MidnightSpecter

Traduzione TKoD - Ch1 Pt1

Dec 14th, 2016
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Never
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  1. Penseresti che io avessi avuto già abbastanza guai, no? Ero finalmente libero dopo migliaia di anni, uscito fuori dalla mia prigione e pronto a disseminare caos e follia ovunque sulla terra, solo per per essere fermato in meno di un giorno da una manciata di giovani puledre, colorate e santarelline.
  2.  
  3. Non solo questo, ero di nuovo ricoperto di pietra ed impossibilitato a muovermi, in una posa ancora piú scomoda ed indegna rispetto alla prima volta. Almeno, giudicando dalle espressioni "provo-a-nascondere-quanto-sia-ridicola questa-cosa" sui pony che mi vedevano.
  4.  
  5. Oltretutto, ero stato portato di nuovo ai giardini, anche se questa volta abbastanza lontano dal normale traffico, in una zona isolata dove pochi pony si arrischiano ad andare. Perchè, non avrei potuto nemmeno osservare tutti quei piccoli pony carini girarmi attorno, mentre mi immaginavo tutte le cose caotiche che avrei potuto fargli se fossi stato libero.
  6.  
  7. No, l'universo aveva deciso che tutto quello non era stato ancora una punizione sufficiente per la mia arroganza. In aggiunta a tutto quello detto prima, avevo pure un fastidioso prurito alla narice sinistra. E come diavolo era possibile? Non avevo nemmeno la pelle in quel momento, come poteva prudermi?
  8.  
  9. La ciliegina sul Sundae della mia umiliazione, ovviamente, veniva dalla cara vecchia Celestia in persona. Dopo alcuni giorni passati a fissare nient'altro se non la siepe di fronte a me, mentre venivo colpito dagli escrementi dei numerosi uccellini opportunisti di Canterlot, lei venne a farmi visita, insieme a un piccolo unicorno grigio che la seguiva standole alle spalle.
  10.  
  11. Quando dico grigio, non mi riferisco solo al colore del suo manto. Intendo che grigia è come lei appariva a me. Grigia e senza vita, sprovvista completamente di qualcosa di divertente o interessante. La sua criniera, invece, era di un rosso vivace. Un rosso irritante. Un rosso che non trovava nemmeno posto nelle vicinanze di una creatura cosí noiosa, figuriamoci l'averlo attaccato al suo corpo.
  12.  
  13. Non c'è bisogno di dirlo, ho detestato la piccolina a pelle.
  14.  
  15. "Salve, Discord" disse Celestia, ed io distolsi l'attenzione da quella piccola effimera di fianco a lei. Per quanto la detestassi fin dal primo sguardo, non era importante davvero in nessun senso. In relazione alla durata della mia esistenza, la sua vita durerà quanto un battito di ciglia. Battile due volte, e di lei non sarà rimasta nient'altro che polvere. Se riuscissi a sbattere le palpebre, almeno.
  16.  
  17. "Salve Celestia" non riuscii a rispondere. Uno dei lati negativi dell'essere tramutati in pietra, è che tende a rendere le tue conversazioni deprimentemente monodirezionali.
  18.  
  19. "Penso di doverti delle scuse" disse Celestia, e la piccola unicorno vicino a lei sollevó lo sguardo con sorpresa. Una sorpresa che condivisi anch'io, se devo essere sincero. Delle scuse? Da parte di Celestia? Quella era stata, di gran lunga, la cosa piú interessante che mi capitava da giorni!
  20.  
  21. Odio cosí tanto essere una statua.
  22.  
  23. "Quando abbiamo parlato l'ultima volta, tu dissi che ci si sentiva soli ad essere tramutati in pietra. Non so se fosse semplicemente un trucco per cercare compassione-" Oh, sí, Celestia, ed è stato un trucco molto astuto! "-o se questo vuol dire che resti realmente vigile anche se intrappolato. Assumendo che sia la seconda, comunque, sono arrivata ad un conclusione."
  24.  
  25. Celestia annuí all'unicorno al suo fianco, e io volsi la mia attenzione verso la piccola scialba ancora una volta. "Questa è Ember Spark. Fa parte del personale qui al castello. E, a partire da oggi, avrà una nuova posizione, una che ho creato tenendoti a mente. Sarà la primissima Guardiana di Discord."
  26.  
  27. La chi di cosa? La giumenta vicino a Celestia sorrise timidamente e fece un passo avanti, facendo un piccolo inchino con la testa. Non proprio della giusta deferenza per l'incarnazione del caos puro, ma la mia dignità ferita avrebbe accettato qualunque aiuto, non importava quanto insignificante.
  28.  
  29. "Il suo compito, e di quelli che verrano dopo di lei, sarà di mantenere e pulire la tua statua, e l'area circostante, e... bè, tenerti compagnia. Parlerà con te, ti leggerà libri, cercherà di organizzarsi per portarti della musica-"
  30.  
  31. Oh, no. No. Seriamente, no. Tutto sarebbe meglio di questo! La monotonia è meglio di questo! Non osare, Celestia!
  32.  
  33. "-tutto questo nella speranza che tu non ti senta solo. Sei troppo pericoloso per essere lasciato libero, Discord, ma ció non significa che io voglia farti soffrire."
  34.  
  35. Allora perchè organizzare questa tortura? Oh tu, tirannica, doppiafaccia, acida, vecchia ronzina! Lo stai facendo di proposito, vero? Pensi davvero che farmi impazzire mi renderà meno pericoloso, quando troveró il modo di liberarmi?
  36.  
  37. Oh, ed io mi libereró, silenziosamente mormorai mentre Celestia blaterava. Questi tuoi "portatori", anche la tua amata Twilight Sparkle, non dureranno per sempre.
  38.  
  39. E quando moriranno? Beh. Quando moriranno, la prigione si indebolirà un'altra volta. Ed io saró libero.
  40.  
  41. --*--
  42.  
  43. "È cosí stupido" borbottó Ember Spark nel mio orecchio.
  44.  
  45. Tu sei stupida. Avrei voluto dirle.
  46.  
  47. "Non so nemmeno se tu riesci a sentirmi" si lamentó, mentre usava la magia per pulire le mie orecchie dagli escrementi dei piccioni con uno spazzolino.
  48.  
  49. Vorrei non riuscirci, noiosa somara.
  50.  
  51. Era il terzo giorno di questo nonsense. Ember Spark avrebbe trascinato il suo sedere da scolaretta fino da me per pulirmi. Poi si sarebbe seduta alla base della mia statua ed avrebbe letto ad alta voce da un romanzo d'amore davvero terribile. Credo che le giumente si riferiscano ad essi come "romanzi strappalacrime".
  52.  
  53. Se io avessi creduto in un qualche dio che avrebbe potuto ascoltare le mie preghiere, avrei pregato un intraprendente pony armato di martello e scalpello di venire e staccarmi le orecchie. Sfortunatamente, ho tagliato i ponti con loro secoli fa, e nessuno di quegli idioti arroganti vorrebbe nemmeno battere le ciglia per salvarmi.
  54.  
  55. "Credo solo che mi aspettassi qualcosa di piú quando Celestia ha parlato di una "posizione speciale" per me." farfuglió la sguattera.
  56.  
  57. Odio. Odio. Odio. Odio. Odio!
  58.  
  59. "I miei amici mi prendono in giro, sai?"
  60.  
  61. Non è una sorpresa.
  62.  
  63. "Mi chiamano la pulitrice di pupú d'uccello reale"
  64.  
  65. Smettila di parlare ti prego
  66.  
  67. "Il mio amico, Sunny Fields, dice..."
  68.  
  69. Un'altra cosa davvero insopportabile dell'essere tramutati in pietra? Non posso ignorare i pony che cianciano come idioti.
  70.  
  71. --*--
  72.  
  73. "Puoi crederci??" disse Ember ridacchiando lievemente. "Ha buttato giú l'intera tavola quando è inciampata! Oh, l'espressione sul suo volto è stata davvero impagabile!"
  74.  
  75. Ha ha. Sono sicuro che sia stato davvero divertente. Ad ogni modo, hai dimenticato un punto.
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  77. "C'era torta su tutto il pavimento, e anche punch. Merry era su tutte le furie perchè il suo matrimonio era rovinato, ma sono sicura che diventerà una divertente storia a cui ripensare tra qualche anno."
  78.  
  79. Voi pony avete davvero degli standard bassi in quanto a umorismo, non è vero?
  80.  
  81. "In qualunque caso, non ci crederai mai-" Tecnicamente vero, dato che la fiducia richiede che mi importi di te. "- ma ho trovato un "pony speciale!"
  82.  
  83. Oh, fantastico. Adesso scommetto che andrà avanti a parlare di lui fino alla nausea.
  84.  
  85. "È un pegaso, ma è cosí affascinante ed attraente."
  86.  
  87. Ah. L'avevo detto.
  88.  
  89. "Non riesco a credere che sia interessato ad una giumenta come me!"
  90.  
  91. Oh, sei fidanzata, raccontami tutto di lui! Deve essere noioso tanto quanto te!
  92.  
  93. "Comunque, abbiamo già fissato un altro appuntamento..."
  94.  
  95. Seriamente. Lascia che gli uccelli caghino nelle mie orecchie. Forse ovatterà il suono delle tue chiacchere banali.
  96.  
  97. --*--
  98.  
  99. I mesi passavano, e la routine continuava ad essere questa.
  100. Routine. Noia. Monotonia.
  101. Nessuno di questi pony capisce quanto è vitale per la sanità di un essere vivente dare una scossa alle cose di tanto in tanto?
  102.  
  103. L'anno è quasi finito ormai, le foglie cambiano sempre cosí lentamente dal verde al rosso, al giallo e all'arancione. Io fissavo (non che avessi molta scelta) mentre il flagello della mia esistenza liberava un rumoroso "oof!" lasciando cadere la scala accanto a me. La considerai divertendomi un po'.
  104.  
  105. Stai diventando decisamente grassa, mia cara.
  106.  
  107. Ed anche lei lo era! Era come una botte con le gambe. Uno squallido barile grigio con una fiammante criniera rossa che non aveva motivo di stare vicino ad una giumenta cosí monotona.
  108.  
  109. "Buongiorno, Discord." disse lei, manovrando la scala con la sua magia. Poi si arrampicó per l'ennesima volta, trasportando il secchio d'acqua e gli stracci per iniziare la mia pulizia.
  110.  
  111. Diró che è bello essere puliti regolarmente. Non ne ero grato, attenzione, ma avrei preso in considerazione qualunque piccolo aiuto data la mia situazione corrente.
  112.  
  113. C'era qualcosa di differente questa mattina. Ember sembrava di morale davvero alto, per qualche ragione. Non mi avrebbe richiesto molto tempo scoprirlo. Dopotutto, la giumenta faceva scorrere parole come fosse un rubinetto. È per questo che ho imparato ad ignorare la sua voce.
  114.  
  115. --*--
  116.  
  117. Mi ritrovo ad essere annoiato. Ed, inoltre, sono annoiato dal fatto di essere annoiato. Sono qua, neve invernale impilata attorno a me, quasi sotterando il piedistallo su cui poggio, e non una singola visita da parte di quella tediosa giumenta grigia.
  118.  
  119. Non che io la voglia qui. Senza dubbio non mi manca. Tuttavia, c'è un pezzo di cacca di piccione ghiacciata sulla punta del mio naso. Ed io sono qua a fissarla fino a che la giumenta scansafatiche non ritornerà ed adempirà ai suoi doveri.
  120.  
  121. Fai il tuo lavoro, corpulenta pigra disgraziata!
  122.  
  123. --*--
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  125. Quattro settimane, è quanto tempo è servito perchè lei si mostrasse di nuovo. Quattro settimane passate a fissare delle feci congelate, con uno sfondo di siepi bianche come la neve, e non molto altro. Oh, aspetta, mi stavo dimenticando del coniglio. È passato un coniglio saltellando, lasciando impronte nella neve altrimenti immacolata. Mi ha guardato, contorcendo il suo piccolo nasino rosa, poi è balzato via.
  126.  
  127. Ecco qua. Queste sono tutte le attività che ho potuto fare per spezzare la noia, dato che la pigra giumenta aveva deciso di abbandonarmi all'inverno. Probabilmente era troppo dura per lei. Adesso aveva molta piú carne da esporre al clima freddo, anche se immagino che gli strati di ciccia l'avrebbero isolata abbastanza bene.
  128.  
  129. Aspetta. Sembra che abbia perso un po' di peso. Forse è solo per via delle massicce guardie che la accompagnano, usando la loro magia per creare un sentiero tra la neve in scioglimento, eppure sembra che lei...
  130.  
  131. Ah, è ovvio. Sciocco, sciocco me. Non era semplicemente grassa, era incinta. Bè, questo spiega molte cose. Probabilmente lo avrei capito prima, se non avessi fatto dell'ignorare i suoi discorsi un'abitudine.
  132.  
  133. Posizionó la scala appena le guardie ebbero finito di togliere la neve, poi levitó una piccola scopa di saggina, spazzando la neve via da me. Poi notó gli escrementi di uccello sul mio naso, e levitó un fumante secchio d'acqua bollente.
  134.  
  135. "Oh, poveretto" disse lei "ti ho lasciato cosí trascurato, mi dispiace"
  136.  
  137. Ripulí il disordine, lasciando un velo di ghiaccio sui miei occhi. Ma meglio il bagliore del ghiaccio davanti ai miei occhi che la vista della merda.
  138.  
  139. --*--
  140.  
  141. La neve invernale si era sciolta, le siepi erano diventate nuovamente verdi. E, in una giornata particolarmente bella, Ember Spark decise che era giunto il momento di mostrarmi sua figlia.
  142.  
  143. "Questa e Evening Breeze" disse lei. La puledrina in questione era una piccola unicorno color porpora con una criniera rossa, anche se la sua non era neanche lontanamente fiammante quanto quella della madre. Invece, era di un rosso monotono ed apatico. Completamente inappropriato, e, per questo, probabilmente appropriato per lei.
  144.  
  145. Sono sicuro che puzzi di pupù.
  146.  
  147. Quella visita era stata strana. La puledrina aveva ruttato ed era inciampata tutt'attorno al mio piccolo recinto come un gattino cerebroleso. E, credetemi, se avessi potuto distogliere lo sguardo durante la sua pulizia, l'avrei fatto. Ancora di piú durante il cambio del pannolino.
  148.  
  149. Perfavore, smettila di torturarmi. A nessuno importa della tua brutta bambina.
  150.  
  151. Nuovamente, Ember provó che era troppo stupida per cogliere le mie suppliche silenziose, ed il nostro libro quel giorno, dato che leggeva piú alla bambina che a me, era incentrato sui tentativi di un piccolo coniglio di trasportare una grossa carota nella sua tana per sua madre e suo padre coniglio. Finí per reclutare altri piccoli animali per aiutarlo con l'enorme vegetale. C'erano delle immagini e tutto il resto.
  152.  
  153. I bambini sono noiosi.
  154.  
  155. Una cosa. Avevo finalmente colto il fascino del modo in cui la mia faccia si era ghiacciata, perchè quando la piccola Evening Breeze finalmente concentró i suoi noiosi occhi violetti su di me, lanció uno strillo scellerato di paura ed inizió a gridare a squarciagola. Non importa cosa facesse, Ember non era in grado di calmare sua figlia, cosí finalmente la caricó sulla carrozzina e se ne andó.
  156.  
  157. Aww, non mi ha nemmeno salutato!
  158.  
  159. Un'altra cosa è accaduta. Silenzio ed inattività sembrano noiosi solo quando è l'unica cosa che si ha. Quando si passa del tempo con dei puledrini, è invece una gran liberazione.
  160.  
  161. Che sollievo! Pensai, dopo la veloce fuga di Ember e, grazie alla bambina, del suo largo posteriore. Perfavore andatevene per sempre!
  162.  
  163. --*--
  164.  
  165. Ovviamente, non ebbi quella fortuna. Gli anni passarono, e le cose si ripeterono sempre allo stesso modo. Ci sono voluti anni perchè Evening Breeze si iniziasse a sentire a suo agio nel mio piccolo recinto, e per riuscire a guardare la mia incredibilmente fantastica faccia, senza tremare o andare a nascondersi dietro alla madre.
  166.  
  167. Poi, un giorno, si è semplicemente avvicinata fissandomi negli occhi, mentre la madre potava le siepi del mio recinto.
  168.  
  169. "Non ho paura di te" disse la puledra.
  170.  
  171. Perchè sei troppo stupida per averne, come avrei voluto farle capire.
  172.  
  173. Ho visto Evening Breeze sempre meno col passare del tempo, anche se occasionalmente veniva ad aiutare la madre. Apparentemente, andava a scuola, o qualcosa del genere. Non che mi importasse. Le poche volte che la madre riusciva a trascinarla lí, teneva solitamente il broncio per tutto il tempo.
  174.  
  175. "Ha preso da suo padre" Ember mi disse un giorno. "Lui odia essere forzato a fare cose che non vuole"
  176.  
  177. La mia rabbia avrebbe potuto spaccare le montagne. Essere forzato? Che ne dici dell'essere bloccato come una statua vivente, dovresti provarci qualche volta! Se avessi avuto accesso ai miei poteri, in quel momento, avrei di sicuro fatto qualcosa di orribile ad entrambe. Tipo trasformarle in lumache. Oppure, oh sí! Trasformare Ember in un uccello, e Breeze in un lombrico, e farle lavorare cosí sulle loro differenze!
  178.  
  179. Ah, che bella tortura. La mia bocca è congelata, ed io ho bisogno di ghignare.
  180.  
  181. --*--
  182.  
  183. La prima cosa che mi chiesi fu, perchè indossa abiti neri? La seconda cosa che mi chiesi fu, perchè me ne dovrebbe importare?
  184.  
  185. "Mio marito è morto la scorsa settimana" mi disse Ember, sorridendo malinconicamente.
  186.  
  187. Oh, adorabile. Adesso avró a che fare con una giumenta in lutto.
  188.  
  189. La routine era cambiata notevolmente dopo quell'episodio. Nelle passate due decadi, Ember blaterava senza scopo a proposito della sua vita, mentre svolgeva il suo lavoro, ma adesso... adesso si muove solamente. Parla a malapena, e pulisce la mia statua una sola volta ogni tre giorni. Non ci sarà piú il sedersi a leggere nell'erba, il cantare, le belle parole.
  190.  
  191. Non che mi mancasse nessuna di queste cose, naturalmente, ma era diventata davvero deprimente.
  192.  
  193. Se non riesci a farlo in modo decente, allora va via e basta, pensai ferocemente.
  194.  
  195. "Non posso piú farlo" disse lei alcuni giorni dopo.
  196.  
  197. Bene. Lasciami stare, allora.
  198.  
  199. Oh, ma il destino aveva un ancor peggiore...er... destino in serbo per me. Perchè, alcuni giorni dopo, un'adulta e vistosamente infelice Evening Breeze arrivó insieme alla madre, la cui criniera stava diventando grigia, come avrebbe sempre dovuto essere. Ember mi disse che sua figlia avrebbe continuato la tradizione di famiglia dei Guardiani di Discord.
  200.  
  201. Oh, cielo! Posso a stento attendere!
  202.  
  203. --*--
  204.  
  205. Quasi mi mancava Ember Spark. Ecco quanto monotona e noiosa era Evening Breeze. Non mi ha mai letto nulla, mi puliva a stento, e non si è mai, ripeto, mai presa cura delle piante e delle erbacce del mio recinto, fino ad arrivare al punto di fare fatica anche solo per entrare. Cosí, reclutó un povero giardiniere per fargli tagliare erba ed erbacce, facendole tornare ad un livello gestibile.
  206.  
  207. Come Ember, Evening Breeze era una madre. Nel momento in cui aveva iniziato a lavorare come Guardiana di Discord, aveva già due puledrini. La cosa positiva di quella ronzina era che, al contrario della madre, non mi aveva mai torturato sottoponendomi alla presenza della sua covata.
  208.  
  209. Bè, fino ad un giorno. Vedi, riconosco i segni di una giumenta quando ingrassa, e a lei davo un 50/50 che fosse incinta, o era soltanto molto costipata. Poi, fece un numero di sparizione come la madre, e tornó dopo un paio di settimane.
  210.  
  211. Nessun nuovo puledrino da conoscere per me, peró, il che era una cosa gradita. Ma ancora, quasi mi mancavano le attenzioni di Ember Spark. Lei, almeno, teneva pulito il recinto, anche se provo un certo affetto per il caos che adesso regna tra le piante del giardino. Evening non fece mai nulla se non il minimo indispensabile. Alcune volte, non si faceva nemmeno vedere per giorni.
  212.  
  213. Stranamente, mi sentivo trascurato. E confuso. E, adesso che ci penso, turbato.
  214.  
  215. --*--
  216.  
  217. "Oh, Sunny, no" Evening Breeze si lamentó con sua figlia, apparentemente chiamata Sunny Meadows, che aveva iniziato ad arrampicarsi sulla mia dragonesca zampa posteriore.
  218.  
  219. "Faró fuori quella babysitter" la giumenta borbottó oscuramente mentre strappava l'infante via da me. La puledrina in questione era una pegaso verde pallido, grazie probabilmente all'influenza genetica del nonno, che sfoggiava una criniera rossa fiammante che mi ricordó Ember, eccetto per il fatto che questa era anche piú vivace. Era quasi come un fuoco, o come il sole nascente. Come se tutto il colore e la vita che sarebbero dovuti andare nella criniera di Evening Breeze, si fossero invece trasferiti nella figlia.
  220.  
  221. La puledrina ridacchiava esaltata mentre la madre la staccava da me, depositandola saldamente sul terreno. La osservai con circospezione, e lei osservó me di risposta, succhiandosi pigramente uno zoccolo nel mentre. Poi, le sue piccole ali iniziarono a ronzare, si libró instabilmente in volo e venne dritta verso la mia faccia ghiacciata.
  222.  
  223. Mi guardava con curiosità, ed io la fissavo fermanente.
  224.  
  225. Mi aspettavo la stessa reazione della madre la prima volta che diede uno sguardo alla mia faccia. Ossia, paura, strilli e pianti. Invece, Sunny Meadows scoppió a ridere. Poi, si avvicinó, e mi diede dei leggeri colpetti sul naso col suo zoccolo umidiccio!
  226.  
  227. Seriamente! Quella puledrina aveva appena bussato sul naso dell'incarnazione del caos.
  228.  
  229. "Faccia buffa!" strilló la puledrina con gioia. È sensato dire che già mi piaceva.
  230.  
  231. "No! Sunny, vieni via da lí!"
  232.  
  233. La puledrina, trascinata con la forza telecinetica via da me, guardó sua madre in faccia. Ed inizió a piagnucolare.
  234.  
  235. Ha! Come ti senti adesso, brontolona!
  236.  
  237. Sospirando rumorosamente, e traffigendomi con lo sguardo come se fosse stata colpa mia, Breeze portó via sua figlia. La puledrina mi guardava in lacrime, allungandosi con entrambi gli zoccoli, ovviamente infelice di stare andandosene.
  238.  
  239. Per la prima volta nella mia vita, mi è sembrato come se avessi un alleato. Grazie alla mia solita fortuna, è ovviamente una che se la fa nelle mutande giornalmente.
  240.  
  241. "Come non gli leggi storie?" Sunny Meadows, che era appena uscita dal periodo del pannolino, chiese a sua madre mentre balzava allegramente verso il recinto. "La nonna dice che si suppone che tu gli legga delle storie."
  242.  
  243. "È una statua. Non leggeró storie a una statua. È stupido."
  244.  
  245. Disse la demente.
  246.  
  247. Sunny si acciglió e smise di saltellare.
  248.  
  249. "Penso che tu gli debba leggere delle storie, mammina."
  250.  
  251. Oh, dio, no. Pensai freneticamente. Apprezzo il pensiero, piccola, ma apprezzo il silenzio ancora di piú.
  252.  
  253. "Se tu vuoi leggergli delle storie, fai pure." Disse Breeze al limite della pazienza. "Io voglio solo finire qua ed andarmene."
  254.  
  255. Sunny guardó sua madre per un attimo, poi guardó me. Mi fece l'occhiolino e mi sussurró "Porteró un libro domani, Mister Discord"
  256.  
  257. Che bambina dolce. Quando mi libereró, forse le faró un favore e la lasceró stare.
  258.  
  259. --*--
  260.  
  261. "Vuoi prendere il mio posto? Va bene, allora! Tanto questo è un lavoro stupido comunque!"
  262.  
  263. Sunny trasalí mentre il secchio veniva scagliato verso di lei, sebbene non le atterró per niente vicino.
  264.  
  265. "Perfetto, forse lo faró!" Sunny gridó in risposta alla madre che stava uscendo dal recinto. "E faró un lavoro migliore di quanto tu abbia mai fatto!"
  266.  
  267. "Allora fallo. Forse capirai quanto, quanto stupido è tutto questo. Ma sarà meglio che non influisca sulle tue votazioni!"
  268.  
  269. "Certo!" disse Sunny sbattendo uno zoccolo.
  270.  
  271. Osservai Brezze andarsene via rigidamente. Sentii qualcosa di strano. Inusuale. Non è rabbia. L'ho già provata prima, ma è molto simile. Non riesco a dargli un nome, ma, qualcosa che ha a che fare con il modo in cui ha tirato il secchio, ha scosso qualcosa in questo mio vecchio cuore di pietra.
  272.  
  273. Ed adesso, ho un'altra Guardiana.
  274.  
  275. --*--
  276.  
  277. "Eccoci qua, mister Faccia Buffa" disse Sunny nel primo giorno della sua seconda settimana.
  278.  
  279. Devo ammetterlo, le cose erano migliorate. L'erba era tagliata, anche se erano rimaste delle chiazze vuote laddove le erbacce erano state strappate. Le siepi erano potate in modo netto. Ed io? Bè, praticamente brillavo, ero cosí pulito!
  280.  
  281. "Ed adesso è arrivata l'ora della favola!"
  282.  
  283. Ed, improvvisamente, il mio umore crolló.
  284.  
  285. Ah, eddai ragazzina.
  286.  
  287. "Ho pensato molto a quale storia avrebbe potuto interessarti, e ho capito che probabilmente ti piacciono i racconti divertenti. Sai, essendo lo spirito del Caos e tutto il resto. Cosí, ho chiesto alla bibliotecaria un libro di racconti divertenti che avesse molto caos al suo interno. Spero ti piaccia!"
  288.  
  289. Apprezzo il pensiero ragazzina, ma-
  290.  
  291. "Il cavaliere Meccanico uscí 'di molla'" recitó Sunny.
  292.  
  293. Ed inizió a leggere. Nessun romanzo strappalacrime da questa piccola puledrina, oh no. Invece, questo era il primo di una serie di racconti brevi, ognuno più nonsense del precedente. E, se avessi avuto accesso alle mie abilità vocali, avrei anche ridacchiato una volta o due!
  294.  
  295. Questo... potrebbe non essere cosí male.
  296.  
  297. --*--
  298.  
  299. "Pronto? Ok... Un, due, tre, VIA!"
  300.  
  301. Ridacchiando, Sunny Meadows corse via, andando a nascondersi dietro a una delle siepi vicine. Dopo un minuto, sbucó con la fiammante testa rossa, guardandomi imbronciata.
  302.  
  303. "Non riuscirai mai a vincere di questo passo, Mister Discord" mi rimproveró lei, poi scoppiò a ridere. "Siamo ventisette a zero per me!"
  304.  
  305. Avrei alzato gli occhi, ma, sai, la cosa della statua e il resto.
  306.  
  307. La rincorsa della statua era solo una delle cose che Sunny faceva quando era lí, ed era lí molto spesso, ora che la scuola era finita. Durante l'anno scolastico, ogni tanto portava i suoi compiti per casa e, scusandosi, li svolgeva proprio lí nello spiazzo.
  308.  
  309. Era un prezzo che ero felice di pagare, dato che l'alternativa sarebbe stata il ritorno di sua madre.
  310.  
  311. Il recinto era molto diverso rispetto a due anni prima. Era piú largo. Molte siepi erano state eliminate o spostate indietro, liberando spazio. Ed, in questo spazio, Sunny aveva piantato fiori di tutti i tipi.
  312.  
  313. Ebbe un modo delizioso di iniziare il suo giardino. Decisamente non ció che mi aspettavo. Prima di tutto, strappó una larga parte del manto erboso, rastrellando ed arando fino a quando il terreno non fu ben rigirato. Poi, venne da me e mi mostró che cosa aveva intenzione di piantare.
  314.  
  315. "Gerani. Violette. Abbiamo margherite, e mughetti, e primule."
  316.  
  317. Andó avanti, mostrandomi tutti i tipi di semi, bulbi, e ogni cosa che aveva caricato sul suo piccolo carretto. Davvero una quantità di roba sconcertante.
  318.  
  319. "Ho riflettuto davvero molto su come dover piantare questi fiori, Mister Discord. E, sai cosa ho deciso?"
  320.  
  321. No, ragazzina, non lo so davvero.
  322.  
  323. "Ho intenzione di piantarle con disordine!" Ghignó guardandomi, poi afferró una manciata di semi e bulbi e semplicemente li gettó sul terreno.
  324.  
  325. "Whee!" Disse lei, poi rise, gettando manciate piene di fiori una dopo l'altra verso il suolo arato. Quando ebbe finito, fece un giro di perlustrazione, assicurandosi che ogni cosa fosse piantata bene nel luogo in cui era atterrata. Poi, faticando con le sue ali sottosviluppate, ronzó verso il cielo, ritornando dopo qualche momento con una nuvola nera, sulla quale saltó finó a farla scomparire, riversando la pioggia nel giardino sottostante.
  326.  
  327. "Ed adesso abbiamo un giardino del caos. Non è figo?"
  328.  
  329. Abbastanza figo, avrei concordato se avessi potuto. Ma non era tutto. Mentre lanciava i semi, era troppo distratta per aver notato cos'altro era accaduto. Ma adesso che si era calmata, sarebbe stata solo questione di tempo prima che notasse-
  330.  
  331. "Il mio Cutie Mark!"
  332.  
  333. Sunny fissava con occhi spalancati la sua anca, dove un sole brillante e luminoso la stava guardando. Letteralmente, il sole aveva una faccia ghignante su di esso.
  334.  
  335. "Eeeeee!" strilló Sunny, correndo in giro per il recinto con pura felicità, e piú di una volta svolazzando per breve tempo, dato che le sue ali non erano ancora pronte per un vero volo.
  336.  
  337. Ho capito, ragazzina. Sei felice. Ora, potresti gentilmente calmarti un attimo?
  338.  
  339. Lo fece, ma solo perchè mi si avvicino e mi abbracció una gamba. Che le prende a questo pony? Sempre ad abbracciare! Nessuno degli altri guardiani mi aveva mai abbracciato!
  340.  
  341. "Grazie, Mister Discord!" disse lei calorosamente. "Non avrei mai avuto il mio cutie mark se non fosse stato per te!"
  342.  
  343. Non funziona cosí, ragazzina. Ma, "prego", immagino.
  344.  
  345. "Oh! Devo farlo vedere a tutti! Ci vediamo piú tardi, Mister Discord!"
  346.  
  347. Dicendo questo, e continuando a ridere, Sunny Meadow corse via, la sua corta criniera raccolta e la coda si arruffavano lievemente mentre correva.
  348.  
  349. Finalmente, un po' di pace e di tranquillità.
  350.  
  351. Ma, stranamente, la pace e la tranquillità finirono...
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