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Laredazione

La Maturità ai tempi di ChatGpt

Jun 21st, 2023
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  1. La Maturità ai tempi di ChatGpt
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  3. Oggi 536 mila studenti in aula per la prima prova dell’esame di Stato uno su dieci si è preparato usando anche l’intelligenza artificiale
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  6. di FLAVIA AMABILE
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  9. Mancano meno di 24 ore alla maturità, i vostri figli hanno gli occhi incollati a un telefono e non toccano un libro di testo da settimane. Non preoccupatevi. Non troppo, almeno. A modo loro stanno studiando. È la bellezza della maturità 2023, la prima a formula piena dopo tre anni di prove a scartamento ridotto per il Covid, la prima con ChatGpt al fianco di ragazze e ragazzi in modo diffuso. Secondo un sondaggio di Skuola.net, più di 2 su 5 si sono dichiarati pronti a prepararsi usando l’intelligenza artificiale evitando di perdere tempo su libri e appunti e quasi 1 su 10 lo ha di sicuro utilizzato mentre studiava o ripassava.
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  11. Sono in 536.008 a presentarsi oggi alla prima prova scritta, vuol dire che oltre 50 mila hanno studiato su ChatGpt. E la gran parte degli altri hanno utilizzato YouTube oppure un social come TikTok. Basta cliccare l’hashtag #maturità2023 e viene fuori una valanga di contenuti di ogni tipo. Il profilo «Maturandi2k3» ha realizzato alcuni video sugli autori più gettonati per la traccia letteraria e per il colloquio orale. C’è Gabriele D’Annunzio, 6 schede di informazioni sulla vita e le opere da studiare al ritmo del Toca Toca, 279mila visualizzazioni. Oppure Luigi Pirandello, 12 schede di vita e opere a ritmo di «Mon amour» di Annalisa, quasi 268mila visualizzazioni.
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  13. Il profilo «Le storie dei libri», oltre 13mila followers, racconta i grandi classici che chi affronta la maturità non può non conoscere. I video sono eleganti, curati, a parlare sono i protagonisti dei romanzi, ricreati attraverso l’intelligenza artificiale. Il più cliccato è Zeno Cosini, protagonista di «La coscienza di Zeno» di Italo Svevo, uno degli autori favoriti all’usuale rito del Tototracce: quasi mezzo milione di visualizzazioni. Chi non usa TikTok per studiare, lo usa per una pausa. Ci si rilassa dopo aver ripassato storia, filosofia e italiano andando a rispondere ai quiz di cultura generale.
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  15. Il riferimento, in questo caso, è il profilo «StudioFacileConAle», quasi 283mila followers e domande senza pietà fra cui scegliere per mettere alla prova la propria preparazione. Sceglie il video per rivolgersi agli studenti anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni «Non abbiate paura e ricordate questi giorni fra i più importanti della vostra vita», dice. In video arrivano i consigli del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «Per gli scritti mi raccomando concentrazione, non buttatevi a scrivere subito, fatevi un prospetto» e all’orale «dimostrate alla commissione ciò che avete assimilato in particolare nell’ultimo anno, il metodo e la capacità critica, fate collegamenti tra le materie».
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  17. Ma i libri di testo? Dove sono finiti in questi giorni di preparazione prematurità? Sono riassunti, mediati. «Gli studenti usano sempre di più i contenuti che trovano su Internet – soprattutto quando quei contenuti attingono dalle fonti ufficiali – come i libri – e le traducono in linguaggi comprensibili agli studenti», conferma Daniele Grassucci, fondatore di Skuola.net. «Ci troviamo di fronte a una generazione che usa i devices per prepararsi – risponde Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma – e che si troverà ad essere esaminata da una generazione che invece si è preparata soltanto sui libri di testo. Si crea una crasi sempre più ampia.
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  19. Ci vorrebbe un percorso di formazione per fare in modo che gli insegnanti possano affrontare questo divario». Formare gli insegnanti per prepararli ad affrontare una generazione che è sempre più lontana da loro, è la richiesta che arriva anche da Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della rete degli Studenti Medi: «C’è un mutamento degli strumenti didattici. Non si può pretendere che gli studenti non usino i social e ChatGpt che esistono e hanno contenuti validi. La scuola, però, è rimasta indietro, la didattica e la valutazione sono basate su modelli del passato. Non si vuole che gli studenti copino? Basterebbe smetterla di puntare su verifiche impersonali e fare in modo che lo studente possa dimostrare, invece, un apprendimento più personalizzato.
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  21. Per i docenti, invece, sarebbero necessari dei corsi di formazione per mettersi al passo con i tempi». I tempi della maturità nell’era dei social e di ChatGpt. Lontano dai libri di testo.
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