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Apr 16th, 2018
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  1. Best Show: Sora Yori mo Tooi Basho (Yorimoi)
  2. La serie che senza alcuna premessa o ipotesi mi ha colpito maggiormente di settimana in settimana. L’immediatezza dei personaggi, il perfetto equilibrio tra messa in scena e colonna sonora, uno sviluppo perfettamente eseguito. Yorimoi è partito, per me, assolutamente in sordina imparando prima a camminare e poi a correre. La semplicità delle sue scene (non “banalità”, attenzione) permette alle protagoniste e ai loro caratteri di sbocciare. Yorimoi lavora a trecentosessanta gradi tra espressioni buffe, momenti seri, piccoli drammi in una quotidianità extra-ordinaria e sensazioni dolciamare. Una piccola scoperta, una grande avventura.
  3.  
  4. Best Episode: Hugtto! Precure #04
  5. Le mie dis-avventure con il brand precure sono pressoché infinite. La Toei le ha provate tutte per farmi avvicinare alle serie, ne sono sicuro, ma non ci riesco. Duro una decina di episodi e i seguenti iniziano ad accumularsi come una pila mostruosa di libri da leggere – capace di crollarmi addosso ogni secondo che passa. Hugtto non fa eccezione, ma incuriosito dai webm via twitter ho deciso di recuperare quell’unico episodio: è stata sicuramente un’ottima decisione.
  6. I 20+ minuti mi sono scivolati addosso senza che me ne accorgessi (pregio non da poco per me, che comincio ormai a sentire sempre più gravosa la visione di qualsiasi serie). Uno script ovviamente semplice ma ben ritmato nel suo sviluppo che si è concluso con una vera raffica di scene meravigliose. Impossibile non inserirlo in top.
  7.  
  8. Best OST: Hibike! Euphonium Movie – Todoketai Melody –
  9. Qui si vince facile! Tra ri-arrangiamenti e piccole novità, la colonna sonora per il secondo recap di Yuufo si colloca in testa ad una classifica variegata.
  10. Di necessaria menzione l’ottima composizione musicale per il sottofondo di “No Game No Life: Zero” che tra tonalità epiche e marcatamente sinfoniche riesce a conferire spessore e dramma alle scene chiave, soprattutto nel finale.
  11. Ancora una volta bisogna trascinare nell’elenco yorimoi perché nel suo melange sonoro – così come per la moltitudine di scene ed emozioni della serie – porta con sé una colonna sonora particolarmente toccante.
  12. Anche in mezzo a queste piccole perle, tra queste melodie preziose, la semplicità di qualche nota al pianoforte accompagnata dagli archi, la familiare commozione di “幼き原点”… Yuufo non può che puntare ancora una volta i piedi per terra e confermarsi un capolavoro.
  13.  
  14. Best OP/ED: Torikago [Darling in the FRANXX ED 1]
  15.  
  16. È stato amore a prima vista: la yoneyama ha confezionato ancora una volta un tesoro per noi tutti. Ogni inquadratura è un quadro, i filtri sono bellissimi, la corsa di 02 è meravigliosa al pari di Ichigo che – sfinita – può solo stringere tra le mani quella rete che le impedisce di proseguire: una vera 鳥籠 (torikago, gabbia per uccelli). I capelli di 02 sopra la gru coronano il tutto.
  17. Melodicamente la canzone funziona benissimo, il ritornello è carico e coinvolge nell’ascolto, le seiyuu sono tutte bravissime: più la si sente più la si vuole sentire.
  18.  
  19. Best Script: Sora Yori mo Tooi Basho
  20.  
  21. “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi.”
  22. Lo diceva Proust e, in un modo o nell’altro, lo ribadisce yorimoi. Una serie che intaglia con precisione artistica i tratti fondamentali dei suoi personaggi, per poi svilupparli ancora, ancora e ancora. Con naturalezza, come granelli di sabbia che di volta in volta vanno a costituire un’intera montagna. Le protagoniste sono inizialmente mosse da un bisogno essenziale, forse primordiale: il movimento. Ciò che cercano è un cambiamento nella loro vita ben lontano da un mero spostamento fisico. L’antartide è l’incarnazione delle “possibilità”, il potenziale racchiuso in ogni meta quando si delinea un viaggio. Uno scrigno all’interno del quale ogni protagonista trova delle esperienze preziose, capaci di farle crescere e cambiare le loro prospettive. Chissà se anche noi, come loro, alla fine di questo viaggio avremo occhi nuovi!
  23.  
  24. Best Animation: Violet Evergarden
  25.  
  26. Quando lessi il primo volume di Violet Evergarden mi fu chiaro come il quid dell’opera stesse più nel “come” che non nel “cosa”. Le storie sono piatte – in molti casi banali – con siparietti ripetuti, drammi melensi e stereotipi sciapi. L’autrice riesce però, con un minimo di tecnica narrativa, a confezionare dei confetti che il più delle volte lasciano un buon retrogusto sul palato. Con l’annuncio della serie animata, mi parve chiaro che in parallelo il tutto si dovesse reggere più sulla “resa visiva” che non sui contenuti. Kyoto Animation non si è tirata indietro e ha spinto in molti casi su particolari deliziosi e su scene incredibilmente emotive... Quantomeno sulla carta. Pur non reputando la serie uno dei picchi stilistici kyoani (e chi lo dice deve sapere di essere nel falso), può certamente vantare un comparto tecnico interessante. Questo, per me, basta a farle vincere la posizione in classifica.
  27.  
  28. Best Animation Designs: Violet Evergarden
  29.  
  30. Ancora una volta, i design kyoani spingono parecchio. I particolari, gli outfit, le espressioni, i volti. Nel bene e nel male, Violet Evergarden è riuscito a convincermi anche sotto questo aspetto (Iris è una dea). L’intero cast femminile (Luculia, Erica, Charlotte etc…) può essere ricordato per qualche dettaglio, così come quello maschile (ciao stivali di Benedict, ciao occhioni di Gilbert).
  31. In questa categoria, a dire il vero, vorrei citare nuovamente yorimoi perché più volte, nelle espressioni di Hinata o Tamaki, trasparivano sentimenti veri. Nei volti deformati dal pianto, nei sorrisetti, nello stupore. Se Violet marca il territorio con il classico livello a cui, quantomeno recentemente, kyoani ci ha abituati, yorimoi nel suo piccolo non è da meno.
  32.  
  33. Discovery: Koi wa ameagari no you ni
  34.  
  35. La vera “scoperta”, come si può capire dall’intera top, è stata yorimoi. La sinossi “quattro ragazzine si imbarcano per il polo sud” aveva creato in me delle aspettative praticamente inesistenti. Un vero diamante tra la polvere. Trovo però stomachevole andare a tesserne ulteriormente le lodi, quindi con molta fatica tento di inquadrare un secondo anime che “non mi è dispiaciuto”: la scelta non può che ricadere su “Koi wa ameagari no you ni”. Ad essere onesti, lo show non mi è piaciuto più di tanto. Ha avuto i suoi momenti, ha avuto le sue scene clue, ma nel complesso lo ritengo un prodotto vagamente riuscito, di poco sopra la sufficienza. In una stagione in cui, però, si sono accumulate delusioni e noia, anche una piccola vittoria diventa un grande traguardo. “Koiame”, nei suoi momenti migliori, è certamente un titolo degno di essere ricordato.
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