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- Allora eccomi partita per una simulazione di battitura del testo che mi permetta di capire quanto velocmente batto sulla tastiera..immagino che il meglio sia evitare ogni errore, tuttavia la vedo un po' dura quando si scrive senza sapere cosa si sta scrivendo (il che effettivamante sembrerebbe già grave di per se') e quando inoltre si ricorre adi una tastiera che non è proprio quella su cui si ha imparato a battere. Le ragioni che spingono i produttori di tastiere e di componenti informatici in generale a mattere alcuni tasti accanto ad altri in una lingua e attribuire invece una diversa disposizione per un input linguistico differente, sembrano essere prevalentemente pratiche. Pratiche in realtà è un termine leggermente ambiguo, o in ogni caso privo di tutta generabilità, oggettività e quant'altro. E', insomma, una pura speculazione su una supposta qualità fisica del materiale. Oppure no? Se invece ci stessimo sbagliando di brutto e fosse effettivmante possibile attribuire con chiarezza ed unicivocità lo status di pratico e comodo ad u n determinato oggetto? Qui entra in gioco una questione piuttosto importante, stiamo parlando come sicuramente avrete capito, della questione della soggettività. Soggettività del resto troppo spesso dimenticata, sia per quanto riguarda l'obnubilazione della realtà oggettiva delle cose (potremmo infatti a fino a spingerci a dire che non esiste: la realtà stessa non è nient'altro che la percezione soggettiva: frase che equivale a sostenere che tutto è creato attraverso la nostra percezione ed, al di fuori di questa nulla possa esistere. In realtà, il problema potrebbe porsi anche in altri termini, completamente arbirtrari e fittizi: tutto sarebbe vero ed esistente, indipendentemente da quello che possiamo credere di vedere o sentire. In questo caso dunque, i nostri sensi ed il nostro cervello non sarebbero nient'altro che dei filtri, i quali pero non avrebbero nulla del demiurgo creatore che l'altra scuola di interpretazioni riguardo alla realtà vorrebbe farci credere. Un filtro, naturalmente, contribuisce in modo conseguente a determinare il modo in cui una determenata realtà viene vista, ma nulla può nella sua effettiva creazione. La realtà esterna in questo
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