Pensioni. Cedolino-spot

Pensioni. Cedolino-spot


di  LUCA MONTICELLI


Mi è venuta in mente la scena di Totò che vende la Fontana di Trevi a un turista italo-americano...». Raccontano che il signor Gino abbia reagito così quando ha ricevuto il cedolino di luglio della pensione con la quattordicesima. Nella lettera che riassume le voci pagate spicca un “aumento pensioni basse 2023” da 546 euro, che in realtà è la quattordicesima, prevista dalla Legge 127 del 2007 e fino all’anno scorso è stata riportata secondo questa dicitura.

Quest’anno, invece, con il governo di centrodestra, ecco la novità: la quattordicesima diventa un aumento delle pensioni minime. Una formula che compare in molti cedolini, quello del signor Gino è solo uno dei casi che sono stati segnalati allo Spi Cgil. «Spacciano la quattordicesima per un bonus della premier Giorgia Meloni», accusano dalla Cgil. «Così passa il messaggio che dietro quelle somme ci sia una decisione del governo in favore dei pensionati», spiega lo Spi.

Tuttavia, «nulla di tutto ciò è vero», commenta Tania Scacchetti, segretaria nazionale della Cgil con delega alla previdenza. «L’aumento previsto per le pensioni basse e definito in legge di Bilancio ammonterà a meno di una decina di euro, cifre decisamente inferiori a quelle della quattordicesima mensilità, quindi nominare la quattordicesima come “incremento pensioni basse 2023” non ha davvero senso e può confondere le idee», continua Scacchetti.

L’intervento deciso dal governo di centrodestra in manovra ha incrementato le pensioni minime di quasi dieci euro (da 563,73 a 572), mentre per gli over 75 l’assegno è salito a 599 euro (36 euro in più al mese). Questi soldi sarebbero dovuti scattare a partire dal primo gennaio, ma a causa di ritardi sono arrivati nel cedolino di luglio con gli arretrati. Tutt’altra cosa la quattordicesima, che spetta ai pensionati con almeno 64 anni e reddito annuo inferiore a 14.657 euro. Nel calcolare il tetto da non superare si considerano tutti i redditi, assoggettabili o esenti dall'Irpef - esclusi quello del coniuge e della casa di abitazione - gli arretrati di qualsiasi genere, i trattamenti di fine rapporto, la pensione di guerra, i trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento e simili.

«Se siamo di fronte a un errore grave dell'istituto di previdenza ci aspettiamo un chiarimento immediato, nei prossimi giorni vigileremo», prosegue Scacchetti che aggiunge: «Se invece fosse un fatto voluto, con l’intento di distorcere la realtà, allora si tratterebbe di un atto politicamente inaccettabile». Al tavolo sulle pensioni tra governo e sindacati - dove la tensione è sempre più alta perché Cgil e Uil accusano l’esecutivo di non aver ancora fatto una proposta sulla riforma - l’organizzazione di Maurizio Landini ha chiesto alla ministra Marina Elvira Calderone di aumentare la platea dei destinatari della quattordicesima. «I pensionati italiani hanno bisogno di sostegno concreto al loro reddito, non delle ennesime bugie», attacca la Cgil.

 Il dicastero del Lavoro al momento non si pronuncia, ma i tecnici promettono «un approfondimento tecnico». Insorgono le opposizioni: «È uno scherzo vero? Perché se non lo è siamo di fronte ad una specie di truffa ai danni della pubblica opinione. Il Governo dovrà venire a spiegarlo in Parlamento», scrive su Twitter il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Rincara Barbara Guidolin del Movimento 5 Stelle che annuncia un’interrogazione: «Il nuovo corso dell’Inps targato Giorgia Meloni si apre con un atto propagandistico senza precedenti.

Siamo di fronte ad un evidente sotterfugio per mascherare l’inerzia dell’esecutivo sul fronte pensionistico». Polemiche che ricordano la vicenda del Bonus Renzi scritto sulle buste paga dei dipendenti del comune di Prato nel 2014, a due giorni dalle elezioni europee. Per quanto discutibile indicare quella norma con il cognome dell’allora presidente del Consiglio, quella misura però fu realmente realizzata dal governo Renzi.