Advertisement
Laredazione

Lavoratori contro robot

Sep 18th, 2023
26
0
Never
Not a member of Pastebin yet? Sign Up, it unlocks many cool features!
text 4.92 KB | None | 0 0
  1. Lavoratori contro robot
  2.  
  3. Scioperi in tutta l’America contro l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie introdotte nelle aziende Nel 2023 persa la cifra record di 4,1 milioni di giorni di attività È sfida tra vecchi e nuovi modelli produttivi
  4.  
  5. di ALBERTO SIMONI
  6.  
  7.  
  8. I negoziati a Detroit fra United Auto Workers, il sindacato dei metalmeccanici, e le aziende sono ripresi ieri, «ma vanno a rilento», dice Shawn Fain, capo da meno di un anno della Uaw che avverte dagli schermi di Face The Nation sulla Cbs: «Faremo qualsiasi cosa dobbiamo fare». Maria Barra, ceo della General Motors, si è detta «frustrata» per lo sciopero e ha ribadito che sono state avanzate diverse offerte ai sindacati senza sortire effetto. Ieri l’ultima l’ha messa sul tavolo Stellantis, inserendo accanto ad aumenti salariali attorno al 20%, anche la promessa di mantenere aperto uno stabilimento in Illinois.
  9.  
  10. A dare manforte ai lavoratori anche il messaggio di Barack Obama, che ha sottolineato come «ora è il tempo delle aziende» di fare concessioni. Lo scenario è più complesso e quanto sta accadendo a Detroit con la protesta contro i Big Three sembra andare oltre le tradizionali rivendicazioni su salari, benefit e livelli retributivi a doppie velocità. In gioco è la sfida dell’innovazione, in un contrastato passaggio – se armonioso o conflittuale è la posta in palio – fra vecchi modelli produttivi e nuovi. E di conseguenza anche delle relazioni fra sindacato e aziende.
  11.  
  12. E non riguarda solo l’industria automobilistica che per decenni ha trainato il boom statunitense. A Hollywood sceneggiatori (11.500) e attori (160mila) incrociano le braccia da ormai 5 mesi per poter condividere gli introiti che lo streaming ha moltiplicato per i produttori, ma anche per definire il loro ruolo in un mondo in trasformazione dove algoritmi e ricorso all’intelligenza artificiale rischiano di ridurre i livelli occupazionali. Fran Drescher, capo della Sag-Aftra, attrice e la famosa “Tata” della sit com, a fine luglio spiegò chiaramente che «siamo a rischio perché ci vogliono sostituire con l’intelligenza artificiale».
  13.  
  14. Il sindacato degli autotrasportatori, Teamster, ha ottenuto, dopo aver minacciato una serrata che avrebbe messo in ginocchio la logistica e le spedizioni in Nord America, aumenti e paghe da 170mila dollari l’anno (benefit compresi) per gli autisti. Tuttavia, nota uno studio della Harvard Business Review, il nuovo contratto non tocca il caso dell’automazione e nasce inadeguato. Cosa succederà infatti quando basterà un addetto dietro una consolle a gestire la flotta di furgoni che circoleranno sulle strade Usa? Non è uno scenario chissà quanto lontano. A San Francisco i sindacati hanno alzato un muro contro la decisione del Comune di aumentare il numero di taxi senza autista che si muovono in città.
  15.  
  16. La stessa sfida per bilanciare salari, produttività e innovazione, l’hanno vissuta sulla propria pelle i lavoratori portuali, hanno ottenuto aumenti di stipendi nel rinnovo contrattuale del 32% e l’hero bonus, soldi per essere stati in prima fila durante la pandemia garantendo il transito di beni dagli scali portuali. Eppure, nel nuovo contratto non c’è riferimento all’automazione e alla mutazione che grandi hub come Los Angeles e New York dovranno apportare. Attualmente, infatti, nota sempre lo studio della Harvard Business Review, su questo fronte i porti americani sono indietro rispetto ai principali europei e asiatici.
  17.  
  18. Nel 2023, cumulando ogni protesta, sinora gli Usa hanno perso 4,1 milioni di giorni di lavoro, record dal 2000, anche se il sostegno alle “union” è al 50% quando negli anni 70 superava il 75%. Oggi il 6% della forza lavoro dell’industria privata è sindacalizzata. Lo fanno notare anche le Big Three di Detroit che si trovano a competere in un mercato in cui sia a Tesla sia le società straniere con fabbriche negli States (Toyota e Honda ad esempio) non hanno componenti sindacali. Così lì i salari sono di 40-45 dollari l’ora (compresi benefit, come assicurazione sanitaria) contro i 60 dollari a GM.
  19.  
  20. L’Uaw chiede aumenti del 36%, le Big Three temono che dirottare tutti quei soldi lì renderebbe per loro impossibile la competizione nel mercato dell’elettrico dove Tesla di Elon Musk è punto di riferimento. È un equilibrio difficile, poiché la dirigenza ritiene già scritta la transizione alle EV. Questo comporta, dicono i sindacati, una diminuzione della forza lavoro e un suo impoverimento. Servono per le EV infatti più fabbriche che producono batterie e lì non ci sono sindacati.
  21.  
  22. Washington non si limita a osservare le dinamiche. Biden ha inviato due negoziatori di livello e si trova stretto in una morsa: da una parte difende il suo “green deal” e la transizione all’elettrico, ma dall’altra non può certo non prestare attenzione alle rivendicazioni dell’Uaw. Che, guarda caso, è l’unico sindacato che ancora non gli ha garantito il sostegno per il 2024.
  23.  
Advertisement
Add Comment
Please, Sign In to add comment
Advertisement