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Félicie de Fauveau

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Jul 18th, 2023
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  1. Félicie de Fauveau (Livorno[1] 1801 – Firenze 1886) fu una scultrice francese del diciannovesimo secolo che precorse lo stile Preraffaellita. Le sue molteplici opere scultoree mettono in mostra una varietà di tecniche e mezzi tra cui marmo, pietra, vetro e bronzo.
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  3. Primi anni
  4. Nata in Toscana nel 1801, era la maggiore di quattro fratelli. Suo padre, Alexandre, discendeva da una famiglia di finanzieri nobilitati nel 1740, che si stabilì in Italia poco prima della Rivoluzione Francese. A causa di cattivi investimenti, la famiglia tornò in Francia in piena Restaurazione. Dopo aver trascorso l'infanzia a Firenze, Félicie a Parigi studiò pittura e scultura [2] e coltivò interesse per l'archeologia e il simbolismo antico. Aprì uno studio a Parigi, dal 1826 al 1830, in 18 Rue de la Rochefoucauld, frequentato da artisti come Paul Delaroche e Ary Scheffer [3].
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  7. Debutto artistico
  8. Dopo la sua partecipazione al Salon di Parigi nel 1827, De Fauveau ricevette ampi consensi. Stendhal la chiamava il "nuovo Canova". Una delle statue da lei presentate all'evento,La regina Cristina di Svezia che si rifiuta di risparmiare la vita del suo scudiero Monaldeschi, fu premiata con la medaglia d'oro, che l'artista ricevette da Re Carlo X, il quale si rivolse a de Fauveau per promuovere gli ideali della Restaurazione. La sua premiata statua avrebbe ispirato anche l'opera teatrale di Alexandre Dumas, Christine. A Parigi, successivamente, ricevette diverse commissioni, tra cui le porte in bronzo destinate al Louvre, un progetto che non ebbe realizzazione [3].
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  10. Politica e esilio volontario a Firenze
  11. Legittimista, sostenne il ritorno del re borbonico in Francia dopo la caduta di Napoleone, con il supporto di Maria Carolina, duchessa di Berry. Entrambe le donne organizzarono movimenti di resistenza, falliti, nella regione di Vandea. De Fauveau sperava che il figlio minorenne di Marie Caroline, il conte di Chambord, ottenesse la corona. Dopo due rivolte represse nei primi anni 1830 e sei mesi di prigione, De Fauveau raggiunse la madre a Firenze nel 1834, in esilio forzato e poi volontario, nonostante l'amnistia del 1837, fino a quando il conte di Chambord non fosse stato incoronato re di Francia, una speranza che non si concretizzò mai [4].
  12. Amici e commissionari
  13. Durante la sua permanenza a Firenze, De Fauveau coltivò molte amicizie con personalità artistiche e letterarie. Fu accolta nel Granducato dallo scultore fiorentino neoclassico Lorenzo Bartolini, che si pensa l'abbia formata. Fondò uno studio in Via dei Serragli, che divenne un punto di interesse per i viaggiatori internazionali del Grand Tour [5]. I suoi ammiratori includevano la cantante lirica italiana Angelica Catalani e Elizabeth e Robert Browning, che avevano stabilito la loro casa a Firenze. Le sue opere di erano ambite dagli espatriati russi della città, tra cui Anatoly Nikolaievich Demidov, primo Principe di San Donato; l'artista ricevette molteplici commissioni dall'industriale e godette dell'amicizia di sua moglie, la principessa Matilde Bonaparte, nipote di Napoleone. Lo zar Nicola I acquistò varie opere e sua figlia Maria Nikolaieva ricevette un pugnale, ora al Louvre, il cui manico è inciso con scene del Romeo e Giulietta di Shakespeare [5].
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  15. Temi e stile
  16. Nella sua arte, De Fauveau fu ispirata da temi letterari, politici e religiosi: emulò gli stili medievali per sostenere il sistema politico monarchico; incluse il simbolismo cristiano nel suo lavoro.
  17. Rappresentante dello stile trobadorico, le sue opere fiorentine includono un'acquasantiera neogotica ornata a Palazzo Pitti e le tombe monumentali di Sir Charles Lyon Herbert e Lady Harriet Frances Pellew, al Cimitero degli Inglesi in Piazzale Donatello[6].
  18. I suoi capolavori fiorentini includono il tributo scultoreo alla poetessa dell'India occidentale Louise de Favreau nella loggia della Basilica di Santa Croce, che, secondo Silvia Mascalchi, è stato ispirato da una poesia che la ragazza scrisse prima della sua morte all'età di diciassette anni [3].
  19. Il Monumento ad Anne de la Pierre di Santa Maria del Carmine, che l'artista creò nel 1859, raffigura un ritratto realistico della madre.
  20. Félicie de Fauveau fu sepolta nella cappella centrale del cimitero di San Felice a Ema, su una collina a sud di Firenze.
  21. Restauri
  22. Nel 2012 e nel 2013, il Sepolcro per Louise de Favreau e il Monumento ad Anne de la Pierre sono stati al centro di un progetto di restauro e manutenzione sponsorizzato dalla Advancing Women Artists Foundation (AWA). Entrambi i monumenti erano stati danneggiati quando il fiume Arno inondò Firenze nel 1966. Riguardo al primo restauro, l'autrice e fondatrice dell'AWA Jane Fortune scrive: "I restauratori hanno avuto l'opportunità di scoprire di più sui metodi scultorei di De Fauveau che differivano da quelli dei suoi contemporanei che erano orientati a copiare Donatello. Ha usato scalpelli piatti e dentati per creare movimenti lineari e molto probabilmente ha imparato le tecniche di intaglio lavorando su medaglioni.”[7] Il bassorilievo dell'artista di Firenze dietro la figura di de Favreau è un esempio della sua tecnica (http://advancingwomenartists.org/art-in-need-it/what-can-i-help-restore-now-it/the-young-louise-de-favreau-immortalized-it ). Durante il restauro del monumento della madre a Santa Maria del Carmine, i restauratori sostituirono il mento di Anne de la Pierre, danneggiato durante l'invasione nazista di Firenze nel 1943.
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  24. Documentario
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  26. La vita e le opere di De Fauveau sono presenti nel documentario originale in inglese e italiano Una scultrice francese durante il Grand Tour, prodotto da AWA e Art Media Studio. Questo documentario bilingue mette in luce gli anni fiorentini dell'artista e presenta il restauro dei suoi capolavori fiorentini Sepolcro per Louise de Favreau e Monumento a Anne de la Pierre.
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  28. Note
  29. 1. ^ Alcune fonti dicono 1799; altre 1802.
  30. 2. ^ Fortune, Jane (7 June 2012). "Discovering Browning, Lee and De Fauveau". The Florentine.
  31. 3. ^ Jump up to:a b c Mascalchi, Silvia (2011). Félicie de Fauveau. Una scultrice romantica da Parigi a Firenze. Florence: Leo S. Olschki, ISBN 9788822260581 .
  32. 4. ^ Fortune, Jane (2013). Linda Falcone (ed.). "Félicie de Fauveau: Artistic Passion and Political Exile". In Santa Croce in Pink: Untold Stories of Women and their Monuments. Florence: Artecelata. pp. 55–58.
  33. 5. ^ Jump up to:a b Linda Falcone; Jane Fortune; Silvia Mascalchi; Louis Pirelli; Gabriella Tonini (2012). Félicie de Fauveau: A French Sculptor in Florence during the Grand Tour. Una Scultrice francese nella Firenze del Grand Tour (Documentary. ed.). Florence: Art Media Studio.
  34. 6. ^ Falcone, Linda, Fortune, Jane (2012). Art by Women in Florence: A Guide through Five Hundred Years. Florence: The Florentine Press.
  35. 7. ^ Fortune, Jane (28 March 2013). "Surviving Hell and High Water: A Sculptor Who Made History". The Florentine.
  36.  
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