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Jun 24th, 2018
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  1. 243 A> Daniel [Strada] Lento il passo mentre si muove per le strade malfamate dei sobborghi, forse in cerca di nuovi soggetti da analizzare. Occhiali con montatura di corno, camicia chiara con gilet marrone, e cravatta rossa sotto al gilet. I pantaloni sono anch'essi marroni, di una tonalità più scura rispetto al gilet, ed ai piedi calza scarpe scamosciate. La mancina tiene alto l'ombrello, a proteggerlo dalla pioggia, mentre la dritta tiene stretto un libro. La dicitura in copertina titola "sulla teoria dell'attacco isterico", più sotto il nome "Freud".
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  3. 244 A> William [Sobborghi] Passeggia tranquillamente lungo una via secondaria dei sobborghi di Fall River, cittadina in cui svolge la mansione di droghiere, anche se mostra una personalita' piuttosto fredda e distaccata persino dai clienti che giungono di volta in volta alla bottega per far acquisti. L'inglese veste di un abito molto elegante dal colore violetto con un cilindro posto sul capo dai lunghi boccoli castagni che ricadono lungo le spalle, mentre il viso che a occhio e croce si mostra sulla quarantina, e' adornato da un paio di baffetti e da occhiali a lente circolare adombrati che son posti piu' per bellezza che per vera e propria necessita'. Il passo e' tranquillo, ed un bastone da passeggio ne accompagna il ticchettio delle scarpe con le ghette ai propri piedi, ben sapendo che la zona non e' delle piu' propizie da percorrere soprattutto la notte, tuttavia si avvia deciso ad avanzare lungo il selciato illuminato vagamente dai lampioni.
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  5. 245 P> 21:16 Daniel  [Strada] Volge il capo in direzione di un ticchettio, quello del bastone del droghiere, solo che non lo sa. Non vede alcuno per ora, ed è conscio che in quella zona potrebbe essere un bandito. Bhè, ha comunque il rasoio in tasca, in caso di necessità. Si volge completamente in direzione dei passi, incamminandosi lento, quindi la sagoma dell'inglese gli si delinea. E' troppo ben vestito per essere un balordo, tuttavia è privo di ombrello, come lui lo era quel pomeriggio. «rischiate un malanno, Sir...» si limita a pronunciare in sua direzione, pacato e col volto totalmente inespressivo.
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  7. 246 P> 21:24 William  [Sobborghi] Avanza ancora pacatamente, lasciando che i propri passi riecheggino nei dintorni, mentre la pioggia cade copiosa dal cielo, ed egli e' troppo preso da quella camminata per preoccuparsene. Quand'ecco che una voce giunge a distogliere l'uomo dai suoi pensieri, richiamando l'attenzione dell'inglese verso colui che si delinea alle proprie iridi chiare che vanno ad analizzarne le fattezze anche se la penombra non gli permette una vista congeniale. Semplicemente abbozza ad un sorriso fuggente, tuttavia gelido e privo d'emotivita, dischiudendo le labbra a pronunziar favella verso Daniel <Buonasera a Voi sir.. Vi ringrazio per l'interesse, ma la pioggia e' invero gradita in questa notte altrimenti troppo noiosa, giacche' la temperatura e' gia' troppo alta per i miei gusti..> Nota poi avvicinandosi, il libro che tiene fra le mani, dona una fugace occhiata al tomo per poi ancor sentenziare <Siete un lettore dunque.. E' un'ottima cosa sapete? Tiene allenata la mente...> Indi arresta il proprio passo a pochi metri dall'altro presente, attendendone semmai la risposta.
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  9. 247 P> 21:31 Daniel  [Strada] Ecco un tipo interessante. Accenna un freddo sorriso mentre si muove in sua direzione. «Già, io sono abituato al clima rigido del Maine...questa per me è estate inoltrata...» Lento esce dall'ombra, portandosi sotto ad un lampione. Lo sguardo posa sulle lenti circolari che schermano gli occhi dell'uomo. «La scrittura è invero la più grande forma d'espressione umana.» Osserva il libro, quindi la mancina porta all'asta degli occhiali, portandoli al petto, lasciandoli appesi al cordino che li assicura al collo del Professore. «La mente...» ride leggermente, avvicinandosi ulteriormente all'uomo. «La mente umana è un abisso di inestimabile valore. Io sono tra i pochi che hanno la fortuna di attingervi costantemente». La man dritta porta il libro sotto all'ascella, quindi la mano, ormai libera vien tesa in direzione dell'uomo. «Daniel Allender. Psichiatra, Psicologo e Parapsicologo. Primario in psichiatria all'Ospedale di Boston»
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  11. 248 P> 21:41 William  [Sobborghi] Nota la figura dell'individuo avvicinarsi e volgergli la favella, a quanto pare si tratterebbe di un insigne professore, sebbene non lo conosca ancora gia' ne analizza il modo di porsi e le parole erudite che gli rivela. Indi ne ascolta la presentazione e la destrosa vien portata a stringere quella di Daniel rigorosamente, una stretta sincera e decisa, tipica che mostra un uomo dalla personalita' molto forte e determinata, per poi rilasciarla sentenziando a mezza voce in modo educato e cordiale <Molto onorato mister Allender.. io sono Gunlock Masters, proprietario di una bottega di drogheria, ma invero la lettura e l'erudizione mi interessano molto.. e la Vostra figura e' di certo molto interessante.. non sapevo di poter fare un incontro cosi' insigne in questi sobborghi..> Un sorriso sarcastivo si dipinge sulle labbra dell'uomo, mentre permane immobile e ben eretto sulla schiena, mostrando una flemma tipica degli inglesi...
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  13. 249 P> 21:49 Daniel  [Strada] Ritrae la mano dopo la stretta, decisa e sicura, ma non arrogante. La mano si impossessa nuovamente del libro. «L'onore è mio. Ah, il vostro accento non mi inganna. Inglese...la madre patria di noi tutti è l'Inghilterra, nevvero? Noi americani intendo. Le menti più eccelse son venute alla luce in Inghilterra. Hobbes, Hume, Locke, Berkeley...» sorride, compiaciuto per quell'incontro. Osserva l'intorno. «Onestamente ero in cerca di qualche nuovo caso da analizzare...la mente umana non ha confini...Voi piuttosto, così ben vestito, correte un grosso rischio ad aggirarvi per la zona. Bottega dite? Se mi indicherete l'ubicazione sarò ben lieti di effettuare da voi i miei acquisti futuri...» Sorride, volgendosi di tre quarti rispetto all'uomo «Facciamo due passi? E' una serata così piacevole...» Così dicendo tende l'ombrello in direzione dell'inglese
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  15. 250 P> 21:58 William  [Sobborghi] L'inglese annuisce alle parole dell'americano, sfoggiando una lieve risatina che scompare subito dopo, cosi' come era giunta, e le labbra sentenziano nuovamente favella educata in sua direzione <Son veritiere le Vostre parole mister Allender, anche se ormai l'Inghilterra non e' piu' quella fucina rigogliosa di menti ingegnose purtroppo..> Lo dice con una vena di dispiacere, in fondo e' sempre stato un devoto estimatore della madrepatria e forse quell'aria malinconica e' data da qualcosa di piu' profondo dentro di lui <La bottega di cui Vi ho parlato poc'anzi non si trova molto distante da qui sapete? In ogni caso due passi non potranno che far bene..> Sin troppo cordiale con uno sconosciuto appare l'uomo, chissa' se son reali quelle manifestazioni cortesi o se e' solo una mera menzogna per nascondere qualcosa? Di certo e' piacevole la compagnia di quel professore, ed il proprio bastone sentenzia dunque l'avviarsi dei propri passi lungo la via <Dite di ricercare soggetti da analizzare? Son curioso di sapere secondo quali canoni le scegliete... sempre che sia concesso saperlo..> Sguardo che si perde dinnanzi a lui, mentre ne attende un poco incuriosito la risposta.
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  17. 251 P> 22:06 Daniel  [Strada] Ascolta le parole di lui circa il decadiemnto culturale dell' Inghilterra, ridendo leggermente «Quale paese lo è più, Sir?» Sposta di poco l'ombrello, in modo da proteggere anche il droghiere, quindi si incammina al suo fianco. «E' importante conoscere le persone con cui si fanno affari, non credete?» Domanda all'uomo. E' sempre stato restio a compare qualsiasi cosa da un perfetto sconosciuto. Non ci si può fidare di un mercante ignoto. Osserva ancora l'inglese. Cercava soggetti da analizzare ed ora si trova a parlare con la figura più stravagante che per il momento quella città gli ha regalato. Un droghiere agghindato da festa che si aggira per le zone malfamate, di sera, portando lenti scure. Non bada all'assenza dell'ombrello, lui in fondo l'ha acquistato solo da poche ore. «Non è il dottore a scegliere il malato...» ride leggermente a quella vaga risposta. «Io non scelgo i pazienti. Scelgo solo soggetti che ritengo...interessanti. Dal punto di vista mentale e clinico. Le malattie mentali sono per lo più misconosciute alla scienza medica, sapete? Ed io sono solo un sognatore che ricerca costantemente nuove manifestazioni di insania...ma sarei un bugiardo se vi dicessi che seguo un criterio ben definito. Più che altro m'avvalgo della mia curiosità» Osserva il vicolo, illuminato a tratti dai lampioni. «Se è lecito, posso sapere che generi di merci trattate nel vostro esercizio?»
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  19. 253 P> 22:22 William  [Sobborghi] La compagnia del professore oltre che interessante e' anche divertente, dato che trova alcuni ragionamenti di Daniel piuttosto bizzarri per il suo punto di vista certo, egli non e' per nulla acculturato sull'argomento, ma chi puo' sapere dove sta la verita'? Quello che vuol far sapere di se' e quello che non vuole? In ogni caso sorride benevolo alle parole di Daniel, mentre un profondo sospiro ne accentua il rigonfiamento del petto <Capisco, tuttavia ditemi.. in un soggetto come me cosa studiereste? Forse l'abbigliamento bizzarro? Forse lo sguardo particolare? In ogni caso non staro' ad assillarVi con le mie stupide curiosita'...> S'abbandona ad una smorfia fuggente, per poi sistemar con la destrosa un ciuffo del lungo crine che umido ricade lungo le spalle <Tratto varie essenze particolari.. droghe alimentari e chimiche... surrogati ed altro ancora, ma se visiterete la mia bottega saro' lieto di illustrarVi la merce...>
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  21. 256 M> La pioggia torrida si abbatte improvvisamente e con violenza sulle due figure, tuoni profondi e cupi rimbombano in lontananza. Vi sentite osservati, ma non riuscite a capire la provenienza di questa sensazione, un brivido freddo vi scorre lungo la schiena.
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  23. 258 P> 22:31 Daniel  [Strada] Ride apertamente alle parole dell'inglese, quindi lo osserva con scrupolosa meticolosità. «Bhè, io studio la mente, non sono un esperto di moda. Posso provarci comunque...» Arresta il proprio incedere, portando la mano destra al mento, sempre impugnando il libro, umido. «Mmmm...il vostro abbigliamento è segno che volete mostrarvi per qualcosa di più di un semplice droghiere. Volete far vedere che il vostro lavoro non è poi umile come la gente spesso tende a considerare. Molti trattano un droghiere alla stregua di un servo, Voi col Vostro abbigliamento volete affermare il vostro status sociale. Prova ne è il bastone, del quale non avete affatto bisogno, non noto difficoltà nel deambulare. Portate lenti scure anche di sera, e ciò lascia intendere che non volete si sappia dove è diretto il vostro sguardo. Il che è circospetto, e se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, voi Sir avete qualcosa da nascondere...» Si ferma a riprendere fiato, osservando l'inglese, in attesa di conferme o smentite alle sue parole. Poi ecco che distoglie lo sguardo sentendo aumentare la potenza della precipitazione, quindi si porta più vicino alla parete dell'abitazione accanto, cercando riparo sotto al tetto sporgente. strana sensazione lo assale. Sente la stessa impressione che prova quando cammina nel corridoio dell'ospedale e gli occhi dei pazzi sono fissi su di lui. Brivido inquieto gli percorre la spina dorsale, riportando lo sguardo sull'inglese
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  25. 262 P> 22:39 William  [Sobborghi] <Trovo molto affascinanti le sue teorie professor Allender.. Lo spirito d'osservazione che mostra fa di lei un'aspirante detective secondo me.. Ha mai pensato a Scotland Yard? Un medico criminale come lei sarebbe una vera manna dal cielo> Sorride in modo sincero, anche se analizza alla perfezione le parole che il professore rivela sulla sua persona, un acuto osservatore non c'e' che dire. D'un tratto qualcosa nell'animo dell'inglese ne scuote un brivido gelido che percorre la sua schiena in modo vertiginoso.. la pioggia copiosa inizia a farsi torrenziale, ed egli segue l'americano lungo la parete dell'abitazione poco distante da loro.. una sensazione d'irrequietezza prende a sovrastare l'animo d'egli.. come se qualcuno o qualcosa spiasse nascosto.. una presenza lugubre quanto agghiacciante.. Nulla proferisce unicamente dona uno sguardo verso Daniel permanendo in silenzio.
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  27. 263 M> All'improvviso, un silenzio tombale cade su questa strada, nonostante si sentano i rumori della città, qui è terribilmente silenzioso. Dei gatti attraversano velocemente la strada senza mai scostare lo sguardo dai passanti, mentre furtivamente si infilano in un anfratto nel muro adiacente al quale si sono avvicinati i due.
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  29. 266 P> 22:52 Daniel  [Strada] «Scotland Yard? No...preferisco restare in america, e poi sono troppo desideroso di proseguire la carriera medica» Mentre parla comunque lancia vaghe occhiate all'intorno, e il silenzio dell'inglese, finora un tipo loquace, aumenta il suo disagio. Non capisce proprio da cosa sia generato. «Mi dica, Masters...le pioggia della Gran Bretagna sono così intense ed improvvise?» Non che gli importi molto, sostanzialmente, ma il discorso insensato è sempre meglio del silenzio che rischia da diventare il tetro sottofondo della serata. Eppura la sensazione che prova non è come sentirsi addosso lo sguardo dei pazzi. Quello non l'aveva mai spaventato. Qualcosa di indistinto si muove nell'ombra, ed ecco che un branco di gatti, che probabilmente sono randagi, sfreccia accanto a loro, infilandosi in un anfratto nel muro. Le ipotesi, a suo avviso sono due: o i gatti scappano da qualcosa oppure sono corsi incontro a qualcosa. Sebbena continui a sentirsi a disagio, non si allontana. La curiosità del ricercatore che è in lui si fa sentire, anche in quella condizione. Allunga ombrello e libro in direzione del droghiere «Mi reggerebbe questi, per cortesia?». Quindi si muove verso l'anfratto in cui si sono infilati i gatti, nel tentativo di vedere qualcosa, qualsiasi cosa, che potesse togliergli di dosso quella sensazione spiacevole
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  31. 270 P> 23:00 William  [Sobborghi] Attimi di tensione aleggiano nel luogo, di certo l'inglese e' piu' avvezzo a mantenere la calma e la glacialita' del proprio sguardo riesce a vincere quella sensazione stramba che prende ad avvolgergli l'anima in modo sublime ed oscuro al contempo, qualcosa che lo attrae e lo respinge, come se il desiderio di esser trafitto da quell'orribile sensazione fosse in netto contrasto con il buon senso e la razionalita'. Ascolta le parole del professore, ma stavolta non riesce a sorridergli, permanendo in espressione severa e quasi marziale <Le pioggie della Gran Bretagna sono assai affascinanti, dovrebbe provarle prima o poi..> Il proprio sguardo ricade poi su alcuni gatti che attraversano la strada, quasi osservando i presenti, un fatto insolito, come se volessero invitarli a seguirli, o forse ad ammonirli per trovarsi in un luogo assai infausto. <Ha visto quei gatti?> Mentre annuisce prendendo in mano ombrello e libro, ma seguendo l'americano sino a quell'anfratto ove i felini si sono infilati, donando lo sguardo anche d'intorno, forse temendo che quel qualcosa che li stava forse osservando, possa manifestarsi.. Un nuovo brivido lo coglie.. gelido e terribile..
  32. 272 Y> Daniel Osserva 34/100 [MdS= 6]
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  34. 273 M> Le vostre sensazioni vi appaiono sfocate, per un attimo la vista vi si sfoca. Quando tornate in voi, tornate a sentirvi tranquilli, sebbene la pioggia sembra essere più intensa del normale. Daniel riesce a scorgere un luccichio in fondo all'anfratto nel quale si sono infilati i gatti. Si alza una lieve brezza, che sembra spazzare via la sensazione di essere osservati, portando invece il senso di essere nel posto sbagliato, come se la realtà non appartenesse a quel luogo, come se tutto ciò che vi circonda non fosse altro che un sogno.
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  36. 274 P> 23:09 Daniel  [Strada] «Certo, difficile non notarli» risponde in modo pacato al droghiere, senza tuttavia guardarlo. Lo sguardo si perde nel buio dell'anfratto, ed ora si immagina scene angoscianti, come se fosse un bambino, immaginandosi una mano nera e viscida uscira dall'oscurità per ghermirlo. Scuote il capo. Proprio lui si trova ad avere simili pensieri. E' già furioso con sè stesso per sentirsì così inquieto senza un motivo concreto e razionale. Per un'istante ha come la sensazione che i propri sensi lo abbandonino, quand'ecco che tornano, e con essi la sciurezza razionale. Non esistono mostri in grado di ghermirti dal buio. Un luccichìo si intravede nel buio dell'anfratto. Lo associa all'iride di uno dei gatti appena entrati. S idisinteressa, perchè ora non solo è sicuro di essere dove non dovrebbe, ma non è nemmeno sicuro di trovarsi effettivamente in quel luogo. Non tutte le notizie sparse su di lui dai giornali erano calunnie. Faceva, e fa ancora, uso di psicofarmaci, e ora accredita ai medicinali tutto ciò. «Masters...» si sente parlare, con la sua voce, senza però credersi completamente padrone di quelle parole. «...dove siamo?» domanda che in altre circostanze gli parrebbe sciocca, ma di certo in quel frangente non la considera tale.
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  38. 278 P> 23:17 William  [Sobborghi] Quale strano gioco del destino sta accadendo in quel luogo sinistro? Perche' prova quelle strane sensazioni che lo mettono a disagio nonostante la flemma del proprio carattere lo aiuti spesso ad uscire da situazioni come questa? Non se lo sa spiegare e tuttavia permane in silenzio immoto, osservando per un attimo d'intorno e poi la sagoma di Daniel che scorge all'interno di quell'anfratto <Vede nulla Allender?> Poi un senso di perdizione lo assale, come se perdesse cognizione di tutto cio' che lo circonda.. Un breve istante nel quale si trova in una specie di sogno, un luogo che per lui ora e' sconosciuto e lo rende confuso e perso dall'immaginazione galoppante. Appena ode le parole del professore, assottiglla le iridi chiare e spaesate rispondendogli con un rantolo che fuoriesce dalle labbra sagomate <IO.. non so dove siamo.. o meglio non lo so piu'...non ricordo!> Un sussulto veemente gli fa pulsare il cuore in modo frenetico, quasi fosse preda di forti convulsioni, mentre prosegue in un senso di smarrimento <Credo che non dovremmo trovarci qui.. non dovevamo venire qui!> Il panico sopraggiunge cocente a sconvolgere il proprio animo irrequieto e gia' tormentato di suo, alla ricerca di una spiegazione plausibile per tutto questo!
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  40. 281 M> Alcuni cani in fondo alla strada si siedono ad osservare i due, fissi. Una dolce voce femminile sembra provenire da oltre i cani, ma le parole si perdono nella brezza. Dall'altro lato della strada, tre topi si ergono sulle zampe posteriori muovendo il muso come ad annusare l'aria.
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  42. 283 P> 23:26 Daniel  [Strada] «Solo un luccichìo...probabilmente l'iride di uno dei gatti» risponde all'uomo, scostandosi dall'anfratto. Osserva stupito il droghiere. Anch'egli dunque ha quella sensazione? Questo lo preoccupa, perchè se non è effetto degli psicofarmaci, allora c'è qualcosa che non quadra in quel luogo. E' talmente spaesato che non si rende nemmeno conto della pioggia che lo sta inzuppando. Quale oscuro recondito del mondo è mai quel vicolo?!. «Accordo pienamente con Lei...non dovremmo essere qui...forse no siamo nemmeno qui...» Rantolo stizzito emette, mentre la mano chiusa s'abbatte sul muro. «Ma che dico? Io sono un uomo di scienza!» Respira affannosamente, quindi si calma, tornando all'inglese. «Perdoni il mio scatto d'ira...credo sia meglio andarsene da qui...» S iincammina quindi, oltrepassando l'inglese, ma si blocca dopo due soli passi, osservando i cani. Gli pare d'udire una tonalità femminile, ma potrebbe essere uno scherzo dei suoi sensi, che travisano la realtà di una brezza. Potrebbe...E che hanno mai quei topi? che succede agli animali in quella stradina puzzolente e umida? «Via...ora...»allunga il braccio destro verso l'incavo tra il bicipite e l'avambraccio del droghiere, nel tentativo di incitarlo ad allontanarsi con lui.
  43. 284 P> 23:33 William  [Sobborghi] Annuisce spaesato alle parole di Daniel, mentre lo sguardo vaga d'intorno, sensazione mista fra l'incuriosito ed il terrore di trovarsi di fronte a qualcosa di sconosciuto e di terribile, anche se cio' lo attrae forse piu' del dovuto. Annuisce ancor per la verita' molto poco convinto alla proposta del professore ad andarsene <Mister Allender, questo luogo di certo non e' normale.. forse v'e' qualcosa che dovremmo sapere e andarsene sarebbe un gesto di cui potremmo pentirci, soprattutto lei che e' un uomo di scienza> Fa un passo in avanti, scorgendo quei cani ed udire la voce femminile provenire oltre gli animali.. sagoma che si cela alla vista curiosa ed affascinata dell'inglese, mentre anche i topi sembrano esser animati da uno strano comportamento. Deglutisce piano, per poi vociare a tono udibile nei confronti di quella femminil presenza <Chi e' lei? Si mostri dunque...> Mentre la pioggia incessante ormai ha inzuppato sia le vesti eleganti che i lunghi capelli ormai persi lungo i vestiti ed avvicinandosi di un passo appena ai cani, in attesa forse di una risposta..
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  45. 285 M> Vi sembra che la brezza stessa abbia tratti femminili, come se il vento si modellasse vagamente a forma umana, ma non ne siete certi, è piuttosto un'intuizione che una certezza. Non riuscite a comprendere la voce, ma sembra che questa stia crescendo in volume, ma il rumore della pioggia è troppo forte ancora. La sensazione di essere in un sogno è passata, come se la vostra mente stesse riuscendo ad ordinare le informazioni logicamente. I cani si spostano a lato di poco, rimettendosi seduti subito dopo.
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  47. 286 P> 23:42 Daniel  [Strada] Dunque anche l'inglese ha udito un tono femminile veleggiare sulla brezza. Bene, ciò lo rassicura, i suoi sensi funzionano. O almeno credi. In quel vicolo non è sicuro di niente. Il droghiere chiama una donna che non riesce a vedere. «Ha ragione, Masters...» si muove quindi accanto a lui, madido d'acqua piovana. Ormai il libro di Freud sarà un bel ricordo. Lo ricomprerà. Se riuscirà ad uscire da quel maledetto vicolo, in cui ha trovato di certo molto più di quanto cercasse. Tuttavia, seppur angosciato, è affascinato dagli eventi. Un fascino malsano, e ne è conscio, ma non gli importa. Ora la sua mente vacilla su un'altro sentore: la brezza stessa pare a lui esser femmina. Pare quasi prender contorni di donna, sensuali e sinuosi. La ode nuovamente, ma non la comprende. I capelli bagnati sono sule orecchie. Usa le mani per liberarle. Lo sguardo ricade sui cani, che si spostano di poco, come se volessero lasciare liebro il cammina a qualcuno. Da quando si è interessato di parapsicologia, ha letto di diversi fatti strani, ed ora la mente prova a tornare a quei testi, nel tentativo di capire se i fatti che accadano ora siano riconducibili a qualcosa a lui noto . (conoscenze occulte)
  48. 287 Y> Daniel Cerca tra le sue conoscenze occulte 26/100 [MdS= 9]
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  50. 291 P> 23:51 William  [Sobborghi] Una strana cosa accade, quella brezza appare come se possedesse delle fattezze femminee, qualcosa che non aveva mai visto prima, qualcosa che scuote terribilmente l'animo dell'inglese, mentre si compiace che anche il professore abbia compreso quanto sia importante rimanere in quel luogo, sebbene nulla di rassicurante scorge in parvenza. Si avvicina quindi di altri due passi ai cani, che si scostano dall loro posizione per poi riaccucciarsi poco dopo, lasciando spazio a qualcuno o qualcosa, e la voce tremante dell'inglese si fa strada fra la pioggia, facendosi coraggio con il bastone da passeggio che puntella sul terreno fradicio ormai <Si mostri.. chi va la?> Immobile permane in quel momento, in paziente attesa mentre le iridi sono incollate dinnanzi a lui...
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  52. 294 M> Nello spazio lasciato libero dai cani, sembra che la pioggia scorra su quella che potrebbe essere la figura di una persona, lasciando il vuoto nel mezzo. Dovete fare un tiro di sanità mentale entrambi. La voce sembra essere più chiara, riuscite a capire solo una parola: "venite".
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  54. 297 P> 23:58 Daniel  [Strada] Mantiene la concentrazione. E' sempre stato puntiglioso nello studio. Ecco tra le tante nozioni trovare un legame che sembra importante. Gli animali sono spesso usati come "guide", sia nel piano materiale che nell'aldilà. "Psicopompi", vengono definiti quando assumono questo ruolo. Sorride nel rammentare tali nozioni. «Masters...gli animali sono spesso considerati dei vettori, utilizzati per guidare le persone e/o il loro spirito...Capisce quel che voglio dirLe?». Certo rimane da vedere se i cani, abbiano condotto lì qualcuno o "qualcosa", o piuttosto sono lì per guidare loro due. «Masters...» poggia la mancina sulla spalla dell'inglese, senza aggressività «...io vado da loro.» Oltrepassa il droghiere, direzionando i suoi passi verso lo spazio tra i due cani, intenzionato ad oltrepassarlo. Posti in quelle posizioni, i due animali paiono come i bastioni di un'antica porta. Non sa cosa vi troverà oltre, ma è deciso a scoprirlo. Ora la pioggia sembra quasi delineare una figura, come se si rifrangesse su qualcosa di invisibile. Inizia a pensare che gli animali abbiano guidato lì "qualcosa", ed ora riesce persino ad intuire l'invito che vien loro rivolto. Ora pondera attentamente se sia il caso di accettare l'invito (sanità mentale)
  55. 298 Y> Daniel Effettua un tiro sulla Salute Mentale 76/100 [MdS= -46]
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  57. 300 P> 00:10 William  [Strada] L'inglese si perde in quegli attimi fuggenti che se non li avesse vissuti sulla propria pelle a stento avrebbe creduto possibili, ma l'occulto in realta' lo ha sempre attirato a se' come una calamita ed inesorabilmente lo incatena ad una serie di distorsioni mentali di cui e' succube assolutamente. Ora quella strana voce che parrebbe giungere dal nulla e che quasi dolcemente culla l'aria incitandoli ad andare verso di loro.. Ma un barlume di razionalita' lo distoglie dall'istinto ad andare, facendolo riflettere un istante se sia il caso o meno ad accettare la proposta di quella misteriosa voce.. (Sanita' Mentale)
  58. 301 Y> William Effettua un tiro sulla Salute Mentale 48/100 [MdS= -18]
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  60. 303 M> La brezza porta una frase, dolce come il miele e stridente come unghie sulla lavagna. "Venite da me" Poi un ventata più forte si alza, si perdono delle parole e riuscite a capire soltanto un altra parola: "Winter". Udite le parole, la pioggia cessa improvvisamente e i cani si allontanano, i topi sembrano spariti ed il cielo nuvoloso sembra che sia proprio quello cittadino che ben conoscete. Sembra che qualsiasi cosa sia accaduta lì, sia passata.
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  62. 304 P> 00:19 Daniel  [Strada] Si muove verso lo spazio tra i due animali, attirato da quell'invito. Quando il piede valica l'immaginaria linea tracciata dai due animali, quella specie di "passaggio", la sua mente vacilla pericolosamente. Non saprebbe spiegarselo in maniera razionale, ed ora non ha certo la lucidità mentale per pensare ai trattati sulla parapsicologia. Si vede innalzarsi, velocemente, come un proiettile sparato verso l'alto. La città è sotto di lui, e più lui sale, più la città rimpicciolisce, vertiginosamente. Ormai i palazzi hanno perso definizione, e le strade sono linee così sottili che risulta difficile vederle. Poi, d'improvviso, senza nemmeno assistere alla propria discesa, ripiomba nel proprio corpo. L'esperienza ha impatto sul fisico, come se davvero fosse caduto dal cielo. Cade in ginocchio, e le lacrime iniziano a rigargli le guancie, mentre dei singhiozzi salgono dalla gola, come lui era salito sopra la città in quel delirio breve. Ascolta di nuovo l'invito, e teme, perchè non vuole accettarlo, ma è invitante...molto invitante..."Winter"...che vorrà dire? Subito dopo aver percepito queste parole, tutto ciò che di strano si era manifestato in quel vicolo sembra cessare. Pioggia, cani, topi, voci...tutto lontano. Serra i pugni e le mandibole, asciugandosi gli occhi. Forse il droghiere interpreterà quelle lacrime come pioggia. Forse...e forse la pioggia pesante aveva occultato i suoi singhiozzi...Forse. Si schiarisce la gola, nel tentativo di ritrovare il contegno (Forza di Volontà)
  63. 305 Y> Daniel Si impone! 54/100 [MdS= -25]
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  66. 307 P> 00:22 William  [Strada] L'animo dell'inglese ora e' realmente confuso e raggiunge uno stato di frastornato coinvolgimento da quello che accade in quell'istante, si sente attratto da quella voce, sebbene sappia che non e' affatto una cosa positiva non riesce a farne a meno, un'eterna contraddizione con se' stesso e con i suoi pensieri che lo assalgono in modo veemente. Non distingue accuratamente se quella che e' dinnanzi a lui sia unicamente un'illusione data dalla pioggia o dall'atmosfera tagliente e tesa che si respira nel vicolo, oppure se cio' che scorge sia reale e stia accadendo proprio a lui in quell'istante. Ancora l'invito da parte di quella dolce melodiosa voce, un passo in avanti, quasi abbandonandosi e lasciandosi cullare da lei.. Poi all'improvviso, una parola.. "Winter" E con il giungere di quell'ordine, la pioggia cessa di battere ed anche i cani ed i topi sembrano essere spariti nel nulla.. D'improvviso tutto scompare e si dilegua, ma non nella mente dell'uomo.. non nella sua.. forse fragile segno di un folle desiderio, forse insana pazzia che cela dietro a quello sguardo gelido e meditabondo.. Le iridi sono fisse dinnanzi a se', ma quel desiderio si affida alle capacita' percettive dentro di se'... un mero tentativo.. ma prova ugualmente... (percezioni)
  67. 308 Y> William Effettua un tiro sulle Percezioni 59/100 [MdS= -13]
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  69. 316 O> 317 P> 00:34 Daniel  [Strada] L'esperienza è stata molto traumatica. Lui da sempre vaga tra i recessi delle menti umane, ma il paranormale è un mondo al quale ha timidamento bussato da poco tempo. Riesce a controllare i singhiozzi, almeno un po', rendendoli silenziosi, ma le lacrime fluiscono sul suo viso. Non osserva il droghiere, ora ritorna in piedi, senza pulirsi i pantaloni nel punto in cui avevano toccato il terreno bagnato. Tira aria dal naso con veemenza, quindi raccoglie da terra l'ombrello, che chiude, ormai non serve, ed il libro di Freud, che ha trovato riparo sotto al tetto, ma è comunque un po' malconcio. «Masters...» chiama in direzione di William. «Io vado a dormire...non mi sento bene...credo che dovrò parlare con un mio collega...» risata leggera e amara, la sua «Conto di vederLa domani. Io risiedo alla pensione del quartiere nord...buonanotte» si allontana quindi, barcollando leggermente
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  71. 318 P> 00:41 William  [Strada] Le proprie sensazioni lo conducono unicamente a percepire i cani che si allontanano e nulla di piu', che sia stato dunque frutto della loro immaginazione? Stenta a crederlo e comunque abbisogna di una notte di riposo. Dunque si rassetta e va a rispondere flibilmente alle parole del professore <Arrivederci professor Allender, credo sia stata una notte difficile per entrambi.. a presto e cerchi di riposare> Si sistema i vestiti fradici e si avvia dunque verso la propria dimora a passo rapido e lasciando che il proprio bastone ne accompagni l'incedere..
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