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Laredazione

La sacra speculazione

Sep 19th, 2023
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  1. La sacra speculazione
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  3. La premier che difende Dio e il crocifisso della Lega
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  5. di Corrado Augias
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  8. Forse bisognerebbe essere più cauti, o più informati, quando si usa il sacro per alimentare il fuoco del dibattito politico. Come tutto ciò che si basa sulla fede, sono argomenti delicati, basta poco a guastarli. Proclamare la volontà di voler «difendere Dio» è in apparenza un buon proposito, chi — ateo o credente — potrebbe dirsi contrario? In realtà è un’affermazione logicamente insensata; dal punto di vista teologico vicina a una bestemmia; dal punto di vista giuridico sospetta di violazione costituzionale.
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  10. Come ha fatto educatamente osservare il quotidiano dei vescovi Avvenire, si difende qualcuno che sembra non in grado di farlo da sé; gridare da un palco di voler difendere Dio — niente meno — nega il connotato dell’onnipotenza — per chi crede. Inoltre: come dare realtà ad un’affermazione così altisonante? Si vogliono aumentare le pene per chi Dio lo bestemmia? Ma allora perché non farlo anche per chi nell’eloquio pubblico impreca, grida sconcezze, oltraggia l’altrui reputazione? Si vuole insegnare ai più piccoli ad amare e rispettare Dio? In base a quale religione? Cattolica? Musulmana? Ebraica?
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  12. I tre monoteismi del Libro hanno parecchi punti in comune (a cominciare dalla radice ebraica) ma anche numerose diversità. Sceglierne una vuol dire sacrificare le altre. Anche ammesso che si riesca a superare questo ostacolo, resta la Costituzione della Repubblica secondo la quale l’Italia è uno Stato laico che esclude una discriminante basata sulla fede religiosa — o su nessuna fede. L’apprendimento di una religione non può che essere facoltativo, libera la scelta di volerne usufruire o meno; difendere Dio dalla dilagante secolarizzazione? La gravità della crisi è di tale dimensione che oggi Dio non lo si combatte nemmeno più, ci si limita ad ignorarlo, il che rende più ferventi coloro che ne venerano la presenza proprio perché si sentono spesso minoranza.
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  14. Già Pio IX, l’angosciato papa Mastai Ferretti, pensava di poter arrestare l’onda delle moderne libertà con gli anatemi del suo Sillabo (1864). Non ci furono risultati, polemizzare con lo spirito dei tempi è inutile anche per un Papa. Difendere Dio non ha molto più senso di voler difendere la famiglia. Quale famiglia? Quella benedetta da un sacerdote o da un rabbino? O magari dal sindaco? Quella di fatto dei tanti che dicono di volerla difendere? Dunque, difendere anche la loro unione precaria? Interessante apertura, se fosse un’affermazione consapevole e non uno slogan. Parecchi anni fa un povero vescovo di Prato dichiarò «pubblici concubini» due fidanzati che s’erano sposati in Comune.
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  16. Oggi in molte città, soprattutto al Nord, i matrimoni civili superano quelli religiosi, i «concubini» sono diventati troppi per poterli maledire. Anche senza maledizione, però, resta che una convivenza more uxorio senza un vincolo matrimoniale, in termini di dottrina, è un peccato mortale. Non uno scherzo, per chi appartiene a una religione. Dunque: prudenza, cautela; anche l’antica formula raccomandava: si non caste tamen caute. Bisogna decidersi: quale famiglia difendiamo? Non sarebbe più bello proclamare che si vuol difendere ogni famiglia, comunque composta, purché tenuta insieme, e benedetta, dall’amore?
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  18. Più grossolana la richiesta della Lega di rendere obbligatoria l’esposizione “in luogo elevato e ben visibile” del crocifisso in ogni sito pubblico, scuole, uffici, carceri, ospedali, stazioni, aeroporti (sic!). Quando andavo alle elementari sulla parete dietro la cattedra c’erano i ritratti del re-imperatore, del Duce e, in mezzo, un piccolo Cristo di ghisa un po’ impolverato. Dopo il Concordato dal 1929, il cattolicesimo era stato proclamato religione di Stato, Gesù era stato arruolato dal regime anche se, invece dell’elmetto come quei due, lui sul capo aveva solo una corona di spine.
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  20. Con il nuovo Concordato del 1984, firmato dal presidente del Consiglio Bettino Craxi, l’Italia, fortunatamente, non ha più una religione di Stato che violerebbe in primis la Costituzione e poi la pacifica convivenza in un Paese che sta cambiando così velocemente. La proposta della Lega, passate le elezioni, finirà in qualche cassetto. Resta però quella che io, non cattolico e anzi ateo, ritengo un’offesa a quella religione e al pensiero di Gesù che da anni coltivo. Ipotizzare di imporre la sua presenza per decreto significa calpestare il suo insegnamento — o ignorarlo. Il suo messaggio alle pecore smarrite d’Israele e a tutti gli uomini di buona volontà ha come fondamento l’adesione spontanea, e come cemento l’amore.
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  22. Prima ancora che in nome della laicità, è nel nome di una corretta spiritualità che ritengo insultante l’idea di un crocifisso attaccato al muro per legge. Idea rozza, riguarda più il dominio che la pietas. Si addice a un movimento che fa commercio della religiosità popolare per guadagnare qualche voto. Azzardo l’ipotesi che, se solo potesse, Gesù impugnerebbe di nuovo la sferza, come fece quel giorno al Tempio. Purtroppo non è bastato.
  23.  
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