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Domanda di Daniele

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Feb 27th, 2016
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  1. Ciao Luca, ciao Filippo,
  2.  
  3. Grazie per aver condiviso il vostro pensiero – che non si può non condividere – su un tema così importante come “Sicurezza Vs. Privacy”.
  4. In breve la mia riflessione (che di solito è preambolo malaugurante).
  5.  
  6. iPhone come arma
  7. Io tendo a considerare “sicurezza” non solo la prevenzione, ma anche il perseguimento successivo al delitto.
  8. Per questo le forze dell’ordine, con apposita autorizzazione della magistratura, possono permettersi di intercettare telefonate, messaggi, comunicazioni di ogni tipo: sono strumenti fondamentali per garantire il rispetto della legge e la condanna di chi la infrange (giuste le levate di scudi in Parlamento quando si è tentato di mettere un freno alle intercettazioni). E seguendo questa linea di pensiero, non trovo scandaloso considerare un dispositivo “non leggibile” dalle forze dell’ordine come iPhone come potenzialmente illegale: significa fornire un’arma nelle mani dei potenziali criminali (anche le armi sono regolamentate d’altra parte).
  9.  
  10. Privacy
  11. Sacrosanto il diritto alla privacy, ma allora dovrebbe infastidirci avere una carta d’identità elettronica, un passaporto, un codice fiscale, una tessera sanitaria con chip, vengono venduti nominalmente abbonamenti a qualsiasi servizio, così come i biglietti aerei o di altri mezzi pubblici: non sono anche questi attentati alla nostra privacy? Nel giorno in cui finalmente i database comunicheranno fra loro la nostra schedatura sarà così completa ed efficiente come neppure noi stessi saremmo in grado di fare.
  12. Non capisco l’attaccamento alla privacy estremo solo per le comunicazioni personali. E del resto le telefonate e gli SMS (come anche voi avete ricordato) sono in chiaro: perché non lottare per rendere anche quelli inviolabili e crittografati?
  13.  
  14. Proposta
  15. La mia proposta, a seguito delle due considerazioni qui sopra, è di riuscire a trovare un equilibrio nello scontro crittografato “Sicurezza Vs. Privacy”: si dovrebbe poter riuscire a sdoppiare il processo, puntando a un sistema simile a quello delle comunicazioni bancarie. La comunicazione tra utente e istituto è crittografata e sicura, a prova di intercettazione, mentre è trasparente alle istituzioni il risultato di tale operazione.
  16. Provo a fare un esempio. Acquisto tramite carta di credito un bene in un negozio: la comunicazione tra il POS e l’istituto erogante la carta di credito è sicuro e a prova di intercettazione (crittografata), così come l’eventuale comunicazione (crittografata) tra lo stesso istituto e la mia banca dalla quale prelevare il denaro. Questo giro di comunicazioni inviolabile (crittografato), genera però un’operazione in chiaro per un’eventuale indagine penale, cioè il fatto che dal mio conto sono usciti dei soldi in quella data verso un altro soggetto. Questa è l’informazione importante per un’indagine, non il contenuto in bit della transazione.
  17.  
  18. Chiudo ringraziandovi davvero tanto per il vostro podcast (e per l’intero network di cui fate parte).
  19.  
  20. A presto,
  21. Daniele
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