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Jul 18th, 2018
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  1. «Ecco, tieni!» mi disse il mio caro padre porgendomi un libro grosso e impolverato, fissandomi negli occhi, mostrando un delicato sorriso.
  2. Era il mio settimo compleanno, una giornata da me tanto attesa che la notte precedente non riuscii a chiudere occhio per l'ansia. Mia madre, diversi giorni prima, mi aveva informato del mio regalo di compleanno che mi sarebbe stato offerto da mio padre per il grande giorno: "Teoria, Esercizi e Pratica di Incantesimi Vol. I". Questo fu il mio primo libro riguardante la magia, la quale da sempre avevo ammirato, possedendo sin da subito una grande speranza di diventare un mago. Andai subito in camera, mi sdraiai tutto eccitato nel letto, ed iniziai a leggerlo, assapporando ogni minima parola, nella sua vera essenza. Il giorno dopo avevo gia completato la lettura del volume, mettendo in pratica la teoria appresa precedentemente. Non subito, ovviamente, riuscii ad attuare gli incantesimi, mi ci volle, infatti, diverso tempo.
  3. -«CApiSco, contInuaaAa per FaVoRE..» mi dice ora la figura con cui parlo, raccontando il mio passato. Continuo.
  4. Successivamente, dopo una decina di anni, il mio paese natale, Namagem, vide una grossa crisi, per quanto riguarda l'agricoltura, su cui si basa l'intera economia del luogo, poichè esso si trovava circa a metà di una grossa montagna, piena di una variegata fauna e flora, con un clima mite. Ciò comportò l'arrivo di diverse persone straniere per aiutare la rendita del villaggio.
  5. «Salve giovanotto» mi disse, un giorno, uno straniero, vestito tutto di nero, con un grossa sciarpa nel collo che gli copriva la bocca, « ti posso confidare un segreto? ». Decisi di distogliere lo sguardo dal libro che stavo leggendo ( "Vari Saggi sulla Natura"), per concentrarmi su questa misteriosa figura che mi si trovava dinanzi, annuendo alla sua domanda.
  6. Durò un secondo. Sollevò il braccio verso di me, con la mano spalancata, e vidi una forte luce bianca, per poi visualizzare solo il buio. Mi accasciai a terra.
  7. Quando mi risvegliai la visione era tremenda. Ogni persona di Namagem era ora attacca alla propria porta di casa, con un paletto di legno nel cuore. La paura mi pervase, iniziai a correre in direzione della mia abitazione, e come temevo, li vidi: mio padre e mia mamma, entrambi mi fissavano, con occhi spenti, morti, con un pezzo di legno nel loro petto.
  8. Furono i 3 giorni più tristi della mia vita, nei quali rimasi a piangere ininterrotamente senza pensare a nulla. Gli unici 3 giorni in cui non lessi neanche una riga di nessun libro.
  9. -«Ora capisci perche' sono qui» dico al giovane che sta al tavolo con me nella locanda di questo paesino sperduto. «Cerco vendetta, molto semplice». Ma ormai le mie parole vanno a vuoto, infatti, egli si e' addormentato, a causa del quinti boccale di birra che si era bevuto. Lasciai i soldi nel tavolo, e mi dirigo all'uscita. Nessuna notizia neanche in questo paese di una persona vestita di nero, con una grossa sciarpa. Ma non mi arrendo cosi facilmente.
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