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Il vitalizio di Liz Truss scandalizza il Regno Unito

Oct 21st, 2022
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  1. Il vitalizio di Liz Truss scandalizza il Regno Unito: 131 mila euro ogni anno per aver lavorato 44 giorni
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  3. di Enrico Franceschini
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  7. LONDRA – Più di 100mila sterline l’anno, per tutta la vita, per 44 giorni di lavoro. Non male, direbbero in tanti, ed è il vitalizio che spetta a Liz Truss per essere stata la premier più breve della storia britannica. Soldi pubblici, per di più, dunque versati dai contribuenti. Anche per questo, adesso, a Londra si levano voci che la esortano a rifiutare un simile beneficio. Per l’esattezza si tratta di 115 mila sterline, al cambio odierno pari a 131 mila euro, su cui l’ex prima ministra non dovrebbe nemmeno pagare le tasse. Non è una pensione, beninteso, ma un corposo rimborso, a cui si ha diritto per coprire le tipiche spese a cui può andare incontro un ex premier: affittare un ufficio adeguato vicino ai palazzi della politica, assumere un proprio staff, viaggiare per partecipare a incontri o conferenze, e così via.
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  9. La protesta delle opposizioni
  10. Un finanziamento pubblico che ha un certo senso, quando il personaggio in questione è stato capo di governo a lungo o almeno per un considerevole periodo di tempo: tutti gli ex premier ne hanno diritto, finché campano. Ma per un ex che ha governato soltanto sei settimane e mezzo è una cifra che grida allo scandalo. E infatti si stanno scandalizzando in parecchi. “Quarantaquattro giorni sono troppo pochi, Liz Truss non si è guadagnata il diritto a un rimborso simile”, afferma per esempio il leader laburista Keir Starmer.
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  12. “La maggior parte delle persone deve lavorare almeno 35 anni per ricevere una pensione statale”, gli fa eco il leader liberal-democratico Ed Davey, “non penso proprio che Truss debba ricevere una specie di pensione per 44 giorni di lavoro, oltretutto una pensione molte volte più alta di quella che prende il cittadino medio dopo avere lavorato tutta la vita”. Simili proteste e appelli arrivano da leader sindacali e associazioni di categoria di lavoratori.
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  14. Storia di un privilegio
  15. Il Public Duty Costs Allowance, come è chiamato ufficialmente il rimborso, fu introdotto dall’allora premier John Major nel 1991. Da allora due ex premier laburisti, Tony Blair e Gordon Brown, e tre conservatori, lo stesso Major, David Cameron e Theresa May, ne hanno approfittato, almeno in parte, perché l’intera cifra non viene trasferita automaticamente ai beneficiari bensì dietro presentazione di ricevute per le spese sostenute. Nell’anno fiscale 2020-’21, Major e Blair hanno incassato il massimo consentito, Brown quasi (114 mila sterline), May circa la metà (57mila). Non è ancora noto se Boris Johnson abbia ricevuto fondi di questo genere da quando ha lasciato Downing Street il 6 settembre scorso. Ma Johnson è stato premier per almeno tre anni. Ricevere a vita 115 mila sterline, dopo essere stati a Downing Street un mese e mezzo, sta creando uno sdegno tale che forse Liz Truss sarà costretta a rinunciarvi.
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  18. Venerdì 21/10/2022 - La Repubblica
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