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Raffreefly

Profilo critico sulla Poetica di Raffaella C. B. Amoruso

Jan 22nd, 2020
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  1. Profilo critico sulla Poetica di Raffaella C. B. Amoruso
  2. Di Raffreefly gennaio 05, 2020
  3. Profilo critico secondo il prof. Luciano Domenighini
  4.  
  5.  
  6. Raffaella Amoruso affida il suo messaggio poetico a brevi liriche intrise di limpida, confidente femminilità, dove le strofe, in genere da due a cinque, periodali e spezzate in versi liberi, sono come afflati d’anima, ampi e profondi sospiri.
  7. La sua, a ben guardare, se pur temperata da un velo di pudore e filtrata dai modi letterari, è poesia erotica e, a tale riguardo, certe malcelate similitudini (v. “Eppur tu l’ami”) non lasciano dubbi.
  8. La Amoruso testimonia e canta la gioia e la grazia di una
  9. prorompente sensualità, vitalistica e totalizzante, accolta come un dono prezioso, concepita come una benedizione.
  10. Questa carica passionale talora, e con risultati encomiabili, si stempera negli incanti e negli struggimenti della memoria.
  11. Un erotismo esplicito, franco e sanguigno, tuttavia castigato e
  12. ingentilito da improvvise pennellate liriche, delicate visioni dal
  13. colore vivido e luminoso, dal tono naif, forse anche un poco
  14. convenzionale, talora quasi infantile, in bilico fra l’abbandono e il sogno, l’estasi e l’innocenza. Maestra nel gestire versi brevi, dal ternario al senario, non di rado monoverbali, talora sa dosare e centellinare abilmente una sintassi congegnata sulle cadenze e sui ritmi pervenendo a ragguardevoli traguardi espressivi.
  15.  
  16. NOTE D’INCENSO
  17. Guardami
  18. Afferra ciò che resta di me.
  19. Lussurioso candore sincero
  20. Felina striscerò
  21. Assaggiando il sangue tuo
  22. Che caldo
  23. Il corpo mio affamato
  24. Sazierà.
  25. Ti legherò con corde di nuvole
  26. Sussurrerò agli occhi
  27. Affinché le labbra si apriranno
  28. Perché i pensieri divengano realtà.
  29. Aguzzo poi
  30. Il desiderio dominerà
  31. Sulla notte rigida
  32. Cosparsa di fragrante incenso.
  33.  
  34. Appassionata, ma senza magniloquenza, affidata a un epos diretto e franco, a un’enfasi serena.
  35. Aperta sul distico iniziale da due imperativi, come usa in questo genere poetico, si svolge poi su tre strofe al tempo futuro, la prima squisitamente erotica nel realismo delle sue metafore voluttuose, la seconda di delicata visionarietà e la terza, astratta e notturna, mitica e quasi mistica nell’evocazione dell’incenso fragrante sull’ultimo, sorprendente verso. Felice e inedita l’aggettivazione scelta per definire il desiderio (“aguzzo”). Un triplice trapasso di tono a dettare il percorso amoroso lungo la sequenza carnalità-sogno-mito, il decasillabo del 3° verso (“Lussurioso candore sincero”) riassume bene il clima, il senso e la disposizione interiore di questa lirica.
  36.  
  37. NELL’ESTASI DELLA NOTTE
  38. Memoria ho
  39. D’occhi invaghiti
  40. Sorriso timido di candor lucente
  41. Pensiero vivo
  42. Di sognanti mani
  43. Nelle cupe ore.
  44. Ricordo amaro
  45. D’un sogno ardito
  46. Sospeso ancora
  47. Tra cielo e terra
  48. Inerpicato
  49. Su taglienti colli.
  50. Visione forse
  51. Smaniata appena
  52. Delirio lucido
  53. D’innamorata notte.
  54.  
  55. Due sestine e una quartina tutte cadenzate su rapidi, staccati e trepidanti quinari (ben nove su sedici versi complessivi ) a suscitare le suggestioni e gli incanti di un tenero ricordo.
  56. Le tre parole che aprono ciascuna strofa (“Memoria”, “Ricordo”,”Visione”) evocano e configurano il contesto
  57. nostalgico del canto. Apprezzabili altresì la concisione e la spiccata nettezza dei sintagmi descrittivi (“sognanti mani”, “taglienti colli”, “Visione forse/ Smaniata appena”) così come del bellissimo alessandrino del 3° verso (“Sorriso timido di candor lucente”).
  58.  
  59. ANIMA DI SABBIA
  60. Chi sei...
  61. Chi sono.
  62. Nulla di me conosci
  63. Solo nudi attimi
  64. Come sorsi fuggono.
  65. Clessidra
  66. Tra le dita di bianca sabbia.
  67. Vorrei
  68. Vorrei
  69. Vorrei fermare
  70. Sbiadito
  71. Il sorriso dei ricordi
  72. E sfiorare l’aurora
  73. Dove le tue mani
  74. Come freschi petali
  75. Circondano il mio viso.
  76. Anima di sabbia
  77. Sfugge e avvolge
  78. Nuove forme
  79. Nuovi amori
  80. Sempre vita da vivere.
  81. Battigia colma di sole
  82. Attende
  83. D’essere amata.
  84. Quando è l’anima a fare l’amore
  85. Nulla è più maestoso.
  86.  
  87. La lapidaria pregnanza dei due ternari di esordio (“Chi sei.../ Chi sono.) inaugura questa lirica di ventisei versi, quasi tutti brevissimi e asciutti, ma straordinariamente intensi nella loro scolpitezza, forse la cosa migliore della poetessa piemontese.
  88. I primi tre versi del secondo periodo strofico constano di una triplice epifora di condizionale (“Vorrei/ vorrei/ vorrei fermare”) e sono seguiti da un aggettivo costituente il 4° verso monoverbale (“sbiadito”) in anastrofe sul 5°, dolcissimo, (“il sorriso dei ricordi”), in un ordito straordinariamente espressivo che realizza ed esalta l’effetto ritardante, indugiante della strofa e ne amplifica il pathos. Notevole anche, per originalità della metafora, l’ottonario al 22° verso (“Battigia colma di sole”). Il distico di congedo (di undici e sei sillabe), sentenzioso e perentorio (“Quando è l’anima a fare l’amore/ nulla è più maestoso”) opera un trapasso di tono grandioso, glorificante, a suggello di questa bellissima lirica.
  89.  
  90. AMULETI D’AMORE
  91. Già edita in Raffaella Amoruso, Amuleti, The Writer Edizioni, 2013.
  92. Nell’alito leggero del vento
  93. Pensieri d’amore
  94. Sulla crosta di Madre Terra
  95. Semi
  96. A colorar le nubi.
  97. Liquida opera nitida
  98. Lucida chiarezza
  99. D’un tratto di mare sciolto.
  100. Benevola armonia
  101. D’anime invaghite
  102. Inventano amuleti
  103. Sulla candida pelle nuda.
  104.  
  105. Pur gravata da un’enfasi forse eccessiva è ammirevole per la semplicità, il candore e la limpidezza delle immagini scelte a cantare il pensiero innamorato. Nella strofa conclusiva tre settenari, miti e sereni, preludono a un luminoso novenario intriso di innocenza (“sulla candida pelle nuda”).
  106.  
  107. OLTRE IL TEMPO
  108. Già edita in AA.VV., “Ascoltami... Ascoltati”. Vol. 1, The Writer, 2013.
  109. Un guizzo
  110. Al di là del tempo
  111. Dove mani si cercano
  112. Occhi ingenuamente scoprono
  113. Giochi di luce mai visti.
  114. Il nobile cuore respira
  115. Tenace
  116. Autentico
  117. Come canto del vento tra i capelli
  118. Come melodia del mare
  119. Che incantato
  120. S’avventa su scogli a picco
  121. E trova pace.
  122.  
  123. In un’atmosfera naturalistica, in una dimensione onirica, ultratemporale, la poetessa cerca e identifica i valori immortali dell’amore nei gesti e nei modi di un gioco infinito, sempre uguale e sempre nuovo. Anche qui la Amoruso riserva un epos glorioso al cuore amante (“nobile cuore”) e lo adorna di due similitudini naturali e leggiadre (il vento e il mare).
  124. L’endecasillabo al 9° verso poi (“Come canto del vento fra i capelli”) è splendido per l’armoniosa, fluente musicalità.
  125.  
  126.  
  127. Luciano Domenighini
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