Il concetto di cui parla questo foglio, è il concetto dell'e-gov, e della sua implementazione pratica.

L'e-gov è un metodo di "governo" del popolo, consistente in votazioni dirette dal popolo mediante uno strumento elettronico che permette votazioni su determinati argomenti.
Non sta a me, nè è questa la sede per decantare le lodi di un tale sistema democratico, equo e via discorrendo.

Il problema sarebbe l'implementazione pratica di questo sistema nella politica odierna, dove la delocalizzazione del potere sembra assurda.

Per "aggirare" il problema, abbiamo pensato ad un escamotage basato sull'ingegneria sociale:
Visto che è pressochè utopico pensare che lo stato italiano, o una grande nazione possa adottare un così drastico cambiamento, si è pensato di impiantare il sistema dell'e-gov partendo dal piccolo, in modo che via via si diffonda da solo.

Esempio:
Il piccolo sindaco del piccolo comune, che non vuole altro che avere consenzi dalla piazza per mantenere la sua poltroncina, viene a sapere dell'esistenza di questo strumento. Essendo oggettivamente uno strumento che riscuoterebbe un grosso consenso di piazza, potrebbe decidere di utilizzarlo per aumentare i propri consensi.
Inoltre il piccolo sindaco, essendo il fautore di quella che potrebbe essere definita "l'idea del futuro" sarebbe incentivato a seguire questa linea per cercare di aumentare la sua "fama".
In pratica si fa leva sull'ingordigia di un eventuale sindaco (in mancanza di onestà dello stesso) per diffondere uno strumento democratico.
Il fatto (probabile a mio avviso) che il sindaco riceva consensi per la linea democratica che sta adottando, porterebbe altri sindaci a perseguire la stessa via, contribuendo via via alla diffusione dell'e-gov, fino eventualmente ad arrivare a livelli nazionali ed oltre, perchè se la diffusione dello strumento sarà tale che la folla possa reclamarlo direttamente allo stato italiano, lo stato non potrà che concedercelo... poi chissà, oltre l'italia ci sono altri stati...