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Raffreefly

Recensione Infinita-mente Marlen

Jan 22nd, 2020
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  1. Recensione Infinita-mente Marlen
  2. Di Raffreefly gennaio 05, 2020
  3. Critica del prof. Guido Signorini sulla prima edizione
  4.  
  5. Può un corpo, nella sua prorompente femminilità, annullare completamente il pensiero della persona al quale appartiene? O può, viceversa, lo stesso pensiero condizionare lo stesso corpo nel suo agire fisico, fino a renderlo succube dell’elucubrazione mentale?
  6. In Infinita-mente Marlen, questa tesi sembra assumere consistenza nel momento in cui il lettore entra nel testo o, per meglio dire, lo avvinghia come fosse preda o visibilità di un’astrazione al limite dell’accadimento.
  7.  
  8. In un verso, collocato nelle prime pagine del componimento, si legge:
  9.  
  10. Perfettamente imperfetto.
  11. Infantile e provocante
  12. Nella sua semplicità.
  13.  
  14. gioco di ossimori dove l’imperfezione fisica, reale o immaginata, trova respiro nella leggerezza della sua semplicità.
  15.  
  16. A ritmi regolari
  17. Accarezzo
  18. La mia femminilità.
  19. Liberatoria
  20. Cascata di sale
  21. Tra le lacrime
  22. Si confonde.
  23.  
  24. La stessa leggerezza si trasforma in estasi quando Marlen si fonde nel e con il suo corpo, miraggio o consapevolezza di un insostituibile godimento che appare, nel verso successivo dove:
  25.  
  26.  
  27. La voce
  28. Accarezza la mente
  29. Con sogni proibiti.
  30.  
  31. Si concretizza, in questo caso, quella forza del pensiero, quella fantasia scudo/protettiva racchiusa in ogni manifestazione d’erotismo.
  32.  
  33. Il lavoro della Amoruso prende forza e si accende dove, anche la parola, sembra assumere musicalità diversa. E’ quasi un grido quello che si percepisce tra lo
  34.  
  35. Smalto rosso
  36. Effimero sogno di passione.
  37. Foga bruciante
  38. Sulla carne che grida.
  39. Bisbiglio lussurioso
  40. Di energica femmina avida.
  41.  
  42.  
  43. che sembra attenuarsi subito dopo nel:
  44.  
  45. Soffocare il pianto nel tango
  46. Sfregamento di corpi storditi
  47. Due cuori immensi respirano
  48. Passi di danza
  49.  
  50.  
  51. Una straordinaria visualità poetica accompagna il lettore nella parte conclusiva del poemetto:
  52.  
  53. Calmo e placido
  54. Il mare inghiotte
  55. I nudi corpi
  56. In un abbraccio caldo
  57. Dove il salato si mischia
  58. alla trappola amorosa
  59. Di linfa vitale.
  60. … e la luna sta a guardare …
  61.  
  62. dove ancora una volta, la luna, nel suo tempo senza tempo, assume le sembianze riflettenti
  63. d’un romantico voyeur.
  64.  
  65. Guido Signorini
  66.  
  67.  
  68.  
  69.  
  70. Critica del prof. Luciano Domenighini sulla seconda edizione
  71.  
  72. Marlen, giovane e attraente modella di successo, è un personaggio semifantastico, di proiezione e di identificazione.
  73. Per la poetessa il personaggio ideale per dare respiro e compimento alla propria ispirazione e alla propria poetica, entrambe tese a rivelare, senza reticenze e velami, la natura più vera del proprio essere e il carattere più autentico della propria sensibilità.
  74. Il tema conduttore del poemetto è l’eros: poesia erotica dunque, d’una sensualità espressa in modo franco e diretto, una sensualità esplicita, coagulata in distici non di rado inequivocabili, quasi brutali (“ Foga bruciante/ sulla carne che grida”, “ Bisbiglio lussurioso/ di energica femmina avida”), dove i cinque sensi, visivo, tattile, uditivo, olfattivo, gustativo vengono tutti declinati ed evidenziati così come la realtà li rivela, lungo le coordinate di un naturalismo spregiudicato, in un cono di luce euforico e gioioso che illumina e vivifica il dettato poetico disperdendo ogni complesso, ogni cautela, ogni vano pudore. Ragguardevoli per l’originalità espressiva sono le frequenti sinestesie sensitivo-emotive ( “Coccolarsi tra le sensuali note di sax”, “Cascata di sale tra le lacrime”, “Sottile il profumo/ birichino s’insinua/ creando un desiderio lieve/ soffuso”, “ Rovente è la luce di candida sensualità”).
  75. C’è una straordinaria naturalezza in questo diario intimo nel raccontare esperienze e sensazioni; una spontaneità festosa, entusiastica, priva di qualsiasi esibizionistico compiacimento, sospinta da un desiderio, da una sorta di estrosa e risoluta urgenza di legittimare la propria femminilità, rappresentandola “in toto”, armonizzata nella bellezza del corpo e dello spirito, nella profondità della sensibilità, dell’intelligenza, del gusto, in un’accettazione integrale, senza riserve, di sé medesima, nell’esaltazione della propria unicità, intesa come occasione e chiave di volta per superare amarezze e disinganni e dischiudere le porte di un mondo felice.
  76. Il suo è un viaggio nella dimensione amorosa, viaggio audace ed esaltante, di cui la poetessa individua il “quid” psicologico e descrive perfettamente la regione di contatto, di sintesi fra corporalità e intellettualità, ragione ed emotività, grazia e senso. In questa prospettiva prevalentemente e inequivocabilmente sensuale, a tratti voluttuosa, tuttavia, l’eros liberatosi come pulsione primigenia non è mai svincolato dall’amore inteso come valenza affettiva e ciò si evidenzia, proprio per l’ assenza di quest’ultima componente, in due liriche coraggiose e spregiudicate,l’una che ha per argomento l’autoerotismo e l’altra che analizza e liquida un rapporto sessuale avuto con una persona “sbagliata”.
  77. E’ su questo terreno, nell’aver cioè cercato e trovato il punto di equilibrio fra elementi apparentemente contrastanti e inconciliabili, che la sua operazione poetica si rivela vincente. “Infinita-mente Marlen” è un inno alla donna, all’essere donna visto come significato e progetto della propria esistenza ma anche come centro motore del mondo.
  78. Un inno alla vita.
  79.  
  80. Luciano Domenighini
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