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Laredazione

Posticipare non risolve i problemi

Jun 23rd, 2023
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  1. Posticipare non risolve i problemi
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  3. di MARCELLO SORGI
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  6. In Parlamento, si sa, le cose si complicano. E così il Mes della discordia, il fondo Salvastati europeo, dopo gli attriti tra il ministro dell’Economia Giorgetti e il leader del suo partito Salvini, oltre che Meloni, ha prodotto il seguente pasticcio: il destra-centro si è assentato in commissione, dove la discussione doveva partire, per poi approdare in aula; Lega e M5S (chi si rivede! L’alleanza gialloverde) non vogliono a nessun costo approvarlo, anche se l’Italia è l’ultima in Europa a non averlo ratificato; Pd, Terzo Polo e Forza Italia vorrebbero ma non hanno i voti; e Fratelli d’Italia è in conflitto tra la parte di se stesso che partecipò alla lunga campagna anti-Mes quand’era all’opposizione e quella di governo che con Meloni vorrebbe accreditarsi a Bruxelles come destra seria e responsabile.
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  8. Con queste premesse è diventato chiaro che il testo in aula alla Camera non arriverà entro il 30 giugno, come avrebbe voluto il Pd, e neppure in estate. Se ne riparlerà forse in autunno, se nel frattempo Meloni a Bruxelles avrà ottenuto rassicurazioni sull’eventualità che la riforma del patto di stabilità venga orientata nel senso richiesto dall’Italia come Paese ad alto debito, ottenendo almeno che si possa discutere di un possibile riconoscimento (leggi: decurtazione) degli investimenti da scontare sul rapporto tra debito e pil. La premier non è la prima, tra coloro che hanno ricoperto il suo stesso incarico, ad aver avanzato una proposta del genere, con esiti deludenti. Resta però il fatto che la maggioranza, sul Mes, è spaccata, e il rinvio proposto ieri non servirà a sanare le divisioni.
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  10. Tra l’altro destinate a riproporsi presto al Senato, dove la riforma della giustizia del ministro Nordio sta per approdare nella commissione presieduta da Giulia Bongiorno, che a nome della Lega ha già espresso pubblicamente le sue riserve, in particolare sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio. L’estate che solitamente rende più faticoso il lavoro dei parlamentari, tra attese, calendari ballerini e accordi politici che stentano a reggere, si preannuncia quindi più pesante del previsto. Nessuno dei partner del destra-centro vuole mettere seriamente in difficoltà il governo. Ma a volte, le cose accadono anche senza intenzione.
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