Zorothegallade

Untitled

Aug 18th, 2018
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  1. BG Toscolin:
  2. Arrivato a Korvosa per praticare l'arte del fabbro, per una ventina d'anni Toscolin aveva vissuto relativamente felice. La sua officina gli dava sia i soldi con cui vivere che la soddisfazione propria del mestiere.
  3. L'ambiente fu ulteriormente rallegrato quando raccolse dalla strada la piccola Broom, una ragazzina umana al tempo deperita e ridotta a chiedere la carità nei vicoli della città. Tosco era abituato a vedere i giovani teppisti rubacchiare o aggredire dei cittadini per la strada di tanto in tanto, ma l'umana aveva un'aria timida e innocente, a malapena alzava lo sguardo per incrociare quello dei passanti. Una ragazza del genere, decise, non meritava di crescere nella sozzura e nella corruzione dei bassifondi.
  4.  
  5. Passarono così gli ultimi tre anni. Broom, adesso una vivace dodicenne, divenne la garzona di Tosco, andando per conto suo a fare compere, consegnare i prodotti finiti ai clienti e badando al negozio in sua assenza.
  6. Ma qualcosa iniziò a cambiare. In un periodo relativamente poco redditizio per Tosco, la ragazza iniziò ad assentarsi sempre più spesso. Al suo ritorno, portava spesso qualche soldo o del cibo, rispondendo a Tosco che le chiedeva dove se li fosse procurati con scuse e mezze risposte.
  7. Un giorno, non fece più ritorno. Tosco setacciò la sua stanza da cima a fondo, alla ricerca di un qualsiasi indizio che potesse dirgli dove potesse essere sparita. Trovò il suo grembiule buttato sotto il letto, e dentro la sua tasca una nota:
  8. "Hai trattenuto più della parte che ti spettava. Se non vuoi ripercussioni per te e lo gnomo, non provare più a fare la furba. Vieni dove sai tu.
  9. GL"
  10.  
  11. Tosco era confuso. In che affari si era cacciata Broom? Chi era GL? Cosa le stava facendo fare?
  12. Passò i giorni seguenti a chiedere febbrilmente informazioni su chi avesse visto la ragazza, e chi potesse essere questo "GL". Qualcuno notò i suoi sforzi per cercarla...e pensò bene di reprimerli con l'intimidazione.
  13. L'incendio si consumò in poche ore. Carbone non spento bene che era caduto dalla forgia, dissero. L'edificio era di mattoni robusti, ma l'interno era devastato. Tavoli, armadi, credenze, bauli...quasi tutto quello che Toscolin aveva guadagnato era stato ridotto in cenere.
  14. Quando chiese alle guardie di indagare sul dolo, l'unica cosa che fecero fu sequestrare quei pochi oggetti che gli rimanevano come "prove", che non gli sarebbero mai stati restituiti.
  15.  
  16. La giustizia aveva rifiutato di aiutarlo. "GL" l'aveva fatta franca. Ma non per molto.
  17. Toscolin aveva ancora la sua incudine. Sotto un mattone ben nascosto c'erano dei risparmi pronti per un'emergenza. Gli avanzava qualche lingotto di buon acciaio varisiano, ignorato dalle guardie.
  18. Un'ultima volta la vecchia forgia venne accesa. E quella notte, Toscolin forgiò gli strumenti con cui si sarebbe fatto giustizia.
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