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Laredazione

Perchè un premier non deve gridare

Jun 27th, 2023
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  1. Perchè un premier non deve gridare
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  5. di MICHELA MARZANO
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  8. Sempre moderata e pacata, la Premier Meloni! Sempre lo stesso tono, le stesse accuse, le stesse frasi, lo stesso “basta” con quattro punti esclamativi indipendentemente dal tema trattato. Nulla da stupirsi, allora, se pure ieri, in occasione della giornata contro le droghe, abbia farcito il proprio discorso di: basta lassismo; basta fiction con spacciatori dipinti come eroi; basta con la stagione del disinteresse – perché, intendiamoci, se i giovani si buttano via è colpa di decenni di politiche lassiste.
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  10. Poco importa, poi, se tutte le droghe vengono messe sullo stesso piano, se un documentario straordinario come “SanPa”, sulla comunità di San Patrignano, viene trattato alla stessa stregua di una qualunque telenovela-spazzatura, e se, rivolgendosi all’onorevole Magi di +Europa, lo sbatte nel mucchio dei “voi” (voi, chi?), il tutto condito con sguardi compiaciuti stile: e mo’ che fai? Che ribatti? Che gli vai a dire ai genitori che hanno perso un figlio per overdose? Riccardo Magi, per tornare ai fatti, era intervenuto durante il discorso di Meloni a Montecitorio alzando con alcuni suoi colleghi cartelli di protesta con sopra scritto: “Cannabis, se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”.
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  12. Ma il punto non è tanto, o solo, legato alla questione spinosa del proibizionismo che, come sanno bene gli esperti di mafia e criminalità organizzata, ha spesso fatto prosperare la malavita (basti pensare a Cosa Nostra negli Usa durante il periodo di proibizionismo dell’alcol, subito dopo la fine della Prima Guerra mondiale). Il punto è la tendenza sistematica a mischiare tutto su un sottofondo di contrapposizione tra un “voi” – superficiali menefreghisti indifferenti radical-chic – e un “noi”: attenti all’umano generosi e impegnati che non ci lasceremo intimorire.
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  14. Intimorire? Da cosa esattamente? Da quattro cartelli sollevati durante una conferenza stampa come da sempre fanno le opposizioni? Oppure dalla verità scomoda ricordata da Magi che ricorda alla Presidente Meloni che il proibizionismo non serve a lottare contro le dipendenze? Perché poi il punto vero, forse, è proprio questo: le dipendenze. Che, però, sono sempre e solo un sintomo del malessere giovanile, un dolore che è assurdo immaginare di cancellare per decreto. E quindi?
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  16. Quindi, forse, sarebbe importante che nei discorsi e nelle azioni di questo Governo si evitassero corto-circuiti, accuse e promesse illusorie. Esattamente come, forse, sarebbe bene smetterla con certi toni perentori e brutali che, una volta che dall’opposizione si passa al Governo, servono solo a buttare olio sul fuoco. Anche perché, checché ne pensi Giorgia Meloni, non tutto è motivato dalla speranza di passare dal tre al trenta per cento, non tutto è tattica e gioco di ruoli. Soprattutto quando si parla di dipendenze. Ogni dipendenza è una tragedia, e uscirne è un incubo. Ma ancora più tragico è non capire (o far finta di non sapere) che se non si va alla radice del malessere e delle dipendenze, e ci si concentra solo sulle sostanze, non si aiuteranno mai quei giovani (e più in generale quelle persone) di cui Meloni dice di volersi prendere cura.
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  18. Un po’ come quando si vuole fare pulizia in casa e si butta la polvere sotto il tappeto: lo sporco resta, anche se non si vede, anzi, marcisce proprio perché nascosto. È questo che vuole fare anche lei, Presidente Meloni?
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