Il centro di Renzi

Il centro di Renzi

Il leader di Iv correrà alle Europee: “A noi voti da Pd e Fi” I partiti trattano per abbassare al 3% lo sbarramento

di NICCOLÒ CARRATELLI


Matteo Renzi sogna il colpaccio a Bruxelles. L’ex premier presenta la lista “Il Centro”, con cui Italia Viva correrà alle prossime elezioni europee, e annuncia che lui stesso si candiderà nella circoscrizione Nord Ovest. «Lo faccio non perché alla ricerca di una ulteriore riga del mio curriculum - spiega in conferenza stampa a Milano – ma per affermare che bisogna dare una sveglia all’Europa, altrimenti si va tutti a casa. L’Ue rischia di saltare». Al voto mancano ancora nove mesi, ma Renzi gioca d’anticipo e, al di là delle dichiarazioni, pensa anche al suo futuro.

Fonti di Italia Viva, infatti, raccontano di un dialogo costante tra lui e il presidente francese, Emmanuel Macron, leader dello schieramento riformista di Renew Europe. I due avrebbero già definito un accordo: se le cose andranno bene, se l’apporto elettorale dei centristi sarà significativo per confermare l’attuale maggioranza “Ursula”, Renzi potrà aspirare a un ruolo importante nelle istituzioni europee. Va detto che il “se” è oggettivamente ingombrante, visto che anche l’obiettivo del 4% (soglia di sbarramento per entrare nel Parlamento europeo) ad oggi sembra ambizioso per la pattuglia renziana.

Ma secondo l’ex premier «c’è uno spazio politico affascinante», anzi «è un pertugio nel quale infilarsi, per dare rappresentanza a un popolo che altrimenti rischia di svanire». Del resto, come lui ha già dimostrato nelle dinamiche parlamentari italiane, «non importa prendere il 51%, basta molto meno – avverte – se il Centro fa un risultato come credo, sarà decisivo per dare le carte». Cioè per tenere a Strasburgo e a Bruxelles «la stessa maggioranza che c’è stata adesso, portando il nostro contributo con la nostra famiglia».

E questo, per Renzi, resta lo scenario più probabile: «Scommetto su maggioranza da Ppe a socialisti – dice – senza i tedeschi di Afd ed estremisti di sinistra, senza Vox e senza il 5 Stelle». Ferma contrarietà, invece, a un accordo tra popolari e conservatori e, d’altra parte, «se i conservatori accettano di stare in un accordo ampio, cercando di entrare in maggioranza Ursula, significa che si stanno rimangiando tutto quello che hanno detto». Prima di giocare sui nuovi equilibri europei, però, bisogna recuperare consensi.

A chi gli ricorda i sondaggi piuttosto inclementi, Renzi risponde che spera di «prendere voti sia a Forza Italia che al Pd». È anche un modo per suonare la carica ai suoi, chiedere a «tutti i dirigenti di mettersi in gioco» e assicurare che «Italia Viva non lascia ma raddoppia». La coordinatrice nazionale, Raffaella Paita, ci crede a tal punto da respingere qualsiasi ipotesi di abbassamento della soglia di sbarramento al 3%, su cui c’è un’interlocuzione in corso tra i partiti e pure da Fratelli d’Italia si sono mostrati possibilisti: «Lo sbarramento deve restare al 4% – afferma Paita – Quando un progetto è credibile, non si deve avere paura del voto dei cittadini». Un po’ diversa la percezione del forzista Maurizio Gasparri: «“Italia Viveva”, questo è il nuovo nome del partito - attacca – Renzi punta a una nuova operazione camaleontica destinata a fallire come quelle precedenti».

E Carlo Calenda, invece? Anche i voti di Azione sono nel mirino o ci sarà posto per lui nella lista del Centro? «Mi pare che Calenda abbia escluso questa possibilità. La sua è una posizione che merita rispetto, anche perché l’alternativa è una telenovela inspiegabile - punge Renzi – Ho una scommessa europea e non sto dentro al litigio quotidiano». Il leader di Azione si limita a formulare auguri non particolarmente sentiti: «In bocca al lupo per la candidatura e buona strada a “Il Centro”, qualunque cosa sia».

 Del resto, i giudizi dell’ex premier non sono lusinghieri per i colleghi: «Noi facciamo opposizione due volte - ironizza – perché facciamo opposizione alla maggioranza e ci tocca fare anche opposizione a un’opposizione imbarazzante». In sintesi, per Renzi «il governo sta fallendo, è in retromarcia e l’opposizione è in folle». L’unica speranza, dunque, è il Centro.