Incontro. Ma  come ci sono arrivata? Non so rispondermi, fatto sta che, ad ogni modo, la parola mi stuzzica. In fondo, alla base di ogni amicizia c'è sempre un incontro! Qualcuno potrebbe anche dirmi che non da tutti gli incontri nascono delle amicizie; sono perfettamente d'accordo! Se penso a tutte le persone in cui mi imbatto ogni giorno, a volte da anni, mi è facile capire che non tutti sono o diventeranno miei amici. Eppure, se penso a certe belle amicizie che sono nate da incontri puramente casuali... chi l'avrebbe mai detto che proprio quelle persone avrebbero giocato un ruolo così importante nella mia vita! Casualità, esperienze comuni, incontri obbligati (la scuola, l'università, la squadra, il lavoro, la vacanza, e chi più ne ha più ne metta!) mi hanno offerto e mi offrono ogni giorno l'opportunità di entrare in contatto con persone che mi fanno sentire a mio agio, che apprezzo e che potrebbero rivelarsi amiche. Certo, nella mia vita l'amicizia è subentrata solo quando ho avuto l'opportunità di approfondire conoscenze - fino a quel momento superficiali - attraverso qualcosa di comune che mi ha permesso di entrare più in confidenza con l'altro, di accoglierlo e di sentirmi da lui accolta.
Sembrerà stupido, o infantile, ma credo che proprio nel momento in cui ci si accoglie a vicenda avvenga il vero incontro; l'altro non è più uno tra i tanti, ma diventa importante, significativo, insomma, inizia a lasciare il segno. Ed ecco che io - con tutto il mio bagaglio - entro in contatto con lui - e il suo bagaglio - in un incontro che lascia sia me che lui diversi. Un po' come quando un'automobile striscia contro l'altra e su quella blu resta il bianco, mentre su quella bianca resta il blu; che razza di paragoni mi vengono in mente! L'altro diventa una persona da scoprire e con cui scoprirsi,