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Apr 26th, 2018
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  1.  
  2. Prologo:
  3. Questa è la storia di un assassino, un assassino della luce che ha il compito di mantenere l’equilibrio nel mondo. Un essere magico, la magia personificata, un essere che deve tutto alla luce.
  4. Il mondo a quei tempi si divideva in tre schieramenti: maghi, uomini ed esseri trascendenti. Regnava una sola e unica regola, acciaio contro acciaio, magia contro magia, questa regnava da sempre. Nessun uomo provava a combattere contro un mago come nessun mago si permetteva di iniziare un duello contro uno degl’esseri magici, il motivo era che la morte attendeva paziente l’errore per prendere un’altra anima nella sua ala.
  5. Questa è la storia di un essere trascendente che commesse un unico errore, uno sbaglio che costò la vita a migliaia di persone, l’assassino sbagliò solo una volta nella vita, il frutto del suo sbaglio si rivelò un esser superiore, così forte da far tremare le fondamenta della vita.
  6. Ho il dovere di specificare altri particolari prima di iniziare il racconto, comincerò a dire che i maghi erano potenti, che il loro dono era di carattere dominante, bastava uno solo dei due partner con esso e il figlio sarebbe stato un mago. La magia presente in loro era minore del 10% di tutta la loro energia e la forza magica dipendeva dall’allenamento e dalla predisposizione. Alcuni maghi erano molto più forti di altri, in questi la magia comprendeva 11% del totale. La variazione era minima, ma la potenza scaturita da un incantesimo era notevolmente maggiore.
  7. All’inizio dei tempi i maghi erano una categoria timida e riservata, col tempo la loro forza prese il sopravvento e diventarono il popolo dominante sulla terra anche se rimanevano un sottile ramo nella totalità della popolazione. I maghi non regnavano, non ne erano capaci, il loro potere era più forte della loro forza morale; un solo regno ebbe a capo un mago che ridusse in schiavitù tutte le sue terre per avere il massimo controllo, per ristabilire l’equilibrio fu costretto a entrare in campo l’assassino della luce. Scoppiò una guerra, molto uomini morirono per fermare l’esercito di Meft, questo era il nome del loro re mago, molti altri incantatori usarono il loro potere per fermare la magia nemica, ma nessuno riuscì a trionfare e dopo solamente due mesi di combattimenti arrivò lui, o meglio lei, l’unica in grado di fermare un mago semi-trascendente (11% di magia nel sangue). In meno di dodici ore si fece strada con la sua ascia nel campo nemico uccidendo chiunque incontrava sul proprio cammino fino ad arrivare al cospetto di Meft per decapitarlo con un unico colpo. Così si concluse, o meglio, così venne raccontata la prima e unica battaglia con un mago al potere di un regno.
  8. Ora è il momento di specificare bene la forza degli uomini privi di magia, coloro che potevano far grandi cose usando solo la loro mente, capaci di realizzare infinite quantità di oggetti e utensili utili per la vita, questo popolo regnò per molto come sovrano assoluto prima dell’arrivo dei primi esseri magici, erano in grado di mantenere un buon equilibrio sulla terra, in grado di regnare ed essere giusti e rispettosi delle proprie regole. Un popolo quasi perfetto, ma molto debole. Quando arrivò la magia accadde l’irreparabile, alcune volte successe che il bambino, nato dall’unione tra un mago e un uomo, fosse privo del dono, ma con l’1% di magia che si rifletteva sulla morale e sull’intelligenza creando un essere più forte e in grado di trasmettere questo nuovo potere alle generazioni future, in quel momento iniziarono i primi contrasti tra le famiglie regnanti. Il periodo peggiore fu quando i maghi furono costretti a “produrre” molti figli per conto degli uomini solo per far nascere un essere semi-magico, una possibilità che accade una sola volta su cento.
  9. Ora, però, passiamo al nucleo della storia, agli esseri trascendenti, entità di magia: l’assassino della luce, dell’ombra, la morte, la vita e il tempo. Le prime due sono conosciute per la loro presenza nel mantenere l’equilibrio supremo, il tempo è noto per la regolazione del mondo, infine, la morte e la vita sono le meno conosciute, soprattutto l’ultima. Alcuni uomini giurano di aver visto la morte camminare sulla terra, alcuni maghi ammettono di aver perso contro di essa, ma nessuno ha mai incontrato l’essere dalla vita.
  10. Detto questo, si può iniziare la vera storia, l’assassino della luce non ha età, ma per identificarlo meglio possiamo dire che ha circa ventuno anni, anni umani, ma non è quel periodo della sua vita nel quale si manifesta il suo vero potere.
  11.  
  12. Capitolo1:
  13. Angleam era seduta sulla sedia dorata della sua stanza quando il mago-guerriero entrò.
  14. <<Dovrebbe venire nella stanza per l’allenamento, il giorno è giunto. >>
  15. <<Ora? >>
  16. <<Precisamente fra venti minuti, ma la strada è lunga, mi segua. >>
  17. <<Può aspettare fuori per un minuto? Mi preparo e arrivo. >>
  18. <<Si metta gli abiti da battaglia. >>
  19. <<Intende dire la corazza? >>
  20. <<Esattamente. >>
  21. Angleam era una donna ormai formata, adulta e pronta a seguire il suo destino. Aveva passato oltre dodici anni della sua vita nella residenza, dove tuttora si trovava, dodici anni di studio e preparazione culturale, morale e spirituale. Lei era la prima assassina della luce, il primo essere femminile trascendente, ma non importava il sesso quando si discuteva l’equilibrio del mondo. Sembra una decisione errata posare tutto il potere nelle mani di poche persone, ma la magia maggiore insegna alla mente ospitante che l’importante è arrivare all’obiettivo, chiunque o qualunque cosa s’interponga tra lei e il fine è da eliminare o distruggere. L’equilibrio è importante quanto la vita stessa.
  22. Angleam aveva appena finito di indossare l’armatura, lucidata in precedenza da un servo, e di prendere in mano le proprie armi quando il mago bussò per incitarla nell’uscire. Le armi erano singolari e uniche, cariche di magia e indistruttibili, affilate e mortali. Si trattava di due scuri finemente lavorate e affilate per tagliare le corazze più resistenti con un unico colpo, erano usate in coppia, una per mano, le tecniche di utilizzo comprendevano, oltre al lancio e ai fendenti, la “danza della morte”, un’arte bellica in grado di disarmare o eliminare molti nemici con rapidi affondi e sinuosi movimenti del corpo. Erano delle armi favolose, solitamente le preferite di ogni assassino magico, armi rare. Inoltre era presente un’altra arma formidabile, un’ascia bipenne dal manico lungo, prima appartenuta a Vital, usata per fendenti potenti e colpi a media distanza. Di questa particolare arma è conosciuta la tecnica “colpo del guerriero”, in altre parole un ripetitivo attacco portato con entrambe le mani verso l’armatura, lo scudo o la magia difensiva avversaria. E’ l’unica tecnica esistente nelle mani di un assassino per distruggere immediatamente ogni ostacolo senza uno spreco eccessivo di risorse. Queste erano le armi che ogni guerriero trascendente aveva con sé. L’armatura invece era composta da placche rinforzate, molto leggera e flessibile in grado di fermare molti colpi, tramandata di generazione in generazione, era uno scudo contro ogni tipo di danno, dal fisico al magico. La cosa più amata dagli assassini è la protezione fornita, difesa che si espandeva anche sulle articolazioni, spesse soggette ad attacchi rapidi.
  23. L’equipaggiamento che indossava Angleam era ottimo per ciò che si aspettava di trovare nella stanza per l’allenamento.
  24. Così vestita era pronta, raccolse la propria ascia e uscì dalla porta facendo tintinnare le scuri agganciate ai suoi fianchi.
  25. Devo ricordarvi che, essendo un entità magica, Angleam era immune dalla maggior parte delle magie e imbattibile. Solo gli altri quattro esseri potevano eguagliare la sua forza, ma tutti esistevano per mantenere l’equilibrio, uno scontro non era ammesso, però successe.
  26.  
  27. Arrivati nella sala d’addestramento il giovane mago-guerriero si unì agli altri nove incantatori presenti nel presidiare il congresso.
  28. La sala era posta nell’ala sinistra del tempio. Angleam si ritrovava nella stanza principale, sulla sua sinistra poteva osservare il portone da dove era entrata, sulla destra c’era la porta che collegava le stanze dedicate solo all’addestramento. Tutto il tempio era stato costruito molto tempo addietro, era principalmente di pietra usurata, era stato eretto usando la magia ed era costantemente alimentato dall’energia di tutte le persone presenti al suo interno. Essendo stato costruito molto prima dell’avvento degli uomini privi di magia chiunque entrasse moriva, il tutto era stato spiegato monitorando lo scambio di energia, assorbiva più della quantità presente in un uomo. In realtà nessun animale aveva la possibilità di entrare. Nessuna guerra era mai scoppiata all’interno del tempio, nemmeno una faida, l’equilibrio era garantito dall’indebolimento della magia al suo interno, nessuno sarebbe stato in grado di lanciare un incantesimo offensivo, solo la magia superiore regnava incontrastata. Il potere principale era un altro, infatti solo l’assassino della luce e pochi altri maghi potevano rimanere dentro il tempio, nessun altro aveva questa possibilità.
  29. Il resto del tempio era diviso in stanze per dormire, nella cucina poco utilizzata e in altre infinità di stanze usate per accogliere altri maghi. Tutte le entità potevano passare mesi, se non anni, senza cibarsi, il ricambio di energia bastava per garantire il continuo della vita, solo se uno di essi si trovava senza persone o maghi vicini doveva mangiare. Poteva sia mangiare animali o piante, sia assorbire tutta la magia presente privandoli della vita, il risultato non sarebbe cambiato.
  30. <<Dovrai svolgere il tuo primo compito, l’assassino dell’ombra ha potenziato un mago che ora è salito al trono. Tuo è il compito di eliminarlo. >> Annunciò il primo mago. Era un uomo anziano, segnato dal tempio e dalla magia, diversamente da tutti gli altri che indossavano una tunica grigia, lui aveva un vestito dorato.
  31. <<Dove è il bersaglio? >>
  32. << Nel regno di Fernir. >>
  33. << Cos’altro devo sapere? >>
  34. << Non è un mago normale.. >>
  35. <<.. E.. >> aggiunse il secondo <<..Non è nemmeno un mago
  36. semi-trascendente. >>
  37. << Posso ucciderlo? >>
  38. << Sicuramente, e senza problemi, ma non è questo il momento. >>
  39. <<Quanto devo aspettare? >>
  40. <<Prima di iniziare il tuo compito dovrai potenziare le tue abilità e migliorare il tuo potere, ora ti allenerai per cinque giorni senza sosta, se non per mangiare e bere, poi andrai a sterminare il nemico. >>
  41. <<Ho il potere e la forza per andarci ora. >>
  42. <<Ammirevole quanto stupido, prima di parlare e segnarti obiettivi nuovi controlla l’equilibrio del mondo. >>
  43. Dopo alcuni secondi di riflessione Angleam disse: <<Stabile e armonioso.>>
  44. <<Ottimo, allora sai cosa fare. >>
  45. <<L’avverto primo mago, se l’equilibrio si sposta e il clima diventa asimmetrico io interverrò subito. >>
  46. <<Sarebbe bene che lei si fermasse a ragionare prima di interv.. >>
  47. <<Non puoi fermarmi, lo sai anche tu. >> Contraddisse la giovane assassina.
  48. Il volto dell’incantatore parve animarsi di sfida e di rabbia seguita da un rossore: <<Non osare darmi del tu, senza di me tu non saresti la metà di quello che sei ora! Ti ho educata e ho dato da vivere a te e a tua madre. >>
  49. <<Non è saggio far infuriare un assassino trascendente, ho l’obbligo di restituire il favore per l’aiuto concesso a mia madre dopo la morte di suo marito, nonché mio padre, ma a mio modo. >>
  50. <<Ora basta esegui gli ord..>> Stavolta fu il secondo mago ad intervenire
  51. <<Treas, non si arrabbi e si calmi, la giovane qui presente assassina sa cosa deve fare, ha solo specificato che avrebbe fermato e ucciso il suo obiettivo pur di adempiere ai compiti derivanti dal suo stato. In altre parole, farebbe di tutto pur di impedire che l’equilibrio venga stravolto, quindi eseguirebbe comunque un tuo ordine diretto. >>
  52. Cenni di assenso si alzarono dagli altri incantatori.
  53. <<Ok, puoi andare assassino, buon allenamento e buon lavoro. >>
  54. <<Anche a lei primo mago. >> Disse Angleam prima di cambiare stanza e iniziare il duro allenamento.
  55. La prima sala era la più facile, l’allenamento consisteva nell’eliminare tutte le orde di esseri che venivano creati senza usare le due magie speciali e senza poter utilizzare l’ascia bipenne. Angleam era seguita dallo stesso mago-guerriero che era andato a chiamarla, un uomo alto, muscoloso che portava una tunica bicromatica grigia e rossa, usata solo da maghi di un certo rango e ceto sociale.
  56. <<Che te ne pare? >> Chiese l’assassino dopo aver eliminato un avversario con un colpo di scure indirizzato alla gola.
  57. <<Sicuramente un buon colpo, ma non dovrei interromperti mentre ti alleni. >>
  58. <<Mi fai soltanto compagnia, inoltre c’è un motivo per cui tu sei qui. Guarda che la mia armatura non si illumini. >>
  59. <<Certo assassino. >> “Probabilmente non vuole danzare con la morte.” Pensò il mago.
  60. <<Su, dimmi un po’, come ti chiami? >> Pronunciò la donna prima di uccidere con un fendente un altro nemico.
  61. <<Rick, assassino. >>
  62. <<Bene, allora smettila di chiamarmi “assassino” Rick, ho anche io un nome, ti sarei grata se lo usassi ogni tanto. >>
  63. <<Con piacere. >> Il volto dell’uomo si accese di felicità. Quasi sempre l’essere trascendente era rispettato da tutti e poche persone potevano permettersi di chiamarlo con il vero nome senza aspettarsi una morte certa.
  64. <<Avrei una domanda da farti. Non capisco perché in tutto questo periodo in cui io non ho potuto combattere ne usare la mia magia il mondo sia rimasto così stabile. So che Shadowy ha iniziato cinque anni prima di me l’allenamento e tuttora è in grado di andare in giro. >>
  65. <<Be’… Ecco.. >>
  66. <<Perché il mondo non è collassato verso l’ombra? >> Concluse Angleam subito dopo che la sua scure, lanciata, non si abbatté sulla testa del nemico ammazzandolo sul colpo.
  67. <<Tuo … >> Balbettò Rick.
  68. <<Mio, cosa? >>
  69. <<Il tuo opposto è libero di muoversi nel mondo, ma questo non ha impedito alla tua magia di circolare nell’aria attorno a te mantenendo un clima d’equilibrio. >>
  70. <<Mi stai dicendo che io emano magia ogni istante? >>
  71. <<Effettivamente sì, la magia come tutti sappiamo si diffonde nello spazio e nel tempo, tu sei un enorme cisterna che perde costantemente, hai la capacità di ricaricarti assimilandola dagli altri esseri viventi, in altre parole tu fornisci al mondo un ricambio continuo di energia. >>
  72. <<Ciò che fa anche Shadowy. >>
  73. <<Tutti gli esseri trascendenti hanno questo dono, per questo sono così importanti, anche senza muoversi riescono comunque a mantenere l’equilibrio nel mondo. >>
  74. <<Queste cose non si leggono sui libri. >> Aggiunse amareggiata Angleam. Sembrava persa nei suoi pensieri, si era dimenticata dove fosse e cosa stesse facendo.
  75. <<Be’, mi spiace per la sua permanenza incondizionata nel Tempio per oltre sedici anni … Ehm … C’è un nemico con una spada dietro di te. >>
  76. Nell’istante successivo la lama del nemico cadde a terra seguita dal corpo defunto. La scure sinistra giaceva insanguinata nelle mani di Angleam.
  77. <<Questo era l’ultimo, dove è la prossima sala? >>
  78. <<Mi segua, l’accompagno io, ma non sarebbe il caso che lei si riposi? >> Rick si pentì subito della domanda, aveva scorto, con la coda dell’occhio, l’espressione furiosa dell’assassino al suo fianco. <<Mi perdoni. >> Aggiunse.
  79. Qualunque mago temeva la potenza di un’entità trascendente, non c’era nessuno in grado di fermarne una, se non un simile.
  80. <<Non è colpa tua, voglio solo uccidere qualcun altro. >>
  81. Entrarono in una stanza larga, le pareti erano brune, consumate e rovinate dai colpi ricevuti, una sala davvero strana per combattere, non si vedeva il soffitto che si perdeva nell’oscurità.
  82. <<Quale arma? >> Chiese Angleam.
  83. <<Ascia bipenne, ma non può us … >>
  84. <<Lo so. >> Interruppe con un tono quasi acido l’assassino.
  85. <<Mi scusi. >>
  86. <<No, scusami tu, non sono molto brava a parlare con le persone, sei il primo che non mi ordina di fare qualcosa. >>
  87. <<Ti sta molto antipatico. >> Chiese sussurrando Rick. Si stava riferendo al primo mago.
  88. <<Lui deve ringraziare voi, senza sarebbe un peso sull’equilibrio. >>
  89. <<E noi dobbiamo ringraziare lui. >>
  90. “Coraggioso il ragazzo.” Pensò Angleam.
  91. <<Ora è meglio se ti sposti. >>
  92. L’assassino prese in mano l’ascia e, prima che potesse impugnarla con entrambe la mani, uomini armati scesero letteralmente dall’oscurità del soffitto.
  93. Lo scontro iniziò nel caos, Angleam era circondata e chiusa, quasi non poteva muovere l’arma, i nemici l’assalivano da ogni lato mettendola in difficoltà continuamente; non poteva danzare con la morte, non poteva usare il colpo del guerriero, era in balia dell’avversario. Se non fosse stata un’entità magica sarebbe morta, prese in mano l’ascia e roteò su se stessa, dopo due giri fermò la rotazione colpendo al petto un nemico, si scansò di lato e mozzò la testa ad un altro con arco da sinistra verso destra, quindi parò un colpo in arrivo e con un semicerchio, iniziato dal terreno che si prolungava verso l’alto, incise l’armatura di un ulteriore avversario prima di far girare l’ascia sopra la propria testa per abbatterla sul collo di un nemico e scendere sulle gambe dell’ultimo rimasto in piedi. Colpito, l’uomo cadde a terra e vide l’arma abbattersi sul suo cranio.
  94. La prima ondata era conclusa.
  95. La seconda comprendeva uomini armati di una spada lunga oppure armati di scudo e spada corta. La furia di Angleam stava crescendo, aveva sperato che durante il massacro l’energia che l’alimentava andasse scemando, ma non fu così, ogni uccisione portava nuova forza e alimentava il suo potere, il ricambio di energia continuava e si sentiva bene, amava combattere. In pochi secondi eliminò la maggior parte dei rivali, in mezzo minuto li uccise tutti tranne uno. L’unico rimasto non aveva paura, sapeva che sarebbe morto, ma non era un uomo, era solo magia, poca magia con la forma umana. Si lanciò all’attacco sferrando fendenti mirati per uccidere e talvolta disarmare l’assassino avversario. Angleam schivò la maggior parte dei colpi prima di abbandonarsi alla forza dell’ascia e iniziare il contrattacco. Era furiosa, non sapeva perché, ma riusciva ancora a controllarsi abbastanza da non usare la magia superiore, sarebbe stato solamente uno spreco. Brandì nuovamente l’arma con due mani e tagliò l’aria con un rapido movimento in modo che l’ascia si abbatté volontariamente contro lo scudo con una tale forza da rompere le ossa dell’avversario e scagliarlo contro il muro.
  96. L’assassino era fermo a carico di odio guardava la vittima a terra, conosceva a memoria l’anatomia umana, sapeva che con un tale colpo non sarebbe stato più i grado di combattere, sapeva di aver spezzato la sua anima e la sua fiducia nelle proprie capacità, sapeva di aver vinto, eppure l’uomo continuava a muoversi lentamente, pronto a rialzarsi e combattere.
  97. <<Questo non è giusto! >> Gridò carica di rabbia.
  98. <<Nessun uomo è in grado di rialzarsi dopo un colpo del genere, questa è tutta una farsa, non ha sentimenti, non ha la voglia e la forza di combattere, questo allenamento è completamente inutile. >>
  99. Colpì con un pugno il nemico facendolo cadere a terra, alzò l’ascia sopra la testa e lo trafisse con tutta la sua forza, tanta che l’arma arrivò fino al pavimento scintillando. Avrebbe potuto uccidere ancora, senza problemi, non aveva contato quanti uomini rimanessero, e ora era ferma immobile percossa da un’area luminosa. Probabilmente ne mancava ancora uno, sentì un movimento dietro di sé e qualcosa la toccò alla spalla. Prima ancora che l’avversario si mosse Angleam roteò e avvicinò la lama letale dell’ascia al volto del nemico, ma anche con gli occhi annebbiati dalla furia si accorse che non era un nemico, era Rick! Provò a curvare l’arma per non uccidere “l’amico”, anzi, l’unica persona che non l’aveva considerata solo un’arma e un’entità magica, non c’era abbastanza spazio tra la lama e il cranio dell’uomo per deviare il colpo.
  100.  
  101. Dopo alcuni secondi Angleam si ritrovò a terra, gli ultimi attimi erano sfocati, aveva visto una luce rossa e sentiva un odore pungente nell’aria, odore di magia. Si alzò in piedi e vide con stupore che Rick era disteso a terra, privo di sensi, ma senza ferite. Il mago si alzò barcollante e sentì da lontano una voce femminile.
  102. <<Come ti senti? >>
  103. <<Bene, non ho nulla, mi gira un po’ la testa, hai rotto il mio scudo magico, ma come mai sono ancora vivo? >> Chiese sussurrando.
  104. <<Appena ti ho visto ho cercato di deviare la lama, ma non ci sono riuscita. >>
  105. <<Quindi mi hai riconosciuto? >>
  106. <<Sì. >>
  107. <<Allora è logico che io sia ancora vivo, tu non volevi davvero uccidermi. >>
  108. <<Mi stai dicendo che ogni mago può fermare un mio colpo? >>
  109. <<No, se non ti fossi accorta di me, ora sarei morto, la lama ha perso la magia, io ho fermato gli ultimi rimasugli magici presenti nell’arma e la lama stessa. Sono stato fortunato, un attimo dopo e sarei morto, comunque è incredibile la tua potenza, senza tutta la mia magia non ci sarei più. >>
  110. <<Rimasugli magici? >>
  111. <<Sono armi particolari in grado di incanalare l’energia, ne rimane un po’ anche dopo averli utilizzati. >>
  112. <<Quindi non potrei usare una lama normale? >>
  113. <<Sarebbe davvero stupido, si distruggerebbe e ferirebbe molte persone. >>
  114. <<Come una bomba? >> Accennò Angleam.
  115. <<Praticamente. >> Ammise con un sorriso il mago. <<Comunque è normale quello che ti è successo. >> Continuò.
  116. <<Troppa furia? >>
  117. <<Non è colpa tua, tutti quando combattono per la prima volta vengono presi dall’odio e dalla magia, tutti i maghi combattono strenuamente per contenere il potere, chissà quanta energia avevi dentro, per questo ogni entità ci mette cinque giorni per superare le cinque sale, ogni stanza ha bisogno di un particolare stato psicologico di calma, quindi è ora che tu vada a riposare. >>
  118. <<Hai ragione, scusa se prima non ho seguito il tuo consiglio, vado. >> Concluse l’assassino avviandosi verso l’uscita pensieroso.
  119. <<Dove ti posso trovare? >>
  120. <<Nelle cucine. >>
  121. Rick guardò stranito la ragazza allontanarsi. “Peccato che non possiamo stare insieme, un grande peccato.” Pensò.
  122.  
  123. Le cucine erano un posto nuovo per lei, non era mai andata in quel luogo, non era diverso dalle altri parti del tempio visitate. Entrò dal portone principale di mogano e si diresse verso i tavoli. Probabilmente era l’ora di pranzo o di cena, non sapeva, vedeva solo molta gente che mangiava, quando passò tutti alzarono lo sguardo rispettosi e incuriositi, iniziarono a bisbigliare tra di loro, Angleam sentì qualche domanda nella folla: <<Che ci fa quella qui? >> Il tono non era sicuramente dei più amichevoli, e non capiva il perché, non aveva mai fatto nulla a nessuno. Altre parole: <<Non dovrebbe mica essere ad allenarsi? >> e ancora <<Ormai fanno quello che vogliono, non sono più rispettosi come una volta, non si allenano più, non ringraziano, fanno quello che vogliono, se ne vanno in giro nel tempio con quell’aria arrogante. >>
  124. Angleam non capiva tutta quella scontrosità nella voce, non aveva fatto nulla lei, era venuta solo per mangiare qualcosa, per recuperare l’energia e rilassarsi, non pensava di trovare tutte quelle persone.
  125. <<Guarda, va in giro con quell’armatura per far vedere il suo prestigio. >>
  126. In effetti indossava ancora gli abiti d’allenamento, ma non li sentiva pensanti, per lei era lo stesso che indossare delle tuniche di seta.
  127. <<E’ un mostro. >>
  128. Sentiva fiumi di magia che le scorrevano addosso, stavano usando qualche incantesimo banale, oppure era solo il loro odio verso di lei che produceva questi effetti. La magia era strana, era oscura, si modificava nel tempo, seguiva i sentimenti, seguiva le passioni ed era maledettamente sincera. Quest’ultima era la cosa peggiore, tutti loro pensavano davvero che Angleam fosse un mostro, un abominio, nessuno escluso, si sentiva male, strana ed esclusa. L’energia che aleggiava intorno al suo corpo era assorbita ed eliminata dalla sua, non le dava fastidio la magia, le davano fastidio i sentimenti di tutti quei maghi, di tutte quelle persone. Si fermò in mezzo alla sala, si guard�
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