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Laredazione

Pnrr, i Comuni al 90% “Noi siamo in tempo ora tocca al governo”

Jul 6th, 2023
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  1. Pnrr, i Comuni al 90% “Noi siamo in tempo ora tocca al governo”
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  3. Già assegnati 36,3 dei quaranta miliardi destinati ai progetti presentati L’Anci: “Gli anticipi non funzionano, pagateci almeno i lavori già fatti”
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  5. di Giuseppe Colombo
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  8. Sul palco spunta una mattonella. Fatta arrivare appositamente a Roma da Caiazzo, in provincia di Caserta, dove sono partiti i lavori per la costruzione di un asilo nido con i soldi del Pnrr. «Uno di quegli asili nido di cui tutti parlano, ma che solo i sindaci conoscono», rivendica Antonio Decaro, agitando la mattonella dal podio, all’evento organizzato dall’Anci alla Nuvola di Fuksas, per fare il punto sul Piano di ripresa e resilienza. È un fiume in piena, Decaro.
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  10. Respinge le accuse contro i sindaci che non riescono a spendere i fondi europei. E al governo chiede di fare di più: «Se dobbiamo spendere piu velocemente — è l’attacco — almeno pagateci i lavori già fatti». Viene bocciato anche il meccanismo degli anticipi, nonostante gli interventi in corsa dell’esecutivo. E poi arriva la difesa del lavoro dei primi cittadini, che passa dai numeri. Progetti per 80 miliardi, a fronte di 40 miliardi assegnati dal Piano. «E se posso avanzare una proposta - incalza De Caro - speriamo che il governo non voglia disperdere il grande lavoro che è stato fatto, in modo che si possa lavorare per riprendere le graduatorie esistenti e farle scorrere». Ma è la capacità di spesa a rappresentare il punto più caldo.
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  12. E qui il presidente dell’Associazione dei Comuni italiani tira in ballo i dati del governo, aggiornati al 13 giugno, inediti. A quella data, i progetti finanziati dal Pnrr risultavano essere 197 mila, per un valore di 105,7 miliardi, al netto dei cofinanziamenti. E ai Comuni erano stati assegnati 36,3 miliardi su 40, pari al 91% della dotazione totale. È qui che il rappresentante dei sindaci aggancia la rivendicazione più pesante: «Siccome i progetti dei Comuni c’erano, erano buoni e hanno superato tutte le verifiche, il 91% di essi ha già avuto le risorse assegnate». I numeri valgono di più quando messi a confronto con altri.
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  14. Per questo il paragone con le altre amministrazioni: «A tutti gli altri soggetti beneficiari — prosegue Decaro — sono stati assegnati nello stesso periodo 69,4 miliardi, che è solo il 46% della dotazione finanziaria prevista per loro». Ancora altre cifre, quelle dell’Anac: su 102 mila gare bandite da luglio dell’anno scorso ad oggi, 52 mila, quasi la metà, sono state portate avanti dai Comuni. La mattonella resta sul palco. Non a caso Decaro tira in ballo il caso degli asili nido. È uno dei progetti che impatta di più sull’impegno in capo ai Comuni, che sono i soggetti attuatori dell’investimento.
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  16. Ma è anche uno degli obiettivi che il governo sta rinegoziando con la Commissione europea, per i ritardi accumulati. La prima scadenza, fissata al 30 giugno, è saltata: bisognava assegnare il 100% dei lavori per la costruzione e la riqualificazione di circa 265 mila posti, ma l’asticella si è fermata sotto. Al 91%, ieri, fuori tempo massimo. L’affanno sugli asili è l’immagine di un raccordo sul Pnrr, tra lo Stato e i Comuni, che è debole. E che chiama in causa il tema dei ritardi: di chi è la colpa? I Comuni respingono le accuse. Non puntano il dito contro il governo, ma a parte gli enti locali, sono i ministeri a gestire i soldi del Pnrr. Dirsi perciò esenti da colpe significa sostanzialmente dire che sono gli altri a essere in ritardo. I ministeri, il governo dunque.
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