Buongiorno,

Sono uno studente che, come tanti, si è presentato all'esame di chirurgia del 13 febbraio, per poi scoprire che è stato annullato a causa di un paio di studenti che hanno portato in aula le domande dello scorso appello. Mi è appena stata inoltrata la mail che ha inviato ai docenti, dove sostiene che un comportamento del genere è scandaloso e che da oggi bisognerà essere più severi (cambiando le domande ad ogni appello, annullando i compiti al minimo movimento, ecc).

Forse, anziché agire in questo modo, dovrebbe chiedersi come mai molti studenti sono soliti studiare le domande degli esami. Innanzitutto ci tengo a precisare che, mentre fotografare un compito con il cellulare è illegale, memorizzare le domande a mente per tentare di ricostruire l'esame una volta arrivati a casa è perfettamente lecito. Nel caso se ne fosse accorto solo ora, posso dirle che lo fanno tutti gli studenti di tutte le sedi, da sempre, e nessuno potrà mai impedirlo.

Ma veniamo al dunque: davvero pensa che la maggior parte di noi legga solo le domande per fare il furbo? La verità è che abbiamo poco tempo per studiare: tanto per farle un esempio, il primo appello di chirurgia era nel bel mezzo del tirocinio, che come sa consiste nel lavorare gratis 8 ore al giorno, magari dalle 14 alle 22. Il tempo per studiare come si deve sette materie (e sottolineo sette) era praticamente nullo. Per questo, oltre a studiare il possibile, leggiamo anche le domande per farci un'idea di come potrebbero essere gli esami. Certo, portare in aula il compito fotografato è troppo, ma lo è anche pretendere che tutti gli studenti riescano a studiare perfettamente trentasette materie (questo è il numero di materie del secondo anno) quando fino al giorno prima c'erano 8 ore di tirocinio o di lezione. Tra l'altro mi consenta di farle notare che molte domande d'esame sono di competenza puramente medica, troppo avanzate per la nostra professione. Gli infermieri non sono tenuti a fare diagnosi mediche, eppure molte domande d'esame vertevano su questo.

In ogni caso non le ho inviato questa mail per farle cambiare idea su quanto deciso, ma per farle una proposta. Vuole che ad ogni appello ci siano domande completamente nuove per ogni materia? Benissimo. Le chiedo però di rimuovere la regola "per passare l'esame occorre ottenere la sufficienza in tutte le materie (o blocchi di materie) che lo compongono". Per quale motivo se uno studente passa, ad esempio, semeiotica con 30, cliniche 3 con 30, il blocco delle altre materie con 30, ma prende 17 di farmacologia, deve ridare anche tutto il resto? Perché non tenere buoni i voti delle singole materie? Le chiedo di rivalutare questa regola, vedrà che se lo farà gli studenti avranno più tempo per prepararsi per gli esami.

Grazie.