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Laredazione

Mandato di cattura dell'Aia: cosa accadrà ora?

Mar 18th, 2023
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  1. Mandato di cattura dell'Aia: cosa accadrà ora?
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  3. di Enrico Franceschini
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  6. LONDRA - Ricercato per crimini di guerra. È la situazione in cui si trova da oggi Vladimir Putin, dopo il mandato d'arresto nei suoi confronti emesso dalla Corte Penale Internazionale (Cpi). Il tribunale, che ha sede all'Aia, in Olanda, ha incriminato il presidente russo in particolare per la "deportazione illegale" di bambini ucraini, trasferiti a migliaia o addirittura a decine di migliaia in Russia, contro la volontà loro e delle loro famiglie, dalle zone occupate dalle truppe di Mosca durante l'invasione. Con la medesima imputazione, la Corte ha emesso un mandato d'arresto anche per Maria Lvova-Belova, la commissaria per l'infanzia del governo russo.
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  8. "Una decisione storica", la definisce Andrij Kostin, procuratore generale dell'Ucraina, il cui ufficio ha condiviso con i giudici dell'Aia 40 volumi di fascicoli per un totale di più di mille pagine di prove. "Per noi le decisioni della Corte Penale Internazionale non hanno alcun significato", commenta invece a Mosca la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. "Non c'è bisogno di spiegare a cosa dovrebbe servire questo mandato d'arresto", è la stizzita reazione di Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza e uno dei "falchi" del Cremlino, in un tweet illustrato dall'immagine di un rotolo di carta igienica. "Esaminate le prove raccolte, abbiamo stabilito che c'erano accuse credibili contro queste due persone", dichiara da parte sua il giudice Piotr Hofmanski, presidente della Corte Penale Internazionale. "I nostri giudici hanno emesso il mandato d'arresto, ora la sua esecuzione dipende dalla collaborazione internazionale".
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  10. Putin sarà arrestato?
  11. Questo non significa che Putin verrà presto messo in manette. La Russia non è membro della Corte Penale Internazionale, dunque non ne riconosce la giurisdizione. Il capo del Cremlino potrebbe essere teoricamente arrestato se si recherà all'estero, in Paesi membri della Cpi. Tuttavia sembra improbabile che il leader russo lasci il suo Paese, ancora più improbabile per visitare capitali occidentali dove rischierebbe l'esecuzione del mandato di arresto. Finché rimane in patria, o si limita a visitare Paesi alleati o amici, come la Bielorussia o la Cina, non corre alcun rischio. Almeno finché è al potere.
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  13. C'era da aspettarselo?
  14. Il provvedimento contro di lui non giunge inatteso. Fin dalle prime settimane della guerra in Ucraina, tra fine febbraio e inizio marzo dello scorso anno, il governo ucraino, organizzazioni umanitarie internazionali e procuratori della stessa Corte Penale Internazionale, hanno indagato sul luogo di innumerevoli violazioni dei diritti umani commessi dalle forze russe. L'obiettivo era costruire capi di imputazione e individue i responsabili. Nel giro di un anno questo è stato fatto, per ora relativamente alla deportazione di massa di bambini ucraini, che Mosca presenta come una scelta volontaria e un gesto di generosità nei loro confronti. Il dubbio era se ci fossero prove per considerare Putin un responsabile diretto: evidentemente i giudici dell'Aia le hanno trovate e le hanno giudicate credibili.
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  16. Cosa accadrà a Putin nel breve, medio e lungo termine?
  17. Nel breve termine, come ha subito sottolineato un portavoce di Human Rights Watch, una delle più importanti organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, il presidente russo diventerà un paria a livello mondiale: un ricercato per crimini di guerra, che non può andare dove vuole perché rischia appunto l'arresto. Una macchia sulla sua reputazione che sarà difficile cancellare, a meno di sottoporsi a un processo all'Aia, eventualità che Putin ovviamente nemmeno considera.
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  19. Nel medio termine, se per esempio nel giro di un anno o due la guerra finisse, il mandato di arresto contro di lui sarà una complicazione in più nell'ambito di qualunque eventuale accordo di pace: se finora la Russia si preparava a chiedere come contro partita l'annullamento delle sanzioni occidentali, ora dovrebbe chiedere a un tribunale internazionale di fare quello che nessun tribunale può fare in mancanza di un processo, ovvero rimangiarsi il mandato d'arresto.
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  21. Quali sono i precedenti?
  22. È un segnale anche alla cerchia che governa a Mosca sotto Putin, agli oligarchi che attendono nell'ombra, ai generali dell'Armata russa: se un giorno Mosca riallaccerà relazioni con l'Occidente, difficilmente potrà essere Putin a condurle. Infine, nessuno può sapere quale sarà l'effetto del mandato d'arresto nel lungo termine. Quando il leader della Serbia Slobodan Milosevic fu incriminato da un apposito Tribunale Internazionale per la guerra nell'ex-Jugoslavia, nel 1999, era difficile pensare che sarebbe finito in manette. Invece nel 2001 Milosevic fu arrestato dalle autorità serbe e consegnato al Tribunale dell'Aia, dove morì, in carcere, nel 2006, prima che i giudici arrivassero a un verdetto. Dopo la sua scomparsa, i giudici lo trovarono colpevole di genocidio e di avere violato la Convenzione di Ginevra. Il tempo e la lotta per il potere in Russia diranno se Vladimir Putin è atteso da un simile destino o se rimarrà libero, ma di fatto prigioniero del proprio Paese, sino alla fine dei suoi giorni.
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