Recensione Lion

Lion - La strada verso casa

Un bambino perso e solo nel mondo. E’ questo il pensiero più potente e struggente che accompagna il pubblico nel capolavoro del regista Garth Davis. Saroo, un bambino di 5 anni, si risveglia in una desolata stazione di un paesino dell’entroterra indiana, separato da suo fratello e sua madre, senza speranze di ritrovare la strada di casa. Tratto da una storia vera, Dev Patel interpreta Saroo da grande, adottato poi da un’amorevole coppia australiana e ossessionato dal bisogno di ritrovare il suo paesino d’origine, suo fratello maggiore e sua madre, di cui ormai rimangono solo pochi ricordi confusi.
Il crescendo emotivo esplode quando Saroo incomincia ad avvicinarsi al suo possibile paese d’origine. Con l’aiuto di Google Earth, con un product placement epocale, inizia la lunga ricerca del protagonista che si perde nei meandri della mappa digitale in cerca del luogo più importante della sua vita con solo poche informazioni alla sua portata.
Dev Patel e’ sostenuto da una bravissima Nicole Kidman che si esprime possibilmente in uno dei suoi ruoli piu’ toccanti ed eseguito alla perfezione. Una madre che adotta per scelta e non per impedimenti fisiologici, una donna che dedica la propria vita ai i suoi figli e che dovrà sempre fare i conti con il difficile passato dei due bambini indiani adottati.
Il film si evolve su livelli sempre piu’ profondi, immergendosi nel dramma della separazione, il dolore dell’adozione e il senso viscerale dell’essere umano di conoscere le proprie origini.