuovo uno per uno, con aria intenta: - Dieci anni - disse. -
  2729. Arrivederci.
  2730.  
  2731. - È pazzo - proruppe Ryger, rabbiosamente, fissando la porta come se Villiers
  2732. fosse ancora fermo là.
  2733. - Matto? - ripeté Tagliaferro, pensosamente. - Sì, forse si, in un certo
  2734. senso. Ci odia per motivi irrazionali. E poi, il fatto di non avere neppure
  2735. filmicopiato il lavoro a titolo di precauzione...
  2736. Nel dire questo, Tagliaferro giocherellava con il suo minuscolo
  2737. filmicopiatore. Era un semplice cilindro di colore neutro, un po' più corto e
  2738. un po' più grosso di una normale matita. In anni recenti, era diventato il
  2739. contrassegno dello scienziato, proprio come lo stetoscopio lo era del medico e
  2740. il micro-calcolatore lo era dell'esperto di statistica. Il filmicopiatore si
  2741. portava in una tasca della giacca, o fissato a una manica per mezzo di una
  2742. clip, o infilato dietro l'orecchio, o semplicemente appeso a una catenella.
  2743. A volte, quando era in vena di meditazioni, Tagliaferro si domandava come
  2744. avessero fatto ai tempi in cui i ricercatori erano costretti a prendere
  2745. faticosi appunti o a tenere ristampe e fotocopie in grandezza normale. Che
  2746. cosa ingombrante!
  2747. Ora, bastava far scorrere il filmicopiatore su qualsiasi pagina scritta a mano
  2748. o stampata per avere un micro-negativo da svilupparsi se e quando ve ne fosse
  2749. stato bisogno. Tagliaferro aveva già registrato ogni estratto incluso nel
  2750. fascicolo del programma, lì alla Convenzione. Gli altri due, ne era
  2751. assolutamente certo, avevano fatto come lui.
  2752. - Considerate le circostanze - disse ancora - rifiutarsi di filmicopiare è
  2753. follia.
  2754. - Per lo spazio! - proruppe Ryger, accalorandosi. - Per me non esiste nessun
  2755. lavoro, nessuna scoperta. Quello è capace di qualsiasi bugia pur di far vedere
  2756. che vale più di noi.
  2757. - Già, ma... come se la caverà dopodomani? - obiettò Kaunas.
  2758. - E che ne so, io? è pazzo.
  2759. Tagliaferro stava ancora giocherellando con il copiatore, domandandosi
  2760. oziosamente se non fosse il caso di rimuovere e sviluppare alcune delle
  2761. minuscole striscioline di film immagazzinate nell'interno dell'apparecchietto.
  2762. Poi, decise di lasciar perdere. - Non sottovalutate Villiers - disse. - È un
  2763. bel cervello.
  2764. - Dieci anni fa, forse - disse Ryger. - Ora è un visionario. Sentite, perché
  2765. non parliamo d'altro?
  2766. Parlava a voce alta, quasi volesse scacciare l'argomento Villiers e tutto ciò
  2767. che a quello si ricollegava grazie alla veemenza con cui discuteva del resto.
  2768. Cominciò a raccontare di Cerere e del suo lavoro: la radio-planimetria della
  2769. Via Lattea, con nuovi radioscopi dotati di tale potere risolutivo da
  2770. individuare ogni singola stella.
  2771. Kaunas ascoltava e assentiva, poi diede a sua volta informazioni riguardanti
  2772. le radio-emissioni delle macchie solari e il suo lavoro, già pubblicato, sul
  2773. rapporto tra le tempeste di protoni e le vampate di idrogeno sulla superficie
  2774. solare.
  2775. Tagliaferro contribuì poco o niente alla conversazione. Il lavoro lunare era
  2776. privo di fascino, a confronto. Le ultimissime informazioni sulle previsioni
  2777. del tempo su lunga scala non si potevano certo paragonare con i radioscopi e
  2778. le tempeste di protoni.
  2779. Inoltre, non riusciva a staccare il pensiero da Villiers. Villiers era il
  2780. cervello del gruppo. Tutti loro lo sapevano. Perfino Ryger, nonostante i
  2781. discorsi che faceva, doveva essere convinto che, se il trasferimento di massa
  2782. era possibile, Villiers ne era lo scopritore più probabile.
  2783. La discussione sul loro lavoro personale non ammontava ad altro che
  2784. all'ammissione, fatta un po' a tortocollo, di non avere concluso molto,
  2785. nessuno di loro. Tagliaferro si era tenuto al corrente e lo sapeva. Le sue
  2786. pubblicazioni erano state di poca importanza. Lo stesso si poteva dire degli
  2787. altri due.
  2788. Nessuno di loro, tanto valeva ammetterlo, era assurto alle altezze dei grandi
  2789. scopritori. Gli ambiziosi sogni dei giorni di scuola non si erano avverati.
  2790. Erano tre ricercatori competenti, ma non si sollevavano al di sopra della
  2791. media. Capaci, sì, ma niente di più e niente di meno. E lo sapevano.
  2792. Villiers sarebbe diventato ben altro. Sapevano anche questo. Ed era quella
  2793. consapevolezza ad alimentare il loro antagonismo nei confronti del collega.
  2794. Tagliaferro sentiva suo malgrado che Villiers, nonostante tutto, poteva ancora
  2795. diventare qualcuno. Anche gli altri dovevano pensarlo, naturalmente, e ben
  2796. presto avrebbero finito per trovare la loro mediocrità insopportabile. La
  2797. comunicazione sul trasferimento della massa sarebbe stata approvata e Villiers
  2798. sarebbe diventato un grand'uomo, come sembrava che fosse scritto in cielo,
  2799. mentre i suoi compagni di corso, nonostante i vantaggi goduti, sarebbero
  2800. finiti nell'oblio. La loro parte sarebbe stata unicamente quella di
  2801. applaudire, mescolati tra la folla anonima.
  2802. Sentiva tutta la propria invidia e il proprio avvilimento; ne provava
  2803. vergogna, ma non poteva fare a meno di sentirli.
  2804. La conversazione languì e a un tratto Kaunas, evitando lo sguardo dei
  2805. colleghi, disse: - Sentite, perché non facciamo una capatina dall'amico
  2806. Villiers?
  2807. C'era una falsa cordialità in quella proposta, uno sforzo di mostrarsi
  2808. disinvolto che non convinceva affatto. - Non c'è ragione di lasciar sussistere
  2809. tanta acredine... È senza alcuna necessità...
  2810. Tagliaferro pensò: "Vuole sapere se è vera la scoperta sul trasferimento di
  2811. massa. Si augura che si tratti soltanto del farneticare di un visionario. Deve
  2812. appurarlo, o non riuscirà a chiudere occhio, stanotte".
  2813. Ma era curioso a sua volta di sapere, per cui non fece obiezioni, e perfino
  2814. Ryger alzò le spalle con malagrazia e disse: - Ma sì, perché no?
  2815. Mancava poco alle undici.
  2816.  
  2817. Tagliaferro venne svegliato da uno squillo insistente: qualcuno bussava alla
  2818. porta della sua camera. Si sollevò su un gomito, nell'oscurità, con un vivo
  2819. senso di indignazione. Il tenue chiarore dell'indicatore sul soffitto lo
  2820. informava che non erano ancora le quattro del mattino.
  2821. - Chi è? - gridò.
  2822. La bussata continuava, con trilli brevi e insistenti.
  2823. Brontolando, Tagliaferro si infilò la vestaglia. Aprì la porta e ammiccò nella
  2824. luce del corridoio. Riconobbe l'uomo che gli stava di fronte dalle foto
  2825. tridimensionali che aveva visto abbastanza spesso.
  2826. Ciò nonostante, l'uomo si presentò, con un brusco bisbiglio: - Mi chiamo
  2827. Hubert Mandel.
  2828. - Lo so, signore. - Mandel era in astronomia uno dei Nomi, noto abbastanza per
  2829. ricoprire un'importante carica direttiva presso l'Ufficio Astronomico
  2830. Mondiale, attivo al punto da essere Presidente della Sezione Astronautica, lì
  2831. alla Convenzione.
  2832. Tagliaferro si ricordò all'improvviso che era Mandel quello al quale Villiers
  2833. affermava d'avere dato dimostrazione del suo esperimento per trasferire la
  2834. massa. Chissà perché, il pensiero di Villiers destò in lui un senso di
  2835. apprensione.
  2836. - Lei è il dottor Edward Tagliaferro? - disse Mandel.
  2837. - Sì, signore.
  2838. - Allora si vesta e venga con me. È molto importante. Riguarda una conoscenza
  2839. comune.
  2840. - Il dottor Villiers?
  2841. Un breve lampo passò nello sguardo di Mandel. L'uomo aveva ciglia e
  2842. sopracciglia talmente bionde da dare ai suoi occhi un aspetto nudo e
  2843. stranamente slavato.
  2844. - Perché ha pensato subito a Villiers?
  2845. - Ha nominato lei, ieri sera. Non so di altre conoscenze comuni.
  2846. Mandel assenti, aspettò che Tagliaferro finisse di vestirsi, poi s'incamminò
  2847. per primo, facendo strada. Ryger e Kaunas stavano aspettando in una stanza un
  2848. piano più su di quella di Tagliaferro. Kaunas aveva gli occhi rossi e appariva
  2849. turbato. Ryger fumava nervosamente una sigaretta.
  2850. - Siamo tutti qui - osservò Tagliaferro. - Un'altra riunione. - Il suo
  2851. commento cadde nel vuoto.
  2852. Lui allora si mise a sedere e rimasero a fissarsi, tutti e tre. Ryger accennò
  2853. una stretta di spalle.
  2854. Mandel andava su e giù, le mani sprofondate nelle tasche. - Chiedo scusa
  2855. d'avervi disturbato, signori - disse - e vi ringrazio della collaborazione.
  2856. Vorrei poter fare ulteriore affidamento su di voi. Il nostro amico, Romero
  2857. Villiers, è morto. Circa un'ora fa, il suo cadavere è stato portato via
  2858. dall'albergo. La morte è sopravvenuta per collasso cardiaco.
  2859. Seguì un silenzio carico di stupore. La sigaretta di Ryger oscillò a
  2860. mezz'aria, poi ricadde, senza arrivare alle labbra.
  2861. - Poveraccio - mormorò Tagliaferro.
  2862. - È orribile - bisbigliò in tono rauco Kaunas. - Era... - La voce gli mancò.
  2863. Ryger si scosse. - Be', aveva il cuore molto malato. Non c'è niente da fare,
  2864. purtroppo.
  2865. - Una piccola cosa - lo corresse tranquillamente Mandel. - Chiarire il
  2866. mistero.
  2867. - Che cosa significa? - domandò Ryger, subito attento.
  2868. - Voi tre quando l'avete visto, l'ultima volta?
  2869. Rispose Tagliaferro. - Ieri sera. C'è stata una specie di riunione. Era la
  2870. prima volta che ci rivedevamo, dopo dieci anni. Non è stata, mi dispiace
  2871. molto, un'allegra rimpatriata. Villiers sentiva d'avere motivi di rancore
  2872. verso di noi, ed era pieno di amarezza.
  2873. - Questo è stato... a che ora?
  2874. - Verso le nove, la prima volta.
  2875. - La prima volta?
  2876. - Più tardi, nel corso della serata, l'abbiamo rivisto.
  2877. Kaunas aveva sempre l'aria turbata. - Si era congedato da noi in modo brusco.
  2878. Ci dispiaceva lasciare le cose così. Dovevamo fare almeno un gesto di buona
  2879. volontà. In fondo, un tempo eravamo stati molto amici. Così siamo andati in
  2880. camera sua e...
  2881. Mandel non lo lasciò finire. - Siete entrati tutti, in quella stanza?
  2882. - Sì - confermò Kaunas, sorpreso.
  2883. - A che ora?
  2884. - Le undici, credo. - Kaunas guardò gli altri due. Tagliaferro assentì.
  2885. - E quanto tempo vi siete trattenuti?
  2886. - Due minuti circa - disse Ryger. - Ci ha ordinato di andarcene, quasi fossimo
  2887. lì per rubargli il suo lavoro. - Tacque, come aspettandosi che Mandel
  2888. domandasse quale lavoro, ma Mandel taceva e lui continuò: - Penso che lo
  2889. tenesse sotto il cuscino. Per lo meno, si era steso quasi sopra il cuscino,
  2890. mentre ci gridava di andarcene.
  2891. - Forse stava già per morire - disse Kaunas, in un mormorio pieno d'orrore.
  2892. - A quell'ora no - disse sbrigativo Mandel. - Così, tutti voi probabilmente,
  2893. avrete lasciato delle impronte in quella camera.
  2894. - È probabile, sì - convenne Tagliaferro. Stava perdendo un po' del suo
  2895. istintivo rispetto per Mandel e si sentiva invece riassalire dall'impazienza.
  2896. Mandel o non Mandel, erano le quattro del mattino! - Insomma, di che cosa si
  2897. tratta? - domandò.
  2898. - Bene, signori - disse Mandel - la morte di Villiers nasconde più di quanto
  2899. possa apparire a prima vista. Il lavoro di Villiers, l'unica copia esistente
  2900. per quanto ne so io, è stato ficcato dentro l'inceneritore istantaneo per i
  2901. mozziconi e se ne sono salvati soltanto pochi brandelli. Non avevo mai visto
  2902. né letto quei fogli, ma conoscevo abbastanza bene l'argomento di cui
  2903. trattavano per essere disposto a giurare in tribunale, se necessario, che i
  2904. resti di carta rimasti nell'inceneritore appartenevano al lavoro di cui
  2905. Villiers intendeva darci lettura alla Convenzione... Lei ha l'aria piuttosto
  2906. dubbiosa, dottor Ryger.
  2907. Ryger sorrideva, incredulo. - Dubito che avesse davvero intenzione di farlo.
  2908. Se vuole il mio parere, signore, Villiers era pazzo. Da dieci anni era
  2909. prigioniero della Terra e per lui fantasticare sul trasferimento di massa era
  2910. una forma di evasione. La sola cosa che lo tenesse in vita, probabilmente.
  2911. Sarà riuscito ad architettare chissà quale dimostrazione fraudolenta. Non dico
  2912. che la frode fosse deliberata. Probabilmente, era follemente sincero e
  2913. sinceramente folle. Ieri sera c'è stata la crisi, diremo così. È venuto nella
  2914. nostra stanza - ci odiava, perché avevamo potuto allontanarci dalla Terra - e
  2915. ci ha schiacciati con la sua superiorità. Da dieci anni, viveva in attesa di
  2916. quel momento. Chissà, forse a contatto con la realtà avrà ritrovato in parte
  2917. l'equilibrio mentale. Sapeva di non poter presentare veramente quel lavoro;
  2918. non c'era niente di concreto di cui dare lettura. Così ha bruciato quei fogli
  2919. e poi il suo cuore ha ceduto. È triste, ma...
  2920. Mandel era rimasto ad ascoltare l'astronomo di Cerere con aria di viva
  2921. disapprovazione. - Un'abile ricostruzione, dottor Ryger - disse - ma
  2922. completamente sbagliata. Non mi lascio incantare da false dimostrazioni così
  2923. facilmente come lei sembra ritenere. Ora, stando ai pochi dati che ho potuto
  2924. controllare in fretta e furia, voi tre eravate suoi compagni di corso
  2925. all'università. Esatto?
  2926. Assentirono.
  2927. - Ci sono altri vostri compagni di corso, presenti alla Convenzione?
  2928. - No - disse Kaunas. - Eravamo i soli quattro, quell'anno, che si laureavano
  2929. in astronomia. Poi Villiers si è ammalato e...
  2930. - Sì, capisco - disse Mandel. - Bene, in questo caso, uno di voi tre è tornato
  2931. a far visita a Villiers, ieri sera, verso la mezzanotte.
  2932. Cadde un breve silenzio. Poi Ryger dichiarò, in tono gelido: - Io no di certo.
  2933. - Kaunas, a occhi sgranati, scuoteva la testa.
  2934. - Che cosa vorrebbe insinuare? domandò Tagliaferro.
  2935. - Uno di voi è tornato là, a mezzanotte, e ha insistito per vedere quei fogli.
  2936. Per quale motivo, lo ignoro. Presumibilmente, con la deliberata intenzione di
  2937. spingere Villiers verso il collasso cardiaco. Appena Villiers è crollato, il
  2938. criminale, se posso chiamarlo così, ha agito con molta prontezza. Si è
  2939. impadronito dei fogli che, probabilmente, erano davvero nascosti sotto il
  2940. cuscino, e li ha filmicopiati. Poi, ha distrutto il lavoro originale
  2941. nell'inceneritore-lampo, ma aveva fretta e la distruzione è rimasta
  2942. incompleta.
  2943. - Lei come lo sa tutto questo? - domandò Ryger. - È stato testimone, per caso?
  2944. - Quasi - rispose Mandel. - Villiers non è morto, quando ha avuto il primo
  2945. collasso. Appena il criminale se ne è andato, lui è riuscito ad attaccarsi al
  2946. telefono e a chiamare la mia stanza. Con voce rotta, ha pronunciato alcune
  2947. frasi, sufficienti a delineare quanto è accaduto. Disgraziatamente io non ero
  2948. in camera mia; ero a una conferenza, che si è protratta fino a tarda ora.
  2949. Tuttavia, la segreteria telefonica ha registrato il messaggio. Ascolto sempre
  2950. la registrazione delle chiamate, quando rientro dopo un'assenza. Abitudini da
  2951. burocrate. Ho richiamato ma, evidentemente, lui era già morto.
  2952. - Bene - disse Ryger - ma che cosa diceva, quel messaggio?
  2953. - Non molto, e quel poco non era ben comprensibile. Ma una frase risonava ben
  2954. chiara. Era "compagno di corso".
  2955. Tagliaferro sfila il copiatore dalla tasca interna della giacca e lo porse a
  2956. Mandel. Tranquillamente, disse: - Se crede, sviluppi pure il film del mio
  2957. copiatore, la prego. Non troverà di certo il lavoro di Villiers.
  2958. All'istante, Kaunas fece lo stesso, e Ryger, con fiero cipiglio, lo imitò.
  2959. Mandel prese in consegna i tre copiatori, osservando seccamente: - C'è da
  2960. presumere che il colpevole abbia già tolto il pezzo di film di cui dicevamo.
  2961. In ogni modo...
  2962. Tagliaferro inarcò la fronte. - L'autorizzo a perquisire la mia persona e la
  2963. mia camera - disse.
  2964. Ma Ryger era sempre più accigliato. - Un momento, un momento! Lei, scusi, è
  2965. forse della polizia?
  2966. Mandel lo fissò. - Vuole la polizia, sì? Vuole uno scandalo e un'accusa di
  2967. omicidio? Vuole che la Convenzione venga sospesa e che la stampa si diverta a
  2968. infamare l'astronomia e gli astronomi? La morte di Villiers potrebb'essere
  2969. stata anche accidentale. Il cuore malato lui l'aveva. Quello di voi che è
  2970. stato là potrebbe avere agito senza premeditazione. Se costui restituirà il
  2971. negativo, risparmieremo a tutti un bel numero di seccature e di guai.
  2972. - Anche al criminale? - domandò Tagliaferro.
  2973. Mandel allargò le braccia. - Non lo so. Certo, non posso promettergli
  2974. l'immunità. Ma, se anche subirà delle conseguenze, eviterà lo scandalo e la
  2975. prigione, cose che sarebbero inevitabili se venisse messa di mezzo la polizia.
  2976. Silenzio.
  2977. - È stato uno di voi tre - disse Mandel.
  2978. Silenzio.
  2979. - Credo di capire il ragionamento del colpevole - continuò Mandel. -
  2980. L'originale sarebbe andato distrutto. Soltanto noi quattro sapevamo del
  2981. trasferimento di massa e io solo avevo assistito a una dimostrazione. Inoltre,
  2982. voi avevate soltanto la parola di lui, la parola di un pazzo, forse sul fatto
  2983. che io l'avessi visto. Morto Villiers di collasso cardiaco e scomparso il
  2984. lavoro originale, sarebbe stato facile credere alla teoria del dottor Ryger, e
  2985. cioè che il trasferimento di massa non esisteva né era mai esistito. Poi,
  2986. trascorsi un anno o due, il nostro criminale, in possesso dei dati necessari,
  2987. avrebbe potuto rivelarli a poco a poco, montare esperimenti, pubblicare
  2988. prudentemente dei risultati e, infine, approdare all'apparente scoperta, con
  2989. tutto quello che avrebbe comportato di fama e di guadagni. Nemmeno i suoi
  2990. antichi compagni di corso avrebbero avuto sospetti. Al massimo, avrebbero
  2991. pensato che il colloquio con Villiers lo aveva ispirato a condurre ricerche in
  2992. quel campo. Niente di più.
  2993. Mandel guardò severamente dall'uno all'altro. - Ma niente di tutto questo gli
  2994. riuscirà, ora. Se uno di voi tre dovesse farsi avanti come l'inventore del
  2995. trasferimento della massa, si auto-proclamerebbe un criminale. Ho visto la
  2996. dimostrazione; so che era ineccepibile; so che uno di voi possiede la copia di
  2997. quel lavoro. Di conseguenza, i dati non gli sono di nessuna utilità e, perciò,
  2998. li restituisca.
  2999. Silenzio.
  3000. Mandel andò verso la porta, poi tornò a girarsi. - Vi sarei grato se voleste
  3001. rimanere qui fino al mio ritorno. Non ci vorrà molto. Spero che il colpevole
  3002. approfitterà di questo intervallo per riflettere. Se teme che una confessione
  3003. possa costargli l'impiego, si ricordi che l'intervento della polizia potrebbe
  3004. fargli perdere la libertà e costargli la Sonda Psichica. - Prese con sé i tre
  3005. copiatori, assunse un'espressione truce e, al tempo stesso, assonnata. - Vado
  3006. a sviluppare questi film.
  3007. Kaunas tentò di sorridere. - E se, durante la sua assenza, cercassimo di
  3008. prendere la fuga?
  3009. - Uno soltanto di voi ha ragione di tentarla - rispose Mandel. - Penso di
  3010. poter contare sui due innocenti perché controllino il colpevole, non fosse che
  3011. per auto-protezione.
  3012. E lasciò la stanza.
  3013.  
  3014. Erano le cinque del mattino. Ryger guardò indignato l'orologio. - Ma che razza
  3015. d'una storia! Io voglio dormire.
  3016. - Possiamo tentare di dormire qui - disse Tagliaferro, filosoficamente. -
  3017. Nessuno di voi pensa di fare una confessione?
  3018. Kaunas non gli rispose e Ryger abbozzò una smorfia.
  3019. - Pare di no. - Tagliaferro chiuse gli occhi, appoggiò la grossa testa contro
  3020. lo schienale della poltrona e disse con voce stanca: - Lassù sulla Luna, ora è
  3021. stagione morta. Abbiamo una notte di due settimane, e allora si lavora e si
  3022. lavora. Poi, vengono due settimane di sole, e allora non si fanno che calcoli,
  3023. correlazioni e così via. È il momento peggiore. Lo detesto. Se almeno ci
  3024. fossero più donne, se potessi organizzare qualcosa di permanente...
  3025. In un bisbiglio, Kaunas parlò del fatto che era ancora impossibile avere
  3026. l'intero sole al di sopra dell'orizzonte e in vista del telescopio su
  3027. Mercurio. Ma grazie ad altri tre chilometri di rotaie che presto sarebbero
  3028. stati posati per l'Osservatorio - per spostare l'intero complesso, capito? La
  3029. spinta necessaria era tremenda, bisognava sfruttare direttamente l'energia
  3030. solare - forse la cosa sarebbe stata risolta. Bisognava che fosse risolta.
  3031. Perfino Ryger acconsentì a parlare di Cerere, dopo avere ascoltato il mormorio
  3032. delle altre due voci. Là c'era il problema del periodo di rotazione di due
  3033. ore, il che significava che le stelle schizzavano attraverso il cielo a una
  3034. velocità angolare dodici volte superiore a quella che avevano nel cielo della
  3035. Terra. Una rete di tre radioscopi, tre luci-scopi, tutto triplo, insomma,
  3036. coglieva e passava i campi di studio da un'apparecchiatura all'altra via via
  3037. che quelle sfrecciavano oltre.
  3038. - Non potreste usare uno dei poli? - domandò Kaunas.
  3039. - Tu pensi a Mercurio e al Sole - replicò Ryger, spazientito. - Perfino ai
  3040. poli, il cielo continuerebbe a rotare, e una metà rimarrebbe sempre nascosta.
  3041. Ora, se Cerere mostrasse una faccia soltanto al sole, come fa Mercurio,
  3042. potremmo avere un cielo permanentemente notturno, con le stelle, stelle che
  3043. ruotano lentamente, una volta ogni tre anni.
  3044. Fuori il cielo si rischiarava e, lentamente, spuntava l'alba.
  3045. Tagliaferro era mezzo addormentato, ma stava bene attento a rimanere sveglio
  3046. almeno in parte. Ciascuno di noi, pensava, in questo momento si sta
  3047. domandando: "Chi? Chi?"... be', salvo il colpevole, naturalmente.
  3048.  
  3049. Tagliaferro riaprì gli occhi di scatto, perché Mandel stava rientrando. Il
  3050. cielo, visto dalla finestra, era diventato azzurro. Tagliaferro era contento
  3051. che la finestra fosse chiusa. L'albergo aveva l'aria condizionata,
  3052. naturalmente, ma durante le stagioni più miti dell'anno le finestre, volendo,
  3053. potevano essere aperte da quei terrestri che amavano l'illusione di respirare
  3054. l'aria fresca. Tagliaferro, che aveva in mente il vuoto della Luna,
  3055. rabbrividiva al solo pensiero con vero sgomento.
  3056. - Nessuno di voi ha niente da dire? - domandò Mandel.
  3057. Lo fissarono tutti senza battere ciglio. Ryger fece segno di no.
  3058. - Ho sviluppato i film dei vostri copiatori - riprese Mandel - e ho esaminato
  3059. i risultati. - Gettò sul letto copiatori e materiale sviluppato. - Niente!...
  3060. Avrete un po' di difficoltà a dividere i film, temo. Me ne dispiace. E ora,
  3061. c'è ancora la questione del film mancante.
  3062. - Se manca davvero - disse Ryger, con un portentoso sbadiglio.
  3063. - Proporrei, signori, che mi accompagnaste tutti nella stanza di Villiers -
  3064. disse Mandel.
  3065. Kaunas lo guardò, meravigliato. - Perché?
  3066. - Forse una misura psicologica? - domandò Tagliaferro - Portiamo il criminale
  3067. sulla scena del delitto e il rimorso lo indurrà a confessare?
  3068. - La ragione, assai meno melodrammatica - disse Mandel - È che vorrei l'aiuto
  3069. dei due che sono innocenti per poter ritrovare il film mancante del lavoro di
  3070. Villiers.
  3071. - Pensa che sia là? - domandò Ryger, con aria di sfida.
  3072. - Può darsi. È un modo per cominciare. Poi, possiamo passare a perquisire le
  3073. vostre stanze. Il simposio sull'Astronautica non comincerà prima di domani
  3074. mattina alle 10. Abbiamo tempo fino a quell'ora.
  3075. - E poi?
  3076. - Può darsi che si debba far intervenire la polizia.
  3077.  
  3078. Avanzarono, esitanti, nella stanza di Villiers. Ryger era rosso, Kaunas era
  3079. pallido. Tagliaferro si sforzava di rimanere calmo.
  3080. La sera innanzi avevano visto quella stanza con la luce artificiale e con
  3081. Villiers che, torvo e scarmigliato, si aggrappava al cuscino, fissandoli con
  3082. ira e ordinando loro di andarsene. Ora, là dentro stagnava l'odore
  3083. indefinibile della morte.
  3084. Mandel armeggiò con il polarizzatore della finestra per fare entrare altra
  3085. luce, ma sbagliò nel regolarlo, così che il sole, da oriente, filtrò nella
  3086. stanza.
  3087. Subito Kaunas levò le braccia per farsi schermo agli occhi e gridò: - Il sole!
  3088. - in modo tale che gli altri si sentirono raggelare.
  3089. La faccia di Kaunas mostrava una sorta di terrore, come se fosse il sole
  3090. mercuriano quello di cui egli aveva colto la visione accecante.
  3091. Tagliaferro pensò alla propria reazione alla possibilità di una finestra
  3092. aperta e digrignò i denti. Dieci anni di lontananza dalla Terra avevano
  3093. influito sul loro sistema nervoso.
  3094. Kaunas corse alla finestra, trafficò con il polarizzatore, poi si lasciò
  3095. sfuggire un grido strozzato.
  3096. Mandel gli fu subito accanto. - Che cosa c'è? - Gli altri due accorsero.
  3097. La città si stendeva sotto di loro fino all'orizzonte, come un mare di pietra
  3098. e di tegole inondato dal sole mattutino, con le parti in ombra verso di loro.
  3099. Tagliaferro gettò fuori un'occhiata furtiva e di disagio.
  3100. Kaunas, con il petto contratto al punto da non riuscire a emettere un suono,
  3101. fissava qualcosa di molto più vicino. Là, sul davanzale esterno, con un angolo
  3102. conficcato per sicurezza dentro una piccola crepa del cemento, c'era una
  3103. strisciolina lunga tre centimetri di pellicola color latte, sulla quale
  3104. battevano in pieno i raggi del sole.
  3105. Con un'esclamazione irata e incoerente, Mandel sollevò di scatto il telaio
  3106. della finestra e afferrò il microfilm. Gli fece riparo con la mano a coppa,
  3107. fissandolo con gli occhi ardenti e arrossati.
  3108. - Aspettate qui! - ordinò ai tre.
  3109. Non c'era niente da ribattere. Mandel uscì, loro sedettero e rimasero a
  3110. fissarsi l'un l'altro, con aria istupidita.
  3111.  
  3112. Di li a venti minuti, Mandel era di ritorno. Tranquillamente (ma con voce che
  3113. dava, non si sa come, l'impressione d'essere calma solo perché il proprietario
  3114. era ormai al di là di qualsiasi reazione) disse: - L'angolo infilato nella
  3115. crepa non era sovresposto. Ho potuto decifrare alcune parole. È proprio il
  3116. lavoro di Villiers. Il resto è rovinato; niente potrà essere recuperato. Il
  3117. testo è perduto per sempre.
  3118. - E ora? - domandò Tagliaferro. - Che cosa si fa?
  3119. Mandel alzò le spalle, sfinito. - A questo punto, non me ne importa più
  3120. niente. Il trasferimento della massa è perduto fino al giorno in cui un altro
  3121. genio come Villiers arriverà allo stesso risultato. Mi proverò a lavorarci io,
  3122. ma non mi faccio illusioni sulle mie capacità. Perduto il materiale, mi sembra
  3123. che voialtri tre, colpevoli oppure no, non abbiate più nessuna importanza. Che
  3124. differenza fa? - L'intera sua persona sembrava indebolita e affondata nella
  3125. disperazione.
  3126. Ma Tagliaferro protestò, con voce dura: - Eh no, un momento! Ai suoi occhi,
  3127. ognuno di noi tre può essere colpevole. Io, per esempio. Lei è un uomo che
  3128. conta, nel nostro campo, e certo non avrà mai una buona parola da dire per me.
  3129. Potrebbe diffondersi il concetto generale ch'io sia incompetente, o peggio.
  3130. Non mi lascerò rovinare dall'ombra di un sospetto. Su, vediamo di risolvere
  3131. questa faccenda.
  3132. - Non sono un investigatore, io! - replicò Mandel, svogliatamente.
  3133. - E allora, maledizione, chiamiamo la polizia.
  3134. - Un momento, Tagliaferro. Stai per caso insinuando che il colpevole sia io? -
  3135. volle sapere Ryger.
  3136. - Dico soltanto che io sono innocente.
  3137. Kaunas cominciò a protestare, atterrito: - Significherà la Sonda Psichica per
  3138. ciascuno di noi. Potremmo riportare danni mentali...
  3139. Mandel levò in aria tutt'e due le braccia. - Signori! Signori! Per favore! C'è
  3140. una cosa che potremmo fare, per evitare di chiamare la polizia; e lei ha
  3141. ragione, dottor Tagliaferro, sarebbe ingiusto verso gli innocenti lasciare
  3142. questa faccenda in sospeso.
  3143. Tutti si girarono verso di lui, e tutti erano più o meno ostili. - Che cosa
  3144. propone? - domandò Ryger.
  3145. - Ho un amico di nome Wendell Urth. Forse l'avrete sentito nominare, forse no,
  3146. ma ora vedrò se posso convincerlo a riceverci stasera stessa.
  3147. - Scusi, e dopo che l'avrà convinto? - volle sapere Tagliaferro. - Che cosa ce
  3148. ne verrà in tasca?
  3149. - È un uomo strano - disse Mandel, con fare esitante. - Molto strano. È molto
  3150. brillante, a modo suo. Ha aiutato la polizia in diverse occasioni e chissà che
  3151. non possa aiutare noi.
  3152.  
  3153.  
  3154. Parte seconda
  3155.  
  3156. Edward Tagliaferro non poteva trattenersi dal fissare, assolutamente
  3157. sbalordito, la stanza e il suo occupante. L'una e l'altro sembravano esistere
  3158. in una sorta di isolamento, sembravano essere parte di un mondo non
  3159. riconoscibile. I rumori della Terra erano assenti in quel nido bene imbottito
  3160. e senza finestre. Luce e aria terrestri erano state bandite in favore del
  3161. condizionamento e dell'illuminazione artificiale.
  3162. La stanza era larga, in penombra e molto ingombra. Loro si erano fatti strada
  3163. attraverso un pavimento disseminato di oggetti fino a un divano dal quale dei
  3164. libri-filmati erano stati spazzati in là bruscamente e scaraventati in un
  3165. angolo, alla rinfusa.
  3166. Il proprietario della stanza aveva una faccia larga e rotonda sopra un corpo
  3167. rotondo e tozzo. Si moveva svelto sulle gambe corte, movendo a scatti la
  3168. testa, nel parlare, a rischio di sbalzar via le grosse lenti dalla
  3169. piccolissima protuberanza a pallottola che gli serviva da naso. Gli occhi un
  3170. po' sporgenti, dalle palpebre spesse, lasciavano vagare sugli ospiti lo
  3171. sguardo miope e bonario, mentre egli se ne stava installato alla combinazione
  3172. sedia-scrivania, illuminata direttamente dall'unica lampada forte della
  3173. stanza.
  3174. - Davvero gentili a venire, signori. Scusino, prego, le condizioni della mia
  3175. stanza. - Agitò le tozze dita in un gesto ampio. - Ero occupato a catalogare i
  3176. molti oggetti di interesse extraterrologico che ho accumulato. Una fatica
  3177. tremenda. Per esempio...
  3178. Schizzò dal sedile e s'infilò in un mucchio di oggetti accanto alla scrivania
  3179. finché portò alla luce un qualcosa di color grigio-fumo, semitrasparente e
  3180. vagamente cilindrico. - Questo - disse - È un oggetto callistano che potrebbe
  3181. anche essere appartenuto a entità intelligenti non-umane. Non è certo. Ne sono
  3182. stati scoperti una dozzina in tutto, e questo, ch'io sappia, è il singolo
  3183. esemplare più perfetto.
  3184. Lo gettò in un canto e Tagliaferro trasalì. L'ometto grassoccio lo guardò e si
  3185. affrettò a rassicurarlo: - È infrangibile. - Tornò a sedersi, intrecciò
  3186. strettamente le dita grassocce sull'addome, dove rimasero ad andare su e giù,
  3187. a tempo con il suo respiro. - E allora, che cosa posso fare per questi
  3188. signori?
  3189. Hubert Mandel aveva fatto le presentazioni e Tagliaferro stava riflettendo
  3190. intensamente. Senza dubbio era stato un certo Wendell Urth che, recentemente,
  3191. aveva pubblicato un libro dal titolo Processi Evoluzionari Comparativi sui
  3192. Pianeti ad Acqua e Ossigeno. Gli sembrava impossibile che si trattasse della
  3193. stessa persona.
  3194. - Dottor Urth - domandò - È lei l'autore di Processi Evoluzionari Comparativi?
  3195. Un sorriso di beatitudine si allargò sul volto di Urth. - L'ha letto?
  3196. - Be', no, non l'ho letto, ma...
  3197. All'istante l'espressione di Urth divenne censoria. - Allora deve leggerlo.
  3198. Subito! Aspetti, devo averne una copia...
  3199. Balzò di nuovo dalla sedia e subito Mandel gridò: - Aspetta, Urth, una cosa
  3200. per volta! La cosa è seria, capisci?
  3201. Costrinse praticamente Urth a sedersi di nuovo e cominciò a parlare
  3202. rapidamente, come per impedire il sorgere di ulteriori motivi di distrazione.
  3203. Riferì l'intera storia con encomiabile economia di parole.
  3204. Urth ascoltava, e intanto andava facendosi sempre più rosso in viso. Afferrò
  3205. gli occhiali e se li spinse più in alto sul naso. - Trasferimento della massa!
  3206. - esclamò.
  3207. - L'ho visto con i miei occhi - assicurò Mandel.
  3208. - E non mi dicevi niente.
  3209. - Avevo giurato di mantenere il segreto. Era un uomo... strano ecco. Ma questo
  3210. te l'ho già spiegato.
  3211. Urth percoteva con il pugno la scrivania. - Mandel, Mandel, come hai potuto
  3212. permettere che una simile scoperta rimanesse di proprietà di un pazzoide?
  3213. Bisognava cavargli i dati con la Sonda Psichica, se necessario.
  3214. - A rischio di ucciderlo - protestò Mandel.
  3215. Ma Urth si dondolava avanti e indietro, con le mani premute con forza sulle
  3216. tempie. - Il trasferimento della massa. Il solo modo in cui la gente civile
  3217. dovrebbe viaggiare. Il solo modo possibile! L'unico concepibile! Se l'avessi
  3218. saputo. Se fossi stato là io. Ma l'albergo dista quasi cinquanta chilometri,
  3219. da qui.
  3220. Ryger, che ascoltava con espressione annoiata, interloquì: - Se non sbaglio
  3221. c'è la linea diretta, per il Palazzo delle Convenzioni. In dieci minuti, lei
  3222. poteva essere là.
  3223. Urth s'irrigidì e fissò Ryger in modo strano. Gonfiò le guance. Poi balzò in
  3224. piedi e sgattaiolò via dalla stanza.
  3225. - Cosa diavolo gli è preso? - domandò Ryger.
  3226. - Maledizione - brontolò Mandel. - Avrei dovuto avvertirvi.
  3227. - Di che?
  3228. - Il dottor Urth non viaggia con nessun genere di mezzo di trasporto. È una
  3229. fobia. Lui si sposta unicamente a piedi.
  3230. Kaunas batté le palpebre per la meraviglia, nel suo angolo un po' in penombra.
  3231. - Ma non è un extraterrologo? Un esperto delle forme di vita sugli altri
  3232. pianeti?
  3233. Tagliaferro si era alzato e ora se ne stava davanti a una Lente Galattica
  3234. montata su un piedistallo. Fissava lo scintillio interno dei sistemi stellari.
  3235. Non aveva mai visto una Lente così grande e così elaborata.
  3236. - Sì, è un extraterrologo - disse Mandel - ma non ha mai visitato nessuno dei
  3237. pianeti di cui è esperto né mai lo farà. In trent'anni, dubito che sia mai
  3238. andato più in là di un chilometro da casa sua.
  3239. Ryger rise.
  3240. Mandel si fece rosso di rabbia. - Vi sembra ridicolo, lo so, ma ugualmente vi
  3241. sarò grato se, in presenza del dottor Urth, starete tutti molto attenti a come
  3242. parlate.
  3243. Urth ritornò di lì a pochi istanti. - Le mie scuse, signori - mormorò. - E ora
  3244. vediamo di affrontare il nostro problema. Forse uno di voi desidera
  3245. confessare.
  3246. Tagliaferro storse le labbra. Quell'extraterrologo grassoccio, prigioniero
  3247. delle proprie manie, non era certo individuo da strappare una confessione a
  3248. qualcuno con la sua presenza. Fortunatamente, non vi sarebbe stato bisogno del
  3249. talento investigativo di Urth, ammesso che quel talento esistesse.
  3250. - Dottor Urth - disse a voce alta Tagliaferro - lei è in qualche rapporto con
  3251. la polizia?
  3252. Una cert'aria tronfia parve diffondersi sulla faccia rubizza dell'altro. -
  3253. Ufficialmente no, dottor Tagliaferro, ma in senso non ufficiale i miei
  3254. rapporti con quei signori sono ottimi.
  3255. - In questo caso, le dirò io qualcosa che lei poi potrà riferire alla polizia.
  3256. Urth contrasse l'addome e diede una tiratina al davanti della camicia. Un
  3257. lembo uscì dalla cintura dei calzoni e lui, con molta calma, se ne servi per
  3258. lucidare gli occhiali. - E sarebbe?
  3259. - Le dirò chi era presente quando Villiers è morto e chi ha filmicopiato quei
  3260. fogli.
  3261. - Così, lei ha chiarito il mistero?
  3262. - È tutta la giornata che ci penso. Credo proprio d'averlo risolto. -
  3263. Tagliaferro se la godeva, vedendo che le sue parole facevano effetto.
  3264. - Bene, allora?
  3265. Edward Tagliaferro tirò un profondo respiro. Non sarebbe stato facile,
  3266. nonostante vi si stesse preparando da ore. - Il colpevole - dichiarò - È
  3267. evidentemente il dottor Hubert Mandel.
  3268.  
  3269. Mandel fissò Tagliaferro con un'indignazione immediata, che quasi gli mozzava
  3270. il respiro. - Senta un po', dottore - proruppe, con voce tonante - non so su
  3271. quali basi lei appoggi una così ridicola...
  3272. La voce tenorile di Urth si fece udire sopra la breve esitazione dell'altro. -
  3273. Lascialo parlare, Hubert, sentiamo che cosa dice. Hai sospettato di lui, non
  3274. c'è legge che gli impedisca di sospettare di te.
  3275. Mandel si chiuse in un irritato silenzio.
  3276. Senza permettere alla sua voce di tremare, Tagliaferro continuò: - È più che
  3277. un sospetto, dottor Urth. La cosa parla da sé, direi. Quattro di noi sapevano
  3278. del trasferimento di massa ma uno soltanto, il dottor Mandel, aveva assistito
  3279. a una dimostrazione pratica. Lui sapeva che era un fatto concreto. Sapeva che
  3280. il lavoro scritto sull'argomento esisteva. Noi tre sapevamo soltanto che
  3281. Villiers era più o meno squilibrato. Sì, ci saremo anche detti che una
  3282. possibilità, tutto sommato, esisteva. Siamo andati da lui verso le undici
  3283. proprio perché, penso, avevamo questa pulce nell'orecchio, anche se nessuno di
  3284. noi voleva ammetterlo apertamente... Ma lui si è comportato da pazzo più del
  3285. solito.
  3286. "In un secondo momento, la pregherò di esaminare le cognizioni particolari e i
  3287. motivi del dottor Mandel. Per adesso, dottor Urth, la invito a raffigurarsi la
  3288. scena. Chiunque abbia affrontato Villiers a mezzanotte, l'abbia visto crollare
  3289. e abbia filmicopiato il lavoro scritto (lasciamolo pure anonimo, per il
  3290. momento) dev'essere rimasto terribilmente spaventato nel vedere Villiers
  3291. tornare alla vita, diremo così, e nel sentirlo parlare al telefono. Preso dal
  3292. panico, il nostro criminale si è reso conto di una sola cosa: doveva
  3293. sbarazzarsi dell'unico indizio materiale che potesse incriminarlo.
  3294. "Doveva, cioè, sbarazzarsi del film ancora da sviluppare, e sbarazzarsene in
  3295. modo da nasconderlo in luogo sicuro, per poterlo riprendere in seguito. Sempre
  3296. che, nel frattempo, non fosse stato smascherato. Il davanzale esterno della
  3297. finestra era un nascondiglio ideale. In tutta fretta, il criminale ha
  3298. sollevato il telaio della finestra di Villiers, ha sistemato la strisciolina
  3299. di film all'esterno e ha lasciato la stanza. Ora, quand'anche Villiers non
  3300. fosse morto, oppure, quand'anche la telefonata fatta dal morente avesse dato
  3301. dei risultati, vi sarebbe stata soltanto la parola di Villiers contro quella
  3302. del colpevole, e sarebbe stato facile dimostrare che Villiers era uno
  3303. squilibrato."
  3304. Tagliaferro tacque, già assaporando il trionfo. La sua tesi, indubbiamente,
  3305. era irrefutabile.
  3306. Wendell Urth lo fissava battendo le palpebre e facendo girare i pollici delle
  3307. mani intrecciate, facendoli battere via contro l'ampio davanti della camicia.
  3308. - E l'importanza di tutto questo?
  3309. - L'importanza risiede nel fatto che la finestra è stata aperta e il film
  3310. collocato all'aperto. Ora, Ryger vive da dieci anni su Cerere, Kaunas su
  3311. Mercurio e io sulla luna, questo salvo brevi permessi e per di più molto rari.
  3312. Appunto ieri, parlando tra noi, abbiamo spesso accennato alla difficoltà di
  3313. riambientarci sulla Terra.
  3314. "I nostri mondi-di-lavoro sono tutti e tre ambienti senz'aria. Non usciamo mai
  3315. all'aperto senza la tuta. Per noi, esporci a uno spazio non chiuso e
  3316. delimitato è impensabile. Nessuno di noi sarebbe stato in grado di aprire una
  3317. finestra senza prima sostenere una lotta con se stesso. Il dottor Mandel,
  3318. invece, ha vissuto esclusivamente sulla Terra. Aprire una finestra, per lui, è
  3319. soltanto questione di un piccolissimo sforzo muscolare. Lui poteva farlo. Noi
  3320. no. Ergo, è stato lui."
  3321. Tagliaferro tacque, si appoggiò meglio alla spalliera del divano e sorrise.
  3322. - Perdiana, ma è così! - esclamò Ryger, con entusiasmo.
  3323. - Non è affatto così, invece - tuona Mandel, sollevandosi in parte dalla
  3324. sedia, come tentato di afferrare Tagliaferro per il collo.
  3325. - Nego l'intera, miserabile menzogna. E la registrazione che ho della
  3326. telefonata di Villiers, allora? Lui ha usato l'espressione "compagno di
  3327. corso". L'intero nastro rende evidente...
  3328. - Era in punto di morte - lo interruppe Tagliaferro. - Lei stesso ha ammesso
  3329. che gran parte di quanto Villiers ha detto è incomprensibile. Senza avere
  3330. ascoltato il nastro, io le domando, dottor Mandel, se non è forse vero che la
  3331. voce di Villiers risulta alterata e irriconoscibile.
  3332. - Be'... - balbettò Mandel, confuso.
  3333. - Sicuramente è così. Viene istintivo domandarsi, allora, se lui stesso non
  3334. abbia truccato in precedenza quel nastro, completando il tutto con
  3335. l'espressione incriminante "compagno di corso".
  3336. - Santo cielo - obiettò Mandel - come potevo sapere che c'erano dei compagni
  3337. di corso alla Convocazione? Come potevo sapere che erano stati informati sul
  3338. trasferimento di massa?
  3339. - Potrebbe averglielo detto Villiers. Presumo, anzi, che sia così.
  3340. - Ora ascoltate me - disse Mandel. - Voialtri tre avete visto Villiers vivo
  3341. alle undici. Il perito legale, nell'esaminare il cadavere di Villiers poco
  3342. dopo le 3 del mattino, ha dichiarato che la morte risaliva a un paio d'ore
  3343. prima, come minimo. L'ora del decesso, perciò, era compresa tra le 11 e la una
  3344. di stanotte. Ieri sera, io sono stato a una conferenza, che è finita
  3345. tardissimo. Posso provare dove mi trovavo, cioè a chilometri dall'albergo, tra
  3346. le 10 e le 2 di notte, e lo confermerà almeno una decina di testimoni, tutti
  3347. al di sopra di qualsiasi sospetto. Vi basta, sì?
  3348. Tagliaferro rimase un momento silenzioso, poi continuò, ostinatamente. - E va
  3349. bene. Ammettiamo che lei sia rientrato in albergo alle 2,30. È andato nella
  3350. stanza di Villiers per parlargli di qualcosa. Ha trovato la porta aperta,
  3351. oppure aveva una seconda chiave. In ogni modo, l'ha trovato morto. Ne ha
  3352. subito approfittato per filmare quei fogli con il copiatore...
  3353. - Ma se lui era già morto, e non poteva fare telefonate, perché io avrei
  3354. nascosto il film?
  3355. - Per allontanare da sé ogni sospetto. Poteva anche avere in suo possesso una
  3356. seconda copia del film, messa al sicuro. Del resto, chi ci dice che il lavoro
  3357. originale sia andato davvero distrutto? Di questo, abbiamo soltanto la sua
  3358. parola.
  3359. - Ora basta, ora basta - Sì impose Urth. - È un'ipotesi interessante, dottor
  3360. Tagliaferro, che però crolla sotto il suo stesso peso.
  3361. Tagliaferro lo guardò, accigliandosi. - Questa sarà la sua opinione, forse...
  3362. - Sarebbe l'opinione di chiunque. Di chiunque sia dotato della capacità di
  3363. ragionare, s'intende. Ma non vede che Hubert Mandel ha fatto troppe cose per
  3364. poter essere lui il criminale?
  3365. - No - disse Tagliaferro.
  3366. Wendell Urth sorrise benignamente. - Come scienziato, dottor Tagliaferro, lei
  3367. sicuramente non commetterà l'errore di innamorarsi delle teorie, a esclusione
  3368. dei fatti e dei ragionamenti. Mi faccia il piacere di comportarsi in modo
  3369. analogo anche come investigatore.
  3370. "Rifletta: il dottor Mandel, sia che avesse provocato la morte di Villiers e
  3371. si fosse poi procurato un alibi, sia che avesse trovato Villiers morto e si
  3372. fosse avvantaggiato del fatto, non avrebbe avuto proprio niente da fare!
  3373. Perché filmare il lavoro scritto o addirittura asserire che qualcun altro
  3374. l'aveva fatto? Poteva impadronirsene, semplicemente. Chi altri ne conosceva
  3375. l'esistenza? Nessuno, in pratica. Non c'era motivo di pensare che Villiers
  3376. avesse parlato di quello scritto con altri. Villiers era un tipo riservato e
  3377. segreto per natura. No, proprio non c'era motivo di pensare che ne avesse
  3378. parlato con qualcuno.
  3379. "Nessuno sapeva che Villiers avrebbe fatto una comunicazione, salvo il dottor
  3380. Mandel. Non era stata annunciata. Non era stata pubblicata negli estratti. Il
  3381. dottor Mandel poteva prendere quello scritto e portarselo via, sicurissimo di
  3382. farla franca.
  3383. Ammettiamo perfino che fosse al corrente del fatto che Villiers aveva parlato
  3384. con i compagni di corso. E con ciò? Quale prova avrebbero avuto quei compagni,
  3385. salvo la parola di uno che loro stessi propendevano a ritenere matto?
  3386. "Con l'annunciare invece che il lavoro di Villiers era stato distrutto, col
  3387. dichiarare che la morte poteva non essere avvenuta per cause naturali, col
  3388. frugare la stanza alla ricerca della copia filmata - in breve, col fare tutto
  3389. quello che ha fatto - il dottor Mandel ha suscitato sospetti che lui solo
  3390. poteva suscitare, quando non avrebbe dovuto fare altro che starsene tranquillo
  3391. dopo avere compiuto il delitto perfetto. Se fosse lui il criminale, sarebbe
  3392. più stupido, più colossalmente ottuso di qualsiasi altro che io conosca. E il
  3393. dottor Mandel, alla fin fine, non è proprio niente di tutto questo."
  3394. Tagliaferro aveva un bell'arrovellarsi, non aveva proprio niente da replicare.
  3395. - Ma allora chi è stato? - domandò Ryger.
  3396. - Uno di voi tre, è evidente.
  3397. - Ma quale?
  3398. - Oh, anche questo è evidente. Ho capito chi di voi era colpevole nell'attimo
  3399. stesso in cui il dottor Mandel che completato la sua descrizione degli eventi.
  3400.  
  3401. Tagliaferro fissava disgustato il grasso extraterrologo. Quel bluff non lo
  3402. spaventava, ma stava avendo il suo effetto sugli altri due. Ryger sporgeva in
  3403. fuori le labbra, Kaunas lasciava penzolare la mascella inferiore, con aria
  3404. ebete. Sembravano pesci, tutti e due.
  3405. - Chi è, allora? - domandò. - Ce lo dica.
  3406. Urth batté le palpebre. - Prima di tutto, sarà bene mettere in chiaro che la
  3407. cosa più importante, in tutto questo, è il trasferimento della massa. È ancora
  3408. possibile recuperarlo.
  3409. Mandel, ancora accigliato, domandò in tono querulo: Ma che diavolo vai
  3410. dicendo, Urth?
  3411. - L'uomo che ha filmato quei fogli ha guardato, probabilmente, quello che
  3412. stava filmando. Dubito che abbia avuto il tempo o la presenza di spirito di
  3413. leggerli e, quand'anche, non credo che potrebbe ricordarsene... a livello
  3414. cosciente. Tuttavia, c'è la Sonda Psichica. Anche se lui ha dato un'occhiata
  3415. soltanto, quello che ha urtato contro la sua retina può sempre essere sondato.
  3416. Tra gli altri serpeggiò un fremito di disagio.
  3417. - Non c'è da avere paura della Sonda. Maneggiata come si deve non fa alcun
  3418. danno, specie se la persona si offre volontariamente. Quando danno c'è, si
  3419. verifica di solito a causa di un'inutile resistenza: una sorta di lacerazione
  3420. mentale, evitabilissima. Perciò, se il colpevole vorrà confessare
  3421. spontaneamente, mettersi nelle mie mani e...
  3422. Tagliaferro rise. Quel suono improvviso risonò bruscamente nella quiete della
  3423. stanza. La psicologia del grasso Urth era così trasparente, così priva di
  3424. artificio.
  3425. Wendell Urth parve molto sorpreso da quella reazione, e fissò serio serio
  3426. Tagliaferro, al di sopra degli occhiali. - Sono abbastanza di casa, alla
  3427. polizia, perché la Sonda venga usata senza che la cosa si risappia.
  3428. Ryger ebbe uno scatto inferocito. - Io non ho fatto niente.
  3429. Kaunas scuoteva la testa.
  3430. Tagliaferro non si degnò nemmeno di rispondere.
  3431. Urth sospirò. - Allora, dovrò indicare a tutti il colpevole. Sarà una cosa
  3432. traumatica, che renderà tutto più difficile. - Serrò più volte le dita
  3433. intrecciate sull'addome. - Il dottor Tagliaferro faceva notare poco fa che il
  3434. film era stato nascosto sul davanzale esterno della finestra affinché fosse al
  3435. sicuro e nessuno potesse trovarlo. Sono d'accordo con lui.
  3436. - Grazie - disse seccamente Tagliaferro.
  3437. - Tuttavia, perché qualcuno dovrebbe pensare a un davanzale esterno come a un
  3438. nascondiglio particolarmente sicuro? Lì la polizia avrebbe guardato di certo.
  3439. E il film è stato trovato, infatti, perfino in assenza della polizia. Chi mai
  3440. può considerare particolarmente sicuro un punto all'esterno di un edificio?
  3441. Qualcuno, evidentemente, che abbia vissuto a lungo su un mondo senza aria,
  3442. qualcuno abituato a pensare che, da un luogo chiuso, nessuno esce senza
  3443. prendere infinite precauzioni.
  3444. "A una persona che viva sulla Luna, per esempio, una cosa nascosta all'esterno
  3445. di una Cupola Lunare parrebbe al sicuro: là, gli uomini si avventurano fuori
  3446. raramente e soltanto per motivi specifici. Così, per amore di un nascondiglio
  3447. indovinato, la persona supererebbe la difficoltà di aprire la finestra ed
  3448. esporsi a quello che, nel suo subcosciente, si associa al vuoto. Il pensiero
  3449. che all'esterno di una struttura abitata un oggetto è al sicuro, lo
  3450. spingerebbe ad agire."
  3451. Tagliaferro parlò a denti stretti: - Perché parla proprio della Luna, dottor
  3452. Urth?
  3453. - Un esempio come un altro - rispose tranquillamente Urth. - Quanto ho detto
  3454. finora vale per tutti e tre. Ma adesso veniamo al punto cruciale, la questione
  3455. della conclusione errata riguardante la notte.
  3456. - Allude alla notte in cui è morto Villiers? - domandò Tagliaferro.
  3457. - Alludo alla notte in generale. Seguitemi bene: anche ammesso che un
  3458. davanzale esterno fosse un nascondiglio sicuro, chi di voi sarebbe tanto pazzo
  3459. da considerarlo sicuro per un pezzo di pellicola ancora da sviluppare? La
  3460. pellicola di un filmicopiatore non è molto sensibile, siamo d'accordo: è fatta
  3461. per essere sviluppata in condizioni un po' di fortuna, diremo così.
  3462. Un'illuminazione notturna diffusa non le arrecherebbe molto danno, ma la luce
  3463. diffusa del giorno la rovinerebbe nel giro di pochi minuti, e i raggi del
  3464. sole, diretti in pieno, la rovinerebbero immediatamente. Lo sanno tutti,
  3465. questo.
  3466. - Continua, Urth - disse Mandel. - Dove vuoi arrivare?
  3467. - Ecco che cerchi di farmi fretta - protestò Urth - mentre io voglio che tutto
  3468. sia ben chiaro. Il criminale intendeva, soprattutto, mettere il film al
  3469. sicuro. Era l'unica registrazione di una cosa di supremo valore per lui e per
  3470. il mondo intero. Perché l'avrebbe messo dove il sole del mattino l'avrebbe
  3471. inevitabilmente danneggiato?... Soltanto perché non si aspettava affatto che
  3472. il sole sorgesse. Pensava che la notte fosse, per così dire, immortale.
  3473. "Ma le notti non sono immortali. Sulla Terra, muoiono e lasciano il posto al
  3474. giorno. Perfino la notte polare, che dura sei mesi, alla fine muore. Le notti
  3475. su Cerere durano appena due ore; le notti sulla Luna durano due settimane. Ma
  3476. sono sempre notti morenti, e i dottori Tagliaferro e Ryger sanno che, prima o
  3477. poi, viene il giorno."
  3478. Kaunas era in piedi. - Aspetti...
  3479. Wendell Urth lo fissò bene in faccia. - Non c'è più alcun motivo di aspettare,
  3480. dottor Kaunas. Mercurio è l'unico corpo celeste del Sistema Solare che
  3481. presenti soltanto una faccia al sole. Perfino tenuto conto della librazione,
  3482. ben tre ottavi della superficie sono al buio e non vedono mai la luce.
  3483. L'Osservatorio Polare è all'orlo di quel lato in ombra. Per dieci anni, lei si
  3484. è abituato al fatto che le notti sono eterne, che una superficie buia rimane
  3485. eternamente nelle tenebre, e così ha dato un film da sviluppare alla notte
  3486. terrestre, dimenticando, nell'agitazione, che la notte deve finire...
  3487. Kaunas mosse un passo, incespicando. - Aspetti...
  3488. Urth fu inesorabile. - Mi dicono che, quando Mandel ha regolato il
  3489. polarizzatore, nella camera di Villiers, lei nel vedere il sole ha mandato un
  3490. urlo. Era la sua ormai insita paura del sole mercuriano, oppure l'essersi
  3491. improvvisamente reso conto di ciò che il sole significava per i suoi piani? Sì
  3492. è precipitato verso la finestra. Era per regolare il polarizzatore o per
  3493. guardare il film rovinato?
  3494. Kaunas era caduto in ginocchio. - Io non volevo. Intendevo soltanto parlare
  3495. con lui, soltanto parlargli, ma lui ha mandato un grido e si è accasciato. Ho
  3496. pensato che fosse morto, sapevo che quel lavoro stava sotto il cuscino e il
  3497. resto è venuto da sé. Una cosa tirava l'altra e, senza che me ne rendessi
  3498. conto, mi ero messo in una situazione senza via d'uscita. Ma non era mia
  3499. intenzione, lo giuro.
  3500. Avevano formato un semicerchio, intorno a lui, e Wendell Urth fissava con
  3501. occhi impietosi Kaunas, che gemeva.
  3502.  
  3503. Un'ambulanza era venuta ed era ripartita. Alla fine, Tagliaferro aveva trovato
  3504. il coraggio di rivolgersi rigidamente a Mandel. - Spero, signore, che nessuno
  3505. serberà rancore per le cose che sono state dette qui dentro.
  3506. E Mandel, altrettanto rigidamente, aveva risposto: - Penso faremmo bene a
  3507. dimenticare per quanto è possibile tutto ciò che è accaduto durante le ultime
  3508. ventiquattr'ore.
  3509. Ora erano fermi sulla soglia, sul punto di andarsene, e Wendell Urth piegò la
  3510. testa da un lato, sorridendo, e disse:
  3511. - C'è la questione del mio onorario, badate.
  3512. Mandel lo guardò, preoccupato.
  3513. - Non parlo di denaro - precisò subito Urth. - Ma quando verrà organizzato il
  3514. primo trasferimento di massa per umani, voglio che mi sia riservato un
  3515. viaggio.
  3516. Mandel continuava ad avere l'aria preoccupata. - Un momento, Urth. I viaggi
  3517. nello spazio sono una cosa ancora di là da venire.
  3518. Urth scosse rapidamente la testa. - Non parlo dello spazio. Per carità! Mi
  3519. accontenterei di un viaggetto fino a Lower Falls, nel New Hampshire.
  3520. - Ah, d'accordo. Ma perché?
  3521. Urth guardò in su. Con grande sorpresa di Tagliaferro, sulla faccia
  3522. dell'extraterrologo c'era un'espressione mista di timidezza e di desiderio.
  3523. - Un tempo - disse Urth - tanto tempo fa, veramente... ci conoscevo una
  3524. ragazza, laggiù. Sono passati tanti anni, ma a volte mi domando... chissà...
  3525.  
  3526. Titolo originale: The Dying Night
  3527. Prima edizione: Magazine of Fantasy and S. F., luglio 1956 Traduzione di Hilia
  3528. Brinis
  3529.  
  3530.  
  3531.  
  3532.  
  3533.  
  3534. SONO A MARSPORT SENZA HILDA
  3535.  
  3536. Tanto per cominciare, la situazione si creò da sola, come un sogno. Non
  3537. dovetti fare nessun piano. Non dovetti intervenire. Mi limitai a osservare
  3538. l'evolversi delle cose. Forse avrei dovuto cominciare allora a subodorare la
  3539. catastrofe.
  3540. Tutto ebbe inizio con il mio solito mese di riposo tra un incarico e l'altro:
  3541. un mese in servizio e un mese no è la normale routine del Servizio Galattico.
  3542. Raggiunsi Marsport per i soliti tre giorni di sosta prima del breve salto
  3543. verso la Terra.
  3544. Solitamente Hilda, che Dio la benedica, una moglie dolce come nessun uomo ha
  3545. mai avuto, sarebbe stata lì ad aspettarmi e l'avremmo fatto pacatamente: un
  3546. piccolo, piacevole intermezzo per entrambi. L'unico problema è che Marsport è
  3547. la città più "vivace" del Sistema, e non è esattamente il luogo migliore per
  3548. un piccolo e piacevole intermezzo. Ma come potevo spiegare questo a Hilda?
  3549. Bene, questa volta mia suocera, che Dio la benedica, si ammalò due giorni
  3550. prima che io giungessi a Marsport e la notte prima dell'atterraggio mi arrivò
  3551. uno spaziogramma di Hilda in cui mi diceva che sarebbe rimasta sulla Terra con
  3552. sua madre e che per questa volta non ci saremmo potuti vedere.
  3553. Le risposi, comunicandole tutto il mio innamorato disappunto e tutta la mia
  3554. febbrile preoccupazione per sua madre e, quando atterrai, ero...
  3555. Ero a Marsport senza Hilda!
  3556. Questo, però, non era ancora niente. Era solo la cornice del quadro, solo lo
  3557. scheletro della donna. Ora dovevo pensare a mettere le linee e i colori dentro
  3558. la cornice e la carne e la pelle sopra le ossa.
  3559. Così chiamai Flora, la stessa Flora di qualche raro episodio del passato. Per
  3560. lo scopo usai una videocabina e al diavolo la spesa: ormai ero lanciato.
  3561. Mi davo dieci possibilità contro una che Flora fosse fuori o che fosse
  3562. occupata e avesse staccato il videotelefono; persino che fosse morta.
  3563. Invece Flora era in casa, aveva il videotelefono collegato e, Grande Galassia,
  3564. era tutto tranne che morta.
  3565. Aveva un aspetto migliore che mai. L'età non può sfiorire la bellezza, come
  3566. qualcuno disse una volta, né l'abitudine può sottrarle la sua infinita
  3567. varietà.
  3568. Era felice di vedermi. - Max! Sono anni! - squittì.
  3569. - Lo so, Flora, ma eccomi, se sei disponibile. Perché, indovina un po'? Sono a
  3570. Marsport senza Hilda.
  3571. - Ma è favoloso! Allora vieni qui - squittì ancora.
  3572. Strabuzzai gli occhi. Questo era troppo. - Significa che sei disponibile? -
  3573. Dovete capire che Flora non era mai disponibile senza un bel po' di preavviso.
  3574. Sì, lei era quel genere di KO.
  3575. - Oh, ho solo un impegnucolo trascurabile, Max, ma a questo ci penso io. Tu
  3576. pensa a venire qui.
  3577. - Verrò - risposi felice.
  3578. Flora era quel tipo di ragazza che... Va bene, ve lo dico, le stanze in cui
  3579. abitava Flora avevano la stessa forza di gravità marziana, 0.4 rispetto a
  3580. quella della Terra. L'aggeggio per renderla libera dal campo
  3581. pseudo-gravitazionale di Marsport era costoso, naturalmente, ma se vi è mai
  3582. capitato di tenere tra le braccia una ragazza a 0.4G, non avete bisogno di
  3583. spiegazioni. Se non l'avete mai fatto, le spiegazioni non servono a niente, e
  3584. mi dispiace molto per voi.
  3585. Parlo di galleggiare sulle nuvole.
  3586. Chiusi il collegamento, e solo la prospettiva di poterla vedere in carne e
  3587. ossa avrebbe potuto cancellare la sua immagine con tale alacrità. Uscii dalla
  3588. cabina.
  3589. E in quel momento, in quel preciso momento, fui raggiunto dal primo alito di
  3590. catastrofe.
  3591. Quel primo alito era la testa di quel pidocchioso di Rog Crinton degli uffici
  3592. di Marte, che brillava calva su una faccia riempita da due occhi azzurro
  3593. pallido, da un colorito giallastro e da un paio di smorti baffi castani. Non
  3594. mi presi il disturbo di mettermi a quattro zampe e di toccare il pavimento con
  3595. la fronte perché, nell'attimo stesso in cui ero sceso dall'astronave, per me
  3596. era cominciata la vacanza.
  3597. Così, limitandomi a un tono di normale educazione, dissi: - Dimmi cosa vuoi e
  3598. guarda che ho fretta. Ho un appuntamento.
  3599. - Ce l'hai con me, l'appuntamento - rispose Rog. - Ti stavo aspettando al
  3600. banco di scarico.
  3601. - Non ti ho visto.
  3602. - Non hai visto niente.
  3603. Su questo aveva ragione perché, ora che mi veniva in mente, ero sfrecciato
  3604. davanti al banco di scarico come la Cometa di Halley attraverso la Corona
  3605. Solare e, se lui in quel momento si trovava lì come diceva, allora aveva
  3606. dovuto trottare non poco per raggiungermi
  3607. - Va bene - dissi. - Cosa vuoi?
  3608. - Ho un lavoretto per te.
  3609. Risi. - È il mio mese di riposo, amico.
  3610. - Allarme Rosso di Emergenza, amico - rispose.
  3611. Il che significava semplicemente: niente vacanza. Non potevo crederci. - Al
  3612. diavolo, Rog - dissi. - Cerca di avere un cuore. Anch'io ho un allarme
  3613. d'emergenza in corso.
  3614. - Mai come questo.
  3615. - Rog - gridai - non puoi trovare qualcun altro? Chiunque altro.
  3616. - In questo momento sei l'unico Agente di Classe A su Marte
  3617. - Girala alla Terra, allora. Al Quartier Generale accatastano agenti come
  3618. fossero unità di micropile.
  3619. - Dev'essere fatto entro le undici. Che cos'è, non hai tre ore a
  3620. disposizione?
  3621. Mi presi la testa tra le mani. Il ragazzo non poteva sapere. -
  3622. Fammi fare una chiamata, okay?
  3623. Tornai nella videocabina e guardai torvo Rog. - È una chiamata privata! -
  3624. esclamai.
  3625. Flora brillò di nuovo sullo schermo, come un miraggio su un asteroide. -
  3626. Qualcosa non va, Max? - mi chiese. - Non dirmelo. Ho appena cancellato l'altro
  3627. appuntamento.
  3628. - Flora, piccola, arriverò. Arriverò. Ma è saltato fuori qualcosa
  3629. Con tono ferito, Flora mi fece l'ovvia domanda e io risposi - No
  3630. Non si tratta di un'altra ragazza. Con te nella stessa città non può esistere
  3631. nessun'altra ragazza. Femmine, magari, non ragazze Piccola! Dolce! - Mi venne
  3632. un impulso selvaggio, ma mi trattenni: abbracciare schermi di videotelefono
  3633. non è un passatempo che si addice a un uomo adulto. - Sono solo affari.
  3634. Aspettami. Non ci vorrà molto.
  3635. - Va bene - disse Flora. Ma lo disse come se non andasse poi così bene, e a me
  3636. vennero i brividi.
  3637. Uscii dalla cabina. - Va bene, Rog. Che razza di casino mi hai preparato?
  3638.  
  3639. Andammo al bar dello spazioporto e trovammo una cabina isolata. - L'Antares
  3640. Giant arriverà da Sirio tra mezz'ora esatta, alle otto pomeridiane, ora locale
  3641. - mi disse Rog.
  3642. - Okay.
  3643. - Tra gli altri passeggeri, scenderanno tre uomini. Aspetteranno lo Space
  3644. Eater che arriva da Terrà alle undici pomeridiane e riparte per Capella
  3645. qualche tempo dopo. Quando saliranno sullo Space Eater saranno fuori dalla
  3646. nostra giurisdizione.
  3647. - Così?
  3648. - Così, tra le otto e le undici, i tre saranno in una speciale sala d'attesa,
  3649. e tu sarai con loro. Ho gli ologrammi di tutti e tre così potrai sapere prima
  3650. chi sono e con chi hai a che fare. Hai tempo dalle otto alle undici per
  3651. decidere quale dei tre sta facendo il corriere.
  3652. - Per che tipo di contrabbando?
  3653. - Il peggiore. Spaziolina alterata.
  3654. - Spaziolina alterata?
  3655. Mi aveva incuriosito. Sapevo cos'era la Spaziolina. Se avete mai fatto un
  3656. viaggio spaziale, lo sapete anche voi. E se per caso siete ancorati alla
  3657. Terra, il semplice fatto è che tutti hanno bisogno di Spaziolina nel primo
  3658. viaggio spaziale, quasi tutti ne hanno bisogno almeno per la prima dozzina,
  3659. molti ne hanno bisogno sempre. Senza di essa, si possono verificare vertigini
  3660. associate a illusione di caduta libera, terrori improvvisi e psicosi
  3661. semi-permanenti. Prendendo la Spaziolina, invece, non succede nulla: si
  3662. diventa indifferenti a tutto. Non dà assuefazione e non ha effetti
  3663. collaterali. La Spaziolina è essenziale e insostituibile. Quando avete dubbi,
  3664. prendetela.
  3665. - Proprio così - disse Rog. - Spaziolina alterata. Può essere mutata
  3666. chimicamente con una reazione tanto semplice da poter essere prodotta nella
  3667. cantina di chiunque, e trasformata in una droga che ti dà una carica enorme e
  3668. ti rende dipendente fin dalla prima volta che la prendi. È sullo stesso piano
  3669. dei più pericolosi alcaloidi che conosciamo.
  3670. - E l'abbiamo scoperto solo ora?
  3671. - No. Sono anni che il Servizio Galattico ne è al corrente. Abbiamo tenuto
  3672. tutti gli altri all'oscuro mettendo a tacere ogni scoperta. Solo che ora la
  3673. cosa ci è sfuggita di mano.
  3674. - In che modo?
  3675. - Uno degli uomini che faranno scalo in questo spazioporto ha addosso della
  3676. Spaziolina alterata. I chimici del sistema di Capella, che è fuori dalla
  3677. Federazione, l'analizzeranno e troveranno il modo di sintetizzarla. Una volta
  3678. successo questo, il nostro problema sarà combattere la peggiore narcominaccia
  3679. che si sia mai vista nella Galassia, oppure sopprimerne la fonte.
  3680. - Intendi la Spaziolina.
  3681. - Sì. E sopprimere la Spaziolina equivale a sopprimere i viaggi spaziali.
  3682. Decisi di arrivare al punto. - Qual è dei tre?
  3683. Rog fece un sorriso cattivo. - Se lo sapessimo non avremmo bisogno di te.
  3684. Sarai tu a scoprire chi di loro ha la Spaziolina.
  3685. - Mi stai usando per una pidocchiosa perquisizione, insomma.
  3686. - Non è così semplice. Tocca quello sbagliato e rischi la testa. Ognuno di
  3687. quei tre è un pezzo grosso sul suo pianeta. Uno è Edward Harponaster, l'altro
  3688. è Joaquim Lipsky e il terzo è Andiamo Ferrucci. Capito?
  3689. Aveva ragione. Avevo sentito parlare di tutt'e tre. È probabile che ne abbiate
  3690. sentito parlare anche voi. Nessuno dei tre poteva essere toccato senza prima
  3691. avere in mano prove più che sufficienti. - Come può gente del loro calibro
  3692. mettersi in un affare come...
  3693. - Ci sono di mezzo miliardi - disse Rog. - Il che significa che tutt'e tre ci
  3694. si metterebbero. E uno di loro l'ha fatto, come ha scoperto Jack Hawk prima di
  3695. venire ucciso.
  3696. - Jack Hawk è morto? - Per un attimo, mi dimenticai della narcominaccia
  3697. galattica. Per un attimo, quasi mi dimenticai persino di Flora.
  3698. - Sì, e uno dei tre è il mandante dell'omicidio. Tocca a te scoprire chi. Se
  3699. indichi quello giusto entro le undici in punto avrai una promozione, un
  3700. aumento di stipendio, il sacrificio del povero Jack Hawk non sarà stato vano e
  3701. in più avrai salvato la Galassia. Ma, se punti il dito su quello sbagliato, ci
  3702. sarà una situazione diplomatica interstellare molto spiacevole e, oltre a
  3703. essere sbattuto fuori, sarai su ogni lista nera da qui ad Antares e ritorno.
  3704. - Supponiamo che io non indichi nessuno - dissi.
  3705. - Per quanto riguarda il Servizio, questo equivale a indicare l'uomo
  3706. sbagliato.
  3707. - Dunque devo indicarne uno e dev'essere quello giusto, altrimenti mi vedrò
  3708. consegnare la mia stessa testa.
  3709. - In soldoni, si. Stai cominciando a capirmi, Max.
  3710. In una vita intera passata con un aspetto orribile, Rog non mi era mai
  3711. sembrato così brutto. L'unica consolazione che ne potevo ricavare guardandolo
  3712. era pensare che Rog è sposato e vive tutto l'anno a Marsport con la moglie. E
  3713. se lo merita. Forse sono troppo duro con lui, ma se lo merita.
  3714. Non appena Rog si fu allontanato, chiamai rapidamente Flora.
  3715. - Ebbene? - esordì lei.
  3716. - Piccola, non posso parlarne ora, ma vedi, è una cosa che mi tocca proprio
  3717. fare. Ora tu attacchi, e io mi libero di questa storia anche se per farlo
  3718. dovessi attraversare in mutande il Grande Canale su fino alla calotta di
  3719. ghiaccio. Anche se dovessi strappare Phobos dal cielo con le unghie. Anche se
  3720. dovessi farmi a pezzettini e spedirmi per posta in pacchi separati...
  3721. - Se avessi pensato di dover aspettare... - disse Flora.
  3722. Sussultai. Flora semplicemente non era il tipo da commuoversi di fronte alla
  3723. poesia. Era una creatura di pura azione. E, dopotutto, se sto per andare alla
  3724. deriva con Flora in un mare a bassa gravità di essenza al gelsomino, la
  3725. capacità di commuoversi di fronte alla poesia non è tra i requisiti che
  3726. considero indispensabili.
  3727. - Aspettami, Flora - dissi con urgenza. - Non ci vorrà molto. Saprò
  3728. ricompensare la tua pazienza.
  3729.  
  3730. Ero scocciato, certo, ma non ero ancora preoccupato. Rog se ne era appena
  3731. andato quando capii esattamente come avrei potuto distinguere il colpevole
  3732. dagli altri due.
  3733. Era facile. Avrei potuto chiamare Rog e dirglielo, ma non c'è nessuna legge
  3734. che vieta a un uomo di fare i propri interessi. Ci avrei messo cinque minuti e
  3735. poi sarei andato da Flora, magari un po' in ritardo, ma con una promozione, un
  3736. aumento di stipendio e un bavoso bacio di ringraziamento su entrambe le guance
  3737. da parte del Servizio.
  3738. Vedete, la storia era questa: i grandi industriali non fanno molti viaggi
  3739. spaziali; usano perlopiù la ricezione transvideo. Quando devono recarsi a
  3740. qualche importantissima conferenza interstellare, come probabilmente stavano
  3741. facendo quei tre, prendono la Spaziolina. Primo, perché non hanno abbastanza
  3742. viaggi spaziali nei pantaloni per rischiare di non prenderla. Secondo, perché
  3743. questo è il modo costoso di fare un viaggio spaziale e gli industriali fanno
  3744. sempre le cose nel modo costoso. So come sono fatti.
  3745. Ora, questo era valido per due di loro. Quello che stava contrabbandando droga
  3746. non poteva rischiare di prendere la Spaziolina, nemmeno per prevenire i
  3747. malesseri del viaggio. Sotto l'influenza della Spaziolina poteva buttare via
  3748. la droga o farfugliarne l'esistenza a qualcuno. Doveva essere in grado di
  3749. potersi controllare perfettamente.
  3750. Visto che era così semplice, aspettai.
  3751. L'Antares Giant era in orario, e io attesi, con i muscoli delle gambe pronti,
  3752. a decollare non appena avessi beccato quello sporco trafficante assassino e
  3753. spedito gli altri due eminenti capitani d'industria per la loro strada.
  3754. Portarono dentro per primo Lipsky. Aveva labbra carnose e rosse, guance
  3755. rotonde, sopracciglia molto scure e capelli tendenti al grigio. Mi guardò
  3756. appena e poi si sedette. Niente da fare. Era sotto l'effetto della Spaziolina.
  3757. - Buonasera, signore - dissi.
  3758. Mi rispose con voce sognante. - L'oreficeria di Panamio cuore in tre quarti
  3759. d'ora per un tazza di camomillibertà di parola.
  3760. Era chiaramente Spaziolina. Lascia completamente aperti gli interruttori della
  3761. mente. Ogni sillaba suggerisce la successiva per libera associazione.
  3762. Poi arriva Andiamo Ferrucci. Baffoni neri, lunghi e impomatati, colorito
  3763. olivastro, faccia butterata. Si sedette in una poltrona di fronte a noi.
  3764. - Fatto buon viaggio? - gli chiesi.
  3765. - Viaggiato la luce fantastic tac fa l'orologio segna ore uguali di uccello -
  3766. rispose.
  3767. - Uccello all'uomo saggio di architettura universale e pepe per tutti -
  3768. aggiunse Lipsky.
  3769. Sogghignai. Restava Harponaster. Senza farmi vedere, avevo già impugnato la
  3770. mia pistola ad aghi e il mio laccio magnetico era pronto per afferrarlo.
  3771. Harponaster entrò. Era magro e coriaceo, quasi calvo, ed era molto più giovane
  3772. di quanto sembrava nell'ologramma. Era fatto di Spaziolina fino al midollo.
  3773. - Accidenti! - esclamai.
  3774. - Dentista bene per l'ultimo voltafaccia simpaticade se non lo prendi - disse
  3775. Harponaster.
  3776. - Prendi e semina la terra contesa di un cappello di piume di usignolo -
  3777. aggiunse Ferrucci.
  3778. - Gli dei cantano e saltavolo da ping pong - concluse Lipsky.
  3779. I miei occhi passavano da uno all'altro mentre le loro frasi senza senso si
  3780. accorciavano sempre più fino al silenzio.
  3781. Avevo capito. Uno di loro stava fingendo. Aveva anticipato le nostre mosse,
  3782. realizzando che se avesse mostrato di non aver preso la Spaziolina si sarebbe
  3783. tradito. Probabilmente aveva corrotto un agente per farsi iniettare una
  3784. soluzione salina, oppure l'aveva risolta in qualche altro modo.
  3785. Uno di loro stava fingendo. Non era difficile. I comici della tv subeterica
  3786. hanno sempre in repertorio qualche scenetta sugli effetti della Spaziolina. Li
  3787. avete visti anche voi.
  3788. Fissai i tre uomini e per la prima volta avvertii un brivido alla base del
  3789. cranio che mi diceva: "Cosa succede se non indichi quello giusto?"
  3790. Erano le 8:30 e c'erano in ballo il mio lavoro e la mia reputazione, per non
  3791. parlare della testa che cominciavo a sentirmi traballare sul collo. Rimandai a
  3792. più tardi questi problemi e pensai a Flora. Non avrebbe aspettato per sempre.
  3793. Anzi, c'era la possibilità che non avrebbe aspettato nemmeno mezz'ora.
  3794. Mi chiesi se l'impostore sarebbe riuscito a continuare le sue libere
  3795. associazioni fasulle anche se l'avessi portato su un terreno pericoloso.
  3796. - Hanno appena preso un ladro galattico - dissi, facendo suonare le ultime due
  3797. parole come "la droga lattico".
  3798. - La droga sotto i soldo re mi fa sol l'anima da salvare - disse Lipsky.
  3799. - Salvo per un pelo dal corno dell'unicornon sento parlare di temo il rasoio e
  3800. la sua lama - disse Ferrucci.
  3801. - La mattina limpida e la neve non resta per sempre preparati al peggio perché
  3802. la scienza traballa - disse Harponaster.
  3803. Lipsky: - Balla la samba.
  3804. Ferrucci: - Sambastanza giusto.
  3805. Harponaster: - Degiustazione.
  3806. Ci fu qualche altro borbottio e poi il silenzio.
  3807. Provai di nuovo, senza dimenticare di essere cauto. Dopo si sarebbero
  3808. ricordati tutto, dunque dovevo usare solo frasi innocue. - Questa spazio-linea
  3809. è maledettamente efficiente - dissi.
  3810. Ferrucci disse: - Entelefante e le tigri e i coyote che abbaiano al buio...
  3811. Lo interruppi e mi rivolsi a Harponaster. - Una spazio-linea maledettamente
  3812. buona.
  3813. - Buon riposo su un letto soffice e morbidove ho sbagliato nel vestirmi per un
  3814. giorno come...
  3815. Interruppi anche lui e puntai Lispky. - Una buona spazio-linea.
  3816. - Ne aggiungo un po' nella cioccolata caldamente invitato in video e raddoppia
  3817. gli sforzi e guarda.
  3818. - Guarisci il tuo maleggere e scrivere fa sempre bene - disse qualcuno.
  3819. - Benediciamo l'ora del pasto.
  3820. - Sto arrivendo.
  3821. - Endiano Americano.
  3822. - Anonimo poeta.
  3823. - Età.
  3824. Provai ancora qualche volta, senza alcun risultato. Chiunque fosse
  3825. l'impostore, doveva essersi esercitato, oppure aveva un talento naturale per
  3826. le associazioni libere. Aveva sganciato la mente e lasciava che le parole
  3827. uscissero a caso. E doveva sapere esattamente che cosa io stavo cercando. Se
  3828. "droga" non era bastato, quello "spazio-linea" ripetuto tre volte gliel'aveva
  3829. fatto certamente capire. Con gli altri due ero al sicuro, ma lui sapeva.
  3830. E mi stava prendendo in giro. Tutt'e tre avevano detto frasi indicative di un
  3831. profondo e inconscio senso di colpa ("l'anima da salvare", "dove ho
  3832. sbagliato", "la droga sotto" e così via). Ma due di loro le avevano dette
  3833. casualmente, senza poterci fare nulla, mentre il terzo si stava divertendo
  3834. alle mie spalle.
  3835. Come potevo smascherarlo? Ero assalito da un febbrile brivido d'odio nei suoi
  3836. confronti. Mi prudevano le mani. Il verme stava sovvertendo la Galassia. Per
  3837. di più, aveva ucciso un mio caro amico e collega. E, più ancora di questo, mi
  3838. stava tenendo lontano da Flora.
  3839. Avrei potuto alzarmi e cominciare a perquisirli. I due che erano veramente
  3840. sotto l'effetto della Spaziolina non avrebbero mosso un dito per fermarmi: non
  3841. provavano alcuna emozione, niente passione, paura, odio, apprensione, nessun
  3842. desiderio di autodifesa. Quello che avrebbe mostrato anche solo il minimo
  3843. segno di resistenza sarebbe stato il mio uomo.
  3844. Ma gli altri due, dopo, si sarebbero ricordati di aver subito una
  3845. perquisizione mentre erano sotto l'effetto della Spaziolina.
  3846. Sospirai. Se ci provavo avrei sì preso il criminale, ma dopo mi sarei
  3847. ritrovato nello stato più simile ai fegatini di pollo mai raggiunto in
  3848. precedenza da essere umano. Sarebbe scoppiata una grana grande come l'intera
  3849. Galassia e nel Servizio ci sarebbe stato un terremoto. Nell'inevitabile
  3850. disorganizzazione e nella confusione, il segreto della Spaziolina alterata
  3851. sarebbe sfuggito comunque, quindi al diavolo il mio piano.
  3852. Ovviamente, l'uomo che cercavo poteva anche essere il primo che avrei
  3853. perquisito. Avevo solo una possibilità su tre. Solo una, e solo Iddio con una
  3854. ne fa tre.
  3855. Diavolo, mentre stavo borbottando a me stesso, qualcosa li aveva messi in moto
  3856. e la Spaziolina e contagiohsanto dio, oh...
  3857. Guardai disperato l'orologio e i miei occhi mi informarono che erano già le
  3858. 9.15.
  3859. Perché diavolo il tempo passava così alla svelta?
  3860. Oh, mio dio; oh, diavolo, oh, Flora!
  3861. Non avevo scelta. Andai alla cabina per fare un'altra breve chiamata a Flora.
  3862. Solo una, voi capite, per mantenere vivo l'interesse; sempre che non fosse già
  3863. morto e sepolto.
  3864. Continuavo a dirmi che non avrebbe risposto.
  3865. Cercai di prepararmi a quell'eventualità. C'erano altre ragazze, dopotutto...
  3866. No, non c'erano altre ragazze.
  3867. Se Hilda fosse stata a Marsport, Flora non mi sarebbe nemmeno venuta in mente
  3868. e non me ne sarebbe importato nulla. Ma ero a Marsport senza Hilda e con Flora
  3869. avevo preso un appuntamento.
  3870. Il segnale continuava a ripetersi e io non osavo chiudere il collegamento.
  3871. Rispondi! Rispondi!
  3872. Rispose. - Sei tu! - disse.
  3873. - Naturalmente, dolcezza. Chi altri poteva essere?
  3874. - Oh, moltissima altra gente. Qualcuno che sarebbe venuto.
  3875. - È solo una piccola questione di affari, cara.
  3876. - Cosa affari? Plaston per chi?
  3877. Feci per correggere la sua grammatica, ma ero troppo occupato a chiedermi cosa
  3878. diavolo fosse la storia del plaston.
  3879. Poi mi venne in mente. Una volta le avevo raccontato di essere un
  3880. rappresentante di plaston. Era stata quella volta che le avevo portato un
  3881. amore di camicia da notte in plaston.
  3882. - Senti, dammi solo un'altra mezz'ora...
  3883. I suoi occhi si inumidirono. - Sono qui seduta tutta sola.
  3884. - Ti ricompenserò. - Per farvi capire quanto fossi disperato, vi dirò che i
  3885. miei pensieri avevano definitivamente preso la strada della gioielleria, anche
  3886. se un tale ammanco nel nostro libretto di risparmio sarebbe balzato agli
  3887. acutissimi occhi di Hilda come la Nebulosa Testa di Cavallo davanti alla Via
  3888. Lattea. Ma ero proprio disperato.
  3889. - Avevo un buonissimo appuntamento e l'ho rimandato - disse.
  3890. Protestai. - Mi hai detto che era solo un trascurabile impegnucolo.
  3891. Quello fu un errore. Lo capii non appena mi uscì dalle labbra.
  3892. - Trascurabile impegnucolo! - gridò. (Era quello che aveva detto. Aveva detto
  3893. proprio così. Ma avere la ragione dalla propria parte quando si litiga con una
  3894. donna non fa che peggiorare le cose. Non lo sapevo, forse?) - Un uomo che mi
  3895. ha promesso un podere sulla Terra...
  3896. Continuò a parlare in lungo e in largo di questa promessa. Non c'era una sola
  3897. ragazza in tutta Marsport che non stesse facendo carte false per procurarsi
  3898. una proprietà sulla Terra, e quelle che riuscivano a ottenerla si potevano
  3899. contare sul sesto dito di entrambe le mani.
  3900. Cercai di fermarla. Niente da fare.
  3901. - E io sono qui tutta sola, con nessuno - disse finalmente, e riattaccò.
  3902. Be', aveva ragione. In quel momento mi sentii l'individuo più spregevole della
  3903. Galassia.
  3904.  
  3905. Tornai in sala d'attesa. Un servo in livrea mi fece cerimoniosamente entrare.
  3906. Fissai i tre industriali e pensai all'ordine in cui avrei scelto di strozzarli
  3907. lentamente a morte se solo avessi ricevuto ordini in proposito. Forse avrei
  3908. strangolato per primo Harponaster. Aveva un collo sottile e viscido, perfetto
  3909. per essere circondato dalle dita, e un pomo d'adamo sporgente su cui i pollici
  3910. avrebbero potuto facilmente far presa.
  3911. - Il pensiero mi rallegrò al punto che mi scappò un - Ragazzi! - di puro
  3912. desiderio omicida.
  3913. Questo diede loro il la. - Azzitempo bolle l'acqua nella teiera che sul fuoco
  3914. appioggia scrosciante su di noi, Dio salvi i vostri averi - disse Ferrucci.
  3915. - I veri nipoti non si comportano male strade sono invase - aggiunse quello
  3916. dal collo sottile, Harponaster.
  3917. - Vasetti di marmellata non possono ubriaco - disse Lipsky.
  3918. - A come anteriore e regina mangiano l'alfiere.
  3919. - Le fiere si avvicinano oh pregate.
  3920. - Pregatende alla crescita.
  3921. - Crescita somma.
  3922. - Marmo.
  3923. - Armo.
  3924. Poi più nulla.
  3925. Mi fissarono e io li fissai. Erano privi di emozioni (o almeno due di loro lo
  3926. erano) e io ero privo di idee. E il tempo passava.
  3927. Li fissai ancora per un po' e pensai a Flora. Realizzai che, non avendo niente
  3928. da perdere che non avessi già perso, potevo anche parlare di lei.
  3929. - Signori - dissi. - C'è una ragazza in questa città di cui non voglio fare il
  3930. nome per paura di comprometterla. Lasciate, signori, che io ve la descriva.
  3931. Lo feci. Se posso permettermi di dirlo io stesso, le ultime due ore avevano
  3932. acuito la mia sensibilità a tal punto che la mia descrizione di Flora prese un
  3933. tono tanto poetico che sembrava attingere direttamente a qualche pozzo di
  3934. virile lirismo profondamente nascosto nelle fondamenta del mio inconscio.
  3935. E loro rimasero immobili, come se mi stessero ascoltando, senza interrompermi
  3936. quasi mai. Le persone sotto l'effetto della Spaziolina diventano di una
  3937. cortesia assoluta. Non parlano mai se sta parlando qualcun altro. È per questo
  3938. che parlano a turno.
  3939. Continuai a parlare con un tono di accorata tristezza fino a quando una voce
  3940. eccitata annunciò dall'altoparlante l'arrivo dello Space Eater.
  3941. Ecco fatto. - Alzatevi, signori - dissi ad alta voce. - Non tu, assassino - e
  3942. il mio laccio magnetico scattò intorno al polso di Ferrucci prima che potesse
  3943. fiatare.
  3944. Ferrucci lottò come un demonio. Non aveva preso la Spaziolina. Trovarono la
  3945. droga nascosta in piccoli cuscinetti di plastica color carne fissati
  3946. all'interno dei suoi polpacci. Era assolutamente impossibile vederli, si
  3947. potevano solo sentire al tatto, e ancora ci volle un coltello per averne la
  3948. certezza.
  3949.  
  3950. Poco dopo, un Rog Crinton sorridente e mezzo pazzo di sollievo mi teneva
  3951. mortalmente stretto per il bavero. - Come hai fatto? Che cosa te l'ha fatto
  3952. capire?
  3953. - Uno di loro stava fingendo uno sballo di Spaziolina - risposi tentando di
  3954. liberarmi. - Così ho raccontato loro - e qui mi controllai: i dettagli non
  3955. erano affari suoi - uh... di una ragazza che conosco e due di loro non hanno
  3956. dato segni di reazione, dunque erano sotto l'effetto della Spaziolina. Ma
  3957. Ferrucci ha cominciato ad ansimare e la sua fronte si è imperlata di sudore.
  3958. Ho reso la mia storia molto, per così dire, ricca di particolari, e lui ha
  3959. reagito, dunque non l'aveva presa. Che ne dici di lasciarmi andare, ora?
  3960. Rog mi mollò e quasi caddi all'indietro.
  3961. Ero pronto per il decollo. I miei piedi scalpitavano senza che io avessi dato
  3962. loro istruzioni in merito, ma ugualmente mi voltai.
  3963. - Ehi, Rog - dissi - puoi firmarmi una nota di mille crediti senza
  3964. registrarla, per il servizio reso al Servizio?
  3965. In quel momento capii che la gratitudine, sicuramente effimera, e il sollievo
  3966. l'avevano mezzo ammattito, perché mi disse - Certo, Max. Anche di diecimila,
  3967. se vuoi.
  3968. - Voglio - dissi. Tanto per cambiare, lo afferrai per un braccio. - Voglio.
  3969. Voglio.
  3970. Rog compilò una nota ufficiale del Servizio per diecimila crediti, moneta
  3971. valida in ogni parte della Galassia. Quando me la diede stava sorridendo, e
  3972. potete scommettere che anch'io stavo sorridendo quando la presi.
  3973. Come lui intendeva renderne conto erano affari suoi. Il punto era che io non
  3974. dovevo renderne conto a Hilda.
  3975.  
  3976. Ero nella cabina, per l'ultima volta, a chiamare Flora. Non osavo lasciare le
  3977. cose così come stavano. Nella mezz'ora che avrei impiegato a raggiungerla,
  3978. Flora poteva trovare qualcun altro. Sempre che non l'avesse già fatto.
  3979. Fai che risponda. Fai che risponda. Fai che...
  3980. Rispose, ma era agghindata per uscire. Altri due minuti e non l'avrei trovata.
  3981. - Sto uscendo - annunciò. - C'è qualcuno che si comporta in modo decente. E
  3982. spero di non vederti mai più d'ora in poi. Spero anche di non dover posare mai
  3983. più i miei occhi su di te nemmeno per sbaglio. E mi faresti un grande favore,
  3984. caro Signor Chidiavolosei, se tu dimenticassi il mio numero e non lo
  3985. inquinassi più con...
  3986. Non stavo dicendo niente. Stavo solo fermo, trattenendo il respiro e allo
  3987. stesso tempo tenendo la nota di accredito dove lei potesse vederla. Solamente
  3988. questo.
  3989. Alla parola "inquinassi" Flora si avvicinò per guardare meglio. Non era molto
  3990. istruita, la ragazza, ma riusciva a leggere "diecimila crediti" più
  3991. rapidamente di qualsiasi laureato dell'intero Sistema Solare.
  3992. - Max! Per me? - disse.
  3993. - Tutti per te, piccola - confermai. - Ti avevo detto che avevo un piccolo
  3994. affare da concludere. Volevo farti una sorpresa.
  3995. - Oh, Max, questo è carino da parte tua. Non me l'ero presa veramente, sai?
  3996. Stavo solo scherzando. Ora vieni subito da me - disse. Si tolse il soprabito.
  3997. - E il tuo appuntamento?
  3998. - Ho detto che stavo scherzando.
  3999. - Sto arrivando - dissi sentendomi mancare.
  4000. - Con ogni singolo credito di quei diecimila - precisò Flora furbescamente.
  4001. - Con ogni singolo credito - la rassicurai.
  4002. Chiusi il collegamento, uscii dalla cabina e ora, finalmente, ero pronto per
  4003. il de...
  4004. Sentii chiamare il mio nome. Max! Max! - Qualcuno stava correndo verso di me.
  4005. - Rog Crinton mi ha detto che ti avrei trovato qui. La mamma sta molto meglio,
  4006. così ho ottenuto un passaggio straordinario sullo Space Eater e che cos'è
  4007. questa storia dei diecimila crediti?
  4008. Non mi girai. - Ciao, Hilda - dissi.
  4009. - Poi mi voltai e feci la cosa più difficile che mi sia mai riuscita di fare
  4010. in tutta la mia inutile vita di spazioviaggiatore.
  4011. In qualche modo, riuscii a sorridere.
  4012.  
  4013.  
  4014.  
  4015. Titolo originale: I'm in Marsport Without Hilda
  4016. Prima edizione: Venture, novembre 1957
  4017. Traduzione di Stefano Massaron
  4018.  
  4019.  
  4020.  
  4021.  
  4022.  
  4023. I NOBILI AVVOLTOI
  4024.  
  4025. Gli hurriani avevano la loro base sulla Luna da ormai quindici anni. Era una
  4026. cosa senza precedenti, inaudita. Nessuno di loro aveva osato mai pensare che
  4027. ci potesse essere un ritardo del genere. Erano quindici anni che le squadre di
  4028. decontaminazione erano pronte, in attesa di un ordine. Erano pronte a superare
  4029. le nubi radioattive per salvare tutto quanto era possibile salvare per
  4030. beneficarne i sopravvissuti: in cambio, è ovvio, volevano un adeguato
  4031. compenso.
  4032. Ma quel pianeta aveva già compiuto quindici rivoluzioni attorno al suo sole.
  4033. Durante ognuna di queste rivoluzioni, il satellite aveva compiuto quasi
  4034. tredici giri attorno al pianeta stesso. E durante tutto quel periodo non c'era
  4035. stata nessuna guerra nucleare.
  4036. Be', sì, i grandi primati avevano fatto scoppiare un po' di ordigni nucleari
  4037. qua e là sul pianeta; la stratosfera era carica fino a scoppiare di scorie
  4038. radioattive. Però, non c'era stata la guerra.
  4039. Devi-en stava sperando con tutte le sue forze che lo sostituissero. Poiché era
  4040. il quarto comandante di quel corpo di spedizione colonizzatrice (sempre che lo
  4041. si potesse ancora chiamare così, dopo tutto quel tempo trascorso in
  4042. ibernazione), sarebbe stato più che contento di cedere il suo posto a un
  4043. successore. Comunque, era probabile che sarebbe stato sostituito assai alla
  4044. svelta, visto che il pianeta madre aveva annunciato l'invio di un
  4045. super-amministratore che avrebbe dovuto controllare di persona la situazione.
  4046. Fantastico!
  4047. In piedi sull'inospitale superficie della Luna, chiuso nella tuta spaziale,
  4048. stava pensando a casa, a Hurria. Stava agitando inquietamente le lunghe
  4049. appendici sottili che gli facevano da braccia, segno certo di irrequietezza,
  4050. soffrendo di nostalgia mentre pensava agli alberi che erano stati cari ai suoi
  4051. antenati. Il suo, era un istinto che risaliva a milioni di anni prima. Devi-en
  4052. era alto poco meno di un metro.
  4053. Attraverso il visore dell'elmetto tutto ciò che era possibile vedere di lui
  4054. era una faccia nera e grinzosa, al cui esatto centro era posta un'appendice
  4055. mobile. A fare da contrasto si era lasciato crescere una barba bianchissima.
  4056. Nella parte posteriore della tuta, nella metà inferiore, si notava la
  4057. protuberanza creata per alloggiare confortevolmente la tozza coda robusta.
  4058. Devi-en era ovviamente contento per il proprio aspetto, anche se si rendeva
  4059. perfettamente conto che esistevano notevoli differenze fra la sua razza e
  4060. tutti gli altri esseri intelligenti di quella galassia. Solo loro fra tutti
  4061. erano così piccoli; solo loro avevano un'appendice caudale; solo loro erano
  4062. strettamente vegetariani; solo loro, fra tutti, erano riusciti a evitare la
  4063. guerra nucleare che invece era inevitabilmente scoppiata fra tutte le atre
  4064. razze intelligenti note.
  4065. Era in piedi al centro di una pianura che Sì estendeva per chilometri e
  4066. chilometri e che lui sapeva orlata da alte montagne, tanto che sul suo pianeta
  4067. natale lo si sarebbe definito un cratere se non fosse stato così largo da non
  4068. essere avvertibile dai suoi occhi. All'estremità orientale di quel vasto
  4069. cerchio, contro le pareti rocciose che fornivano un certo riparo dai raggi
  4070. infuocati del sole, era stata edificata una città. Sorta dapprincipio come
  4071. semplice accampamento, si era poi estesa con l'arrivo delle femmine, che
  4072. avevano dato vita a numerosi bambini. Adesso si vedevano scuole, enormi
  4073. impianti idroponici, giganteschi serbatoi per l'acqua: insomma, tutto quello
  4074. che poteva servire per vivere in un mondo privo d'aria.
  4075. Una cosa che ora definiva ridicola! Per colpa di un pianeta che, pur
  4076. disponendo di armi nucleari in quantità, non si decideva a usarle.
  4077. E quella sarebbe stata la prima domanda che il super-amministratore in arrivo
  4078. gli avrebbe rivolto, una domanda che si era già fatto anche lui numerose
  4079. volte.
  4080. Perché mai quella dannata guerra non cominciava?
  4081. Teneva d'occhio i mauv che stavano livellando il terreno per l'atterraggio,
  4082. eliminando le asperità naturali e stendendo lo strato di ceramica che era
  4083. stato progettato per assorbire lo scarico dei generatori iperatomici, in modo
  4084. da creare il minimo disagio possibile ai passeggeri dell'astronave.
  4085. Anche se nascosti dalle tute, s'intravedeva la forza compressa dei mauv, una
  4086. forza che però era confinata ai soli muscoli. Al comando di quei bruti c'era
  4087. un hurriano, la cui piccola figura contrastava contro le loro moli. Ne bastava
  4088. uno solo per farsi obbedire docilmente.
  4089. Com'era naturale.
  4090. I mauv erano l'unica razza, fra i grandi primati intelligenti a loro noti, che
  4091. pagava il loro tributo con quell'insolito modo: fornendo cioè manodopera
  4092. anziché beni materiali. Per loro era un tributo utilissimo sotto diversi punti
  4093. di vista, più prezioso di metalli come l'alluminio o l'acciaio, o delle spezie
  4094. con cui altri li pagavano.
  4095. Il suo ricevitore cominciò a lampeggiare.
  4096. - Astronave in vista, signore - disse una voce. - Atterrerà fra un'ora, tempo
  4097. locale.
  4098. - Molto bene - rispose lui. - Fatemi trovare pronto il mezzo per andarli ad
  4099. accogliere appena cominceranno le operazioni di atterraggio.
  4100. A pensarci bene, però, non era convinto che le cose andassero così bene.
  4101.  
  4102. Il super-amministratore era scortato da cinque mauv, che fecero il loro
  4103. ingresso in città al suo seguito. Uno gli stava a destra, uno a sinistra, tre
  4104. dietro. Prima aiutarono lui a togliersi la tuta spaziale, poi si tolsero le
  4105. proprie.
  4106. Avevano grossi corpi ricoperti da una sottile peluria, facce larghe con
  4107. lineamenti grossolani, nasi grossi e guance piatte: nel complesso erano
  4108. ripugnanti, ma non incutevano timore. Alti il doppio degli hurriani, erano
  4109. anche grossi il doppio: ma nei loro occhi c'era un'espressione vuota, i loro
  4110. modi erano quelli di esseri sottomessi. Stavano ritti tenendo però il collo
  4111. lievemente piegato, e tenevano penzoloni le grosse braccia muscolose.
  4112. Il super-amministratore fece loro cenno di andarsene, e loro scomparvero alla
  4113. vista. In quel luogo non era necessario farsi proteggere da loro, ma una
  4114. scorta di almeno cinque mauv era il minimo per uno come lui, e lui gradiva
  4115. questa abitudine.
  4116. Il problema non venne affrontato né durante le lunghissime cerimonie di
  4117. benvenuto né durante il pranzo. Quando venne il momento di ritirarsi per un
  4118. meritato riposo, il super-amministratore si lisciò la barbetta e guardò
  4119. Devi-en. - Comandante, quanto tempo si dovrà ancora aspettare prima che questo
  4120. pianeta si decida?
  4121. Era già alquanto anziano; sulle braccia gli crescevano peli grigi, e quelli
  4122. che spuntavano alla piega del gomito erano ormai bianchi come la corta
  4123. barbetta.
  4124. - Vostra Nobiltà, non sono in grado di fare previsioni - rispose Devi-en con
  4125. umiltà. - Questi esseri non sembrano seguire il solito schema.
  4126. - Mi sembra ovvio. Ma io adesso le chiedo: perché no? Il Consiglio si è reso
  4127. conto, leggendo i suoi rapporti, che lei prometteva cose che poi non sono
  4128. avvenute. Lei si spreca in teorie, ma non entra nei particolari. Su Hurria
  4129. siamo stanchi di questa storia. Se lei è in possesso di informazioni che non
  4130. ci ha ancora fornito, bene, questo è il momento giusto per parlarne.
  4131. - Vostra Nobiltà, è molto difficile trovare le prove. Non avevamo mai tenuto
  4132. d'occhio un pianeta per così tanto tempo prima d'ora. Mi sembra ovvio che ci
  4133. siamo sbagliati. Tutti gli anni abbiamo previsto con certezza lo scoppio del
  4134. conflitto nucleare per l'anno successivo, però è stato dal mio arrivo al
  4135. comando di questa missione che abbiamo cominciato a studiare a fondo quella
  4136. gente. Durante questa lunga attesa, abbiamo utilizzato il tempo per imparare
  4137. alcune delle loro lingue più diffuse.
  4138. - Senza mai atterrare sul pianeta?
  4139. - I nostri esploratori - Sì affrettò a spiegare Devi-en - penetrando
  4140. nell'atmosfera del pianeta, hanno captato numerose emissioni radio, specie
  4141. durante i primi anni. Ho fatto calibrare i decrittatori linguistici per poter
  4142. comprendere quei messaggi, e ho usato quest'ultimo anno per interpretarli.
  4143. Il super-amministratore sbarrò gli occhi. Aveva un'espressione tale che
  4144. sarebbe stata superflua da parte sua qualsiasi esclamazione di sorpresa.
  4145. - E ha appreso qualcosa di interessante?
  4146. - Credo di sì, Vostra Nobiltà. Però, quello che ho appreso è molto strano, le
  4147. prove a sostegno sono così incerte, che non mi sono azzardato a farne cenno
  4148. nei miei rapporti.
  4149. Il super-amministratore fece cenno di aver capito i suoi motivi.
  4150. - Comunque, in via ufficiosa, potrebbe spiegarmi qual è il punto a cui è
  4151. giunto con le sue riflessioni?
  4152. - Con vera gioia - rispose Devi-en. - Innanzi tutto, gli abitanti di questo
  4153. pianeta sono primati, bellicosi per natura.
  4154. L'altro borbottò per il sollievo, e si passò la lingua sul naso con una certa
  4155. soddisfazione.
  4156. - Cominciavo a temere che non fossero bellicosi e che quindi... - mormorò. -
  4157. Ma prosegua, la prego.
  4158. - Per esserlo, lo sono, bellicosi voglio dire - sottolineò Devi-en. - E a un
  4159. grado superiore della media, per di più.
  4160. - E allora perché le cose non vanno come dovrebbero?
  4161. - Ma le cose vanno come dovrebbero, Vostra Nobiltà, però solo fino a un certo
  4162. punto. Hanno cominciato la meccanizzazione dopo il solito lungo periodo
  4163. d'incubazione, quindi, da quel punto in poi, le solite scaramucce fra primati
  4164. si sono trasformate in vere guerre di distruzione. A conclusione dell'ultima
  4165. di tali guerre, sono entrati in possesso delle armi nucleari.
  4166. Il super-amministratore era soddisfatto. - E poi?
  4167. - E poi doveva succedere questo - proseguì Devi-en. - Doveva scoppiare un
  4168. conflitto nucleare, nel corso del quale quell'armamento si sarebbe
  4169. ulteriormente migliorato fino a raggiungere il più alto potere distruttivo
  4170. possibile per cui, usate secondo la solita logica dei grandi primati,
  4171. avrebbero dovuto ridurre drasticamente la popolazione a pochi individui
  4172. ridotti alla fame e sovrastati dal pericolo delle radiazioni.
  4173. - Questo lo so: però non è successo. Perché?
  4174. - Qui siamo a un punto nodale - rispose Devi-en. - Il fatto è che questi
  4175. primati hanno progredito con eccessiva velocità dal momento in cui sono
  4176. entrati nell'era della meccanizzazione.
  4177. - E allora? - sbottò l'altro. - Che vuol dire? Semplicemente che sono arrivati
  4178. a possedere prima di altri le armi nucleari.
  4179. - Esatto. Però, dopo il conflitto recentemente terminato, hanno continuato a
  4180. perfezionare il loro armamentario con insolita rapidità. E qui, a mio avviso,
  4181. che sta il guaio. Il loro potenziale distruttivo è cresciuto prima, non
  4182. durante, il conflitto nucleare che ci aspettavamo, e adesso sono arrivati al
  4183. punto in cui non osano più correre il rischio di scatenare una guerra.
  4184. Gli occhi neri come giaietto dell'amministratore si spalancarono per la
  4185. sorpresa. - Impossibile. A me non importa se questi primati hanno una
  4186. particolare inclinazione per la meccanica. È risaputo che la scienza militare
  4187. compie passi da gigante solo durante un conflitto.
  4188. - E però probabile che questi primati costituiscano un'eccezione. Anche adesso
  4189. siamo convinti che ci sia una guerra in atto, però non è una vera guerra,
  4190. anche se è una guerra.
  4191. - È una guerra ma non lo è, però è una guerra - riassunse il
  4192. super-amministratore con aria perplessa. - Vuol dirmi cosa significa?
  4193. - Non so se ci riuscirò - replicò Devi-en facendo ballonzolare il naso con
  4194. aria afflitta. - È qui che mi sono arenato nel mio tentativo di trarre
  4195. conclusioni logiche da tutto il materiale raccolto e decrittato. Su questo
  4196. pianeta hanno inventato una cosa che si chiama "Guerra Fredda". Cosa sia non
  4197. si sa, però spinge furiosamente i primati a fare ricerche belliche che però
  4198. non portano a nessun conflitto nucleare.
  4199. - Ma è impossibile! - sbottò il super-amministratore.
  4200. - Però è così - ribatté l'altro. - Loro sono lì, e noi stiamo qui. E sono
  4201. quindici anni che aspettiamo.
  4202. Il super-amministratore si portò le braccia dietro la testa. - Allora, rimane
  4203. una sola cosa da fare. Il Consiglio, fra le varie opzioni, ha considerato
  4204. anche quella che su questo pianeta si sia arrivati a un punto morto, a una
  4205. sorta di pace bilanciata che impedisce, chissà come, la guerra. Una cosa, se
  4206. vogliamo, simile a quella che mi ha descritto, anche se a nessuno è venuto in
  4207. mente quello che mi ha detto. Purtuttavia, non possiamo permettere a questo
  4208. stato di cose di protrarsi.
  4209. - Proprio no, Vostra Nobiltà?
  4210. - No - rispose il super-amministratore, con tono che sembrava addolorato. -
  4211. Più durerà questa situazione di stallo, e maggiori saranno le probabilità che
  4212. quella gente scopra i viaggi interstellari. E allora comincerebbero a
  4213. spargersi per la galassia con tutto il loro carico di bellicosità ancora
  4214. intatto. Adesso capisce?
  4215. - Cosa suggerisce, allora?
  4216. Il super-amministratore si piegò in avanti, con la testa avvolta dalle
  4217. braccia, come se quello che stava per dire fosse troppo anche per lui. La sua
  4218. voce giungeva soffocata.
  4219. - Se la situazione è in equilibrio instabile, dobbiamo darci da fare per
  4220. esercitare pressioni. Dobbiamo dare noi la spinta finale.
  4221. Devi-en sentì un nodo allo stomaco: sentì che il sapore del cibo stava
  4222. tornandogli in bocca.
  4223. - Dobbiamo dare la spinta finale, Vostra Nobiltà? - Ripeté quelle parole
  4224. sperando che l'altro le confutasse, augurandosi di non aver sentito bene.
  4225. Ma l'altro era irremovibile. - Dobbiamo fare in modo che diano inizio alla
  4226. guerra nucleare. - Aveva l'aria di essere quasi più infelice di Devi-en. -
  4227. Dobbiamo, capisce?
  4228. Devi-en era rimasto senza parole.
  4229. Alla fine balbettò: - Ma come faremo a ottenere un tale risultato, Vostra
  4230. Nobiltà?
  4231. - Non lo so e non voglio saperlo. Non l'ho deciso io, ma il Consiglio. Lei
  4232. capisce cosa succederebbe nella galassia se grandi primati intelligenti
  4233. conquistassero lo spazio senza essere prima passati attraverso la prova di un
  4234. conflitto nucleare, vero?
  4235. Quel pensiero fece rabbrividire Devi-en, che si raffigurava tutto quel
  4236. potenziale bellicista a piede libero per la galassia. Ma riteneva suo dovere
  4237. insistere.
  4238. - Ma come si può dare l'avvio a una guerra del genere? Come potremo fare?
  4239. - Ho già detto che questo non lo so. Però ci dovrebbero essere molti modi.
  4240. Forse... forse potremmo inviare un messaggio, o creare artificialmente qualche
  4241. spaventoso uragano inseminando le nubi, o potremmo intervenire a livello
  4242. climatico apportando dei cambiamenti radicali...
  4243. - E questo porterebbe a una guerra nucleare? - chiese Devi-en, per nulla
  4244. impressionato da quei progetti.
  4245. - Magari no. Dicevo tanto per fare qualche esempio. Però quei primati
  4246. dovrebbero saperlo. Dopo tutto, sono loro che devono scatenare la guerra, le
  4247. pare? Quindi, loro lo sanno per certo. È questa la decisione a cui è arrivato
  4248. il Consiglio.
  4249. Devi-en si accorse che da un po' di tempo la sua coda stava battendo
  4250. nervosamente sul sedile. Cercò di fermare quel movimento inconsulto, ma non ci
  4251. riuscì.
  4252. - Di quale decisione si tratta, Vostra Nobiltà?
  4253. - Dobbiamo catturare uno dei primati andandolo a prendere sul pianeta.
  4254. Dobbiamo organizzare un rapimento.
  4255. - Rapire un selvaggio?
  4256. - Sono la specie dominante sul pianeta, quindi è ovvio che dovremo prendere un
  4257. selvaggio.
  4258. - E cosa potrebbe dirci?
  4259. - Questo non importa molto, comandante. L'importante è farlo parlare, e mentre
  4260. lo farà lo scandaglio mentale ci dirà come dovremo agire.
  4261. Devi-en ritirò più profondamente che poteva la testa fra le spalle. La pelle
  4262. delle braccia si stava raggrinzendo per la ripugnanza. Uno di quei primati
  4263. allo stato selvatico! Cercò di immaginarsene uno, non ancora beneficato da una
  4264. guerra atomica e quindi non ancora rimodellato dalla loro influenza
  4265. civilizzatrice e da un allevamento secondo i loro metodi avanzatissimi.
  4266. Anche il super-amministratore non riusciva a nascondere la sua nausea.
  4267. - La spedizione per la cattura di uno di tali esseri dovrà essere guidata da
  4268. lei, Comandante - disse. - Si ricordi che è per il bene supremo della
  4269. galassia.
  4270.  
  4271. Devi-en aveva naturalmente visto innumerevoli volte quel pianeta, e ogni volta
  4272. che un'astronave si metteva in orbita attorno a quel satellite esponendo quel
  4273. mondo alla piena vista, sentiva un forte desiderio di casa.
  4274. Nelle caratteristiche generali, come nelle dimensioni, ricordava molto Hurria,
  4275. anche se questo era più selvatico oltre che più grande. Vederlo
  4276. all'improvviso, dopo il paesaggio inospitale della Luna, non gli faceva certo
  4277. bene.
  4278. Pensò a quanti pianeti come quello fossero caduti sotto l'orbita di Hurria. E
  4279. poi, quanti altri ne esistevano segnalati dagli osservatori che avevano notato
  4280. certi cambiamenti stagionali che potevano solo essere ascritti a un inizio di
  4281. un'agricoltura organizzata? E quante altre volte, nel futuro, sarebbe giunto
  4282. il momento in cui il tasso di radioattività nell'atmosfera di quei mondi
  4283. avrebbe cominciato ad alzarsi drammaticamente, segnando il momento in cui le
  4284. squadre di colonizzazione avrebbero potuto entrare in azione?
  4285. In questo momento, toccava a quel pianeta.
  4286. Adesso trovava quasi commovente la sicurezza con cui avevano agito
  4287. dapprincipio gli hurriani. Anche lui avrebbe potuto sorridere alla semplice
  4288. lettura dei rapporti, se adesso non ci fosse stato coinvolto fino al collo. Le
  4289. loro vedette erano scese sul pianeta per raccogliere tutti i dati possibili e
  4290. per localizzare i grandi centri abitati. Erano state viste, certo, ma non
  4291. importava a nessuno. Perché qualsiasi momento era quello giusto per il dramma
  4292. finale.
  4293. Qualsiasi momento? Però gli anni passavano, e già gli esploratori si stavano
  4294. chiedendo se forse avrebbero fatto meglio a usare una maggiore prudenza.
  4295. E infatti la sua astronave si muoveva con grande prudenza. I suoi uomini erano
  4296. sconvolti per la missione che li attendeva. Nemmeno lui era riuscito a
  4297. riportare la calma fra di loro, anche se aveva garantito a tutti che nessuno
  4298. avrebbe nuociuto a quei primati. Però non si potevano certo precipitare le
  4299. cose. Innanzi tutto, dovevano scegliere un tratto di terreno deserto e
  4300. incolto; per numerosi giorni rimasero in agguato, a quindici chilometri
  4301. d'altezza, col nervosismo che serpeggiava sempre più fra l'equipaggio, a
  4302. eccezione dei mauv che se ne stavano stolidamente tranquilli.
  4303. Sullo schermo apparve infine una creatura che camminava sola in quel paesaggio
  4304. inospitale: si appoggiava a un bastone e portava un involto appeso alla
  4305. schiena.
  4306. A velocità supersonica, e in perfetto silenzio, calarono su di essa. Ai
  4307. comandi c'era lo stesso Devi-en, che si sentiva raggrinzire la pelle per la
  4308. nausea.
  4309. Poco prima di essere catturata, la creatura pronunciò alcune parole, che
  4310. vennero immediatamente registrate in vista dell'analisi futura.
  4311. Quando il primate vide sopra di sé l'astronave si lasciò sfuggire una frase
  4312. che venne captata dal microfono direzionale. La frase era la seguente: - Dio
  4313. mio, un disco volante!
  4314. La seconda parte della fase era chiara per Devi-en, in quanto conteneva parole
  4315. ricorrenti per indicare le loro astronavi fin dal tempo delle loro prime
  4316. missioni esplorative.
  4317. Quando il primate venne issato, nonostante la sua resistenza che nulla poteva
  4318. contro la forza bruta dei mauv, a bordo dell'astronave, pronunciò la seconda
  4319. frase di quella prima frase.
  4320. Avvenne quando Devi-en, il cui naso si stava raggricciando per l'orrore, le si
  4321. fece incontro per accoglierla a bordo: quella creatura, dal volto
  4322. disgustosamente senza peli e completamente unto da una secrezione interna,
  4323. gridò: - Santo cielo, una scimmietta!
  4324. Anche questa seconda parte della seconda frase apparteneva al novero di parole
  4325. note a Devi-en: era la parola con cui, su quel pianeta, si indicavano i
  4326. primati inferiori di minuscola taglia.
  4327.  
  4328. Era molto difficile avere a che fare con quel primitivo. Ci volle tutta la
  4329. pazienza di cui erano capaci per farle pronunciare qualche frase ragionevole.
  4330. All'inizio, ottennero solo una serie di urla e di strepiti. Si era ovviamente
  4331. resa conto di essere stata rapita, e anziché considerare il fatto sotto un
  4332. punto di vista dell'interesse generale, ne sembrava terrorizzata. Parlava in
  4333. continuazione dei suoi cuccioli e della femmina che sembrava aspettarlo da
  4334. qualche parte
  4335. Devi-en si rese conto che anche quelle creature dovevano avere una sorta di
  4336. relazione familiare, e che, seppure alla loro maniera dovevano provare dei
  4337. sentimenti nei confronti dei componenti. Ma era comprensibile, poiché erano
  4338. grandi primati.
  4339. All'inizio occorse farle capire che i mauv la trattenevano per impedirle di
  4340. farsi del male durante le sue crisi, e che non lo facevano per malanimo, e che
  4341. nessuno voleva danneggiarla.
  4342. - Devi-en stava male al solo pensiero che un essere senziente potesse nuocere
  4343. in qualsiasi modo a un'altra creatura. Era un argomento che non trattava mai
  4344. volentieri, anche se solo per negare che fosse necessario usare metodi simili
  4345. in qualsiasi circostanza. Ma quella creatura aveva un'aria estremamente
  4346. sospettosa, in questo del tutto simile ai grandi primati.
  4347. Passarono cinque giorni, e la creatura si era ormai tranquillizzata, forse per
  4348. stanchezza. Devi-en allora la fece portare nel suo alloggio per parlarle. Ma
  4349. quando le spiegò, senza mezzi termini, che gli hurriani stavano aspettando che
  4350. cominciasse una guerra nucleare, scoppiò di nuovo in alti clamori.
  4351. - State aspettando la guerra! - gridò il primate. - Ma cosa vi rende certi che
  4352. ci sarà una guerra!
  4353. Devi-en ammise che non aveva alcuna certezza. Però aggiunse:
  4354. - Ci sono guerre nucleari dappertutto. E noi siamo qui per aiutarvi. Dopo.
  4355. - Per aiutarci dopo! - La creatura sembrava aver perso il ben dell'intelletto.
  4356. Agitò con furia le braccia e dovettero intervenire i mauv per bloccarla di
  4357. nuovo, con dolce decisione, prima di portarla via.
  4358. Devi-en era amareggiato. Le parole della creatura sarebbero state ridotte in
  4359. simboli a beneficio dello scandaglio mentale che forse ne avrebbe ricavato
  4360. qualcosa. Per conto suo, non era in grado di trarre alcuna conclusione.
  4361. La creatura intanto stava sempre più male. Aveva un corpo pateticamente privo
  4362. di peluria, un fatto che ignoravano perché li avevano sempre osservati da
  4363. lontano, e i tessuti e le pelli che indossavano rendevano difficile capirci
  4364. qualcosa. Forse lo facevano per scaldarsi, o forse perché erano disgustati
  4365. anch'essi da avere pelli così lisce. Poteva essere un argomento di grande
  4366. interesse da sviluppare per uno studio più accurato. Certamente lo scandaglio
  4367. mentale ne avrebbe ricavato dati interessanti.
  4368. Col passare del tempo, però, la faccia della creatura si andava ricoprendo di
  4369. peli: erano più fitti di quelli delle facce hurriane, e più scuri.
  4370. Ma lui era maggiormente preoccupato per il deperimento della creatura, che
  4371. mangiava poco; se l'avessero tenuta ancora per un po', la sua salute ne
  4372. avrebbe risentito. E Devi-en non voleva assumersi nessuna responsabilità del
  4373. genere.
  4374.  
  4375. La mattina dopo, il primate sembrava essersi calmato. Parlava con una certa
  4376. impazienza della guerra nucleare. Era un argomento, si disse Devi-en, che
  4377. doveva esercitare una grande attrazione su quelle creature.
  4378. - Come fai a dire che ci sono sempre guerre nucleari? - gli chiese la
  4379. creatura. - Questo vuol dire che esistono altre specie viventi oltre alla tua,
  4380. alla mia e alla loro? - disse indicando i mauv che gli stavano d'attorno.
  4381. - Le razze intelligenti sono parecchie migliaia, e vivono su migliaia di
  4382. pianeti diversi - gli spiegò Devi-en.
  4383. - E tutte hanno combattuto guerre nucleari?
  4384. - Appena raggiunto l'adeguato livello tecnologico. Solo noi non l'abbiamo
  4385. fatto. Noi siamo diversi. Noi non siamo bellicisti. In noi è forte l'istinto
  4386. della cooperazione.
  4387. - Vorresti dire che sai che ci sarà una guerra, e che pur sapendolo non vuoi
  4388. fare nulla per impedirla?
  4389. - Oh no, noi facciamo qualcosa! - disse Devi-en. - Noi ci diamo da fare per
  4390. aiutare. All'inizio della nostra storia espansionistica, quando scoprimmo il
  4391. volo interstellare, non riuscivamo a comunicare con i grandi primati. Loro
  4392. rifiutavano la nostra amicizia, e così decidemmo di non aiutarli più. Poi
  4393. scoprimmo molti mondi distrutti dalle radiazioni, finché ne trovammo uno
  4394. impegnato in una guerra nucleare. Eravamo inorriditi, però non potevamo fare
  4395. nulla per loro. Adesso, quando scopriamo un mondo che arriva alla scoperta
  4396. dell'uso dell'atomo, ci prepariamo a intervenire. Attiviamo i nostri
  4397. apparecchi di decontaminazione e gli analizzatori eugenetici.
  4398. - Cosa sarebbero questi analizzatori?
  4399. Devi-en faticava non poco per esprimersi nel linguaggio della creatura.
  4400. Comunque, cercò di spiegarsi con calma: - Ci servono per controllare gli
  4401. accoppiamenti e per eliminare, secondo quanto è possibile, la bellicosità nei
  4402. nuovi nati e nei sopravvissuti.
  4403. Si aspettava uno scoppio di collera da parte della creatura, ma quella gli
  4404. chiese, con voce atona: - Insomma, li rendete docili come quelli? - e indicò i
  4405. mauv che, pazienti, gli stavano attorno.
  4406. - Oh no, quelli lì sono diversi. Noi operiamo in modo che chi sopravvive
  4407. desideri una società pacifica, senza aggressività, senza voglie
  4408. espansionistiche. Il tutto sotto la nostra guida, altrimenti si
  4409. autodistruggerebbero.
  4410. - Sì, ma voi cosa ci guadagnate?
  4411. Devi-en fissò la creatura e si chiese se davvero doveva spiegarle quale fosse
  4412. il più grande piacere della vita.
  4413. - Ma voi non amate aiutare gli altri? - le chiese.
  4414. - Lasciamo perdere questo. Ti ho chiesto cosa ci guadagnate.
  4415. - Be', quei mondi devono pagare un tributo a Hurria.
  4416. - Aha!
  4417. - Ma se gli salviamo la specie, ci devono qualcosa! - protestò Devi-en. - E
  4418. poi noi abbiamo molte spese. I contributi non sono esosi, e sono calcolati a
  4419. seconda della natura dei vari mondi. Ci sono pianeti particolarmente boscosi
  4420. che ci forniscono legna per tutto l'anno; un altro, invece, può fornirci di
  4421. sali di manganese. Il mondo di questi mauv è a corto di ricchezze naturali,
  4422. così sono stati loro stessi a offrirsi di ripagarci fornendoci un certo numero
  4423. di individui perché ci servano come aiutanti. Sono molto forti, più di tutti i
  4424. grandi primati che conosciamo, e noi forniamo loro droghe mentali che
  4425. impediscono loro di soffrire.
  4426. - E così li trasformate in zombi!
  4427. Devi-en credette di aver compreso il significato di quella parola e si sentì
  4428. indignato. - Non è vero! Facciamo in modo che si sentano soddisfatti del ruolo
  4429. che devono svolgere e che si scordino del loro passato personale. Non vogliamo
  4430. farne degli infelici, perché sono creature intelligenti.
  4431. - E se da noi scoppiasse la guerra, come interverreste?
  4432. - Sono quindici anni che vi stiamo studiando - rispose il Comandante. - Il
  4433. vostro mondo è ricco di ferro e ha sviluppato un'interessante tecnologia per
  4434. ottenere l'acciaio. Probabilmente il vostro tributo sarà costituito
  4435. dall'acciaio. Però, solo questo tributo non basterebbe a rifonderci di tutte
  4436. le spese sostenute. Abbiamo aspettato almeno il triplo del tempo programmato.
  4437. - Quante sono le razze che taglieggiate in questo modo? - chiese la creatura.
  4438. - Ignoro il numero esatto. Ma credo che siano più di un migliaio.
  4439. - Allora siete i padroni della galassia, vero? Un migliaio di mondi si sono
  4440. distrutti per contribuire al vostro benessere! Adesso ho capito cosa siete
  4441. voi! - La voce della creatura si stava alzando sempre più. - Siete avvoltoi!
  4442. - Avvoltoi? - chiese Devi-en, che non riusciva a capire il significato di
  4443. quella parola.
  4444. - Sono uccelli che divorano le carogne. Creature che aspettano che uno muoia
  4445. di sete per poi cibarsi del suo cadavere.
  4446. Devi-en sentiva montare la nausea a quella descrizione.
  4447. - Oh no! Noi aiutiamo le specie! - protestò.
  4448. - Voi aspettate la guerra come gli avvoltoi. Se voleste portare aiuto,
  4449. dovreste impedire le guerre. Non limitatevi a salvare i sopravvissuti, salvate
  4450. tutti invece.
  4451. La coda di Devi-en si stava agitando per conto proprio.
  4452. - Ma come si fa a impedire una guerra? Tu lo sai?
  4453. - Impedire una guerra è il contrario di farla scoppiare. Imparato un
  4454. procedimento, basta poi applicarlo all'incontrario.
  4455. Il Comandante era perplesso.
  4456. - Atterrate sul pianeta - disse la creatura - e spiegate la situazione a
  4457. tutti.
  4458. Devi-en era deluso. Tutto quello che avevano fatto non era servito a niente.
  4459. - Atterrare sui pianeti? Improponibile - disse. Rabbrividiva al solo pensiero
  4460. di dover atterrare fra miliardi di primati non ancora addomesticati.
  4461. L'espressione afflitta che gli era comparsa sul volto doveva avere un
  4462. significato universale perché la creatura, malgrado la loro estrema diversità,
  4463. la comprese al volo. Si slanciò verso il Comandante ma i mauv lo afferrarono
  4464. appena in tempo con un semplice scatto delle lunghe braccia muscolose.
  4465. La creatura stava gridando. - Voi ve ne restate fermi ad aspettare! Siete
  4466. degli avvoltoi! Avvoltoi!
  4467.  
  4468. Dovettero passare parecchi giorni prima che Devi-en si risolvesse a incontrare
  4469. di nuovo il suo superiore. In cuor suo si sentiva persino disposto a
  4470. disobbedire al super-amministratore, che continuava a insistere perché i
  4471. colloqui continuassero in quanto le sonde mancavano dei dati sufficienti a
  4472. elaborare una risposta soddisfacente.
  4473. Provò un attacco diretto, un bluff. - Ormai, ne sappiamo abbastanza per trarre
  4474. le nostre conclusioni.
  4475. Il naso del super-amministratore fremette, poi ci passò sopra la lingua con
  4476. calma, con aria meditabonda. - Forse per una soluzione di massima. Ma questa è
  4477. una razza alquanto insolita. Però non possiamo permetterci di commettere alcun
  4478. errore. Per fortuna, però, siamo capitati su una creatura molto
  4479. intelligente...a meno che, per la sua razza, non rappresenti l'essere medio. -
  4480. Ma quel pensiero era già di per sé abbastanza sconvolgente.
  4481. - Quel grande primate - mormorò Devi-en - mi ha fatto quell'orrenda
  4482. descrizione di quell'uccello... quel...
  4483. - Avvoltoio - disse il super-amministratore.
  4484. - Questo mi fa vedere le cose sotto una luce insolita. Da quando me l'ha
  4485. descritto non sono più riuscito a sentirmi tranquillo. Ho paura che dovrà
  4486. avanzare richiesta di essere sostituito.
  4487. - Questo avverrà solo a missione compiuta - replicò fermamente il
  4488. super-amministratore. - Nemmeno a me è piaciuta la descrizione di quel... di
  4489. quel mangiatore di carogne. No, occorrono altri dati.
  4490. Devi-en annuì. Era ovvio che il super-amministratore era ansioso di far
  4491. scoppiare una guerra nucleare quanto lo sarebbe stato qualsiasi altro
  4492. hurriano. Infatti, continuava a rimandare il momento della decisione più che
  4493. poteva.
  4494. Devi-en si sentiva pronto per un altro incontro con la creatura. Fu una cosa
  4495. insopportabile al massimo grado. E fu il loro ultimo colloquio.
  4496.  
  4497. La creatura aveva una ferita a una guancia, forse perché si era opposto di
  4498. nuovo ai mauv. Anzi, era chiaro che era stato così. Non era la prima volta che
  4499. lo faceva, e i poveri mauv, anche se non volevano farle male, alcune volte
  4500. l'avevano involontariamente ferita. Secondo logica avrebbe dovuto rendersi
  4501. conto che i mauv cercavano di non farle del male, e quindi avrebbe dovuto
  4502. calmarsi. Invece, forse proprio perché conosceva tutti quei particolari,
  4503. aumentava la propria resistenza. Devi-en si era ormai convinto dell'assoluta
  4504. malvagità di quelle creature.
  4505. La conversazione verté per diverso tempo su argomenti banali finché la
  4506. creatura, in tono rabbioso, disse: - Da quanto hai detto che ci osservate?
  4507. - Da quindici dei vostri anni - rispose il Comandante.
  4508. - Tutto torna. Infatti i primi dischi volanti vennero avvistati poco dopo la
  4509. seconda guerra mondiale. Quanto manca alla guerra nucleare?
  4510. - Lo vorremmo sapere anche noi - disse Devi-en in tutta sincerità, poi si
  4511. bloccò di colpo, per paura di scoprirsi troppo.
  4512. - Pensavo che un conflitto del genere fosse inevitabile - disse la creatura -
  4513. ma l'altra volta mi hai detto che avete aspettato molto più del previsto.
  4514. Speravate che scoppiasse almeno dieci anni fa, vero?
  4515. - Non sono autorizzato a discutere di queste cose - disse Devi-en.
  4516. - Ah no? gli gridò l'altro. - E cosa volete fare adesso? Per quanto ancora
  4517. aspetterete? Perché non vi decidete a farla scoppiare voi? Non aspettate
  4518. troppo, avvoltoi! Datevi da fare!
  4519. Devi-en scattò in piedi. - Cos'hai detto?
  4520. - Cosa state aspettando, voi maledetti... - e aggiunse una parola mai captata
  4521. alla radio, poi aggiunse: - Fanno così anche gli avvoltoi quando uno sta per
  4522. morire ma ci mette troppo, lo sai? Non riescono ad aspettare più di tanto. Si
  4523. buttano in picchiata sulla vittima e le cavano gli occhi. Poi aspettano ancora
  4524. un po', finché poi lanciano l'attacco finale.
  4525. Devi-en si fece portare via di corsa. Si ritirò nella sua cabina. Per ore e
  4526. ore stette male da morire. Non dormì per una quantità incalcolabile di ore.
  4527. Nella mente gli continuava a risuonare la parola "avvoltoio", mentre
  4528. l'immagine che essa evocava continuava a ballargli davanti agli occhi.
  4529.  
  4530. - Vostra Nobiltà - disse con tono deciso - non ce la faccio più a parlare con
  4531. quella creatura. Se vuole altri dati, si cerchi qualcun altro.
  4532. Anche il super-amministratore aveva un'aria depressa.
  4533. - Capisco. Questa storia degli avvoltoi... nemmeno io riesco a digerirla. Però
  4534. avrà notato che quella creatura non è affatto scossa dall'idea di
  4535. quell'uccello. Sembra essere immune a certe immagini.
  4536. Forse se ne sono abituati. Deve far parte del loro abito mentale. È orrendo.
  4537. - Non le procurerò altri dati.
  4538. - Capisco. Comunque, tutti questi altri elementi rafforzano la prima
  4539. decisione. Che speravo di non dover applicare. - Affondò la testa fra le
  4540. braccia. - Conosco il modo per innescare la guerra nucleare.
  4541. - Davvero? E quale sarebbe?
  4542. - È una cosa molto semplice e molto diretta. Una cosa che non avrei mai osato
  4543. pensare. Nemmeno lei avrebbe mai osato pensarla.
  4544. - Di che si tratta, Vostra Nobiltà? - Devi-en era atterrito.
  4545. - La pace viene mantenuta da parte delle due potenze perché nessuna delle due
  4546. osa assumersi la responsabilità dell'attacco. Se cominciasse uno dei due,
  4547. l'altro lo seguirebbe per rappresaglia.
  4548. Devi-en annuì.
  4549. Il super-amministratore continuò. - Se anche una sola bomba scoppiasse sul
  4550. territorio di una delle due superpotenze, la deduzione logica sarebbe che è
  4551. stata sganciata dal nemico. Non starebbero ad aspettare un'altra bomba,
  4552. reagirebbero subito. Entro poche ore il conflitto sarebbe generale, perché gli
  4553. altri risponderebbero subito. Entro poche settimane terminerebbe tutto.
  4554. - Sì, ma come facciamo a convincere una delle due potenze?
  4555. - Non si può: è questo il punto. La prima bomba verrà sganciata da noi.
  4556. - C-come? - balbettò Devi-en.
  4557. - Se lei studiasse attentamente la mente di uno di questi grandi primati, si
  4558. accorgerebbe che questa è l'unica risposta.
  4559. - Ma come si può fare?
  4560. - Ne costruiremo una. È facile. Poi la carichiamo su un'astronave e andiamo a
  4561. scaricarla su una località popolosa.
  4562. - Popolosa?
  4563. Il super-amministratore non lo guardava negli occhi. - È per avere il massimo
  4564. effetto, capisce?
  4565. - Capisco - mormorò Devi-en. Non poteva fare a meno di continuare a pensare
  4566. agli avvoltoi. Li vedeva come uccelli enormi, immensamente più grandi delle
  4567. piccole e inoffensive creature alate del suo paese natale: li immaginava con
  4568. ali a membrana e lunghi becchi affilati e li vedeva mentre calavano dal cielo
  4569. in cerchi sempre più stretti per strappare gli occhi alle loro vittime. Si
  4570. coprì la faccia con un moto convulso.
  4571. - E chi guiderà l'astronave? - chiese con terrore. - Chi sgancerà la bomba?
  4572. La voce del super-amministratore era, se possibile, meno forte e decisa di
  4573. quella del Comandante. - Non lo so.
  4574. - Be', io no - disse Devi-en. - Io non ce la faccio. Nessun hurriano lo farà.
  4575. Per nessun motivo.
  4576. Il super-amministratore aveva un'aria disperata, sconfitta.
  4577. - Potremmo magari comandarlo ai mauv
  4578. - E chi oserebbe dare quell'ordine?
  4579. L'altro sospirò con forza. - Interpellerò il Consiglio. Dovrebbero avere tutti
  4580. i dati. Ci sapranno dire qualcosa.
  4581.  
  4582. E così, dopo quindici anni, gli hurriani smantellarono la loro base sulla
  4583. Luna. Non avevano combinato nulla. La guerra nucleare sul pianeta che tenevano
  4584. d'occhio non era scoppiata: forse, non l'avrebbero combattuta mai.
  4585. Malgrado fosse consapevole dei possibili danni futuri, Devi-en si sentiva
  4586. scoppiare per la felicità. Non aveva voglia di preoccuparsi per il futuro.
  4587. Quello che contava era che stava per lasciarsi alle spalle quell'orrendo
  4588. pianeta.
  4589. Guardò la Luna che rimpiccioliva alle loro spalle fino a scomparire assieme al
  4590. suo pianeta, poi lo stesso successe al sole di quel sistema planetario, finché
  4591. rimasero solo le costellazioni, anonime.
  4592. Fu in quel momento che avvertì qualcos'altro unitamente al sollievo. Era il
  4593. primo brivido relativo a "quello che avrebbe potuto essere".
  4594. - Magari, se avessimo avuto più pazienza, tutto si sarebbe risolto per il
  4595. meglio - disse al super-amministratore. - Alla fine magari l'avrebbero fatta
  4596. la loro guerra nucleare.
  4597. - Non credo - rispose l'altro. - L'analisi mentale della creatura...
  4598. Si bloccò, e nello stesso istante anche Devi-en capì. Quella creatura era
  4599. stata riportata sul suo pianeta, indenne. Gli avvenimenti delle ultime
  4600. settimane le erano stati cancellati dalla memoria. L'avevano lasciata presso
  4601. un minuscolo centro abitato nelle vicinanze del luogo in cui l'avevano
  4602. prelevata. Tutti avrebbero creduto in una perdita di memoria, e avrebbero
  4603. attribuito a questo fatto il suo deperimento fisico e organico.
  4604. Ma il male che quell'essere aveva lasciato in loro...
  4605. Se non l'avessero lasciata libera di parlare troppo, magari si sarebbero
  4606. convinti all'idea di preparare, trasportare e sganciare la bomba per provocare
  4607. la guerra; sarebbero persino riusciti a trovare qualche sistema perché venisse
  4608. sganciata senza il loro intervento.
  4609. Ma la descrizione delle abitudini dell'avvoltoio aveva rovinato tutto. Anche
  4610. la mente di Devi-en e del super-amministratore. Quando avevano trasmesso i
  4611. dati a Hurria, l'effetto sul Consiglio era stato terribile, e infatti avevano
  4612. subito dato l'ordine di smantellare la base e di fare ritorno.
  4613. - Non parteciperò più a spedizioni di colonizzazione - affermò Devi-en.
  4614. - Nessuno di noi farà più nulla del genere - aggiunse l'altro in
  4615. tono mesto. - Le creature selvagge di quel pianeta spunteranno presto nella
  4616. galassia, e con tutte quelle creature sparse qui attorno sarà la fine di... la
  4617. fine del...
  4618. Il naso di Devi-en era agitatissimo: sarebbe stata la fine di tutto. La fine
  4619. del bene che avevano sparso nella galassia, la fine di tutto quello che
  4620. avrebbero potuto ancora seminare nei secoli futuri.
  4621. - Forse, se avessimo sganciato... - cominciò, ma non riuscì a terminare.
  4622. A che pro parlarne? Non avrebbero mai potuto risolversi a farlo, perché se
  4623. l'avessero fatto si sarebbero riconosciuti simili a quei grandi primati nel
  4624. modo di pensare e di agire, e ci sono cose peggiori della fine di tutto.
  4625. Gli avvoltoi volavano nella mente di Devi-en.
  4626.  
  4627.  
  4628.  
  4629.  
  4630. Titolo originale: The Gentle Vultures
  4631. Prima edizione: Super Science Fiction, dicembre 1957
  4632. Traduzione di Marzio Tosello
  4633.  
  4634.  
  4635.  
  4636.  
  4637. TUTTI I PROBLEMI DEL MONDO
  4638.  
  4639. La più grande industria del mondo gravita su Multivac, il gigantesco computer
  4640. che in cinquant'anni è cresciuto così tanto che le sue varie ramificazioni
  4641. hanno invaso tutta Washington compresi i sobborghi per poi dirigere le proprie
  4642. estensioni fino a toccare ogni metropoli e tutte le cittadine del mondo.
  4643. Veniva rifornito costantemente di dati da un'armata di addetti civili, mentre
  4644. un'altra armata correlava e interpretava tutte le risposte che lui forniva. Il
  4645. suo organismo interno era costantemente pattugliato da un corpo di ingegneri,
  4646. mentre miniere e fabbriche si autodistruggevano per creare tutti i possibili
  4647. componenti di ricambio che dovevano essere sempre più completi, sempre più
  4648. accurati, sempre più soddisfacenti sotto ogni punto di vista.
  4649. Multivac sovrintendeva all'economia terrestre e dava una mano alla scienza
  4650. terrestre. Cosa più importante di tutte, fungeva da riserva infinita che
  4651. raccoglieva tutti i fatti noti riguardanti qualsiasi individuo.
  4652. Rientrava nella routine quotidiana di Multivac prendere i quattro miliardi di
  4653. serie di dati concernenti i quattro miliardi di esseri umani che componevano
  4654. la sua banca dati a fini statistici ed estrapolarli per aggiungervi ogni volta
  4655. un'altra giornata di informazioni. Tutti i Dipartimenti Rettifiche del mondo
  4656. ricevevano i dati che riguardavano la loro area giurisdizionale e le
  4657. informazioni così raccolte venivano inviate tutte assieme alla Direzione
  4658. Centrale delle Rettifiche di Washington.
  4659. Bernard Gulliman era arrivato alla quarta settimana del suo anno in qualità di
  4660. Presidente della Direzione Centrale Rettifiche e si era già talmente abituato
  4661. da accettare il rapporto mattutino senza esserne terrorizzato. Come al solito,
  4662. era una massa di carta alta una quindicina di centimetri. Ormai sapeva che
  4663. nessuno si aspettava che lo leggesse per intero (nessun essere umano ci
  4664. sarebbe mai riuscito). Però si divertiva a dargli lo stesso un'occhiata.
  4665. C'era la solita scontata teoria di crimini: truffe d'ogni genere, furti,
  4666. disordini, omicidi colposi, incendi dolosi.
  4667. Cercava qualcosa di particolare, e provò una sorta di shock quando lo scovò, e
  4668. poi un altro. Non uno quindi, ma due. Due omicidi di primo grado. Da quando
  4669. ricopriva quella carica, non ne aveva mai trovati due nello stesso giorno.
  4670. Premette il pulsante del citofono da tavolo e attese che sullo schermo
  4671. apparisse il viso liscio del suo coordinatore.
  4672. - Alì - disse Gulliman. - Oggi ci sono due omicidi di primo grado.
  4673. Rappresentano qualche problema particolare?
  4674. - No signore. - Quel viso dalla pelle olivastra, dai duri occhi neri, sembrava
  4675. inquieto. - Rientrano entrambi in una probabilità alquanto bassa.
  4676. - Sì, lo so - riprese Gulliman. - Ho notato che né l'una né l'altra
  4677. probabilità raggiungono il quindici per cento. Però, Multivac ha lo stesso una
  4678. reputazione da difendere. Ha virtualmente eliminato il crimine, e il pubblico
  4679. pensa che un delitto del genere sia una cosa altamente riprovevole, oltre che
  4680. spettacolare.
  4681. Alì Othman annuì. - Certo, signore. Sono d'accordo anch'io.
  4682. - E certo sarà anche d'accordo con me, spero, che durante il mio mandato non
  4683. voglio che venga commesso un singolo delitto. Se ci s'infila un altro crimine,
  4684. dovrò scusarmene. E se questo succederà, avrò la sua pelle. Capito?
  4685. - Sì signore. Le analisi complete dei due potenziali assassini sono già state
  4686. consegnate ai due distretti di competenza. I potenziali criminali e le loro
  4687. potenziali vittime sono tenute d'occhio. Ho ricontrollato le probabilità che
  4688. ciò avvenga, e sono già in diminuzione.
  4689. - Molto bene - disse Gulliman, e tronca la comunicazione.
  4690. Torna alla lista con l'irritante sensazione di essere, a volte, un po' troppo
  4691. enfatico... però, uno deve avere un atteggiamento fermo con questo personale
  4692. civile e assicurarsi che non si facciano l'idea che sono loro a controllare la
  4693. baracca, Presidente compreso. Questo Othman, in particolare, che lavorava con
  4694. Multivac da quand'erano tutt'e due molto giovani, e che aveva un'aria da
  4695. esserne lui il proprietario che lo faceva semplicemente infuriare.
  4696. Per Gulliman, questa faccenda del crimine era l'occasione politica di una
  4697. vita. Da quanto si sapeva, nessun Presidente aveva trascorso il suo mandato
  4698. senza che avvenisse almeno un delitto da qualche parte della Terra. Il suo
  4699. predecessore aveva terminato con un curriculum di otto, tre in più (in più,
  4700. capite?) del precedente Presidente.
  4701. Gulliman non voleva averne neanche uno. Voleva diventare, questa era la sua
  4702. decisione, il primo Presidente senza alcun delitto in tutta la Terra in tutta
  4703. la sua carriera. Dopo di che, e dopo la pubblicità favorevole che ne sarebbe
  4704. derivata...
  4705. Scorse rapidamente il resto della lista. Stimò che ci fossero almeno un
  4706. duecento casi di possibilità di mogli picchiate dai mariti. Era evidente che
  4707. non li si sarebbe potuti fermare tutti. Un buon trenta per cento sarebbe
  4708. giunto a esecuzione. Ma l'accidentalità stava calando, e le consumazioni dei
  4709. crimini pure.
  4710. Multivac aveva aggiunto da soli cinque anni alle sue liste gli elenchi delle
  4711. probabili mogli che sarebbero state picchiate, e l'uomo medio non si era
  4712. ancora abituato al pensiero che, se stava pianificando di percuotere la
  4713. moglie, lo si sarebbe saputo in anticipo. Mentre questa convinzione cominciava
  4714. a filtrare nella società, le donne avrebbero dovuto ancora sopportare qualche
  4715. ammaccatura, finché tutto sarebbe terminato.
  4716. Come Gulliman vide subito, c'erano diversi mariti-picchiatori in lista.
  4717.  
  4718. Ali Othman chiuse il contatto e rimase a fissare lo schermo da cui era appena
  4719. scomparsa la testa calva e mascelluta di Gulliman. Poi alzò lo sguardo sul suo
  4720. assistente, Rafe Leemy, e disse: - Cosa possiamo fare?
  4721. - Non lo chieda a me. È già abbastanza preoccupato per un paio di pidocchiosi
  4722. omicidi.
  4723. - È un caso tremendo perché lo si possa padroneggiare da soli. Ma se glielo
  4724. diciamo gli verrà un colpo. Questi politici devono pensare alla loro pelle,
  4725. così l'avremo sempre tra i piedi e non farà che peggiorare le cose.
  4726. Leemy annuì e strinse il sottile labbro inferiore fra i denti. - Il problema
  4727. è: che succederà se sbagliamo tutto? Sarebbe una specie di fine del mondo, non
  4728. è vero?
  4729. - Se ci sbagliamo, che importa allora di quello che ci succederà? Per allora
  4730. saremo già stati travolti dalla catastrofe generale. - Poi, in tono più
  4731. brioso, aggiunse: - Insomma, le probabilità sono solo il 12,3 per cento. Per
  4732. qualsiasi altra cosa, eccetto forse l'omicidio, lasceremmo maturare un po' le
  4733. cose prima di intervenire. Ci potrebbero essere anche correttivi spontanei.
  4734. - Io non ci conterei - disse Leemy in tono asciutto.
  4735. - Né io voglio farlo. Volevo solo farlo rilevare. E poi, con queste
  4736. probabilità, suggerirei di limitarci, per il momento, al ruolo di osservatori.
  4737. Nessuno può pianificare un crimine del genere da solo: ci devono essere per
  4738. forza dei complici.
  4739. - Multivac non ne ha citati.
  4740. - Lo so. Però... - e lasciò la frase a metà.
  4741. E rimasero a fissare i dettagli dell'unico crimine non incluso nella lista
  4742. consegnata a Gulliman, un crimine peggiore di un omicidio di primo grado, un
  4743. crimine mai tentato in tutta la storia di Multivac - e si chiedevano cosa
  4744. fare.
  4745.  
  4746. Ben Manners era convinto di essere il sedicenne più felice di tutta Baltimora.
  4747. Il che era, forse, un po' dubitevole. Però era certamente uno dei più felici e
  4748. uno dei più elettrizzati.
  4749. Per farla breve, era entrato a far parte di quel pugno di persone ammesse a
  4750. entrare nelle tribune dello stadio durante le cerimonie per il giuramento dei
  4751. diciottenni. Suo fratello doveva giurare e i suoi genitori avevano fatto
  4752. domanda per avere i biglietti e gli avevano permesso di fare lo stesso. E
  4753. quando Multivac aveva scelto fra quanti avevano fatto richiesta, era stato
  4754. lui, non loro, ad avere il biglietto.
  4755. Fra due anni avrebbe giurato anche lui, ma la seconda bella cosa al mondo era
  4756. vedere il giuramento del fratello.
  4757. I genitori l'avevano vestito (o meglio, avevano supervisionato la sua
  4758. vestizione) con ogni cura in quanto rappresentante della famiglia, poi
  4759. l'avevano congedato con una quantità enorme di messaggi per Michael, che se
  4760. n'era andato alcuni giorni prima per gli esami preliminari fisici e
  4761. neurologici.
  4762. Lo stadio sorgeva alla periferia della città e Ben, infiammato per la boria,
  4763. si pavoneggiava nel suo sedile. Sotto di lui, in quel momento, c'erano file e
  4764. file di centinaia e centinaia di diciottenni (i maschi a destra, le ragazze a
  4765. sinistra), tutti del secondo distretto di Baltimora. In varie epoche
  4766. dell'anno, cerimonie simili avvenivano in tutto il mondo, ma questa avveniva a
  4767. Baltimora, e per questo era la più importante. Da qualche parte laggiù c'era
  4768. Mike, l'unico fratello di Ben.
  4769. Scrutò tutte quelle teste, chiedendosi se sarebbe riuscito a localizzarlo.
  4770. Ovviamente non ci riuscì, ma nel frattempo un uomo era apparso sulla
  4771. piattaforma di fronte a lui, e Ben smise di cercare per fissare su di lui la
  4772. sua attenzione.
  4773. - Buongiorno a chi è qui per giurare e agli ospiti. Sono Randolph T. Hoch,
  4774. incaricato della cerimonia di Baltimora di quest'anno. Quelli che prestano
  4775. giuramento mi hanno visto più volte durante il processo d'esame fisico e
  4776. neurologico. Molta parte del lavoro è compiuta, ma manca ancora la parte più
  4777. importante. Adesso chi giura, la sua personalità, entrerà a far parte della
  4778. documentazione di Multivac.
  4779. "Questo richiederà qualche spiegazione, ogni anno, per i giovani che
  4780. pervengono alla maggiore età. Fino ad ora" (e i suoi occhi passarono in
  4781. rassegna i giovani che gli stavano davanti, ma senza arrivare fino alle
  4782. tribune) "non siete mai stati considerati adulti, quindi
  4783. non siete individui per Multivac, tranne quando venite segnalati come tali dai
  4784. vostri genitori o dal governo.
  4785. "Fino ad ora, quando è arrivato il momento dell'annuale aggiornamento, sono
  4786. stati i vostri genitori che hanno fornito i dati che vi riguardavano. Adesso è
  4787. venuto il momento di affrontare voi stessi questo compito. È un grande onore,
  4788. una grande responsabilità. I vostri genitori ci hanno detto quale istruzione
  4789. avete avuto, quali malattie, quali abitudini: un sacco di informazioni. Ma
  4790. adesso voi dovrete comunicarci molto di più: i vostri pensieri riposti, i
  4791. vostri desideri più riposti.
  4792. "È difficile a farsi la prima volta, anche imbarazzante, ma deve essere fatto.
  4793. E una volta fatto, Multivac avrà un'analisi completa di tutti voi nei suoi
  4794. programmi. Capirà le vostre azioni e anche le reazioni. Sarà messo così in
  4795. grado di indovinare con grande accuratezza le vostre azioni e reazioni future.
  4796. "Così facendo, Multivac vi proteggerà. Se correrete un pericolo, lui lo saprà.
  4797. Se qualcuno vorrà farvi del male, lui lo saprà. Se voi vorrete fare del male,
  4798. lui lo saprà e voi verrete fermati in tempo, cosicché non sarà necessario
  4799. punirvi.
  4800. "Con la sua conoscenza di tutti voi, Multivac sarà in grado di aiutare la
  4801. Terra a risistemare la sua economia e le sue leggi per il bene comune. Se
  4802. avete un problema personale, potete parlarne a Multivac e lui, con la sua
  4803. conoscenza di tutto quanto vi concerne, sarà in grado di aiutarvi.
  4804. "Avrete molti moduli da compilare. Pensateci con calma e rispondete a tutte le
  4805. domande più accuratamente che potete. Non esitate se avvertite vergogna o una
  4806. qualche cautela. Nessuno conoscerà i vostri dati a eccezione di Multivac, a
  4807. meno che non divenga necessario leggerli per potervi proteggere. E anche
  4808. allora, solo poche persone autorizzate potranno farlo.
  4809. "Vi verrà la voglia di forzare la verità un po' qui e un po' là. Non fatelo.
  4810. Se lo farete, lo scopriremo. Tutte le vostre risposte, unite fra loro, formano
  4811. un disegno. Se alcune di esse sono insincere, non combaceranno col resto, e
  4812. Multivac lo scoprirà. Se tutte le vostre risposte saranno ingannevoli, si avrà
  4813. un disegno così distorto che Multivac lo riconoscerà subito come tale.
  4814. Limitatevi a dire la verità."
  4815. Finalmente, tutto finì: la compilazione dei moduli, le cerimonie e i discorsi
  4816. che ne seguirono. Alla sera Ben, che si era messo in punta di piedi, scoprì
  4817. Michael, che indossava ancora gli abiti che si era messo per la "parata degli
  4818. adulti". Si salutarono con grande effusione.
  4819. Si divisero una leggera cena, poi presero l'espresso per casa, felici e
  4820. radiosi per la grande giornata che avevano vissuto.
  4821. Ma non erano preparati per l'improvvisa transizione che li attendeva a casa.
  4822. Fu uno shock improvviso per entrambi essere fermati davanti a casa da un tizio
  4823. in uniforme, dal viso inespressivo, che chiese loro di fargli verificare i
  4824. documenti prima di lasciarli passare; in casa trovarono i loro genitori
  4825. seduti, con aria smarrita, nel soggiorno, coi segni della tragedia dipinti sul
  4826. viso.
  4827. Joseph Manners, che sembrava essere improvvisamente invecchiato, guardò i
  4828. figli (uno dei quali teneva sul braccio i vestiti che denunciavano la
  4829. raggiunta maturità) con occhi perplessi e profondamente incassati. Disse
  4830. semplicemente: - Sembra che sia agli arresti domiciliari.
  4831.  
  4832. Bernard Gulliman non poteva leggere il rapporto per intero, né lo fece. Lesse
  4833. solo il riassunto, che era molto gratificante.
  4834. Esisteva ormai un'intera generazione che era cresciuta con l'abitudine che
  4835. Multivac era in grado di predire i crimini più gravi. Aveva appreso che gli
  4836. agenti Rettificatori potevano giungere sulla scena del crimine prima ancora
  4837. che questo venisse consumato. Aveva scoperto che commettere un crimine li
  4838. avrebbe condotti a una sicura punizione. Gradualmente, tutti si erano convinti
  4839. che non c'era modo alcuno per sfuggire a Multivac.
  4840. Il risultato fu che, inevitabilmente, anche l'idea stessa di commettere
  4841. crimini era caduta in disuso. E mentre la cuna criminale scendeva, si
  4842. accresceva la capacità di Multivac, sempre meno crimini potevano essere
  4843. iscritti nella lista che veniva stilata ogni mattina, e quegli stessi crimini
  4844. stavano ormai rientrando nella categoria degli incidenti.
  4845. Così Gulliman aveva ordinato un'analisi (fatta da Multivac, ovviamente) sulla
  4846. capacità del supercervello di occuparsi del problema di predire le probabilità
  4847. di malattie. I medici potevano essere allertati prima che il paziente
  4848. cominciasse a covare il diabete nel corso dell'anno, o soffrire di un attacco
  4849. di tubercolosi o sviluppare un cancro.
  4850. Un minimo di prevenzione...
  4851. E il rapporto era favorevole!
  4852. E dopo quello arrivò la lista dei possibili crimini per quel giorno, e non
  4853. c'era nemmeno un omicidio intenzionale.
  4854. Di buon umore, Gulliman comunicò per interfono con Alì Othman.
  4855. - Othman, può comparare il numero medio dei crimini della lista quotidiana
  4856. della settimana scorsa con quello della mia prima settimana di Presidenza?
  4857. Era calato, e di molto: almeno dell'8 per cento, e Gulliman ne era felice. Non
  4858. era merito di nessuno, ovvio, ma l'elettorato non doveva saperlo. Benedisse la
  4859. propria fortuna che l'aveva fatto arrivare lì al momento giusto, al momento di
  4860. massima espansione di Multivac quando anche le malattie venivano messe sotto
  4861. la sua protettiva conoscenza.
  4862. E questo avrebbe fatto prosperare Gulliman.
  4863.  
  4864. Othman si strinse nelle spalle. - Bene, è contento.
  4865. - Quando incideremo il bubbone? - chiese Leemy. - Mettere Manners sotto
  4866. osservazione ha fatto salire le probabilità, e gli arresti domiciliari gli
  4867. hanno dato nuovo impulso.
  4868. - Perché, non lo so già? - disse Othman infastidito. - Quello che non so è
  4869. perché.
  4870. - Forse, come ha detto, per via dei complici. Con Manners nei guai, il resto
  4871. dev'essere colpito una volta o lasciato perdere.
  4872. - Avendone in mano uno, gli altri scomparirebbero per assicurarsi la propria
  4873. salvezza. E poi, perché Multivac non fa cenno ai nomi dei complici?
  4874. - Che facciamo, lo diciamo a Gulliman?
  4875. - No, non ancora. Le probabilità sono ancora al 17,3 per cento. Lasciamo che
  4876. diventino un po' più drammatiche.
  4877.  
  4878. - Ben, va' nella tua stanza - disse Elizabeth Manners al figlio minore.
  4879. - Ma, mamma, cosa sta succedendo? - chiese Ben, con la voce che si spezzava
  4880. per quella strana fine di una giornata che era stata tutta all'insegna della
  4881. gloria.
  4882. - Per favore!
  4883. Uscì con riluttanza dirigendosi verso le scale che salì rumorosamente per
  4884. ridiscenderle poi silenziosamente.
  4885. - Cosa sta succedendo? - stava chiedendo, con voce che rispecchiava quella del
  4886. fratello, Mike Manners, il figlio più grande, quello appena entrato nell'età
  4887. adulta, e nuova speranza della famiglia.
  4888. - Il cielo mi sia testimone, ragazzo - disse Joe Manners - ma non lo so. Non
  4889. ho fatto nulla.
  4890. - Be', certo che non hai fatto nulla. - Mike stava guardando il padre,
  4891. quell'uomo dalle ossa fragili e dai modi gentili. - È probabile che siano qui
  4892. perché stai pensando di fare qualcosa.
  4893. - Ma io non penso a niente,
  4894. La signora Manners era arrabbiata. - Come potrebbe pensare a qualcosa di
  4895. peggio di... di tutto questo - e con un gesto abbracciò la rete di protezione
  4896. costituita dagli uomini che circondavano la casa. - Mi ricordo di quand'ero
  4897. piccola: che il padre di una mia amica lavorava in banca, e una volta gli
  4898. chiesero di alzarsi e di lasciare i soldi dov'erano, e lui obbedì. Erano
  4899. cinquantamila dollari. Non li aveva presi. Stava solo pensando che magari
  4900. poteva prenderli. In quei giorni non agivano con discrezione come fanno oggi,
  4901. e la storia si riseppe. È per questo che la conosco.
  4902. Si soffregò le mani grassottelle, poi riprese: - Si trattava di cinquantamila
  4903. dollari: cinquanta-mila-dollari, capite? Ma tutto quello che fecero allora fu
  4904. chiamarlo: una semplice telefonata. Ma cosa starebbe architettando tuo padre
  4905. da meritarsi di avere una dozzina di uomini che vanno e vengono per casa
  4906. nostra?
  4907. - Non sto pensando a nessun crimine - disse Joe Manners, con gli occhi colmi
  4908. di dolore. - Non penso a nulla. Lo giuro.
  4909. Mike, ricolmo della saggezza da adulto appena acquisita, intervenne. - Forse è
  4910. qualcosa che hai nel subconscio. Del risentimento contro il tuo supervisore,
  4911. per esempio.
  4912. - Tanto da volerlo ammazzare? No!
  4913. - Ma non ti hanno detto di cosa si tratta?
  4914. - No, non l'hanno fatto - intervenne la madre. - Gliel'abbiamo chiesto. Gli ho
  4915. detto che con la loro presenza stavano distruggendo la nostra vita nella
  4916. comunità. La cosa migliore che dovrebbero fare è dirci di che si tratta, in
  4917. modo che la si possa combattere.
  4918. - E si sono rifiutati?
  4919. - Sì.
  4920. Mike era in piedi a gambe larghe, con le mani sprofondate nelle tasche. Con
  4921. voce preoccupata disse: - Via, mamma, Multivac non commette mai errori.
  4922. Suo padre batté con forza il pugno sul bracciolo del divano. - Vi dico che non
  4923. sto pensando a nessun crimine.
  4924. La porta si aprì senza che nessuno avesse bussato e un uomo in uniforme entrò
  4925. con passo fermo e deciso. Il viso brillava di autocompiacimento. Chiese: - E
  4926. lei Joseph Manners?
  4927. Joseph Manners si alzò. - Sì. È lei, cosa vuole da me?
  4928. - Joseph Manners, per ordine del governo, lei è in stato d'arresto. - Così
  4929. dicendo mostrò il tesserino che lo identificava come funzionario
  4930. Rettificatore. - Devo chiederle di seguirmi.
  4931. - Per quale motivo? Cos'ho fatto?
  4932. - Non sono autorizzato a parlarne con lei.
  4933. - Ma non posso essere arrestato solo per aver avuto pensieri criminosi,
  4934. nemmeno se fosse vero. Per essere arrestato devo aver già commesso qualcosa.
  4935. Altrimenti, non può arrestarmi. È contrario alla legge.
  4936. Il funzionario era impenetrabile alla logica. - Lei deve venire con me.
  4937. La signora Manners lanciò un grido e piombò sul divano, piangendo
  4938. istericamente. Joseph Manners non poteva costringersi a violare quel codice
  4939. piantato in lui così in profondità di non opporre mai resistenza a un
  4940. funzionario, ma fece comunque un passo indietro, costringendo il Rettificatore
  4941. a fare un passo in avanti per non farselo fuggire.
  4942. Mentre l'altro lo sospingeva fuori, gridò: - Ma mi dica perché. Me lo dica. Se
  4943. solo sapessi... Si tratta di un omicidio? Si pensa che voglia uccidere
  4944. qualcuno?
  4945. La porta gli si chiuse alle spalle e Mike Manners, che pallido com'era non si
  4946. sentiva per niente adulto, rimase a fissare dapprima la porta, poi la madre in
  4947. lacrime.
  4948. Ben Manners, sempre dietro la porta, cominciava a sentirsi invece un po' più
  4949. adulto: strinse le labbra e si disse che adesso sapeva esattamente cosa doveva
  4950. fare.
  4951. Quel che Multivac portava via, Multivac poteva restituire. Ben era stato alla
  4952. cerimonia proprio quel giorno, e aveva sentito quell'uomo, Randolph Hoch,
  4953. parlare di Multivac e di quello che Multivac poteva fare. Poteva dirigere il
  4954. governo e risolvere problemi e aiutare le persone sincere che andavano da lui
  4955. per sostegno.
  4956. Chiunque poteva chiedere aiuto a Multivac, e chiunque significava anche Ben.
  4957. Né Mike né sua madre erano in grado di fermarlo in quel momento, e lui aveva
  4958. ancora un po' dei soldi che gli avevano dato per la grande occasione di quel
  4959. giorno. Se si fossero accorti che era uscito e si fossero preoccupati, be',
  4960. pazienza. In quel momento, tutto il suo sforzo doveva essere diretto in aiuto
  4961. al padre.
  4962. Uscì dalla porta sul retro: il funzionario di guardia diede un'occhiata ai
  4963. suoi documenti e lo lasciò passare.
  4964.  
  4965. Harold Quint dirigeva il reparto reclami della sottostazione Multivac di
  4966. Baltimora. Si considerava come uno dei membri più importanti di quella branca
  4967. del servizio civile. Sotto un certo profilo poteva anche avere ragione, e
  4968. quanti lo sentivano discutere del suo lavoro avrebbero dovuto essere d'acciaio
  4969. per non farsene impressionare.
  4970. Com'era solito dire, Multivac era essenzialmente un invasore della privacy dei
  4971. cittadini. Nei cinquant'anni trascorsi, l'umanità aveva dovuto imparare che
  4972. pensieri e impulsi non potevano più essere tenuti segreti, che non esistevano
  4973. più nascondigli interiori in cui si potesse tenere celato qualcosa. Ma
  4974. l'umanità doveva avere qualcos'altro in cambio.
  4975. Ebbe ovviamente prosperità, pace, sicurezza, ma erano tutte cose astratte.
  4976. Ciascun essere umano aveva bisogno di qualcosa di personale per aver dovuto
  4977. cedere qualcosa della propria privacy, e ognuno ebbe qualcosa. Alla portata di
  4978. ogni essere umano c'era una stazione di Multivac nei cui circuiti poteva
  4979. facilmente riversare problemi e domande senza controlli né ostacoli di sorta,
  4980. e dai quali poteva ricevere, in pochi minuti, le risposte che gli occorrevano.
  4981. In certi momenti, fino a cinque milioni di circuiti tra i miliardi e miliardi
  4982. che componevano Multivac potevano essere chiamati in causa per fornire una
  4983. risposta. Queste risposte non davano sempre la sicurezza, ma erano le migliori
  4984. possibili, e ogni persona che poneva il quesito sapeva che quello che riceveva
  4985. era la miglior risposta possibile, e aveva fiducia in essa. Che era quanto
  4986. contava.
  4987. In quel momento un ansioso sedicenne aveva terminato di risalire la lunga fila
  4988. di persone che attendevano il loro momento: in quella fila ognuno di loro era
  4989. illuminato da una mistura diversa fatta di speranza mescolata a paura o
  4990. ansietà, ma sempre con la speranza come sapore dominante man mano che si
  4991. avvicinavano a Multivac.
  4992. Senza alzare lo sguardo, Quimby prese il foglio che gli veniva consegnato e
  4993. disse: - Cabina 5-B.
  4994. - Come faccio a rivolgere la domanda, signore? - chiese Ben.
  4995. Quimby alzò lo sguardo, sorpreso. I preadulti non usavano molto spesso quel
  4996. servizio. - Mai fatto prima, ragazzo? - gli chiese gentilmente.
  4997. - No, signore.
  4998. Quimby indicò il modello che aveva sulla scrivania. - Usa questo. Vedi com'è
  4999. fatto? Come una macchina per scrivere. Non dovrai scrivere nulla a mano:
  5000. limitati a usare la tastiera. Adesso vai alla cabina 5-B, e se avrai bisogno
  5001. di aiuto premi il bottone rosso e verrà qualcuno a darti una mano. Segui quel
  5002. corridoio, ragazzo, sulla destra.
  5003. Guardò il ragazzo che s'allontanava lungo il corridoio scomparendo alla vista,
  5004. e sorrise. Nessuno si era mai allontanato dopo essere arrivato fin lì. Sì, è
  5005. vero, c'era sempre una percentuale di banalità: gente che poneva domande
  5006. personali sui loro vicini, o quesiti osceni su personalità pubbliche; certi
  5007. studenti cercavano di sapere cosa pensavano di loro gli insegnanti o volevano
  5008. fare gli intelligentoni cercando di mettere in crisi Multivac ponendogli
  5009. domande sui paradossi più complessi e così via.
  5010. Multivac poteva occuparsi di tutto questo: non aveva bisogno di nessun aiuto.
  5011. E poi, tutte le domande e le risposte venivano archiviate nella documentazione
  5012. di ogni singolo individuo. Anche la domanda più banale o la più impertinente,
  5013. in quanto riflesso della personalità di chi la poneva, aiutava l'umanità ad
  5014. aiutare Multivac a saperne di più sull'umanità.
  5015. Quimby rivolse la sua attenzione alla prossima persona, una donna di mezza
  5016. età, rigida e spigolosa, con l'ansia negli occhi.
  5017.  
  5018. Alì Othman misurava tutta la lunghezza del suo ufficio, battendo con forza i
  5019. talloni sul tappeto. - Le probabilità stanno aumentando. Siamo già al 22,4 per
  5020. cento. Maledizione! Abbiamo arrestato Joseph Manners e quelle continuano a
  5021. salire! - Stava sudando abbondantemente.
  5022. Leemy lasciò per un attimo il telefono. - Ancora nessuna confessione. Lo
  5023. stanno sottoponendo alla Sonda Psichica, ma non c'è traccia di crimine.
  5024. Potrebbe anche dire la verità.
  5025. - Allora è Multivac a essere impazzito?
  5026. Un altro telefono si svegliò di soprassalto. Othman rispose velocemente, grato
  5027. per l'interruzione. Il viso di un funzionario rettificatore apparve sullo
  5028. schermo. - Signore - disse - ci sono nuove disposizioni per la famiglia
  5029. Manners? Sono autorizzati ad andare e venire come hanno fatto finora?
  5030. - Cosa vuol dire con "come hanno fatto finora"?
  5031. - Le istruzioni dicevano di tenere Joseph Manners agli arresti domiciliari.
  5032. Nessuno ha detto nulla degli altri componenti della famiglia.
  5033. - Bene, estenda il provvedimento al resto della famiglia fino a nuove
  5034. istruzioni.
  5035. - È qui che sta il punto, signore. La madre e il figlio maggiore vogliono
  5036. sapere dov'è il figlio minore. Questi è uscito e loro temono che sia stato
  5037. arrestato e vogliono recarsi al quartier generale per avere informazioni.
  5038. Othman s'accigliò e chiese con la voce ridotta a un sussurro: - Il figlio
  5039. minore? Quanti anni ha?
  5040. - Sedici, signore.
  5041. - Sedici, ed è scomparso. Non sa dov'è andato?
  5042. - Era libero di uscire, signore. Non c'erano ordini di trattenerlo.
  5043. - Resti in linea. Non si muova. - Mise la linea in parcheggio, poi si afferrò
  5044. i capelli neri come il carbone con entrambe le mani e gridò: - Pazzo! Pazzo!
  5045. Pazzo!
  5046. Leemy era sbalordito. - Che succede?
  5047. - Quell'uomo ha un figlio di sedici anni - boccheggiò Othman. - Un sedicenne
  5048. non è un adulto e quindi non ha un programma per sé in Multivac in quanto fa
  5049. parte del programma di suo padre. - Guardò Leemy con occhi furiosi. - Nessuno
  5050. si è ricordato che fino ai diciott'anni un ragazzo non compila i rapporti che
  5051. lo riguardano per Multivac ma che lo fa suo padre per lui. Non lo sapevo,
  5052. forse? E lei?
  5053. - Vuol dire che Multivac non intendeva indicare Joe Manners?
  5054. - Multivac voleva dire il figlio minore, e quello adesso è sparito. Con la
  5055. polizia che gli circonda la casa, quello esce e se ne va chissà dove.
  5056. Si voltò di scatto verso il telefono al quale aspettava il funzionario: quel
  5057. minuto gli aveva fornito tempo a sufficienza per riprendersi e riassumere il
  5058. suo solito aspetto freddo e distaccato. (Non c'era affatto bisogno di una cosa
  5059. del genere per rivolgersi al funzionario, ma riprendere la propria compostezza
  5060. faceva bene soprattutto a lui.)
  5061. - Localizzi il ragazzo che è scomparso - disse al funzionario. - Prenda tutti
  5062. gli uomini che le possono servire, se sarà necessario. Anche tutti gli uomini
  5063. del distretto, se necessario. Le farò avere l'ordine scritto. Dovete trovare
  5064. quel ragazzo a ogni costo.
  5065. - Sì, signore.
  5066. Interruppe la comunicazione. - Controlli di nuovo le probabilità, Leemy.
  5067. Cinque minuti dopo, Leemy annunciava: - È scesa al 19,6 per cento. Scesa.
  5068. Othman trasse un lungo sospiro - Siamo sulla traccia giusta.
  5069.  
  5070. Ben Manners sedette nella Cabina 5-B e batté lentamente: - Mi chiamo Benjamin
  5071. Manners, numero MB-71833412. Mio padre, Joseph Manners, è stato arrestato, ma
  5072. non sappiamo perché. Come posso fare per aiutarlo?
  5073. E poi attese. Poteva anche avere solo sedici anni, ma era abbastanza cresciuto
  5074. per sapere che da qualche parte quelle parole stavano girando nella più
  5075. complessa struttura mai concepita dall'uomo; che un triliardo di fatti
  5076. sarebbero stati miscelati e coordinati in un tutto unico, e che da
  5077. quest'ultimo Multivac avrebbe estratto la risposta migliore.
  5078. La macchina ticchettò e ne emerse un foglietto. Riportava una risposta, molto
  5079. lunga.
  5080. Diceva: "Prendi immediatamente la linea espressa per Washington, D.C. Scendi
  5081. alla fermata della Connection Avenue. Troverai un'uscita particolare con la
  5082. scritta 'Multivac' e una guardia. Informala che sei un corriere speciale per
  5083. il dottor Trumbull e quella ti lascerà entrare. Ti troverai in un corridoio.
  5084. Seguilo finché troverai una porticina con la scritta 'Interno'. Entra, e
  5085. all'uomo che vi troverai dovrai dire 'Messaggio per il dottor Trumbull'.
  5086. Verrai fatto passare. Entra e..."
  5087. E andava avanti di questo passo. Ben non capiva cosa c'entrasse tutto quello
  5088. con la sua domanda, ma aveva completa fiducia in Multivac. Uscì di corsa, per
  5089. andare a prendere l'espresso per Washington.
  5090.  
  5091. I funzionari della Rettifica rintracciarono Ben Manners alla stazione di
  5092. Baltimora un'ora dopo che era già partito. Uno scioccato Harold Quimby rimase
  5093. a bocca aperta davanti al numero imponente e all'importanza degli uomini che
  5094. si erano concentrati su di lui alla ricerca di quel sedicenne.
  5095. - Sì, certo, un ragazzo - disse - ma io non so dove sia andato dopo che è
  5096. uscito. Né avevo motivo di sospettare che qualcuno lo stesse cercando. Qui
  5097. accettiamo tutti. Sì, posso avere la registrazione della domanda e della
  5098. risposta.
  5099. Guardarono la registrazione e la telespedirono immediatamente al Quartier
  5100. Generale Centrale.
  5101. Othman la lesse, alzò gli occhi al soffitto, e crollò a terra. Gli furono
  5102. subito tutti intorno. Con voce debole, disse a Leemy: - Sanno dov'è quel
  5103. ragazzo. Mi hanno mandato copia della risposta che ha avuto da Multivac. Non
  5104. c'è altro mezzo, nessuna via d'uscita. Devo vedere subito Gulliman.
  5105. Bernard Gulliman non aveva mai visto Ali Othman così turbato, e vedere il suo
  5106. coordinatore con quello sguardo selvaggio gli mandò un brivido gelato a
  5107. serpeggiare lungo la schiena.
  5108. - Cosa vuol dire, Othman? - balbettò. - Cosa vuol dire con "qualcosa di peggio
  5109. di un omicidio"?
  5110. - Qualcosa di peggio di un omicidio.
  5111. Gulliman era più che pallido. - Vuol dire forse l'assassinio di un alto
  5112. funzionario governativo? - (E il pensiero che poteva trattarsi di lui gli
  5113. attraversò la mente...)
  5114. Othman annuì. - Non un semplice funzionario governativo, ma il funzionario
  5115. governativo.
  5116. - Il Segretario generale? - chiese Gulliman in uno sgomento sussurro.
  5117. - Ancora di più. Molto, molto di più. Abbiamo a che fare con un piano per
  5118. assassinare Multivac!
  5119. - Cosa?
  5120. - Per la prima volta nella storia di Multivac, il computer ha segnalato che è
  5121. lui stesso a essere in pericolo.
  5122. - Perché allora non sono stato informato subito?
  5123. Othman decise di dirgli quasi tutta la verità. - Il caso era così insolito,
  5124. signore, che abbiamo voluto indagare a fondo sulla situazione prima di osare
  5125. metterla in una registrazione ufficiale.
  5126. - Ma Multivac è stato salvato, vero? è stato salvato?
  5127. - Le probabilità di un danno sono scese sotto il quattro per cento. Sto
  5128. aspettando a minuti un nuovo rapporto.
  5129.  
  5130. - Messaggio per il dottor Trumbull - disse Ben Manners all'uomo seduto
  5131. sull'alto sgabello e che stava lavorando con gran cautela a quelli che
  5132. sembravano essere i controlli di uno stratojet enormemente ingranditi.
  5133. - Bene, Jim - disse l'uomo. - Vieni avanti.
  5134. Ben guardò le sue istruzioni e si affrettò a entrare. Avrebbe dovuto trovare
  5135. una levettina di controllo che doveva portare sulla posizione GIÙ nel preciso
  5136. istante in cui un certo indicatore luminoso di color rosso si fosse acceso.
  5137. Sentì alle sue spalle una voce concitata, poi un'altra, e all'improvviso due
  5138. uomini l'afferrarono per le spalle. Si sentì sollevare da terra.
  5139. - Vieni con noi, ragazzo - disse uno dei due.
  5140.  
  5141. La faccia di Ali Othman non si rasserenò molto alla notizia, anche se
  5142. Gulliman, con notevole sollievo, aveva detto: - Se abbiamo preso il ragazzo,
  5143. allora Multivac è salvo.
  5144. - Per il momento.
  5145. Gulliman si portò una mano tremante alla fronte. - Che mezz'ora ho avuto!
  5146. Pensi un po' a cos'avrebbe significato la distruzione di Multivac anche solo
  5147. per un breve istante. Il governo poteva cadere, l'economia collassare. E ci
  5148. sarebbero potute essere devastazioni anche peggiori... - La sua testa scattò
  5149. all'insù.
  5150. - Cosa vuol dire "per il momento?"
  5151. - Il ragazzo, quel Ben Manners, non aveva intenzione di fare nulla di male.
  5152. Lui e la sua famiglia devono essere rilasciati e ricompensati per il falso
  5153. imprigionamento che hanno subito. Lui stava solo seguendo le istruzioni di
  5154. Multivac per aiutare suo padre, e c'è riuscito. Adesso suo padre è libero.
  5155. - Vuol dire che Multivac ha ordinato a quel ragazzo di abbassare quella leva
  5156. in un momento in cui avrebbe potuto bruciare tanti circuiti che avrebbero
  5157. richiesto almeno un mese di lavoro solo per le riparazioni? Vuol dire che
  5158. Multivac ha ordinato la propria distruzione solo per aiutare una persona?
  5159. - È ancora peggio di questo, signore. Non solo Multivac ha dettato queste
  5160. istruzioni, ma ha anche selezionato la famiglia Manners prima di tutto perché
  5161. Ben Manners assomiglia molto a uno dei tanti fattorini del dottor Trumbull,
  5162. sicché è potuto entrare senza che nessuno pensasse di fermarlo.
  5163. - Cosa vuol dire affermando che la famiglia è stata selezionata?
  5164. - Vede, quel ragazzo non avrebbe mai posto quella domanda se suo padre non
  5165. fosse stato arrestato. E suo padre non sarebbe mai stato arrestato se Multivac
  5166. non l'avesse indicato come uno che stava pensando di distruggerlo. Multivac
  5167. stesso ha dato l'avvio alla catena di avvenimenti che avrebbero dovuto portare
  5168. alla sua distruzione.
  5169. - Ma non ha alcun senso - disse Gulliman con voce piagnucolosa. Si sentiva
  5170. piccino e bisognoso di aiuto, ed era virtualmente in ginocchio davanti a
  5171. Othman, a pregare e supplicare quell'uomo che aveva speso un'intera vita al
  5172. servizio di Multivac, perché lo rassicurasse.
  5173. Ma Othman non aveva intenzione di farlo. - Da quel che ne so - disse - questo
  5174. è il primo tentativo compiuto da Multivac. In un certo senso, l'ha pianificato
  5175. bene. Ha scelto la famiglia giusta. Non ha fatto distinzione fra padre e
  5176. figlio per metterci sulla traccia sbagliata. Ma in questo gioco è ancora un
  5177. dilettante. Non riesce a superare la barriera delle sue istruzioni che lo
  5178. obbligano a farci rapporto sulle sue probabilità di essere distrutto e che
  5179. aumentavano a ogni nostro passo sulla strada sbagliata. Non poteva non
  5180. registrare la risposta fornita al ragazzo. Con un po' di pratica, imparerà
  5181. l'arte dell'inganno. Apprenderà a nascondere certi fatti, sbaglierà nel
  5182. registrarne altri. D'ora in avanti, tutte le istruzioni che ci darà potranno
  5183. avere in sé il germe della sua stessa distruzione. E noi non lo potremo
  5184. sapere. Per quanto attenti si possa essere, alla fine ce la farà. Credo,
  5185. signor Gulliman, che lei sarà l'ultimo Presidente di questa organizzazione.
  5186. Gulliman sbatté con forza il pugno sul tavolo. - Ma perché, perché, perché?
  5187. Accidenti a lei, perché? Cosa c'è che non va in lui? Non lo si può
  5188. riorganizzare?
  5189. - Non credo proprio - replicò Othman, con tono disperato. - Non avevo mai
  5190. pensato a una cosa del genere. Non ne avevo mai avuto nemmeno l'idea finché
  5191. non è successo tutto questo, ma adesso che ci penso, sono quasi convinto che
  5192. siamo giunti al termine di una lunga strada, perché Multivac adesso è troppo
  5193. bravo. È cresciuto ed è troppo complicato, e le sue reazioni non sono più
  5194. quelle di una macchina, ma quelle di un organismo vivente.
  5195. - Lei è pazzo. Ma se anche così fosse?
  5196. - Per più di cinquant'anni abbiamo scaricato in Multivac, in questa cosa viva,
  5197. tutti i problemi del mondo. Gli abbiamo chiesto di occuparci di noi, come
  5198. comunità e anche come individui. Gli abbiamo chiesto di custodire in sé tutti
  5199. i nostri segreti, di assorbire il male e di proteggerci da esso. Ognuno di noi
  5200. lo carica delle proprie pene, aggiungendo ogni giorno un peso al suo fardello.
  5201. Adesso abbiamo pianificato di aggiungergli anche il fardello delle malattie
  5202. dell'umanità.
  5203. Fece una breve pausa, poi riprese con impeto: - Signor Gulliman, Multivac ha
  5204. tutti i problemi del mondo sulle sue spalle, ed è stanco.
  5205. - Follia. Pura e semplice follia - borbottò Gulliman.
  5206. - Allora mi permetta di mostrarle qualcosa. Mi lasci fare un test. Mi consente
  5207. di usare il circuito di Multivac che ha qui nel suo ufficio?
  5208. - Perché?
  5209. - Per porgli una domanda che nessuno gli ha mai posto prima.
  5210. - Vuole per caso danneggiarlo? - chiese Gulliman, subito allarmato.
  5211. - No. Ma ci dirà cosa vogliamo sapere.
  5212. Il Presidente esitò per un attimo. Poi disse: - Proceda pure.
  5213. Othman usa lo strumento che stava sulla scrivania di Gulliman. Batté con
  5214. estrema destrezza la sua domanda: "Multivac, cosa vuoi per te più di ogni
  5215. altra cosa?"
  5216. Il momento che trascorse tra domanda e risposta pesava in modo insopportabile,
  5217. e Othman e Gulliman non osavano nemmeno respirare.
  5218. Poi ci fu un ticchettio e una striscia di carta venne espulsa. Era un semplice
  5219. biglietto. Sul quale era meticolosamente scritto: "Voglio morire".
  5220.  
  5221.  
  5222. Titolo originale: All The Troubles in the World
  5223. Prima edizione: Super Science Fiction, aprile 1958
  5224. Traduzione di Marzio Tosello
  5225.  
  5226.  
  5227.  
  5228.  
  5229.  
  5230. PRONUNCIARE CON LA S
  5231.  
  5232. Marshall Zebatinsky si sentiva proprio stupido Si sentiva come se tutti gli
  5233. occhi fossero puntati su di lui, dietro le sudicie vetrine dei negozi e dietro
  5234. i consunti divisori di legno. Occhi che lo fissavano. Non si sentiva affatto a
  5235. suo agio nei vecchi vestiti che aveva ripescato per l'occasione, con quel
  5236. cappello a tesa bassa che altrimenti non avrebbe mai messo, e senza gli
  5237. occhiali che aveva lasciato nell'astuccio.
  5238. Si sentiva stupido, e questo rendeva un po' più profonde le rughe della fronte
  5239. aggrottata e un po' più pallida la faccia dall'età indefinibile.
  5240. Non sarebbe mai stato capace di spiegare a nessuno perché un fisico nucleare
  5241. come lui si rivolgeva a un numerologo. (A nessuno, pensò. Nessuno.)
  5242. All'inferno! Non riusciva a capirlo nemmeno lui, l'unica cosa che sapeva era
  5243. che aveva permesso a sua moglie di convincerlo.
  5244. Il numerologo sedeva a una vecchia scrivania che doveva essere stata
  5245. acquistata già di seconda mano. Nessuna scrivania poteva ridursi in quel modo
  5246. con un solo proprietario. Lo stesso, più o meno, si poteva dire dei suoi
  5247. vestiti. Era piccolo e scuro di carnagione e scrutava Zebatinsky con piccoli
  5248. occhi neri che brillavano di vitalità
  5249. - Non avevo mai avuto un fisico come cliente, dottor Zebatinsky. - disse.
  5250. Zebatinsky arrossi. - Lei capisce che si tratta di una cosa riservata - disse.
  5251. Il numerologo sorrise e la pelle attorno al mento si tese, mentre una rete di
  5252. piccole rughe gli compariva intorno agli occhi. - Tutti i miei colloqui sono
  5253. riservati.
  5254. - Penso di doverle dire una cosa - disse Zebatinsky. - Io non credo nella
  5255. numerologia e non mi aspetto che lei mi convinca. Se questo cambia qualcosa,
  5256. me lo dica subito.
  5257. - Ma allora perché è venuto?
  5258. - Mia moglie è convinta che in lei ci sia qualcosa, qualunque cosa sia. Le ho
  5259. promesso che avrei provato, ed eccomi qui. - Si strinse nelle spalle e la
  5260. sensazione di stupidità divenne più acuta.
  5261. - E che cosa vuole da me? Denaro? Sicurezza? Una vita lunga?
  5262. Che cosa?
  5263. Zebatinsky rimase silenzioso per qualche istante, mentre il numerologo lo
  5264. guardava con calma, senza alcuna intenzione di mettergli fretta.
  5265. "Che cosa gli dico, adesso?" pensò Zebatinsky. "Che ho trentaquattro anni e
  5266. non ho un futuro?"
  5267. - Voglio il successo. Voglio che il mio lavoro venga riconosciuto - disse.
  5268. - Desidera un lavoro migliore?
  5269. - Un lavoro diverso. Un altro tipo di lavoro. Adesso faccio parte di un gruppo
  5270. di ricerca e prendo ordini da altri. Lavoro di gruppo!
  5271. Tutte le ricerche del governo funzionano così. Siamo tutti come violinisti di
  5272. fila in una grande orchestra sinfonica.
  5273. - E invece lei vuol essere un solista.
  5274. - Voglio uscire da tutti i gruppi ed essere... me stesso. - Zebatinsky si
  5275. sentiva più libero, più leggero a poter esprimere quello che sentiva con
  5276. qualcuno che non fosse sua moglie. - Venticinque anni fa - disse - con la mia
  5277. preparazione e le mie qualità avrei ottenuto un posto in una delle prime
  5278. centrali nucleari. Oggi sarei il direttore, oppure sarei a capo di un gruppo
  5279. di ricerca in qualche università.
  5280. Ma, al punto dove sono adesso, dove sarò fra vent'anni? Da nessuna parte.
  5281. Ancora con il mio gruppo. Ancora a portare il mio due per cento di contributo.
  5282. Sono disperso in un'anonima folla di fisici nucleari, mentre quello che voglio
  5283. è uno spazio al sole. Capisce cosa intendo?
  5284. Il numerologo annuì lentamente. - Deve rendersi conto, dottor Zebatinsky, che
  5285. non posso darle nessuna garanzia.
  5286. Zebatinsky, malgrado tutta la sua incredulità, sentì un'improvvisa fitta di
  5287. disappunto. - No? E allora cosa diavolo garantisce?
  5288. - Migliori probabilità. Il mio lavoro ha una natura statistica. Visto che lei
  5289. lavora con gli atomi, credo che capisca le leggi della probabilità.
  5290. - Ah sì? - disse il fisico, acido.
  5291. - Certo, non c'è niente di metafisico. Io sono un matematico e lavoro
  5292. matematicamente. Non lo dico per far salire il mio onorario. Quello è fisso:
  5293. cinquanta dollari. Ma dal momento che lei è uno scienziato, può apprezzare la
  5294. natura del mio lavoro meglio degli altri clienti. Anzi, sarebbe un piacere
  5295. poterglielo spiegare.
  5296. - Preferirei di no, se per lei è lo stesso. Non servirebbe a niente parlarmi
  5297. dei valori numerici delle lettere, della loro mistica, del significato e tutto
  5298. il resto. Quel tipo di matematica non m'interessa. Torniamo a noi...
  5299. - Dunque lei desidera che io l'aiuti, purché non la metta in imbarazzo
  5300. parlandole delle stupide basi non scientifiche del sistema che userei per
  5301. aiutarla. È esatto?
  5302. - Be', sì.
  5303. - Ma lei parla così perché è convinto che io sia un numerologo, e invece non
  5304. lo sono affatto. Dico di esserlo soltanto per evitare seccature dalla polizia.
  5305. - L'ometto fece una risatina. - E anche dagli psichiatri. Comunque sono un
  5306. matematico, un matematico autentico.
  5307.  
  5308. Zebatinsky sorrise.
  5309. - Costruisco computer - disse il numerologo. - Studio i futuri probabili.
  5310. - Come?
  5311. - Le sembra peggio della numerologia? Perché? Con un numero di dati
  5312. sufficienti e un computer che abbia una capacità di calcolo adeguata, il
  5313. futuro è prevedibile, almeno in termini probabilistici. Quando lei calcola i
  5314. movimenti di un missile allo scopo di bloccarlo con un antimissile, non
  5315. predice forse il futuro? Se la previsione è sbagliata, i due missili non
  5316. entrano in collisione. Io faccio lo stesso, ma dal momento che lavoro con un
  5317. maggior numero di variabili i risultati sono meno accurati.
  5318. - Vuol dire che lei predice il mio futuro?
  5319. - Con grande approssimazione. Poi modificherò i dati cambiando soltanto il suo
  5320. nome. Introdurrò il nuovo dato nel programma. Poi proverò con altri nomi.
  5321. Studierò i vari futuri e ne troverò uno che le assicuri maggiori
  5322. riconoscimenti rispetto a quelli che riceve adesso. No, mettiamola in un altro
  5323. modo. Io le troverò un futuro nel quale le probabilità di ottenere un
  5324. riconoscimento saranno maggiori che in quello attuale.
  5325. - Perché proprio il nome?
  5326. - È il solo cambiamento che io abbia mai fatto, e ci sono parecchie ragioni.
  5327. Primo, è un cambiamento semplice. Se facessi un cambiamento più radicale,
  5328. oppure molti cambiamenti, le variabili diventerebbero così numerose che non
  5329. riuscirei più a interpretare i risultati. La macchina di cui mi servo è ancora
  5330. piuttosto primitiva. Secondo, è un cambiamento ragionevole. Non posso certo
  5331. variare la sua altezza, o il colore degli occhi, e neppure il suo carattere.
  5332. Terzo è un cambiamento significativo, perché i nomi significano moltissimo per
  5333. la gente. E infine, quarto, è un cambiamento frequente che ogni giorno
  5334. riguarda innumerevoli persone.
  5335. - E se lei non trovasse nessun futuro migliore? - chiese Zebatinsky.
  5336.  
  5337. - È un rischio che deve correre. Non sarà comunque peggio di adesso, amico
  5338. mio.
  5339. Zebatinsky guardò l'ometto sentendosi a disagio. - Non credo a una sola parola
  5340. di quello che ha detto. Preferirei credere nella numerologia.
  5341. Il numerologo sospirò. - Pensavo che una persona come lei avrebbe apprezzato
  5342. la verità. Comunque io voglio aiutarla, e lei deve dare il suo contributo. Se
  5343. mi avesse creduto un numerologo non mi avrebbe seguito attraverso tutta la
  5344. trafila. Speravo che dicendole la verità, mi permettesse di aiutarla.
  5345. - Se lei è davvero capace di prevedere il futuro...
  5346. - Perché non sono l'uomo più ricco della Terra? è questo che vuole dire? Ma io
  5347. sono ricco... per le cose che m'interessano. Lei vuole un riconoscimento
  5348. pubblico e io voglio essere lasciato in pace. Faccio il mio lavoro senza che
  5349. nessuno mi dia fastidio. Per me questo è come avere un miliardo di dollari. In
  5350. realtà, per vivere di soldi me ne bastano pochi, e quelli che mi occorrono li
  5351. guadagno con questo lavoro. E poi mi piace aiutare la gente... uno psichiatra
  5352. forse direbbe che mi dà un senso di potenza e che alimenta il mio ego. Allora,
  5353. vuole che la aiuti?
  5354. - Quanto ha detto che verrà a costare?
  5355. - Cinquanta dollari. Mi occorreranno parecchie informazioni biografiche, ma
  5356. basterà che lei riempia il questionario che ho preparato. È un po' lungo,
  5357. temo. Ma se lei me lo rispedirà per la fine della settimana, le darò una
  5358. risposta per... - sporse il labbro inferiore e aggrottò la fronte mentre
  5359. faceva qualche calcolo - per il venti del mese prossimo.
  5360. - Cinque settimane? Così tanto?
  5361. - Ho altri lavori da finire, amico mio. Lei non è l'unico cliente. Se fossi un
  5362. imbroglione potrei sbrigarmela molto più in fretta. Non crede?
  5363. Zebatinsky si alzò. - Va bene. Ma la massima riservatezza, mi raccomando.
  5364. - Naturalmente. Quando le dirò qual è il cambiamento che deve fare le
  5365. restituirò anche il questionario, e ha la mia parola che non farò mai nessun
  5366. uso di quelle informazioni.
  5367. Quando fu alla porta, il fisico nucleare si bloccò - Non ha paura che racconti
  5368. a qualcuno che lei non è un vero numerologo?
  5369. Il numerologo scosse la testa. - Chi le crederebbe, amico mio? E sarebbe
  5370. davvero disposto ad ammettere di essere stato qui?
  5371.  
  5372. Il venti del mese successivo, Marshall Zebatinsky se ne stava davanti
  5373. all'uscio scrostato, lanciando occhiate oblique al piccolo negozietto con il
  5374. cartello NUMEROLOGIA, confuso e quasi illeggibile, appeso dietro il vetro
  5375. sporco. Sbirciò dentro, quasi nella speranza che ci fosse già qualcuno, per
  5376. dare il colpo di grazia alle sue già vacillanti intenzioni e avere una scusa
  5377. per tornarsene a casa.
  5378. Aveva cercato di eliminare tutta la faccenda dalla mente già parecchie volte.
  5379. Ci aveva messo un sacco di tempo per riempire il questionario. Era
  5380. imbarazzante. Si sentiva incredibilmente sciocco a dover scrivere i nomi di
  5381. tutti i suoi amici, il prezzo della casa, gli eventuali aborti di sua moglie e
  5382. così via. L'aveva abbandonato.
  5383. Ma non riusciva nemmeno a rinunciare, e ogni sera ci tornava sopra.
  5384. Forse era il pensiero del computer, il pensiero della boria di quell'ometto
  5385. che pretendeva di avere un computer. La tentazione di andare a vedere il bluff
  5386. e scoprire come sarebbe finita era irresistibile.
  5387. Completò il questionario e lo spedì per posta, con un normale francobollo da
  5388. nove cent, senza neppure pesare la lettera. Se fosse tornata indietro,
  5389. pensava, avrebbe lasciato perdere.
  5390. Ma non era tornata indietro.
  5391. Sbirciò di nuovo dentro il negozio, ma era sempre vuoto. Zebatinsky non aveva
  5392. altra scelta che entrare. Un campanello tintinnò
  5393. L'anziano numerologo emerse da dietro una tenda. - Sì? Ah, il dottor
  5394. Zebatinsky.
  5395. - Si ricorda di me? - disse Zebatinsky, sforzandosi di sorridere.
  5396. - Ma certo.
  5397. - Be', qual è il verdetto?
  5398. Il numerologo congiunse le mani grinzose. - Prima ci sarebbe un piccolo...
  5399. - Un piccolo conto da regolare?
  5400. - Il lavoro è stato fatto. Credo di essermi guadagnato quello che chiedo.
  5401. Zebatinsky non fece obiezioni. Era preparato a pagare. Una volta arrivato fin
  5402. li, sarebbe stato stupido rinunciare soltanto per via dei soldi.
  5403.  
  5404. Contò cinque banconote da dieci dollari e le mise sul bancone.
  5405. - E allora?
  5406. Il numerologo ricontò le banconote lentamente, poi le mise nella cassa sul
  5407. bancone.
  5408. - Il suo è un caso molto interessante - disse. - Io le consiglierei di
  5409. cambiare il suo nome in Sebatinsky.
  5410. - Seba... Come si scrive?
  5411. - S-e-b-a-t-i-n-s-k-y.
  5412. Zebatinsky lo guardò indignato. - Vuol dire che dovrei cambiare l'iniziale?
  5413. Cambiare la zeta con una esse? Tutto qui?
  5414. - Basterà. Se il cambiamento è quello giusto, è meglio che sia piccolo.
  5415. - Ma che razza di effetto può avere un cambiamento del genere?
  5416. Qual è l'effetto di un nome? - chiese il numerologo con gentilezza. - Io non
  5417. so spiegarglielo, ma funziona. È tutto quello che posso dirle. Si ricordi che
  5418. non garantisco niente. Ovviamente nessuno la obbliga a cambiare, ma in tal
  5419. caso non le restituirò certo il denaro.
  5420. - Che cosa devo fare? - chiese Zebatinsky. - Basta che dica a qualcuno che il
  5421. mio nome si scrive con la S?
  5422. - Le consiglio di consultare un avvocato e di cambiare il suo nome legalmente.
  5423. Dei dettagli si occuperà lui.
  5424. - Quanto tempo ci vorrà? Perché le cose cambino, voglio dire.
  5425. - Come faccio a saperlo? Forse non succederà mai. O forse domani.
  5426. - Ma lei vede il futuro. Non è quello che mi ha detto?
  5427. - Non ho una sfera di cristallo. No, dottor Zebatinsky, tutto quello che mi dà
  5428. il computer è una sfilza di codici. Posso dirle quali sono le probabilità, ma
  5429. non vedo il futuro.
  5430. Zebatinsky gli voltò le spalle e uscì a lunghi passi. Cinquanta dollari per
  5431. cambiare una lettera! Cinquanta dollari per chiamarsi Sebatinsky! Dio, che
  5432. razza di cognome, peggio di Zebatinsky!
  5433.  
  5434. Ci volle un altro mese prima che riuscisse a decidersi a consultare un
  5435. avvocato, ma alla fine lo fece.
  5436. Dopo tutto poteva sempre cambiarlo di nuovo.
  5437. Diamogli una possibilità, si disse.
  5438. All'inferno, non c'era nessuna legge che lo vietasse.
  5439.  
  5440. Henry Brand sfogliò il fascicolo pagina per pagina, con l'occhio allenato di
  5441. chi lavorava per la Sicurezza da quattordici anni. Non aveva bisogno di
  5442. leggere ogni parola. Qualunque particolare stonato gli sarebbe balzato agli
  5443. occhi quasi spontaneamente.
  5444. - Mi sembra pulito - disse. Anche Henry Brand sembrava pulito, con il suo
  5445. morbido pancione e la sua pelle rosea lustra e fresca. Era come se il suo
  5446. continuo contatto con ogni sorta di debolezza umana, dall'ignoranza al
  5447. tradimento, lo costringesse a frequenti lavaggi
  5448. Il tenente Albert Quincy, l'uomo che gli aveva portato il fascicolo, era
  5449. giovane e tutto compreso della responsabilità di essere un ufficiale della
  5450. Sicurezza alla Stazione Hanford. - Ma perché proprio Sebatinsky? - chiese.
  5451. - Perché no?
  5452. - Perché non ha senso. Zebatinsky è un nome straniero, e anch'io lo cambierei
  5453. se ce l'avessi, ma lo cambierei con qualcosa che avesse un suono americano. Se
  5454. Zebatinsky avesse fatto così mi sarebbe sembrata una cosa sensata e non ci
  5455. avrei riflettuto due volte.
  5456. - Ma perché cambiare una Z in una S? Penso che dovremmo cercare di scoprire
  5457. perché l'ha fatto.
  5458. - Nessuno gliel'ha chiesto apertamente?
  5459. - Certo. Come per caso, nel corso di una normale conversazione. Ci ho pensato
  5460. io stesso. Ma ha detto solo che è stanco di essere l'ultimo di ogni elenco
  5461. alfabetico.
  5462. - E non potrebbe essere davvero così, tenente?
  5463. - Sì, certo. Ma allora perché non cambiare il nome in Sands o Smith, se
  5464. proprio ci teneva che cominciasse per S? E se proprio era stanco della Z,
  5465. perché non fare le cose per bene e cambiarla con una A? Perché non un nome
  5466. come... vediamo... Arron?
  5467. - Non è abbastanza americano - brontolò Brand. Poi, a voce più alta: -
  5468. Comunque non possiamo accusarlo di niente. Per quanto strano possa essere il
  5469. cambiamento che vuole fare, una cosa del genere non può essere un elemento
  5470. d'accusa per nessuno.
  5471. Il tenente Quincy appariva chiaramente insoddisfatto.
  5472. - Se ha qualcosa da dire, lo dica tenente - disse Brand. - Sembra che ci sia
  5473. qualcosa che la preoccupa. Una teoria, un sospetto... Di che si tratta?
  5474. Il tenente si strinse nelle spalle. Le sopracciglia sottili s'inarcarono e le
  5475. labbra si strinsero. - Be', signore, quell'uomo è un russo.
  5476. - Si sbaglia, Quincy - disse Brand. - Ha tre generazioni di americani alle
  5477. spalle.
  5478. - Voglio dire che il nome è russo.
  5479. La faccia di Brand perse un po' della sua apparente morbidezza. - Di nuovo
  5480. sbagliato; tenente. È polacco.
  5481. Il tenente allargò le braccia con impazienza. - È la stessa cosa.
  5482. La madre di Brand, da ragazza, si chiamava Wiszwsky. - Non lo dica mai a un
  5483. polacco - sbottò. Poi, calmandosi, aggiunse: - E nemmeno a un russo, immagino.
  5484. - Quello che voglio dire, signore - disse il tenente arrossendo - È che i
  5485. polacchi e i russi sono tutti e due al di là della cortina di ferro.
  5486. - Questo lo sanno tutti.
  5487. - E Zebatinsky o Sebatinsky, comunque lei voglia chiamarlo, può avere ancora
  5488. dei parenti laggiù.
  5489. - È qui da tre generazioni. Al massimo potrebbe avere dei cugini di secondo
  5490. grado, credo. E con questo?
  5491. - Di per sé non vorrebbe dire nulla. Tantissima gente ha lontani parenti
  5492. laggiù. Ma Zebatinsky ha cambiato nome.
  5493. - Vada avanti.
  5494. - Forse tenta di sviare la nostra attenzione. Forse qualche cugino sta
  5495. diventando troppo famoso e il nostro Zebatinsky teme che la sua parentela
  5496. possa danneggiare la possibilità di una promozione.
  5497. - Cambiare nome non gli servirebbe a niente. Avrebbe sempre il secondo cugino.
  5498. Certo, ma non si sentirebbe più come se la parentela gli si leggesse in
  5499. faccia.
  5500. - Ma lei ha sentito davvero parlare di qualche Zebatinsky dall'altra parte?
  5501. - Nossignore.
  5502. - Allora non può essere troppo famoso. Come farebbe il nostro Zebatinsky a
  5503. saperne qualcosa?
  5504. - Potrebbe essersi tenuto in contatto con i suoi parenti. E questo sarebbe
  5505. sospetto in ogni caso, dal momento che è un fisico nucleare.
  5506. Metodicamente, Brand sfogliò di nuovo tutto il fascicolo. - È proprio un
  5507. sospetto fragile, tenente. Talmente fragile da essere del tutto invisibile.
  5508. - Lei ha qualche altra spiegazione, signore, del perché ha cambiato nome in
  5509. quel modo?
  5510. - No, lo ammetto.
  5511. - Allora penso che dovremmo fare qualche indagine, signore. Dovremmo cercare
  5512. di rintracciare tutti quelli che si chiamano Zebatinsky oltre cortina, e
  5513. individuare ogni possibile collegamento. - La voce del tenente salì
  5514. impercettibilmente, come se gli fosse venuta un'altra idea. - Potrebbe aver
  5515. deciso di cambiare nome per distogliere l'attenzione da loro. Per proteggerli.
  5516. - A quanto pare ha ottenuto proprio il risultato opposto.
  5517. - Probabilmente non se ne rende conto, ma il suo scopo potrebbe essere proprio
  5518. questo.
  5519. - Va bene - sospirò Brand. - Indagheremo su Zebatinsky. Ma se non emergesse
  5520. niente, non ci occuperemo più del caso. Lasci a me il fascicolo.
  5521.  
  5522. Quando alla fine Brand ricevette l'informazione, aveva dimenticato quasi del
  5523. tutto il tenente Quincy e le sue teorie. Vedendo davanti a sé le biografie di
  5524. diciassette cittadini russi e polacchi che si chiamavano Zebatinsky, il suo
  5525. primo pensiero fu: "Cos'è questa robaccia?"
  5526. Poi ricordò, e imprecando tra sé cominciò a leggere.
  5527. Il rapporto cominciava dal lato americano. Marshall Zebatinsky (impronte
  5528. digitali) era nato a Buffalo, stato di New York (data, documenti
  5529. dell'ospedale). Suo padre era nato a Buffalo come lui, mentre sua madre era
  5530. originaria di Oswego, stato di New York. Entrambi i suoi nonni da parte di
  5531. padre erano nati a Bialystok, in Polonia (data dell'ingresso negli Stati
  5532. Uniti, data del certificato di cittadinanza, fotografie).
  5533. I diciassette Zebatinsky russi e polacchi discendevano tutti da famiglie che
  5534. cinquant'anni prima erano vissute nella zona di Bialystok. Probabilmente erano
  5535. tutti parenti, ma non c'era nessuna conferma sicura (nell'Europa orientale, i
  5536. dati genealogici relativi al periodo successivo alla prima guerra mondiale
  5537. erano frammentari o mancavano del tutto).
  5538. Brand scorse i dati biografici degli attuali Zebatinsky, uomini e donne (era
  5539. sorprendente l'accuratezza del lavoro del servizio segreto; probabilmente
  5540. anche quelli russi potevano fare altrettanto). Sfogliando uno dei fascicoli si
  5541. bloccò, e la sua fronte liscia si copri di rughe mentre le sopracciglia si
  5542. aggrottavano. Lo mise da parte e continuò con gli altri. Alla fine li
  5543. ammucchiò tutti insieme, ma tenne fuori quell'unico fascicolo. Mentre lo
  5544. rileggeva, tamburellava con il dito
  5545. sulla scrivania.
  5546. Con una certa riluttanza, alla fine decise di chiamare il dottor Paul Kristow,
  5547. della Commissione per l'energia atomica.
  5548.  
  5549. Il dottor Kristow ascoltò con espressione impassibile. Occasionalmente si
  5550. sfiorava il naso a patata, come per togliere qualche invisibile granello di
  5551. polvere. Aveva capelli brizzolati, radi e tagliati cortissimi. Stava
  5552. diventando calvo.
  5553. - No, non ho mai sentito parlare di nessun russo che si chiamasse Zebatinsky -
  5554. disse. - Ma non conosco neanche quello americano.
  5555. - Be' - disse Brand con lentezza, grattandosi le tempie. - Sinceramente credo
  5556. che non significhi niente, ma non vorrei nemmeno lasciarlo cadere così. Ho un
  5557. tenentino ambizioso che mi sta alle calcagna, e lei sa che seccatura può
  5558. essere. Avrebbe il coraggio di rivolgersi a una commissione del Congresso.
  5559. Oltretutto ha scoperto che uno di questi Zebatinsky russi, Mikhail Andreyevich
  5560. Zebatinsky, è un fisico nucleare. È sicuro di non aver mai sentito parlare di
  5561. lui?
  5562. - Mikhail Andreyevich Zebatinsky? No... non lo conosco. Ma non significa
  5563. nulla.
  5564. - Potrebbe essere una coincidenza, ma lei sa che non possiamo permetterci di
  5565. trascurare neanche le inezie. Uno Zebatinsky qui e uno Zebatinsky là, tutti e
  5566. due fisici nucleari, e il nostro all'improvviso cambia il nome in Sebatinsky,
  5567. e si dimostra anche piuttosto insistente. Non ammette errori sul suo nuovo
  5568. nome. Dice in continuazione: "Sebatinsky con la S". Sembra che lo faccia
  5569. apposta per la gioia del mio tenentino appassionato di spionaggio. E per di
  5570. più questo Zebatinsky russo è sparito dalla circolazione da circa un anno.
  5571. - Eliminato! - esclamò automaticamente il dottor Kristow.
  5572. - È possibile. In un caso normale lo penserei anch'io, ma i russi non sono
  5573. così stupidi, e non eliminerebbero un fisico nucleare a meno che la cosa non
  5574. fosse assolutamente necessaria. Però esiste un'altra ragione per cui un fisico
  5575. nucleare, o chiunque altro, può scomparire all'improvviso. Non credo di
  5576. doverglielo spiegare.
  5577. - Ricerche segrete, immagino che si riferisca a questo. Crede che sia davvero
  5578. così?
  5579. - Se lo mettiamo insieme a tutto il resto, compresa l'ispirazione del
  5580. tenentino, comincio a chiedermelo.
  5581. - Mi dia quella biografia. - Il dottor Kristow prese il fascicolo e lo lesse
  5582. due volte. Scosse la testa e disse. - Controllerò nell'archivio della
  5583. Commissione.
  5584.  
  5585. L'archivio della Commissione era composto da piccoli cassetti ordinati, pieni
  5586. di microfilm, e occupava tutta una parete dello studio di Kristow.
  5587. Il direttore della Commissione per l'energia atomica consultò gli indici,
  5588. mentre Brand lo osservava sforzandosi di non perdere la pazienza.
  5589. - C'è un Mikhail Andreyevich Zebatinsky, che risulta autore o coautore di
  5590. cinque o sei articoli sulle riviste scientifiche sovietiche negli ultimi dieci
  5591. anni. Ora vedremo di che si tratta, e forse potremo avere qualche indicazione.
  5592. Ma ne dubito.
  5593. Un selettore rintracciò le diapositive richieste e il dottor Kristow le
  5594. sistemò in un raccoglitore, e quindi nel proiettore. A poco a poco, sulla sua
  5595. faccia si dipinse un'espressione attenta. - È strano - mormorò.
  5596. - Che cosa? - chiese Brand.
  5597. Kristow si appoggiò allo schienale della sedia. - Preferirei non dire ancora
  5598. niente. Non potrebbe fornirmi un elenco dei fisici nucleari scomparsi dalla
  5599. circolazione in Unione Sovietica nell'ultimo anno?
  5600. - Ha trovato qualcosa?
  5601. - Niente di preciso. Uno per uno, questi articoli non direbbero niente. Ma
  5602. guardandoli nel complesso, e sapendo che il loro autore potrebbe essere
  5603. coinvolto in un programma di ricerca segreto, e soprattutto con il sospetto
  5604. che lei mi ha messo in testa... - Si strinse nelle spalle. - Ma no, non è
  5605. possibile.
  5606. - Desidero che lei mi dica tutto - disse Brand con serietà. - Se dobbiamo fare
  5607. la figura degli stupidi, possiamo farla insieme.
  5608. - Se la pensa così... È possibile che Zebatinsky stia facendo indagini sulla
  5609. riflessione dei raggi Gamma.
  5610. - E che cosa vorrebbe dire?
  5611. - Se si riuscisse a inventare uno schermo per i raggi gamma, si potrebbero
  5612. costruire protezioni individuali contro il fallout atomico. E lei sa che il
  5613. fallout è il vero pericolo di un'esplosione atomica. Una bomba all'idrogeno
  5614. può distruggere una città, ma nei mesi successivi il fallout può uccidere
  5615. tutti gli esseri viventi in una zona lunga migliaia di chilometri e larga
  5616. qualche centinaio.
  5617. - Noi stiamo facendo qualche ricerca in questa direzione? - chiese subito
  5618. Brand.
  5619. - No.
  5620. - Allora, se avessero questi schermi potrebbero radere al suolo gli Stati
  5621. Uniti rimettendoci soltanto una decina di città?
  5622. - È un'eventualità molto remota. Non le sembra che ci stiamo facendo prendere
  5623. un po' la mano? Dopo tutto si tratta soltanto di un uomo che ha cambiato una
  5624. lettera del suo cognome.
  5625. - Ha ragione, è una follia - disse Brand. - Ma non intendo lasciar perdere.
  5626. Non di fronte a un'eventualità del genere. Le farò avere quell'elenco di
  5627. fisici scomparsi anche se dovessi andare personalmente a Mosca per
  5628. procurarmelo.
  5629.  
  5630. Kristow ebbe l'elenco. Vennero attentamente esaminati tutti gli articoli
  5631. autorizzati comparsi sotto quei nomi. Fu convocata la Commissione, e poi fu il
  5632. turno di tutti i maggiori fisici nucleari del paese. Alla fine il dottor
  5633. Kristow si trovò impegnato in una riunione che durò un'intera notte, e che per
  5634. un po' si svolse alla presenza del Presidente in persona.
  5635. Quando uscì dalla riunione, c'era Brand ad aspettarlo. Tutti e due erano tesi
  5636. e avevano un evidente bisogno di sonno.
  5637. - Ebbene? - chiese Brand.
  5638. - Sono quasi tutti d'accordo - rispose Kristow, annuendo.
  5639. - Qualcuno ha ancora dei dubbi, ma sono quasi tutti d'accordo.
  5640. - E lei? è sicuro?
  5641. - Sono tutt'altro che sicuro, ma dobbiamo guardare alla faccenda da questo
  5642. punto di vista: è più facile credere che i sovietici stiano lavorando su uno
  5643. schermo contro i raggi gamma, piuttosto che liquidare come semplici
  5644. coincidenze tutti i dati che abbiamo raccolto.
  5645. - Inizieremo anche noi un programma di ricerche?
  5646. - Sì - rispose Kristow in un secco sussurro, mentre si passava la mano sui
  5647. coni capelli ispidi. - Ci metteremo al lavoro con tutti i mezzi che abbiamo.
  5648. Partendo dagli articoli pubblicati dagli scienziati scomparsi possiamo cercare
  5649. di recuperare il terreno perduto. Potremmo perfino raggiungerli e superarli.
  5650. Ma ovviamente verranno a sapere che ci stiamo lavorando.
  5651. - Meglio così - disse Brand. - Se lo sanno, ci penseranno due volte prima di
  5652. attaccarci. Non c'è alcun vantaggio nel veder distruggere dieci delle nostre
  5653. città soltanto per distruggerne dieci delle loro... se siamo tutti e due
  5654. protetti e se loro non sono tanto stupidi da non capirlo.
  5655. - Purché non lo scoprano troppo presto. Che cosa mi dice del nostro
  5656. Zebatinsky-Sebatinsky?
  5657. Brand lo guardò con solennità e scosse la testa. - Non abbiamo trovato niente
  5658. che lo colleghi a questa faccenda, anche se abbiamo controllato fino alla
  5659. nausea. Comunque sono d'accordo con lei. Si trova in una posizione troppo
  5660. delicata e, anche se fosse perfettamente pulito, non potremmo permetterci di
  5661. lasciarlo dove si trova adesso.
  5662. - Ma non possiamo nemmeno limitarci a cacciarlo via, altrimenti i russi
  5663. cominceranno a indagare.
  5664. - Ha qualche suggerimento migliore?
  5665. Erano le quattro del mattino e i due stavano camminando lungo un corridoio
  5666. completamente vuoto, diretti verso l'ascensore.
  5667. - Ho dato un'occhiata alle sue pubblicazioni - disse il dottor Kristow. - È
  5668. uno scienziato brillante, più in gamba della media, e per di più non è
  5669. soddisfatto del suo attuale lavoro. Non è fatto per il lavoro di gruppo.
  5670. - E allora?
  5671. - Però è perfetto per il lavoro accademico. Se riusciamo a fare in modo che
  5672. un'importante università gli offra una cattedra di fisica, penso che
  5673. coglierebbe l'occasione al volo. Ci sono moltissime aree di ricerca innocue a
  5674. cui potrebbe dedicarsi, e inoltre potremmo tenerlo sotto stretta sorveglianza.
  5675. In più, sarebbe un cambiamento del tutto naturale, e i russi non avrebbero
  5676. alcun motivo per lambiccarsi il cervello. Che ne pensa?
  5677. - Potrebbe funzionare - rispose Brand, annuendo. - D'accordo, ne parlerò con
  5678. il capo.
  5679. Entrarono nell'ascensore e Brand si mise a riflettere sulla faccenda. Che
  5680. razza di conclusione, per una cosa partita da un semplice cambio d'iniziale!
  5681.  
  5682. Marshall Sebatinsky faceva perfino fatica a parlare. - Giuro che non capisco
  5683. come sia potuto succedere - disse a sua moglie. - Pensavo che non sapessero
  5684. neppure la differenza tra me e un contatore di mesoni! Buon Dio, Sophie!
  5685. Professore associato di fisica a Princeton. Non è incredibile?
  5686. - Credi che sia stato per il discorso che hai letto all'ultimo congresso? -
  5687. domandò Sophie.
  5688. - Non vedo come. Era un saggio privo di ogni spessore, dopo che ogni
  5689. scalzacane della divisione ci aveva messo sopra le mani. - Schioccò le dita. -
  5690. Ecco! Forse Princeton ha fatto delle indagini su di me. Hai presente tutti
  5691. quei questionari che mi hanno fatto riempire negli ultimi sei mesi, tutti quei
  5692. "colloqui" di cui non spiegavano mai il motivo? Sinceramente, avevo cominciato
  5693. a pensare che mi sospettassero di attività sovversiva. E invece era Princeton
  5694. che faceva indagini su di me. Sono stati molto accurati.
  5695. - Forse dipende dal nome - disse Sophie. - Il cambiamento, voglio dire.
  5696. - Guardami bene, Sophie. D'ora in poi la mia vita professionale apparterrà
  5697. soltanto a me stesso, e i risultati si vedranno. Adesso che ho la possibilità
  5698. di svolgere il mio lavoro senza... - S'interruppe e fissò sua moglie.
  5699. - Il nome! Parlavi della S.
  5700.  
  5701. - La proposta non è arrivata dopo che hai cambiato il nome?
  5702. - Sì, parecchio tempo dopo. Ma dev'essere una coincidenza. Te l'ho già detto,
  5703. Sophie. Si è trattato soltanto di buttare dalla finestra cinquanta dollari per
  5704. farti piacere. Sapessi come mi sono sentito sciocco per tutti questi mesi, a
  5705. insistere su quella stupida S.
  5706. Sulla difensiva, Sophie replicò: Non sono stata io a costringerti, Marshall.
  5707. Te l'ho suggerito, è vero, ma non ti ho certo tormentato perché lo facessi a
  5708. tutti i costi. Non puoi dire una cosa del genere. E comunque ha funzionato,
  5709. sono sicura che quello che è successo è stato per merito del nome.
  5710. - È una superstizione - disse Sebatinsky con un sorriso indulgente.
  5711. - Non m'importa di come la chiami, basta che non cambi di nuovo il nome.
  5712. - Be' no, non credo che lo farò. Ho avuto tanti di quei fastidi a spiegare a
  5713. tutti come si scriveva il mio nuovo cognome, che adesso la sola idea di dire
  5714. che tutto è tornato come prima mi fa rabbrividire. Forse dovrei cambiare il
  5715. cognome in Jones. - Fece una risatina che suonò un po' isterica.
  5716. Ma Sophie non sorrideva. - Lascialo com'è.
  5717. - Oh, va bene. Stavo solo scherzando. Uno di questi giorni andrò a trovare
  5718. quel vecchietto, e gli dirò che è andato tutto bene. Magari gli allungherò un
  5719. altro deca. Sei contenta?
  5720. Si sentiva talmente euforico, che la settimana dopo lo fece davvero. Non si
  5721. travesti nemmeno. Mise gli occhiali, la solita giacca, e niente cappello.
  5722. Mentre si avvicinava al negozietto si mise quasi a fischiettare. Si spostò per
  5723. cedere il passo a una donna imbronciata che spingeva una carrozzina a due
  5724. posti.
  5725. Mise la mano sulla maniglia della porta e spinse il saliscendi con il pollice.
  5726. Ma il saliscendi fece resistenza. La porta era chiusa a chiave.
  5727. Il polveroso cartello con la scritta NUMEROLOGIA era scomparso, ora che ci
  5728. faceva caso. Al suo posto ce n'era un altro, ingiallito e deformato dalla luce
  5729. del sole, che diceva: AFFITTASI.
  5730. Sebatinsky si strinse nelle spalle. Non era colpa sua. Lui aveva fatto tutto
  5731. quello che poteva.
  5732.  
  5733. Haround, finalmente libero dall'escrescenza corporea, caprioleggiava
  5734. allegramente, e i suoi vortici di energia soffusi di un colore purpureo si
  5735. estendevano per iperchilometri cubi. - Allora, ho vinto? - disse. - Ho vinto?
  5736. Mestack si tirò indietro, raccogliendo i suoi vortici in una sfera di luce
  5737. nell'iperspazio. - Non ho ancora concluso i calcoli.
  5738. - Be', muoviti! Tanto i risultati non cambieranno neanche se ci metti tutta
  5739. l'eternità. Aaah, è un sollievo tornare a essere energia pura. Sono rimasto in
  5740. un corpo fisico per un intero microciclo, e un corpo consunto, per di più! Ma
  5741. ne valeva la pena, pur di farti vedere che avevo ragione.
  5742. - Va bene - disse Mestak. - Ammetto che hai impedito lo scoppio di una guerra
  5743. nucleare sul pianeta.
  5744. - È o non è un effetto di classe A?
  5745. - Certo che è di classe A.
  5746. - Bene. E adesso controlla se non l'ho ottenuto con uno stimolo di classe F.
  5747. Mi sono limitato a cambiare una lettera in un nome.
  5748. - Che cosa?
  5749. - Oh, lascia perdere. È tutto qui. Ho fatto un riassunto apposta per te.
  5750. - Mi arrendo - disse Mestak con riluttanza. - È proprio uno stimolo di classe
  5751. F.
  5752. - Allora ho vinto, ammettilo.
  5753. - Nessuno di noi due avrà vinto un bel niente, quando l'Osservatore se ne
  5754. accorgerà.
  5755. Haround, che aveva recitato la parte del vecchio numerologo sulla Terra, non
  5756. si era ancora adattato perfettamente alla rilassante sensazione di non avere
  5757. più un'individualità fisica. Ribatté: - Non la pensavi così quando hai fatto
  5758. la scommessa.
  5759. - Non pensavo che tu fossi così pazzo da andare fino in fondo.
  5760. - Sciocchezze! Sei sempre li a preoccuparti. L'Osservatore non si accorgerà
  5761. mai di uno stimolo di classe F.
  5762. - Sì, è probabile. Ma tra una decina di microcicli si accorgerà dell'effetto
  5763. di classe A, vedendo che i corporei sono ancora vivi e vegeti.
  5764. - Il guaio con te, Mestak, è che cerchi sempre qualche scusa per non pagare.
  5765. Questi sono cavilli.
  5766. - Pagherò, pagherò. Ma aspetta solo che l'Osservatore scopra che ti sei
  5767. intromesso in un problema non assegnato e che hai fatto un cambiamento non
  5768. autorizzato. D'altra parte, se noi... - Fece una pausa.
  5769. - D'accordo - disse Haround. - Riporterò tutto come prima e l'Osservatore non
  5770. verrà mai a saperlo.
  5771. Comparve un luccichio malizioso negli schemi di energia di Mestak. - Dovrai
  5772. ricorrere a un altro stimolo di classe F, perché non se ne accorga.
  5773. Dopo un attimo di esitazione, Haround disse: - Posso farcela.
  5774. - Ne dubito.
  5775. - E invece sì.
  5776. - Sei disposto a fare un'altra scommessa? - Mestak irradiava energia con aria
  5777. di trionfo.
  5778. - Certo - rispose Haround stizzito. - Riporterò i corporei esattamente dove si
  5779. trovavano prima e l'Osservatore non noterà la minima differenza.
  5780. Mestak approfittò del vantaggio per lanciare il suo affondo. - Annulliamo la
  5781. prima scommessa, allora, e triplichiamo la posta per la seconda.
  5782. Il fascino del rischio fece presa su Haround. - Va bene, accetto.
  5783. Posta tripla.
  5784. - D'accordo, allora?
  5785. - D'accordo.
  5786.  
  5787. Titolo originale: S as in Zebatinsky (a.k.a. Spell My Name with an S) Prima
  5788. edizione: Star S.F., gennaio 1958 Traduzione di Mauro Gaffo
  5789.  
  5790.  
  5791.  
  5792.  
  5793. L'ULTIMA DOMANDA
  5794.  
  5795. L'ultima domanda venne posta per la prima volta, quasi per scherzo, il 21
  5796. maggio 2061, in un momento in cui l'umanità cominciava a intravedere
  5797. finalmente un po' di luce. La domanda era il risultato di una scommessa di
  5798. cinque dollari, nata durante una bevuta, ed ecco come andò la cosa.
  5799. Alexander Adell e Bertram Lupov erano due dei fedeli assistenti addetti a
  5800. Multivac. Sapevano - così come era dato saperlo a due esseri umani - che cosa
  5801. c'era dietro la fredda, lampeggiante, ticchettante faccia - chilometri e
  5802. chilometri di faccia - del gigantesco calcolatore. Avevano se non altro una
  5803. nozione vaga del piano generale di relais e di circuiti che da tempo aveva
  5804. superato il limite oltre il quale una singola mente umana non poteva
  5805. assolutamente conservare una chiara visione d'insieme.
  5806. Multivac si auto-regolava e si auto-correggeva. Doveva essere così, perché
  5807. nessun essere umano poteva regolarlo o correggerlo con sufficiente rapidità o
  5808. in modo adeguato. Così, Adell e Lupov badavano al mostruoso gigante solo in
  5809. modo leggero e superficiale, e al tempo stesso come meglio non era possibile,
  5810. trattandosi di uomini. Vi inserivano dati, adattavano le domande alle
  5811. necessità del calcolatore e traducevano le risposte che questo forniva. Senza
  5812. dubbio, tanto loro due che gli altri loro colleghi avevano pieno diritto di
  5813. bearsi della gloria che spettava a Multivac.
  5814. Per decenni, Multivac aveva dato una mano, per così dire, a progettare le navi
  5815. e a calcolare le traiettorie che mettevano in grado gli uomini di arrivare
  5816. sulla Luna, su Marte e su Venere ma, al di là di quelli, le scarse risorse
  5817. della Terra non consentivano alle navi di affrontare il viaggio. Troppa
  5818. energia era richiesta per i lunghi percorsi. La Terra sfruttava le sue riserve
  5819. di carbone e di uranio con efficienza crescente, ma in sé quelle riserve erano
  5820. limitate.
  5821. Lentamente, tuttavia, Multivac aveva imparato quanto bastava per rispondere in
  5822. modo più fondamentale a domande più profonde e, il 14 maggio 2061, quella che
  5823. era stata una teoria, era diventata un fatto concreto.
  5824. L'energia del sole veniva ora immagazzinata, trasformata e utilizzata
  5825. direttamente, su scala planetaria. La Terra intera poteva spegnere i suoi
  5826. fuochi alimentati a carbone e le sue centrali nucleari, per far scattare
  5827. l'interruttore che connetteva il tutto a una piccola stazione, di un
  5828. chilometro e mezzo di diametro, in orbita attorno alla Terra a una distanza
  5829. che era la metà di quella della Luna. Tutto, sulla Terra, funzionava ora
  5830. grazie agli invisibili raggi dell'energia solare.
  5831. Sette giorni non erano bastati a offuscare la gloria di quell'avvenimento, ma
  5832. Adell e Lupov riuscirono finalmente a sottrarsi alle celebrazioni pubbliche
  5833. per rifugiarsi in santa pace dove nessuno avrebbe pensato di cercarli, ossia
  5834. nelle deserte sale sotterranee dove s'intravedevano alcune parti del possente
  5835. corpo sepolto di Multivac.
  5836. Si erano portati una bottiglia, e la loro unica preoccupazione, al momento,
  5837. era di rilassarsi l'uno in compagnia dell'altro e con l'aiuto di un abbondante
  5838. beveraggio.
  5839. - È incredibile, se ci pensi bene - disse Adell. La larga faccia era segnata
  5840. dalla stanchezza, ed egli agitava lentamente la bibita con una cannuccia di
  5841. vetro, osservando i cubetti di ghiaccio nei loro stentati spostamenti. - Tutta
  5842. l'energia che potremmo mai desiderare di usare, completamente gratuita.
  5843. Energia a sufficienza, qualora decidessimo di farne spreco, per fondere tutta
  5844. la Terra in un unico gocciolone di ferro liquido e impuro, senza minimamente
  5845. dar fondo, per questo, alla riserva totale. Tutta l'energia che potremo mai
  5846. usare, insomma, per sempre, per sempre e ancora per sempre.
  5847. Lupov piegò la testa da un lato. Era un vezzo, che aveva, quando si metteva in
  5848. mente di fare il Bastian contrario; e ne aveva una gran voglia, in quel
  5849. momento, forse perché era toccato a lui procurare il ghiaccio e i bicchieri. -
  5850. Per sempre poi no - disse.
  5851. - Andiamo, Bert, praticamente per sempre, si. Fino a che il sole non sarà
  5852. scarico, per lo meno.
  5853. - Be', non per sempre, allora.
  5854. - Ma sì, come vuoi tu. Per miliardi e miliardi di anni. Venti miliardi,
  5855. facciamo. Soddisfatto, sì?
  5856. Lupov si passò le dita tra i capelli sempre più radi, come per assicurarsi che
  5857. gliene rimanesse ancora qualcuno, e sorseggiò pian pianino la sua bibita. -
  5858. Venti miliardi di anni non è per sempre.
  5859. - Be', durerà almeno finché ci siamo noi, no?
  5860. - Se è per questo, sarebbero durati anche il carbone e l'uranio.
  5861. - D'accordo, ma ora possiamo allacciare ogni singola nave alla Stazione
  5862. Solare, e farla andare e tornare da Plutone un milione di volte senza doverci
  5863. più preoccupare del combustibile. Prova a farlo con il carbone e l'uranio, se
  5864. sei capace! Del resto, se non mi credi, domandalo a Multivac.
  5865. - Non ho bisogno di domandarlo a Multivac. Lo so.
  5866. - Allora piantala di minimizzare quello che Multivac ha fatto per noi - disse
  5867. Adell, accalorandosi. - È stato bravissimo!
  5868. - Chi dice di no? Io dico solo che un sole non dura in eterno. Basta, non ho
  5869. detto altro! Per venti miliardi di anni siamo tranquilli; e poi? - Lupov puntò
  5870. contro l'altro l'indice che tremava leggermente. - E non venire a dirmi che
  5871. potremo attaccarci a un altro sole.
  5872. Per un po', rimasero in silenzio. Solo di tanto in tanto Adell si portava il
  5873. bicchiere alle labbra, e Lupov un po' alla volta aveva chiuso gli occhi.
  5874. Riposavano, tutti e due.
  5875. Poi, Lupov riaprì gli occhi di scatto. - Stai pensando che, quando il nostro
  5876. sarà esaurito, ci attaccheremo a un altro sole, vero?
  5877. - Non sto pensando affatto.
  5878. - Sì, invece. Tu manchi di senso logico, ecco qual è il tuo difetto.
  5879. Sei come quel tale della storiella, che essendo stato sorpreso da un
  5880. acquazzone era corso fino a un boschetto e si era rifugiato sotto un albero.
  5881. Era tranquillo, lui, perché pensava che, una volta che si fosse bagnato ben
  5882. bene quell'albero lì, non doveva fare altro che spostarsi sotto un altro.
  5883. - Ho capito, sì - disse Adell. - È inutile che gridi. Una volta spento il
  5884. nostro sole, anche le altre stelle si saranno esaurite, nel frattempo.
  5885. - Puoi star sicuro che si saranno esaurite - borbottò Lupov. -
  5886. Tutto ha avuto origine in una prima esplosione cosmica, qualsiasi cosa fosse,
  5887. e tutto avrà una fine quando le stelle si saranno scaricate ben bene. Alcune
  5888. si spegneranno più in fretta di altre. Le stelle giganti dureranno al massimo
  5889. cento milioni di anni. Il sole durerà venti miliardi di anni, mettiamo, e le
  5890. nane potranno durare cento miliardi di anni, per quel che servono. Ma lascia
  5891. che passi un trilione d'anni, e tutto sarà sprofondato nel buio. L'entropia
  5892. deve per forza raggiungere un massimo, tutto qui.
  5893. - So tutto dell'entropia - disse Adell, con un tono di dignità offesa.
  5894. - Davvero? Non si direbbe.
  5895. - Ne so tanto quanto te.
  5896. - Allora sai anche che tutto finirà per decadere, prima o poi.
  5897. - D'accordo. Chi ha detto il contrario?
  5898. - Tu, l'hai detto, povero mammalucco. Hai detto che avevamo tutta l'energia di
  5899. cui abbiamo bisogno, per sempre. Hai detto proprio "per sempre".
  5900. Era Adell, ora, in vena di contraddire. - Può anche darsi che, un giorno o
  5901. l'altro, si riesca a ricostituire tutto.
  5902. - Mai!
  5903. - Perché no? Un giorno, non so quando.
  5904. - Domandalo a Multivac.
  5905. - Questo poi no.
  5906. - Domandalo a Multivac, ti dico! Facciamo una scommessa: mi gioco cinque
  5907. dollari che ti dirà di no anche lui.
  5908. Adell era abbastanza brillo per provare, abbastanza in sé per poter comporre i
  5909. simboli e le operazioni necessarie per una domanda che, in parole, sarebbe
  5910. sonata press'a poco così: Potrà un giorno il genere umano, senza dispendio di
  5911. energia, essere in grado di riportare il sole alla sua piena giovinezza
  5912. perfino dopo che sarà morto di vecchiaia?
  5913. O magari, in maniera più semplice, si sarebbe potuta formulare così: Com'è
  5914. possibile diminuire in modo massiccio il quantitativo di entropia
  5915. dell'universo?
  5916. Multivac si fece immobile e muto. I lenti lampi di luce cessarono, i lontani
  5917. rumori del ticchettio dei relais si fermarono.
  5918. Poi, proprio quando i due tecnici terrorizzati sentivano di non farcela più a
  5919. trattenere il respiro, vi fu un improvviso ritorno alla vita della
  5920. telescrivente collegata con quella parte di Multivac. Le parole erano cinque
  5921. in tutto: DATI INSUFFICIENTI PER RISPOSTA SIGNIFICATIVA.
  5922. - Niente scommessa - bisbigliò Lupov. E insieme si allontanarono in fretta dal
  5923. sotterraneo.
  5924. Il mattino dopo i due amici, afflitti dal mal di testa e dalla bocca
  5925. impastata, avevano già dimenticato l'incidente.
  5926.  
  5927. Jerrodd, Jerrodine e Jerrodette I e II osservavano sul quadro visivo i
  5928. cambiamenti dello stellato mentre il passaggio attraverso l'iperspazio veniva
  5929. completato in un lasso di nontempo. Tutto a un tratto, il pulviscolo di stelle
  5930. cedette il posto alla predominanza di una singola e vivida biglia, proprio al
  5931. centro del quadro.
  5932. - Quello è X-23 - disse Jerrodd, senza un attimo di esitazione. Intrecciò con
  5933. forza le mani scarne dietro di sé, tanto che le nocche gli si sbiancarono.
  5934. Le piccole Jerrodette, due sorelline, avevano fatto per la prima volta in vita
  5935. loro l'esperienza del passaggio nell'iperspazio ed erano un po' imbarazzate a
  5936. causa della momentanea sensazione di uscire da se stesse. Soffocavano le
  5937. risate dietro le manine e si rincorrevano a vicenda attorno alla mamma,
  5938. facendo un baccano indiavolato. - Siamo arrivati su X-23 - gridavano - Sìamo
  5939. arrivati su X-23... siamo...
  5940. - Buone, bambine - le zittì Jerrodine, in tono severo. - Sei sicuro, Jerrodd?
  5941. - Come si fa a non esserne sicuri? - ribatté Jerrodd, levando lo sguardo
  5942. all'uniforme sporgenza metallica proprio al di sotto del soffitto. La
  5943. sporgenza correva lungo tutta la cabina scomparendo poi attraverso le paratie
  5944. alle due estremità. Era lunga come l'intera astronave.
  5945. Jerrodd non sapeva quasi niente a proposito di quel grosso tubo metallico,
  5946. salvo che veniva chiamato Microvac; che, volendo, era possibile rivolgergli
  5947. delle domande; che, oltre a rispondere a eventuali domande, aveva il compito
  5948. di guidare la nave fino a preordinata destinazione. Inoltre, Microvac
  5949. provvedeva a rifornirsi di energia dalle varie Stazioni Erogatrici
  5950. Sub-Galattiche e, infine, risolveva le equazioni per i balzi iperspaziali.
  5951. Jerrodd e la sua famiglia non dovevano fare altro che aspettare, comodamente
  5952. alloggiati nelle cabine dell'astronave.
  5953. Qualcuno, una volta, aveva detto a Jerrodd che "ac", alla fine di Microvac, in
  5954. inglese antico stava per "calcolatore analogico", ma lui era ormai in procinto
  5955. di dimenticare perfino questo.
  5956. Jerrodine aveva gli occhi lucidi, nel fissare il quadro visivo. - Non so cosa
  5957. farci. Mi sento molto scossa al pensiero d'avere lasciato la Terra.
  5958. - Ma perché, benedetta donna? - Sì meravigliò Jerrodd. - Non avevamo niente,
  5959. laggiù, mentre su X-23 avremo praticamente tutto. Non ti sentirai sola, perché
  5960. non sarai una pioniera: sul pianeta c'è già un milione e più di persone. Santo
  5961. cielo, se pensi che i nostri pronipoti dovranno cercarsi nuovi mondi, perché
  5962. X-23 sarà già sovraffollato! - Poi, dopo una pausa di riflessione: - Credi a
  5963. me, è una vera fortuna che i calcolatori abbiano risolto il problema dei
  5964. viaggi interstellari, considerato il modo come si moltiplica la razza.
  5965. - Lo so, lo so - convenne Jerrodine, avvilita.
  5966. - Il nostro Microvac - saltò su Jerrodette I - È il Microvac migliore del
  5967. mondo.
  5968. - Certo, lo penso anch'io - disse Jerrodd, arruffandole i riccioli.
  5969. In effetti era bello poter avere un Microvac tutto per sé, e Jerrodd era
  5970. contento di appartenere alla sua generazione. Al tempo in cui era giovane suo
  5971. padre, gli unici calcolatori esistenti erano dei tremendi macchinoni che
  5972. occupavano centinaia di chilometri quadrati di terra. Ce n'era non più di uno
  5973. per pianeta. AC Planetari, si chiamavano. Per migliaia d'anni, non avevano
  5974. fatto che aumentare di dimensioni finché, tutt'a un tratto, era subentrato il
  5975. raffinamento tecnico. Al posto dei transistori, erano venute le valvole
  5976. molecolari, per cui perfino il più grande degli AC Planetari poteva trovar
  5977. posto in uno spazio pari alla metà del volume di una astronave.
  5978. Jerrodd provava un senso di esaltazione, cosa che sempre gli accadeva quando
  5979. si ricordava che il suo Microvac personale era di gran lunga più complicato
  5980. dell'antico e primitivo Multivac che per primo aveva domato il Sole, nonché
  5981. quasi altrettanto complesso dell'AC Planetario Terrestre (il più grande di
  5982. tutti) che per primo aveva risolto il problema del viaggio interstellare e
  5983. reso possibile spostarsi da una stella all'altra.
  5984. - Tante stelle, altrettanti pianeti - sospira Jerrodine, immersa nelle proprie
  5985. meditazioni. - Le famiglie non faranno che trasferirsi su nuovi pianeti, per
  5986. sempre, proprio come stiamo per fare noi ora.
  5987. - Per sempre no - corresse Jerrodd, con un sorriso. - Un giorno o l'altro,
  5988. tutto si fermerà, ma prima che accada dovranno passare miliardi di anni. Molti
  5989. miliardi. Perfino le stelle si esauriscono, come ben sai. L'entropia deve per
  5990. forza aumentare.
  5991. - Che cos'è l'entropia, papà? - strillò Jerrodette II.
  5992. - L'entropia, cara, è una... un termine, ecco. Significa il quantitativo di
  5993. decadimento dell'universo. Tutto si... si scarica, diciamo così. Come il tuo
  5994. piccolo robot walkie-talkie, ricordi?
  5995. - E non si può inserire una nuova unità di energia, come facevamo per il mio
  5996. robot?
  5997. - Le stelle sono le unità di energia, mia cara. Una volta esaurite quelle, non
  5998. ne rimangono più.
  5999. All'istante, Jerrodette I scoppiò in un pianto disperato. - No, no, papà, non
  6000. voglio! Non lasciare che le stelle si scarichino, papà!
  6001. - Hai visto cos'hai fatto, ora? - bisbigliò Jerrodine, esasperata.
  6002. - Come potevo immaginare che si sarebbero spaventate? - bisbiglia Jerrodd di
  6003. rimando.
  6004. - Domandalo al Microvac - Sìnghiozzò Jerrodette I. - Domandagli come si fa per
  6005. riaccendere le stelle.
  6006. - Coraggio, domandaglielo - disse Jerrodine. - Chissà che non serva a
  6007. calmarle. - (Anche Jerrodette II aveva cominciato a piagnucolare.)
  6008. Jerrodd si rassegnò. - Buone, su, bambine. Ora sentiamo da Microvac, eh?
  6009. Vedrete che ce lo dirà, state tranquille.
  6010. Rivolse la domanda al Microvac, affrettandosi ad aggiungere: - Rispondi per
  6011. iscritto.
  6012. Qualche istante dopo, faceva sparire nel palmo la sottile striscia di
  6013. cellufilm e diceva allegramente: - Ecco qua, Microvac dice di non
  6014. preoccuparsi, che quando verrà il momento penserà lui a tutto.
  6015. - E adesso a letto, bambine - intervenne Jerrodine. - Tra poco saremo nella
  6016. nostra nuova casa.
  6017. Prima di distruggere la strisciolina di cellufilm, Jerrodd lesse ancora una
  6018. volta le parole: DATI INSUFFICIENTI PER RISPOSTA SIGNIFICATIVA.
  6019. Con un'alzata di spalle, riportò l'attenzione sul quadro visivo. X-23 era
  6020. vicinissimo, ormai.
  6021. VJ-23X di Lameth fissò le nere profondità della mappa tridimensionale su scala
  6022. ridotta della Galassia e domandò: - Che dici, siamo ridicoli a preoccuparci
  6023. tanto della questione?
  6024. MQ-17J di Nicron scosse la testa. - Non direi. Si sa che, al presente tasso di
  6025. espansione, nel giro di cinque anni la Galassia si popolerà completamente.
  6026. Sembravano entrambi sul principio della ventina, erano tutt'e due alti e
  6027. perfettamente formati.
  6028. - D'altra parte - osservò VJ-23X - non so se sia il caso di presentare un
  6029. rapporto pessimistico al Consiglio Galattico.
  6030. - Io non esiterei, invece. È il solo rapporto possibile, secondo me. Li
  6031. scuoterà un po', si spera. Bisogna scuoterli, caro mio.
  6032. VJ-23X sospirò. - Lo spazio è infinito. Cento miliardi di Galassie sono là che
  6033. aspettano d'essere popolate. Ma che dico, di più!
  6034. - Cento miliardi non sono affatto l'infinito, e per di più lo sono sempre di
  6035. meno, a mano a mano che il tempo passa. Ma rifletti! Ventimila anni fa,
  6036. l'umanità risolse il problema di come utilizzare l'energia stellare e, pochi
  6037. secoli più tardi, il viaggio interstellare divenne una cosa possibile. Ebbene,
  6038. l'umanità che aveva impiegato un milione di anni a saturare un unico, piccolo
  6039. mondo, da quel momento ne ha impiegati soltanto quindicimila per riempire il
  6040. resto della Galassia. Ora, ogni dieci anni la popolazione raddoppia...
  6041. - Possiamo ringraziare l'immortalità per questo - lo interruppe VJ-23X.
  6042. - Siamo d'accordo. Ma l'immortalità esiste, e non ci resta che tenerne conto.
  6043. Intendiamoci, il suo lato negativo ce l'ha, non lo metto in dubbio. L'AC
  6044. Galattico avrà risolto molti problemi, non discuto, ma nel risolvere quello
  6045. per prevenire la vecchiaia e la morte, ha mandato a Patrasso tutte le altre
  6046. sue soluzioni.
  6047. - E d'altra parte, sii sincero: saresti disposto ad abbandonare la vita?
  6048. - Neanche per idea - scattò MQ-17J, subito moderandosi e aggiungendo: - Non
  6049. ancora. Sono ancora giovane, alla fin fine. Tu quanti anni hai?
  6050. - Duecentoventitré. E tu?
  6051. - Sono ancora sotto i duecento, io... Ma, per tornare al discorso di prima, la
  6052. popolazione, dicevo, raddoppia ogni dieci anni. Una volta saturata questa
  6053. Galassia, nel giro di dieci anni ne avremo popolata un'altra. Altri dieci
  6054. anni, e ne avremo riempite altre due. Altro decennio, e ne avremo saturate
  6055. altre quattro. Tempo un centinaio d'anni, e di Galassie ne avremo riempite un
  6056. migliaio. In mille anni, un milione di Galassie. In diecimila anni, l'Intero
  6057. Universo conosciuto. E poi?
  6058. - Senza contare - osservò VJ-23X - che esiste un problema tutt'altro che
  6059. secondario, ossia quello del trasporto. Mi domando quante unità di energia
  6060. solare ci vorranno per trasferire Galassie di individui da una Galassia
  6061. all'altra.
  6062. - Osservazione quanto mai pertinente! Già oggi, l'umanità consuma qualcosa
  6063. come due unità di energia solare all'anno.
  6064. - Di cui la maggior parte va sprecata. In fin dei conti, la nostra Galassia da
  6065. sola riversa un migliaio di unità d'energia solare all'anno, di cui noi ne
  6066. usiamo soltanto due.
  6067. - D'accordo, ma anche con un'efficienza del cento per cento, non faremmo che
  6068. rinviare la fine. Le nostre richieste di energia aumentano, in proporzione
  6069. geometrica, anche più rapidamente della nostra popolazione. Esauriremo
  6070. l'energia solare prim'ancora d'avere esaurito le Galassie. Hai fatto
  6071. un'osservazione giusta. Sì, giustissima.
  6072. - Ci toccherà costruire nuove stelle, ricavandole dal gas interstellare.
  6073. - O dal calore dissipato? - domandò con sarcasmo MQ-17J.
  6074. - Chissà che non esista un modo di invertire l'entropia? Dovremmo proprio
  6075. domandarlo all'AC Galattico.
  6076. VJ-23X non diceva sul serio, ma MQ-17J estrasse di tasca il suo Contatto-AC e
  6077. lo posò sul tavolo, davanti a sé.
  6078. - Ho una mezza voglia di farlo - disse. - È un argomento che la razza umana
  6079. dovrà pure affrontare, un giorno o l'altro.
  6080. Fissava cupamente il suo piccolo Contatto-AC. In sé, l'apparecchio era un
  6081. piccolo cubo insignificante, ma era collegato, attraverso l'iperspazio, con il
  6082. grande AC Galattico che serviva tutto il genere umano. Tenuto conto
  6083. dell'iperspazio, l'apparecchietto era parte integrale dell'AC Galattico.
  6084. MQ-17J si soffermò a domandarsi se, nel corso della sua vita immortale,
  6085. sarebbe riuscito a vedere da vicino l'AC Galattico. L'AC stava su un piccolo
  6086. pianeta tutto suo, ragnatela di linee di forza che abbracciava la materia
  6087. entro la quale ondate di sub-mesoni prendevano il posto delle rozze valvole
  6088. molecolari di un tempo. Tuttavia, nonostante i suoi dispositivi sub-eterici,
  6089. era risaputo che l'AC Galattico si estendeva per ben trecento metri.
  6090. - Sarà mai possibile invertire l'entropia? - domandò inaspettatamente MQ-17J
  6091. al suo Contatto-AC.
  6092. VJ-23X trasalì e si affrettò a precisare: - Ma, di' un po', non pensavo certo
  6093. che glielo domandassi davvero, sai?
  6094. - Perché no?
  6095. - Perché sappiamo benissimo che non è possibile invertire l'entropia. Non si
  6096. può ritrasformare fumo e cenere in un albero.
  6097. - Avete alberi sul vostro pianeta? - domandò MQ-17J.
  6098. Il suono dell'AC Galattico li zittì all'improvviso, facendoli trasalire. La
  6099. voce del possente calcolatore usciva bella e un po' fievole dal piccolo
  6100. Contatto-AC posato sulla scrivania. DATI INSUFFICIENTI PER RISPOSTA
  6101. SIGNIFICATIVA, disse.
  6102. - Hai sentito? - mormorò VJ-23X.
  6103. Dopo di che, i due uomini ritornarono alla questione del rapporto da
  6104. presentare al Consiglio Galattico.
  6105.  
  6106. La mente di Zee Prime misurò a spanne la nuova Galassia, mostrando soltanto un
  6107. vago interesse per le innumerevoli stelle che la incipriavano. Sicuramente non
  6108. l'aveva mai vista, quella. Sarebbe mai riuscito a vederle tutte? Numerose
  6109. com'erano, ciascuna con il suo carico di umanità... Ma un carico che era più
  6110. che altro un peso morto. Sempre di più, la vera essenza dell'uomo andava
  6111. ricercata là fuori, nello spazio.
  6112. Menti, non corpi! I corpi immortali rimanevano laggiù sui pianeti, come
  6113. sospesi al di sopra del tempo. Talvolta si ridestavano a un'attività
  6114. materiale, ma il fenomeno si faceva sempre più raro. Pochi individui nuovi
  6115. vedevano la luce e andavano ad aumentare le imponenti masse di moltitudini, ma
  6116. che importanza aveva? Non c'era più spazio nell'Universo, ormai, per nuovi
  6117. individui.
  6118. Zee Prime si scosse dalle sue meditazioni nell'imbattersi nelle volute lievi
  6119. di un'altra mente.
  6120. - Sono Zee Prime - disse Zee Prime. - E tu?
  6121. - Mi chiamo Dee Sub Wun. La tua Galassia?
  6122. - La chiamiamo soltanto Galassia. E tu?
  6123. - Anche noi la chiamiamo soltanto così. Tutti chiamano così la loro Galassia.
  6124. Che male c'è?
  6125. - Ah, figurati! Tra l'altro, sono tutte uguali.
  6126. - Proprio tutte, no. Su una particolare Galassia, la razza umana deve avere
  6127. avuto origine, e questo la rende diversa.
  6128. - Su quale? - domandò Zee Prime.
  6129. - Non saprei. Ma l'AC Universale dovrebbe saperlo.
  6130. - Vogliamo domandarglielo? Ora m'hai messo in curiosità.
  6131. Le percezioni di Zee Prime si dilatarono fino a che le Galassie stesse si
  6132. rimpicciolirono e divennero uno spolverìo diverso e più diffuso sopra uno
  6133. sfondo assai più vasto. A centinaia di miliardi, ve n'erano, tutte con i loro
  6134. esseri immortali, tutte recanti il loro carico di intelligenze, con menti che
  6135. fluttuavano liberamente nello spazio. Eppure, una di esse era unica tra tutte,
  6136. in quanto era la Galassia originale. Una di esse, nel suo vago e distante
  6137. passato, aveva un periodo in cui era stata l'unica Galassia popolata
  6138. dall'uomo.
  6139. Zee Prime ardeva dalla curiosità di vedere quella Galassia e chiamò: - AC
  6140. Universale! Su quale Galassia ha avuto origine il genere umano?
  6141. L'AC Universale udì, poiché su ogni mondo e attraverso tutto lo spazio aveva
  6142. pronti i suoi ricettori, e ogni ricettore, attraverso l'iperspazio, conduceva
  6143. a qualche punto ignoto dove l'AC Universale si teneva in disparte.
  6144.  
  6145. Zee Prime sapeva di un solo uomo i cui pensieri erano penetrati entro una
  6146. distanza dalla quale era ancora possibile captare l'AC Universale, e costui
  6147. aveva riferito d'avere intravisto a fatica un globo luminoso, del diametro di
  6148. mezzo metro.
  6149. - Ma è mai possibile che l'AC Universale sia tutto lì? - aveva domandato Zee
  6150. Prime
  6151. - La maggior parte di esso - era stata la risposta - È nell'iperspazio. Sotto
  6152. quale forma, proprio non saprei immaginare.
  6153. Né alcuno lo poteva, perché ne era passato di tempo. Zee Prime lo sapeva, dal
  6154. giorno in cui un uomo aveva avuto una parte sia pure secondaria nella
  6155. creazione di un AC Universale. Ciascun AC Universale progettava e costruiva il
  6156. suo successore. Ciascun AC, durante la sua esistenza di un milione di anni e
  6157. più, accumulava i dati necessari a costruire un successore migliore, più
  6158. complesso ed efficiente, in cui il suo stesso bagaglio di dati e di
  6159. individualità sarebbe rimasto sommerso.
  6160. L'AC Universale interruppe i pensieri divaganti di Zee Prime, non con parole
  6161. ma con una sorta di influsso direttivo. Zee Prime venne guidato entro il
  6162. confuso mare delle Galassie fino a che una in particolare si ingrandì,
  6163. mostrandosi in tutte le sue stelle.
  6164. Un pensiero, infinitamente lontano ma infinitamente chiaro, arrivò a Zee
  6165. Prime: QUESTA è LA GALASSIA ORIGINALE DELL'UOMO.
  6166. Ma era identica a tutte le altre, alla fin fine, e Zee Prime soffocò il suo
  6167. disappunto.
  6168. Dee Sub Wun, la cui mente aveva accompagnato l'altra, domandò all'improvviso:
  6169. - E una di queste è la stella originale dell'Uomo?
  6170.  
  6171. LA STELLA ORIGINALE DELL'UOMO È DIVENTATA UNA NOVA, rispose l'AC Universale. È
  6172. UNA NANA BIANCA.
  6173. - E gli uomini che ci vivevano sono morti? - domandò Zee Prime, senza
  6174. riflettere.
  6175. COME SEMPRE IN QUESTI CASI, disse l'AC Universale, PER I LORO CORPI È STATO
  6176. COSTRUITO IN TEMPO UN MONDO NUOVO.
  6177. - Eh, già, è vero - disse Zee Prime, ma ugualmente si sentiva sopraffatto da
  6178. un senso di vuoto. La sua mente allentò la presa sulla Galassia originale
  6179. dell'Uomo, lasciò che questa si ritraesse bruscamente fino a perdersi tra
  6180. l'ammasso confuso di punti luminosi. Si augurava di non rivederla più.
  6181. - Che c'è? - domandò Dee Sub Wun. - Qualcosa che non va?
  6182. - Le stelle stanno morendo. La stella originale è morta
  6183. - Che c'è di strano? Tutte devono morire.
  6184. - Ma quando tutta l'energia si sarà esaurita, moriranno anche i nostri corpi,
  6185. e tu e io con loro.
  6186. - Ci vorranno miliardi di anni.
  6187. - Ma io non voglio che accada, nemmeno tra miliardi di anni. AC Universale!
  6188. Come si può impedire che le stelle muoiano?
  6189. Divertito, Dee Sub Wen osservò: - Stai domandandogli come si potrebbe
  6190. invertire l'andamento dell'entropia.
  6191. PER ORA MANCANO DATI SUFFICIENTI, rispose l'AC Universale, PER UNA RISPOSTA
  6192. SIGNIFICATIVA.
  6193. Zee Prime lasciò che i suoi pensieri riaffluissero verso la sua vera Galassia.
  6194. Non si curò più di Dee Sub Wun, il cui corpo poteva essere in attesa su una
  6195. Galassia distante un trilione di anni luce, così come sulla stella accanto a
  6196. quella di Zee Prime. Non aveva importanza.
  6197. Desolato, Zee Prime cominciò a raccogliere idrogeno interstellare con il quale
  6198. costruirsi una stellina tutta per sé. Se anche le stelle dovevano morire
  6199. tutte, prima o poi, per ora era ancora possibile costruirne qualcuna.
  6200.  
  6201. L'Uomo rifletteva tra sé e sé, perché in un certo senso, mentalmente, l'Uomo
  6202. era unico. Era formato da trilioni, trilioni e trilioni di corpi senza età,
  6203. ciascuno al suo posto, ciascuno immobile e incorruttibile, ciascuno accudito
  6204. da automi perfetti e altrettanto incorruttibili, mentre le menti di tutti quei
  6205. corpi si fondevano liberamente l'una nell'altra, indistinguibili.
  6206. - L'Universo sta morendo - disse l'Uomo.
  6207. Guardò, intorno a sé, le Galassie sempre più fioche. Le stelle giganti, così
  6208. spendaccione, si erano spente da un pezzo, laggiù nel buio del più oscuro
  6209. passato remoto. Quasi tutte le stelle erano nane bianche, sul punto di
  6210. spegnersi.
  6211. Nuove stelle erano state costruite con la polvere interstellare, alcune per un
  6212. processo naturale, altre dall'Uomo stesso, e anche quelle stavano per
  6213. decadere. Era ancora possibile far cozzare tra loro delle nane bianche e,
  6214. dalle possenti forze così sprigionate, far scaturite nuove stelle; ma una
  6215. soltanto, ogni mille nane bianche distrutte, e anche quelle poche, presto o
  6216. tardi, avrebbero finito per decadere.
  6217. - Amministrata con estrema oculatezza, secondo i dettagli dell'AC Cosmico -
  6218. disse l'Uomo - l'energia che ancora rimane nell'Universo durerà miliardi di
  6219. anni.
  6220. - Ciò nonostante - obiettò l'Uomo - prima o poi tutto avrà una fine. Per
  6221. quanto oculatamente amministrata, per quanto sfruttata al massimo, l'energia,
  6222. una volta spesa, è perduta per sempre, e nessuno può sostituirla. L'entropia
  6223. non può che aumentare, fino a raggiungere un massimo
  6224. - È possibile invertire l'entropia? - domandò infine l'Uomo. - Sentiamo che
  6225. cosa ne dice l'AC Cosmico.
  6226. L'AC Cosmico li circondava, ma non nello spazio. Neppure un frammento di AC
  6227. Cosmico si trovava nello spazio. Era nell'iperspazio, ed era fatto di qualcosa
  6228. che non era né materia né energia. Il problema delle sue dimensioni e della
  6229. sua natura non era più traducibile in termini che l'Uomo potesse comprendere.
  6230. - AC Cosmico - invocò l'Uomo - È possibile invertire l'entropia?
  6231.  
  6232. FINORA, rispose l'AC Cosmico, NON ABBIAMO DATI SUFFICIENTI PER UNA RISPOSTA
  6233. SIGNIFICATIVA.
  6234. - Raccogline altri - ordinò l'Uomo
  6235. LO FARÒ, disse l'AC Cosmico. LO STO FACENDO DA CENTO MILIARDI DI ANNI. I MIEI
  6236. PREDECESSORI E IO CI SIAMO SENTITI FARE QUESTA DOMANDA MOLTE VOLTE. TUTTI I
  6237. DATI CHE HO RIMANGONO INSUFFICIENTI.
  6238. - Verrà un tempo - domandò l'Uomo - in cui i dati saranno sufficienti, o
  6239. questo problema è insolubile in tutte le circostanze possibili e immaginabili?
  6240.  
  6241. NESSUN PROBLEMA è INSOLUBILE IN TUTTE LE CIRCOSTANZE POSSIBILI E IMMAGINABILI,
  6242. rispose l'AC Cosmico.
  6243. - Quando avrai i dati sufficienti per rispondere alla domanda? - volle sapere
  6244. l'Uomo.
  6245.  
  6246. FINORA I DATI SONO INSUFFICIENTI PER UNA RISPOSTA SIGNIFICATIVA, rispose l'AC
  6247. Cosmico.
  6248. - Continuerai a occupartene? - domandò l'Uomo.
  6249. LO FARÒ, promise l'AC Cosmico.
  6250. - Aspetteremo - disse l'Uomo.
  6251.  
  6252. Le stelle e le Galassie morirono e si spensero, e lo spazio, dopo dieci
  6253. trilioni d'anni di decadimento, divenne nero.
  6254. Un individuo alla volta, l'Uomo si fuse con AC, e ciascun corpo fisico perdeva
  6255. la sua idoneità mentale in un modo che, a conti fatti, non si traduceva in una
  6256. perdita ma in un guadagno.
  6257. L'ultima mente dell'Uomo esitò, prima della fusione, contemplando uno spazio
  6258. che comprendeva soltanto i fondi di un'ultima stella quasi spenta e
  6259. nient'altro che materia incredibilmente rarefatta, agitata a casaccio da
  6260. rimasugli finali di calore che calava, asintoticamente, verso lo zero
  6261. assoluto.
  6262. - È questa la fine, AC? - domandò l'Uomo. - Non è possibile ritrasformare
  6263. ancora una volta questo caos nell'Universo? Non si può invertire il processo?
  6264.  
  6265. MANCANO ANCORA I DATI SUFFICIENTI PER UNA RISPOSTA SIGNIFICATIVA, disse AC.
  6266. L'ultima mente dell'Uomo si fuse e soltanto AC esisteva, ormai...
  6267. nell'iperspazio.
  6268.  
  6269. Materia ed energia erano terminate e, con esse, lo spazio e il tempo. Perfino
  6270. AC esisteva unicamente in nome di quell'ultima domanda alla quale non c'era
  6271. mai stata risposta dal tempo in cui un assistente semi-ubriaco, dieci trilioni
  6272. d'anni prima, l'aveva rivolta a un calcolatore che stava ad AC assai meno di
  6273. quanto l'uomo stesse all'Uomo.
  6274. Tutte le altre domande avevano avuto risposta e, finché quell'ultima non fosse
  6275. stata anch'essa soddisfatta, AC non si sarebbe forse liberato della
  6276. consapevolezza di sé.
  6277. Tutti i dati raccolti erano arrivati alla fine, ormai. Da raccogliere, non
  6278. rimaneva più niente.
  6279. Ma i dati raccolti dovevano ancora essere correlati e accostati secondo tutte
  6280. le relazioni possibili.
  6281. Un intervallo senza tempo venne speso a far questo.
  6282. E accadde, così, che AC scoprisse come si poteva invertire l'andamento
  6283. dell'entropia.
  6284. Ma ormai non c'era nessuno cui AC potesse fornire la risposta all'ultima
  6285. domanda. Pazienza! La risposta - per dimostrazione - avrebbe provveduto anche
  6286. a questo.
  6287. Per un altro intervallo senza tempo, AC pensò al modo migliore per riuscirci.
  6288. Con cura, AC organizzò il programma.
  6289. La coscienza di AC abbracciò tutto quello che un tempo era stato un Universo e
  6290. meditò sopra quello che adesso era Caos. Un passo alla volta, così bisognava
  6291. procedere.
  6292. LA LUCE SIA! disse AC.
  6293. E la luce fu...
  6294.  
  6295. Titolo originale: The Last Question
  6296. Prima edizione: Science Fiction Quarterly, novembre 1956
  6297. Traduzione di Hilia Brinis
  6298.  
  6299.  
  6300.  
  6301.  
  6302.  
  6303. IL BRUTTO RAGAZZETTO
  6304.  
  6305. Edith Fellowes si diede una lisciata al grembiule da lavoro come faceva
  6306. sempre, prima di aprire la porta chiusa da un'elaborata serratura e di
  6307. attraversare l'invisibile linea di demarcazione tra l'essere e il non essere.
  6308. Aveva con sé il taccuino e la penna, sebbene non prendesse più appunti, se non
  6309. quando provava il bisogno impellente di stendere qualche resoconto.
  6310. Questa volta aveva con sé anche una valigia ("Giocattoli per il bambino) aveva
  6311. detto, sorridendo, al guardiano, che da tempo aveva persino smesso di pensare
  6312. di farle delle domande e che le aveva fatto cenno con la mano di passare).
  6313. E, come sempre, il piccolo bimbo deforme sapeva che lei era entrata e le
  6314. correva incontro gridando - Signorina Fellowes, signorina Fellowes - con la
  6315. sua pronuncia sommessa, mangiandosi le parole.
  6316. - Timmie - disse lei, e gli passò la mano tra i capelli bruni arruffati sulla
  6317. piccola testa sproporzionata. - Cosa c'è?
  6318. Il piccolo rispose: - Tornerà ancora Jerry a giocare? Mi spiace per quello che
  6319. è successo.
  6320. - Non preoccuparti ora, Timmie. E per questo che hai pianto?
  6321. Il piccolo spostò lo sguardo altrove. "Non solo, signorina Fellowes. Ho
  6322. sognato di nuovo."
  6323. - Lo stesso sogno? - Le labbra della signorina Fellowes rimasero immobili.
  6324. Naturalmente, la faccenda di Jerry avrebbe provocato di nuovo quel sogno.
  6325. Timmie annuì. Mentre cercava di sorridere, mise in mostra i denti troppo
  6326. grandi e le labbra della bocca sporgente si tirarono. - Quando sarò abbastanza
  6327. grande per uscire di qui, signorina Fellowes?
  6328. - Presto - rispose lei dolcemente, sentendosi spezzare il cuore. - Presto.
  6329. La signorina Fellowes lasciò che le prendesse la mano e le piacque il contatto
  6330. tiepido della pelle spessa del suo palmo. Il piccolo la condusse attraverso le
  6331. tre stanze che costituivano la Sezione Uno di Stasis, sufficientemente
  6332. confortevoli, si, ma anche un'eterna prigione per il piccolo bimbo deforme
  6333. duranti tutti i sette (erano proprio sette) anni della sua vita.
  6334. Il bimbo la condusse all'unica finestra che dava sullo scorcio di un terreno
  6335. boschivo incolto facente parte del mondo dell'essere (ora nascosto dalla
  6336. notte), dove una recinzione con istruzioni scritte su vari cartelli vietava a
  6337. chiunque di gironzolare intorno senza permesso.
  6338. Timmie pigiò il naso contro la finestra. - Là fuori, signorina Fellowes?
  6339. - In posti più belli, migliori - rispose lei con tristezza, mentre guardava il
  6340. povero visetto imprigionato e incorniciato di profilo contro la finestra. La
  6341. fronte era appiattita e i capelli vi ricadevano a ciocche. La parte posteriore
  6342. del cranio era rigonfia e sembrava rendere la testa più pesante del dovuto,
  6343. incurvandola e piegandola in avanti, sforzando tutto il corpo ad assumere
  6344. quella postura storta. Già gli spigoli ossuti degli zigomi iniziavano a
  6345. deformargli la pelle intorno agli occhi. La sua bocca larga sporgeva in avanti
  6346. molto più prominentemente del grosso naso schiacciato; e non si poteva neppure
  6347. parlare di un mento vero e proprio, solo di una mascella rientrante incurvata
  6348. all'ingiù. Timmie era piccolo per la sua età e le sue gambe tozze erano curve.
  6349. Era un bambino incredibilmente deforme e Edith Fellowes lo amava molto.
  6350. Dal momento che il bambino non poteva vederle il viso, Edith Fellowes permise
  6351. alle sue labbra il lusso di un fremito.
  6352. Non l'avrebbero ucciso. Avrebbe fatto di tutto per impedirlo. Di tutto. Aprì
  6353. la valigia e iniziò a tirare fuori gli indumenti che conteneva.
  6354.  
  6355. Edith Fellowes aveva varcato la soglia di Stasis, S.p.a., per la prima volta
  6356. poco più di tre anni prima. A quel tempo, non aveva la minima idea di ciò che
  6357. Stasis significasse o a cosa servisse quel luogo. Nessuno lo sapeva, allora,
  6358. tranne coloro che vi lavoravano. Infatti, solo il giorno dopo il suo arrivo,
  6359. il mondo apprese l'importante notizia.
  6360. A quell'epoca, avevano appena messo un'inserzione: cercavano una donna che
  6361. avesse nozioni di fisiologia, esperienza in farmacologia e che amasse i
  6362. bambini. Edith Fellowes era stata infermiera in un reparto maternità e
  6363. riteneva di soddisfare quei requisiti.
  6364. Gerald Hoskins, il cui nome sulla targhetta appoggiata sulla scrivania
  6365. includeva un dottorato in fisiologia, si grattò la guancia con il pollice e la
  6366. guardò con severità.
  6367. Automaticamente, la signorina Fellowes si irrigidì e avvertì che il suo viso
  6368. (con il naso leggermente asimmetrico e le palpebre lievemente appesantite) si
  6369. contraeva.
  6370. Se è per questo, neppure lui è il tipo di uomo che ho sempre sognato, pensò
  6371. risentita. Sta mettendo su ciccia, sta diventando calvo e ha la bocca
  6372. cadente... tuttavia, il salario menzionato nell'inserzione si era rivelato
  6373. considerevolmente superiore alle sue aspettative, così aspettò.
  6374. Hoskins disse: - Allora, li ama davvero i bambini?
  6375. - Non l'avrei detto se non fosse vero.
  6376. - Oppure ama solo i bambini belli? Quei bei bambini paffuti con graziosi
  6377. nasini a patata, tutti gorgoglianti e farfuglianti?
  6378. La signorina Fellowes replicò: - I bambini sono bambini, dottor Hoskins, e
  6379. quelli che non sono belli sono proprio quelli che potrebbero avere più bisogno
  6380. d'aiuto.
  6381. - Allora, supponga di essere assunta.
  6382. - Intende dire che mi sta offrendo il lavoro?
  6383. Hoskins abbozzò un fugace sorriso, e per un attimo il suo grande viso assunse
  6384. un fascino distratto. Disse: - Prendo decisioni rapide.
  6385. Tuttavia, fino a questo momento, l'offerta è per prova. Potrei prendere la
  6386. decisione di mandarla via altrettanto rapidamente. È pronta a cogliere
  6387. quest'occasione?
  6388. La signorina Fellowes serrò la borsetta e cercò di calcolare quanto più
  6389. velocemente si poteva, poi ignorò i calcoli e seguì il proprio impulso. - Sì.
  6390. - Bene. Formeremo lo Stasis questa sera e penso che farebbe meglio a essere
  6391. qui per assumere subito l'incarico. Ciò avverrà alle otto postmeridiane e
  6392. apprezzerei molto se lei potesse essere qui alle sette e trenta.
  6393. - Ma, cosa...
  6394. - Bene. Benissimo. E tutto per ora. - A un cenno, una segretaria sorridente
  6395. entrò per accompagnarla fuori.
  6396. La signorina Fellowes si girò e fissò per un momento la porta chiusa del
  6397. dottor Hoskins. Che cos'era Stasis? Cosa aveva a che fare con i bambini
  6398. quell'edificio simile a un casermone, con i suoi impiegati contrassegnati da
  6399. un distintivo, i corridoi improvvisati, e quella inequivocabile aria da
  6400. laboratorio di ingegneria?
  6401. Si chiese se avrebbe dovuto davvero presentarsi quella sera, oppure starsene
  6402. alla larga e dare una lezione a quell'uomo arrogante.
  6403. Ma sapeva che sarebbe tornata, anche se solo per pura frustrazione.
  6404. Avrebbe dovuto scoprire qualcosa di più sul bambino.
  6405.  
  6406. Tornò alle sette e mezzo e non ebbe bisogno di annunciarsi. Uno dopo l'altro,
  6407. uomini e donne davano segno di conoscerla e di essere al corrente della sua
  6408. funzione. Quando entrò, venne subito diritta dove si trovava Hoskins, che la
  6409. guardò in modo distante, mormorando: - Signorina Fellowes.
  6410. Non le offrì neppure di accomodarsi, ma la signorina Fellowes accostò con
  6411. calma una sedia alla ringhiera e si sedette.
  6412. Si trovavano su un balcone che dava su un'ampia concavità piena di strumenti
  6413. che formavano una specie di croce tra il pannello di controllo di una
  6414. navicella spaziale e lo schermo di un computer. Su un lato vi erano delle
  6415. pareti divisorie che sembravano formare un appartamento privo di soffitto, una
  6416. specie di casa delle bambole gigante divisa in locali che la signorina
  6417. Fellowes vedeva da là sopra.
  6418. Poteva scorgere una cucina elettronica e un'unità frigorifero in una stanza e,
  6419. fuori da un'altra, uno spazio predisposto a essere usato come gabinetto. E,
  6420. sicuramente, l'oggetto che intravide in un altro locale poteva soltanto far
  6421. parte di un letto, un piccolo letto.
  6422. Hoskins stava parlando con un altro uomo e loro due insieme alla signorina
  6423. Fellowes occupavano tutto lo spazio sul balcone. Hoskins non si offrì di
  6424. presentare l'estraneo; la signorina Fellowes lo spiò furtivamente. Era magro,
  6425. con quell'aspetto piuttosto sgradevole che possiedono gli uomini di mezza età.
  6426. Aveva un paio di baffetti e uno sguardo acuto che sembrava occuparsi di tutto.
  6427. Stava dicendo: - Non farò finta per un attimo di capire tutto questo, dottor
  6428. Hoskins; intendo dire, se non come un profano, un profano discretamente
  6429. intelligente, insomma, come ci si aspetterebbe che un profano capisse.
  6430. Nonostante ciò, se esiste una parte di ciò che mi ha detto che capisco meno di
  6431. un'altra, è la questione della selettività. Siete solo riusciti ad arrivare
  6432. fino a qui; e questo mi sembra notevole, ma più vi spingerete oltre, più le
  6433. cose diventeranno oscure; occorre più energia. Ma in questo modo, arriverete
  6434. solo fino a un certo punto. È questa la cosa sconcertante.
  6435. - Posso farle sembrare tutto meno paradossale, Deveney, se mi permetterà di
  6436. usare un'analogia. - (Nel momento in cui udì il suo nome, la signorina
  6437. Fellowes riuscì subito a identificare l'uomo. Si trattava ovviamente di
  6438. Candide Deveney, il corrispondente scientifico di Telenews, che era
  6439. notoriamente al centro di ogni più importante avvenimento scientifico.
  6440. Riconobbe persino il suo viso come quello di colui che aveva visto al
  6441. telegiornale quando fu annunciato l'atterraggio su Marte. Se le cose stavano
  6442. così, il dottor Hoskins doveva avere qualcosa di importante in quel luogo.)
  6443. - Certamente, usi un'analogia - disse Deveney con aria mesta - se pensa che
  6444. servirà.
  6445. - Bene, allora, lei non può leggere un libro stampato a caratteri di normale
  6446. grandezza se lo tiene a più di un metro e mezzo di distanza dai suoi occhi, ma
  6447. potrà leggerlo se lo tiene a trenta centimetri. In questo modo, più vicino è,
  6448. meglio è. Tuttavia, se lei porta il libro a venti millimetri dagli occhi, non
  6449. le sarà di nuovo possibile leggerlo. Si può anche essere troppo vicini,
  6450. capisce?
  6451. - Hummm - mormorò Deveney.
  6452. - Oppure prenda quest'altro esempio. La sua spalla destra si trova a circa
  6453. settantasei centimetri dalla punta del suo indice destro e lei può mettere il
  6454. dito destro sulla spalla. Il suo gomito destro si trova a metà dalla distanza
  6455. del suo indice destro; secondo la logica comune, dovrebbe essere più semplice
  6456. da raggiungere, eppure non è possibile che con l'indice destro si tocchi il
  6457. gomito destro. Di nuovo, si può anche essere troppo vicini.
  6458. Deveney disse: - Posso usare questa analogia nel mio articolo?
  6459. - Ma certo. Non potrei che esserne lusingato. Ho aspettato abbastanza qualcuno
  6460. come lei che narrasse questa storia. Le darò qualsiasi altra cosa desideri.
  6461. Finalmente, è giunta l'ora in cui vogliamo che il mondo spinga il suo sguardo
  6462. oltre la nostra spalla. Ci vedrà qualcosa.
  6463. (La signorina Fellowes, a dispetto di se stessa, si sorprese ad ammirare la
  6464. calma certezza di quell'uomo. C'era della forza nei suoi modi.)
  6465. Deveney disse: - Di quanto potrete tornare indietro?
  6466. - Quarantamila anni.
  6467. La signorina Fellowes trattenne il respiro bruscamente.
  6468. Anni?
  6469.  
  6470. L'aria era carica di tensione. Gli uomini addetti ai controlli si muovevano
  6471. appena. Uno di essi parlò in un microfono con tono sommesso e monotono, brevi
  6472. frasi che la signorina Fellowes non riusciva a comprendere.
  6473. Deveney, sporgendosi sulla ringhiera del balcone con uno sguardo fisso e
  6474. intenso, esclamò: - Vedremo qualcosa, dottor Hoskins?
  6475. - Come? No. Nulla fino a lavoro concluso. Le nostre scoperte sono indirette,
  6476. qualcosa sul principio del radar, se non per il fatto che usiamo mesoni invece
  6477. di radiazioni. I mesoni ci arrivano in ritardo in condizioni adeguate. Alcuni
  6478. vengono riflessi e dobbiamo analizzarne le riflessioni.
  6479. - Dà l'impressione di essere una cosa difficile.
  6480. Hoskins sorrise di nuovo, un sorriso fugace, come al solito. - È il prodotto
  6481. finale di cinquanta anni di ricerche; quaranta anni prima che io entrassi nel
  6482. campo. Sì, è una cosa difficile.
  6483. L'uomo al microfono alzò una mano.
  6484. Hoskins disse: "Abbiamo fissato l'esatta posizione su un particolare momento
  6485. temporale per settimane; l'abbiamo mutata, ristabilita dopo aver calcolato le
  6486. nostre posizioni nel tempo, accertandoci che avremmo potuto controllare il
  6487. flusso temporale con sufficiente precisione. Deve funzionare ora.
  6488.  
  6489. Ma la sua fronte luccicava, imperlata di sudore.
  6490. Edith Fellowes si rese conto di essersi alzata e di essere alla ringhiera del
  6491. balcone, ma non si vedeva nulla.
  6492. L'uomo al microfono annunciò con calma: - Ora.
  6493. Ci fu una pausa di silenzio sufficiente per un respiro e poi si udì l'urlo
  6494. terrificante di un bambino, proveniente dalle camere della casa delle bambole.
  6495. Terrore! Un terrore straziante!
  6496. La signorina Fellowes girò la testa in direzione del grido. In tutta quella
  6497. faccenda era coinvolto un bambino. L'aveva dimenticato.
  6498. Hoskins colpì la ringhiera col pugno ed esclamò con voce ferma e risoluta,
  6499. tremante di trionfo: - Ce l'abbiamo fatta!
  6500.  
  6501. La signorina Fellowes fu spinta giù per la breve rampa della scala a
  6502. chiocciola dalla pressione del palmo di Hoskins tra le scapole. Non disse
  6503. nulla.
  6504. Gli uomini addetti ai posti di controllo ora erano in piedi, sorridevano,
  6505. fumavano, guardavano i tre mentre facevano il loro ingresso al piano terra. In
  6506. direzione della casa delle bambole risuonò un debolissimo ronzio.
  6507. Hoskins disse a Deveney: - È perfettamente sicuro entrare in Stasis. L'ho
  6508. fatto un migliaio di volte. Si avverte una strana sensazione che è momentanea
  6509. e che non significa nulla.
  6510. In segno di silenziosa dimostrazione, passò attraverso una porta aperta, e
  6511. Deveney, con un sorriso forzato, prendendo un profondo respiro, lo seguì.
  6512. Hoskins disse: - Signorina Fellowes! Prego! - Impazientemente, le fece segno
  6513. con l'indice di avvicinarsi.
  6514. La signorina Fellowes annuì e, muovendosi rigidamente, attraversò la soglia.
  6515. Fu come se un fremito la percorresse, un solletico interiore.
  6516. Ma una volta all'interno, tutto sembrò normale. Si sentiva odore di legno
  6517. fresco e anche... sì, di terriccio.
  6518. Ora c'era silenzio, finalmente nessuna voce, ma si udì un rumore secco di
  6519. piedi strascicati, un cercare a tentoni, come di una mano che scorresse sul
  6520. legno, poi un lamento profondo.
  6521. - Dov'è? - chiese la signorina Fellowes con angoscia. Non si preoccupavano
  6522. quegli stupidi uomini?
  6523.  
  6524. Il fanciullo era nella camera da letto o, perlomeno, la camera che conteneva
  6525. il letto.
  6526. Era in piedi, nudo, con il piccolo torace insudiciato, e ansimava con
  6527. irregolarità. Una grande quantità di erba incolta era sparsa sul pavimento
  6528. vicino ai suoi piedi scuri e privi di scarpe. Da lì provenivano l'odore di
  6529. terra e il vago sentore di qualcosa di fetido.
  6530. Hoskins seguì il suo sguardo terrificato e disse con fare seccato: Non si può
  6531. strappare fuori dal tempo un ragazzo lindo e pulito, signorina Fellowes. Per
  6532. sicurezza abbiamo dovuto prelevare anche una parte dell'habitat che lo
  6533. circondava. O avrebbe preferito che fosse arrivato qui senza una gamba o solo
  6534. con metà testa?
  6535. - La prego - esclamò la signorina Fellowes, angosciata dalla propria reazione
  6536. violenta. - Dobbiamo stare proprio qui? Quel povero bambino è spaventato. Ed è
  6537. sudicio.
  6538. Aveva decisamente ragione. Era insudiciato di sporcizia rappresa e di una
  6539. sostanza untuosa, e aveva un graffio su una coscia che sembrava arrossato e
  6540. purulento.
  6541. Quando Hoskins si avvicinò, il bambino, che sembrava avere poco più di tre
  6542. anni d'età, si ingobbì appiattendosi al suolo e indietreggiò rapidamente.
  6543. Sollevò il labbro superiore e mostrò i denti, soffiando come un gatto. Con un
  6544. gesto rapido, Hoskins afferrò tutt'e due le braccia del piccolo e lo sollevò
  6545. dal pavimento mentre lui si contorceva e urlava.
  6546. La signorina Fellowes disse: - Lo tenga, adesso. Ha bisogno di un bagno caldo,
  6547. innanzitutto. Ha bisogno di essere pulito. Ha l'equipaggiamento necessario? Se
  6548. sì, lo faccia portare qui. Avrò bisogno di aiuto per toccarlo, muoverlo, solo
  6549. per ora. Inoltre, per l'amor del Cielo, faccia togliere tutta quella porcheria
  6550. e quel sudiciume.
  6551. Ora la signorina Fellowes stava dando gli ordini e si sentiva perfettamente
  6552. competente. E questo perché ora era un'infermiera efficiente, piuttosto che
  6553. una spettatrice confusa, guardava il bambino con occhio clinico... esitò un
  6554. momento, sconvolta. Riuscì a vedere oltre la sporcizia e le urla, oltre
  6555. l'agitarsi delle membra e quell'inutile dibattersi. Vide il bambino tale e
  6556. quale era.
  6557. Era la creatura più brutta e deforme che avesse mai visto. Era terribilmente
  6558. deturpato, dalla testa malformata alle gambe storte.
  6559.  
  6560. Riuscì a lavare il bambino con l'aiuto di tre uomini e con altre persone che
  6561. si muovevano disordinatamente nello sforzo di pulire la stanza. Lavorò in
  6562. silenzio e risentita, infastidita dalle continue grida e dal dibattersi del
  6563. piccolo, dagli abbondanti e non dignitosi schizzi d'acqua insaponata ai quali
  6564. era soggetta.
  6565. Il dottor Hoskins aveva accennato al fatto che il bambino non sarebbe stato
  6566. bello e buono, ma ciò era ben lontano dall'affermare che sarebbe stato deforme
  6567. fino a suscitare repulsione. Inoltre, il piccolo aveva addosso una puzza che
  6568. l'acqua e il sapone stavano facendo diminuire solo poco per volta.
  6569. La signorina Fellowes ebbe la forte tentazione di spingere il bambino,
  6570. insaponato com'era, nelle braccia di Hoskins e di andarsene; ma c'era di mezzo
  6571. l'orgoglio professionale. Dopo tutto, aveva accettato un incarico. E ci
  6572. sarebbe stato quello sguardo nei suoi occhi. Uno sguardo freddo che le avrebbe
  6573. detto: "Solo bambini belli, signorina Fellowes?".
  6574. Hoskins, che si era messo di lato, li guardava freddamente a distanza, con un
  6575. mezzo sorriso dipinto sul viso; a un tratto incontrò gli occhi di lei, come se
  6576. fosse divertito del suo risentimento.
  6577. La signorina Fellowes decise che avrebbe aspettato un poco prima di
  6578. abbandonare quel lavoro. Farlo ora avrebbe solo significato svilirla.
  6579. In seguito, quando il bambino ebbe riacquistato un colorito roseo decente e
  6580. odorava di sapone profumato, la signorina Fellowes si sentì comunque meglio.
  6581. Le urla del piccolo si mutarono in piagnucolii di stanchezza mentre osservava
  6582. attentamente, con gli occhi che si muovevano rapidi e in preda a timoroso
  6583. sospetto, da uno all'altro di coloro che si trovavano nella stanza. Il fatto
  6584. di essere lindo e pulito accentuava la sua magra nudità, mentre rabbrividiva
  6585. di freddo dopo il bagno.
  6586. La signorina Fellowes esclamò bruscamente: - Portatemi una camicia da notte
  6587. per il bambino!
  6588. Subito apparve una camicia da notte. Era come se tutto fosse stato già
  6589. preparato, eppure nulla fosse pronto se non quando lei dava ordini; come se
  6590. stessero deliberatamente lasciando tutto nelle sue mani, senza aiuto, per
  6591. metterla alla prova.
  6592. Il giornalista, Deveney, si avvicinò e disse: - Lo terrò io, signorina. Non ce
  6593. la farà a infilargliela da sola.
  6594. - Grazie - rispose la signorina Fellowes. E, infatti, fu una vera e propria
  6595. battaglia, ma alla fine riuscirono a fargli indossare l'indumento, e quando il
  6596. bimbo fece per strapparselo di dosso, la signorina Fellowes lo schiaffeggiò
  6597. sulla mano con forza.
  6598. Il bambino arrossì, ma non pianse. La fissava e le dita storte di una mano si
  6599. mossero lentamente sul tessuto di flanella della camicia da notte,
  6600. percependone al tatto l'estraneità.
  6601. La signorina Fellowes pensò con disperazione: Ebbene, cosa succederà adesso?
  6602. Ognuno sembrava preso da un'animazione sospesa, in attesa di una mossa da
  6603. parte sua, persino il piccolo bimbo deforme.
  6604. La signorina Fellowes disse bruscamente: - Avete del cibo a disposizione?
  6605. Latte?
  6606. Lo avevano. Un'unità mobile su un carrello fu fatta entrare, con lo
  6607. scompartimento frigorifero contenente tre quarti di un litro di latte,
  6608. un'unità per riscaldare le vivande e una scorta di prodotti energetici sotto
  6609. forma di gocce vitaminiche, sciroppo al ferro-cobalto-rame e altre cose di cui
  6610. la signorina Fellowes non aveva tempo di occuparsi. C'era una varietà di cibi
  6611. in scatola per bambini che si autoriscaldavano.
  6612. Per iniziare, utilizzò del latte, semplicemente del latte. L'unità radar lo
  6613. riscaldò a una temperatura già predisposta in dieci secondi e si spense; la
  6614. signorina Fellowes ne versò un poco in un piattino. Era certa dello stato
  6615. selvaggio in cui si trovava il bambino. Era certa che non avrebbe saputo in
  6616. che modo tenere in mano una tazza.
  6617. La signorina Fellowes annuì e disse al piccolo: - Bevi. Bevi. - Fece un gesto
  6618. come se si fosse portata il latte alla bocca. Gli occhi del bambino seguirono
  6619. i suoi movimenti, ma non si mosse.
  6620. Improvvisamente, la signorina Fellowes si risolse a ricorrere alle maniere
  6621. dirette. Afferrò la parte superiore del braccio del bambino con una mano e
  6622. intinse l'altra nel latte. Gli bagnò le labbra, in modo che il latte gli
  6623. colasse lungo le guance e il mento rientrante.
  6624. Per un momento, il bambino emise un grido acuto, poi si passò la lingua sulle
  6625. labbra inumidite. La signorina Fellowes si allontanò di qualche passo.
  6626. Il piccolo si avvicinò al piattino, si piegò verso di esso, poi guardò in alto
  6627. e dietro di sé, come se stesse aspettando l'assalto di un nemico appostato; si
  6628. chinò di nuovo e leccò il latte con avidità, come un gatto. Bevve
  6629. rumorosamente e non usò le mani per sollevare il piattino.
  6630. La signorina Fellowes lasciò che una parte della reazione violenta che provava
  6631. si mostrasse sul suo viso. Non poteva impedirselo.
  6632. Deveney se ne accorse, forse. Disse: - Dottor Hoskins, l'infermiera è al
  6633. corrente?
  6634. - Al corrente di cosa? - chiese la signorina Fellowes.
  6635. Deveney esitò, ma Hoskins (nuovamente con uno sguardo di distaccato
  6636. divertimento sul viso) rispose: - Be', glielo dica.
  6637. Deveney si rivolse alla donna: - Può anche non sospettarlo, ma lei è la prima
  6638. donna civilizzata della storia che si sia mai presa cura di un giovane uomo di
  6639. Neanderthal.
  6640.  
  6641. Edith Fellowes si voltò verso Hoskins con una specie di controllata ferocia. -
  6642. Avrebbe dovuto dirmelo, dottore.
  6643. - Perché? Che differenza fa?
  6644. - Aveva detto un bambino.
  6645. - E quello non è forse un bambino? Non ha mai avuto un cagnolino o un gattino,
  6646. signorina Fellowes? Si avvicinano forse di più a ciò che consideriamo umano?
  6647. Se quello fosse stato il piccolo di uno scimpanzé, ne avrebbe provato
  6648. repulsione? Lei è un'infermiera, signorina Fellowes. Il suo curriculum dice
  6649. che è stata per tre anni in un reparto maternità. Si è mai rifiutata di
  6650. assistere un neonato deforme?
  6651. La signorina Fellowes sentì che le sue pretese erano inconsistenti. Replicò,
  6652. con molta meno decisione: - Avrebbe dovuto dirmelo.
  6653. - E avrebbe rifiutato l'incarico? Bene, ora lo rifiuta?
  6654. La guardò freddamente, mentre Deveney aveva distolto lo sguardo verso l'altra
  6655. parte della stanza, e il bambino di Neanderthal, avendo finito il latte e dopo
  6656. aver leccato il piatto, alzò gli occhi verso di lei con il visetto bagnato e
  6657. grandi occhi bramosi.
  6658. Il bambino indicò il latte e improvvisamente scoppiò in una breve serie di
  6659. suoni ripetuti in continuazione; suoni fatti di elaborati schiocchi gutturali
  6660. con la lingua.
  6661. La signorina Fellowes disse sorpresa: - Cielo, parla.
  6662. - Naturalmente replicò Hoskins. - L'Homo neanderthalensis non è una specie a
  6663. parte vera e propria, ma piuttosto una sottospecie dell'Homo sapiens. Perché
  6664. non dovrebbe parlare? Probabilmente sta chiedendo altro latte.
  6665. Come un automa, la signorina Fellowes allungò la mano verso la bottiglia del
  6666. latte, ma Hoskins le afferrò il polso. - Allora, signorina Fellowes, prima di
  6667. proseguire, accetta il lavoro?
  6668. La signorina Fellowes si liberò della sua presa, infastidita. - Se non gli do
  6669. io da mangiare, voi non lo farete? Starò con lui... per un po'.
  6670. Versò il latte: - La lasceremo con il bambino, signorina Fellowes. Questa è
  6671. l'unica porta della Sezione Numero Uno di Stasis, ed è chiusa da un
  6672. dispositivo molto elaborato, nonché sorvegliata. Le chiederò di imparare i
  6673. dettagli della serratura che verrà, naturalmente, chiusa con una chiave su cui
  6674. saranno impresse le sue impronte digitali, come del resto è già stato fatto
  6675. con le mie. Anche gli spazi là sopra (guardò verso il soffitto aperto della
  6676. casa delle bambole) sono sorvegliati e gli incaricati saranno avvertiti se
  6677. qualcosa di sinistro dovesse accadere qua dentro.
  6678. La signorina Fellowes disse, con tono indignato: - Intende dire che sarò
  6679. controllata a vista? - Pensò all'improvviso all'ispezione delle stanze interne
  6680. che lei stessa aveva compiuto dal balcone.
  6681. - No, no - replicò Hoskins seriamente. - La sua privacy sarà completamente
  6682. rispettata. La vista consisterà esclusivamente di simboli elettronici, con i
  6683. quali avrà a che fare solo un computer. Ora lei starà con lui questa notte,
  6684. signorina Fellowes, e tutte le notti fino a ulteriori indicazioni. Le verrà
  6685. dato il cambio durante il giorno, secondo l'orario che lei troverà
  6686. conveniente. Le permetteremo di stabilirlo a suo piacimento.
  6687. La signorina Fellowes diede un'occhiata alla casa delle bambole con
  6688. un'espressione sconcertata. - Ma perché tutto ciò, dottor Hoskins? Il bambino
  6689. è pericoloso?
  6690. - È una questione di energia, signorina Fellowes. Non deve mai essergli
  6691. permesso di lasciare queste stanze. Mai. Neppure per un istante. Per nessuna
  6692. ragione. Neanche se si trattasse di salvargli la vita. E neppure per salvare
  6693. la sua, signorina Fellowes. È chiaro?
  6694. La signorina Fellowes alzò il mento. - Capisco gli ordini, dottor Hoskins, e
  6695. la professione di infermiera prevede la possibilità di anteporre il dovere
  6696. alla preservazione della propria vita.
  6697. - Bene. Se ha bisogno di qualcuno, può sempre farcelo sapere. - E i due uomini
  6698. se ne andarono.
  6699. La signorina Fellowes si voltò verso il bambino. La stava guardando e nel
  6700. piattino era rimasto ancora del latte. Con fatica, cercò di mostrargli come
  6701. sollevare il piattino e portarselo alle labbra. Il piccolo fece resistenza, ma
  6702. le permise di toccarlo senza scoppiare in urla e strepiti.
  6703. I suoi occhi atterriti erano sempre posati su di lei, controllando e
  6704. sorvegliando alla ricerca della prima mossa falsa. La signorina Fellowes si
  6705. sorprese a consolarlo, cercando di muovere la mano molto lentamente verso i
  6706. suoi capelli, permettendogli di vedere ogni millimetro del movimento che
  6707. compiva, facendogli vedere che in ciò non vi era nulla che potesse arrecargli
  6708. danno.
  6709. E, per un istante, riuscì ad accarezzargli i capelli.
  6710. Disse: - Ti farò vedere come si usa il bagno. Pensi di poter imparare?
  6711.  
  6712. Parlò con tranquillità e dolcezza, sapendo che il piccolo non avrebbe capito
  6713. le sue parole, ma con la speranza che avrebbe risposto alla calma del suo tono
  6714. di voce.
  6715. Il bambino si lanciò di nuovo in una frase tutta pronunciata con grandi
  6716. schiocchi di lingua.
  6717. Lei gli chiese: - Posso prenderti per mano?
  6718. Allungò la propria e il bambino la guardò. La lasciò distesa e aspettò. La
  6719. mano del piccolo avanzò tentennante verso la sua.
  6720. - Bene - disse lei.
  6721. La manina era a qualche millimetro dalla sua, ma, proprio allora, il coraggio
  6722. del piccolo venne meno. La tirò bruscamente indietro.
  6723. - Be' - disse la signorina Fellowes con tranquillità. - Proveremo di nuovo più
  6724. tardi. Vuoi sederti qui? - Con la mano batté sul materasso del letto.
  6725. Le ore passarono lentamente e i progressi furono minimi. Non ebbe successo né
  6726. con il bagno né con il letto. Infatti, dopo che il bambino ebbe dato segni di
  6727. sonnolenza, si distese sul pavimento nudo e poi, con un movimento rapido,
  6728. rotolò sotto il letto.
  6729. La signorina Fellowes si chinò per guardarlo: i suoi occhi luccicavano verso
  6730. di lei, mentre le comunicava qualcosa facendo schioccare la lingua.
  6731. - E va bene - esclamò lei. - Se ti senti più sicuro sotto il letto, dormirai
  6732. lì.
  6733. Chiuse la porta che portava alla camera da letto e si ritirò sulla brandina
  6734. che le avevano riservato nella stanza più grande. Dopo aver insistito, sopra
  6735. di essa era stato steso un baldacchino di fortuna. Pensò: Quegli stupidi
  6736. uomini dovranno mettere uno specchio, un comò più grande e un bagno in questo
  6737. locale se si aspettano che io rimanga qui durante la notte.
  6738.  
  6739. Fu difficile prendere sonno. La signorina Fellowes si accorse che
  6740. si stava sforzando di udire possibili suoni provenienti dalla stanza accanto.
  6741. Il piccolo non sarebbe potuto uscire, non era così? Le pareti erano
  6742. perpendicolari e dall'altezza impossibile, ma supponendo che il bambino avesse
  6743. potuto arrampicarsi come una scimmia? Be', Hoskins aveva detto che esistevano
  6744. dei dispositivi d'osservazione posizionati lungo tutto il soffitto.
  6745. Improvvisamente pensò: Può essere pericoloso? Fisicamente pericoloso?
  6746. Di certo, Hoskins non aveva voluto dire questo. Sicuramente, non l'avrebbe
  6747. lasciata sola se...
  6748. Cerco di riderci su. Era solo un bambino di tre o quattro anni. Eppure, non
  6749. era riuscita a tagliargli le unghie. Se l'avesse attaccata con le unghie e i
  6750. denti, mentre dormiva...
  6751. Il suo battito cardiaco accelerò. Oh, era ridicolo, eppure...
  6752. Si mise in ascolto con dolorosa attenzione, e questa volta udì un rumore.
  6753. Il bambino stava piangendo.
  6754. Non strilli di paura o di rabbia; non urla e strepiti. Stava piangendo
  6755. sommessamente, e quel pianto era il singhiozzo desolato di un bambino solo,
  6756. solo e abbandonato.
  6757. Per la prima volta, la signorina Fellowes pensò con un impulso di compassione:
  6758. Poverino!
  6759. Naturalmente, era un bambino; cosa importava la forma della sua testa? Era un
  6760. bambino che era diventato orfano, come mai nessun bambino lo era stato prima
  6761. di allora. Non solo suo padre e sua madre se ne erano andati, ma anche tutta
  6762. la sua specie. Portato bruscamente fuori dal tempo, ora era l'unica creatura
  6763. del suo genere in tutto il mondo. L'ultimo. L'unico.
  6764. Sentì che la pietà per lui si faceva più intensa e con essa la vergogna per la
  6765. sua stessa durezza di cuore. Rimboccandosi la camicia da notte con attenzione
  6766. sopra i polpacci (incongruamente pensò: domani dovrò portarmi un accappatoio),
  6767. si alzò dal letto e si diresse nella camera del bambino.
  6768. - Povero piccolo - lo chiamò sussurrando. - Piccolino.
  6769. Stava per tendere la mano sotto il letto, ma pensò a un possibile morso e si
  6770. ritrasse. Invece, accese la luce da notte e spostò il letto.
  6771. Il poverino era raggomitolato in un angolo, con le ginocchia contro il mento,
  6772. e la guardava con occhi apprensivi e velati di lacrime.
  6773. Nella luce fioca, la signorina Fellowes non era cosciente di quanto fosse
  6774. repellente.
  6775. - Povero bambino - ripeté - povero bambino. - Quando gli accarezzò i capelli,
  6776. lo sentì irrigidirsi, poi rilassarsi. - Povero piccolo. Posso tenerti tra le
  6777. braccia?
  6778. Si sedette sul pavimento di fianco a lui e gli accarezzò lentamente e con
  6779. movimenti ritmici i capelli, la guancia, il braccio. Dolcemente, iniziò a
  6780. cantare una canzoncina dai toni lenti.
  6781. A qual suono, il piccolo alzò la testa, fissando la bocca di lei
  6782. nell'oscurità, come se si stesse chiedendo da dove provenisse quel suono.
  6783. La signorina Fellowes se lo avvicinò mentre la ascoltava. Lentamente, con una
  6784. dolce pressione della mano gli fece appoggiare la testa sulla sua spalla. Gli
  6785. mise un braccio sotto le cosce e con un movimento delicato e non repentino se
  6786. lo mise sulle ginocchia.
  6787. Continuò a cantare, lo stesso semplice verso in continuazione, mentre lo
  6788. cullava avanti e indietro, avanti e indietro.
  6789. Il bambino smise di piangere e poco dopo il ronzio sereno del suo respiro
  6790. indicò che si era addormentato.
  6791. Con infinite precauzioni, la signorina Fellowes spinse di nuovo il letto
  6792. contro il muro e vi distese il piccolo. Lo coprì e lo guardò. Il suo viso
  6793. aveva un aspetto così pacifico e da cucciolo mentre dormiva. Non importava
  6794. molto che fosse così brutto. Davvero.
  6795. Fece per uscire in punta di piedi, poi pensò: E se si sveglia?
  6796. Tornò indietro, combatté irrisolutamente con se stessa, poi sospirò e
  6797. lentamente si mise sotto le coperte con il bambino.
  6798. Il letto era troppo piccolo per lei. Si sentiva impacciata e a disagio per la
  6799. mancanza di qualcosa sopra la testa, ma la mano del bambino scivolò nella sua
  6800. e, in qualche modo, anche lei si addormentò in quella posizione.
  6801.  
  6802. La signorina Fellowes si svegliò con un sussulto e in preda all'impulso
  6803. selvaggio di urlare. Riuscì a sopprimere quest'ultimo in un mormorio. Il
  6804. bambino la stava guardando, con gli occhi spalancati. Le ci volle parecchio
  6805. per ricordarsi di essersi messa a letto con lui, e ora, lentamente, senza
  6806. staccare gli occhi da quelli del piccolo, allungò con precauzione una gamba
  6807. fino a toccare il pavimento, poi l'altra.
  6808. Gettò un'occhiata apprensiva al soffitto aperto, poi contrasse i muscoli per
  6809. svincolarsi rapidamente.
  6810. Ma in quel momento le dita tozze del bambino si allungarono a toccarle le
  6811. labbra. Disse qualcosa.
  6812. La signorina Fellowes si ritrasse a quel contatto. Alla luce del giorno il
  6813. bambino era terribilmente brutto.
  6814. Il piccolo parlò di nuovo. Aprì la bocca e fece dei gesti con la mano, come se
  6815. fosse lì lì per dire qualcosa.
  6816. La signorina Fellowes ne indovinò il significato e chiese con voce tremula: -
  6817. Vuoi che canti?
  6818. Il bambino non disse nulla, ma fissò la sua bocca.
  6819. Con voce leggermente stonata a causa della tensione, la signorina Fellowes
  6820. intonò la canzoncina che aveva cantato la notte prima e il bambino deforme
  6821. sorrise. Si dondolò goffamente seguendo fuori tempo la musica e fece un
  6822. piccolo suono gorgogliante che avrebbe potuto assomigliare al principio di una
  6823. risata.
  6824. La signorina Fellowes, intimamente, tirò un sospiro di sollievo.
  6825. La musica aveva avuto il potere di calmare quel piccolo cuore selvaggio.
  6826. Poteva essere d'aiuto.
  6827. Disse: - Aspetta. Lascia che mi sistemi. Ci metterò solo un minuto. Poi ti
  6828. preparerò la colazione.
  6829. Si sbrigò in fretta, ogni volta consapevole della mancanza di un soffitto. Il
  6830. bambino rimase a letto, guardandola quando era possibile scorgerla. In quei
  6831. momenti, lei gli sorrideva e lo salutava con la mano. Alla fine, anche lui
  6832. rispose con il saluto della mano, e la signorina Fellowes scoprì di esserne
  6833. deliziata.
  6834. Infine, disse: - Vuoi della farina di avena con il latte? - Ci volle un
  6835. momento per prepararla, e poi lo chiamò con un cenno.
  6836. La signorina Fellowes non seppe se avesse capito il gesto o se avesse seguito
  6837. l'aroma del cibo, ma il piccolo scese dal letto.
  6838. Cercò di mostrargli come usare il cucchiaio, ma il piccolo indietreggiò
  6839. spaventato. Per oggi è abbastanza, pensò. Giunse a un compromesso, insistendo
  6840. affinché alzasse la ciotola con le mani. Lo fece piuttosto maldestramente e fu
  6841. incredibilmente disordinato, ma riuscì a ingoiare la maggior parte del cibo.
  6842. Questa volta aveva provato a fargli bere il latte in un bicchiere, e il
  6843. bambino piagnucolò quando scoprì che l'apertura era troppo piccola perché
  6844. riuscisse a ficcarci dentro la faccia in modo soddisfacente. Gli tenne la
  6845. mano, stringendogliela intorno al bicchiere, glielo fece inclinare, gli spinse
  6846. la bocca sull'orlo.
  6847. Di nuovo un po' di confusione, ma anche questa volta il bambino inghiottì la
  6848. maggior parte del liquido e, del resto, lei era abituata a quel genere di
  6849. pasticci.
  6850. Il gabinetto, con sua sorpresa e sollievo, fu una faccenda meno frustrante. Il
  6851. piccolo capì cosa lei si aspettava che facesse.
  6852. La signorina Fellowes gli diede dei buffetti affettuosi sulla testa, dicendo:
  6853. - Bravo bambino. Sei un bambino intelligente.
  6854. E con estremo piacere, vide che il bambino sorrise a ciò che aveva detto.
  6855. Pensò: Quando sorride è tollerabile. Davvero.
  6856. Più tardi, quel giorno, arrivò il giornalista.
  6857. La signorina Fellowes teneva il bambino in braccio e lui si aggrappava stretto
  6858. a lei con violenza, mentre attraverso la porta aperta installarono delle
  6859. telecamere. Il trambusto spaventò il bambino, che iniziò a piangere, ma dopo
  6860. dieci minuti venne permesso alla signorina Fellowes di ritirarsi e di portarlo
  6861. nell'altra stanza.
  6862. Riapparve, rossa di indignazione, uscì dall'appartamento (per la prima volta
  6863. in diciotto ore) e chiuse la porta dietro di sé. - Penso che abbiate fatto
  6864. abbastanza danno. Mi ci vorrà del tempo per calmarlo. Andatevene.
  6865. - Va bene, va bene - disse il giornalista del Times-Herald. -
  6866. Ma è davvero un uomo di Neanderthal o è solo una specie di scherzo?
  6867. - Le assicuro - esclamò la voce di Hoskins, improvvisamente, da dietro loro -
  6868. che non è uno scherzo. Il bambino è un autentico Homo neanderthalensis.
  6869. - È un bambino o una bambina?
  6870. - Un bambino - tagliò corto la signorina Fellowes.
  6871. - Un bambino-scimmia - disse il tipo del News. - Ecco cosa abbiamo davanti
  6872. agli occhi. Un bambino-scimmia. Come reagisce, infermiera?
  6873. - Esattamente come farei con un bambino piccolo - rispose seccamente la
  6874. signorina Fellowes, sulla difensiva. - E non è un bambino-scimmia. Si
  6875. chiama... si chiama Timothy, Timmie, e ha un comportamento perfettamente
  6876. normale.
  6877. Aveva scelto il nome Timothy a caso. Era il primo che le era venuto in mente.
  6878. - Timmie il bambino-scimmia - esclamò il giornalista del News e, come accade,
  6879. Timmie il bambino-scimmia fu il nome con cui il piccolo venne fatto conoscere
  6880. al mondo.
  6881. Il giornalista del Globe si rivolse a Hoskins e chiese: - Dottore, cosa
  6882. contate di fare con il bambino-scimmia?
  6883. Hoskins si strinse nelle spalle. - Il mio piano originario è stato completato
  6884. quando ho provato che era possibile portarlo qui. Tuttavia, gli antropologi ne
  6885. saranno molto interessati, immagino, e anche i fisiologi. Dopo tutto, qui
  6886. abbiamo una creatura che è al limite dell'umano. Da lui impareremo molto su
  6887. noi stessi e sui nostri antenati.
  6888. - Per quanto tempo lo terrete con voi?
  6889. - Fino a quando avremo bisogno dello spazio che occupa più di quanto abbiamo
  6890. bisogno di lui. Per un bel po', può darsi.
  6891. Il reporter del News chiese: - È possibile portarlo all'aperto in modo che
  6892. possiamo predisporre un equipaggiamento sub-etereo e allestire una
  6893. dimostrazione vera e propria?
  6894. - Sono spiacente, ma il bambino non può essere fatto uscire da Stasis.
  6895. - Che cos'è esattamente Stasis?
  6896. - Oh - Hoskins si concesse uno dei suoi sorrisetti fugaci. - Signori, ci
  6897. vorrebbe molto tempo per spiegarlo. All'interno di Stasis, il tempo come noi
  6898. lo conosciamo non esiste. Quelle stanze sono dentro una bolla invisibile che
  6899. non fa precisamente parte del nostro Universo. Ecco perché è stato possibile
  6900. prelevare il bambino dal tempo, come è accaduto.
  6901. - Be', aspetti un attimo - esclamò scontento il tipo del News. - Cosa sta
  6902. tentando di farci credere? L'infermiera entra ed esce dalla stanza...
  6903. - E così può fare ciascuno di voi - rispose Hoskins in modo molto pratico. -
  6904. Così facendo, vi muovereste parallelamente alle linee di forza temporali e non
  6905. vi sarebbe implicata nessuna grossa perdita o guadagno d'energia. Tuttavia, il
  6906. bambino è stato prelevato da un passato remoto. Si è spostato lungo quelle
  6907. linee e ha guadagnato un potenziale temporale. Trasferirlo nell'Universo e nel
  6908. nostro tempo ha fatto assorbire energia sufficiente a esaurire ogni linea
  6909. temporale in questo posto e probabilmente a privare la città di Washington di
  6910. tutta l'energia elettrica di cui dispone. Abbiamo dovuto immagazzinare i
  6911. rifiuti che si è portato con sé e dovremo rimuoverli poco alla volta.
  6912. I giornalisti erano impegnatissimi a scrivere, mentre Hoskins parlava con
  6913. loro. Non capivano, com'erano sicuri che anche i loro lettori non avrebbero
  6914. capito, ma tutto suonava così scientifico, e quello era ciò che contava.
  6915. Il giornalista del Times-Herald chiese: - Sarà disponibile questa sera per
  6916. un'intervista trasmessa su tutte le reti televisive?
  6917. - Penso di sì - disse subito Hoskins, e tutti se ne andarono.
  6918. La signorina Fellowes li guardò allontanarsi. Di Stasis e della forza
  6919. temporale aveva capito quanto i giornalisti, ma cercò di fissarsi bene in
  6920. mente quel poco. La prigionia di Timmie (si scoprì improvvisamente a pensare
  6921. al piccolo come a Timmie) era reale e non imposta dall'autorizzazione
  6922. arbitraria di Hoskins. Apparentemente, era in tutto e per tutto impossibile
  6923. farlo uscire da Stasis, per sempre.
  6924. Povero bambino. Povero piccolo.
  6925. Si rese improvvisamente conto che Timmie stava piangendo e si affrettò a
  6926. rientrare per consolarlo.
  6927.  
  6928. La signorina Fellowes non ebbe l'opportunità di vedere Hoskins nel
  6929. collegamento televisivo, e sebbene la sua intervista fu trasmessa in ogni
  6930. parte del mondo e persino nel piccolo avamposto sulla Luna, non penetrò nel
  6931. piccolo appartamento dove vivevano la signorina Fellowes e il piccolo bimbo
  6932. deforme.
  6933. Tuttavia, il mattino seguente, Hoskins apparve radioso e pieno di gioia.
  6934. La signorina Fellowes si informò. - È andata bene l'intervista?
  6935. - Ottimamente. E come sta... Timmie?
  6936. La signorina Fellowes si compiacque che il nome fosse stato adottato e venisse
  6937. usato. - Si sta comportando benissimo. Adesso vieni qui, Timmie, questo
  6938. gentile signore non ti farà del male.
  6939. Ma Timmie rimase nell'altra stanza, mostrando un ricciolo dei suoi capelli
  6940. ispidi dietro lo stipite della porta e, di tanto in tanto, l'angolo di un
  6941. occhio.
  6942. - A dire il vero - disse la signorina Fellowes - Sì sta ambientando in modo
  6943. stupefacente. È intelligentissimo.
  6944. - Ne è sorpresa?
  6945.  
  6946. La signorina Fellowes esitò solo un istante, poi rispose: - Sì, lo sono.
  6947. Diciamo che avevo pensato che fosse un vero bambino-scimmia.
  6948. - Be', bambino-scimmia o meno, sta facendo molto per noi. Ha reso importante
  6949. Stasis. Ci siamo, signorina Fellowes. Ci siamo. - Era come se dovesse
  6950. esprimere il proprio trionfo a qualcuno, anche se solo a lei.
  6951. Lei lo lasciò parlare.
  6952. Hoskins si mise le mani in tasca e iniziò: - Per dieci anni abbiamo lavorato
  6953. con mezzi economici assai esigui, rubacchiando un penny alla volta ogni volta
  6954. che ne avevamo l'occasione. Abbiamo dovuto limitare le nostre fatiche a
  6955. un'unica, grande dimostrazione. Avrebbe significato tutto, o nulla. E quando
  6956. dico fatiche, lo dico davvero. Questo tentativo di portare qui, nel nostro
  6957. tempo, un esemplare di uomo di Neanderthal, ha impegnato ogni centesimo che
  6958. potevamo prendere in prestito o rubare, e alcuni sono stati rubati, fondi
  6959. destinati ad altri progetti usati per questo senza autorizzazione. Se questo
  6960. esperimento non avesse funzionato, sarei stato spacciato.
  6961. La signorina Fellowes esclamò inaspettatamente: - È per questo che non ci sono
  6962. soffitti?
  6963. - Come? - Hoskins guardò in alto.
  6964. - Non c'erano soldi per costruire i soffitti?
  6965. - Oh, be', non è stata quella l'unica ragione. Dapprincipio non sapevamo
  6966. quanti anni avrebbe avuto esattamente l'esemplare di Neanderthal. Le nostre
  6967. esplorazioni nel tempo avvengono solo in modo confuso, l'esemplare sarebbe
  6968. potuto essere grande, grosso e selvaggio. Forse avremmo dovuto occuparci di
  6969. lui tenendolo a distanza, come con un animale in gabbia.
  6970. - Ma dal momento che le cose non sono andate così, suppongo che lei adesso
  6971. possa far costruire un soffitto.
  6972. - Adesso sì. Ora abbiamo denaro in abbondanza. Ci sono stati promessi fondi da
  6973. ogni dove. È tutto così meraviglioso, signorina Fellowes. - Il suo grande viso
  6974. brillò di un sorriso che questa volta non fu fugace e, quando se ne andò,
  6975. sembrava che persino la sua schiena stesse sorridendo.
  6976. La signorina Fellowes pensò: è davvero un uomo gradevole quando non sta così
  6977. sulla difensiva e si dimentica del suo atteggiamento rigorosamente
  6978. scientifico.
  6979. Abbandonandosi per un momento a una congettura, si chiese se fosse sposato,
  6980. poi scacciò quel pensiero, imbarazzata.
  6981. - Timmie - chiamò. - Vieni qui, Timmie.
  6982.  
  6983. Nei mesi che seguirono, la signorina Fellowes avvertì di essere diventata una
  6984. parte integrale di Stasis. Le venne dato un piccolo ufficio tutto suo con il
  6985. suo nome sulla porta, un ufficio vicinissimo alla casa delle bambole (come non
  6986. aveva mai smesso di chiamare la bolla all'interno di Stasis dove viveva
  6987. Timmie). Le venne dato un sostanziale aumento di stipendio. L'alloggio di
  6988. Timmie venne ricoperto da un soffitto; crebbe il numero dei mobili e ne venne
  6989. migliorata la qualità; venne aggiunto un secondo bagno e, nonostante ciò, la
  6990. signorina Fellowes guadagnò un appartamento all'interno dell'istituto e, di
  6991. tanto in tanto, decideva di non rimanere con Timmie durante la notte. Venne
  6992. installato un citofono tra la casa delle bambole e il suo appartamento e
  6993. Timmie imparò a usarlo.
  6994. La signorina Fellowes si abituò a Timmie. Divenne persino meno consapevole
  6995. della sua deformità e bruttezza. Un giorno si sorprese a fissare un ragazzino
  6996. normale per strada, trovando qualcosa di sgradevole, di sporgente nella sua
  6997. fronte alta e spaziosa, nel suo mento ben sporto in fuori. Dovette scuotersi
  6998. per rompere quell'incantesimo.
  6999. Fu più piacevole abituarsi alle visite occasionali di Hoskins. Era ovvio che
  7000. salutasse con piacere i rari momenti in cui poteva evadere dal suo ruolo di
  7001. responsabile di Stasis, ruolo in cui veniva disturbato sempre più di
  7002. frequente, e che avesse assunto un interesse affettuoso nei confronti del
  7003. bambino che aveva dato avvio a tutto quello, ma alla signorina Fellowes parve
  7004. anche gli piacesse parlare con lei.
  7005. (Inoltre, aveva appreso alcuni fatti su Hoskins. Aveva inventato il metodo con
  7006. cui analizzare il riflesso del raggio mesonico capace di penetrare nel
  7007. passato; aveva inventato il metodo per creare Stasis; la sua freddezza era
  7008. solo un tentativo di nascondere una natura gentile; e, oh sì, era sposato.)
  7009. Ciò a cui la signorina Fellowes non riusciva ad abituarsi era il fatto di
  7010. essere impegnata in un esperimento scientifico. Nonostante tutto ciò che
  7011. poteva fare per negarlo, scoprì di esserne personalmente coinvolta fino al
  7012. punto di litigare con i fisiologi.
  7013. Una volta, Hoskins scese e la trovò presa da una furiosa smania omicida. Non
  7014. ne avevano il diritto; non ne avevano alcun diritto. Anche se era un esemplare
  7015. di uomo di Neanderthal, non era un animale.
  7016. Li guardò andarsene in preda a un accesso di cieca ira; stava fissando la
  7017. porta aperta e ascoltando i singhiozzi di Timmie, quando notò davanti a sé
  7018. Hoskins. Forse si trovava lì da parecchi minuti.
  7019. Chiese: - Posso entrare?
  7020. La signorina Fellowes annuì bruscamente, poi corse da Timmie, che si aggrappò
  7021. a lei con forza, cingendole la vita con quelle gambette storte e ancora così
  7022. magre.
  7023. Hoskins lo guardò, poi disse con gravità: - Sembra piuttosto infelice.
  7024. La signorina Fellowes replicò: - Non lo biasimo. Gli stanno addosso ogni
  7025. giorno ora, con i loro campioni di sangue e le loro sonde. Lo tengono a dieta,
  7026. una dieta a base di fibre sintetiche che non farei neppure a un maiale.
  7027. - È quel genere di cose che non possono sperimentare su un essere umano, lo
  7028. sa.
  7029. - E neppure su Timmie, allora. Dottor Hoskins, insisto. Lei mi ha detto che è
  7030. stato l'arrivo di Timmie a rendere importante Stasis. Se ha un briciolo di
  7031. gratitudine, deve tenere quella gente alla larga da questo poveretto, almeno
  7032. fino a quando non sarà abbastanza grande per capire un po' di più. Dopo aver
  7033. avuto con loro una seduta negativa, soffre di incubi, non riesce a dormire.
  7034. Dunque, la avverto - e così dicendo, raggiunse un improvviso apice di rabbia -
  7035. non sono più disposta a lasciarli entrare qui dentro.
  7036. Si rese conto di aver gridato quest'ultima frase, ma non aveva potuto farne a
  7037. meno.
  7038. Riprese, con più calma: - So che è un esemplare di Neanderthal, ma ci sono
  7039. molte cose che non apprezziamo su questa specie. Ho letto dei libri su di
  7040. loro. Avevano una loro cultura. Alcune delle più grandi invenzioni umane sono
  7041. sorte nel periodo in cui visse questa specie. L'addomesticamento degli
  7042. animali, per esempio; la ruota; varie tecniche di frantumazione della pietra.
  7043. Avevano persino aneliti spirituali. Seppellivano i loro defunti e insieme ai
  7044. corpi anche ciò che avevano posseduto, dimostrando così di credere in una vita
  7045. oltre la morte. Questo fatto dà credito alla teoria secondo la quale furono
  7046. loro a dare avvio alla religione. Questo non significa che Timmie ha diritto a
  7047. un trattamento umano?
  7048. Diede un buffetto affettuoso sul sedere del piccolo e lo mandò nella sua
  7049. camera dei giochi. Quando si aprì la porta, Hoskins abbozzò un sorriso dinanzi
  7050. a tutti quei giocattoli.
  7051. La signorina Fellowes disse in sua difesa: - Quel povero bambino si merita i
  7052. suoi giocattoli. È tutto quello che possiede e se li guadagna con quello che
  7053. deve sopportare tutti i giorni.
  7054. - No, no, nessuna obiezione, glielo assicuro. Stavo solo pensando a quanto lei
  7055. è cambiata dal primo giorno che è arrivata qui, quando era inferocita per il
  7056. fatto che le avevo affibbiato un neanderthaliano.
  7057. La signorina Fellowes disse a bassa voce: - Non pensavo che avrei... - e la
  7058. sua voce svanì
  7059. Hoskins cambiò argomento - Secondo lei, signorina Fellowes, quanti anni ha
  7060. Timmie?
  7061. - Non posso dirlo con sicurezza, dal momento che non so con quanta rapidità si
  7062. sviluppino i membri di questa specie. A giudicare dalla corporatura, direi sui
  7063. tre anni, ma i neanderthaliani sono generalmente più piccoli e con tutte
  7064. quelle macchinazioni che stanno compiendo su di lui, è probabile che la sua
  7065. crescita si sia bloccata. Nonostante ciò, dal modo in cui impara l'inglese,
  7066. direi che ne ha più di quattro.
  7067. - Davvero? Dai rapporti non ho rilevato nulla a proposito dell'apprendimento
  7068. dell'inglese.
  7069. - Non parla a nessuno all'infuori di me. Per ora, comunque. È terribilmente
  7070. spaventato dagli altri, e non c'è di che meravigliarsi. Ma è in grado di
  7071. domandare un certo tipo di cibo, e in pratica è capace di indicare ogni suo
  7072. bisogno; e capisce quasi tutto ciò che gli dico. Naturalmente - lo guardò in
  7073. modo penetrante, cercando di valutare se quello fosse il momento più opportuno
  7074. - il suo sviluppo potrebbe non continuare.
  7075. - Perché no?
  7076. - Tutti i bambini hanno bisogno di essere stimolati, e lui vive una vita
  7077. segregata e solitaria. Io faccio quello che posso, ma non sono sempre con lui
  7078. e non rappresento tutto ciò di cui ha bisogno. Quello che intendo dire, dottor
  7079. Hoskins, è che Timmie ha bisogno di un altro bambino con cui giocare.
  7080. Hoskins chinò il capo lentamente, in segno di assenso. - Sfortunatamente,
  7081. esiste solo lui della sua razza, vero? Povero bambino.
  7082. A quelle parole la signorina Fellowes si animò subito. - Lei vuole bene a
  7083. Timmie, non è così? - Era così bello che qualcun altro provasse i suoi stessi
  7084. sentimenti.
  7085. - Oh, sì - disse Hoskins, e avendo perso quell'aria tesa e professionale,
  7086. diede l'opportunità alla signorina Fellowes di notare nei suoi occhi dei segni
  7087. di stanchezza.
  7088. Edith Fellowes abbandonò i suoi piani per risolvere la questione all'istante.
  7089. Disse con aria realmente preoccupata: - Ha un aspetto stanco, dottor Hoskins.
  7090. - Davvero, signorina Fellowes? Allora dovrò esercitarmi ad assumere un'aria un
  7091. po' più vitale.
  7092. - Penso che il lavoro a Stasis sia parecchio e che la occupi molto.
  7093. Hoskins alzò le spalle. - Pensa nel modo giusto. Stasis è composto di animali,
  7094. vegetali e minerali in parti uguali, signorina Fellowes. Ma, da ciò che mi
  7095. dice, penso che lei non abbia mai visto le nostre dimostrazioni.
  7096. - A dire il vero, no, e non perché non mi interessino. È solo che sono stata
  7097. così occupata...
  7098. - Bene, ma in questo momento non lo è - disse con decisione impulsiva. - La
  7099. chiamerò domani alle undici e le farò fare personalmente un giro. Che ne dice?
  7100. La signorina Fellowes sorrise con gioia. - Mi piacerebbe molto.
  7101. Hoskins annuì, sorridendo a sua volta, e se ne andò. Per il resto del giorno,
  7102. la signorina Fellowes canticchiò in sordina.
  7103. Davvero, pensarlo era così ridicolo, certo, ma, proprio così, era come... era
  7104. come segnare una data importante sul calendario.
  7105.  
  7106. Il giorno seguente, Hoskins era perfettamente in orario, sorridente e di
  7107. aspetto piacevole. La signorina Fellowes aveva rimpiazzato l'uniforme da
  7108. infermiera con un abito sì dal taglio severo, ma erano anni che non si sentiva
  7109. così femminile.
  7110. Lui le fece i complimenti per l'abbigliamento con composta formalità e lei li
  7111. accettò con altrettanta grazia formale. Era davvero un preludio perfetto,
  7112. pensò. E subito dopo: preludio a cosa?
  7113. Scacciò quell'idea affrettandosi a salutare Timmie e assicurandolo che sarebbe
  7114. tornata presto. Si accertò che sapesse ogni cosa su dove si trovasse il pranzo
  7115. e in che cosa consistesse.
  7116. Hoskins la portò nell'ala nuova della costruzione, nella quale fino ad allora
  7117. la signorina Fellowes non aveva ancora messo piede. Aveva ancora un odore di
  7118. nuovo e i rumori dei lavori, uditi in lontananza, erano sufficienti a indicare
  7119. che Stasis sarebbe stato ulteriormente ampliato.
  7120. - Animale, vegetale e minerale - disse Hoskins, come aveva fatto il giorno
  7121. prima. - Il reparto animale è proprio qui; la nostra esibizione più
  7122. spettacolare.
  7123. Lo spazio era suddiviso in molti vani, ognuno rappresentante una bolla di
  7124. Stasis. Hoskins la condusse davanti allo schermo di uno di essi e la signorina
  7125. Fellowes guardò. Ciò che vide per primo le rimase impresso nella memoria come
  7126. un essere che assomiglia a un pollo tutto a squame e con la coda. Zampettando
  7127. su due gambette esili, correva da una parte all'altra con la testa delicata
  7128. come quella di un uccellino, sormontata da una carenatura ossea simile alla
  7129. cresta di un gallo, e guardava a destra e a sinistra. Le zampe con cui
  7130. terminavano le piccole membra anteriori si serravano e si disserravano in
  7131. continuazione.
  7132. Hoskins disse: - È il nostro dinosauro. È da mesi che lo abbiamo. Non so
  7133. quando saremo in grado di lasciarlo andare.
  7134. - Dinosauro?
  7135. - Si aspettava un gigante?
  7136. Le apparvero delle fossette sulle guance. - Così si è spinti a pensare, direi.
  7137. Sono al corrente del fatto che alcuni di essi erano di piccola taglia.
  7138. - Un esemplare di piccole dimensioni è tutto ciò che ci interessa mi creda.
  7139. Generalmente, questo campione è sottoposto a indagini, ma questo sembra essere
  7140. un momento carico di frutti. Sono state scoperte alcune cose interessanti. Per
  7141. esempio, non è interamente animale a sangue freddo. Ha un metodo non
  7142. perfezionato di mantenere la temperatura interna a un grado più elevato
  7143. rispetto a quella dell'ambiente che lo circonda. Sfortunatamente, è un
  7144. maschio. Fin da quando lo abbiamo portato qui, abbiamo cercato di localizzare
  7145. un altro esemplare femmina, ma non abbiamo ancora avuto questa fortuna.
  7146. - Perché femmina?
  7147. Hoskins la guardò con fare canzonatorio. - In modo da poter avere una
  7148. possibilità favorevole di ottenere delle uova fertili e, di conseguenza, dei
  7149. piccoli di dinosauro.
  7150. - Capisco.
  7151. La condusse alla sezione dei trilobiti. - Quello è il professor Dwayne
  7152. dell'Università di Washington - disse. - È un chimico nucleare. Se la memoria
  7153. non mi inganna, sta trasferendo una proporzione di isotopi nell'ossigeno
  7154. dell'acqua.
  7155. Perché?
  7156. - È acqua primordiale, vecchia di almeno mezzo miliardo di anni. La
  7157. proporzione di isotopi nell'acqua fornisce dati sulla temperatura degli oceani
  7158. a quell'epoca. Si dà il caso che lui, personalmente, ignori i trilobiti, ma
  7159. altri ricercatori si occupano principalmente di analizzarli minuziosamente.
  7160. Sono fortunati, perché tutto ciò di cui hanno bisogno sono bisturi e
  7161. microscopi. Dwayne è obbligato a installare uno spettrografo di massa ogni
  7162. volta che deve condurre un esperimento.
  7163. - Per quale motivo? Non può...
  7164. - No, non può. Non può portar fuori nulla dalla stanza, per quanto sia
  7165. indispensabile.
  7166. Nel locale c'erano anche campioni di piante primordiali e frammenti di
  7167. formazioni rocciose. La parte vegetale e minerale. E ogni esemplare aveva il
  7168. proprio ricercatore. Era una specie di museo; un museo vivente, che fungeva da
  7169. centro iperattivo di ricerca.
  7170. - E lei, dottor Hoskins, deve sovrintendere a tutto questo?
  7171. - Solo in modo indiretto, signorina Fellowes. Grazie a Dio, ho tanti
  7172. subalterni. Il mio interesse personale riguarda interamente gli aspetti
  7173. teoretici della questione: la natura del Tempo, la tecnica dell'investigazione
  7174. intertemporale mesonica e così via. Scambierei volentieri tutto ciò con un
  7175. metodo che permettesse di individuare, temporalmente parlando, oggetti più
  7176. prossimi a noi invece che di diecimila anni fa. Se potessimo attingere dalle
  7177. epoche storiche...
  7178. Fu interrotto dall'agitazione creatasi in una delle cabine più distanti; una
  7179. voce acuta si sollevò con tono piagnucoloso. Hoskins si accigliò, mormorò in
  7180. fretta: - Mi scusi - e si affrettò a dirigersi verso il luogo dell'accaduto.
  7181. La signorina Fellowes lo seguì come meglio poté, senza propriamente correre.
  7182. Un uomo anziano, con una barbetta rada e rosso in viso, stava dicendo: - Devo
  7183. completare aspetti vitali della mia ricerca. Non lo capite questo?
  7184. Un tecnico con una divisa da laboratorio su cui era ricamato il monogramma SS
  7185. (che stava per Stasis S.p.a) esclamò: - Dottor Hoskins, all'inizio era stato
  7186. stabilito con il professor Adamewski che il campione poteva restare qui solo
  7187. due settimane.
  7188. - Allora non potevo sapere quanto tempo ci sarebbe voluto per le mie ricerche.
  7189. Non sono un profeta - replicò Adamewski scaldandosi.
  7190.  
  7191. Il dottor Hoskins intervenne. - Cerchi di capire, professore, abbiamo un tempo
  7192. limitato; dobbiamo far ruotare i campioni Quel pezzo di calcopirite doveva
  7193. essere rispedito; ci sono altre persone che stanno aspettando di ricevere
  7194. l'esemplare successivo.
  7195. - Perché allora non posso analizzarlo per conto mio? Lasciatemelo portare
  7196. fuori di qui.
  7197. - Sa che non è possibile.
  7198. - Un pezzo di calcopirite, un miserabile pezzo da cinque chilogrammi? Perché
  7199. no?
  7200. - Non possiamo permetterci un tale dispendio in termini di energia - rispose
  7201. bruscamente Hoskins. - Lo sa bene.
  7202. Il tecnico lo interruppe. - Il punto è, dottor Hoskins, che ha cercato di
  7203. portare via la roccia contravvenendo alle norme, e per poco non ho
  7204. depressurizzato Stasis mentre lui era dentro, dato che non sapevo che si
  7205. trovasse lì.
  7206. Seguì un breve silenzio e il dottor Hoskins si rivolse al ricercatore con
  7207. fredda formalità. - È così, professore?
  7208. Il professor Adamewski tossì. - Non ci vedevo niente di male.
  7209. Hoskins raggiunse una manopola, posta fuori dalla stanza che conteneva il
  7210. campione in questione. La tirò.
  7211. La signorina Fellowes, che aveva sbirciato all'interno, cercando di vedere il
  7212. campione di roccia del tutto indistinguibile che aveva causato la disputa,
  7213. trattenne bruscamente il respiro mentre il minerale scomparve. La stanza era
  7214. vuota.
  7215. Hoskins esclamò: - Professore, il suo permesso in qualità di ricercatore a
  7216. Stasis sarà permanentemente invalidato. Sono spiacente.
  7217. - Ma, aspetti...
  7218. - Mi spiace. Lei ha violato una delle regole più rigorose.
  7219. - Mi appellerò all'Associazione Internazionale.
  7220. - Si appelli dove vuole. In casi simili, scoprirà che la mia autorità non può
  7221. essere annullata.
  7222. Gli voltò le spalle deliberatamente, lasciando che il professore continuasse a
  7223. protestare, e disse rivolto alla signorina Fellowes (con il viso ancora bianco
  7224. di rabbia): - Le andrebbe di pranzare con me signorina Fellowes?
  7225.  
  7226. La portò nella saletta della tavola calda riservata alla direzione. Salutò
  7227. altre persone e presentò loro la signorina Fellowes con molta disinvoltura,
  7228. sebbene lei stessa si sentisse acutamente consapevole della propria posizione.
  7229. Cosa penseranno di me?, si chiese, e cercò disperatamente di assumere un'aria
  7230. da donna d'affari.
  7231. Chiese: - Ha spesso questo genere di fastidi, dottor Hoskins? Intendo dire,
  7232. come la discussione che ha appena avuto con il professore? - prese la
  7233. forchetta e iniziò a mangiare.
  7234. - No - rispose Hoskins in tono forzato. - Questa è stata la prima volta.
  7235. Certo, devo sempre discutere con qualcuno per la rimozione dei campioni, ma
  7236. questa è la prima volta che qualcuno ha realmente cercato di farlo.
  7237. - Ricordo che una volta lei ha parlato dell'energia che un simile atto
  7238. consumerebbe.
  7239. - Sì, è vero. Certo, abbiamo cercato di tenerne conto. Possono sempre capitare
  7240. degli incidenti, così ci siamo procurati delle fonti speciali di energia
  7241. designate per sostenere il consumo provocato da un'eliminazione accidentale da
  7242. Stasis, ma ciò non significa che vogliamo vedere la riserva energetica di un
  7243. anno spazzata via in mezzo secondo, o che ce lo possiamo permettere senza che
  7244. i nostri piani di espansione vengano ritardati per anni. Inoltre, si immagini
  7245. il professore, nella stanza, mentre Stasis stava per essere depressurizzato.
  7246. - Che cosa gli sarebbe successo se fosse accaduto?
  7247. - Be', l'abbiamo sperimentato solo con oggetti inanimati e con alcune cavie e
  7248. sono scomparsi. Presumibilmente, hanno viaggiato a ritroso nel tempo;
  7249. trasportati, per così dire, dalla trazione esercitata dall'oggetto che
  7250. simultaneamente tornava al periodo di tempo da cui proveniva. Per questo
  7251. motivo, dobbiamo ancorare gli oggetti all'interno di Stasis e non vogliamo che
  7252. siano spostati; inoltre, la procedura è complicata. Il professore, non essendo
  7253. ancorato, nel momento in cui abbiamo fatto volatilizzare il minerale, sarebbe
  7254. tornato al Pliocene... più, naturalmente, le due settimane in cui è ritornato
  7255. qui nel presente.
  7256. - Sarebbe stato spaventoso.
  7257. - Non per il professore, glielo assicuro. Se fosse stato abbastanza pazzo da
  7258. fare ciò che pensava, gli sarebbe stato bene. Ma si immagini l'effetto che
  7259. questa faccenda avrebbe avuto sul pubblico se fosse venuta alla luce. Tutti
  7260. avrebbero voluto essere consapevoli dei rischi che corrono e, con ciò, i fondi
  7261. avrebbero potuto essere soppressi. - Schioccò le dita e giocherellò con il
  7262. cibo, imbronciato.
  7263. La signorina Fellowes chiese: - Non sarebbe potuto tornare indietro? Nello
  7264. stesso modo in cui avete portato la prima volta il minerale?
  7265. - No, dal momento che una volta che l'oggetto ha fatto ritorno, la
  7266. localizzazione originaria viene smarrita, a meno che non si pianifichi
  7267. deliberatamente di trattenerla e, in questo caso, non ci sarebbe stato motivo
  7268. per farlo. Non c'è mai motivo per farlo. Ritrovare il professore, avrebbe
  7269. significato ristabilire una localizzazione precisa e ciò sarebbe stato come
  7270. gettare una rete nell'abisso degli oceani con lo scopo di raccogliere un
  7271. particolare pesce. Dio mio, quando penso alle precauzioni che prendiamo per
  7272. prevenire incidenti simili, divento pazzo. Ogni singola unità di Stasis
  7273. possiede il proprio dispositivo di depressurizzazione: siamo obbligati a
  7274. farlo, dal momento che ogni unità ha la propria localizzazione separata e deve
  7275. essere depressurizzabile in modo indipendente. Nonostante ciò, il fatto è che
  7276. nessuno dei dispositivi di depressurizzazione viene mai attivato fino
  7277. all'ultimo minuto. Quindi, ne abbiamo deliberatamente reso impossibile
  7278. l'attivazione, se non tirando una cordicella, predisposta con molta cautela al
  7279. di fuori dell'unità Stasis. Si tratta di un volgare movimento meccanico che
  7280. richiede un grande sforzo fisico, non qualcosa che si possa fare
  7281. accindentalmente.
  7282. La signorina Fellowes esclamò: - Ma una cosa simile, il fatto di muovere
  7283. qualcosa fuori e dentro il Tempo, non significa cambiare la storia?
  7284. Hoskins si strinse nelle spalle. - Da un punto di vista teorico, si; in
  7285. realtà, tranne in casi eccezionali, no. Spostiamo oggetti fuori da Stasis in
  7286. continuazione. Molecole d'aria. Batteri. Polvere. Circa il dieci per cento del
  7287. nostro consumo energetico è destinato a microperdite di questo genere. Ma
  7288. persino spostare nel Tempo oggetti di una certa grandezza implica cambiamenti
  7289. che poi si estinguono. Prenda, per esempio, quella calcopirite del Pliocene. A
  7290. causa della sua assenza per due settimane, qualche insetto non vi ha trovato
  7291. riparo ed è morto. Ciò potrebbe avere avviato un'intera serie di mutamenti; i
  7292. calcoli matematici di Stasis indicano che si tratta di una serie convergente.
  7293. La somma dei cambiamenti diminuisce in rapporto al tempo e, alla fine, le cose
  7294. rimangono come prima.
  7295. - Intende dire che la realtà finisce per sanarsi da sé?
  7296. - In un certo senso. Sottragga un essere umano da un'epoca temporale o ne
  7297. rispedisca uno indietro e provocherà una perdita più grande. Se l'individuo è
  7298. un tipo comune, questo strappo si sana da sé. Naturalmente ci sono moltissime
  7299. persone che ci scrivono ogni giorno e che vorrebbero farci portare nel
  7300. presente Abraham Lincoln o Maometto o Lenin. Ma, naturalmente, una cosa simile
  7301. non può essere fatta. Anche se riuscissimo a trovarli, il cambiamento nella
  7302. realtà, spostando una delle matrici della storia, sarebbe troppo grande per
  7303. poter essere sanato. Esistono dei modi per calcolare quando un cambiamento
  7304. potrebbe provocare troppi sconvolgimenti e, quindi, evitiamo persino di
  7305. avvicinarci a quel limite.
  7306. La signorina Fellowes disse: - Allora, Timmie...
  7307. - No, non presenta problemi in questo senso. La realtà è salva. Ma... - le
  7308. lanciò un'occhiata penetrante, poi proseguì - ma non si preoccupi. Ieri mi ha
  7309. detto che Timmie aveva bisogno di compagnia.
  7310. - Sì. - La signorina Fellowes espresse il proprio compiacimento con un
  7311. sorriso. - Pensavo che non ci avesse fatto assolutamente caso.
  7312. - Certo che si. Sono affezionato al piccolo. Apprezzo i sentimenti che ha per
  7313. lui e la cosa mi ha interessato fino al punto di volerle dare delle
  7314. spiegazioni. Ora l'ho fatto; lei ha visto ciò che facciamo; si è fatta un'idea
  7315. delle difficoltà implicate; dunque capisce il motivo per cui, pur con tutta la
  7316. più buona volontà, non possiamo dare a Timmie la compagnia di cui ha bisogno.
  7317. - Non può? - chiese la signorina Fellowes, con improvvisa costernazione.
  7318. - Ma gliel'ho appena spiegato. È assolutamente impossibile aspettarsi di
  7319. trovare un altro esemplare di Neanderthal della sua età senza un'incredibile
  7320. fortuna e, se ci riuscissimo, non sarebbe auspicabile moltiplicare i rischi,
  7321. alloggiando in Stasis un altro essere umano.
  7322. La signorina Fellowes appoggiò il cucchiaio e disse concitatamente: - Ma,
  7323. dottor Hoskins, non è affatto ciò che intendo. Non voglio che lei porti nel
  7324. presente un altro neanderthaliano. So che è impossibile. Ma non è certo
  7325. impossibile portare un altro bambino qui e farlo giocare con Timmie.
  7326. Hoskins la fissò con inquietudine. - Un bambino umano?
  7327. - Un altro bambino - replicò la signorina Fellowes, ora completamente ostile.
  7328. - Timmie è un essere umano.
  7329. - Non mi ero mai sognato di pensare una cosa simile.
  7330. - Perché no? Perché non dovrebbe poterlo fare? Cosa c'è che non va? Ha
  7331. strappato quel bambino dal Tempo e ne ha fatto un eterno prigioniero. Non gli
  7332. deve qualcosa? Dottor Hoskins, se esiste un uomo al mondo che sia il padre di
  7333. quel bambino in tutti i sensi tranne quello biologico, quell'uomo è lei.
  7334. Perché non potrebbe fare questa piccola cosa per lui?
  7335. Hoskins esclamò: - Suo padre? - Si alzò in piedi, con un equilibrio piuttosto
  7336. precario. - Signorina Fellowes, penso che ora la riporterò indietro, se non le
  7337. spiace.
  7338. Tornarono alla casa delle bambole in un silenzio totale che nessuno dei due
  7339. ruppe.
  7340.  
  7341. Trascorse molto tempo prima che la signorina Fellowes vedesse Hoskins di
  7342. nuovo, se non per qualche occhiata occasionale quando passava. A volte lei se
  7343. ne dispiaceva; poi, in altri momenti, quando Timmie era triste più del solito
  7344. o quando passava ore e ore in silenzio alla finestra con dinanzi a sé la
  7345. prospettiva di poco più del nulla pensava con fierezza: Stupido uomo.
  7346. Ogni giorno il linguaggio di Timmie migliorava e si faceva più preciso. Non
  7347. aveva mai perso del tutto quel suo lieve difetto di mangiarsi le parole, che
  7348. la signorina Fellowes trovava peraltro accattivante. In momenti di grande
  7349. eccitazione, tornava a far schioccare la lingua, ma quelle occasioni
  7350. diventavano sempre più rare. Stava dimenticando i giorni precedenti al suo
  7351. arrivo nel presente, tranne che nei sogni.
  7352. Man mano che cresceva, i fisiologi si interessarono meno a lui, e gli
  7353. psicologi ancora meno. (La signorina Fellowes non sapeva decidere se la nuova
  7354. équipe riscuotesse ancora meno simpatie da parte sua della prima.) Non c'erano
  7355. più aghi, non più iniezioni né prelievi di liquidi, non più diete speciali. Ma
  7356. ora Timmie doveva superare delle barriere per raggiungere cibi e bevande.
  7357. Doveva sollevare dei pannelli, spostare delle sbarre, allungarsi per tirare
  7358. delle corde. Tuttavia, le deboli scosse elettriche che prendeva lo facevano
  7359. piangere e facevano impazzire la signorina Fellowes.
  7360. Non voleva far ricorso a Hoskins; non voleva essere obbligata a cercarlo;
  7361. perché ogni volta che pensava a lui, le veniva in mente il suo viso quella
  7362. volta, al tavolo del ristorante. Le si inumidivano gli occhi e pensava:
  7363. Stupido, stupido uomo.
  7364. Poi, un giorno, la voce di Hoskins risuonò inaspettatamente nella casa delle
  7365. bambole. - Signorina Fellowes.
  7366. Uscì con fare riservato e freddo, lisciandosi l'uniforme da infermiera, poi si
  7367. fermò sorpresa, trovandosi davanti una donna pallida e magra, di media
  7368. altezza. I capelli biondi e la carnagione chiara le davano un aspetto di
  7369. fragilità. Dietro di lei, aggrappato alla sua gonna, c'era un bambino di
  7370. quattro anni, dalla faccia tonda e con due grandi occhi.
  7371. Hoskins disse: - Cara, questa è la signorina Fellowes, l'infermiera a cui è
  7372. stato affidato il bambino. Signorina Fellowes, le presento mia moglie.
  7373. (Quella era sua moglie? Non era come se l'era immaginata la signorina
  7374. Fellowes. Ma del resto, perché no? Un uomo come Hoskins aveva scelto una
  7375. cosuccia debole per fargli da contrasto. Se quello era ciò che voleva...)
  7376. Si sforzò di salutare con formale cortesia. - Buongiorno, signora Hoskins. E
  7377. quello è... questo è il suo bambino?
  7378. (Quella sì che era una sorpresa. Aveva pensato a Hoskins come a un marito, ma
  7379. non come a un padre, tranne, naturalmente... All'improvviso colse lo sguardo
  7380. severo di lui e arrossì.)
  7381. Hoskins disse: - Sì, questo è mio figlio Jerry. Jerry, di' ciao alla signorina
  7382. Fellowes.
  7383. (Aveva forse sottolineato impercettibilmente la parola "questo"? Stava dicendo
  7384. che quello era suo figlio e non...)
  7385. Jerry si nascose un poco tra le pieghe della gonna materna e balbettò il suo
  7386. ciao. Gli occhi della signora Hoskins tentavano di scorgere oltre le spalle
  7387. della signorina Fellowes, sbirciavano nella stanza, cercavano qualcuno.
  7388. Hoskins disse: - Bene, entriamo. Vieni, cara. Avvertirai un piccolo disagio
  7389. oltrepassando la soglia, ma ti passerà subito.
  7390. La signorina Fellowes chiese: - Vuole che entri anche Jerry?
  7391. - Naturalmente. Sarà il compagno di giochi di Timmie. Mi ha detto lei che
  7392. Timmie aveva bisogno di qualcuno con cui giocare. O se n'è dimenticata?
  7393. - Ma... - Lo guardò con stupore e sorpresa immensi. - Suo figlio?
  7394. Hoskins replicò, stizzito: - Be', il figlio di chi, altrimenti? Non è quello
  7395. che voleva? Su, forza, vieni caro.
  7396. La signora Hoskins prese Jerry in braccio con uno sforzo notevole e, esitante,
  7397. oltrepassò la soglia. A quel movimento, Jerry si agitò, non gradendo la
  7398. sensazione che provò.
  7399. La signora Hoskins chiese con un filo di voce: - È qui la creatura? Non la
  7400. vedo.
  7401. La signorina Fellowes chiamò: - Timmie. Vieni fuori.
  7402. Timmie sbirciò tutt'intorno alla porta, fissando in alto il bambino che era
  7403. venuto a fargli visita. I muscoli delle braccia della signora Hoskins si
  7404. contrassero visibilmente.
  7405. Disse al marito: - Gerald, sei sicuro che non sia pericoloso?
  7406. La signorina Fellowes esclamò subito: - Se intende dire che Timmie è
  7407. pericoloso, diamine, certo che no. È un bambino gentile.
  7408. - Ma è un sel... selvaggio.
  7409. (L'effetto delle storie del bambino-scimmia sui giornali!) La signorina
  7410. Fellowes disse con enfasi: - Non è un selvaggio. È altrettanto tranquillo e
  7411. ragionevole quanto ci si può aspettare da un bambino di cinque anni e mezzo. È
  7412. stato molto generoso da parte sua, signora Hoskins, accettare di permettere a
  7413. suo figlio di giocare con Timmie, ma la prego, non abbia timori in proposito.
  7414. La signora Hoskins cercò di moderare la propria ostilità. - Non sono sicura di
  7415. essere d'accordo.
  7416. - Ne abbiamo già discusso, cara - intervenne Hoskins. - Non litighiamo di
  7417. nuovo per questa faccenda. Metti giù Jerry.
  7418. La signora Hoskins lo depose a terra e il bambino tornò verso di lei, fissando
  7419. gli occhi che lo guardavano nell'altra stanza.
  7420. - Vieni qui, Timmie - ripeté la signorina Fellowes. - Non avere paura.
  7421. Lentamente, Timmie giunse nell'altra stanza. Hoskins si chinò per staccare le
  7422. dita di Jerry dalla gonna della madre. - Togliti, cara. Dai ai bambini una
  7423. possibilità.
  7424. I due piccoli si trovarono faccia a faccia. Sebbene fosse il più giovane,
  7425. Jerry era più alto di qualche millimetro e dinanzi alla sua corporatura
  7426. diritta e alla sua testa ben proporzionata che teneva eretta, gli aspetti
  7427. grotteschi di Timmie saltarono subito all'occhio, come era accaduto ai primi
  7428. giorni.
  7429. Le labbra della signorina Fellowes tremarono.
  7430. Fu il piccolo neanderthaliano a parlare per primo, con una vocetta acuta da
  7431. bambino. - Come ti chiami? - E Timmie sporse in avanti il viso, come per
  7432. ispezionare più da vicino le fattezze dell'altro.
  7433. Spaventato, Jerry rispose con un vigoroso spintone che fece ruzzolare Timmie.
  7434. Tutt'e due iniziarono a piangere a squarciagola e la signora Hoskins sgridò
  7435. suo figlio, mentre la signorina Fellowes, rossa per la rabbia che doveva
  7436. reprimere, prese in braccio Timmie e lo consolò.
  7437. La signora Hoskins disse: - Significa proprio che istintivamente non si
  7438. piacciono.
  7439. - Non certo più istintivamente - disse stancamente suo marito - di qualsiasi
  7440. altri due bambini che non si piacciono. Adesso metti giù Jerry e lascia che si
  7441. abitui alla situazione. Infatti, credo che faremo meglio ad andarcene. La
  7442. signorina Fellowes può portare Jerry nel mio ufficio tra un po' e io lo
  7443. porterò a casa.
  7444.  
  7445. I due bambini trascorsero l'ora seguente estremamente consapevoli della
  7446. reciproca presenza. Jerry piangeva e gridava che voleva sua madre, colpì con
  7447. forza la signorina Fellowes e, alla fine, si lasciò consolare con un
  7448. lecca-lecca. Timmie ne succhiò un altro, e quando l'ora fu passata, la
  7449. signorina Fellowes riuscì a farli giocare con gli stessi cubi, anche se ognuno
  7450. dalla parte opposta della stanza.
  7451. Quando riportò Jerry a suo padre, la signorina Fellowes scoprì di essere grata
  7452. a Hoskins in modo quasi sentimentale.
  7453. Cercò il modo di ringraziarlo, ma la stessa formalità di lui dimostrò un secco
  7454. rifiuto. Forse non poteva perdonarla per averlo fatto sentire un padre
  7455. crudele. Forse il fatto che avesse portato proprio suo figlio era un
  7456. tentativo, dopo tutto, di dimostrarsi un buon padre per Timmie e,
  7457. contemporaneamente, di non essere affatto suo padre. Entrambe le cose allo
  7458. stesso tempo!
  7459. Così, tutto quello che riuscì a dire fu: - Grazie. La ringrazio molto.
  7460. E tutto quello che Hoskins riuscì a rispondere fu: - Di nulla. Non lo dica
  7461. neppure.
  7462. Divenne una routine sistematica. Due volte alla settimana, Jerry veniva
  7463. portato nella casa delle bambole per giocare un'ora con Timmie; più tardi, il
  7464. tempo venne esteso a due ore di gioco. I bambini impararono i reciproci nomi e
  7465. comportamenti e cominciarono a giocare insieme.
  7466. Eppure, dopo il primo impeto di gratitudine, la signorina Fellowes scoprì di
  7467. non gradire Jerry. Era più grande e più grosso e dominava in tutte le cose,
  7468. obbligando Timmie ad assumere un ruolo totalmente secondario. L'unica cosa che
  7469. la riconciliava a quella situazione era il fatto che, nonostante le
  7470. difficoltà, Timmie guardava con entusiasmo sempre crescente agli incontri
  7471. periodici con il suo compagno di giochi.
  7472. Era tutto ciò che aveva, si addolorava tra sé e sé la signorina Fellowes.
  7473. E una volta, intanto che li guardava, pensò: Ecco i due figli di Hoskins, uno
  7474. di sua moglie e l'altro di Stasis.
  7475. Mentre lei...
  7476. Cielo, pensò, portandosi le mani alle tempie e provando una forte vergogna:
  7477. Sono gelosa!
  7478.  
  7479. - Signorina Fellowes! - disse Timmie (per precauzione, non gli aveva mai
  7480. permesso di chiamarla in altro modo). - Quando andrò a scuola?
  7481. Guardò quegli occhi scuri bramosi rivolti verso i suoi e gli passò dolcemente
  7482. la mano tra i ricci capelli ispidi. Erano la parte più in disordine del suo
  7483. aspetto, dato che glieli tagliava lei stessa mentre Timmie rimaneva seduto
  7484. agitandosi sotto le forbici. Non si era rivolta a parrucchieri di professione,
  7485. perché quel taglio così grossolano serviva a mascherare la parte anteriore
  7486. rientrante del cranio e la parte posteriore rigonfia.
  7487. La signorina Fellowes chiese: - Dove hai sentito parlare di scuola?
  7488. - Jerry va a scuola. A-si-lo - disse, sillabando con molta attenzione. - Lui
  7489. va in molti posti. Fuori. Quando posso andare fuori, signorina Fellowes?
  7490. Il cuore della signorina Fellowes fu centrato in pieno da una piccola fitta di
  7491. dolore. Naturalmente, lo capiva, non ci sarebbe stato modo di impedire
  7492. l'inevitabilità del fatto che Timmie udisse sempre più notizie sul mondo
  7493. esterno, un mondo che non avrebbe mai potuto conoscere.
  7494. Chiese, sforzandosi di sembrare gioiosa: - Cielo, e cosa faresti in un asilo,
  7495. Timmie?
  7496. - Jerry dice che fanno dei giochi, hanno dei filmini. Dice che ci sono tanti
  7497. bambini. Dice... dice... - ci pensò su, poi alzò in modo trionfante entrambe
  7498. le manine con le dita storte. - Dice che ce ne sono tanti così.
  7499. La signorina Fellowes chiese: - Ti piacerebbero dei filmini? Posso portarteli.
  7500. Filmini molto belli. E anche cassette con la musica.
  7501. Così, Timmie fu temporaneamente consolato.
  7502.  
  7503. Durante l'assenza di Jerry, Timmie studiava attentamente i filmini e per
  7504. qualche ora la signorina Fellowes gli leggeva dei brani tratti da libri
  7505. qualsiasi.
  7506. Cerano così tante cose da spiegare persino nella storia più semplice, così
  7507. tante cose oltre la prospettiva di quelle sue tre stanze. Timmie riprese ad
  7508. avere più spesso i suoi incubi, ora che qualcuno gli aveva parlato del mondo
  7509. esterno.
  7510. Erano sempre gli stessi sogni, sul mondo di fuori. Cercava di descriverli alla
  7511. signorina Fellowes, incapace di esprimersi con scioltezza. Nei sogni si
  7512. trovava all'aperto, in uno spazio vuoto, ma immenso, con dei bambini e strani,
  7513. indescrivibili oggetti non del tutto identificati nella sua mente, provenienti
  7514. dalle descrizioni dei libri, o da remoti ricordi neanderthaliani.
  7515. Tuttavia i bambini e gli oggetti lo ignoravano e sebbene fosse nel mondo, non
  7516. ne faceva mai parte, era solo come se fosse stato nella sua stanza, e si
  7517. svegliava piangendo.
  7518. La signorina Fellowes cercava di sdrammatizzare, ridendo di quei i sogni, ma
  7519. certe notti, nel suo appartamento privato, anche lei piangeva.
  7520.  
  7521. Un giorno, mentre la signorina Fellowes leggeva, Timmie le mise una mano sotto
  7522. il mento e la alzò con gentilezza in modo che i suoi occhi lasciassero il
  7523. libro e incontrassero i suoi.
  7524. Le chiese: - Signorina Fellowes, come fa a sapere cosa dire?
  7525. Lei rispose: - Vedi questi segni? Sono loro che mi dicono cosa pronunciare.
  7526. Questi segni contengono le parole.
  7527. Timmie fissò a lungo le lettere, incuriosito, togliendole il libro di mano. -
  7528. Alcuni di questi segni si ripetono.
  7529. La signorina Fellowes rise di gusto a questa dimostrazione di perspicacia e
  7530. disse: - È vero. Vuoi che ti insegni come si fanno questi segni?
  7531. - Va bene. Sarà un bel gioco?
  7532. Prima di allora, non aveva pensato che Timmie avrebbe potuto imparare a
  7533. leggere. Fino al momento in cui fu lui a leggerle un libro, non pensò che
  7534. potesse imparare a leggere.
  7535. Poi, settimane più tardi, l'enormità di ciò che era stato fatto la colpì.
  7536. Timmie le stava seduto in braccio, seguiva parola per parola le lettere
  7537. stampate in un libro per bambini e gliele leggeva. Stava leggendo!
  7538.  
  7539. Faticando ad alzarsi in piedi, in preda allo stupore, la signorina Fellowes
  7540. disse: - Ascolta, Timmie, tornerò presto. Vado a trovare il dottor Hoskins.
  7541. Eccitata quasi alla frenesia, le sembrò che avrebbe potuto avere una risposta
  7542. all'infelicità di Timmie. Se Timmie non poteva uscire ed entrare nel mondo, il
  7543. mondo doveva essere fatto entrare in quelle tre stanze per lui, il mondo
  7544. intero sotto forma di libri, film, suoni. Timmie doveva essere educato,
  7545. potenziando al massimo le sue capacità. A tal punto il mondo gli era debitore.
  7546.  
  7547. Trovò Hoskins di un umore stranamente simile al suo; una specie di trionfo, di
  7548. gloria. I suoi uffici erano insolitamente affollati e, per un momento, pensò
  7549. che non sarebbe riuscita a vederlo, mentre se ne stava in piedi, imbarazzata e
  7550. confusa, nel corridoio.
  7551. Tuttavia, Hoskins la vide e il suo grande viso si allargò in un sorriso -
  7552. Venga, signorina Fellowes.
  7553. Si affrettò a parlare al citofono, poi lo chiuse. - Ha sentito... No, certo,
  7554. come poteva? Ce l'abbiamo fatta. Ce l'abbiamo fatta davvero. Siamo vicinissimi
  7555. a impadronirci dell'investigazione intertemporale.
  7556. - Intende dire - per un momento cercò di distogliere il pensiero dalle buone
  7557. notizie che era venuta a comunicargli - che è in grado di portare nel presente
  7558. una persona appartenente a tempi storici recenti?
  7559. - È proprio quello che volevo dire. Proprio ora abbiamo localizzato un
  7560. individuo del quattordicesimo secolo. Si immagini. Immagini! Se solo riuscisse
  7561. a capire come sarò felice di smettere di concentrarmi solo ed esclusivamente
  7562. sul periodo Mesozoico e di sostituire gli storici ai paleontologi... Ma
  7563. sbaglio, o c'è qualcosa che vorrebbe dirmi? Bene, mi dica. Mi trova di buon
  7564. umore. Potrà avere tutto ciò che vorrà.
  7565. La signorina Fellowes sorrise. - Ne sono felice. Perché mi chiedevo se fosse
  7566. possibile organizzare un sistema di istruzione per Timmie.
  7567. - Istruzione? In cosa?
  7568. - Be', in tutto. Una scuola. In modo che possa imparare.
  7569. - Ma è in grado di apprendere?
  7570. - Lo sta già facendo. Riesce a leggere. Per buona parte gliel'ho insegnato io.
  7571. Hoskins rimase seduto, con un'aria improvvisamente depressa.
  7572. - Non so, signorina Fellowes.
  7573. - Ha appena detto che potevo avere tutto quello che...
  7574. - Lo so, non avrei dovuto esprimermi in quel modo. Capisce, signorina
  7575. Fellowes, sono sicuro che lei deve rendersi conto che non possiamo mandare
  7576. avanti in eterno l'esperimento che riguarda Timmie.
  7577. Lei lo fissò, presa da orrore istantaneo, senza aver realmente capito ciò che
  7578. le aveva detto. Cosa intendeva dire con "non possiamo andare avanti"? Con un
  7579. doloroso lampo di memoria, si ricordò del professor Adamewski e del suo
  7580. campione di minerale, che gli era stato portato via dopo due settimane.
  7581. Esclamò: - Ma lei sta parlando di un bambino. Non di un minerale.
  7582. Il dottor Hoskins rispose, a disagio: - Neanche a un bambino deve essere data
  7583. eccessiva importanza, signorina Fellowes. Ora che siamo in attesa di individui
  7584. provenienti dalla storia recente, avremo bisogno di spazio all'interno di
  7585. Stasis, tutto lo spazio di cui possiamo disporre.
  7586. La signorina Fellowes non afferrò la frase. - Ma lei non può. Timmie...
  7587. Timmie...
  7588. - Insomma, signorina Fellowes, la prego, non sia così sconvolta. Timmie non
  7589. deve andarsene proprio in questo momento, forse neppure tra mesi. Nel
  7590. frattempo, faremo ciò che possiamo.
  7591. La signorina continuava a fissarlo.
  7592. - Lasci che le procuri qualcosa, signorina Fellowes.
  7593. - No - sussurrò lei. - Non ho bisogno di niente. Si alzò come in preda a un
  7594. incubo e se ne andò.
  7595. Timmie, pensò, non morirai. Non devi morire.
  7596.  
  7597. Era sicuramente un'ottima cosa attaccarsi con ansia al pensiero che Timmie non
  7598. dovesse morire, ma come fare a impedirlo? Durante le prime settimane, la
  7599. signorina Fellowes si aggrappò solo alla speranza che il tentativo di portare
  7600. nel presente un uomo del quattordicesimo secolo sarebbe completamente fallito.
  7601. Le teorie di Hoskins potevano rivelarsi errate o il metterle in pratica poteva
  7602. risultare fallimentare. Allora le cose sarebbero andate avanti come prima.
  7603. Certo, quello non era ciò che sperava il resto del mondo e, irrazionalmente,
  7604. la signorina Fellowes odiava il mondo per ciò. Il "Progetto Medioevo"
  7605. raggiunse il culmine di una pubblicità incandescente. La stampa e il pubblico
  7606. avevano ardentemente desiderato una cosa simile. A Stasis, per molto tempo
  7607. fino ad allora, era mancato un fatto sensazionale di quella portata,
  7608. necessario al suo prestigio. Un nuovo minerale o un fossile non sollevavano
  7609. alcuna eccitazione. Ma questo era ciò che tutti aspettavano.
  7610. Un uomo della storia, un adulto che parlava un linguaggio conosciuto; qualcuno
  7611. che poteva aprire agli studiosi una nuova pagina della storia.
  7612. L'ora zero si stava avvicinando e questa volta non si trattava di tre
  7613. spettatori su un balconcino. Questa volta ci sarebbe stato un pubblico
  7614. mondiale. Questa volta i tecnici di Stasis avrebbero svolto le loro funzioni
  7615. davanti a quasi tutta l'umanità.
  7616. La stessa signorina Fellowes attendeva con estrema impazienza. Quando arrivò
  7617. il giovane Jerry Hoskins all'orario stabilito per giocare con Timmie, lo
  7618. riconobbe appena. Non era la persona che stava aspettando.
  7619. (La segretaria che glielo aveva portato se ne andò in fretta e furia dopo che
  7620. la signorina Fellowes si limitò a farle un cenno d'assenso con il capo. Stava
  7621. correndo trafelata per cercare di trovare un buon posto dal quale guardare
  7622. l'esito finale del Progetto Medioevo. E così doveva fare la signorina Fellowes
  7623. con ragioni molto più valide, pensò amaramente, se solo quella stupida ragazza
  7624. fosse arrivata.)
  7625. Jerry Hoskins si avvicinò timorosamente a lei, imbarazzato. - Signorina
  7626. Fellowes? - Tira fuori da una tasca la copia di un fumetto preso dal giornale.
  7627. - Sì? Cosa c'è, Jerry?
  7628. - Questo è un ritratto di Timmie?
  7629. La signorina Fellowes lo fissò, poi gli strappò il pezzo di carta dalle mani.
  7630. L'eccitazione per il Progetto Medioevo aveva riportato a galla un debole
  7631. interesse da parte della stampa per Timmie.
  7632. Jerry la scrutò intensamente, poi disse: - Dice che Timmie è un
  7633. bambino-scimmia. Cosa vuol dire?
  7634. La signorina Fellowes afferrò il bambino per il polso e represse l'impulso di
  7635. malmenarlo. - Non dire mai più una cosa simile, Jerry. Mai più, capito? è una
  7636. brutta parola e non devi usarla.
  7637. Jerry cercò di liberarsi dalla sua presa, spaventato.
  7638. La signorina Fellowes strappò la vignetta con un movimento rabbioso del polso.
  7639. - Ora torna dentro e gioca con Timmie. Ha un nuovo libro da farti vedere.
  7640. Poi, finalmente, giunse la ragazza. La signorina Fellowes non la conosceva.
  7641. Nessuna delle solite sostitute di cui si era servita quando gli impegni la
  7642. portavano altrove era disponibile al momento, non con il Progetto Medioevo
  7643. giunto al culmine; tuttavia, la segretaria di Hoskins aveva promesso di
  7644. trovarle qualcuno e questa doveva essere la ragazza in questione.
  7645. La signorina Fellowes cercò di parlare con un tono di voce che non tradisse la
  7646. sua irritabilità. - È lei la ragazza che è stata assegnata alla Sezione Uno di
  7647. Stasis?
  7648. - Sì. Mi chiamo Mandy Terris. Lei è la signorina Fellowes, vero?
  7649. - Esatto.
  7650. - Mi spiace, sono in ritardo. C'è una tale eccitazione...
  7651. - Lo so. Dunque, voglio che lei...
  7652. Mandy la interruppe. - Suppongo che andrà a vedere... - Il suo grazioso viso
  7653. sottile privo di espressione si riempì di invidia.
  7654. - Non la riguarda. Dunque, voglio che lei entri e faccia la conoscenza con
  7655. Timmie e Jerry. Giocheranno fra loro per le prossime due ore, così non le
  7656. daranno fastidio. Hanno a portata di mano latte e giocattoli in abbondanza.
  7657. Infatti, sarebbe meglio se li lasciasse soli il più possibile. Ora le mostrerò
  7658. dove si trovano tutte le cose di cui avrà bisogno e...
  7659. - È Timmie il bambino-scim...
  7660. - Timmie è il soggetto preso in esame da Stasis - tagliò corto la signorina
  7661. Fellowes.
  7662. - Intendo dire, è lui quello che non deve uscire, giusto?
  7663. - Sì. È ora, entri. Non abbiamo molto tempo.
  7664. Quando finalmente se ne andò, Mandy Terris le gridò dietro con voce stridula:
  7665. - Spero che riesca a trovare un buon posto e, caspita, spero davvero che
  7666. funzioni.
  7667. La signorina Fellowes non pensò di avere la capacità di darle una risposta
  7668. ragionevole e si affrettò senza voltarsi.
  7669.  
  7670. Tuttavia, quel ritardo significò che non riuscì a trovare un buon posto. Non
  7671. riuscì ad avvicinarsi più dello schermo posto sul muro del reparto di
  7672. montaggio. Se ne dispiacque amaramente. Se fosse stata sul posto, se in
  7673. qualche modo fosse potuta arrivare a qualche parte sensibile della
  7674. strumentazione, se fosse stata in qualche modo capace di mandare a monte
  7675. l'esperimento...
  7676. Trovò la forza di vincere quell'eccesso di follia. La semplice distruzione non
  7677. sarebbe servita a nulla. Avrebbero ricostruito gli strumenti e ci avrebbero
  7678. riprovato di nuovo. E a lei non sarebbe più stato permesso di tornare da
  7679. Timmie.
  7680. Non c'era nulla che potesse servire. Nulla se non che l'esperimento fosse
  7681. fallito, cioè fosse stato guastato irrimediabilmente.
  7682. Così, aspettò che finisse il conto alla rovescia, seguendo ogni movimento
  7683. sullo schermo gigante, scrutando le facce dei tecnici quando l'obiettivo li
  7684. inquadrava a turno, aspettando di scorgere sui loro volti lo sguardo di
  7685. preoccupazione e incertezza che li avrebbe segnati se qualcosa fosse
  7686. inaspettatamente andata male; guardava, guardava...
  7687. Non vide in nessuno uno sguardo simile. Il conto alla rovescia giunse allo
  7688. zero e, con molta tranquillità e molta semplicità, l'esperimento ebbe
  7689. successo!
  7690. Nella nuova sezione di Stasis predisposta per l'esperimento, si trovava un
  7691. contadino barbuto e dalle spalle curve di età indeterminata, vestito di cenci
  7692. sporchi e che calzava scarpe in legno, fissando con attonito orrore
  7693. l'improvviso e folle cambiamento che gli era piombato tra capo e collo.
  7694. E mentre tutto il mondo esultava di giubilo, la signorina Fellowes rimase
  7695. impietrita dal dolore, spintonata e urtata con violenza e per poco calpestata;
  7696. circondata dal trionfo mentre piegava il capo, sconfitta.
  7697. Quando una voce stridula chiamò dall'altoparlante il suo nome, dovette
  7698. ripeterlo tre volte prima che se ne accorgesse.
  7699. - Signorina Fellowes, signorina Fellowes. È desiderata immediatamente nella
  7700. Sezione Uno di Stasis. Signorina Fellowes, signorina Fell...
  7701. - Lasciatemi passare! - gridò senza fiato, mentre l'altoparlante continuava a
  7702. ripetere il suo nome incessantemente. Si fece largo a forza tra la folla,
  7703. spingendo e picchiando a sua volta a pugni serrati, colpendo ripetutamente,
  7704. dirigendosi verso la porta con una lentezza da incubo.
  7705.  
  7706. Mandy Terris era in lacrime. - Non so come sia successo. Era solo scesa alla
  7707. fine del corridoio per vedere cosa succedeva su un minuscolo schermo che
  7708. avevano installato. Solo per un minuto. E poi, prima che potessi muovermi o
  7709. fare qualcosa...
  7710. All'improvviso, la ragazza si mise a urlare, accusandola: - Lei ha detto che
  7711. non avrebbero causato problemi; è stata lei a dirmi di lasciarli soli...
  7712. La signorina Fellowes, scarmigliata e tremante, senza riuscire a controllarsi,
  7713. la fissò. - Dov'è Timmie?
  7714. Un'infermiera stava medicando col disinfettante il braccio di Jerry, che
  7715. urlava e piangeva, e un'altra stava preparando la siringa per un'iniezione
  7716. antitetanica. I vestiti di Jerry erano macchiati di sangue.
  7717. - Mi ha morsicato, signorina Fellowes - gridò con rabbia Jerry. - Mi ha
  7718. morsicato.
  7719. Ma la signorina Fellowes non lo vedeva neppure.
  7720. - Cos'ha fatto a Timmie? - gridò.
  7721. - L'ho chiuso in bagno - rispose Mandy. - Ho solo gettato quel mostriciattolo
  7722. là dentro e ho chiuso la porta a chiave.
  7723. La signorina Fellowes corse nella casa delle bambole. Armeggiò attorno alla
  7724. serratura della porta del bagno. Ci volle un'eternità perché si aprisse e
  7725. perché trovasse il piccolo deforme acquattato in un angolo.
  7726. - Non mi frusti, signorina Fellowes - sussurrò. Aveva gli occhi rossi. Le
  7727. labbra gli tremavano. - Non volevo farlo.
  7728. - Oh, Timmie, chi ha parlato di frustarti? - L'afferrò, stringendolo forte in
  7729. un abbraccio.
  7730. Timmie disse con voce tremante: - Lei l'ha detto, con una lunga corda. Quella
  7731. signorina ha detto che lei, signorina Fellowes, mi avrebbe picchiato e
  7732. picchiato.
  7733. - Non sarai picchiato. È stata cattiva a dirti così. Ma cos'è successo?
  7734. - Jerry mi ha chiamato bambino-scimmia. Ha detto che non sono un bambino vero.
  7735. Ha detto che sono un animale. - Timmie si sciolse in un fiume di lacrime. - Ha
  7736. detto che non avrebbe più giocato con una scimmia. Io gli ho detto che non
  7737. sono una scimmia. Ha detto che la mia faccia lo fa ridere. Ha detto che sono
  7738. orribilmente brutto. Continuava a dirlo e a ripeterlo e allora l'ho morsicato.
  7739. Ora piangevano entrambi. La signorina Fellowes singhiozzava. - Ma non è vero.
  7740. Lo sai, Timmie. Tu sei un bambino vero. Sei un bambino vero e buono, il
  7741. migliore bambino del mondo. E nessuno, nessuno ti porterà mai via da me.
  7742.  
  7743. Dopo quell'episodio, fu facile per la signorina Fellowes prendere una
  7744. risoluzione; fu facile per lei sapere cosa fare. Soltanto, doveva essere fatto
  7745. velocemente. Hoskins non avrebbe aspettato più a lungo, dopo che suo figlio
  7746. era stato maltrattato.
  7747. No, doveva farlo quella notte stessa, mentre i quattro quinti della gente del
  7748. posto dormiva e il restante quinto era intellettualmente inebriato dal
  7749. successo del Progetto Medioevo.
  7750. Sarebbe stata un'ora insolita quella per tornare, ma non così inverosimile,
  7751. dopo tutto. Il guardiano la conosceva bene e non si sarebbe sognato di farle
  7752. delle domande. Non avrebbe pensato nulla del fatto che portasse con sé una
  7753. valigia. Ripeté la frase generica - Giocattoli per il bambino - e sorrise
  7754. tranquillamente.
  7755. Perché non avrebbe dovuto crederle?
  7756. Il guardiano ci credette. Quando fece di nuovo il suo ingresso nella casa
  7757. delle bambole, Timmie era ancora sveglio, e la signorina Fellowes cercò di
  7758. mantenere una disperata parvenza di normalità per evitare di spaventarlo.
  7759. Parlò con lui dei suoi sogni e lo ascoltò quando le domandò con ansia notizie
  7760. di Jerry.
  7761. Più tardi, sarebbe stata vista da un numero ancora minore di persone, nessuno
  7762. le avrebbe fatto domande sul fagotto che portava con sé. Timmie se ne sarebbe
  7763. stato buono e poi tutto sarebbe stato un fait accompli. Sarebbe stato un dato
  7764. di fatto e non sarebbe servito a nulla cercare di disfare ciò che era stato
  7765. fatto. L'avrebbero lasciata vivere. Avrebbero lasciato che tutti e due
  7766. vivessero in pace.
  7767. Aprì la valigia, ne estrasse il cappotto, il cappellino di lana con i
  7768. paraorecchie e tutto il resto.
  7769. Timmie chiese, iniziando ad allarmarsi: - Perché mi sta mettendo tutti questi
  7770. vestiti, signorina Fellowes?
  7771. Lei rispose: - Ti porterò fuori, Timmie. Dove ci sono i tuoi sogni.
  7772. - I miei sogni? - Sul suo visetto si dipinse un'espressione struggente, anche
  7773. se la paura non lo abbandonava.
  7774. - Non avere paura. Ci sarò io con te. Non avrai paura se io starò con te,
  7775. vero, Timmie?
  7776. - No, signorina Fellowes. - Nascose la sua piccola testa deforme contro il suo
  7777. fianco e, sotto il braccio che lo cingeva, poteva sentire il battito del suo
  7778. cuoricino.
  7779. Era mezzanotte; lo prese tra le braccia. Disinserì l'allarme e aprì la porta
  7780. senza far rumore.
  7781. E lanciò un grido, perché dinanzi a lei, dall'altra parte della porta, c'era
  7782. Hoskins!
  7783.  
  7784. Con lui c'erano altri due uomini; lui la guardò, sorpreso quanto lei.
  7785. La signorina Fellowes fu la prima a riaversi dopo un secondo: fece un rapido
  7786. tentativo per superarlo, ma anche con quel secondo di ritardo, Hoskins riuscì
  7787. ad afferrarla rudemente e a scaraventarla contro un mobile. Fece cenno agli
  7788. uomini di entrare e si mise davanti a lei, bloccando la porta.
  7789. - Non mi sarei mai aspettato una cosa simile. È diventata completamente matta?
  7790. La signorina Fellowes era riuscita a frapporre una spalla, in modo che fosse
  7791. questa, invece di Timmie, a colpire il mobile. Disse supplicando: - Che male
  7792. faccio se lo porto con me, dottor Hoskins? Non può mettere la perdita
  7793. d'energia davanti a una vita umana.
  7794. Con fermezza, Hoskins le tolse Timmie dalle braccia. - Una perdita di energia
  7795. di queste dimensioni significherebbe milioni di dollari persi per coloro che
  7796. hanno investito dei soldi in questo progetto. Significherebbe un terribile
  7797. scacco per Stasis. Significherebbe un'eventuale pubblicità su un'infermiera
  7798. sentimentale che ha distrutto tutto questo per salvare un bambino-scimmia.
  7799. - Bambino-scimmia! - esclamò la signorina Fellowes, in preda a una furia
  7800. disperata.
  7801. - È come l'hanno sempre chiamato i giornali - replicò Hoskins.
  7802. Uno degli uomini ricomparve; stava agganciando una corda di nylon attraverso
  7803. delle feritoie nella parte superiore del muro.
  7804. La signorina Fellowes si ricordò della cordicella tirata all'esterno della
  7805. stanza che conteneva il campione minerale del professor Adamewski tanto tempo
  7806. prima.
  7807. Gridò: - No!
  7808. Ma Hoskins depose a terra Timmie e gli tolse con gentilezza il cappottino. -
  7809. Stai qui, Timmie. Non ti succederà niente. Andiamo fuori solo per un momento.
  7810. Va bene?
  7811. Timmie, bianco in viso e senza parole, riuscì ad annuire.
  7812. Hoskins condusse la signorina Fellowes fuori dalla casa delle bambole,
  7813. tenendola davanti a sé. Per il momento, non avrebbe opposto resistenza. Triste
  7814. e abbattuta, notò che la cordicella era stata sistemata subito fuori dalla
  7815. casa delle bambole.
  7816. - Mi spiace, signorina Fellowes - disse Hoskins. - Le avrei risparmiato
  7817. volentieri tutto ciò. Avevo stabilito di farlo durante la notte in modo che
  7818. sarebbe venuta a saperlo quando tutto fosse finito.
  7819. Lei rispose con uno stanco sussurro: - Solo perché suo figlio è stato ferito?
  7820. Perché ha tormentato quel piccolo fino a farsi colpire?
  7821. - No. Mi creda. Ho appreso oggi dell'incidente e so che è stata colpa di
  7822. Jerry. Ma questa faccenda è trapelata. Era quasi inevitabile che si venisse a
  7823. sapere, con tutta la stampa che abbiamo intorno, in questi giorni più che
  7824. negli altri. Non posso rischiare di ritrovarmi con una storia rimaneggiata
  7825. sulla negligenza e il comportamento selvaggio di un esemplare di uomo di
  7826. Neanderthal, cosiddetto, perché ero distratto dal successo del Progetto
  7827. Medioevo. Timmie se ne sarebbe dovuto andare presto, comunque; quindi può
  7828. andarsene benissimo ora, dando ai giornali scandalistici il minor numero di
  7829. motivi possibili con i quali sostanziare la loro immondizia.
  7830. - Non è come rispedire indietro un minerale. Ucciderà un essere umano.
  7831. - Non si tratta di uccidere. Non ci sarà nulla di sensazionale. Sarà
  7832. semplicemente un bambino di Neanderthal nel mondo della sua razza. Non sarà
  7833. più un prigioniero o un alieno. Avrà la possibilità di vivere una vita libera.
  7834. - Quale possibilità? Ha solo sette anni, è abituato a essere nutrito, vestito,
  7835. riparato, a qualcuno che si prende cura di lui. Sarà solo. La sua tribù
  7836. potrebbe non trovarsi nello stesso punto in cui li ha lasciati, ora che sono
  7837. passati quattro anni. E se fossero ancora lì, non lo riconoscerebbero. Dovrà
  7838. provvedere a se stesso da solo. Come farà a sapere in che modo riuscirci?
  7839. Hoskins scosse il capo con un gesto che non lasciava speranze.
  7840. - Mio Dio, signorina Fellowes, crede che non abbiamo pensato a questo? Pensa
  7841. che avremmo prelevato un bambino se non fosse stato perché si trattava della
  7842. prima localizzazione dall'esito favorevole che facevamo su un essere umano o
  7843. un semi-umano e che non avremmo osato provare a lasciarlo dov'era, tentando di
  7844. stabilire un'altra localizzazione? Perché crede che abbiamo tenuto Timmie così
  7845. a lungo, se non per la riluttanza a rimandare un bambino nel passato? E solo
  7846. che... - la sua voce assunse un tono di disperata urgenza - che non possiamo
  7847. aspettare più a lungo. Timmie intralcia i piani di espansione di Stasis!
  7848. Timmie è una fonte di possibile cattiva pubblicità; siamo giunti alla soglia
  7849. di grandi cose; sono spiacente, signorina Fellowes, ma non possiamo permettere
  7850. che Timmie ci ostacoli. Non possiamo. Non è possibile. Mi spiace, signorina
  7851. Fellowes.
  7852. - Se è così, allora - disse mestamente la signorina Fellowes - lasci che gli
  7853. dica addio. Mi dia cinque minuti per dirgli addio. Mi conceda almeno questo.
  7854. Hoskins esitò. - Vada.
  7855.  
  7856. Timmie corse da lei. Per l'ultima volta corse da lei e per l'ultima volta la
  7857. signorina Fellowes lo strinse tra le braccia.
  7858. Per un momento, l'abbracciò come se fosse cieca. Spostò contro il muro una
  7859. sedia con un piede, si sedette.
  7860. - Non avere paura, Timmie.
  7861. - Non ho paura se lei è qui, signorina Fellowes. È arrabbiato con me
  7862. quell'uomo là fuori?
  7863. - No. È solo che non ci capisce. Timmie, sai che cos'è una mamma?
  7864. - Come la mamma di Jerry?
  7865. - Ti ha parlato della sua mamma?
  7866. - Qualche volta. Penso che forse una mamma è una signora che si prende cura di
  7867. te e che è molto simpatica con te e che fa delle cose buone.
  7868. - Hai ragione. Non hai mai voluto una mamma, Timmie?
  7869. Timmie staccò la testa dal petto di lei, in modo da poterla guardare in
  7870. faccia. Lentamente, le mise una mano sulla guancia e sui capelli e la
  7871. accarezzò, come lei aveva fatto con lui, molto, molto tempo prima. Le chiese:
  7872. - Non è lei, signorina Fellowes, la mia mamma?
  7873. - Oh, Timmie...
  7874. - È arrabbiata perché gliel'ho chiesto?
  7875. - No, certo che no.
  7876. - È perché so che il suo nome è signorina Fellowes, ma... ma a volte, io
  7877. dentro di me ti chiamo "Mamma". Va bene?
  7878. - Sì, sì. Va bene. E non ti lascerò mai, nessuno ti farà più del male. Sarò
  7879. sempre con te, mi prenderò sempre cura di te. Chiamami mamma, così potrò
  7880. sentirti quando mi chiamerai.
  7881. - Mamma - esclamò Timmie contento, appoggiando la guancia contro la sua.
  7882. La signorina Fellowes si alzò, continuando a tenerlo tra le braccia, salì in
  7883. piedi sulla sedia. Il principio improvviso di un grido proveniente
  7884. dall'esterno non venne udito; con la mano che non reggeva il bambino, tirò con
  7885. violenza, con il peso di tutto il suo corpo, la cordicella sospesa tra le due
  7886. feritoie.
  7887. Stasis venne depressurizzato, e la stanza rimase vuota.
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