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Sep 23rd, 2016
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  1. Leopardi è stato certamente un grande personaggio dal punto di vista culturale, ma a parte qualche raro slancio lirico, come l’impareggiabile poesia “L’Infinito”, le sue opere, che avrebbero potuto culminare in altissima arte, hanno avuto il crisma dell’agnosticismo, della natura matrigna, del pessimismo, dello sconforto. Se egli avesse trovato la Luce interiore, il Cristo – di cui vedeva una figura distorta nella bigotta religiosità cattolica della madre – tutte le sue parole si sarebbero illuminate di quella saggezza cristica che invece non ha accompagnato il suo difficile cammino. La sua permanenza ultima in Campania, sulle colline che dominano lo splendido mare del golfo di Napoli, sotto il “formidabil monte”, lo “sterminator Vesevo”, gli hanno dato qualche momento di lirismo intenso che si ritrova ne “La ginestra”. Ma come parlare di una persona fortemente dotata dal Mondo spirituale, che avrebbe potuto dare tanto, provvisto com’era di un intelletto acuto, indagatore e preparato, e che invece ha utilizzato la sua vastissima cultura in modo contrario al giusto e sano percorso di crescita interiore? Possiamo azzardare un’ipotesi: una volta giunto dall’altra parte, dopo aver ripercorso nel Kamaloca la sua esistenza e aver compreso come diversamente avrebbe potuto e dovuto utilizzare quei suoi doni, quella grande anima, per rimediare a quanto fatto o evitato di fare in precedenza, avrà chiesto di tornare sulla terra, proprio davanti a quel mare che lo aveva incantato negli ultimi suoi giorni di vita. Una discesa assai diversa da quella che con tanta generosità gli era stata offerta nella vita anteriore: non piú prosperità di nobile famiglia ma oscuri natali in povertà; non piú biblioteca doviziosa di esemplari unici da consultare ma nessun libro e difficoltà persino a procurarsi un foglio e una matita su cui tracciare la poesia che gli risuonava nella mente e nel cuore; non palazzo e servitori ma misera casupola. Tutto questo però in una terra meravigliosa, in una natura provvida di frutti dorati al sole e non matrigna… E forse qui avrà potuto finalmente trovare il Sole interiore, dando sfogo a quel lirismo puro che gli era proprio, privo delle sovrastrutture che l’eccessivo studio gli aveva procurato nella vita anteriore, tarpando la sua libera creatività poetica con quella che Massimo Scaligero affermava maliziosamente rivelasse, una volta divisa, la sua realtà: la cul…tura!
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