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Come ho incontrato il mio angelo - PT. 1

a guest
Mar 17th, 2012
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  1. Sto seduto sul tavolino di un pub, ma il mio corpo dovrebbe essere sotto qualche metro di terra. Sollevo quello che mi sembra essere il decimo, o forse quindicesimo bicchierino. Lo butto giù, mi pulisco con la manica, pago il conto e mi alzo. Mi avvicino a questo bruto e gli tiro un pugno dritto alla faccia. Quello stronzo lo tenevo d'occhio da quando ero entrato, ero sicuro avrebbe combinato qualche casino. E non mi sbagliavo. Aveva iniziato a tormentare un paio di ragazze, a fare allusioni sempre più pesanti.
  2. Esco dal bar, la gente che mi guarda attonita. Entro nella macchina, e saluto mia madre.
  3.  
  4. "Ciao, ma'. Stasera ho steso un ceffo che si andava facendo strane idee. Io sto bene, e tu?"
  5.  
  6. Nessuna risposta. Né le foto né i morti possono rispondere.
  7.  
  8. Accendo i fari e inizio a guidare verso casa, se si può chiamare così quattro mura di cartongesso tenute insieme con lo sputo. La mia condizione economica non mi permetteva di comprare nulla di meglio, non avevo nessun amico che mi potesse ospitare, e mio padre era morto in guerra. Gli altri parenti... Meglio perderli che altro.
  9.  
  10. Quando ero piccolo, mamma diceva sempre a papà di non bere prima di guidare. Mi ricordo ancora quando litigavano.
  11.  
  12. "Cara, è solo una birretta prima di andare!"
  13.  
  14. "Non mi importa, adesso rimetti quella lattina nel frigo."
  15.  
  16. Mio padre amava bere. Una volta gli chiesi perché bevesse. Lui mi rispose che l'alcool è lo sciroppo che ti guarisce dalla vita. Io gli chiesi perché diceva così. Mamma mi aveva insegnato che gli sciroppi guariscono le malattie, e che la vita non è una malattia, la vita è bella. Lui mi fisso per qualche secondo, allargò lentamente le labbra e prima di aprire la lattina, pronunciò due parole: "Beata ingenuità".
  17.  
  18. Quando ero piccolo non compresi mai il senso di quelle parole. Ma adesso, a 26 anni comprendo pienamente a cosa si riferiva mio padre. E capisco come aveva ragione. Non ho più nessuno intorno, nessuna ragione per vivere.
  19.  
  20. Al mondo sono rimasto solo, povero ed ignorante.
  21.  
  22. "Sai, mamma, mi manchi tanto. Mi manca anche papà. Ma mi chiedo che diamine ci faccia quell'albero in mezzo alla strada, perché non si sposta?"
  23.  
  24. Un dolore improvviso che è sparito subito dopo.
  25.  
  26. Lo "sciroppo per la vita", come lo chiamava papà, ha finalmente fatto effetto. Ho centrato in pieno un albero, non sono più tra i vivi, ma sono passato dall'altra parte. Davanti a me ci sono solo pianure e colline. Chi parlava di paradiso dopo la morte non si sbagliava poi tanto, eh!
  27. Provo a muovermi: è come da vivi, solo che non si sente la fatica. Posso camminare, saltare, muovermi quanto voglio. Il clima è mite, e non provo né fame né sete. Mi sono lasciato alle spalle il vecchio mondo, pieno di squallore e problemi, ma la mia felicità viene stroncata dalla solitudine. Anche qui sono solo.
  28. A quanto pare sono destinato a rimanere solo.
  29. Mi fermo, mi inginocchio a terra e mi metto a piangere. Piango fino a finire le lacrime che ho in corpo, piango fino allo sfinimento. Sono immortale e solo. Ho coronato le due più grandi paure dell'uomo.
  30. Mi giro, e guardo il cielo limpido. Chiudo gli occhi e dopo pochi minuti mi addormento.
  31.  
  32. Mi sveglio, dopo aver dormito per chi sa quanto. Qualcosa, vicino a me, emana un leggero tepore. Incuriosito, mi alzo lentamente, e vedo una palla di pelo gialla. Strofino gli occhi, per schiarire la vista, e noto che oltre al giallo, ci sono due ciuffi di peli rosa. Poi, quelle che sembrano quattro zampe. Adesso che sono completamente sveglio e vigile, noto con curiosità che sembra un cavallo, ma più piccolo. A occhio, direi alto un metro. La cosa curiosa sono questi due cosi ai lati del corpo. Sembrano potersi muovere, ma non ho la minima idea di cosa potessero servire.
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